NORME
GENERALI PER LA REDAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
La Tesi va suddivisa in capitoli numerati e titolati, i capitoli possono (ma non necessariamente)
prevedere al loro interno paragrafi numerati e titolati o anche solo numerati.
Si raccomanda di numerare le pagine con cifre arabe e di rientrare ad ogni capoverso utilizzando
il comando corrispondente in Word.
Termini stranieri (step by step, stage, etc.), latini (sine die, etc.) o termini usati in senso
metaforico vanno di norma scritti in corsivo.
Per i corsivi occorre servirsi dell'apposita opzione offerta da tutti i wordprocessor, evitando le
sottolineature.
Si raccomanda anche il rispetto delle seguenti convenzioni: p. o pp. (per pagina o pagine); seg.
o segg. (per seguente o seguenti.); cap. e capp. (per capitolo o capitoli); cit. (per citato); cfr. (per
confronta), vol. e voll. (per volume o volumi); n. e nn. (per numero o numeri); etc..
Cit. andrà in tondo, mentre ibidem (=nella stessa pagina), ivi (=nella stessa opera), passim
(=qua e là), etc. vanno scritti in corsivo (per il loro corretto utilizzo vedi la parte relativa alle
“note”).
Le virgolette da utilizzare nelle citazioni dovrebbero preferibilmente essere basse a sergente
(es. « »).
Nell'uso dei trattini occorrerebbe, inoltre, distinguere tra quelli di media lunghezza o che sono
preceduti e seguiti da uno spazio, che assumono il significato di una parentesi (es.: considerazione si dirà - ovvia) e quelli che si usano come trait d'union, che sono brevi (es.: in-sé, 1970-1972, ruolochiave).
Citazioni
Di ogni citazione da opere di cui esiste una traduzione italiana va rintracciata e riportata la
traduzione esistente. Qualora lo si ritenga necessario - soprattutto per i classici - è opportuno
aggiungere dopo il titolo, tra parentesi, la prima edizione dell'opera.
Es.: J. DEWEY, Democrazia e educazione (1916), trad. it., La Nuova Italia, Firenze, 1949.
Le citazioni vanno indicate tra virgolette basse a sergente «…». Le citazioni presenti all'interno
della citazione vanno indicate con virgolette in apice singolo: «... “…” …». Le omissioni all'interno
delle citazioni vanno indicate con tre punti preferibilmente racchiuse tra parentesi quadre (es.: il
testo […]contiene interessanti spunti di riflessione).
Quando, infine, si trae spunto e/o si parafrasa quanto asserito da un autore si antepone in nota
all’indicazione della citazione Cfr. (=confronta). Es.:
Cfr. J. DEWEY, Democrazia e educazione (1916), trad. it., La Nuova Italia, Firenze, 1949,cap. I.
Note
Le note - che devono sempre essere create con il comando corrispondente (es.: «Inserisci note»,
in Word) - vanno numerate progressivamente dall'inizio alla fine della tesi o dall'inizio alla fine di
ciascun capitolo.
Per le citazioni è preferibile seguire le seguenti indicazioni:
a) L’Autore o il Curatore di un testo collettaneo va indicato con l’iniziale del nome in maiuscolo
seguita dal cognome scritto in maiuscoletto:
Es: P. BOSCOLO (nel primo caso) o G. CHIOSSO (a cura di) (nel secondo caso)
b) Opere citate per la prima volta:
Gli esempi mostrano corrette citazioni di opere che, nel corso della redazione della tesi, sono
state, per la prima volta, prese in esame. Si noti che l’Autore va indicato secondo quanto precisato
nel punto a), il titolo dell’opera consultata va in corsivo, quindi è la volta della Casa editrice,
successivamente la Città sede della casa editrice ed infine l’anno di pubblicazione e le pagine in cui
è contenuto il passo citato.
F. BATTOCCHIO, La produzione televisiva, Carocci, Roma, 2003, p. 25 (oppure pp. 63-64).
M.G. CONTINI – A. GENOVESE, Impegno e conflitto. Saggi di pedagogia critica, La Nuova Italia,
Firenze, 1992, p.7.
L. CAMAIONI (a cura di), La teoria della mente. Origini, sviluppo e patologia, Laterza, Roma –
Bari, 1996, p. 45.
c) Opere già citate in precedenza:
Quando si cita più volte un’opera di un autore non si riporta per esteso quanto previsto nel
punto b): basterà indicare l’Autore, seguito dall’indicazione op. cit. (=opera citata) in corsivo,
qundi l’indicazione della pagina (o delle pagine) in cui è contenuta la citazione.
Es,: F. BATTOCCHIO, Op. cit., p. 27.
Quando di uno stesso autore nel corso della tesi sono considerate più opere occorre utilizzare
un accorgimento per rendere evidente la fonte della citazione. Ad es. nel corso di una tesi sul
metodo autobiografico sono stati citati i seguenti lavori di Duccio Demetrio:
D. DEMETRIO, Raccontarsi. L’autobiografia come cura del sé, Cortina, Milano, 1996.
D. DEMETRIO, Pedagogia della memoria, Meltemi, Roma, 1998.
D. DEMETRIO, L’educatore auto(bio)grafo. Il metodo delle storie di vita nelle relazioni d’aiuto,
Unicopli, Milano, 1999.
Per rendere evidente la fonte della citazione occorre fare nel modo seguente:
D. DEMETRIO, Raccontarsi…, cit., p. 35.
D. DEMETRIO, Pedagogia della memoria, cit., p. 38.
D. DEMETRIO, L’educatore auto(bio)grafo…, cit., p. 55.
Si usa Idem (o, in maniera abbreviata, Id.) quando, in una stessa nota, si cita uno o più testi
dello stesso Autore.
Es.: D. DEMETRIO, Raccontarsi. L’autobiografia come cura del sé, Cortina, Milano, 1996; IDEM,
Pedagogia della memoria, Meltemi, Roma, 1998; IDEM, L’educatore auto(bio)grafo. Il metodo
delle storie di vita nelle relazioni d’aiuto, Unicopli, Milano, 1999.
Si usa ibidem per indicare la stessa opera, citata nella nota immediatamente precedente, alle
stesse pagine, purché nelle due note in questione venga indicata una sola opera e non vi sia
possibilità di confusione.
Se, viceversa, ci si riferisce ad un’opera citata nella nota immediatamente precedente, ma non
alle stesse pagine (beninteso: purché nelle due note in questione venga indicata una sola opera e non
vi sia possibilità di confusione), si usa ivi, seguito dall’indicazione della pagina in cui è contenuta la
nuova citazione. Es:
D. OLSON, Linguaggi, media e processi educativi, Loescher, Torino, 1979, p. 75.
Ibidem.
Ivi, pp. 44-45.
d) Saggi pubblicati in curatele:
Es.: M. DALLARI, Arte e didassi, in P. BERTOLINI (a cura di), Sulla didattica, La Nuova Italia,
Firenze, 1994.
e) Saggi pubblicati in riviste:
Es.: E. CATARSI, Riforma dell'università e professioni socio-educative, in «Studi sulla
formazione», 2000, n. 2, p. 125.
f) Indirizzi Internet:
Gli indirizzi Internet vanno citati indicando il riferimento per esteso con la data dell'ultima
consultazione effettuata.
Es.: http:/ /www.liberliber.it/biblioteca/riviste/studistorici/index.html, ultima consultazione 10
gennaio 2004.
Se possibile indicare anche l'Autore, il titolo della pagina e la data di creazione.
Bibliografia
Rappresenta, a livello redazionale, la parte conclusiva della tesi.
Può essere essenziale (quando si indicano solo i testi effettivamente consultati) o può
configurarsi come una vera e propria ricerca bibliografica (nella quale trovano posto i testi
consultati e quelli citati di rimando o, come si usa dire, “di seconda mano”).
La Bibliografia va redatta in rigoroso ordine alfabetico in riguardo al cognome dell’Autore e in
caso di più opere dello stesso Autore secondo la data di pubblicazione dei contributi indicati.
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