Capitale: Tbilisi aSia cEnTRaLE georgia Ordinamento: Repubblica semipresidenziale Superficie: 69.700 km² Popolazione: 4.555.911 Religioni: cristiana ortodossa (84%), islamica (9%) Tbilisi Livello di criticità: Lingue: georgiano (ufficiale), russo, armeno Moneta: lari georgiano (GEL) PIL pro capite: 6.000 USD PoLiTiCa all’arrivo dell’armata Rossa nel febbraio del 1921, il governo georgiano fugge e oltre 50mila persone vengono incarcerate e poi uccise. Un massacro cui seguirà, nel 1936, l’incorporazione nella filorussa Repubblica Socialista Sovietica Georgiana, dopo un rapido passaggio nella Repubblica Transcaucasica insieme ad azerbaijan e armenia. Sotto Kruscev, la Georgia è tra le repubbliche sovietiche più ricche e articolate da un punto di vista sia economico che politico. nel 1990 nasce la Repubblica di Georgia (l’Urss riconoscerà l’indipendenza soltanto un anno dopo) e le prime elezioni democratiche incoronano Presidente Zviad Gamsakhurdia. Dimostratosi dispotico e autoritario, il 22 dicembre 1991 Gamsakhurdia è costretto a fuggire in cecenia in seguito a un colpo di stato. Viene sostituito da Eduard Shevardnadze il quale ricopre il ruolo di Presidente del Parlamento. Gli anni novanta sono caratterizzati dalla ripresa delle spinte autonomistiche in abkhazia (oltre 14mila persone moriranno negli scontri), in Ossezia del Sud (il prezzo della pacificazione è di 100mila rifugiati in Ossezia del nord) e in ajaria (il dominio personale dell’area di aslan abashidze dura fino al 2004). a seguito della “Rivoluzione delle Rose”, il 4 gennaio 2004 Mikheil Saakašvili viene eletto Presidente con il 96% dei voti, riconfermato anche nel 2008. Le elezioni presidenziali dell’ottobre 2013 vedono invece affermarsi Giorgi Margvelashvili, candidato del partito "Sogno Georgiano", che già alle parlamentari del 2012 si era aggiudicato la maggioranza con il 54% dei voti. eCoNoMia a causa dell’instabilità politica interna, delle spinte secessioniste delle province dell’abkhazia e dell’Ossezia Meridionale e dell’arrivo di oltre 200.000 georgiani profughi provenienti da queste zone, dal 1994 la produzione industriale della Georgia è vertiginosamente crollata. Per la ripresa, il Paese ha puntato principalmente sull’estrazione del petrolio, con la costruzione degli oleodotti per il trasporto della materia dalle riserve caucasiche all’Occidente: lungo la direttrice Shah-Deniz e lungo la tratta Baku-T’bilisi-ceyhan. il sottosuolo è ben sfruttato e ricco di numerosi altri minerali: il manganese viene estratto dal giacimento di Čiat'ura (tra i più ricchi del mondo), il carbone a Tkvarčeli e Tkibuli ed esistono anche buoni quantitativi di barite, piombo, zinco, bentonite, rame e lignite. Lo sviluppo delle industrie (siderurgiche, chimiche, petrolchimiche, alimentari, del legno, meccaniche) è stato favorito dalla disponibilità di energia idroelettrica. Le aree industriali sono ubicate nella capitale e nelle città di Kutaisi, Zestafoni, chinvali, Poti, Rust'avi e Bat’umi. in crescita anche le industrie legate all’imbottigliamento delle acque minerali, favorite dalla presenza di oltre 2mila sorgenti naturali. Tra le principali colture, oltre a quelle cerealicole, si segnalano la vite e il tabacco, prodotto nelle coste dell’abkhazia. i principali partner commerciali sono Turchia, Russia, azerbaigian, Turkmenistan, Gran Bretagna e Germania. L’inflazione è attorno al 2%. CriTiCiTÀ Dal 2008, con il sostegno offerto da Mosca alle regioni separatiste dell’Ossezia del Sud e dell’abkhazia, la tensione tra Georgia e Russia ha raggiunto nuovamente i massimi livelli. all’interno di questi territori vige la legge del 23 ottobre 2008, secondo la quale l’ingresso al loro interno è consentito attraverso la città di Zugdidi, nel caso di abkhazia, e Gori, nel caso nell’Ossezia del Sud. Entrare passando per altri valichi è punito dal codice Penale della Georgia, tranne nei casi in cui sia espressamente consentito. La suddetta legge si applica inoltre ai territori di azhara, Kurta, Eredvi e della città di akhalgori, al momento sotto il controllo dei regimi separatisti. il 3 novembre 2011 l’Organizzazione Halo Trust ha dichiarato il territorio dell’abkhazia libero da mine, ma potrebbero essercene ancora molte inesplose lungo la frontiera amministrativa (administrative Boundary Line, aBL). nel distretto di Gali, inoltre, il rischio di rapimenti e sequestri è tutt’altro che remoto. Da evitare anche tutte le aree di confine con la cecenia (in particolare in prossimità delle città di Shatili e Omalo e nelle vicinanze dell’area della Valle di Pankisi). Resta imprudente recarsi nella regione della Svanetia, dove rimane alto il tasso di criminalità a danno degli stranieri. il rischio terrorismo, sempre vivo in Georgia, si è recentemente inasprito. Oltre a Tbilisi, le aree più a rischio sono quelle maggiormente frequentate dai turisti, quali ad esempio l’area di Vake, di Saburtaloe di akhvlediani Street.