Da Kyoto all’Europa: Effetti delle Politiche Climatiche Stefano Clô Università di Bologna e RIE Jesi – 9 Novembre 2009 [email protected] Roadmap Fallimenti di mercato: ambiente, bene pubblico, esternalità Cambiamento Climatico: cause e consegueze Quale target: considerazioni economiche e politiche Kyoto e Post-Kyoto: limiti e opportunità Strumenti giuridici contro l’esternalità Politiche europee ed ETS Economia e Ambiente: Fallimenti di Mercato Scienza Economica: allocazione efficiente di risorse scarse Criterio per valutare obiettivi, e gli strumenti per raggiungerli Allocazione più efficiente. Ma più efficiente per chi? Economia Classica: Sostanziale equivalenza tra Individuo e Società. Se l’individuo max il suo profitto allora la società max il suo benessere Costi privati e sociali sono allineati; Benefici privati e sociali sono allineati Libero Mercato senza bisogno di un Intervento Statale Certezza del diritto: garantire Proprietà e Contratti per favorire gli scambi Economia di mercato genera sviluppo e benessere: ricchezza, educazione, sanità, occupazione, miglioramento tecnologico Economia e Ambiente: Fallimenti di Mercato Economia istituzionale: focus sui fallimenti del mercato Non sempre interessi (costi e benefici) privati e sociali sono allineati. Se max profitto privato, il benessere pubblico non è massimizzato È il caso delle esternalità: mia attività comporta dei costi che ricadono sulla società in genere (e non su di me). danno ambientale è un costo sociale di cui i privati non tengono conto: non è incorporato nel sistema dei prezzi global warming: “greatest and widest-ranging market failure ever seen” Stern Report 2006 Economia e Ambiente: Fallimenti di Mercato Ambiente come Bene Pubblico: Non Rivale e Non Escludibile Benefici privati, ma costi sostenuti da tutti Sovra-sfruttamento nel breve periodo, sotto-investimento nel lungo Il bene diventa scarso “Freedom of Commons brings ruin to all” Tragedy of the Commons (Hardin 1968) Causa: Mercati non Regolati; assenza di Proprietà Necessità di intervento statale per internalizzare il danno ambientale, allineando costi privati ai costi sociali Cambiamento Climatico 3 problemi non da poco 1. Quale è il danno ambientale (quali cause e conseguenze)? 2. Come Monetizzare il danno Ambientale? Dati Costi e Benefici, Qual è l’ Equilibrio ottimo? 3. Quali Strumenti per raggiungere l’equilibrio in maniera efficiente?? 1. Cause e Conseguenze del C.C. Il Clima sta cambiando? Quali sono le cause? Analisi Positiva basata su dati storici • Aumento emissioni causato dall’attività economica nei paesi sviluppati: combustione fonti fossili (consumi elettrici, produzione industriale, trasporti) • l’aumento emissivo causa un aumento della temperatura • Relazione di causa effetto tra l’aumento delle emissioni e l’aumento del riscaldamento globale Quali conseguenze? Da dati storici a proiezioni dei trend passati • Ipotesi sui consumi e produzione futura, tipo di combustibili. • Valutazione di fatti e rischi sconosciuti..Scenari non certi, ma possibili • Rischi se la temperatura aumenta di 2°C. Bisogno di intervenire 2. Costi e Benefici del C.C. Qual è il livello ottimo di riduzione emissioni? CBA Non vogliamo annullare le emissioni, ma portarle al punto ottimo, dove: Costo Marginale = Beneficio Marginale Costi = investimenti per una low carbon economy (certi) Benefici = costi evitati dello scenario BaU (da stimare) Stima di effetti dannosi e valutazione dei costi-benefici Valore economico alla natura, alla biodiversità, alla vita umana???? Bisogna attualizzare costi e benefici: problema intergenerazionale Dipende da priorità socio-politiche, che non sono oggettive 2. Costi e Benefici del C.C. Rapporto Stern • scenario di Stabilizzazione (450-550 ppm) con 1% del PIL • non-interventire causa aumento delle temperature di 5-6° C e il PIL globale diminuirebbe del -20% • Intervenire non è solo giusto da un punto di vista ambientale, ma conveniente da un punto di vista economico • più tardi interveniamo, più costa intervenire • bisogno di misure rapide di adattamento e mitigazione 2. Costi e Benefici del C.C. MA I risultati e le indicazioni di policy dipendono dalle Hp sottostanti (tasso di sconto nullo, rischi catastrofici..) If we substitute more conventional discount rates used in other global warming analyses (...), the Review’s dramatic results would disappear, W. Nordhaus, The Stern Review on the Economics of Climate Change Stern: 0,01% discount rate the social cost of CO2 is 310 $/ton Nordhaus: 3% discount rate the social cost of CO2 is 13$/ton C.B.A. e valutazione dei costi sociali non sono oggettive, madipendono da priorità politiche UE: volontà politica contro il Cambiamento Climatico 3. La Sfida Ambientale Cosa siamo disposti a compromettere in nome del Clima? Cosa vuol dire produrre e consumare beni sostenibili? • Rispettare l’ambiente = maggiore qualità = maggiori costi • pagare i costi ambientali = maggiori prezzi (ok per i consumatori??) • Se prezzi aumentano la quantità cala (ok per i produttori??) • trade-off tra qualità e quantità: problema per società ricche (luxury good) • ambiente non è una priorità per i PVS che devono superare la soglia della povertà: non si può impedirgli di crescere perché inquinano • C’è un rischio legato alle politiche unilaterali e asimmetriche 3. La Sfida Ambientale Sfida: garantire la qualità senza rinunciare alla quantità, tutelare ambiente senza precludere lo sviluppo economico 1. internalizzare i costi ambientali (efficienza statica) 2. Promuovere innovazione tecnologica che riduca la intensità carbonica: stessa quantità di produzione ma senza impatto ambientale (efficienza dinamica) uscire dalla povertà (energetica) senza compromettere l’ambiente: qualità accessibile a tutti Bisogno di 1. impegno politico internazionale e volontà di implementarlo a livello locale (THINK GLOBALLY, ACT LOCALLY) 2. Opportune politiche ambientali e tecnologiche di lungo periodo 3. La Sfida Ambientale Idea: intervenire costa, ma meno che non intervenire Ieri attività economica causa degrado ambientale ambientalismo contro mercato (e viceversa) Oggi non si vuole rinunciare allo sviluppo, ma renderlo sostenibile rispettare l’ambiente è economicamente vantaggioso: sviluppo di attività profittevoli e sostenibili tutela dell’ambiente attraverso il mercato Quali Strumenti economico-giuridici affinchè il sistema economico tenga conto dei costi ambientali?? 4. Quali Politiche contro CC Elementi rilevanti del Cambiamento Climatico: Fenomeno globale con effetti transfrontalieri bisogno di una collective action Problem of spatial altruism Affects countries inequally (some benefits some loose) – how to induce cooperation? Problem of intergenerational altruism Affects generations inequally – certain costs today against uncertain benefits tomorrow 4. Quali Politiche contro CC In breve: Chi dovrebbe intervenire? Developing or developed countries? How to induce collective action and avoid free riding? Efficienza vs Equità Quando bisognerebbe intervenire? Mitigation and adaptation or “wait and see” Come bisognerebbe intervenire? Which Policies? Necessità di uno strumento giuridico che sia capace di assicurare la internalizzazione del costo ambientale nei costi di produzione e nei prezzi finali (dare un prezzo alle emissioni) in maniera efficiente ai minori costi 4. Quali Politiche contro CC : Kyoto Chi e Quando: Kyoto Protocol Primo tentativo internazionale per una collective action Definisce un target di riduzione (-8% entro il 2012) Coinvolge i paesi Sviluppati, Esenta i Paesi in via di sviluppo Questione di equità e di efficienza – Anex I vs non-Annex I countrie: did not cause CC, but with lower MAC − Why this emissions reduction target? − Does it make sense (Without U.S. and China)? − Effect of the KP: PROBLEM OF CARBON LEAKAGE − race to the bottom (competitiveness, environment) − Too fast and too much 4. Quali Politiche contro CC : Kyoto Kyoto Protocol European Regulation EU-15 CO2 Emissions 120 110 4257 MTon 100 3925 Mton Kyoto Target: - 8% (from 1990) 90 80 European Self-Regulation: - 20% (from 1990) Bau Emissions EU targets 20 20 20 18 20 16 20 14 20 12 20 10 20 08 20 06 20 04 20 02 20 00 19 98 19 96 19 94 19 92 19 90 70 Come: Strumenti Economico-Giuridici Inquinamento = esternalità → Diritto = strumento per internalizzarla Law & Economics: analisi economica per scegliere lo strumento più efficiente Taxonomy Differenziazione in base a: • Livello di interventismo governativo • Timing: momento di intervento (ex-ante vs ex-post) • Informazioni necessarie, e chi le raccoglie (pubblico vs privato) • costi amministrativi (pubblici) vs costi transazione (privati) Strumenti Economico-Giuridici: C&C Command and Control Divieto o Obbligo Diretto Diritto Pubblico: regolazione ex-ante Alto livello di Interventismo: top-down regulation • non dà incentivi ad andare oltre lo standard imposto (complying agents are not liable and can pollute as much as they want) • efficienza: standard ottimo ex-ante, e controllo ottimo ex-post • alti costi di informazione e implementazione costi e benefici per ottimo standard e poi per controllarne il rispetto • sanzioni penali danno incentivo al rispetto • MAC non sono eguagliati inefficienza • è una misura che da certezza regolativa • funziona se: MC>MB; bassi costi di transazione e controllo (pochi agenti e uniformi), minacce severe e limitate nel tempo Strumenti Economico-Giuridici: Carbon tax Carbon tax Principio di Chi Inquina Paga Meno interventismo: approccio liberale, nessun divieto, finché paghi inquini non divieto assoluto, ma riduzione efficiente Fissare tassa ex-ante = esternalità (differenza costo sociale e privato) • No intervention → pollution until MB=0 • Intervention → tax = externality where MB=MC → tax = SMC - PMC Regolatore ha bisogno di minore informazione (conoscenza dei costi) Regola meno pervasiva: just fix the tax and let the polluter decide (according to its costs and benefits) scelte inquinanti meno vantaggiose (costano di più) minor consumo e switch verso alternative “pulite” Double Dividend Argumentation Limiti Politici (Politica fiscale europea? Mai parlare di tasse) Strumenti Economico-Giuridici: Cap and Trade Cap & Trade Teorema di Coase (Nobel) Doppia natura del danno: la vittima è un concetto relativo Soluzione meno interventista di tutte (amata dagli economisti) Ex-ante Creazione di diritti, permessi Remeber Tragedy of the Commons Teorema Positivo In assenza di C/T, la libera contrattazione dei diritti nel mercato assicura un equilibrio efficiente e conveniente per entrambe le parti Efficienza è garantita indipendentemente dall’assegnazione iniziale dei permessi, che ha solo effetti redistributivi; chi paga chi Si può perseguire equità e efficienza (che è comunque garantita) Teorema Normativo Se i C/T sono elevati, l’efficienza dipende anche da come vengono assegnati Bisogno di maggiori informazioni (permessi ha chi ha più alti MACs) Strumenti Economico-Giuridici: Cap and Trade Cap & Trade e cambiamento climatico Warming is global same benefit independently on where emissions are reduced emissions should be reduced at the lowest MACs 1. You put a cap on emissions (create artificial property rights permits) 2. You create a artificial financial market where agents are free to trade 3. You let firms to decide how to comply according to their MC and MB make or buy options CO2 price = lowest MAC 4. Further incentive to innovate: the more you abate the more you earn Strumenti Economico-Giuridici: Cap and Trade Cap & Trade e condizioni per l’efficacia • Mercato artificiale: funziona solo se c’è scarsità • Bisogno di definire ex-ante il livello efficiente di emissioni (cap) • Costi informativi necessari ad assicurare scarsità e efficienza • Bisogno di monitoraggio • Bisogno di sanzioni in caso di mancata consegna dei permessi • Bisogno di politiche di l/p per investimenti • Diversi criteri di allocazione con diversi effetti distributivi Critiche – questioni etiche • Privatizzazione dell’aria • Delocalzzazione delle proprie responsabilità efficienza vs equità EU Emissions Trading Scheme 2002: EU-15 Member States ratify the KP (-8%) 2003: EU ETS designed (Directive 87/2003/EC) Reductions of emissions in a cost-effective and economically efficient manner 2005-2007 : ETS first phase officially launched 2008-2012: ETS second Trading period (up to 2012) 2008: Cimate Package (-20%) and ETS reform EU Emissions Trading Scheme 1. EU ETS ≠ Kyoto Protocol different time – phases to 2020 (Directive 87/2003/EC, art.9) different scope (Directive 87/2003/EC, Annex I) ETS covers only a part of EU emissions (Which Part?); → INFORMATION PROBLEM → COMPLYING WITH ETS ≠ REACHING THE KYOTO TARGET 2. Decision delegation: NAPs how & how many permits; vague criteria, no harmonization no inter-phase transfer 3. ETS Cap – how much ETS can pollute directly: how many emissions ETS has to reduce indirectly: how much non-ETS has to reduce to comply with KP Emissions reduction burden among ETS and non-ETS EU Emissions Trading Scheme Come funziona l’ETS? • Mercato giornaliero di scambio permessi (spot e futures) • Prezzo dipende dalla domanda e offerta di permessi: Allocazione dei permessi attraverso i PAN, Andamento dell’economia, Prezzo combustibili, Temperature e Clima Aspetti Positivi • Le emissioni per la prima volta hanno un prezzo (costo) • Primo passo verso la contabilizzazione ambientale • Prezzo CO2 disincentiva l’utilizzo di input e tecnologie inquinanti • Input meno inquinanti diventano più convenienti • Ha favorito la riduzione delle emissioni?? Vedi dopo dei EU Emissions Trading Scheme Come funziona l’ETS? Mercato elettrico Prezzi combustibili Theoretical Co2 Switch Price Se Prezzo Co2 > Prezzo teorico indifferenza Switch • Breve periodo incentivo utilizz input meno inquinanti • Lungo periodo incentivo a sviluppare tecnologie efficienti • Attualizzare il costo annuale dato dall’acquisto di permess EU Emissions Trading Scheme Aspetti negativi: • Lentezza burocratica • volatilità prezzi (diverso da tassa) • difficoltà a formulare strategie di investimento lungo periodo • Effetti distributivi non trascurabili: Windfall profits • Principio di Sussidiarietà e Regulatory Capture • Stati Membri adottano comportamenti opportunistici che compromettono l’efficacia del meccanismo EU Emissions Trading Scheme ETS Permits deficit/surplus in 2005 netshort/net long Poland Lithuania Czech republic UK Spain Germany Italy France Finland Denmark Austria TOTAL 80 70 60 50 40 30 20 10 0 -10 -20 -30 33 30 24-dic 23-dic 20-gen 17-feb 17-mar 13-apr 12-mag 09-giu 07-lug 04-ago 01-set 29-set 27-ott 24-nov 22-dic 19-gen 16-feb 13-mar 13-apr 11 may 08-giu 06-lug 03-ago €/ton. EU Emissions Trading Scheme CO2 spot price trend [€/ton] 28 25 23 20 18 15 13 10 8 5 3 0 Co2 weekly average spot price [€/ton] EU Emissions Trading Scheme CO2 real and switch price 200 180 160 120 100 80 60 40 20 Coal-to-Gas Switch Price [€/ton Co2] Co2 weekly average s pot price [€/ton] 2006-05-19 2006-04-28 2006-04-07 2006-03-17 2006-02-24 2006-02-03 2006-01-13 2005-12-23 0 2005-12-02 €/Ton. 140 EU Emissions Trading Scheme Paccheto Clima Riforma dell’ETS • 2020: -20% emissioni rispetto al 1990 (dopodomani) • accentramento decisionale in capo alla Commissione • Tetto dei Permessi molto più restrittivo 2500 2000 1500 ETS cap (Mt Co2) 2020 2019 2018 2017 2016 2015 2014 2013 2008-2012 2005-2007 2005 ETS emissions 1000 •Effetti distributivi: da grandfathering a Auctioning EU Emissions Trading Scheme Paccheto Clima Riforma dell’ETS • Tetto più restrittivo e acquisto permessi: > COSTI • Politica Unilaterale e Asimmetrica • Regolamentazione Production based (non product based) •Regolazione EU provoca un incremento dei costi diretti (da emissioni) e indiretti (da consumo elettrico) che le imprese non possono trasferire sui costi senza evitare di perdere competitività contro i competitori extra-EU non soggetti ad alcuna politica climatica costosa •Rischio arbitraggio normativo e delocalizzazione impianti, investimenti o chiusura definitiva •Impatto negativo sull’economia senza alcun beneficio ambientale Conclusioni •I rischi e limiti sono molti, è compito della politica e dell’economia affrontarli e proporre soluzioni efficienti •Per i privati (aziende, banche di investimento…): è iniziata l’era della contabilità ambientale, emissioni hanno un costo destinato ad aumentare • nuovi investimentie strategie devono tenere conto di questo costo, che dovrà creare un incentivo verso una low carbon economy • chi riesce a puntare sulla qualità e fare ricerca e sviluppo (per garantire quantità) sarà il nuovo leader di domani