Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci CAMPIONAMENTO E MESSA IN OPERA DEL CALCESTRUZZO Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci 23-9-2005 supplemento ordinario alla GAZZETTA UFFICIALE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI 2005 11. MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 11.1.1 SPECIFICHE PER IL CONGLOMERATO CEMENTIZIO […] la resistenza convenzionale a compressione uniassiale caratteristica misurata su cubi Rck. Il progettista […] al fine di ottenere la resistenza caratteristica […] dovrà dare indicazioni in merito Ai processi di maturazione Alle procedure di posa in opera […] dare indicazioni in merito alla composizione della miscela […] prevedere classi di esposizione ambientale e del requisito di durabilità La resistenza caratteristica è definita come la resistenza al di sotto della quale si ha il 5%ndi probabilità di trovare valori inferiori. Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci 11.1.2. CONTROLLO DI QUALITA’ DEL CONGLOMERATO Valutazione preliminare della resistenza Controllo di accettazione Prove complementari 11.1.3 VALUTAZIONE PRELIMINARE DELLA RESISTENZA L’appaltatore […] deve garantire […] la resistenza caratteristica 11.1.4. PRELIEVO DEI CAMPIONI […] la “Resistenza di prelievo” che costituisce il valore mediante il quale vengono eseguiti i controlli del conglomerato. […] Per la preparazione, la forma, le dimensioni, la stagionatura dei provini di calcestruzzo vale quanto indicato nelle norme UNI EN 12390-1 e UNI EN 12390-2. Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci 11.1.5. CONTROLLO DI ACCETTAZIONE Il Direttore dei Lavori ha l’obbligo di eseguire controlli sistematici in corso d’opera Il controllo di accettazione va eseguito su miscele omogenee e si articola, […] nel: Controllo di tipo A Controllo di tipo B R1 ≥ Rck - 3,5 (N/mm2 ) R1 = minor valore di resistenza dei prelievi (N/mm2 ) Tipo A: Rm ≥ Rck + 3,5 Tipo B: Rm ≥ Rck + 1,48 s Rm = resistenza media dei prelievi s = scarto quadratico medio (N/mm2 ) (N/mm2 ) (N/mm2 ) Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Distribuzione Gaussiana Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci 11.1.5.1 Controllo di tipo A È riferito ad un quantitativo di miscela omogenea non maggiore di 300 m3 . […] tre prelievi, ciascuno dei quali eseguito su un massimo di 100 m3 di getto di miscela omogenea […] è consentito derogare dall’obbligo di prelievo giornaliero. 11.1.5.2 Controllo di tipo B Nelle costruzioni con più di 1500 m3 di miscela omogenea […] Per ogni giorno di getto di miscela omogenea va effettuato almeno un prelievo, e complessivamente almeno 15 prelievi sui 1500 m3 . 11.1.5.3 Prescrizioni comuni per entrambi i criteri di controllo Il Direttore dei Lavori deve procedere direttamente al prelievo dei campioni necessari per le prove di accettazione […] Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci 11.1.6. CONTROLLO DELLA RESISTENZA DEL CALCESTRUZZO IN OPERA […] Il valore medio della resistenza del calcestruzzo in opera […] è in genere inferiore al valore medio della resistenza dei prelievi. È accettabile un valore medio, misurato con tecniche opportune (distruttive e non distruttive) e debitamente trasformato in resistenza cubica, non inferiore all’85 % di Rck . 11.1.7 PROVE COMPLEMENTARI […] Potranno servire al Direttore dei lavori od al Collaudatore per dare un giudizio del calcestruzzo in opera qualora non sia rispettato il “controllo di accettazione”. Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci 11.1.8. PRESCRIZIONI RELATIVE AL CALCESTRUZZO CONFEZIONATO CON PROCESSO INDUSTRIALIZZATO Gli impianti […] devono essere idonei ad una produzione costante, disporre di apparecchiature adeguate […] di personale esperto e di attrezzature idonee a provare, valutare e correggere la qualità del prodotto. Gli impianti devono dotarsi di un sistema di controllo della produzione allo scopo di assicurare che il prodotto abbia i requisiti previsti dalle presenti norme e che tali requisiti siano costantemente mantenuti fino alla posa in opera. […] Il Direttore dei Lavori è tenuto a verificare quanto sopra indicato ed a rifiutare le eventuali forniture non conformi; dovrà comunque effettuare le prove di accettazione […] ed acquisire, prima dell’inizio della fornitura, copia della certificazione del controllo del processo produttivo. Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci NORMA ITALIANA UNI 9418 Seconda edizione MAGGIO 1998 Calcestruzzo fresco Determinazione della consistenza Prova di abbassamento al cono Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci PRINCIPIO Il calcestruzzo fresco viene compattato in uno stampo a forma di tronco di cono. Lo stampo viene sfilato verso l'alto e l'abbassamento del campione fornisce una misura della consistenza del calcestruzzo. APPARECCHIATURA • • • • • • • • • Stampo di metallo Imbuto (opzionale) Asta graduata da 0 mm a 300 mm, Piastra/superficie di base Pala a bocca quadrata Sessola Recipiente Contasecondi Panno umido Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci PROCEDIMENTO Inumidire lo stampo. Riempire immediatamente in 3 strati successivi, circa 1/3 dell'altezza dello stampo. Assestare ciascuno strato con 25 colpi di pestello uniformemente distribuiti dopo l'assestamento dell'ultimo strato rasare e lisciare la superficie del calcestruzzo Ripulire la superficie di base e rimuovere lo stampo sollevandolo con cura un sollevamento regolare L'intera operazione, entro 150 s. misurare con approssimazione ai 10 mm l'abbassamento al cono del punto più alto del campione del calcestruzzo in esame. Verificare che l'abbassamento non continui a variare sensibilmente durante il primo minuto Nota La lavorabilità di un impasto di calcestruzzo varia al trascorrere del tempo in conseguenza del procedere dell'idratazione del cemento e dell'eventuale perdita di umidità. Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci ESPRESSIONE DEI RISULTATI Registrare l'abbassamento S, che esprime la consistenza S del calcestruzzo, con approssimazione ai 10 mm. La prova è valida solo se […] il calcestruzzo rimane sostanzialmente intatto e simmetrico RESOCONTO DI PROVA Nel resoconto di prova si deve riportare: - il riferimento della presente norma; l'identificazione univoca del campione; il luogo di esecuzione della prova; la data e l'ora di esecuzione della prova; la temperatura del campione di calcestruzzo al momento della prova (opzionale); le eventuali cause di invalidazione della prova (cedimento con segregazione/con taglio/continuo); il valore dell'abbassamento al cono; le eventuali deviazioni rispetto al metodo di prova descritto Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci NORMA ITALIANA UNI 6127 Quarta edizione MAGGIO 1998 Provini di calcestruzzo per le prove di resistenza Preparazione e stagionatura Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci PRINCIPIO la presente norma comprende: la preparazione e il riempimento degli stampi ; la compattazione del calcestruzzo con opportuni mezzi di costipamento ; la sformatura dei provini ; la stagionatura dei provini sia prima sia dopo la sformatura ; l'eventuale trasferimento dei provini durante il periodo di stagionatura . Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci APPARECCHIATURA • Stampi Gli stampi (per provini cubici, cilindrici o prismatici) devono essere conformi alle prescrizioni delle UNI 6130-1 e UNI 6130-2. […] • Tramoggia di riempimento Deve essere costruita con materiale non assorbente e […] per facilitarne il riempimento. • Mezzi di compattazione Vibratore ad immersione […] Nota I vibratori ad immersione di cantiere sono normalmente sproporzionati […] Tavola vibrante […] Pestello cilindrico di acciaio […] Barra di compattazione di acciaio […] • • • • • • • • • • Sessola Righello rasatore Fratazzo o cazzuola con lama di forma trapezoidale Recipiente di campionamento, […] adatto a raccogliere i prelievi elementari di calcestruzzo e a rimescolarli. Pala a bocca quadrata Agente disarmante, non aggressivo nei confronti dello stampo e del provino. Mazzuola non metallica Contasecondi Panni umidi o segatura umida Involucri di materiale plastico a tenuta Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci PROCEDIMENTO Tutte le apparecchiature e gli attrezzi impiegati che vengono a contatto con il calcestruzzo devono essere di materiale non assorbente e puliti. Preparazione e riempimento degli stampi la superficie interna dello stampo risulti pulita e ricoperta da un sottile velo di agente disarmante […] Se i provini vengono compattati manualmente, il riempimento deve essere effettuato in strati successivi di spessore circa 50 mm. […] Se i provini vengono compattati meccanicamente (mediante vibrazione), il calcestruzzo deve essere introdotto in un unico strato, […] […] Compattazione del calcestruzzo Generalità e scelta del metodo Ciascuno strato di calcestruzzo deve essere compattato, subito dopo essere stato posto negli stampi, in modo tale da ottenere la massima densità realizzabile con l'impasto dato, mantenendone l'omogeneità. […] Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Compattazione con vibratore ad immersione La vibrazione deve essere applicata per il minimo tempo necessario ad ottenere la completa compattazione del calcestruzzo. Occorre evitare una vibrazione eccessiva, che potrebbe provocare segregazione e risalita di lattime o perdita di aria introdotta artificialmente, se presente. Il vibratore deve essere mantenuto verticale ed essere immerso nel calcestruzzo, e da questo estratto, in modo graduale; si devono effettuare tre inserimenti dell'ago vibrante in tre posizioni nel caso di provini cilindrici e cinque inserimenti in 5 posizioni diverse (spostandosi quando possibile in diagonale), nel caso di provini cubici. Il vibratore non deve essere mantenuto a contatto con il fondo o con le pareti interne dello stampo, per non danneggiarlo. È ammesso invece il contatto con le pareti dall'esterno per completare la compattazione. La durata della vibrazione deve essere registrata con approssimazione di 1 s. Compattazione con tavola vibrante La vibrazione deve essere applicata per il minimo tempo necessario ad ottenere la completa compattazione del calcestruzzo. Quando si usa una tavola vibrante lo stampo deve essere fissato ad essa. Occorre evitare una vibrazione eccessiva, che potrebbe provocare segregazione e risalita di lattime o perdita di aria introdotta artificialmente, se presente. La durata di vibrazione richiesta dipenderà dalla consistenza del calcestruzzo e dall'efficacia del vibratore; la vibrazione deve essere interrotta non appena la superficie del calcestruzzo risulterà relativamente piana ed assumerà un aspetto vetroso. La durata della vibrazione deve essere registrata con approssimazione di 1 s Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Compattazione con pestello cilindrico Quando si esegue la compattazione con il pestello cilindrico i colpi devono essere distribuiti in modo uniforme sulla sezione trasversale dello stampo. Si deve avere cura di evitare che il pestello penetri in modo significativo nello strato precedente, o che percuota il fondo dello stampo quando si compatta il primo strato. Il numero dei colpi richiesti per ciascuno strato, allo scopo di realizzare la completa compattazione, dipenderà dalla consistenza del calcestruzzo, ma in nessun caso il calcestruzzo dovrà essere sottoposto a meno di 25 colpi per strato. Allo scopo di rimuovere le bolle di aria intrappolata, ma non l'aria volutamente inglobata, dopo la compattazione di ciascuno strato le pareti esterne dello stampo dovranno essere percosse con leggeri colpi di mazzuola, rapidi e decisi, fino a quando cesseranno di giungere alla superficie grosse bolle d'aria e scompariranno le depressioni lasciate dal pestello. Il numero di colpi di pestello deve essere registrato. Compattazione con barra Il calcestruzzo deve essere compattato come Compattazione con pestello cilindrico […] Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Livellamento della superficie Subito dopo la compattazione la tramoggia di riempimento deve essere rimossa e la superficie del calcestruzzo accuratamente livellata con un righello rasatore e quindi lisciata con cazzuola o fratazzo. Identificazione iniziale dei provini Terminata la confezione dei provini occorre adottare immediatamente provvedimenti atti ad identificarli in modo inequivocabile […] Stagionatura dei provini La stagionatura comprende tutto l'intervallo di tempo che intercorre fra il completamento della preparazione dei provini e l'inizio delle operazioni di prova. […] Stagionatura iniziale Non appena l'operazione di confezione si è conclusa e i provini sono stati identificati, questi devono restare nello stampo per almeno 16 h, ma per non più di 72 h, protetti dai rischi di urto, vibrazione e disidratazione, a una temperatura di (20 ± 5) °C. […] Sformatura Al termine della stagionatura iniziale i provini devono essere sformati, evitando di danneggiarne gli spigoli, e marcati in modo indelebile[…] Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Trasferimento Anche la fase della stagionatura successiva alla sformatura deve essere effettuata in condizioni di umidità e di temperatura controllate. […] Stagionatura finale Dopo la rimozione dallo stampo il provino deve essere conservato fino a prima della prova, salvo gli eventuali periodi di trasferimento, in un bagno di acqua termostatata alla temperatura di (20 ± 2) °C. In alternativa si può utilizzare una camera di maturazione a (20 ± 2) °C con umidità relativa non minore del 95% in tutto l'ambiente. Stagionatura dei provini in condizioni particolari È ammesso derogare dalle condizioni normalizzate di stagionatura sopra esposte allo scopo di verificare lo sviluppo delle resistenze in particolari condizioni[…] Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci RESOCONTO DI PROVA Il resoconto relativo alla preparazione dei provini deve comprendere i seguenti elementi: - il riferimento della presente norma; - l'identificazione univoca dell'impasto; - la temperatura del calcestruzzo rimescolato (opzionale); - il metodo di compattazione del calcestruzzo; - la durata della compattazione o il numero dei colpi, secondo il metodo di compattazione; - il luogo, la data e l'ora di preparazione dei provini; - la forma, le dimensioni ed il numero dei provini; - l'identificazione univoca dei provini; -il tipo di prova per cui i provini sono stati preparati; -qualsiasi deviazione significativa rispetto al metodo per la preparazione dei provini descritto dalla presente norma. […] Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci La messa in opera del calcestruzzo Quando, il calcestruzzo: un impasto di sassi, cemento e acqua; ricopre i ferri d’armatura; rapprende e indurisce, trasformandosi in struttura. Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Il calcestruzzo deve essere messo in opera e compattato immediatamente dopo l'impasto. In climi secchi e caldi il calcestruzzo deve essere messo in opera e compattato entro 30 min dalla fine dell'impasto, mentre in climi freddi ed umidi l'attesa può essere di 1 h. [UNI 8981-7] Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Consegne rapide Programmare i tempi di preparazione Additivi superfluidificanti e ritardanti Preferibile cemento 32,5 R Perdita di resistenze – Aggiunte di acqua E’ anche possibile: Specificare il tempo del mantenimento della lavorabilità. [Additivi superfluidificanti ad elevato mantenimento della lavorabilità.] Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Per impedire la segregazione il calcestruzzo non deve essere versato da un'altezza maggiore di 1m; per altezze maggiori è indispensabile ricorrere a scivoli o ad idonee canalette. [UNI 8981-7] Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Inserire il tubo-pompa nel cassero Personale qualificato Distribuire uniformemente Segregazione Effetto estetico – Permeabilità NIDI DI GHIAIA Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Si può anche utilizzare un calcestruzzo autocompattante (SCC), che ha tra le sue prerogative alta fluidità in assenza di segregazione. Sono possibili anche cadute di 3,5 metri, senza segregazione. Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Occorre tenere presente che la compattazione del calcestruzzo è l'operazione più importante fra quelle comprese nella sua messa in opera e pertanto dovrebbe essere eseguita da personale qualificato. [UNI 8981-7] Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Perché ? Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Una compattazione inadeguata porta alla presenza di macrovuoti, nel calcestruzzo indurito. Di conseguenza, ho un calcestruzzo in opera con una densità inferiore di quella che avrei avuto con una compattazione maggiore, e ben distribuita Bormio 15 marzo 2007 Da: Dott. Fabrizio Ramacci M. Collepardi - R. Troli (Enco Journal n. 31 del 2005) Ricavano la seguente formula sperimentale: Delta R (%) = 500 – (1- gc) dove [gc = Dc / Dp] Su comuni calcestruzzi non correttamente vibrati si può avere anche un 10-20 % di resistenze in meno Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Correlazione lineare, grafico, da “Il nuovo calcestruzzo”. M. Collepardi Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Per Strutture congestionate dai ferri La particolare lavorazione (pavimenti) Velocizzare le operazioni del cantiere Migliore aspetto estetico Faticare meno Per questi motivi è sempre richiesta una grande lavorabilità Calcestruzzo super fluido (S5) Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci PERICOLO !!!! Grosse penalizzazione delle resistenze per manipolazione del calcestruzzo in cantiere. Cosa fare: Sempre S4 (16-20 cm) Se pendenze S3 (10-15 cm) Se come i pavimenti industriali o tanti ferri S5 ( > 21 cm) L’ottimo >>> SCC Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Durante la messa in opera, quando l’impasto cementizio di sabbia, ghiaia, acqua, superfluidificante e ovviamente cemento sta per diventare una struttura, il calcestruzzo può subire importanti manipolazioni che ne limitano le potenzialità. Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Il calcestruzzo per il suo indurimento necessita di un sufficiente grado di umidità e pertanto la conservazione di tale umidità è della massima importanza per una buona maturazione. In particolare, sulla durabilità del calcestruzzo hanno molta influenza le condizioni iniziali di stagionatura, perché una rapida evaporazione ed improvvise variazioni climatiche possono provocare fenomeni di ritiro superficiale con conseguenti fessurazioni sulla superficie del calcestruzzo. In generale la stagionatura deve essere curata almeno per una settimana dopo il getto, inumidendo periodicamente la superficie del calcestruzzo particolarmente in climi caldi e ricoprendo, se necessario, il getto con fogli di materia plastica o meglio con idonei prodotti filmogeni [ UNI 8981-7 ] Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci LA STAGIONATURA INIZIALE Uno sbalzo di temperature; (dal caldo dei casseri, al freddo e al vento di un ambiente secco) E’ la causa di un’evaporazione improvvisa che accentua il fenomeno del ritiro Si formano LE FESSURE. Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Se l’ambiente è umido………………… Se l’ambiente non è umido »» Fessure. Di conseguenza il calcestruzzo non può esercitare la protezione di copriferro. Anche se il calcestruzzo impiegato è un Sig. Calcestruzzo, con un basso rapporto acqua cemento e un elevato grado di compattazione. Se l’ambiente non è umido »» la superficie si presenta più porosa, quindi facilmente penetrabile dagli agenti del degrado. Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci La causa: il Ritiro La deformazione totale da ritiro si compone di due termini, la deformazione per ritiro da essiccamento e la deformazione per ritiro autogeno. Il ritiro da essiccamento si manifesta lentamente in seguito alla migrazione delle particelle di acqua all’interno della pasta cementizia indurita. Il ritiro autogeno si sviluppa in seguito alla maturazione del calcestruzzo: per tale motivo si manifesta principalmente nel periodo immediatamente successivo al getto. La deformazione totale da ritiro si può esprimere come: ε cs =ε cd +ε ca dove: ε ε ε cd è la deformazione totale per ritiro è la deformazione per ritiro da essiccamento ca è la deformazione per ritiro autogeno. cs [NTC] Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Per una settimana dopo il getto… Mantenere umido…acqua…teli…stagionanti filmogeni… Ma anche, calcestruzzi con: Additivo superfluidificante - riduttore di acqua Microfibre contro il ritiro in fase plastica Additivi antiritiro Cementi lenti E additivi (ritardanti o acceleranti). Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci La temperatura esterna Da 0°C a 10 °C »» lento sviluppo delle resistenze Scendendo sotto i 0 °C » » arresto dell’incremento delle resistenze; fino ad arrivare alla formazione di lenti di ghiaccio, che possono rompere la struttura dei “legami” nel calcestruzzo. Se ci sono meno di 10 °C è sempre da valutare se risulta comunque conveniente gettare. In climi freddi è consigliabile che il calcestruzzo abbia un rapido indurimento, al fine di raggiungere a breve almeno una resistenza minima di 5 MPa. Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Posso: Aumentare il contenuto di cemento Abbassare il rapporto acqua / cemento Mantenere coperto o scaldare Additivi acceleranti Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci CADUTA DI RESISTENZE Per carente compattazione FESSURE Per ritiro (azione di copriferro). Maturazione umida del calcestruzzo MAGGIORE PERMEABILITA’ SULLA SUPERFICIE DEL CALCESTRUZZO Per carente maturazione umida BRUTTURE DEL CALCESTRUZZO Per carenza di messa in opera e di un calcestruzzo idoneo CADUTA DI RESISTENZE ANCHE CONSIDEREVOLI Per aggiunte di acqua (a volte anche dovute a una carente prescrizione). Temperature, tempistiche, armatura, produttività. Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Cosa propongo io ? Passare Da Rck 25 S3 2a A Rck 30 S4 XC1 Come Rck minimo Bormio 15 marzo 2007 Dott. Fabrizio Ramacci Grazie