22 ASSOCIAZIONE panissimo | 9 ottobre 2015 | Nº 41 Inaugurato lo snack-bar della Fondazione «La Fonte» Venerdì 18 settembre scorso, la struttura del Fornaio la Fonte di via Giuseppe Buffi – proprio di fronte all’Università della Svizzera italiana (USI) – un folto gruppo di sostenitori e di simpatizzanti ha presenziato all’inaugurazione ufficiale dello snack-bar contiguo alla panetteria-pasticceria che segnò l’inizio dell’attività nel quartiere degli studi superiori. La cerimonia è stata nobilitata dalla presenza del Consigliere di Stato Paolo Beltraminelli – capo del DSS – da quella del sindaco di Lugano Marco Borradori, e da Lorenzo Emma – direttore generale di Migros Ticino che, della Fondazione la Fonte è il presidente del CdA. L’eminente terzetto – presentato dal direttore della struttura Rossano Cambrosio – ha affrontato il tema della socialità, di cui la Fonte è concreto e ben riuscito esempio, con calorosa partecipazione. L’intervento delle tre personalità succitate, è stato sottolineato da prolungati applausi. Poi, per tutti, un assaggio delle stuzzicanti proposte gastronomiche preparate dallo chef Adrian Egli, che sarà il responsabile del servizio di catering che la Fonte intende esercitare da subito, oltre che occuparsi della ristorazione spiccia – in termini di tempo – nel suo locale testé inaugurato. Che, ricordiamo, ha debuttato nella modesta sede di piazza Molino Nuovo aperta nel 1994 ed è sempre attiva, fedele al motto della Fonte: «Fai del bene e ti fai del bene». nc Un cordiale benvenuto! Claudia Vernocchi Lo porgiamo alla signora Claudia Vernocchi che il 1° ottobre si è insediata nella centrale direttiva di Berna quale responsabile della redazione di «panissimo», succedendo a Markus Tscherrig giunto per fine mese al pensionamento. La cinquantaduenne Claudia Vernocchi vive a Berna; può contare su una solida formazione professionale avendo collaborato per anni a un quotidiano. Sono poi seguite varie esperienze nel mondo della comunicazione; anche quale responsabile delle relazioni pubbliche. Paolo Beltraminelli, direttore del DSS. Marco Borradori, sindaco di Lugano. Lorenzo Emma, direttore generale di Migros Ticino. A St-Etienne: accesso al podio mancato Il 28 settembre scorso, Taiwan ha vinto il Mondiale del Pane a StEtienne (F), davanti a Francia e Parte della struttura è ceduta a valutazione in corso. Belgio. Ovvero: quando l’allievo supera il maestro, ricordando come la Francia abbia portato in giro nel mondo il pane; baguette in testa. Alla coppia svizzera Michael Roelli e Aurélien Romano non è riuscita la scalata al podio. «Il pezzo artistico ha ceduto pochi minuti prima la fine della valutazione dei giurati. Forse eravamo davvero vicini al podio; probabilmente per il terzo gradino. Di che mangiarsi le dita perché il terzetto vincente aveva meno di cinque punti di differenza», precisa il coach Christophe Ackermann. Assemblati in parte alla vigilia della gara, i restanti elementi sono stati depositati in due posti. Le differenze di temperatura hanno provocato dell’umidità che, alterando taluni punti di con- giungimento, hanno fatto collassare la struttura. Tuttavia – ha aggiunto Ackermann – la colpa non è solamente dello zucchero; volendo ben impressionare la giuria, abbiamo forse esagerato nel pretendere la sottigliezza dello spessore. Panetteria svizzera meritevole Il coach tiene a sottolineare il valore della prestazione dei suoi protetti. «Michael e Aurélien – ha detto – non hanno demeritato. L’intesa tra di loro è stata esemplare, così come il comportamento e il fair-play. Hanno lasciato un buon ricordo della professionalità elvetica! Ma è bastata una disattenzione per punirli; la sorte non è sempre benigna». Johann Ruppen / nc All’inizio della sua attività lavorò per due anni nel nostro settore; precisamente per la Cassa di previdenza d’allora. Accogliamo ora il suo ritorno nella nostra struttura con cordialità e simpatia, augurandole un felice inizio d’attività. Quanto prima – quale nuova responsabile della redazione di «panissimo» – si presenterà ufficialmente. Beat Kläy, direttore della PCS Classifica 1. Taiwan 2. Francia 3. Belgio 4. Italia 5. Giappone 6. Australia Premi speciali Pezzo artistico: Taiwan Gusto & nutrizione: Giappone Miglior aiutante: Italia Bio: Belgio Vienneserie: Francia FORMAZIONE Nº 41 | 9 ottobre 2015 | panissimo 23 Finale romanda e ticinese; orientamento panetteria-pasticceria Due vodesi vincono in casa Organizzate dall’Associazione vodese, le finali per la p.p. hanno riunito sabato scorso 11 finalisti a Pully: sette p.p. e quattro gestionarie. Nella produzione si è affermata la vodese Sara Bezençon (formazione da Locatelli, Cugy/datore di lavoro attuale: idem) davanti al giurassiano Normand Jubin (Jubin, Courfaivre/idem) e un altro vodese Darry Meylan (Ackermann, Grandson/Bal-Blanc, Bercher-Fey). Per la vendita (gestione), la vittoria è toccata alla vodese Cindy Guerreiro Fernandes (Rapp, Nyon/ Durig Losanna. Alle sue spalle la friborghese Roxane Castella (Croissant d’Or, la Tour-de-Trême/ Crémo) e la giurassiana Stacy Paroz (Saveur du palais, Court) idem. Tra stress e rilassamento I p.p. hanno iniziato la competizione alle ore 7, nel laboratorio dell’Associazione vodese dei mastri p.p.c. A susseguirsi, sull’arco di 7 ore: J. Ruppen Le rappresentanti del canton Vaud – la panettiera-pasticcera Sara Bezençon e la gestionaria (vendita) Cindy Guerreiro Fernandes – sono le nuove campionesse romande e ticinesi 2015. Le finali si sono svolte il 3 ottobre a Pully (VD). Sara Bezençon e Cindy Guerreiro Fernandes hanno scelto rispettivamente come tema, l’autunno e il Natale. pani, trecce, pasticcini… Davvero una notevole quantità e varietà di prodotti a tema libero. Tutti hanno mostrato forte impegno ma, mentre taluni apparivano stressati, altri erano rilassati, a loro agio. In fine di mattinata i candidati hanno allestito il proprio tavolo espositivo. Tra i diversi prodotti spiccavano anche un pane decorato e un soggetto artistico in sintonia con il tema conduttore scelto. Quindi: largo ai giurati che hanno valutato i lavori con minuziosa attenzione. A poca distanza, nell’edificio della Fondazione Pohl, a disputarsi il titolo nella finale riservata alla vendita, erano in gara quattro ragazze. In un ambiente più intimistico, in virtù del loro ristretto numero, esse hanno allestito ciascuna una vetrina, varie confezioni, etichette per la dichiarazione, una scritta promozionale su tabellone e un cesto assortito di prodotti. Nel corso delle quattro ore di prova, una dopo l’altra hanno presentato a due esaminatrici un esposto di cinque minuti sul tema: «Importanza dell’accoglienza». Nella stessa sede s’è poi svolta la premiazione dei due concorsi. Gli organizzatori hanno di seguito invitato i partecipanti e il pubblico di simpatizzanti, a condividere l’aperitivo, lietamente protrattosi fino a pomeriggio inoltrato. Johann Ruppen Altre foto a pagina 19 Altro genere di fermentazione Quella che porta l’uva a farsi vino. Così come la farina si trasforma in pane. La visita alla cantina di A. e R. Ferrari, Capolago, fa parte delle uscite a scopo didattico per gli apprendisti che, dopo l’appassionata lezione di Andrea Ferrari e il pran- zo al Grotto Eguaglianza – che per la verità è un ristorante molto accogliente – concludono l’uscita al Mulino di Maroggia, accolti da Luigi Fontana e dal figlio Alessandro, l’esemplare, giovane mugnaio che funge da guida alla struttura. Andrea Ferrari descrive le caratteristiche dell’uva Cabernet, qui cosparsa di lieviti che promuovono la fermentazione. Le barriques Credo valga la pena di soffermarsi su questi recipienti prodotti in Francia da abili mastri bottai. La permanenza del vino nelle barriques serva a conferirgli quell’aroma di legno molto gradito dagli Il deposito delle barriques – più tardi per i giovani i sacchi di farina – un autentico piccolo tesoro dal valore effimero. assaggiatori esperti. Anni addietro, in occasione d’una visita a una cantina francese, il cantiniere mi confidava come per accelerare il procedimento e contenere i costi, taluni «furbi» vinificatori ricorressero all’immissione diretta di trucioli selezionati. Per ottenere l’effetto desiderato, le barriques si usano due o tre volte al massimo. Successivamente esse finiscono la carriera ospitando vini piuttosto ordinari, ai quali riescono a conferire un tono di distinzione. Non è superfluo aggiungere che il prezzo dei vini che hanno co nosciuto il legno nobile, deve comprendere quello del rapido ammortamento. Questa botte «principesca» dal contenuto di circa 230 litri è fatta con legno di rovere e costa attorno ai 900.– franchi. nc