Per parecchio tempo la bici non è stata giudicata adatta al sesso femminile:era ritenuto sconveniente,nel XIX sec.,in bicicletta perchè si mettevano “troppo in mostra” caviglie e polpacci, e per questo venne usata come forma di protesta femminista. Inoltre si pensava a come le donne furono costrette a stare sulla sella del cavallo perchè la posizione a cavalcioni non era giudicata “adatta” alla donna sia per questioni fisiche che per creanza. L’emancipazione della donna ha fatto si che la bicicletta diventasse uno strumento che anche le donne possono usare al punto che il ciclismo femminile è diventato uno sport largamente praticato. Nel XIX sec. Esistevano le suffragette,donne che manifestavano per essere considerate dalla parte degli uomini (uno dei quali era il diritto di voto),avendo cosi’ la possibilità di eguagliare il sesso maschile. Esisteva una frase per descrivere le donne di quel tempo:”La donna che va in bicicletta non è una vera donna,se lo fosse non andrebbe in bicicletta.” Non solo in arabia le donne non potevano andare in bicicletta,ma anche in tutta europa. Qindi la bicicletta venne considerata uno strumento del diavolo. Ora viene usata sia dalle donne che dagli uomini in modo uguale,viene usata per trasporti,passeggiate,gare e sport.