Politecnico di Milano
Facoltà di Ingegneria Edile – Architettura
Laurea Magistrale
agistrale in Ingegneria dei sistemi Edilizi
PATOLOGIA EDILIZIA E DIAGNOSTICA
RELAZIONE TECNICA DEL CASO DI STUDIO
STUDIO INDIVIDUALE
Perizia diagnostica sul degrado
dell’interconnessione di una grata metallica
e un solaio e il degrado del medesimo solaio
Docente: Prof. Ing. Enrico De Angelis
Cerino Mirko
matricola 784056
Anno Accademico 2012/2013
POLITECNICO
DI MILANO
Corso di Patologia e diagnostica edilizia
Prof. Ing. Enrico De Angelis
Cerino Mirko
matricola 78405
INDICE
PREMESSA ................................................................
................................................................................................
.................................... 2
1.
INQUADRAMENTO E BREVE DESCRIZIONE DELL’EDIFICIO ................................................................
...................................... 3
2.
DESCRIZIONE DELLA COPERTURA
ERTURA IN ESAME ................................................................
..................................................... 5
3.
ANOMALIE RISCONTRATE ................................................................................................
................................
........................................... 6
4.
ANALISI DELLE ANOMALIE ................................................................................................
................................
.......................................... 7
5.
SOLUZIONI PROPOSTE ................................................................................................
................................
.............................................. 10
1
POLITECNICO
DI MILANO
Corso di Patologia e diagnostica edilizia
Prof. Ing. Enrico De Angelis
Cerino Mirko
matricola 78405
PREMESSA
Scopo della presente esercitazione, elaborata nell’ambito dell’insegnamento di “Patologia
“
e
diagnostica edilizia”,
”, è quello di andare ad approfondire un’anomalia edilizia riguardante
l’edificio
’edificio già esaminato in precedenza dal gruppo di lavoro 1 redatto per il Comune di Milano.
Milano
Nel proseguo della presente relazione si è seguito il percorso logico che ha portato,
portat a partire dai
primi sopralluoghi, alla stesura di quelle possibili cause che hanno portato all’anomalia presa in
considerazione.
Nell’elaborare la presente relazione si è cercato di essere il più esaustivi possibile, andando a
toccare diverse tematiche e di effettuare le analisi il più complete e veritiere possibili,
p
avvicinandoci a quella che potrebbe essere la
la perizia di un tecnico specializzato.
Si ricorda inoltre che lee ipotesi su cui è fondato lo studio sono state acquisite mediante
sopralluogo diretto e documentazione fornita dal Comune di Milano.
2
POLITECNICO
DI MILANO
Corso di Patologia e diagnostica edilizia
Prof. Ing. Enrico De Angelis
Cerino Mirko
matricola 78405
1. INQUADRAMENTO E BREVE DESCRIZIONE DELL’EDIFICIO
Foto satellitare del complesso di edifici sito in via Confalonieri e via Borsieri. L’edificio in esame è quello evidenziato
L’edificio oggetto della presente perizia è sito in Milano in via Federico Confalonieri, 3.
Il fabbricato che oggi si presenta a corte fu costruito a completamento di un volume
preesistente presumibilmente degli anni venti e perciò di probabile costruzione in
muraturaa portante. Recentemente ristrutturato l’edificio si presenta in buone condizioni
complessive.
L’edificio, composto da 5 piani fuori terra, di cui il pian terreno adibito ad uso
commerciale, da due piani interrati ad uso di autorimessa e da un sottotetto accessibile
a
ma non utilizzato, è destinato ad abitazioni convenzionate con il comune e presenta
quattro corpi scala. Tre dei quattro corpi scala disimpegnano tre alloggi per piano mentre
il quarto, quello ad est, disimpegna solo due alloggi per piano.
Il corpo
rpo di fabbrica è principalmente orientato lungo l’asse est-ovest
est ovest e il prospetto
principale, rivolto verso sud, si affaccia sulla via Federico Confalonieri. Questo prospetto
presenta l’alternanza di aperture finestrate a balconi mentre il prospetto nord è
caretterizzato, oltre alla presenza di aperture finiestrate su tutto il corpo, dall’ esistenza di
logge nella sola parte occidentale dello stesso.
3
POLITECNICO
DI MILANO
Corso di Patologia e diagnostica edilizia
Prof. Ing. Enrico De Angelis
Cerino Mirko
matricola 78405
L’edificio, pur essendo abbastanza recente (1925) e ristrutturato in tempi ancor più
recenti (1988), presenta alcune problematiche che meritano di essere approfondite per
individuare nel dettaglio le cause che hanno portato al manifestarsi dei diversi fenomeni.
feno
Tale intervento di ristrutturazione ha interessato, secondo quanto emerso dai
sopralluoghi, la sola facciata dell’edificio, la quale risulta essere del tutto priva di fenomeni
di degrado e di anomalie patologiche, oltreché il distacco di una trascurabile
trascu
porzione
della parte inferiore dei balconi che si affacciano su via Confalonieri.
Scendendo poi ai piani interrati la situazione si presenta diametralmente opposta ed i
fenomeni di degrado risultano essere numerosi e di una certa entità, i quali interessano
in
sia
l’aspetto tecnico che estetico dei vari componenti edilizi.
La perizia in oggetto riguarda l’analisi delle problematiche che possono aver causato la
presenza di patine biologiche e di crescita di piante nella parte di solaio che interagisce
con la grata, atta a separare il passo carraio al cortile del fabbricato.
4
POLITECNICO
DI MILANO
Corso di Patologia e diagnostica edilizia
Prof. Ing. Enrico De Angelis
Cerino Mirko
matricola 78405
2. DESCRIZIONE DELLA COPERTURA
COP
IN ESAME
La copertura che verrà qui esaminata è la chiusura orizzontale che separa il cortile interno
e privato dell’edificio e il parcheggio interrato dello stesso.
Non essendo a conoscenza della stratigrafia della copertura presa in considerazione si
presume che tale chiusura orizzontale sia costituita
costituita dal solo getto di cemento armato di
spessore pari a 30 cm. La copertura perciò si
s presume sia in totale mancanza di uno strato
di tenuta.
5
POLITECNICO
DI MILANO
Corso di Patologia e diagnostica edilizia
Prof. Ing. Enrico De Angelis
Cerino Mirko
matricola 78405
3. ANOMALIE RISCONTRATE
6
POLITECNICO
DI MILANO
Corso di Patologia e diagnostica edilizia
Prof. Ing. Enrico De Angelis
Cerino Mirko
matricola 78405
4. ANALISI DELLE ANOMALIE
ANOMALI
Una prima analisi dello stato della grata ha permesso di constatare che vi è una saltuaria
presenza di un profilo metallico che divide il solaio in cemento armato alla grata e di una
diversa gamma di profili nella medesima tipologia di connessione.
Osservando
vando la conformazione di questo
profilo posto tra la grata metallica e il solaio
si nota che, per un inadeguato studio dello
stesso, anche da un punto di vista delle
dilatazioni termiche dei diversi materiali, o
per una messa in opera non conforme alle
regola
egola dell’arte, la possibilità che si creino
dei vuoti tra il profilo dello stesso e la grata
metallica sia molto elevata. Essendo a
conoscenza che la presenza di questi vuoti
permette l’alloggiamento di semi, di polveri
volatili di varie tipologie e di materie
m
organiche in genere, si può presupporre che
l’accumulo di questi materiali incentivi la
formazione di un ambiente che stimoli la
crescita di piccoli organismi, soprattutto se
in presenza di acqua ristagnante come
presumibilmente può essere nel presente
prese
caso.
A seconda delle condizioni ambientali, alla quantità di materiale deposto e alle dimensioni
delle cavità, la crescita biologica può avvenire in diverse modalità: formazioni di licheni,
muschi, arbusti, ecc.
Discorso simile si può affrontare per la parte orizzontale del profilo metallico, nei casi in
cui è presente, e sul gradino del solaio in cemento armato, su cui appoggia la grata che
permette lo stazionamento di materiali ed acqua e perciò la nascita di organismi biologici.
7
POLITECNICO
DI MILANO
Corso di Patologia e diagnostica edilizia
Prof. Ing. Enrico De Angelis
Cerino Mirko
matricola 78405
Considerando
o ora la parte di profilo metallico verticale, che presumibilmente è stata
pensata per far defluire l’acqua meteorica in modo da non scorrere sul solaio in cemento
armato, si nota che anche su questa sono presenti organismi biologici quali muschi e
arbusti,, la cui presenza è ben visibile.
Come si nota nella parte cerchiata delle figure la porzione di profilo metallico verticale
presente non è continuo su tutto il perimetro dell’apertura, permettendo il deflusso
dell’acqua meteorica sul solaio e che
che quindi può condurre ad un eccessivo accumulo di
acqua all’interno del solaio, agevolando la formazione di licheni e di patine biologiche in
genere, favorendo inoltre il fenomeno dell’efflorescenza ben visibile nella parte inferiore
del solaio.
8
POLITECNICO
DI MILANO
Corso di Patologia e diagnostica edilizia
Prof. Ing. Enrico De Angelis
Cerino Mirko
matricola 78405
Il flusso dell’acqua provoca inoltre un dilavamento della parte di solaio in cui non è
presente il profilo metallico, provocando perciò anche un’alterazione cromatica.
La presenza dell’acqua all’interno del solaio, il quale ha difficoltà nel farla evaporare
ev
visto
che la porzione dello stesso non è quasi mai esposto ai raggi solari e a stretto contatto di
un ambiente umido come un’autorimessa interrata, favorisce anche il rigonfiamento delle
armature soggette a corrosione, innescando quindi il fenomeno dello “spalling”.
9
POLITECNICO
DI MILANO
Corso di Patologia e diagnostica edilizia
Prof. Ing. Enrico De Angelis
Cerino Mirko
matricola 78405
5. SOLUZIONI PROPOSTE
Prima operazione consigliata per il risanamento del solaio in questione è la rimozione della
vegetazione poco radicata mediante l’applicazione di un ciclo biocida.
Per il risanamento del cls si consiglia un accurato lavaggio della zona intaccta dalla crescita
biologica e successivo ripristino delle
d
strutture in cls degradato mediante applicazione di
malta cementizia premiscelata
Vista inoltre la totale mancanza di uno strato di tenuta all’acqua,
all’acqu l’impermeabilizzazione
’impermeabilizzazione
dell’intero solaio che separa il cortile privato interno all’edificio e il parcheggio interrato è
senz’altro la miglior soluzione
oluzione per questa anomalia. Una possibile impermeabilizzazione
del suddetto solaio può essere costituita da un rivestimento elastomerico continuo,
composto da miscela di resine poliuretaniche modificate, con interposta armatura di
tessuto non tessuto di poliestere,
poliestere, adatto per una superficie che deve avere elevate
caratteristiche di alta resistenza e lunga durabilità.
dur
Le cavità sopra citate possono invece essere eliminate sostituendo il profilo metallico con
uno più appropriato, permettendo all’acqua di defluire in modo più consono.
Si consiglia perciò anche il rifacimento
ifacimento totale o una manutenzione straordinaria
straordinari del profilo
metallico su cui appoggia
poggia la grata, soluzione
ne in cui ci deve essere annesso uno
sgocciolatoio, in modo da coprire l’intero solaio in modo da evitare il contatto dell’acqua
con il solaio stesso.
10
Scarica

Relazione definitiva