Esercizio 1 Due ragazzi giocano una partita che consiste nel cercare di centrare una scatola posta al suolo con un fucile a molla montato su un tavolo. Il centro della scatola bersaglio si trova a distanza L = 2.2 m dal bordo del tavolo. Matteo comprime la molla di xM = 1.1 cm, ma la palla lanciata dal fucile è troppo corta di l = 27 cm. Calcolare la lunghezza di compressione della molla, xB , affinchè Benedetta riesca a fare centro. SOLUZIONE Abbiamo bisogno di trovare la relazione tra la gittata (intesa come distanza orizzontale percorsa dalla palla durante il volo) e la compressione della molla del fucile. Scegliamo un sistema di riferimento centrato nel punto in cui la palla inizia il moto di caduta libera, asse orizzontale z parallelo a terra e asse verticale y diretto verso il basso. In questo sdr, le equazioni che descrivono il moto della palla durante il volo sono z = v0 t 1 2 y = gt 2 q Il tempo di volo è lo stesso per entrambi i lanci: t = 2h g , dove h è l’altezza rispetto a terra del piano in cui si trova il fucile. La gittata zG è quindi s 2h z G = v0 g Rimane da determinare la velocità v0 con cui il fucile -tramite la molla- spara la palla. Per la conservazione dell’energia meccanica, non agendo forze dissipative sul piano sopraelevato, vale 1 2 1 kx = mv02 2 2 q k . dove x esprime la compressione della molla rispetto alla posizione di equilibrio. Si ricava v0 = x m Vale quindi una relazione di proporzionalità diretta tra la gittata della palla e la compressione della molla: s 2hk zG = x gm Indicando con B i valori riferiti a Benedetta e con M quelli riferiti a Matteo, zB : xB = zM : xM da cui x B = xM L zB = xM = 1.25 cm zM L−l Esercizio 2 Due biglie di dimensione trascurabile e di masse M = 10 g e m = 5 g sono inizialmente ferme su una guida circolare di raggio R =1 m avente attrito trascurabile. Le due biglie sono unite da un filo inestensibile di massa trascurabile e tra loro è compressa una molla ideale, non agganciata ad esse. Ad un certo punto il filo si rompe, la molla si estende e spinge le biglie in direzioni opposte. Dopo un certo tratto le biglie si scontrano. a) Calcolare l’angolo θ che identifica la posizione dell’urto. b) Sapendo che U = 1 J è l’energia immagazzinata dalla molla, calcolare l’intervallo di tempo t che intercorre tra la rottura del filo e l’urto. c) Se nell’urto le biglie rimangono attaccate, calcolare la loro velocità dopo l’urto. SOLUZIONE a. Quando il filo si rompe, per la conservazione della quantità di moto (~ p) le due biglie iniziano a muoversi in direzione opposta lungo la guida. Sia V la velocità di M e v quella di m: pi = 0 = mv + M V = pf (1) avendo proiettato la legge di conservazione lungo la direzione in cui partono inizialmente le due biglie. Vale quindi M v=− V (2) m Poichè la guida ha attrito trascurabile, queste velocità rimangono costanti in modulo durante il moto, fino all’urto successivo. Scegliamo un sistema di riferimento s lungo la guida tale che la biglia di massa M si muova in direzione positiva, e la biglia di massa m in direzione negativa. Lungo la guida il moto è uniforme e lo spazio percorso dalle due biglie è quindi sM = vM t > 0 e sm = vm t < 0. Le due biglie si urtano quando hanno percorso in totale un tratto pari alla lunghezza della guida: 2πR = |sM | + |sm | = sM − sm = (V − v)t L’urto avviene quindi al tempo t= 2πR 2πR 2πR m = = V −v V (1 + M/m) V m+M La biglia di massa M percorre in questo intervallo di tempo un tratto sM = V t che sottende un angolo θ= sM m = 2π = 120o R m+M che risulta essere indipendente dalle velocità delle due biglie, o equivalentemente dalla compressione della molla. b. Se conosciamo l’energia potenziale iniziale U0 della molla, possiamo calcolare il valore delle velocità delle biglie. Per la conservazione dell’energia meccanica deve valere U0 = 1 1 1 m+M mv 2 + M V 2 = M V 2 2 2 2 m dove si è sfruttata la relazione (2) per l’ultima uguaglianza. Si ricava r 1 2U0 mM V = M m+M da cui t= p 2πR 2U0 (1/m + 1/M) = 0.26s c. Nel caso di urto (in questo caso completamente anelastico) tra le due biglie la quantità di moto totale del sistema si conserva nuovamente. Poichè ora il sistema è formato da un solo corpo, di massa pari alla somma delle due biglie, la sua velocità ~v2 sarà nulla: 0 = mv + M V = (m + M )v2 dove la prima uguaglianza è fornita dall’equazione (1). Esercizio 3 Un cilindro di massa M = 6 kg e raggio R = 15cm è appoggiato su un piano inclinato (θ = 30o ). L’asse del cilindro è collegato tramite un filo inestensibile di massa trascurabile ad una massa m = 5 kg. Il filo passa sopra una carrucola di massa trascurabile che ruota senza attrito. Il sistema viene mantenuto in quiete e al tempo t = 0 la massa m pende ad altezza h = 2 m da terra. Il sistema viene ora lasciato libero e la massa m inizia a scendere. Si osserva che il moto del cilindro è di puro rotolamento. Calcolare: a) La velocità, vm , con la quale la massa sospesa tocca terra. b) L’accelerazione, am , con cui scende la massa sospesa. c) La massima quota che raggiunge il centro di massa del cilindro rispetto alla quota che aveva a t = 0. SOLUZIONE a. La velocità di m al suolo può essere calcolata facendo considerazioni energetiche. La forza di attrito, presente sul piano inclinato, non compie lavoro poichè il moto del cilindro è di puro rotolamento, e quindi l’energia del sistema composto dalle due masse si conserva. Il sistema è inizialmente in quiete e la sua energia è puramente potenziale: chiamiamo h0 la quota del cilindro al tempo t = 0, vale Ei = mgh + M gh0 Quando la massa m raggiunge il suolo (lo chiamiamo t = t1 ), poichè il filo è inestensibile anche il centro di massa del cilindro ha percorso un tratto h lungo il piano inclinato: la sua quota rispetto al suolo si è alzata allora a h00 = h0 + hsinθ. Nel momento t1 possiamo calcolare l’energia cinetica del cilindro in due modi equivalenti, per entrambi dei quali vale v = ωR: 1 1 1 KM,1 = M v 2 + ICM ω 2 = IPC ω 2 2 2 2 Nel primo caso il puro rotolamento è composto dalla traslazione del centro di massa del cilindro con velocità v a cui si compone la rotazione intorno al centro di massa con velocità angolare ω; in questo caso ICM è il momento d’inerzia rispetto ad un asse passante per il centro di massa del cilindro e vale ICM = 21 M R2 . Nel secondo caso il puro rotolamento è descritto da una rotazione istantanea con velocità ω intorno all’asse passante per il punto di contatto con il piano, e IPC = 23 M R2 . Si trova KM,1 = 34 M v 2 e possiamo allora calcolare l’Energia del sistema al tempo t1 : 1 3 E1 = M gh00 + mv 2 + M v 2 2 4 La conservazione dell’energia implica 1 3 mgh + M gh0 = M gh00 + mv 2 + M v 2 2 4 da cui r v= 4(m − Msinθ)gh = 2.37m/s 2m + 3M b. Possiamo calcolare l’accelerazione di m con considerazioni di cinematica, poichè avendo già trovato al punto a. la velocità posseduta da m dopo aver percorso un tratto h con accelerazione a costante, dalla ben nota relazione v 2 = v02 + 2ah si ricava (ricordando che v0 = 0) a= 2(m − M sinθ) v2 = g = 1.40m/s2 2h 2m + 3M Un’altra strada da percorrere per il calcolo di a è analizzare le forze che agiscono sugli elementi del sistema, e i relativi momenti. Per la traslazione scegliamo un sistema di riferimento lungo il filo e diretto lungo la direzione di moto di m (verso sinistra, dunque). Per la rotazione scegliamo un asse uscente dal foglio, tale che la rotazione del cilindro avviene con accelerazione angolare positive a vale a = αR. Sia T la tensione del filo e Fa la forza di attrito: m: mg − T = ma T − M gsinθ − Fa = M a a rot : RFa = Iα = I R M: (3) (4) (5) Si tratta di un sistema chiuso di tre equazioni in tre incognite (a, T e Fa ). Nell’ultima equazione i momenti delle forze sono stati calcolati rispetto al centro di massa del cilindro (si perviene allo stesso risultato scegliendo come polo il punto di contatto). Dall’eq. (5) si ricava Fa = I Ra2 = 12 M a; sostituendo nell’eq. (4) si ottiene 1 3 T = M gsinθ + M a + M a = M gsinθ + M a 2 2 e dalla (3) 2(m − Msinθ) g a= 2m + 3M come trovato in precedenza. c. Al tempo t1 M ha aumentato la sua quota rispetto al suolo di ∆h1 = h00 − h0 = hsinθ e la sua energia cinetica è KM,1 = 43 M v 2 . Quando si ferma, ancora per la conservazione dell’energia, deve valere 3 M v 2 + M gh00 = M gh000 4 e quindi ∆h2 = h000 − h00 = 3v 2 m − M sinθ =3 h 4g 2m + 3M Rispetto alla posizione iniziale, il cilindro si è alzato di ∆h = ∆h1 + ∆h2 = (3 + 2sinθ)m h = 1.43m 2m + 3M