CIPA-AT Grosseto – www.qmtt.net
CIPA-AT Grosseto – www.qmtt.net
STORIA DEL MIELE
Il miele è il prodotto dell’elaborazione del nettare dei fiori o di altri succhi
zuccherini che le api operaie suggono durante i loro viaggi di raccolta e
immagazzinano nelle celle dell’alveare. Si calcola che per ottenere un chilo di
miele le api visitano circa 2.000.000. di fiori. Oltre che dai fiori, il miele può
derivare anche dai fusti erbacei di alcune piante e delle foglie di erbe e
alberi.
In particolare, l’origine del miele è triplice: miele di foglie, miele di rami e
tronchi, miele di fiori. Quest’ultimo è il vero miele, mentre il primo
costituisce la MELATA ed il secondo la MANNA.
Un chilo di miele sviluppa circa 3.250 calorie.
Il suo potere energetico equivale a quello di tre chili di carne di manzo.
I carboidrati, insostituibile fonte di energia per il corpo umano, hanno
bisogno di essere digeriti prima di poter essere utilizzati. Esistono alcuni
carboidrati (zuccheri) che, però, non hanno bisogno di essere lavorati
dall’intestino e che forniscono all’organismo energia istantanea.
Gli zuccheri, infatti, si possono dividere in due grandi categorie: i
MONOSACCARIDI (o zuccheri semplici) e i POLISACCARIDI (o zuccheri
complessi), essendo i secondi una combinazione dei primi, i polisaccaridi
prima di arrivare al sangue devono essere scomposti in monosaccaridi e
questo può avvenire solo attraverso il meccanismo della digestione.
Da un punto di vista nutritivo i due polisaccaridi di maggior importanza sono
il SACCAROSIO (zucchero di canna o di barbabietola) e il LATTOSIO che
costituisce quasi il quaranta per cento delle materie solide del latte. Il
saccarosio (solito zucchero del caffè) deve essere digerito prima di poter
essere utilizzato dall’organismo, quindi deve essere scisso nei due zuccheri
semplici che lo costituiscono: il GLUCOSIO ed il FRUTTOSIO.
Gli zuccheri semplici (cioè quelli che non devono essere digeriti, ma hanno
una assimilazione corporea immediata e sono in grado di fornire energia
istantanea all’atto dell’ingerimento) sono contenuti nel miele.
Che cosa succede, in pratica, quando mangiamo un cucchiaino di miele?.
Il glucosio e il fruttosio vanno immediatamente in circolo, senza che il nostro
organismo debba fare la fatica di doverlo digerire. Ultimamente è stato
scoperto un componente minore del miele: il GLIKUTILE che facilita
l’assorbimento degli zuccheri semplici da parte dei muscoli. E’ facile
comprendere l’importanza del miele per gli sportivi, i quali, alimentandosi con
miele durante gli intervalli degli incontri di calcio, accusano in misura minore
lo sforzo e sostengono molto più agevolmente le ultime fasi della gara. Agli
atleti che desiderano perdere peso, il miele può risultare prezioso, infatti,
CIPA-AT Grosseto – www.qmtt.net
se ingerito alla fine di un pasto leggero ha effetto anoressico, riduce cioè
l'appetito dando un senso di sazietà.
TECNICA APISTICA
BIOLOGIA DELL'APE
L' ape vive in ogni continente ad
eccezioni delle estreme regioni polari. E'
costituita da un esoscheletro chitinoso.
A livello delle articolazioni l’involucro
rimane elastico e sottile. All’interno si
trovano numerosi organi con diverse
funzioni vitali non ancora completamente noti.
Il corpo si suddivide in tre parti :
testa, torace, addome.
All’interno della testa si trovano gli organi di senso e la parte iniziale del
tubo digerente nonché le ghiandole ipofaringee e mandibolari necessarie per
la secrezione della PAPPA REALE.
La bocca fornita di due mandibole per plasmare la CERA. Inoltre ha una
ligula che serve ad aspirare il nettare e l’acqua. La lunghezza della ligula può
variare da 5,5 mm a 7. La ligula dei fuchi è molto più corta di quella delle
operie e non é adatta a bottinare .
Tre anelli formano il torace. Su ogni anello si articolano un paio di zampe
mentre sul secondo e terzo anello sono articolate due paia di ali
membranose. All’interno del torace si trovano l’esofago, i sacchi aerei in
comunicazione da un lato con diversi organi (ali e zampe) e dall’altro, tramite
le trachee, con l’esterno, e i muscoli verticali necessari ad azionare le ali.
Le tre paia di zampe hanno compiti definiti. Quelle anteriori sono munite di
un intaglio a lunotto per pulire le antenne, le intermedie sono munite di uno
sperone per staccare le pallottole di polline delle cestelle, le posteriori sono
munite di cestelle dove viene trasportato il polline .
Sette anelli formano l’addome dell'ape. Sull'ultimo anello si trova il
pungiglione , di cui i maschi sono sprovvisti. Le ghiandole velenifere di cui
una alcalina e l’altra acida hanno la funzione di secernere il veleno che viene
accumulato nella vescichetta velenifera, che comunica col pungiglione.
Le ghiandole ceripare sono nella parte inferiore dell'addome .L’addome
contiene vari organi tra cui la vescica melaria, nelle quale le api raccolgono il
nettare e l’acqua (una parte passa nello stomaco come alimento dell'ape) e
l’intestino con funzioni digestive. Quello posteriore al suo estremo ha
l’ampolla rettale dove si accumulano le deiezioni che possono essere
CIPA-AT Grosseto – www.qmtt.net
trattenute anche per diverse settimane . Il sistema circolatorio distribuisce
l’emolinfa necessaria ad alimentare tutti gli organi.
LE MISURE DELLE VARIE CELLE
COVATA
Le regine sono dotate di organi riproduttori (non atrofizzati come nelle
operaie) costituiti da due ovari piriformi a loro volta formati da ovarioli
dove si formano e maturano le uova prima della loro emissione. L’uovo che dà
nascita ad un’operaia o una regina viene fecondato dagli spermatozoi, quando
invece deve dar luogo ad un fuco passa senza ricevere gli spermatozoi
(PARTENOGENESI).
Due testicoli, due vescichette seminali e l’apparato copulatore (che si
strappa all’atto della fecondazione della regina) formano l'apparato
riproduttore del fuco.
Scarica

Introduzione e storia del miele - CIPA