TECNICA La duttilità progettuale: soluzioni protesiche semplici, in casi complessi, per una Overdenture di successo Emiliano Ferrari, Gianni Storni I l posizionamento protesicamente guidato degli impianti, consente a tecnico e clinico di riabilitare il paziente con protesi che rispettino le regole base di biomeccanica ed estetica. Tuttavia non sempre è possibile inserire le fixture nelle sedi o con le inclinazioni desiderate, senza ricorrere a tecniche chirurgiche di augmentation, qualora non vi fosse sufficiente tessuto osseo a causa del riassorbimento post estrattivo o a seguito del rimodellamento funzionale dei processi alveolari nei portatori di protesi ad appoggio mucoso. In tal caso il clinico si trova davanti alla possibilità di intraprendere procedure di rigenerazione più o meno complesse oppure a quella di inserire gli impianti dove vi è sufficiente disponibilità ossea e gestire il compromesso con adatti accorgimenti protesici. Tratteremo un caso in cui ci si è trovati nella necessità di riadattare una protesi, nuova e congrua, posizionando gli impianti successivamente alla realizzazione della stessa, in una situazione anatomica molto sfavorevole e senza effettuare nessuna tecnica rigenerativa. La paziente (G.I., donna, 60 anni, non fumatrice in buone condizioni di salute generale) è portatrice di protesi totale da molti anni. Recentemente le sono state consegnate due nuove protesi, in sostituzione delle precedenti, che risultano corrette come linee e ben accettate esteticamente dalla paziente stessa che, però, ne lamenta la scarsa stabilità. La paziente decide pertanto di sottoporsi alla terapia implantare che aveva in precedenza rifiutato di affrontare. Le condizioni anatomiche sono piuttosto sfavorevoli, la mandibola presenta una atrofia ossea severissima dei settori posteriori e severa nella zona intraforaminale complicata da terza classe scheletrica (Fig. 1). Durante la prima fase chirurgica si è scollato un lembo a spessore totale e una volta regolarizzata la cresta sono stati posizionati due impianti nella sola zona dove l’osso si presentava di spessore, altezza e consistenza adeguati. Si è scelta la tecnica chirurgica in due fasi sommergendo gli impianti per garantire una guarigione senza trauma occlusale. Alla scopertura degli impianti stessi, una volta posizionate le viti di condizionamento, sono iniziate le valutazione protesiche degli ingombri. Gli impianti risultano essere molto vestibolari rispetto al centro cresta del montaggio inferiore tanto da emergere completamente nell’ambito della flangia vestibolare in resina (Fig. 2). Una riabilitazione supportata da abutment singoli è stata scartata a priori vista la certezza dell’insuccesso estetico e funzionale data l’eccessiva fragilità della flangia vestibolare una volta sottoposta ai carichi masticatori (Fig. 3). Fig. 1 Fig. 2 Fig. 3 8 dental dialogue | anno XXI 2/2014 TECNICA Fig. 4 Fig. 5 Fig. 6 Fig. 7 Fig. 8 Fig. 9 Si è quindi optato per la costruzione di una barra con UCLA e attacchi calcinabili Ot Equator a basso profilo, essendo questa l’unica soluzione percorribile in virtù dei ridottissimi spazi a disposizione (Figg. 4 e 5). La mascherina in silicone della protesi preesistente è un accorgimento necessario per poter valutare al meglio gli spazi a disposizione. L’utilizzo degli attacchi calcinabili permette di aumentare la stabilità della futura protesi, essendo posizionati in modo tale che una linea virtuale di unione tra loro crei la famosa “area di stabilità” (Figg. 6 e 7). Una volta fusa la barra siamo a tutti gli effetti a metà dell’opera (Fig. 8). Una eventuale protesi completa in resina avrebbe infatti vita breve prima di rompersi e, per questo motivo, viene realizzata una struttura di rinforzo in resina con dei prefabbricati calcinabili direttamente sul modello master, il tutto con l’obiettivo di sfruttare anche il singolo decimo di millimetro a disposizione. Con la cera vengono eliminate le zone di ritenzione esterne ai contenitori metallici inseriti sulle patrici equator (Fig. 9), 10 dental dialogue | anno XXI 2/2014 CHARMING - EASY LIQUID One Plus Novità Un liquido di miscelazione per tutte le ceramiche ° Consistenza cremosa delle masse ° Eccellente stabilità durante la stratificazione ° Bassa contrazione ° Riduce le crepe interdentali e occlusali ° Impedisce la rapida essiccazione delle masse ° Risultati cromatici eccellenti ° Adatto a tutte le ceramiche anche per zirconia Pimp your ceramic ° Haristos Girinis Uno per tutte ° Set di prova EASY LIQUID One Plus 250ml 49,90 € 1000ml 129,90 € C H A R M I N G Spese di spedizione e di I.V.A. escluse © by Charming Dentalprodukte GmbH ® Fon 0049 2922 8400 210 Fax 0049 2922 8400 239 Charming-Dental.de TECNICA Figg. 10 e 11 Figg. 12 e 13 Fig. 15 Fig. 14 dopo di che la struttura viene completata estendendosi distalmente e coprendo tutta la barra con la resina, in modo da ottenere lo spazio per incollare passivamente i contenitori inox una volta fusa la struttura di rinforzo (Figg.10 e 11). La struttura metallica viene mascherata preventivamente con opaco rosa poi inserita nella protesi preesistente (Figg. 12 e 13); la protesi viene rifinita e vengono sostituite le cappette nere da laboratorio con quelle definitive più idonee al progetto protesico (Fig. 14). È evidente, confrontando la situazione iniziale (senza barra, vedi figura 15) con la finale (con barra e rinforzo inserito, vedi figura 16), che si è ottenuta, con estrema semplicità, una protesi robusta, stabile e con un risultato estetico molto soddisfacente. 12 dental dialogue | anno XXI 2/2014 Fig. 16 2014 Che fai quest’anno? un anno un anno di eventi in tutta italia Con noi per la tua professione. Ivoclar Vivadent Il pIacere dI IncontrartI workshop corsI teorico-pratici aGGIornatI con Ivoclar Vivadent entra nel mondo di ivoclar Vivadent Per iscrizioni: www.ivoclarvivadent.it/unannoconnoi Per informazioni: ICDE International Center for Dental Education Via Isonzo 67 | 40033 Casalecchio di Reno (BO) Telefono + 39 051 6113581-583 TECNICA Fig. 17 Fig. 18 Fig. 19 È evidente come siamo riusciti a portare in centro cresta la zona di ritenzione, nonostante l’emergenza vestibolare degli impianti (Figg. 17 e 18, mantenendo inalterata la protesi preesistente (Fig. 19) con soddisfazione della paziente. Questa soddisfazione è l’obbiettivo centrale del nostro lavoro. Per raggiungerla dovremo scegliere ed utilizzare i materiali migliori sul mercato. La nostra esperienza ci consiglierà in questo, senza però dimenticare che la comunicazione con il paziente è alla base di ogni progetto che risulti soddisfacente per entrambi. Non esiste un piano di trattamento ideale per il paziente edentulo ma esiste il piano di trattamento ideale per “quel” singolo paziente edentulo. Gli autori Gianni Storni, nato a Bologna dove vive e lavora. Nel 1985 si diploma presso la scuola per odontotecnici “Villaggio del Fanciullo” di Bologna. Nel 1986/1987 lavora presso il laboratorio odontotecnico “Character” di Bologna. Nel 1987/1988 entra in società alla Rhein’83, collaborando attivamente alla progettazione dei prodotti e dirigendo il laboratorio interno. In collaborazione con i Dott.ri Ferrari e Venuti di Bologna, è autore di articoli tecnico/scientifici. Tiene conferenze e corsi per odontotecnici in Italia e in numerosi Paesi Europei (Grecia, Turchia, U.K., Germania, Polonia, Russia, Romania, Slovenia, Estonia) ed extra europei (Israele, Sud Africa, Korea, Australia, Taiwan, USA, Croazia). In particolare ha tenuto corsi presso l’Università di Seoul in Corea, presso la scuola per Odontotecnici in Sud Africa, presso l’Università di NY - Miami negli USA. Rhein’83 srl • Via Zago, 10/abc • 40128 Bologna • Tel. +39 051 244510 • Fax +39 051 245238 [email protected] • www.rhein83.com Dr. Ferrari Emiliano, è nato, ha studiato, vive e lavora a Bologna. Ha conseguito la maturità odontotecnica presso l’istituto L. Dehon di Bologna nel 1991 con il voto di 60/60. Si è laureato in odontoiatria e protesi dentaria presso l’Università di Bologna nel 1996 con il voto di 110/110 e lode. Ha frequentato corsi annuali e di perfezionamento in Italia e all’estero con i Dr. A. Fonzar, T. Testori, A. Scipioni, R. Barone e C. Clauser, U. Covani, P. Malò, S. Wallace, D. Turnow. Nel biennio 2010/12 ha frequentato un corso di perfezionamento presso la New York University (New York, NY) e nel giugno 2012 ha conseguito l’ “American postgraduate certificate in implantology e oral rehabilitation”. È attualmente tutor per il programma I.A.N.Y.U.P. presso la New York University. Lavora a Bologna e provincia occupandosi prevalentemente di chirurgia e protesi. Studio Dentistico Dr. Emiliano Ferrari • Via Arno, 21 • 40139 Bologna (BO) • Tel. +39 051 544557 Fax +39 051 544557 • [email protected] 14 dental dialogue | anno XXI 2/2014