Voluntary disclosure estesa alle società La voluntary disclosure è un procedimento che consente ai contribuenti i quali detengono attività finanziarie o patrimoniali all'estero non dichiarate al Fisco, di sanare la loro posizione, anche penale, pagando le relative imposte e le sanzioni in misura ridotta. Dopo la mancata conversione (in parte) del d.l. 28 gennaio 2014, n. 4, il tanto atteso provvedimento di regolamentazione della procedura di «collaborazione volontaria» è stato approvato dalla Camera dei Deputati con il Disegno di legge A.C. n. 2247 del 16 ottobre scorso, che passa ora all’esame del Senato. Tra le novità più significative introdotte in sede referente si segnala l’estensione della procedura anche alle società. E invero, il nuovo testo legislativo prevede espressamente che potranno avvalersi della procedura di collaborazione volontaria anche contribuenti diversi da quelli soggetti al monitoraggio fiscale che intendono sanare le violazioni degli obblighi di dichiarazione ai fini delle imposte sui redditi e relative addizionali, delle imposte sostitutive delle imposte sui redditi, dell’imposta regionale sulle attività produttive e dell’imposta sul valore aggiunto, nonché le violazioni relative alla dichiarazione dei sostituti d’imposta. In tal modo, pertanto, anche soggetti esercenti attività commerciali (in primis le società di capitali) avranno la possibilità di “denunciare” beni e attività estere non indicate nella dichiarazione dei redditi. La procedura da seguire è identica a quella della disclosure relativa alle attività non dichiarate nel quadro RW: potrà essere attivata entro il 30 settembre 2015 per le violazioni commesse fino al 30 settembre 2014 e dovranno essere messi a disposizione tutti i documenti necessari per la ricostruzione delle attività estere in relazione a tutti i periodi d'imposta per i quali, alla data di presentazione della richiesta di ammissione alla procedura in esame, non siano ancora scaduti i termini per l'accertamento. In tal caso, le imposte dovute e le sanzioni potranno essere corrisposte in misura ridotta (minimo edittale ridotto di un quarto). Flavia Di Luciano Ottobre 2014