Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento Direttiva Miur n.65 del 28luglio 2010 (art.8 c.6 DPR 15 marzo 2010 n. 87) premessa • Linee guida : – riferimenti ed orientamenti – Glossario • saranno integrate da ulteriori linee guida rispetto al “ ruolo integrativo e complementare degli I.P. rispetto al sistema di istruzione e form.prof.” : raccordi tra i percorsi I.P. e percorsi I.F.P. • Fase transitoria: Accordo Stato –Regioni 29/04/10 primo anno di attuazione- le 21 qualifiche 3.li,i 21 diplomi 4.li Identità degli I.P.- il quadro di riferimento europeo • La cooperazione europea per un sistema condiviso di istr. e form.tecnico professionale; • Le 4 priorità strategiche(Lisbona 2020): – Formaz.permanente e mobilità – Qualità ed efficienza – Equità e cittadinanza attiva – Innovazione,creatività e imprenditorialità (Commissione europea 9 giugno 2010) I riferimenti europei • EQF per l’apprendimento permanente( la struttura a otto livelli di qualifiche e titoli): il confronto è sui risultati dell’app.to più che sulla durata degli studi – Favorire la mobilità attraverso la trasparenza dei titoli di studio, delle qualifiche, delle competenze Al centro la persona che apprende Misure di supporto e strumenti • Quadro europeo per l’assicurazione della qualità dell’IFP – Criteri qualitativi, descrittori e indicatori comuni per la qualità dei servizi dei sistemi educativi – Comune cultura della valutazione e della qualità • Sistema europeo per il trasferimento dei crediti dell’IFP(ECVET): PER FAVORIRE IL RECIPROCO RICONOSCIMENTO E STIMOLARE LA MOBILITA’ • Education and Training 2020, le 4 priorità strategiche(Conclusioni Consiglio europeo del 12 maggio 2009) • “Le competenze chiave per un mondo in trasformazione “ ( comunicazione P.E. del 25.11.2009) e “ nuove competenze per nuovi lavori( 2008)” per ridurre il mismatch tra domanda e offerta di competenze( il ruolo delle competenze trasversali, il raccordo più stretto con il mondo del lavoro • “Europa 2020.Una strategia per una crescita intelligente,sostenibile e inclusiva-17 giugno 2010” la conoscenza e l’innovazione come motori di sviluppo Gli I.P. sono chiamati a progettare e realizzare programmi di studio con modalità didattiche e di frequenza più flessibili e idonee a riconoscere anche i saperi e le competenze comunque già acquisiti dagli studenti Quali? Come? Identità degli I.P. • Percorsi formativi quinquennali • Riferiti a filiere produttive nazionali e locali • Filiera di riferimento da declinare in base a: – Vocazione del territorio – Progetti di sviluppo locale e – relativi fabbisogni formativi Elementi distintivi • Uso tecnologie e metodologie tipiche della filiera produttiva di riferimento • Rispondere efficacemente alla crescente domanda di personalizzazione dei servizi e dei prodotti (made in Italy) • Cultura del lavoro – Interazione con i sistemi produttivi territoriali – Base di appr.to polivalente,scientifica, tecnologica, economica Il PECUP • Le finalità e la descrizione del profilo in uscita • Il legame di sviluppo con il 1° ciclo istruzione • Le competenze maturano se il sapere, il fare consapevole,l’agire son messe in condizione di interagire tra loro • I percorsi, le metodologie, le esperienze di raccordo Innovare l’organizzazione: autonomia e flessibilità • Le significative differenze tra: – Autonomia: interviene sul curricolo anche modificandolo , rafforzando alcuni insegnamenti, introducendone di nuovi opzionali/facoltativi. • Gli studenti sono tenuti alla frequenza di quelli prescelti,all’atto dell’iscrizione • Gli in.ti facoltativi concorrono alla valutazione complessiva – Flessibilità: riservata esclusivamente all’area di indirizzo per due scopi: • Primo biennio sino al 25% e monoennio sino al 35% dell’orario annuale - sulla base delle scelte compiute dalle Regioni – come funzione integrativa e complementare • Secondo biennio(3^ e 4^) sino al 35% e quinto anno sino al 40% per l’ articolazione in opzioni delle aree di indirizzo. L’elenco delle opzioni è nazionale e sarà adottato con decreto del MIUR – MEF ed è connesso alle esigenze del territorio e ai fabbisogni formativi dei settori produttivi Dipartimenti • La progettazione formativa quale – Strumento per rispondere alle esigenze degli studenti, del contesto, ai fabbisogni del territorio… – Valorizzare la funzione docente • Dipartimento forma organizzativa che pone al centro delle sue strategie didattiche – Il laboratorio e la didattica laboratoriale – La costruzione di percorsi di ins.to/app.to in contesti reali • Dipartimento come articolazione funzionale del collegio docenti, modello di supporto alla didattica e alla progettazione • Dipartimento come valorizzazione della dimensione collegiale e co-operativa dei docenti • Dipartimento come strumento per innalzare la qualità del processo educativo Connotazioni operative • GENERALI – Presidiare la continuità verticale del curricolo – Presidiare la coerenza interna del curricolo – Tendere ad una progettualità condivisa – Vigilare sui processi di appr.to • SPECIFICHE (con riferimento al 1° biennio) – Presidiare il consolidamento delle competenze di base in (Ital,Matem,L.S.) – Lavorare al raccordo tra assi culturali/discipline ed area comune/area di indirizzo Motivare gli studenti a costruire il proprio progetto di vita • La migliore continuità tra 1° e 2° ciclo – Conoscere i risultati effettivamente conseguiti – Programmare da subito azioni di recupero ed orientamento – Adottare la costituzione di una rete territoriale • Orientare gli studenti per tutta la durata del 1° biennio – Privilegiare la dimensione formativa e operativa più che quella informativa • Orientamento come parte integrante del percorso formativo • Motivare con una approfondita conoscenza del settore • Accompagnare gli studenti ad elaborare prima possibile le acquisizioni • Arricchire e integrare le esperienze con visite, stage, esperienze di simulazione e/o di alternanza • Valorizzazione delle identità-delle diversità delle competenze – La dimensione interculturale nella scuola per conoscere ed apprezzare le differenze ed i valori della cittadinanza – L’insegnamento della lingua italiana come 2.a lingua – La dimensione della progettualità personale da accompagnare costantemente per facilitare le scelte degli studenti La realizzazione di alleanze formative • La caratterizzazione “glocale” per affrontare le sfide della globalizzazione – La competività economica e quella intellettuale impone livelli di istruzione più elevati • L’interazione ed il dialogo non episodico tra le scuole ,“fabbriche della conoscenza e della cittadinanza”, e le imprese, destinate a trasformarsi in “ fabbriche di conoscenza” Le alleanze formative per • -sostenere l’orientamento • Lo sviluppo delle capacità degli studenti • per tenersi aggiornati sui fabbisogni prof.li e formativi, sulle specifiche competenze richieste • Per seguire l’evoluzione del mercato del lavoro e l’evoluzione dello sviluppo delle professioni • Favorire la partecipazione attiva delle imprese nella costruzione dell’offerta formativa Le forme e le modalità di raccordo • Il modello delle reti • Il modello dei poli tecnico-professionali • Il comitato tecnico-scientifico Il laboratorio • L’attività individuale e di gruppo • La metodologia di apprendimento laboratoriale L’integrazione tra l’area comune e quella di indirizzo • Evidenziare i collegamenti esistenti tra conoscenze e abilità introdotte negli assi matem. e scientifico tecnologico • La sistematica collaborazione, anche progettuale, tra docenti delle varie discipline • Indicazione di come ciascuna disciplina intende concorrere al raggiungimento dei risultati di apprendimento,declinatgi in abilità misurabili Operare per progetti • • • • • • • Produrre uno spettacolo Preparare una simulazione aziendale Preparare un viaggio o una visita Scrivere una novella Redigere una guida turistica Preparare una serata a tema Progettare e realizzare una giornata a tema Il progetto come fattore di ideazione,condivisione e motivazione I raccordi • Non separabilità tra area comune e area di indirizzo • La funzione orientativa nel biennio dell’area comune; • La funzione formativa nel triennio dell’area comune L’asse dei linguaggi • Cornice di riferimento culturale generale per i saperi dei 4 assi e dell’area di indirizzo – Insegnamenti di riferimento 1° biennio • Lingua e letteratura italiana • Lingua inglese Asse storico sociale • Contributo a riconoscere nell’evoluzione dei processi produttivi le componenti scientifiche economiche,tecnologiche, artistiche – Discipline di riferimento 1° biennio • Storia • Diritto ed economia Asse matematico • Contribuisce all’acquisizione di una corretta capacità di giudizio, a sapersi orientare consapevolmente applicando i principi ed i processi matematici di base – Disciplina di riferimento • matematica Asse scientifico tecnologico • Rende consapevoli gli studenti del legame tra scienze e tecnologia e salvaguardia dell’ambiente – Discipline di riferimento • Scienze degli alimenti • Rapporto PECUP e biennio COMPETENZE IN USCITA AL QUINTO ANNO CONOSCENZE ED ABILITA’ SPECIFICHE 1° BIENNIO ASSI CULTURALI DELL’OBBLIGO E COMPETENZE CHIAVE ESEMPLIFICAZIONE • INGLESE – Fine 5° anno: padroneggiare la lingua inglese, e l’altra lingua, livello B2 QCER – Fine 1° biennio: i risultati di appr.to sono riferiti al livello B1 QCER Lo sfondo pedagogico • Superare la passività degli studenti, sostenendo un apprendimento efficace, documentato e documentabile, utile,dotato di senso, cioè – prodotti e servizi dotati di valore reale ed offerti ad interlocutori definiti • Superare l’idea cumulativa-quantitativa dei saperi • Contrastare la decadenza della didattica per discipline • Fornire agli studenti una proposta culturale adeguata al nostro tempo, europea, adeguata al contesto L’ORGANIZZAZIONE DIDATTICA: IL LAVORO COME DIMENSIONE DELL’APPRENDERE • Menti d’opera: oltre la sequenza teoria-pratica e il primato dei saperi teorici – Saperi appresi utili, significativi e riscontrabili nel reale • Professionalità: la valorizzazione della cultura e dell’etica del lavoro – Procedure,operazioni, simboli,linguaggi e valori – Identità e senso di appartenenza • laboratorialità e laboratori – Imparare a lavorare(scopo) – Imparare lavorando( metodo) Cosa ci stiamo giocando • Passaggio da un’impostazione centrata sull’insegnamento ad una che persegue l’apprendimento • Passaggio dalla certificazione del percorso temporale di studio ad una certificazione che dica con ciò che sa anche ciò che sa agire e come sa essere Un approccio progettuale di tipo misto • Arricchire la didattica per discipline selezionando i nuclei portanti del sapere per una scuola”popolare”: cioè concreta, pratica, legata ai problemi reali • Condurre esperienze di didattica attiva per ricerca e scoperta, aperte al contesto esterno • valorizzare il lavoro cooperativo dei docenti • Valutare attraverso evidenze reali producendo sia voti sia certificazione di competenze La questione dei prodotti • Sintesi scritte di testi studiati con riflessioni personali, esempi di applicazioni pratiche • Risultati e sintesi di discussioni • Ricerca di applicazioni di concetti e principi matem. e scientifici a casi di vita quotidiana e pratica • Fondamenti concettuali( es. igiene alimenti) che supportano procedure e tecniche di cottura • Impianto e realizzazione di progetti che implichino l’applicazione di quanto studiato • La progettazione di protocolli di laboratorio o di piccole ricerche sperimentali • Progettare e offrire servizi • Guida alle opere d’arte del territorio • Progettare e realizzare analisi di alimenti Mettere in moto la volontà • La volontà di apprendere come risorsa e si manifesta: – Curiosità (fare domande e trovare piacere nelle risposte) – Desiderio di competenza (soddisfazione nel risolvere problemi) – Emulazione di modelli: il docente come persona criterio, di cui desidera il rispetto e vuole fare proprie le qualità – Inserimento sociali e lavorativo Imparare lavorando • Gli studenti protagonisti • Uscita dall’inerzia del disciplinarismo • Metodo di studio centrato sulla cooperazione, sulla ricerca e la scoperta, sulla capacità di porsi domande e di tentare risposte, sulla dimostrazione di padronanza realizzando prodotti dotati di valore • I progetti didattici multidisciplinari e gli sfondi integratori • i tirocini gli stage le simulazioni Progettare e valutare per competenze • “ la comprovata capacità di usare conoscenze,abilità e capacità personali,sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale”-, esse sono descritte “in termini di responsabilità ed autonomia” • Va perciò accertato “ non ciò che lo studente sa, ma ciò che sa fare consapevolmente con ciò che sa” Insegnare per sviluppare competenze: orientamenti • Una competenza si sviluppa in un contesto significativo in cui lo studente è coinvolto: – nell’affrontare situazioni – nel risolvere problemi – nel portare a termine compiti – nel realizzare prodotti Che implicano l’attivazione ed il coordinamento operativo di quanto sa, sa fare, sa essere,sa collaborare con altri La questione della stabilità e della trasferibilità • Una competenza si sviluppa quando – si individuano chiaramente le conoscenze e le abilità implicate – sia stato effettuato un bilancio delle competenze e delle abilità già acquisite – Sussiste preliminarmente un atto di consapevolezza del docente e degli studenti • Una competenza si sviluppa quando – Ciascun docente e studente sono consapevoli dell’apporto della/e disciplina/e – L’attività degli studenti nell’affrontare questioni e problemi sia di natura applicativa -alla propria vita,alle altre discipline,al mondo del lavoro La chiave di volta metodologica Un ambiente di apprendimento nel quale si realizzino individualmente o collettivamente prodotti che reclamino l’uso intelligente di quanto studiato e/o ne sollecitino l’approfondimento Il docente fa cosa • Organizza ed anima situazioni di apprendimento più che far succedere lezioni • collega ciascuna competenza a un insieme delimitato di problemi e di compiti • inventaria man mano le risorse intellettive – saperi, tecniche, saper fare,attitudini, competenze più specifiche - messe in moto dalla competenza considerata Una traccia di lavoro • Selezionare/rivedere i nuclei portanti del sapere • Introdurre alcune esperienze straordinarie a carattere attivo e multi disciplinare • Condividere un progetto con stile di alvoro comune COMPETENZE NUCLEI PORTANTI ASSI/DISCIPLINE COINVOLTE FASI COMPITI –PROBLEMA-PRODOTTI (UNITA’ DI APPRENDIMENTO) -LAVORI DOTATI DI SENSO E DI VALORE -AUTOCONSISTENTI - NUMERO CONTENUTO - NEI MOMENTI FORTI/ IMPOR TANTI U.di A. INTERDISCIPLINARI QUESTO POTREBBE ESSERE IL LAVORO DI REVISIONE DEGLI ASSI/DIPARTIMENTI -U.di A. INTERDISCIPLINARE: SHOA’ -LEGGI RAZZIALI IN ITALIA COMPETENZA MIRATA: COLLOCARE L’ESPERIENZA PERSONALE IN UN SISTEMA DI REGOLE FONDATO SUL RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI - NUCLEI PORTANTI: - ANTISEMITISMO E RAZZISMO IN EUROPA E MEDIO ORIENTE - LEGGI INTERNAZIONALI E NAZIONALI – IL FASCISMO E IL CONTENUTO DELLE LEGGI RAZZIALI – RAZZA E DIFFERENZE BIOLOGICHE -ASSI/DISCIPLINE INTERESSATI: LINGUISTICO-STORICO ECONOMICO- SCIENZE INTEGRATE -UdA 1: ci sono state persone nel nostro ambiente interessate alle leggi razziali? Ricerca/intervista,incontro con testimoni-discussione sintesi e generalizzazioni -- UdiA.2: le differenze biologiche; i contenuti delle leggi; i diversi tra noi: diritti e doveri- libretto di riflessioni - UdiA.3 : realizzare la giornata della memoria sulle leggi razziali Impegni di lavoro • Anno in corso: ogni corso inserisce ed attua 2 unità di apprendimento interdisciplinare • Prossimo anno: elaborare u.di a. degli assi culturali,avviando a certificare competenze documentate • Terzo anno: impostare il piano formativo progettuale per fuochi tematici; definire i contributi di asse rispetto allo studente; strutturare la valutazione e la certificazione La valutazione delle competenze • La scelta della modalità di valutazione • Non si può accertare il possesso di una competenza sulla base di una sola prestazione • La natura del compito o del prodotto caratterizza il tipo e livello di competenza da rilevare • Una competenza può essere soltanto inferita ma non direttamente rilevabile Informazioni e rilevazioni • I due aspetti: – La raccolta di informazioni • Pertinenti, affidabili, – La loro lettura e interpretazione • Preventiva definizione dei criteri • Il giudizio non può basarsi su elaborazioni statistiche ma – Accertamento di presenza e di livello • Elementi di prova e di consenso Le principali fonti informative • Risultati ottenuti – criteri di qualità • Processo – Osservazione sistematica e categorie osservative delle prestazioni • Percezione di sé: la narrazione del come e perché è stato svolto il compito ed il risultatot ottenuto Le caratteristiche • Conoscenza e abilità – Significatività – Stabilità – Fruibilità – Trasferibilità • La componente critica di natura affettiva ed emozionale