Novità dalla ricerca
A cura di MARIA TERESA SALOMONI, Proambiente, Tecnopolo Cnr, Bologna e NICOLA DI VIRGILIO, Ibimet - Cnr, Bologna
STRATEGIE ALLO STUDIO PER PREVENIRE
LE FRODI NEI CIBI BIOLOGICI
La domanda di alimenti biologici sta crescendo rapidamente e il consumatore è ora disposto a pagare un prezzo maggiore per i prodotti etichettati “biologico”, ma, allo stesso
tempo, il rischio di frodi è piuttosto elevato. Per questo motivo
i ricercatori dell’Università di Wuerzburg stanno mettendo a
punto una nuova metodologia per prevenire le frodi alimentari in questo settore. Attualmente l’autenticazione dei prodotti biologici viene fatta con l’analisi degli isotopi stabili, ma
questa non può considerarsi una tecnica infallibile. La dottoressa Monika Hohmann con i suoi colleghi sta sperimentando
una tecnica chiamata “spettroscopia di risonanza magnetica nucleare”, già usata nell’autenticazione dei mieli e degli
oli di oliva. I dati ottenuti dalle analisi dei pomodori biologici
hanno rivelato un trend diverso rispetto ai dati ottenuti da pomodori allevati con tecniche convenzionali. I ricercatori sono
rimasti molto soddisfatti per il test effettuato e ritengono che
un ulteriore affinamento della tecnica potrebbe contribuire
a sradicare gli alimenti etichettati in modo fraudolento.
Titolo originale: How to prevent organic food fraud
Autore: American Chemical Society
Fonte: www.sciencedaily.com, retrieved 27 august 2014
Scoperta una forma di comunicazione
molecolare utilizzata dalle piante
Jim Westwood, professore di patologia vegetale al Virginia
Tech College, ha scoperto una nuova forma di comunicazione attraverso la quale le piante condividono una straordinaria
quantità di informazioni genetiche. Westwood ha studiato le
relazioni che intercorrono tra una pianta parassita, la cuscuta,
e due piante ospiti, l’Arabidopsis e il pomodoro. La cuscuta,
per succhiare le sostanze nutritive dalle piante ospiti, utilizza
un’appendice chiamata austorio per penetrare nell’ospite.
Lo scienziato ha scoperto che nel corso di questo rapporto
parassitario migliaia e migliaia di molecole di mRNA vengono scambiate tra le due piante. In questo modo la cuscuta
riprogramma la pianta ospite imponendole ciò che deve fare
come, ad esempio, abbassare le proprie
difese in modo che la pianta parassita possa attaccarla più facilmente.
Questa scoperta ha importanti implicazioni per la progettazione di innovative
strategie di controllo delle infestati basate
sull’interruzione dello scambio di informazioni genetiche.
sità di Adelaide e il suo team hanno scoperto due nuove molecole coinvolte nei meccanismi di difesa della pianta contro
l’oidio. Infatti quando le ife del fungo tentano di penetrare la
cellula vegetale, la pianta reagisce formando una sorta di
callo, detto papilla, che si pensava essere costituito dal solo
polisaccaride callosio. Invece il team di ricerca ha scoperto che ci sono altri due polisaccaridi che intervengono nella costruzione della papilla. La ricerca si sta ora orientando
nell’aumentare la percentuale di questi polisaccaridi nella
cellula vegetale al fine di creare linee di orzo più resistenti
all’attacco del fungo.
Titolo originale: New hope for powdery mildew resistant barley
Autore: University of Adelaide
Fonte: www.sciencedaily.com, retrieved 25 july 2014
Da dove vengono le api?
La genomica ci svela il segreto
L’ape è di cruciale importanza per l’umanità. Un terzo del nostro cibo dipende l’impollinazione entomofila. Le api sono alla
mercè di malattie e di cambiamenti climatici: per combattere
queste minacce è importante capire la storia evolutiva delle
api e come si sono adattate nei secoli ai diversi ambienti di
tutto il mondo. Secondo gli studi genomici svolti da Matthew
Webster, ricercatore dell’ Università di Uppsala, le api mostrano un livello di diversità genetica sorprendentemente elevato
e sembrerebbero provenire ​​dall’Asia, e non dall’Africa come
invece si pensava, per poi essersi diffuse rapidamente in tutta Europa e in Africa. I ricercatori hanno anche identificato
specifiche mutazioni geniche che sono alla base di importanti
meccanismi biologici per la resistenza alle malattie e l’adattamento al clima e, quindi, di fondamentale importanza per
proteggere le api dai rapidi cambiamenti climatici.
Titolo originale: Evolutionary history of honeybees revealed by
genomics
Autore: Uppsala Universitet
Fonte: www.sciencedaily.com, retrieved 24 August 2014
Titolo originale: Plants may use newly discovered molecular language to communicate
Autore: Virginia Tech
Fonte: www.sciencedaily.com, retrieved 14
august 2014
L’oidio è una delle malattie più importanti
per l’orzo e può determinare una riduzione delle rese fino al 25%, oltre a causare
un declassamento della qualità dell’orzo
con una conseguente perdita di valore di
mercato. Il dottor Alan Piccolo dell’Univerottobre 2014
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Marjorie
Nuove speranze per la difesa
dell’orzo dagli attacchi
dell’oidio
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