Analisi dei Nas sugli ortaggi importati IL BATTERIO .E. COLI E uno dei principali batteri che vivono nell'intestino di animali a sangue caldo e servono per digerire il cibo CONTAGIO DA ANIMALI Il batterio viene trasmesso in particolare da ovini e bovini «sani» attraverso latte, carne e letame AMBULA BEUGAUra I Nas hanno eseguito alcune analisi su un campione di ortaggi proveniente da Spagna e Olanda e venduto nei supermercati trentini, ma secondo le prime informazioni sarebbe stata esclusa la presenza del batterio «killer» Escherichia Coli. In Provincia, dunque, non è stata messa in commercio alcuna partita sospetta. L'Unità di igiene pubblica guidata da Walter Carraro, non ha eseguito invece attività di controllo aggiuntive, rispetto al periodo che ha preceduto l'epidemia in Germania. A livello nazionale, è stato comunque allertato il sistema di sorveglianza per la sindrome emolitica uremica (Seu). Intanto, i casi di infezione da batterio Ecoli che finora ha ucciso 18 persone in Europa, ha superato le 1.100 unità, mentre la sindrome Seu ha riguardato oltre 500 persone provenienti da 11 Paesi europei, più gli Stati Uniti. Nessun caso in Trentino, né nel resto d'Italia. «La problematica - commenta Carraro - interessa solo la Germania, ed i casi individuati in altre regioni europee riguardano persone provenienti proprio da quello Stato». Attualmente non è stata ancora individuata la fonte dell'epidemia, anche se i orimi ÌNRUS Il grande Paese ha deciso di bloccare le importazioni di ortaggi provenienti dall'Unione Europea NESSUH CASO IN ITALIA Nessun caso sospetto di contagio In Germania 17 morti, 1 in Svezia Duemila ammalati in tutta Europa sospetti si erano concentrati sui cetrioli spagnoli. E i consumi in Trentino sono diminuiti fino al 50%. «In Italia non c'è nessun allarme nemmeno per i prodotti provenienti dall'estero - prosegue il direttore dell'unità di igiene - per questo possiamo nutrirci tranquillamente di vegetali». In effetti, la gente evita di mettere nel carrello cetrioli (nonostante sia stato appurato che non sono all'origine della contaminazione), ma orienta i propri acquisti su altri ortaggi. Per stare tranquilli, prima di mangiare la verdura è buona norma rispettare le norme igieniche - che dovrebbero essere adottate sempre - in grado di eliminare il batterio che causa la malattia. «Laviamo bene le mani, oltre agli alimenti (qualcuno invita ad utilizzare l'amuchina, ndr), e usiamo coltelli e taglieri puliti per evitare eventuali contaminazioni incrociate - sono le semplici indicazioni di Carraro -. Queste misure, spesso applicate solo parzialmente, sono in grado di garantire la nostra sicurezza». Intanto, nei punti vendita della grande distribuzione della città, i responsabili delle vendite non hanno notato una diminuzione di consumi nel settore ortofrutticolo. «Nessun calo significativo - conferma Roberto Baidesi della Coop Superstore di Trento DUE IECASI IN TITOLO IL SALAME Di CERVO NelTirolo austriaco sono stati resi noti i primi due casi di contagio da EschelichiaColi. Si tratta di un ragazzo del Tiralo inferiore e di una donna tedesca in vacanza Il Ministero ha reso noto che è stata segnalata la presenza del batterio «killer» su un salame di cervo italiano. «E improbabile la correlazione con l'epidemia» -W* Sud -, anche perché i nostri ortaggi sono tutti di origine italiana. Un piccolo contraccolpo c'è stato, ma quasi impercettibile». Mauro Poli dell'omonima catena di supermercati segnala: «Cali di vendita molto elevati, fino al 50%, hanno riguardato soltanto i cetrioli, a causa della naturale psicosi che frena i consumi del prodotto specifico. Era già successo con la mucca pazza, poi con l'aviaria... Comunque, i nostri ortaggi sono sicuri». Alla Lidi fanno sapere che «in linea con la nostra policy aziendale, non rilasciamo informazioni di questo tipo». Fatto sta che nella giornata odierna i cetrioli saranno venduti ad un prezzo speciale. Al Bilia del Top Center invece, la responsabile Juliana D'Albia non si fa problemi a dire che un piccolo quantitativo di cetrioli è stato gettato perché invenduto, «ma la nostra clientela continua a consumare frutta e verdura, specialmente se di provenienza italiana». Sintomo specifico dell'Escherichia Coli, è il manifestarsi di diarrea con presenza di sangue. Al Pronto Soccorso dell'ospedale Santa Chiara non è stato notato un aumento «anomalo» degli accessi - come riferisce il primario Claudio Ramponi -, a conferma della tranquillità dei trentini rispetto al batterio.