Anno 2013 - n. 2 - Spedizione in A.P. - comma 20/C Legge 662/96 Filiale di Torino “Impegno per una vita migliore” - Via Susa 37 - 10138 TORINO - PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA FEDERAZIONE MALATTIE RARE INFANTILI DI TORINO ANNO XVI - n.2 Anno 2013 17 maggio Sala Agorà Debora Bocchiardo ha presentato il libro Qualcosa accadrà - La storia di Charlie e Luca Nave ha parlato del suo ultimo lavoro intitolato Come in cielo così in terra. La cura tra medicina, filosofia e scienze umane, scritto con Frabrizio Arrigoni Walter Giuseppe Milone, a sinistra, ha presentato la raccolta poetica Mediterrando... Messòyios e il prof. Alberto Musso il libro È triste esser orfani, pur avendo padre e madre, scritto in collaborazione con Stefania Groppo IMPEGNO PER UNA VITA MIGLIORE Periodico d’informazione della Federazione Malattie Rare Infantili Anno XVI - n. 2 Anno 2013 Registrato presso il Tribunale di Torino, n. 5167 del 12 giugno 1998 Direzione e Redazione: Via Susa 37 - 10138 Torino [email protected] Direttore Responsabile: Maria Antonietta Ricci Redazione: Prof. Alberto Musso Donatella Garitta, Vincenzo Vitagliano Realizzato da: Associazione Culturale Carta e Penna Via Susa, 37 - 10138 Torino Tel.: 011.434.68.13 www.cartaepenna.it [email protected] Stampa: AGV - Torino Sommario EDITORIALE2 UN ANGOLO PER LE MAMME 3 NOTIZIE Da superando.it4 Da EURORDIS5 SPORTELLO DELLA SCUOLA 6 LA VOCE DELLE ASSOCIAZIONI 8 Per imparare l’inglese... 13 SCARTABELLANDO 15 GIOCHI17 LE RICETTE DI ELENA 18 L’ISOLA DEI DESIDERI 19t La foto di copertina è stata scattata da Gianguido Silvio Saracino, in Costa Azzurra. FEDERAZIONE MALATTIE RARE C.so Galileo Galilei, 38 - 10126 Torino Tel.: 366.1529016 (dr. Luca Nave) www.malattie-rare.org - [email protected] Associazione Italiana Niemann Pick - ONLUS c/o Ospedale ex Mauriziano Via Marchesi della Rocca, 30 - 10074 Lanzo (TO) Tel. / Fax 0123.300585 [email protected] - www.niemannpick.org ASSOCIAZIONE ITALIANA LAFORA Via F.lli Sardi, 19 14041 Agliano Terme (AT) GLI AMICI DI VALENTINA (Atassia Teleangiectasia o Sindrome di Louis-Bar ) Via C.L.N. 42/a - 10095 Grugliasco (TO) Tel. fax: 011 4152920 www.atassia-teleangiectasia.it - [email protected] AISMAC Onlus Associazione Italiana Siringomielia e Arnold Chiari Via Monte Bianco, 20 - 10048 VINOVO (TO) C.F. 94051200015 tel. 011.9653031 - 011.9615193 - fax 011.9654723 e-mail [email protected] - www.aismac.org ANF Associazione nazionale NeuroFibromatosi Sede del Piemonte: Sig. Mostacci Tel - fax: 011 411 36 43 www.neurofibromatosi.org ANIPI - Portatori Patologia Ipofisarie Dott. Walter Zaccagnini C.so Matteotti 23 - Torino Cell.: 335 330 087 [email protected] APADEST - Sindrome di Turner Sig.ra Marta Giunti - Via Selvaggio, 188 10094 - Giaveno (TO) Tel.: 011 9339873- [email protected] ArfSAG - Famiglie Adrenogenitale Piemonte Sig.ra Domenica Palermo presso Ospedale Regina Margherita Tel. 011 313 53 45 [email protected] Federazione Associazione Soggetti Prader-Willi Presidente: Silvano Ciancamerla Cell.: 333.120.68.02 Sede: L.go G. Veratti, 24 – 00146 Roma www.praderwilli.it - [email protected] EAMAS European Association Friends of McCune-Albright Syndrome Via Borgovecchio 25 - 10041 Carignano (TO) Tel.-fax: 011 969 72 58 [email protected] META - Associazione Malattie Metaboliche Ereditarie OIRM Clinica Pediatrica Tel.: 011 313 53 63 [email protected] ASSOCIAZIONE ITALIANA ANGIODISPLASIE ED EMANGIOMI INFANTILI - ILA - Onlus Sede: Via San Giorgio, 14 - 20145 Milano Referente: Daniela Rossi tel. 349-7833712. www.angiodisplasie.org - [email protected] GRUPPO DI SOSTEGNO DBA Italia Anemia di Blackfan-Diamond. Sede: Via Pindemonte, 15 - 37126 Verona - Italia Referente: Dott.ssa Maria Villa Tel.: 338-3823468 Fax: 045-918593 http://www.diamondblackfanitalia.org/ [email protected] Impegno per una vita migliore EDITORIALE Prof. Alberto Musso ma scolastico adeguato,alla mancanza di asili nido, alla mancanza di un’assistenza sanitaria non dico di tipo americano, ma almeno un po’ migliore di quella che abbiamo, sono tutte tasse improprie. Lo Stato, pur portandoci via con le tasse ben più di metà di quello che guadagniamo nel corso di un anno (in media ovviamente) non eroga quei servizi che con queste tasse dovrebbero essere finanziati. Fra queste tasse improprie abbiamo per esempio il problema della sicurezza, e quindi aziende che devono pagarsi degli sceriffi privati perché la polizia e la magistratura sono inefficienti, abbiamo il problema dei trasporti per cui spesso per andare al lavoro (e parlo solo di lavoro non di vacanze) dobbiamo usare la macchina perché i servizi pubblici sono carenti, e così via: gli esempi sono infiniti. Per quanto riguarda il nostro caso di genitori di pazienti difficili, con malattie croniche, abbiamo il problema di doverci pagare sempre più cose, di avere ticket sempre più pesanti, di andare incontro a difficoltà sempre maggiori per assistere i nostri figli, e la situazione non può che peggiorare. Cominciamo a pensare un attimo alle tasse improprie che paghiamo. Pensiamo un poco a questo stato che non fornisce i servizi per cui incamera le tasse, e cominciamo un pochino a essere intolleranti nei confronti dell’Amministrazione Pubblica quando non fa ciò che deve. Comunque è venuto il caldo, si può uscire e andare a passeggio, magari la maggior parte di noi si godrà un pochino di vacanza e non amareggiamoci la vita più del necessario. Siamo all’inizio dell’estate, stanno per cominciare le vacanze scolastiche e anche le ferie, per chi può permetterselo. Quest’anno non abbiamo visto grandi motivi di ottimismo, però per una volta voglio essere io ottimista: infatti, secondo me abbiamo toccato il fondo (questo è vero ottimismo). Voglio essere ottimista perché al Salone del Libro, nonostante le nere previsioni della vigilia, si è avuto un record di visitatori. Anche noi nel nostro stand abbiamo avuto il record di visitatori. Peccato che questi fossero quasi tutte persone esterne e che i membri delle associazioni si siano fatti vedere poco. Un altro motivo di ottimismo che voglio avere deriva da una serie di spettacoli tenutisi sia nella valle di Pinerolo sia al teatro Colosseo con una partecipazione di pubblico assolutamente imprevedibile. Al Colosseo in particolare abbiamo riempito la sala! Queste due iniziative ci hanno procurato un sostegno finanziario che si avvicina ai € 10.000. A giugno si deve anche parlare di tasse. Ora noi sappiamo che abbiamo le tasse dirette, che sono quelle che il datore di lavoro ci deduce dalla busta paga o paghiamo con il 740, poi abbiamo le tasse indirette, e sono l’IVA, le tasse sulla benzina, i bolli e così via, però nessuno di noi pensa che abbiamo un terzo tipo di tassa che in questi ultimi tempi è cresciuto smisuratamente. Parlo di quella tassa impropria che paghiamo per avere quei servizi indispensabili per la nostra vita e che dovrebbero essere finanziati dallo Stato (attraverso quelle tasse dirette e indirette citate prima). Il dover sopperire alla mancanza di un siste- Saluti e buone ferie. INDOVINELLI Che cosa fa un prete disteso in una carriola spinta dal sacrestano? Che differenza c´è tra Pomì e Pummarò? Che tipo di olio usa la massaia scozzese? Come fanno l´amore i porcospini? Come si fa ad infilare dodici scozzesi in una Volkswagen? Come si fa a sapere se un motociclista è contento? Cosa disse la nonna a Cappuccetto Rosso quando uscì di casa? 2 Le risposte a pagina 16 Anno XVI - N. 2 aprile, maggio e giugno 2013 presenta UN ANGOLO PER LE MAMME Medicina, scienze umane e assistenza sociale per i genitori di bimbi disabili e per gli insegnanti di sostegno “Un angolo per le mamme” è un Laboratorio che offre ai genitori di bimbi e adolescenti disabili l’opportunità di affrontare, attraverso una narrazione condivisa, le varie problematiche bio-psicosociali legate alla disabilità. Sono previsti 3 cicli da 2 incontri ciascuno, nel corso dei quali un equipe interdisciplinare incontra 10 coppie di genitori con un duplice obiettivo: - fornire informazioni riguardo alcuni fondamentali aspetti medici, psicologici, socio-antropologici ed etico-filosofici legati alla disabilità; - offrire una formazione che miri al miglioramento della qualità della vita, alla crescita delle capacità di scelta, all’aumento della consapevolezza riguardo la responsabilità genitoriale, nonché a sviluppare un metodo per affrontare le difficoltà della vita quotidiana. La partecipazione è gratuita L’equipe interdisciplinare: • • • • • • Prof. Alberto Musso, medico pediatra, presidente F.M.R.I. Dr. Roberto Lala, medico pediatra, vice-presidente della F.M.R.I. Dr. Luca Nave, filosofo e counselor, segretario F.M.R.I. D.ssa Ketty Brucato, assistente sociale, Associazione Genitori “Zero-Tre” D.ssa Ilaria Lesmo, antropologa, dottoranda Università Milano-Bicocca D.ssa Elena Nave, bioeticista, dottoranda Università di Torino Date degli incontri: 18 e 25 settembre 2013 13 e 20 novembre 2013 dalle ore 18,00 alle 20,00 Contatti: [email protected] / Tel: 366.1529016 (dr. Luca Nave) SEDE del Laboratorio: Corso Galileo Galilei 38 - TORINO Progetto realizzato con il contributo di 3 Impegno per una vita migliore N O T I Z I E Da superando.it Piemonte: collocamento mirato a rischio il comunicato – soprattutto intellettiva e psichiatrica, rischiano di non vedere attivati i progetti di collocamento mirato, per verificarne l’ occupabilità e permettere alle aziende, attraverso i tirocini, di sperimentarne le reali capacità. Un’istanza chiara, dunque, che si accompagnerà anche a una manifestazione di protesta, programmata per giovedì 16 maggio (ore 10), proprio di fronte all’Assessorato al Lavoro della Regione Piemonte. (S.B.) Strumento che permette alle persone con disabilità complessa di arrivare a un lavoro, il collocamento mirato è a rischio in Piemonte, dove la Regione non ha ancora deliberato i criteri di accesso e di ripartizione del Fondo Regionale Disabili, scaduto il 31 dicembre 2012. Per questo il Gruppo Genitori per il Diritto al Lavoro delle Persone con Handicap Intellettivo ha indetto una manifestazione per il 16 maggio a Torino. Parla chiaro la Legge 68/99 (Norme per il diritto al lavoro dei disabili), che all’articolo 2, a proposito del collocamento mirato, lo definisce come «quella serie di strumenti tecnici e di supporto che permettono di valutare adeguatamente le persone con disabilità nelle loro capacità lavorative e di inserirle nel posto adatto, attraverso analisi di posti di lavoro, forme di sostegno, azioni positive e soluzioni dei problemi connessi con gli ambienti, gli strumenti e le relazioni interpersonali sui luoghi quotidiani di lavoro e di relazione». Si tratta di una norma che come spesso denunciamo anche da queste pagine, risulta essere – purtroppo – una delle meno applicate del nostro Paese, in ambito di disabilità. Una situazione “acuta”, tuttavia, è ora in corso in Piemonte, questione sollevata dal Gruppo Genitori per il Diritto al Lavoro delle Persone con Handicap Intellettivo, aderente al Coordinamento Sanità e assistenza fra i Movimenti di Base, e nato a suo tempo per rappresentare le famiglie delle persone con handicap intellettivo, che da anni attendono un lavoro per il proprio figlio. «A fine giugno – si legge infatti in una nota del Gruppo – scadrà la proroga concessa dalla Regione Piemonte per portare a termine i progetti di collocamento mirato, unico strumento per permettere alle persone con disabilità complessa di poter avere qualche speranza di essere collocate al lavoro, e nonostante i continui solleciti da parte delle associazioni di tutela delle persone con disabilità, dei sindacati, degli enti di supporto al collocamento mirato e delle famiglie, l’Assessorato al Lavoro e alla Formazione Professionale della Regione Piemonte non ha ancora deliberato i criteri di accesso e di ripartizione del Fondo Regionale Disabili, scaduto il 31 dicembre 2012». «Centinaia di persone con disabilità – prosegue Marche: come “massacrare” le persone, senza risparmiare Tagliare infatti di 180 milioni di euro le spese per la sanità, come si sta facendo nelle Marche, comporta tra l’altro il dimezzamento della fornitura di ausili monouso come i pannoloni e le traverse e ciò, come denuncia Roberto Zazzetti, presidente della Consulta Regionale per la Disabilità, «comporterà molte spese in più, per curare ad esempio le conseguenti piaghe da decubito» «Questa riduzione della fornitura può sembrare che nell’immediato crei un forte risparmio nella spesa sanitaria, ma in realtà quella stessa spesa aumenterà, a causa, ad esempio, dell’insorgenza di piaghe da decubito, favorite dall’impossibilità di cambiare i pannoloni». È quanto mai dura la presa di posizione del presidente della Consulta Regionale per la Disabilità delle Marche, di fronte al Decreto della Regione che prevede un taglio di 180 milioni di euro per il comparto della sanità, taglio che non riguarderà solo la riduzione dei posti letto, ma anche di tutto il materiale sanitario erogato per la cura delle persone con disabilità e degli anziani non autosufficienti e in particolare di ausili monouso come i pannoloni e le traverse per chi vive a casa – si parla di dimezzarne la quantità, ovvero da centoventi a sessanta in un mese – creando gravi problemi nella gestione giornaliera dell’igiene personale. «Questo è un altro risultato di una politica di tagli trasversali attuata anche nelle Marche, senza cioè valutare il parametro costo\beneficio e che a fronte di uno sbandierato aumento delle cure domiciliari alle persone con gravi problemi di salute, limita 4 Anno XVI - N. 2 aprile, maggio e giugno 2013 strumento per razionalizzare la spesa senza ridurre la qualità degli stessi, spesso, però, porta di fatto al solito taglio indiscriminato, al solo scopo di risparmiare e all’insegna di una logica che porta tra l’altro ad eliminare completamente il progresso scientifico ottenuto nel settore dei presìdi farmaceutici, facendo tornare indietro di decenni la qualità delle cure». Le associazioni delle persone con disabilità e degli anziani non autosufficienti, che si rifanno alla Consulta Regionale, lanciano quindi un grido d’allarme per questo ulteriore carico assistenziale, che si accumula ai tagli delle politiche sociali attuate dai vari Comuni. (S.B.) indiscriminatamente la qualità del materiale utilizzato per curare le piaghe da decubito, che secondo numerosi studi epidemiologici, risulta uno dei problemi che più costano al Servizio Sanitario Regionale». «Senza contare – aggiunge il Presidente della Consulta Regionale – il costo di un’operazione chirurgica per ridurre quelle stesse piaghe e il ricovero post-operatorio, che nei giovani utenti genera gravi ripercussioni sulla loro qualità di vita e su quella dei loro familiari».Un ulteriore pericolo viene individuato anche nell’istituzione della centrale unica per l’approvvigionamento di beni e servizi, che «se da una parte è un ottimo Da EURORDIS integrato; struttura di gestione; organizzazione e amministrazione; valutazione e miglioramento continuo della qualità; collegamento con i centri di expertise e istituzioni mediche; procedure di ammissione e valutazione individuale; formazione del personale e dei volontari; bisogni relativi alle malattie rare e alle cure mediche. I Principi Guida nascono da un Workshop dedicato, organizzato da EURORDIS, che ha riunito oltre due dozzine di esperti da 16 Paesi e vari gruppi di portatori di interessi insieme alla comunità delle malattie rare, tra cui EUCERD, i Servizi Sociali Specialistici, le Autorità Nazionali, le Alleanze Nazionali dei Pazienti, i professionisti nel campo sociale e del mondo accademico. Più che fornire un modello preciso per i Servizi Sociali Specialistici, i Principi Guida sono uno strumento flessibile e che si adatta alla situazione di ogni servizio. Disegnati per chi offre Servizi Sociali Specialistici, per le Autorità Sanitarie degli Stati membri e le Autorità Sociali, per i centri di expertise, per i rappresentanti dei malati, i pazienti e le loro famiglie, i Principi Guida tentano di migliorare la capacità di ogni Servizio Sociale Specialistico di integrare le persone affette da una malattia rara, consentendo ai servizi attuali e futuri di massimizzare il loro contributo sia ai malati e alle loro famiglie che alla società in generale. Traduttrice Roberta Ruotolo I nuovi Principi Guida migliorano la capacità dei Servizi Sociali Specialistici di integrare le persone affette da malattie rare. Una serie di dieci Principi Guida per i Servizi Sociali Specialistici per l’integrazione delle persone affette da malattie rare è oggi disponibile in un unico documento, risultato della Joint Action del Comitato di Esperti sulle Malattie Rare dell’Unione Europea (EUCERD), dal titolo: Lavorare per le Malattie Rare. EURORDIS, in qualità di leader di un importante Work Package della Joint Action EUCERD dedicato ai Servizi Sociali Specialistici per le malattie rare, ha collaborato insieme agli esperti di EUCERD e alla comunità delle malattie rare alla stesura dei Principi Guida. I Servizi Sociali Specialistici includono i Programmi di Ricreazione Terapeutica, i Servizi del Sollievo, l’Adattamento degli ambienti, i Centri di risorse. Tali servizi sono fondamentali nell’empowerment delle persone affette da malattie rare e nel migliorare la loro qualità di vita. Con l’obiettivo principale di diffondere l’informazione riguardo gli standard di buone pratiche nello sviluppo e nelle attività in corso dei Servizi Sociali Specialistici al fine di integrare le persone affette da malattie rare, i Principi Guida prendono in considerazione aree specifiche: diritti e identità personale; centralità della persona e della famiglia; approccio olistico, generale e 5 Impegno per una vita migliore Anno XVI - N. 2 aprile, maggio e giugno 2013 SPORTELLO DELLA SCUOLA L’assistenza agli alunni spetta alle Province ad assicurare l’assistenza ad personam appartiene all’amministrazione provinciale». Si tratta pertanto di una misura ritenuta come rientrante nell’ambito dei servizi alla persona e alla comunità e non tra i servizi sociali attribuiti ai Comuni. «Questa Sentenza – sottolinea l’avvocato del Servizio Legale della LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) ed esperto di diritto antidiscriminatorio – esclude in radice che l’assistenza ad personam possa essere ricompresa nei servizi sociali comunali, trattandosi di un servizio che costituisce concreta attuazione del diritto allo studio e all’inclusione scolastica. Inoltre, il Consiglio di Stato ha ribadito nuovamente la piena esigibilità a ottenere questo tipo di servizio, senza limiti legati alla disponibilità di risorse». «È auspicabile – dichiara dal canto suo il presidente della LEDHA - che questa Sentenza metta fine, una volta per tutte, a quel “balletto di responsabilità” cui hanno dovuto assistere le persone con disabilità e le loro famiglie in questi ultimi anni e ci si augura che con il prossimo anno scolastico, gli alunni con disabilità che frequentano le scuole superiori possano iniziare le lezioni al pari con i compagni di classe, senza doversi rivolgere ai tribunali per vedere assicurato il diritto all’istruzione».(S.B.) Lo ha ribadito, una volta per tutte, una Sentenza del Consiglio di Stato, confermando quanto sancito in passato da altri pronunciamenti dei Tribunali Amministravi Regionali. «Si auspica che questo provvedimento – viene dichiarato dalla Federazione LEDHA – faccia cessare, finalmente, quel “balletto di responsabilità” tra Enti Locali cui sono state sottoposte in questi anni le famiglie degli alunni con disabilità» Spetta alle Province assicurare l’assistenza ad personam agli alunni con disabilità: ad affermarlo, una volta per tutte, è stata la Quinta Sezione del Consiglio di Stato, che ha confermato quanto pronunciato in passato da altre decisioni dei Tribunali Amministrativi Regionali (TAR). Nello specifico, la Sentenza 1930/13, depositata il 4 aprile scorso, conferma la decisione del TAR della Lombardia che nel giugno del 2011 aveva condannato la Provincia di Monza e Brianza ad assegnare a una studentessa di Vimercate nove ore settimanali di assistenza ad personam e «a mantenere tale misura nei successivi anni scolastici», oltre al risarcimento del danno non patrimoniale. Di fronte a tale decisione, nel novembre dello stesso anno, la Provincia aveva presentato ricorso al Consiglio di Stato, ma ora è stata nuovamente smentita. I Giudici, infatti, hanno definitivamente ribadito che per quanto concerne «l’individuazione dell’ente locale competente INVALSI: perché nessun alunno con disabilità “fa media”? di Salvatore Nocera Non è infatti “strano”, se non discriminatorio, escludere dalla media statistica delle prove INVALSI – in corso di svolgimento nelle varie scuole – i risultati di tutti gli alunni con disabilità, compresi quelli con disabilità motoria alle gambe, con minorazioni visive o audiolesioni, ovvero studenti che le possono svolgere in identiche condizioni dei compagni? Un chiarimento si imporrebbe, da parte del Ministero Nel 2007 era stata la Legge 176/07 a introdurre nella scuola le prove standardizzate INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione), nell’ipotesi di ottenere una valutazione oggettiva dei risultati e quindi non dipendente dalla sog- gettività di giudizio dei singoli docenti. Senza qui entrare nel merito della bontà dei contenuti delle prove INVALSI svolte negli anni scorsi anni e della criticità di questo strumento “sedicente oggettivo”, ci si limiterà qui a sintetizzare i punti salienti della Nota dell’INVALSI del 23 aprile 2013 relativamente alla somministrazione delle prove stesse agli alunni con Bisogni Educativi Speciali, per quest’anno scolastico. In premessa quella Nota stabilisce innanzitutto che «l’esito delle prove non entra a far parte della valutazione dei singoli alunni» e che «i risultati ottenuti da tutti gli alunni certificati con disabilità o diagnosticati con DSA [disturbi specifici di apprendimento] non entreranno a 6 Anno XVI - N. 2 aprile, maggio e giugno 2013 alcuna norma particolare e quindi vengono trattati come tutti gli alunni senza BES: «Si precisa che gli allievi afferenti all’“Area dello svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale” (in base alla definizione della C.M. n° 8/13) NON sono dispensati dallo svolgimento ordinario delle prove INVALSI. Tali allievi devono svolgere regolarmente le prove senza alcuna variazione né dei tempi, né delle modalità di svolgimento delle stesse». «Per il presente anno scolastico», infine, essi «NON devono essere segnalati come BES» (aggiornamento del 29 aprile scorso alla Nota INVALSI del 23 aprile precedente). Un’osservazione conclusiva si impone: non è “strano” – se non addirittura discriminatorio – stabilire che tutti gli alunni con disabilità debbano essere esclusi dalla media statistica dei risultati delle prove? Un alunno con disabilità motoria alle gambe, ad esempio, non è nelle identiche condizioni dei compagni non disabili? Così come non si capisce perché gli alunni minorati della vista e resi autonomi grazie alle nuove tecnologie non possano rientrare nell’analisi statistica dei risultati. Senza naturalmente trascurare – a maggior ragione, anzi – l’incomprensibile esclusione degli alunni audiolesi che devono svolgere le prove scritte, come tutti gli altri. Su tale aspetto, quindi, si renderebbe opportuno un chiarimento da parte del Ministero, dal momento che la Nota esaminata non proviene da esso, ma dall’INVALSI. far parte della media statistica dei risultati delle prove ». Viene quindi stabilito che per gli alunni con disabilità intellettiva, la scuola, tramite il proprio Dirigente Scolastico, decida fra tre possibilità: non farli partecipare per nulla alle prove; farli partecipare con l’insegnante per le attività di sostegno o l’assistente in un’aula separata, per non disturbare e per non inficiare le modalità di somministrazione ai compagni; farli partecipare in classe con i compagni, ma senza assistenza e/o lettura ad alta voce delle prove. E ancora, per gli alunni con minorazione visiva è consentito l’uso di prove trascritte in braille o in formato elettronico con sintesi vocale in cuffia o in un’altra aula, mentre per quelli diagnosticati con DSA, sono consentiti gli strumenti dispensativi e compensativi, sempre con la possibilità della scelta tra l’aula dei compagni o un’altra. Per tutti gli alunni di questi gruppi, infine, sono permessi tempi di somministrazione più lunghi (massimo 30 minuti). La novità maggiore di quest’anno è costituita poi dalla previsione degli alunni con altri BES (Bisogni Educativi Speciali), ai sensi della recente Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 (Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica) e della successiva e conseguente Circolare 8/13 del 6 marzo scorso. Per loro – nel corrente anno – non è prevista RECENTI IMPORTANTI PROVVEDIMENTI CONFERMANO IL DIRITTO, PIENAMENTE E IMMEDIATAMENTE ESIGIBILE, ALLE CURE SOCIOSANITARIE SANCITO DAI LEA Presentiamo una sintesi aggiornata dei più importanti provvedimenti che confermano il diritto pienamente immediatamente esigibile alle cure socio-sanitarie domiciliari, semi-residenziali e residenziali degli anziani malati cronici non autosufficienti, delle persone con demenza senile, dei pazienti con rilevanti disturbi psichiatrici e autonomia moltolimitata e dei soggetti con handicap intellettivo grave, ai sensi del decreto del Presidente del onsiglio dei Ministri del 29 novembre 2001 “Definizione dei livelli essenziali di assistenza” (Lea) le cui norme sono cogenti in base all’articolo 54 della legge 289/2002. Nella sentenza della Corte costituzionale n. 36/2013 la Corte costituzionale ha precisato che «l’attività sanitaria e socio-sanitaria a favore di anziani non autosufficienti è elencata tra i livelli essenziali di assistenza sanitaria dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 novembre 2001». Nella stessa sentenza la Corte costituzionale ha definito non autosufficienti le «persone anziane o disabili che non possono provvedere alla cura della propria persona e mantenere una normale vita di relazione senza l’aiuto determinante di altri. 7 Impegno per una vita migliore LA VOCE DELLE ASSOCIAZIONI Federazione tra le Associazioni per l’aiuto ai soggetti con la sindrome di Prader Willi Programma 3° convegno regionale PWS Emilia Romagna 08,30 09,00 09,10 09,20 Registrazione partecipanti Saluti del Presidente Ass.PWS E.R. Saluti della Provincia/ Regione Saluti Comune di Modena 09,30 09,50 10,20 10,50 11,00 11,20 11,40 1ª Sezione Moderatore Dott.ssa Livia Garavelli La Sindrome di Prader Willi Prof. Sergio Bernasconi L’amministratore di sostegno Avv. Ilaria Garbazza L’interdizione Avv. Ilaria Garbazza COFFEE BREAK Problemi sotto anestesia Dott.ssa Mirella Bojardi Prevenzione e terapie odontoiatriche Prof.ssa Silvia Pizzi Problemi endocrinologici in età evolutiva Prof. Lorenzo Iughetti Andrea Faggiani Matteo Volta/Elisa Rozzi Ass. Francesca Maletti 2ª Sezione Moderatore Dott.ssa Gabriella Caselli Caselli 12,00 Problemi ortopedici Dott.ssa Tiziana Greggi 12,20 Universo Prader Willi: mappe, contesti e relazioni Dott.ssa Rossana Grossi 12,50 Sessualità, di cosa stiamo parlando? Dott.ssa Rossana Grossi e referenti sportello ADN Comune di Torino Ass. Sociale Morena Terren 13,20 PRANZO 3ª Sezione Moderatore Prof. Sergio Bernasconi 14,20 La legge 104: il riconoscimento Dott.ssa Fabrizia Capitani 14,50 Piano Nazionale per le Malattie Rare Avv. Ernesto Stasi 15,20 L’inserimento lavorativo Ass. Francesca Maletti 16,00 / 18,00 Tavola rotonda con i relatori e altri specialisti 18,00 Chiusura dei lavori 8 Anno XVI - N. 2 aprile, maggio e giugno 2013 Organizzatori - Consigliere: Giovanni Pistone; Presidente: Andrea Faggiani; Vice Presidente: Cinzia Conversi; Infermiera: Vanda Molinari. Segreteria - Presidente: Andrea Faggiani; Segretaria: Vanda Molinari; Consigliere: Giovanni Pistone. Comitato Scientifico - Prof. Lorenzo Iughetti; Prof. Sergio Bernasconi; Dott.ssa Rossana Grossi; Responsabile Evento Prof. Lorenzo Iughetti; Responsabile ECM Prof. Sergio Bernasconi. Relatori - Dott.ssa Livia Garavelli (Reggio Emilia), Prof. Lorenzo Iughetti (Modena), Prof. Sergio Bernasconi (Parma), Dott.ssa Rossana Grossi (Parma), Prof.ssa Silvia Pizzi (Parma), Dott.ssa Tiziana Greggi (Bologna), Avv Ilaria Garbazza (Parma), Avv. Ernesto Stasi (Bologna), Dott.ssa Mirella Bojardi (Modena), Dott.ssa Capitani (Bologna), referenti sportello ADN Comune di Torino, Ass. Francesca Maletti. SCHEDA DI PARTECIPAZIONE Modena 14 Settembre 2013 Da inviare alla Segreteria Organizzativa entro il 10 agosto 2013 via fax 0523832863 e-mail [email protected] o [email protected] DATI ANAGRAFICI Cognome _________________________________ Famigliare Nome_____________________________________ Operatore sociale Indirizzo__________________________________ Medico CAP________Città__________________Prov____ _______________ GITA DEI RAGAZZI PWS ALLA FATTORIA DIDATTICA (SOLO I RAGAZZI DAI 7 ANNI IN POI; I PIU' PICCOLI AVRANNO UN LORO SPAZIO IN HOTEL) partecipa non partecipa CHI AVESSE I FRATELLI CHE VOGLIONO ANDARE IN GITA SONO PREGATI DI COMUNICARLO ANTICIPATAMENTE PRENOTAZIONE ALBERGHIERA Prenoto: camera singola € 80,00 camera matrimoniale € 90,00 camera tripla €110,00 camera quadrupla (due camere comunicanti) € 160,00 Quota di partecipazione 30 € per avere i crediti ECM Chi vuole può prenotare chiamando direttamente UNA HOTEL MODENA tel_0595139595 fax 0595139577 sito www.unahotels.it 9 Impegno per una vita migliore Programma della gita dei ragazzi presso la Fattoria Didattica ore 9.30 - 10,00 Arrivo in fattoria alle attività didattica in fattoria con gli animali ,i bambini interagiscono con tutti gli animali presenti in fattoria dando loro da mangiare ,raccoglieranno le uova nel pollaio , daranno da mangiare alle galline , alle oche,cavalli ,asini,ecc..In fattoria sono presenti tanti animali quindi fino intorno alle 12,00 -12,30 si lavorerà. ore 12.30 pranzo e lasciamo un po' di tempo di gioco libero, ore 14.00 iniziamo con il battesimo della sella a fine attività verrà consegnato a ciascun bambino il DIPLOMA, come ricordo della giornata trascorsa con noi!! Con questa Scheda è possibile richiedere i 2 DvD del convegno con tutti gli interventi per poter ricevere quanto ordinato bisognerà effettuare una DONAZIONE tramite bonifico sul conto corrente dell’Associazione per un importo minimo di Euro 20,00 per ciascun cofanetto ordinato, la confezione sarà spedita all'indirizzo da voi indicato nella scheda, solo dopo che sia stato l'avvenuto accredito. Vi preghiamo, al momento del bonifico, di specificare nella causale "ORDINE DVD", unitamente allo stesso cognome con cui è stato effettuato l'ordine. N.B. Avviseremo con una e-mail quando fare il bonifico campi obbligatori * Nome e Cognome * ________________________________________________________________ Indirizzo * ________________________________________________________________ Città * ________________________________________________________________ C.A.P. * _________________________________________________________________ Prov. * _________________________________________________________________ Cell. * _______________________________________________________ e-mail.* _______________________________________________________ Numero delle copie del DvD richieste ______________________________________ Dati per il bonifico: Banca Cariparma & Piacenza Ag. Di Fornovo Taro Cod. I.B.A.N. IT98ZO623065760000035881488 10 Anno XVI - N. 2 aprile, maggio e giugno 2013 Con il patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Torino e del Comune di Chivasso il 5 ottobre 2013 si svolgerà a Chivasso (Torino) presso la Sala Rossa della Croce Rossa in via Gerbido n. 11 il Convegno regionale sulla: Organizzazione di una rete intraospedaliera e territoriale nei pazienti con sindrome di Prader Willi in età evolutiva e in età adulta. Aspetti assistenziali, socio-sanitari ed educativi Il Convegno è organizzato dall’Associazione Prader Willi del Piemonte h. 8.00-8.30Registrazione 14.30Ripresa dei lavori 9.00 Saluto dott. Silvano Ciancamerla Presidente Federazione Nazionale P.W. e sig.ra Francesca Melis Presidente dell’Associazione P.W. Piemonte 9.10 Dott. Ettore Rossi Presentazione della giornata del convegno 14,30 Terza sessione Disabilità: aspetti assistenziali, socio-sanitari ed educativi Moderatori: Dott. Grugni, Sig.ra Ricci, Dott. Ciancamerla Relatori: Sigg.re Elisa Bortoletto - Patrizia Granzotto: l’assistenza infermieristica nel progetto riabilitativo dell’adulto con sindrome di Prader-Willi. Sig. Vincenzo Bozza: percorsi orientativi dopo la scuola dell’obbligo; lavoro, centro diurno e comunità, ecc. Dott.ssa Marisa Faloppa: integrazione scolastica il ruolo delle insegnanti di sostegno e di classe. Il significato del Pei, Pdf, Icf . Integrazione oggi: i benefici e le criticità Dott. Roberto Lala e Francesca Melis: medicina narrativa dal punto di vista medico e genitoriale 9,20 Prima sessione Organizzazione di una Rete Regionale (Consorzio) per la sindrome di Prader Willi Moderatori: Prof Gianni Bona, Dott. Ferdinando Pesce Relatori: Dott. Andrea Corrias: La sindrome di Prader Willi in età evolutiva: stato dell’arte in Piemonte Dott. Graziano Grugni: I bisogni di salute nella persona adulta con sindrome di Prader Willi: l’esperienza di Piancavallo (VB) 10.20 dibattito 16,30Dibattito 10.45 coffe-break 17,00 11.00 Seconda sessione Problematiche neurologiche e comportamentali dei soggetti Prader Willi e conseguenze sui fratelli Moderatori: Prof. Roberto Rigardetto e Dott. Fabrizio Serra (il tema dei fratelli è stato descritto nel libro pubblicato dalla Fondazione Paideia) Relatori: Dott.ssa Chiara Baietto: aspetti comportamentali in età evolutiva e interferenze sulla vita familiare Dott.ssa Francesca Ceriani: problematiche familiari comportamentali degli adulti e caratteristiche Prof.ssa Pia Massaglia: l’esperienza dei fratelli Dott.ssa Chiara Compagni: presentazione di un libretto informativo per i genitori alla diagnosi 12.15 dibattito Termine lavori Compilazione dei questionari sul gradimento del convegno SEGRETERIA ORGANIZZATIVA presso cui prenotare il convegno: Melis Francesca e-mail: [email protected] cell. 3397240756 Ricci Maria Antonietta e-mail: [email protected] cell.: 3386890187 11 Impegno per una vita migliore PROGETTO PSICOLOGIA DELL’ASSOCIAZIONE PRADER-WILLI DELL’EMILIA ROMAGNA di Andrea Faggiani figure scolastiche, gli educatori e gli altri soggetti presenti nella quotidianità dei figli e la maggior parte delle volte proprio a causa di una scarsa o nulla conoscenza delle caratteristiche della sindrome da parte degli stessi operatori. L’obiettivo da raggiungere è quindi quello di trovare le modalità e le strategie più efficaci per accompagnare la crescita dei ragazzi e raggiungere così il miglior benessere possibile non solo delle famiglie, ma anche delle altre figure educative coinvolte che, adeguatamente supportate, possono rendere più operoso e appagante il proprio intervento. Sempre più frequentemente sono gli stessi operatori che, venuti a conoscenza di questa opportunità, richiedono consulenze e collaborazioni con la psicologa. Molte di queste collaborazioni si sono consolidate nel tempo e rappresentano per le famiglie interessate un’ulteriore fonte di rassicurazione sulla presa in carico costante dei figli affetti dalla sindrome. Quindi proprio con la finalità di costruire una rete in cui tutti possano contribuire a migliorare la qualità di vita l’Associazione Prader-Willi dell’Emilia Romagna ha attivato questo servizio di sostegno, consulenza e intervento in ambito psicologico rivolto ai soggetti affetti dalla sindrome di Prader-Willi e alle loro famiglie, e il servizio è rivolto pertanto anche alle figure esterne coinvolte, ad esempio insegnanti ed educatori, con la finalità specifica di promuovere la conoscenza della patologia per una migliore azione preventiva e una più consapevole gestione delle eventuali difficoltà emerse. Gli obiettivi del progetto sono in conseguenza diretti ad individuare possibili risposte ad alcune specifiche problematiche evolutive, comportamentali, affettive e relazionali dei pazienti in tutti i contesti disponibili. Attualmente l’attività della psicologa si svolge con trasferimenti programmati in regione presso sedi dove è possibile incontrare le famiglie residenti in zona e gli operatori coinvolti. Sempre più spesso e con le stesse finalità sono organizzati incontri con la psicologa presso le scuole, i centri di accoglienza e di lavoro dove le équipe hanno in carico i ragazzi con questa sindrome. La possibilità del collegamento telefonico e telematico Alla fine del 2009 l’Associazione Sindrome di Prader Willi dell’Emilia Romagna ha dato inizio alla realizzazione di un obiettivo che il suo presidente Andrea Faggiani teneva nel cassetto da molto tempo, ossia mettere a disposizione delle famiglie associate una figura professionale in ambito psicologico. La premessa alla base di tale proposito e della conseguente collaborazione ancora in corso tra la dott.ssa Rossana Grossi, psicologa psicoterapeuta, e l’Associazione Sindrome di Prader Willi dell’Emilia Romagna si legge nel seguente passaggio tratto dalla descrizione del progetto che ne è seguito: “La condizione ottimale per garantire la migliore cura possibile è quella in cui si realizza una presa in carico globale che accanto agli aspetti biomedici considera anche quelli di natura psicologica, come i vissuti emotivi ed affettivi e i bisogni assolutamente personali e specifici che ogni paziente porta con sé nel proprio e irripetibile percorso di vita”. Accanto a questa visione della cura in un’ottica multidisciplinare che vede in rete le numerose figure professionali coinvolte, il progetto ritiene indispensabile considerare in tutta la sua estensione il sistema di relazioni che ruotano intorno ai soggetti PW. Pertanto, partendo dalla rete famigliare sino ai molteplici contesti sociali fruibili, il lavoro intrapreso dalla psicologa incaricata ha lo scopo di informare, sostenere e intervenire riguardo alla sindrome in tutti gli ambiti di vita dei soggetti dove questo risulta possibile. Infatti, accanto alla necessità di una sempre più efficace connessione tra le figure sanitarie, può risultare determinante per il benessere sia dei ragazzi che delle loro famiglie riuscire a coinvolgere tutti gli altri interlocutori interessati, come quelli della scuola, dei luoghi di lavoro e delle sedi di accoglienza e formazione. Ciò risulta particolarmente importante nel caso delle malattie rare, spesso poco conosciute anche dagli stessi operatori sanitari, e a maggior ragione nel caso di sindromi dal quadro comportamentale complesso e specifico come quello della PWS che necessita di un’adeguata conoscenza per essere gestito in modo appropriato. Capita spesso che le famiglie incontrino serie difficoltà nel relazionarsi con le 12 Anno XVI - N. 2 aprile, maggio e giugno 2013 grafico: la raccolta di immagini immortalate o composte dagli stessi soggetti PW dal titolo “Il mondo attraverso i nostri occhi”, testimonianza della loro meravigliosa creatività, che ha portato all’allestimento di varie mostre e al bando di un concorso fotografico con lo stesso titolo rivolto a tutte le scuole di Modena e provincia. (mail e skype) garantisce agli operatori una collaborazione costante e alle famiglie un supporto psicologico e una consulenza sempre disponibili indipendentemente dalla loro residenza. Da segnalare è l’iniziativa nata da questo progetto come mezzo per dare voce ai ragazzi stessi e permettere loro di raccontare i propri vissuti nella forma immediata dello scatto foto- Il Presidente dell’Associazione Prader Willi Pugliese, Olga Cristiantielli, scrive una lettera di ringraziamento che pubblichiamo anche se con un po’ di ritardo dovuto ai tempi della pubblicazione del giornale ma sempre ben graditi. Cari amici con la presente l’onore e la gioia di ringraziarvi per l’aiuto e il contributo offerto durante il periodo di Pasqua 2012. In un clima politico e sociale così difficile e buio e nonostante le mille difficoltà territoriali, l’Associazione Francesco Pio in aiuto ai soggetti con sindrome di Prader Willi e le loro famiglie può ritenersi soddisfatta del risultato raggiunto. La Pasqua solidale terminata da pochissimi giorni ha dato risultati inaspettati e vedrà realizzati i progetti annuali che riguardano il bene dei nostri figli affetti da una malattia rara genetica che porta ad una invalidità totale e permanente. Il clima di unione tra la gente e la volontà di fare del bene ha aperto un varco in una società diversa da quella che siamo abituati ad ascolta- re e vedere, al primo posto la generosità dello spirito e l’unione delle persone hanno prodotto sentimenti (alle volte oscurati dalla vita frenetica) volti alla carità, alla pace, e all’amore tra la gente. Con immensa umiltà, in qualità di rappresentante di un’associazione piccolina, composta prevalentemente da famiglie che hanno un pensiero comune e che vivono in città diverse e lontane tra loro, sento dal profondo del cuore di voler esprimere la mia gratitudine per la solidarietà ricevuta e chiedo a viva voce di non fermarvi perché trasformare un piccolo gesto in un concreto e valido aiuto potrebbe essere la speranza per tutti noi. sindrome di turner e ormone della crescita di Lina Bertorello Navigando per il web, leggo qua e là, di molte mamme che chiedono cose basilari riguardo ai diritti/doveri nell’assistenza alle bambine affette da Sindrome di Turner. Spesso nemmeno i centri che seguono queste malattie sanno che è possibile chiedere l’indennità di frequenza, ovvero un aiuto economico che viene dato per i casi più gravi in modo che si riesca a portare le bambine a scuola. Come pure per quanto riguarda lo spazio parcheggio disabili che è possibile chiederlo sotto casa. Non parliamo poi dell’esenzione ticket. Spesso le diverse ASL interpretano in maniera diversa la normativa. 13 Sconvolgente è stato un documentario trasmesso dalla tv svizzera a riguardo delle case farmaceutiche. Sembra che una casa farmaceutica svizzera abbia promesso mille euro a decine di pediatri italiani affinché prescrivessero l’ormone della crescita. C’è la storia di Sara, una splendida bambina che adesso ha undici anni. Lei ha scritto un racconto chiamato: “L’albero di Sara”. La tv svizzera ha mandato in onda la storia di Sara per spiegare il business che c’è dietro queste malattie. Purtroppo a pagare sono sempre i bambini e la magistratura italiana ha indagato dodici responsabili della Sandoz italiana per azioni scorrette rispetto alla terapia ormonale somministrata ai Impegno per una vita migliore bambini da pediatri che prendevano tangenti per prescrivere la cura. Questo problema non deve in alcun modo fermare la terapia di ormone della crescita verso i pazienti che ne hanno bisogno; parlo per esperieza poiché sono la mamma di una ragazza che ha avuto un beneficio da questa cura e ribadisco che è necessaria. Quello da combattere è l’abuso e la corruzione nell’ambito farmaceutico. Potete vedere il documentario trasmesso dalla tv svizzera a questo link: http://la1.rsi.ch/_dossiers/player.cfm?uuid=8327e9e7-8bf4-44e9ae14-2619eae9799e. Per imparare l’inglese... OLD LADY IN COURT ANZIANA SIGNORA IN TRIBUNALE Defence Attorney: Will you please state your age? Old Lady: I am 94 years old. Defence Attorney: Will you tell us, in your own words, what happened the night of April 1st? Old Lady: There I was, sitting there in my swing on my front porch on a warm spring evening, when a young man comes creeping up on the porch and sat down beside me. Defence Attorney: Did you know him? Old Lady: No, but he sure was friendly. Defence Attorney: What happened after he sat down? Old Lady: He started to rub my thigh. Avvocato Difesa: Gentile signora, vi prego di dire quanti anni avete... Anziana Signora: Ho 94 anni. Avvocato Difesa: Vuole dirci, con parole sue, quello che è successo la notte del 1 ° aprile? Anziana Signora: Ero lì, seduta sul dondolo, nel mio portico in una calda serata primaverile, quando un giovane entra in veranda e si siede accanto a me. Avvocato Difesa: Lo conosceva? Anziana Signora: No, ma è stato cordiale. Avvocato Difesa: Che cosa è successo dopo che si è seduto? Anziana Signora: Ha iniziato ad accarezzare la mia coscia. Avvocato Difesa: Lei lo ha fermato? Anziana Signora: No, non l’ho fermato. Avvocato Difesa: Perché no? Anziana Signora: Mi piaceva. Da quando il mio Albert è morto, circa 30 anni fa, nessuno si era più avvicincato a me... Avvocato Difesa: Che cosa è successo dopo? Anziana Signora: Ha iniziato ad accarezzare tutto il mio corpo. Avvocato Difesa: Lo ha fermato? Anziana Signora: No, non l’ho fermato. Avvocato Difesa: Perché no? Anziana Signora: Le sue carezze mi hanno fatta sentire viva ed eccitata. Non mi sentivo così bene da anni! Avvocato Difesa: Che cosa è successo dopo? Anziana Signora: Ebbene, mi sentivo così “accesa” che mi sono sdraiata e gli ho detto: “Fai di me quello che vuoi… Prendimi adesso!” Avvocato Difesa: Lui ne ha approfittato? Anziana Signora: Diavolo, no! Ha urlato, “Pesce d’Aprile!” Ed è allora che ho sparato a quel piccolo bastardo. Defence Attorney: Did you stop him? Old Lady: No, I didn’t stop him. Defence Attorney: Why not? Little Old Lady: It felt good. Nobody had done that since my Albert died some 30 years ago. Defence Attorney: What happened next? Old Lady: He began to rub all over of my body. Defence Attorney: Did you stop him then? Old Lady: No, I did not stop him. Defence Attorney: Why not? Old Lady: His rubbing made me feel all alive and excited. I haven’t felt that good in years! Defence Attorney: What happened next? Old Lady: Well, by then, I was feeling so “spicy” that I just laid down and told him ‘Take me, young man. Take me now! ‘ Defence Attorney: Did he take you? Old Lady: Hell, no! He just yelled, “April Fool!” And that’s when I shot him, the little bastard. 14 Anno XVI - N. 2 aprile, maggio e giugno 2013 SCARTABELLANDO IL DOPO DI NOI DEVE ESSERE UN DIRITTO NON UN’ANSIA None, Vinovo, Candiolo consorziati nel Cisa 12. La comunità familiare è quasi al centro di Nichelino, al piano terra di una palazzina delle case popolari di Via Amendola abitata da normali famiglie. Costituita da due alloggi uniti insieme, accoglie al massimo 8 ospiti, più uno in caso di emergenza. Si tratta di adulti con handicap intellettivo grave, persone a cui ad un certo punto della loro esistenza è venuto a mancare il fondamentale supporto della loro famiglia. La piccola comunità, tutt’altro che isolata, non è un istituto onnicomprensivo, non ha giardino privato, non ha recinzioni esclusive. Ha ampie finestre e un lungo balcone che si affaccia fronte strada rendendo la comunità visibile e “aperta”. L’alloggio, per sua natura, invita gli occupanti ad uscire, a frequentare i normali servizi del territorio, a socializzare e ad interagire con la cittadinanza, in quanto dentro – assai positivamente – non vi sono spazi per fare attività “speciali” (laboratori, ecc.). Pur essendo dotata di bagno assistito e di cucina elettrica, non dà affatto l’impressione di essere una struttura particolare. Chi vuole può andare a trovare gli ospiti in qualunque momento (il bus 35 ferma proprio li vicino). E’ importante che le famiglie che vivono il problema del “dopo di noi” (che a volte porta a situazioni disperate, a drammatici eventi) sappiamo che non c’è bisogno di creare fondazioni o ghettizzanti strutture o raccogliere fondi. Occorre far riferimento alle norme di legge sui Lea (Livelli essenziali di assistenza sociosanitaria) che impongono all’ente pubblico di intervenire obbligatoriamente. IN SEGUITO AD UN ARTICOLO APPARSO SU LA REPUBBLICA RIGUARDANTE LA PROBLEMATICA DEL DOPO DI NOI, IL PRESIDENTE DELL’UTIM HA RITENUTO OPPORTUNO PUNTUALIZZARE CON LA SOTTO RIPORTATA LETTERA CHE È STATA PUBLICATA IL 16 DICEMBRE 2012 Leggiamo su la Repubblica del 29 novembre 2012 seconda pagina della Cronaca di Torino nella parte finale del reportage a firma di Paolo Griseri che “…fratel Marco Rizzonato del Cottolengo affronterà la questione del “dopo di noi”, l’ansia dei familiari dei disabili su chi si prenderà cura dei parenti in difficoltà dopo la propria morte. L’Anffas ha creato una fondazione che raccoglie donazioni per pagare le rette di chi è rimasto senza famigliari”. E’ gravissimo che sul tema del “dopo di noi” non venga citato il diritto soggettivo all’inserimento in Comunità alloggio delle persone con handicap intellettivo in situazione di gravità, derivante dai Lea (Livelli essenziali di assistenza) previsti dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 novembre 2001, reso legge dall’articolo 54 della legge 289/2002. Tutte le famiglie possono, infatti, chiedere ed ottenere già oggi il ricovero in una struttura residenziale, quale è la Comunità alloggio, semplicemente con l’invio di una richiesta scritta, che le Asl ed i Comuni sono obbligati a soddisfare, come peraltro è stato confermato anche da recenti sentenze della Magistratura. E’ la mancanza di informazioni corrette da parte delle istituzioni e talora anche delle associazioni di tutela che crea inutili ansie alle famiglie. Siamo a disposizione per fornire a chiunque la necessaria consulenza gratuita sui diritti delle persone non autosufficienti. Invitiamo anche a leggerci sui siti web; www.utimdirittihandicap.it e www. fondazionepromozionesociale.it IL COMUNE DI MILANO CONTINUA A VIOLARE LE LEGGI SULLE CONTRIBUZIONI ECONOMICHE Anche la nuova Giunta del Comune di Milano continua a violare le norme sulle contribuzioni economiche. A questo proposito riportiamo integralmente l’e-mail inviata dalla Fondazione promozione sociale al Sindaco di Milano in data 22 maggio 2012, rimasta finora senza alcun riscontro. LA COMUNITÀ ALLOGGIO “CRISALIDE” DI NICHELINO: UN ESEMPIO PER IL “DOPO DI NOI” TESTO DELL’E-MAIL In merito al problema del “dopo di noi” che assilla tanti genitori con figli handicappati gravi, ricordiamo il positivo esempio della piccola comunità residenziale “Crisalide” di Nichelino, Questa Fondazione è stata informata che nelle determine del Settore servizi anziani del Co15 Impegno per una vita migliore anche dubbi sull’imposizione della delega da rilasciare al Comune di Milano per la riscossione del 100% delle pensioni, addirittura previsto anche per le pensioni il cui importo è superiore all’ammontare della retta alberghiera. Rileviamo altresì che nella determina in oggetto non c’è alcun riferimento alle leggi in base alle quali gli ultrasessantacinquenni non autosufficienti ed i degenti con handicap in situazione di gravità devono corrispondere la quota alberghiera esclusivamente nei limiti delle loro personali risorse economiche, dedotte le franchigie. Inoltre non è nemmeno precisato che devono essere anche dedotte le somme a carico dei ricoverati per l’eventuale mantenimento del coniuge e degli altri soggetti a carico. mune di Milano è previsto che il ricovero degli anziani colpiti da patologie invalidanti e da non autosufficienza è subordinato alle seguenti condizioni: A) delega al Comune di Milano per la riscossione del 100% delle pensioni a qualsiasi titolo percepite, a meno della pensione di guerra; B) Impegno di “rilasciare delega per trattenuta del 100% dell’indennità di accompagnamento e relativi arretrati maturati; C) riconoscimento dei risparmi accertati nell’ultimo estratto conto corrente bancario; D) “all’attuazione delle azioni di rivalsa sui beni di proprietà del ricoverato”. Al riguardo precisiamo che in base alle leggi vigenti (articolo 25 della legge 328/2000 e decreti legislativi 109/1998 e 130/2000 sono previste le seguenti franchigie: - Beni mobili euro 15.493,37; - Propria casa di abitazione euro 51.645,69. Per quanto riguarda gli altri beni è stabilito che essi concorrono esclusivamente nella misura del 20% del loro valore patrimoniale per la determinazione dell’importo delle risorse economiche possedute. Inoltre, com’è ovvio, mentre è corretto il versamento dell’indennità di accompagnamento in quanto riguarda le prestazioni che vengono fornite ai ricoverati, gli arretrati relativi all’indennità di accompagnamento dovrebbero essere versati esclusivamente a partire dalla data del ricovero e non per le somme concorrenti il periodo precedente. Avanziamo DIFFERENZE DI PREZZO FINO A DODICI VOLTE PER I BENI ACQUISTATI DALLA SANITÀ: SPRECHI O TRUFFE? Il 30% delle spese della sanità, ogni anno circa 35 miliardi di euro, riguardano l’acquisto di beni e servizi. Come viene precisato da Avvenire del 27 giugno 2012 “le differenze di prezzo per l’acquisto di una stessa tipologia di beni sono spesso macroscopiche: così una siringa può costare da 3 a 65 centesimi e una protesi all’anca da 284 a 2.575 euro da una Asl all’altra. Ancora: gli inserti di tibia per ridare mobilità al ginocchio sono stati pagati da 199 euro fino a 2.479 euro, 12 volte in più (uno scostamento del 1.145%). E se gli scostamenti sui prezzi dei farmaci ospedalieri sono invece più contenuti, in parte perché molti hanno prezzi imposti dall’Agenzia del farmaco (Aifa), vi sono comunque delle eccezioni: ad esempio, per la Epoetina aifa, usata per combattere gli effetti collaterali della chemioterapia, si registra un’oscillazione del 365% nel prezzo. Queste sono alcune rilevazioni effettuate dall’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, che entro luglio indicherà i prezzi di riferimento per un ampio “paniere” di beni e servizi acquistati in sanità, che comprenderanno anche farmaci e servizi come le mense. Ciò in attesa del provvedimento sui costi standard, che dovrebbero entrare in vigore dal 2013. Con i costi standard e la centralizzazione degli acquisti di beni e servizi Asl e ospedali dovrebbero risparmiare fino a 5 miliardi di euro”. 16 Anno XVI - N. 2 aprile, maggio e giugno 2013 GIOCHI Risposte agli indovinelli Un pret a porter Pomì è passato, pummarò è futuro Quello della vicina. Con molta, molta attenzione. Gettando un centesimo sul sedile posteriore. Basta contare i moscerini che ha sui denti. In bocca al lupo Unisci i punti e poi colora 17 Impegno per una vita migliore Le Ricette di Elena Pensiero Io sono molto contenta perché sono già stata in 7 soggiorni più 2 che farò questo anno sono 9 soggiorni. Spero di continuare perché io mi diverto tanto facciamo tante cose belle ad esempio gite, piscine, passeggiate mare, idromassaggio, nuoto, visitare, salire e scendere dai mezzi, camminare, scuola, giocare, lavorare, attività. La comunità sta proseguendo molto bene spero di continuare perché non vedo l’ora di entrare perché anche in comunità facciamo tante cose, io mi diverto ad esempio a leggere, a guardare la tv, a giocare a solitari, puzzle, numeri pezzi, a uscire, a disegnare, a colorare e a scrivere. RIGATONI PASTICCIATI Pecorino, burro, olio, sale, pepe, rigatoni, g 500 pomodoro, g 500 manzo, g 300 latte, g 300 prosciutto, g 100 cipolla, g 100 farina, g 30 3 uova. grattati di noce. Con l’apposita macchinetta, tirate la pasta in sfoglie sottili e preparate dei ravioli quadrati di cm 3 di lato. Lessateli in abbondante acqua salata, scolateli al dente, metteteli in un piatto da portata e condite con g 50 di burro fuso aromatizzato con rametti di timo e abbondante parmigiano grattugiato, prezzemolo, maggiorana, salvia, rosmarino e menta. Fate appassire la cipolla tritata in 3 cucchiaiate d’olio; unite la carne, rosolatela bene quindi aggiungete la polpa di pomodoro, sale, una manciata di pepe, chiudere e lasciate cuocere per un’ora e 45. Intanto con g 30 di burro, la farina e il latte preparate della besciamella. Lessate al dente i rigatoni condite con metà del sugo( la carne farà da secondo), la besciamella, il prosciutto tritato e 2 cucchiaiate di pecorino. Metteteli in una pirofila imburrata, cospargeteli con le uova battute, il resto del sugo, ancora pecorino e fiocchetti di burro, quindi infornateli a 250° per 10 minuti. REGINETTE GUSTOSE Cipolla, aglio, prezzemolo, pomodoro, vino, olio, sale, pepe, reginette, g 500 funghi, g 500 olive g 50. Mettete sul fuoco una capace casseruola con abbondante acqua che salerete al bollore e che vi servirà per lessare le reginette. Intanto mondate, tritate finemente e fate appassire in 4 cucchiaiate d’olio una piccola cipolla insieme con 2 spicchi d’aglio interi, leggermente schiacciati; unite al soffritto i funghi mondati, lavati e ridotti a lamelle; rosolateli a fuoco vivo, poi aggiungete tutte le olive, una cucchiaiata di concentrato, sale e mezzo bicchiere di vino. Quando questo ultimo sarà quasi completamente evaporato, eliminate l’aglio, aggiungete la polpa di pomodoro, una macinata di pepe; coperchio e lasciate sobbollire per 20. Scolate al dente le reginette, mettetele in un piatto da portata possibilmente riscaldato, condite con tutto il sugo, rigiratele per farle insaporire, cospargetele con un mazzetto di foglioline di prezzemolo, mondate, lavate, sgocciolate, finemente tritate quindi servitele, volendo con del parmigiano grattugiato a parte. RAVIOLI CON CARNI MISTE Timo, prezzemolo, maggiorana, sale, scalogno, alloro, salvia, rosmarino, menta, uovo, parmigiano, noce, burro, vino, olio, pepe, farina, g 200 agnello, g 250 pollo g 250. Preparate una pasta soda ma elastica, lavorando a lungo la farina con le uova, una cucchiaiata di trito e un pizzico di sale. Lasciatela riposare per 30 e, intanto, rosolate le carni a rondelle in 3 cucchiaiate d’olio, insieme con uno scalogno tritato, una foglia d’alloro e il mazzetto aromatico. Salate, pepate, sfumate con mezzo bicchiere di vino, lasciate cuocere per 30, quindi scartate le erbe aromatiche e passate al mixer. Insaporite il ricavato con 3 cucchiaiate di parmigiano, un uovo e una 18 Anno XVI - N. 2 aprile, maggio e giugno 2013 L’isola dei desideri Roberto Chirico ha vinto la nona edizione del concorso letterario Prader Willi col racconto Buon viaggio comandante Gino guardò la maestra di sostegno di fronte a lui. I gomiti appoggiati sul tavolo dell’aula docenti e le dita intrecciate esprimevano una sorta di tacita preghiera rivolta a quella giovane insegnante, bella e alle prime armi. Gino sapeva che quel breve incontro sarebbe stato importante per tutto l’anno scolastico appena iniziato ed era deciso a fare del suo meglio per raggiungere lo scopo che si era prefisso. “Vede maestra” iniziò, con tono pacato, chiaro, deciso. “Mio figlio fa la terza primaria e nella migliore delle ipotesi raggiungerà l’ultimo anno di scuola elementare”. Dopo una piccolissima pausa e una rapida deglutizione aggiunse “Ma è un’ipotesi estremamente remota”. Osservò per un secondo lo sguardo della giovane maestra, Licia, che in un attimo si ritrovò nella condizione di dover far convergere un’attenzione pressoché totale verso quel padre premuroso, lasciando scorrere via i discorsetti precostituiti che aveva organizzato nella propria testa appositamente per quell’incontro, tipici della maestrina fresca di laurea e di specializzazione. “Marcellino è affetto da una terribile malattia delle ossa”. Il tono era diventato lucido, freddo, perché certe cose un padre non può dirle con coinvolgimento emotivo: sarebbe devastante. “Le ossa del cranio non crescono quasi più e la colonna vertebrale, già deforme, necessita di continui interventi per renderla in qualche modo un minimo funzionale”. Si raschiò la gola, cercando di mantenere, a fatica, quella posa calma, per dare la giusta idea di serietà alla sua bella interlocutrice. Marcellino…” continuò, dando per scontato che il vezzeggiativo fosse universalmente accettato, a priori, “… ha bisogno di vivere il tempo che gli resta cercando di assaporare la bellezza della vita in così poco tempo”. Quel metro di vuoto tra il viso di Gino e quello di Licia ad un tratto era diventato un fluido vitale trasparente, denso, pesante, appiccicoso. Licia si sentì investita e avvolta da quell’atmosfera vischiosa, ma non ebbe il coraggio di ritrarsi. Era impossibile. Il suo nuovo ruolo le imponeva di seguire i dettami della deontologia professionale ed era compito suo dare ascolto al familiare seduto di fronte, che lei stessa aveva convocato. All’improvviso sbucò Marcellino da dietro la porta e quel visino generalmente atteggiato in una smorfia di chiusura, quasi a esprimere una sorta di offesa perenne, si illuminò in un sorrisone a denti scoperti nel vedere il suo mitico papà lì a scuola. Restarono per un attimo tutti sospesi in un silenzio pieno di curiosità e di taciti messaggi interlocutori, finché Gino ruppe gli indugi e, portandosi platealmente la mano destra alla tempia in posizione di attenti, disse in modo roboante: “Comandante, ai suoi ordini”. L’espressione era ridicola, soprattutto perché era un uomo di oltre quarant’anni a inscenarla. “Abbiamo tirato l’ancora e la nave è salpata all’alba”, concluse. Dopo la sorpresa iniziale Licia osservò quella scena bizzarra che si svolgeva davanti al suo sguardo incredulo. Quel padre sollecito e amorevole era lì, sul’attenti, rigido e teso come un salame, e il figlio non aveva perso tempo: per quanto il busto di plastica dura rendeva piuttosto grottesca quella sua posa scenica, egli si era messo dritto, con la mano tesa alla tempia, l’espressione più seria. Da quella figura minuta e un po’ stravagante venne fuori veemente un “Dove siamo diretti, comandante in seconda?”. Quello che venne dopo fece arrossire il bel viso paffuto della giovanissima Licia. Gino si alzò in piedi di scatto e la sedia dietro di lui cadde facendo un fragore assurdo che rimbombò per tutta la scuola. Come se nulla fosse quel papà fuori di testa, impettito e con lo sguardo fisso di fronte a lui, affettando grottescamente una posa grave e seriosa, rispose con tono quasi marziale: 19 Impegno per una vita migliore “Signor comandante! Secondo i suoi ordini la nostra nave è diretta verso la più grande avventura che un essere umano abbia mai tentato”. Con tono basso e sguardo intrigante rivolto verso il figlio aggiunse: “Ai confini del mondo”. Alla fine della frase fece gli occhi strabici e il piccolo Marcellino sciolse la sua postura rigida in una risata gioviale e irrefrenabile. Nel frattempo Licia aveva cercato conforto nello sguardo di Rosina, la bidella simpatica, che per tutta risposta le aveva rimandato un sorriso e un’alzata di spalle, come per dire: “Qui è sempre così: una gabbia di matti. E se non sono matti non ce li vogliamo”. Intanto Marcellino, con lo sguardo da furetto e quel sorriso immenso che pareva esserglisi stampato in modo indelebile, salutò con la manina il suo caro papà e schizzò in classe senza aggiungere altro. Non appena Gino si ricompose sulla sedia, Licia non poté fare a meno di affermare: “Non l’ho mai visto così sorridente in questi giorni”. Gino riprese il proprio contegno e intrecciò nuovamente le dita sul tavolo, a metà strada tra lui e la sua sbalordita interlocutrice. “Era proprio questo che intendevo dirle prima. Quanto è appena accaduto qui necessiterebbe di tante parole per spiegarlo”. Un sentimento delicato e prorompente partì dal petto e invase tutto il corpo della giovane Licia nel fissare lo sguardo così intenso e penetrante di Gino. Le fu evidente che quel padre stava convogliando tutto il proprio essere nell’unico intento di farle capire quei pochi messaggi in modo chiaro e indiscutibile. E le era altrettanto chiaro che quell’uomo era nell’atteggiamento di chi si sta giocando il tutto per tutto, pur di regalare qualche attimo di felicità in più a quel figlio sfortunato. Con gli occhi leggermente velati Licia fece un sospiro che le parve rimbombare più del rumore della sedia qualche momento prima e le parole sgorgarono dalla sua bocca in modo autonomo, senza che la sua onnipresente razionalità potesse fermarle: “Credo di aver capito ciò che mi vuole dire”. Si accorse che la voce le tremava e arrossì nuovamente, accentuando quel senso d’imbarazzo che da qualche minuto ormai la teneva soggiogata. “Farò del mio meglio per rendere le attività a scuola le più gradevoli possibili a Marcellino”. Il dado era tratto. In quel momento aveva stretto un patto che lealmente avrebbe rispettato fino in fondo, come era sua abitudine per indole personale. E non appena Gino andò via lei capì che aveva necessità di elaborare la nuova situazione, di organizzarsi mentalmente e concretamente. Ripensò più volte nell’arco della giornata a quell’incontro e nel rivedere la scena sulla pellicola dei ricordi trovava sempre nuove risposte su come avrebbe gestito le sue dodici ore settimanali di sostegno con Marcellino, apprestandosi a entrare in quel mondo fatato in grado di regalare sorrisi di gioia al suo piccolo alunno. Fu così che in men che non si dica da studentessa provetta e specializzata con il massimo dei voti, avvezza a soddisfare i luminari delle scienze sociali e dell’educazione, si ritrovò a vestire i panni del “comandante in terza”, su quella nave meravigliosa che sfrecciava indomita quasi tutti i giorni tra i corridoi di quel piccolo plesso scolastico. Avrebbe fatto di tutto pur di strappare un sorriso a Marcellino, pur di vederlo contento, lieto di interagire, anziché schizzare via per andare a nascondersi chissà dove, in preda a indicibili sensi di vergogna e di inadeguatezza. Convinta della sua scelta la giovane ma caparbia Licia si faceva scivolare addosso le malevole dicerie di qualche collega che tutto avrebbe dovuto fare eccetto che quel mestiere. Articolò una programmazione specifica in cui le intime motivazioni del suo agire erano inattaccabili e indiscutibili. E via! Tra i marosi e le onde delle tempeste cadeva giù per terra, sul pavimento del corridoio, sotto gli occhi divertiti degli alunni che passavano per andare in bagno, o di genitori che per svariati motivi transitavano per la scuola. E come se non bastasse la simpatica Rosina, la più matta di tutti, impersonava il mozzo di turno con la scopa in mano e doti di attrice consumata, mentre inseguiva divertita qualche malcapitato “marinaretto” di turno giunto nel giusto frangente della storia che andava dipanandosi. Ma soprattutto, il piccolo Marcellino, il comandante supremo di quella nave leggendaria, non la smetteva più di ridere, ordinando sempre nuove avventure, con una marea di parole e frasi che lasciarono sbalorditi tanti addetti ai lavori. Perché per anni, sin dall’infanzia, l’unico linguaggio espresso a scuola da Marcellino erano state 20 17 maggio Sala Agorà Debora Bocchiardo ha presentato il libro Qualcosa accadrà - La storia di Charlie e Luca Nave ha parlato del suo ultimo lavoro intitolato Come in cielo così in terra. La cura tra medicina, filosofia e scienze umane, scritto con Frabrizio Arrigoni Walter Giuseppe Milone, a sinistra, ha presentato la raccolta poetica Mediterrando... Messòyios e il prof. Alberto Musso il libro È triste esser orfani, pur avendo padre e madre, scritto in collaborazione con Stefania Groppo Anno 2013 - n. 2 - Spedizione in A.P. - comma 20/C Legge 662/96 Filiale di Torino “Impegno per una vita migliore” - Via Susa 37 - 10138 TORINO - PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA FEDERAZIONE MALATTIE RARE INFANTILI DI TORINO ANNO XVI - n.2 Anno 2013