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TECNICA
Fig. 4 Situazione iniziale
Fig. 5 Risultato finale in bianco e nero (controllo delle
superfici)
Figg. da 4 a 6 Grazie a una forma naturale del dente, una
buona dinamica di riflessione e a fattori individuali specifici
del paziente siamo già a metà strada verso il successo. Il più
è fatto; se applichiamo anche una valida tecnica di stratificazione niente ostacolerà il nostro cammino verso un ottimo
risultato, un aspetto naturale del dente
Fig. 6 Restauro cementato in situ
Fig. 7 Travata in oro
Fig. 8 Spalle ceramiche minimaliste
Figg. da 7 a 9 Ci accontentiamo di una riduzione minima
della travata, sperando così in una massima precisione
delle spalle in ceramica. La mordenzatura delle spalle in
ceramica incrementa le probabilità di una tenuta a lunga
durata dopo la cementazione. La diffusione della luce nei
tessuti circostanti viene ottenuta grazie alla nostra filosofia
di stratificazione (conduttore ottico integrato).
Una spalla estesa come unico ausilio per la diffusione della luce non contribuisce in misura significativa a un buon
risultato e, nel peggiore dei casi, può portare persino a
un’opacità dei restauri nella regione cervicale (colore del
moncone/stratificazione insufficiente)
Le “opacità” non sono imputabili esclusivamente al materiale
della travata. La luce deve essere condotta, rifratta, deviata,
riflessa, occorre ridurne e accelerarne la velocità per dare
un effetto di profondità alla stratificazione (Figg. da 4 a 9).
Noi non utilizziamo una fonte di luce per l’illuminazione degli oggetti per esprimerci a favore o contro una tecnologia o
una sistematica, né soprattutto per dimostrare in che misura
la luce si diffonde attraverso l’oggetto.
Noi mostriamo solo e unicamente le immagini di sezioni per
documentare la possibilità di ricostruire un dente mediante
singoli strati, per affrontare visivamente il processo fisico del52
dental dialogue | anno XX 3/2013
Fig. 9 Ottimizzazione del collegamento delle masse ceramiche tramite mordenzatura
la suggestione della profondità di un materiale. Se si credesse alle affermazioni sempre più ricorrenti che giustificano l’utilizzo di spalle estese in ceramica, significherebbe che non
sarebbe possibile ottenere risultati soddisfacenti nel restauro
dentale in presenza di monconi decolorati, travate con bordo di chiusura in oro, perni monconi in oro o persino con
corone su impianti osteointegrati con tecniche tradizionali.
Tale affermazione non è quindi corretta, poiché è possibile
presentare una prova contraria più volte documentata (Figg.
da 10 a 12).
TECNICA
Fig. 14 Rilevamento con luce nera
Fig. 15 Visione totale
Figg. 14 e 15 Anche in questo caso si tratta di un fenomeno di rifrazione. La barra in acrilico a monte della base in acrilico
modifica la prospettiva della barra retrostante. Per ulteriori chiarimenti e per una panoramica della situazione vedi figura 15
Fig. 16 A differenza della
figura 1, qui viene illustrata una corona interamente
in ceramica. In questa
stratificazione è possibile
distinguere chiaramente
il materiale traslucido applicato direttamente sulla
parte naturale (conduttore
di luce/vedi freccia) e la
conseguente alternanza
di strati di ceramica più o
meno opachi. Si sottolinea
inoltre che le parti incisali
della corona sono stati
stratificati con dentina opaca (elevata riflessione della
luce) in forma definitiva e
rivestite conformemente
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dental dialogue | anno XX 3/2013
TECNICA
Fig. 17 Le forme dei denti sono state inoltre rifinite, come
detto in precedenza, con dentina opaca per produrre una
rifrazione della luce in termini di riflessione nella transizione tra la parte naturale residua del dente e la ceramica
stratificata, questo per raggiungere una transizione ottimale nel dente/restauro
Figg. da 18 a 20 La conoscenza della dinamica
della luce ci aiuta a trovare il giusto approccio alle
diverse sfide in tutti i settori tecnici della ceramica.
Molto o poco spazio o una combinazione di entrambi, travata in metallo, di zirconio, di ceramica
sinterizzata o pressata, tutto è soggetto alle stesse regolarità (diffusione della luce) e deve essere
preso in considerazione durante la nostra attività
Fig. 18 Rottura verticale del bordo incisale. Preparazione
mini-invasiva del dente
Fig. 19 Prova in laboratorio
Fig. 20 Immagine del restauro con il contorno labiale in cui non è riconoscibile la transizione dalla parte sottile alla parte spessa della ceramica (riflessione controllata)
dental dialogue | anno XX 3/2013
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TECNICA
Fig. 22 Tensione superficiale e adesione da un altro angolo di osservazione
Fig. 21 Due fenomeni in un’immagine (deviazione ottica e
riflessione)
Figg. 21 e 22 La specchiatura, riflessione al
momento della transizione aria/acqua (cerchio
rosso), va imputata alla tensione superficiale, rispettivamente all’adesione dell’acqua alla barra in acrilico ed è responsabile della riflessione
(freccia rossa)
Fig. 23 Queste immagini mostrano in modo
impressionante la
deformazione ottica,
la quale è conosciuta
con il termine fisico di
“derivazione”
Fig. 24 Conduzione della luce attraverso conduttore ottico
in un mezzo con densità maggiore (acqua)
Deviazione ottica
Osservando dall’esterno degli oggetti che si trovano in acqua, questi appaiono distorti in direzione perpendicolare.
La barra in acrilico immersa nell’acqua (Fig. 21) appare piegata al confine tra aria e acqua (appena sollevata). Questo
fenomeno viene chiamato deviazione ottica. A causa degli
indici di rifrazione differenti di acqua e aria, risulta un angolo di rifrazione diverso. La riflessione in uscita della barra
(radiante verso destra, figura 21) è un altro fenomeno e si
verifica sull’interfaccia tra acqua e aria ed è imputabile alla
legge di Snell (fisica) (Fig. 22).
Derivazione
Nella transizione da un mezzo all’altro, la lunghezza d’onda
varia (da uno strato all’altro). Ciò è sinonimo di “la lunghezza d’onda varia al passaggio in un mezzo più denso dal
punto di vista ottico”.
Ciò comporta una deformazione della luce e quindi una deviazione (da masse di dentina in masse di dentina colorata /
da masse Clear a masse Transpa).
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dental dialogue | anno XX 3/2013
Nella figura 23 è possibile distinguere chiaramente la deformazione appena spiegata. Le distanze misurate in millimetri (segni) sono visibili al di sopra dell’acqua come tali, ma
immediatamente diminuiscono in modo indefinibile quando
l’acqua produce la rifrazione della luce (deformazione).
Conduttore ottico
Sono definiti conduttori ottici quei componenti trasparenti
quali fibre, tubi o barre, che diffondono la luce a distanze
più o meno lunghe. La diffusione della luce si ottiene mediante riflessione sull’interfaccia del conduttore ottico o mediante
riflessione totale a causa di un basso indice di rifrazione
del mezzo circostante il conduttore o mediante specchiatura
dell’interfaccia (Figg. 24 e 25) (Masse Clear incorporate in
dentina di diversa trasparenza) (Figg. 26 e 27).
TECNICA
Fig. 25 Rilevamento con luce nera. Le figure 24 e 25 mostrano sia il fenomeno della deviazione ottica, sia l’effetto
del conduttore di luce tra loro combinati. La scoperta
emozionante qui documentata è che una parte della luce
viene assorbita e deviata (vedi freccia) anche nel punto
centrale di rifrazione (superficie dell’acqua). La maggior
parte della luce viene tuttavia trasportata senza diffusione
fino all’estremità del conduttore ottico (cerchio rosso)
Fig. 26 Se si danneggia la superficie nel basso indice di
rifrazione, la luce fuoriesce anche in questi punti (vedi
frecce)
Fig. 27 Quando la tecnica di stratificazione consente di applicare
separatamente opacità e traslucenza
è possibile integrare effetti di conduzione ottica verticali e incisali che
aiutano la riflessione (vedi freccia)
Fig. 28 Riflessione totale della luce sull’interfaccia tra vetro
e aria (Immagine tratta da Wikipedia)
Riflessione totale
La riflessione totale è un fenomeno noto soprattutto perché
associato alle onde elettromagnetiche (come ad esempio la
luce visibile). Esso si verifica sull’interfaccia di due mezzi
non assorbenti con velocità di propagazione di grandezza
diversa quando l’angolo di incidenza supera un determinato valore, il cosiddetto angolo critico della riflessione totale.
Tuttavia, attraverso la creazione dell’interfaccia, anche con
materiali ad alta trasparenza possono verificarsi riduzioni
della riflessione. In questi casi si parla di riflessione totale
impedita (Figg. da 28 a 31).
Fig. 29 Con materiali ad alta trasparenza (acqua, aria,
acrilico e vetro) parliamo volentieri anche di riflessione
totale negata, ben visibile in questa immagine
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Fig. 30 Preparazione mini-invasiva con notevole perdita
parziale del tessuto duro
Fig. 31 Faccette
Figg. 30 e 31 Soprattutto nel restauro di corone parziali, in cui viene a mancare un’ampia superficie (vedi figura 30), è
importante spostare l’angolo incidente della luce con masse ceramiche differenti, allontanando il processo di riflessione
dal cavo orale per ottenere un colore armonico dei denti in tutte le aree (vedi figura 31)
Fig. 32 Alterazione del colore e forma dei denti che disturbavano il paziente erano il motivo del loro restauro
Fig. 33 Lavoro finito cementato. Le modifiche della forma
dei denti sono estremamente sensibili e devono essere
dettagliatamente discusse con il paziente
Riflessione
Normalmente, il fenomeno di riflessione riguarda soltanto
una parte dell’onda incidente, in questo contesto si parla
anche di riflessione parziale. La parte rimanente dell’onda
continua a diffondersi nel secondo mezzo e subisce, a causa
della variazione dell’impedenza, un cambiamento di direzione (rifrazione) e di velocità. Questi ultimi, all’interno dei
rivestimenti, causano un aumento del percorso della luce,
conferendo così profondità al restauro (Figg. 33 e 35).
Fig. 34 Travata in metallo con corone leggermente ridotte
in area cervicale
Fig. 35 Corone rivestite in metallo-ceramica. Per la zona
prossimale si sceglie un altro concetto di stratificazione
rispetto a quello direttamente su metallo
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Indice di rifrazione
Le interfacce di due mezzi (superfici dei rivestimenti) con
differente indice di rifrazione rifrangono e riflettono la luce.
In questo caso, il mezzo con indice di rifrazione maggiore
viene definito otticamente più denso. Da non confondere con
la “densità ottica” che misura il fenomeno dell’estinzione. La
definizione dell’indice di rifrazione è stata spiegata in precedenza con la velocità con la quale la luce si propaga in un
materiale. Questo processo appare ovvio, ma non è applicabile in tutti i casi. Possiamo trarre vantaggio e servirci di questo indice di rifrazione per ottenere brillantezza e profondità
grazie alle dinamiche di diffusione della luce nella ceramica.
Tutto questo funziona tuttavia solo per una “stratificazione”
che sia anche degna del proprio nome (Figg. da 32 a 37).
TECNICA
Fig. 36 Travata (oro)
Fig. 37 Lavoro in metalloceramica stratificato con la
tecnica Giezendanner
Fig. 38 Apparecchio ad aria calda
creato da Paul Giezendanner
Fig. 39 Miscela realizzata da Paul
Giezendanner
Fig. 40 A sinistra: ceramica stratificata tradizionalmente; a destra: stratificata secondo le
direttive di Paul Giezendanner. Il risultato di una
tecnica di stratificazione funzionante sono riproduzioni dettagliate delle strutture applicate e una
ceramica omogenea e priva di crepe
In breve si può affermare che tutto ciò che ci occorre per raggiungere un ottimo risultato è una valida tecnica di stratificazione, una piastra per la miscelazione e un apparecchio ad
aria calda creato a tale scopo. Misteri e leggende non hanno
nulla a che fare con il nostro mestiere (Figg. da 38 a 40).
Conclusioni
Basta con la teoria, ritorniamo alla pratica. Mi stupisco ancora del fatto che la mia tecnica di stratificazione, dopo lunghi anni di costante impiego, rimane ancora insuperabile,
raggiungendo risultati che mi soddisfano ogni giorno. Naturalmente, nel corso degli anni, ho apportato alcune piccole
modifiche nell’applicazione, ma mi sono concentrato soprattutto sulle mie capacità di ottimizzare la tecnica e applicarla
di conseguenza. La guida verso il successo e la descrizione
dettagliata della mia tecnica sono consultabili nel mio libro
“Odontotecnica moderna rapida ed efficiente”
L’autore
Paul Giezendanner AG
Dentaltechnik
Poststr. 5 • 6060 Sarnen
Svizzera
Tel. +41 41 6603938
Fax +41 41 6608672
[email protected]
www.giezendanner-dental.ch
Odontotecnica moderna
rapida ed efficiente
di Paul Giezendanner
(vedi bookshop)
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