ANCHE IN ITALIA LA RETE È s o c i a l Una ricerca di Gpf dimostra come quasi il 90% di chi naviga passi 14 ore al mese sui siti del Web 2.0 DI LOREDANA GRIMALDI L a Rete, anche in Italia, è ormai "Social™, Dei 25 milioni dì italiani che usano internet, quasi ìl 90% ( 22,4 milioni) è anche user dì almeno un social media, con una media di 14 ore a settimana passate su una o più delle decine dì piattaforme esistenti. Non si tratta quindi dì uno sparuto drappello di fan, è un fenomeno di massa che ha già cambiato la natura della rete anche in Italia. Infatti con gli Sm (social media), le relazioni tra individui, contenuti e spazi sociali, tendono ad assumere una nuova forma, quella della crossmedialìtà, che possiamo definire come l'uso intensivo contemporaneo o asincrono - dì più piattaforme specializzate (social network, vìdeo/foto sharing, microbloggìng, aggregatori eccetera), nelle quali le persone attivano spazi e creano contenuti che interconnettono tra loro e che rendono disponibili perché altri ne facciano uso. Il soggetto crossmediale sì percepisce come canale attivo dì comunicazione, trasformatore e ri-creatore di senso e conoscenze condivise, È lui ìl protagonista, il nodo della rete. La nuova dimensione esperìenziale - di cui le persone coinvolte sono pienamente consapevoli - porta al cambiamento della metafora della rete: dalla «navigazione tra ì contenuti» alla «produ- zione e co-produzione» dei contenuti e dei significati. Diretta e priva dì mediazioni. Sono questi ì principali risultati di un lavoro sperimentale dì ricerca sui social media in Italia (promosso da Telecom Italia e realizzato da Gpf), Gli italiani cercano e trovano sugli Sm una risposta a bisogni nuovi di relazionalità e coinvolgimento sociale, in continuità e non in contrapposizione con quanto si svolge nella loro vita e nelle relazioni "reali". L'osmosi tra il "reale" e il "virtuale" è continua e rappresenta un dato rilevante per intendere pienamente la potenzialità degli Sm, In termini di volumi vi sono piattaforme dominanti per ragioni storiche: messaggistìca, social network, content sharing. Ma le frequenze e le intensità d'uso cì dicono che le realtà emergenti come microbloggìng, social bookmarking e aggregatori hanno già conquistato una posizione non trascurabile, confermata anche dalla rilevanza attribuita loro dagli utilizzatori. Nello spazio del web 2.0 italiano sì individuano, inoltre, i tipici fenomeni di "coda lunga", À eccezione di Facebook che risulta contemporaneamente il sito più frequentato e più rilevante per gli utenti, esìste un pulvìscolo dì siti/canali di medie e pìccole dimensioni (blog, social network eccetera) molto influenti e fidelizzanti. Gli Sm sono attualmente un luo- go in evoluzione, ìn cui le competenze sociali dei partecipanti stanno rapidamente trasformandosi: da un'iniziale presenza attiva ìn discussioni, bloge forum a una strategìa di dislocazione personale e crossmediale, che vede il singolo al centro e regista della sua partecipazione alle differenti piattaforme. La crossmedialìtà spinta, per ora, è un trend sostenuto da una minoranza qualificata (18%) dì soggetti molto attivi, prevalentemente giovani adulti, esperti nell'uso del mezzo e di elevata scolarità. Interessante notare anche il profilo aperto, con una relazionalità esterna alla rete elevata e una caratterizzazione geografica centro-meridionale. La maggioranza degli utilizzatori, anche quella poco crossmediale, è comunque distribuita su tutte le possibili attività e contenuti; gli Sm sono un luogo in cui «tutti fanno tutto», un vero prolungamento della vita reale. In questo panorama, la presenza delle aziende come soggetti interlocutori sugli Sm è un tema delicato, sebbene ogni giorno siano numericamente in crescita i profili e blog aziendali. Se sì considerano le dichiarazioni di principio si tratta di una presenza poco gradita, ma ìn realtà la maggioranza degli utenti usa gli Sm per dialogare con le aziende e ha una discreta fiducia delle informazioni che le aziende danno online. La vera sfida da cogliere - e la condizione imprescindìbile di successo nelle attività web 2,0 delle aziende - è proporsì ìn modo autorevole, autentico e corretto, scegliendo consapevolmente la strada di un dialogo aperto. Responsabile Branding, CorporateIdentity e Ricerche Gruppo Telecom. Italia WEB NAZIONALE La rete Ita liana a dicembre 2009. Secondo Nlelsen lericerclehanno registrato più utenti mentre 1 siti corayiltarl (Facebook, twltter eccetera) assorbono più tempo 'Ricerche : Portali (Siti comunitari : Email : Video, filmati ! Prodotti software Notizie, informazioni Servizi web/internet Motori di ricerca Massmerchandiser Fonte: siati. Nlelsen su dati «Audlweb powere la casa e ufficio, dicembre 2009 77 e ÉLméLmW %M C M u t i l i z z a 11 2,1) Dei 25 milioni di italiani che usano internet, quasi il 90% (22,4 milioni) è anche user di almeno un social media. La rete italiana è social fi f" Il t e m p o stille n e w s All'interno dei social media, gli utenti passano più tempo (4,6 ore alla settimana} a leggere le notizie scritte, pubblicate, commentate dagli utenti stessi Le ore social In media gli utenti di internet passano 14,1 ore alla settimana sulle piattaforme di social media ( Fa cebook, insta nt messa nger.h log, wì kies ecc. ). (dati Gpf)