50 dental dialogue | anno XX 3/2013 TECNICA Fig. 4 Situazione iniziale Fig. 5 Risultato finale in bianco e nero (controllo delle superfici) Figg. da 4 a 6 Grazie a una forma naturale del dente, una buona dinamica di riflessione e a fattori individuali specifici del paziente siamo già a metà strada verso il successo. Il più è fatto; se applichiamo anche una valida tecnica di stratificazione niente ostacolerà il nostro cammino verso un ottimo risultato, un aspetto naturale del dente Fig. 6 Restauro cementato in situ Fig. 7 Travata in oro Fig. 8 Spalle ceramiche minimaliste Figg. da 7 a 9 Ci accontentiamo di una riduzione minima della travata, sperando così in una massima precisione delle spalle in ceramica. La mordenzatura delle spalle in ceramica incrementa le probabilità di una tenuta a lunga durata dopo la cementazione. La diffusione della luce nei tessuti circostanti viene ottenuta grazie alla nostra filosofia di stratificazione (conduttore ottico integrato). Una spalla estesa come unico ausilio per la diffusione della luce non contribuisce in misura significativa a un buon risultato e, nel peggiore dei casi, può portare persino a un’opacità dei restauri nella regione cervicale (colore del moncone/stratificazione insufficiente) Le “opacità” non sono imputabili esclusivamente al materiale della travata. La luce deve essere condotta, rifratta, deviata, riflessa, occorre ridurne e accelerarne la velocità per dare un effetto di profondità alla stratificazione (Figg. da 4 a 9). Noi non utilizziamo una fonte di luce per l’illuminazione degli oggetti per esprimerci a favore o contro una tecnologia o una sistematica, né soprattutto per dimostrare in che misura la luce si diffonde attraverso l’oggetto. Noi mostriamo solo e unicamente le immagini di sezioni per documentare la possibilità di ricostruire un dente mediante singoli strati, per affrontare visivamente il processo fisico del52 dental dialogue | anno XX 3/2013 Fig. 9 Ottimizzazione del collegamento delle masse ceramiche tramite mordenzatura la suggestione della profondità di un materiale. Se si credesse alle affermazioni sempre più ricorrenti che giustificano l’utilizzo di spalle estese in ceramica, significherebbe che non sarebbe possibile ottenere risultati soddisfacenti nel restauro dentale in presenza di monconi decolorati, travate con bordo di chiusura in oro, perni monconi in oro o persino con corone su impianti osteointegrati con tecniche tradizionali. Tale affermazione non è quindi corretta, poiché è possibile presentare una prova contraria più volte documentata (Figg. da 10 a 12). TECNICA Fig. 14 Rilevamento con luce nera Fig. 15 Visione totale Figg. 14 e 15 Anche in questo caso si tratta di un fenomeno di rifrazione. La barra in acrilico a monte della base in acrilico modifica la prospettiva della barra retrostante. Per ulteriori chiarimenti e per una panoramica della situazione vedi figura 15 Fig. 16 A differenza della figura 1, qui viene illustrata una corona interamente in ceramica. In questa stratificazione è possibile distinguere chiaramente il materiale traslucido applicato direttamente sulla parte naturale (conduttore di luce/vedi freccia) e la conseguente alternanza di strati di ceramica più o meno opachi. Si sottolinea inoltre che le parti incisali della corona sono stati stratificati con dentina opaca (elevata riflessione della luce) in forma definitiva e rivestite conformemente 54 dental dialogue | anno XX 3/2013 TECNICA Fig. 17 Le forme dei denti sono state inoltre rifinite, come detto in precedenza, con dentina opaca per produrre una rifrazione della luce in termini di riflessione nella transizione tra la parte naturale residua del dente e la ceramica stratificata, questo per raggiungere una transizione ottimale nel dente/restauro Figg. da 18 a 20 La conoscenza della dinamica della luce ci aiuta a trovare il giusto approccio alle diverse sfide in tutti i settori tecnici della ceramica. Molto o poco spazio o una combinazione di entrambi, travata in metallo, di zirconio, di ceramica sinterizzata o pressata, tutto è soggetto alle stesse regolarità (diffusione della luce) e deve essere preso in considerazione durante la nostra attività Fig. 18 Rottura verticale del bordo incisale. Preparazione mini-invasiva del dente Fig. 19 Prova in laboratorio Fig. 20 Immagine del restauro con il contorno labiale in cui non è riconoscibile la transizione dalla parte sottile alla parte spessa della ceramica (riflessione controllata) dental dialogue | anno XX 3/2013 55 TECNICA Fig. 22 Tensione superficiale e adesione da un altro angolo di osservazione Fig. 21 Due fenomeni in un’immagine (deviazione ottica e riflessione) Figg. 21 e 22 La specchiatura, riflessione al momento della transizione aria/acqua (cerchio rosso), va imputata alla tensione superficiale, rispettivamente all’adesione dell’acqua alla barra in acrilico ed è responsabile della riflessione (freccia rossa) Fig. 23 Queste immagini mostrano in modo impressionante la deformazione ottica, la quale è conosciuta con il termine fisico di “derivazione” Fig. 24 Conduzione della luce attraverso conduttore ottico in un mezzo con densità maggiore (acqua) Deviazione ottica Osservando dall’esterno degli oggetti che si trovano in acqua, questi appaiono distorti in direzione perpendicolare. La barra in acrilico immersa nell’acqua (Fig. 21) appare piegata al confine tra aria e acqua (appena sollevata). Questo fenomeno viene chiamato deviazione ottica. A causa degli indici di rifrazione differenti di acqua e aria, risulta un angolo di rifrazione diverso. La riflessione in uscita della barra (radiante verso destra, figura 21) è un altro fenomeno e si verifica sull’interfaccia tra acqua e aria ed è imputabile alla legge di Snell (fisica) (Fig. 22). Derivazione Nella transizione da un mezzo all’altro, la lunghezza d’onda varia (da uno strato all’altro). Ciò è sinonimo di “la lunghezza d’onda varia al passaggio in un mezzo più denso dal punto di vista ottico”. Ciò comporta una deformazione della luce e quindi una deviazione (da masse di dentina in masse di dentina colorata / da masse Clear a masse Transpa). 56 dental dialogue | anno XX 3/2013 Nella figura 23 è possibile distinguere chiaramente la deformazione appena spiegata. Le distanze misurate in millimetri (segni) sono visibili al di sopra dell’acqua come tali, ma immediatamente diminuiscono in modo indefinibile quando l’acqua produce la rifrazione della luce (deformazione). Conduttore ottico Sono definiti conduttori ottici quei componenti trasparenti quali fibre, tubi o barre, che diffondono la luce a distanze più o meno lunghe. La diffusione della luce si ottiene mediante riflessione sull’interfaccia del conduttore ottico o mediante riflessione totale a causa di un basso indice di rifrazione del mezzo circostante il conduttore o mediante specchiatura dell’interfaccia (Figg. 24 e 25) (Masse Clear incorporate in dentina di diversa trasparenza) (Figg. 26 e 27). TECNICA Fig. 25 Rilevamento con luce nera. Le figure 24 e 25 mostrano sia il fenomeno della deviazione ottica, sia l’effetto del conduttore di luce tra loro combinati. La scoperta emozionante qui documentata è che una parte della luce viene assorbita e deviata (vedi freccia) anche nel punto centrale di rifrazione (superficie dell’acqua). La maggior parte della luce viene tuttavia trasportata senza diffusione fino all’estremità del conduttore ottico (cerchio rosso) Fig. 26 Se si danneggia la superficie nel basso indice di rifrazione, la luce fuoriesce anche in questi punti (vedi frecce) Fig. 27 Quando la tecnica di stratificazione consente di applicare separatamente opacità e traslucenza è possibile integrare effetti di conduzione ottica verticali e incisali che aiutano la riflessione (vedi freccia) Fig. 28 Riflessione totale della luce sull’interfaccia tra vetro e aria (Immagine tratta da Wikipedia) Riflessione totale La riflessione totale è un fenomeno noto soprattutto perché associato alle onde elettromagnetiche (come ad esempio la luce visibile). Esso si verifica sull’interfaccia di due mezzi non assorbenti con velocità di propagazione di grandezza diversa quando l’angolo di incidenza supera un determinato valore, il cosiddetto angolo critico della riflessione totale. Tuttavia, attraverso la creazione dell’interfaccia, anche con materiali ad alta trasparenza possono verificarsi riduzioni della riflessione. In questi casi si parla di riflessione totale impedita (Figg. da 28 a 31). Fig. 29 Con materiali ad alta trasparenza (acqua, aria, acrilico e vetro) parliamo volentieri anche di riflessione totale negata, ben visibile in questa immagine dental dialogue | anno XX 3/2013 57 Fig. 30 Preparazione mini-invasiva con notevole perdita parziale del tessuto duro Fig. 31 Faccette Figg. 30 e 31 Soprattutto nel restauro di corone parziali, in cui viene a mancare un’ampia superficie (vedi figura 30), è importante spostare l’angolo incidente della luce con masse ceramiche differenti, allontanando il processo di riflessione dal cavo orale per ottenere un colore armonico dei denti in tutte le aree (vedi figura 31) Fig. 32 Alterazione del colore e forma dei denti che disturbavano il paziente erano il motivo del loro restauro Fig. 33 Lavoro finito cementato. Le modifiche della forma dei denti sono estremamente sensibili e devono essere dettagliatamente discusse con il paziente Riflessione Normalmente, il fenomeno di riflessione riguarda soltanto una parte dell’onda incidente, in questo contesto si parla anche di riflessione parziale. La parte rimanente dell’onda continua a diffondersi nel secondo mezzo e subisce, a causa della variazione dell’impedenza, un cambiamento di direzione (rifrazione) e di velocità. Questi ultimi, all’interno dei rivestimenti, causano un aumento del percorso della luce, conferendo così profondità al restauro (Figg. 33 e 35). Fig. 34 Travata in metallo con corone leggermente ridotte in area cervicale Fig. 35 Corone rivestite in metallo-ceramica. Per la zona prossimale si sceglie un altro concetto di stratificazione rispetto a quello direttamente su metallo 58 dental dialogue | anno XX 3/2013 Indice di rifrazione Le interfacce di due mezzi (superfici dei rivestimenti) con differente indice di rifrazione rifrangono e riflettono la luce. In questo caso, il mezzo con indice di rifrazione maggiore viene definito otticamente più denso. Da non confondere con la “densità ottica” che misura il fenomeno dell’estinzione. La definizione dell’indice di rifrazione è stata spiegata in precedenza con la velocità con la quale la luce si propaga in un materiale. Questo processo appare ovvio, ma non è applicabile in tutti i casi. Possiamo trarre vantaggio e servirci di questo indice di rifrazione per ottenere brillantezza e profondità grazie alle dinamiche di diffusione della luce nella ceramica. Tutto questo funziona tuttavia solo per una “stratificazione” che sia anche degna del proprio nome (Figg. da 32 a 37). TECNICA Fig. 36 Travata (oro) Fig. 37 Lavoro in metalloceramica stratificato con la tecnica Giezendanner Fig. 38 Apparecchio ad aria calda creato da Paul Giezendanner Fig. 39 Miscela realizzata da Paul Giezendanner Fig. 40 A sinistra: ceramica stratificata tradizionalmente; a destra: stratificata secondo le direttive di Paul Giezendanner. Il risultato di una tecnica di stratificazione funzionante sono riproduzioni dettagliate delle strutture applicate e una ceramica omogenea e priva di crepe In breve si può affermare che tutto ciò che ci occorre per raggiungere un ottimo risultato è una valida tecnica di stratificazione, una piastra per la miscelazione e un apparecchio ad aria calda creato a tale scopo. Misteri e leggende non hanno nulla a che fare con il nostro mestiere (Figg. da 38 a 40). Conclusioni Basta con la teoria, ritorniamo alla pratica. Mi stupisco ancora del fatto che la mia tecnica di stratificazione, dopo lunghi anni di costante impiego, rimane ancora insuperabile, raggiungendo risultati che mi soddisfano ogni giorno. Naturalmente, nel corso degli anni, ho apportato alcune piccole modifiche nell’applicazione, ma mi sono concentrato soprattutto sulle mie capacità di ottimizzare la tecnica e applicarla di conseguenza. La guida verso il successo e la descrizione dettagliata della mia tecnica sono consultabili nel mio libro “Odontotecnica moderna rapida ed efficiente” L’autore Paul Giezendanner AG Dentaltechnik Poststr. 5 • 6060 Sarnen Svizzera Tel. +41 41 6603938 Fax +41 41 6608672 [email protected] www.giezendanner-dental.ch Odontotecnica moderna rapida ed efficiente di Paul Giezendanner (vedi bookshop) dental dialogue | anno XX 3/2013 59