Meccanizzazione EIMA INTERNATIONAL Macchine agricole: mercato a due velocità Bene l’export, ma in Italia le vendite di trattori tornano ai livelli del Dopoguerra. Goldoni: serve una strategia d’emergenza Nella foto a lato: l’irroratrice pneumatica Duo Wing Jet della Martignani, azienda di S. Agata sul Santerno (Ra), è stata fra le 15 macchine premiate al concorso Novità Tecniche che Eima promuove dal 1986. Stesso riconoscimento per altri marchi regionali: Challenger, Safim e Tecnivict 42 042-043Agr_11.indd 42 A ncora un anno a due facce per la meccanizzazione agricola. Non sarebbe neppure una novità, è così ormai da un decennio. Se produzione ed export continuano a tirare (rispettivamente +1 e +2% previsti a fine anno), il settore delle trattrici continua a franare sul mercato interno. Preoccupa certo quel -1,7% nei primi dieci mesi 2014 che si traduce in oltre 16mila immatricolazioni. Preoccupa di più però il dato tendenziale: nel 2004 il mercato interno assorbiva 33mila trattrici; la previsione a fine 2014 non va oltre le 18.700 unità. In dieci anni, cioè, si sono persi 43 punti percentuali, tornando a un livello che così basso non si vedeva dal Dopoguerra. Presentando l’edizione 2014 di Eima International, è stato Massimo Goldoni, presidente di FederUnacoma, a tracciare un bilancio dell’industria nazionale su cui pesano anche le performance negative delle mietitrebbie (-25% nei primi dieci mesi), trattrici con pianale di carico-motoagricole (-2,5% pari a 810 unità) e rimorchi con -2,4%. «È necessaria una strategia d’emergenza specifica per il settore primario per sostenere la multifunzionalità delle aziende e, quindi, l’ampliamento delle opportunità di reddito, le funzioni di manutenzione del territorio e le filiere con sicuri sbocchi di mercato, prima fra tutte le bioenergetiche». Anche se il mercato interno non dà quelle soddisfazioni sperate, il valore del Made in Italy in questo settore è ancora molto forte, con alti standard produttivi. A fine anno, si stima che la produzione raggiungerà un valore di 7,83 miliardi di euro (+1%), livelli cioè prossimi alla pre-crisi (2008). Un risultato che si deve soprattutto alle trattrici incomplete e alle macchine agricole, mentre sono in calo le trattrici finite, che a fine anno dovrebbero segnare un -3,42%. Un flessione che deriva dall’incerto trend della domanda nella Ue, specie in Francia, dove l’export perde l’8% in valore. In Eu- Eima Antonio apruzzese ropa a fine anno i conti dovrebbero comunque tornare (+2,1%). Ben più interessanti le prospettive negli Usa, grazie al ritorno a colture foraggere e ortofrutticole che necessitano di macchine Made in Italy. Qui l’export nei primi sei mesi ha fatto segnare +23,3%. Un quadro comunque critico quello del mercato interno, alleggerito dal rilancio delle macchine per il giardinaggio e la cura del verde, che da gennaio a settembre è cresciuto dell’11%, merito soprattutto di rasaerba e trattorini. Esistono poi esperienze molto positive, come la partnership con l’India: la collaborazione fra FederUnacoma e la Federazione delle Camere di commercio indiane si è concretizzata in tre edizione di Eima Agrimach e con il progetto di cooperazione in Punjab, al quale partecipa – ha detto Goldoni – in modo significativo la Regione Emilia-Romagna con prove dimostrative e novembre 2014 18/11/14 08.02 Eima programmi di formazione. Concludendo, Goldoni ha FORTE PRESENZA DELL’EMILIA-ROMAGNA sottolineato la difficoltà a confrontarsi negli ultimi anni È stata massiccia la presenza all’Eima di imprese dell’Emilia-Romagna, che vanta con 11 ministri dell’Agrioltre 750 aziende costruttrici (dai grandi gruppi internazionali a piccole realtà). coltura («Martina è un buon I dati FederUnacoma sugli espositori confermano il grande interesse per la kermesinterlocutore ma bisogna passe bolognese da parte delle imprese regionali: ben 406 che hanno occupato un sare ai fatti»), ricordando che quinto della superficie espositiva. A Reggio Emilia il primato della provincia più rapi problemi della meccanizpresentata (132 espositori), seguita dal capoluogo con 82. zazione sono poi quelli della In generale circa 1.800 industrie costruttrici da 45 Paesi con oltre 50mila modelli nostra agricoltura: superfici hanno affollato i padiglioni fieristici per l’edizione 2014 della rassegna dedicata alle tecnologie per l’agricoltura e la cura del verde. È stata mantenuta l’articolazione aziendali ridotte e dimensioin 14 settori e quattro saloni specializzati: Eima Componenti, Eima Mia per le attività ni economiche conseguenti. multifunzionali, Eima Energy per le filiere bioenergetiche, Eima Green, che per la Il 61% delle imprese agricoprima volta ha presentato una sezione dedicata al florovivaismo. Il comparto, che le non arriva, infatti, a 8mila in Italia rappresenta il 5% del valore totale della produzione agricola, esprime infatti euro l’anno di produzione. una domanda crescente di tecnologia. «Difficile sopravvivere e, dunque, pensare di investire in nuovi macchinari». I mercati mondiali invece danno segnali di talia è tempo di uscire dal pantano: il rischio – è crescita: nel primo semestre le trattrici hanno stato l’ammonimento di Goldoni – è quello di segnato +4% in India e Usa rispetto al 2013, un vero “disarmo” del nostro sistema agricolo mentre un paese emergente come la Turchia è e di un deprezzamento della qualità del parco schizzato al +14%. C’è il caso sorprendente del- macchine nelle nostre campagne. E la delocala contrazione dell’industria cinese con -8% e la lizzazione all’estero di molte linee produttive Una panoramica di frenata generalizzata nella Ue con -5%. Per l’I- potrebbe essere dietro l’angolo. Eima Intrenational novembre 2014 042-043Agr_11.indd 43 43 18/11/14 08.02