IL NUCLEO Mentre nei Procarioti il materiale genetico è libero nel citoplasma, negli Eucarioti esso è segregato all’interno di un territorio circoscritto da un involucro membranoso. -L'organello più evidente, all'interno di una cellula; -Ha una forma rotondeggiante; -E’ avvolto da un involucro. -È composto da DNA e da proteine (istoni), che insieme formano la cromatina. -E’ sede di importanti processi biologici quali la Duplicazione e la Traduzione -Il diametro medio del nucleo è di 5mm. TRASCRIZIONE Il nucleo ha generalmente una forma sferoidale nelle cellule isodiametriche (sferiche o cubiche) oppure ellittica nelle cellule allungate. Le sue dimensioni sono generalmente proporzionali a quelle del citoplasma:la relazione che esiste tra i volumi dei due territori si chiama indice nucleo-plasmatico (NP). A loro volta le dimensioni del nucleo sono in rapporto con la quantità del materiale genetico in esso contenuto. Cellule poliploidi hanno quindi nuclei di dimensioni maggiori rispetto a quelle diploidi. Esso è racchiuso da due membrane concentriche che: l’ INVOLUCRO NUCLEARE. Involucro nucleare L'involucro nucleare e’ dato dal ripiegamento del reticolo endoplasmatico attorno al nucleo. È costituito da due membrane, ognuna delle quali è un doppio strato fosfolipidico. La superficie della membrana esterna rivolta verso il citosol è cosparsa di ribosomi, (talora in intensa attività di sintesi). Lo spazio intermembrana (perinucleare) è in continuità col lume del reticolo endoplasmatico ruvido; in definitiva l’involucro nucleare potrebbe essere inteso come se fosse costituito dal RE. Quella esterna è associata a ribosomi, quella interna no. La membrana interna è in connessione con una lamina di materiale denso (lamina nucleare) formata da un reticolo fibroso di natura proteica dello spessore di circa 25 nm, che la separa dal materiale contenuto nel nucleo. La lamina nucleare deriva probabilmente da filamenti intermedi del citoscheletro. Si suppone che tale lamina rivesta un ruolo nel “legare” la cromatina all’involucro. Questa è costituita da una rete di proteine fibrose, le lamìne, che tappezzano la superficie interna della membrana nucleare interna collaborando a dare forma al nucleo e a organizzare i cromosomi con i quali è a contatto. LA LAMINA NUCLEARE E' TUTTA INTORNO ALLA MEMBRANA NUCLEARE INTERNA COME DIMOSTRA LA LOCALIZZAZIONE CON UN ANTICORPO SPECIFICO I pori nucleari L’involucro nucleare è costellato di strutture chiamate Pori Nucleari, che occupano circa il 10% della superficie cellulare; mettono in comunicazione il comparto nucleare con quello citoplasmatico. Il complesso del poro nucleare sembra essere organizzato e mantenuto in sito dalla lamina nucleare. I Pori Nucleari, servono al passaggio di grandi molecole come l’ RNA messaggero dal nucleo al citoplasma, è comunque una struttura dinamica, specializzata nel trasporto selettivo di molecole attraverso l’involucro nucleare. Il diametro dei pori varia da 20 a 100nm. Ogni poro è formato da circa 100 proteine diverse(nucleoporine). Strutturalmente il complesso è formato da due anelli, uno sulla membrana nucleare interna (anello nucleare) ed uno su quella esterna (anello citoplasmatico). Gli 8 granuli dell’anello e il granulo al centro sono formati da RNA filamentoso. Le molecole più piccole (fino a 5.000 Da) passano per diffusione, molecole più grandi fino a 60.000 Da passano con velocità inversamente proporzionale alla loro massa. Dentro il nucleo troviamo la cromatina: un complesso di DNA e proteine. Quando il nucleo sta per dividersi la cromatina si condensa in grandi strutture visibili al microscopio ottico, i Cromosomi La condensazione del filamento di DNA avviene grazie alla presenza di particolari proteine, gli ISTONI, che formano complessi globulari attorno ai quali si avvolge la doppia elica a costituire il NUCLEOSOMA Grazie a fenomeni di superavvolgimento del nucleosoma il filamento di DNA è ulteriormente raccorciato e aumenta di spessore, fino a raggiungere le dimensioni massime del CROMOSOMA DNA ORGANIZZAZIONI TRA DNA E ISTONI A FORMARE I CROMOSOMI Gli istoni sono le FISH proteine più abbondanti associate ai cromosomi, Le sequenze cromosomiche possono essere studiate sono proteine basiche meglio con l'applicazione di relativamente piccole; varie tecniche di cui molto cioè hanno una carica importante risulta essere la netta positiva, il che FISH. facilita il loro legame al DNA. Questo metodo permette di colorare in modo fluorescente i singoli cromosomi eucariotici in corrispondenza di punti di localizzazione di Schematic representation of FISH technique. A DNA probe is tagged with a fluorescent marker. The probe and target DNA are denatured, and the probe is allowed to hybridize with the target. The fluorescent tag is then detected with a fluorescent microscope. geni o di sequenze di DNA specifiche Gli istoni Il loro ruolo fondamentale è quello di compattare il DNA. Tra un nucleosoma e l'altro, è presente il DNA detto linker, che può variare in lunghezza tra poche basi fino a circa 150. H1 prende contatto proprio con il DNA linker, tuttavia il suo ruolo preciso non è ancora del tutto chiarito. I vari nucleosomi uniti dal DNA linker assomigliano quindi ad una collana di perline, e formano la cosiddetta fibra da 10nm. Gli istoni ed i nucleosomi da loro formati, non vanno tuttavia pensati come entità completamente passive con funzioni puramente strutturali. Gli istoni infatti sono soggetti ad un gran numero di modificazioni post-traduzionali, tanto è vero che è ormai evidente l'esistenza di un vero e proprio "codice istonico". Le modificazioni post-traduzionali che interessano gli istoni possono essere acetilazioni (su residui di lisina), metilazioni (su arginine e lisine), fosforilazioni (su serine e treonine), ubiquitinazioni, ecc… Questo "codice istonico" stabilisce, ad esempio, quali siano le regioni di DNA accessibili dall'apparato trascrizionale, ed è quindi di fondamentale importanza nei meccanismi di regolazione dell'espressione genica. La Cromatina può presentarsi in due forme : l'ETEROCROMATINA, formata da sequenze ripetute per la maggior parte non tradotte, e l'EUCROMATINA, costituita da sequenze ricche di geni. L'Eucromatina è la cromatina che si colora debolmente ed è spiralizzata durante l'interfase, ma si condensa durante la mitosi. La maggior parte del genoma è costituito da Eucromatina. Funzionalmente l'eucromatina è geneticamente attiva, vale a dire contiene geni che vengono espressi http://www.euchromatin.net/ L'Eterocromatina E’ la cromatina che si colora intensamente, questo avviene perchè la regione di cromatina implicata è più condensata dell'Eucromatina. A differenza dell'eucromatina, l'eterocromatina è geneticamente inattiva, o perchè non contiene geni o perchè i geni in essa contenuti non possono essere espressi. Possono essere due classi di eterocromatina: L'ETEROCROMATINA COSTITUTIVA è geneticamente inattiva (un esempio è rappresentato dell'eterocromatina dei centromeri e dei telomeri). L'ETEROCROMATINA FACOLTATIVA è la cromatina che ha la potenzialità di condensarsi allo stato eucromatico. L'eterocromatina è localizzata in uno strato subito al di sotto della membrana nucleare e attorno al nucleolo I CROMOSOMI I cromosomi sono strutture presenti nel nucleo delle cellule eucariotiche,ma che si rendono evidenti soltanto durante la divisione cellulare. Sono costituiti da due filamenti tra loro paralleli e avvolti a spirale detti CROMATIDI, sui quali compaiono granuli di cromatina che è una sostanza di natura proteica contenuta nel nucleo di tutte la cellule. Ogni cromosoma eucariotico è costituito da una molecola di DNA a doppia elica lineare ininterrotta che si estende in tutta la sua lunghezza. Inoltre in esso la quantità in peso di proteine è circa il doppio di quella del DNA. Il cromosoma consiste, quindi di un complesso di DNA e proteine cromosomiche (istoni) , questo complesso si Ogni cromosoma è infatti organizzato in anse funzionali attorno ad un asse proteico. Ogni ansa a seconda dello stato di attività dei geni che contiene, sarà più o meno strettamente impacchettata. definisce cromatina. In ogni cromosoma possiamo distinguere 2 bracci (p e q) tenuti assieme da un perno centrale proteico definito Centromero La posizione del centromero e' fissa in ogni cromosoma e permette di classificarlo orientando il braccio p verso l'alto. Le estremità dei cromosomi sono denominate Telomeri. Cromosoma metacentrico Cromosoma submetacentrico Comosoma acrocentrico A seconda della posizione del centromero si possono distinguere cromosomi: - metacentrici in cui il centromero e' in posizione centrale il braccio p e il braccio q hanno dimensioni quasi uguali - submetacentrici in cui il centromero e' in posizione intermedia il braccio p e' piu' corto rispetto al braccio q - acrocentrici in cui il centromero e' in posizione terminale il braccio corto praticamente e' inesistente Nei cromosomi acrocentrici sono presenti alcuni corpuscoli rotondeggianti detti satelliti. I satelliti contribuiscono alla formazione del nucleolo. CARIOTIPO Il cariotipo o mappa cromosomica praticamente consiste nella fotografia dei cromosomi di un individuo. Nel cariotipo i cromosomi vengono ordinati in base a caratteristiche definite: CARIOTIPO -dimensioni in ordine decrescente di grandezza(il cromosoma 1 e' il piu lungo). -Lunghezza relativa delle braccia -Posizione del centromero -Colorazione e bandeggio che consente l'esatta identificazione di ogni coppia di cromosomi. Le tecniche di colorazione permettono di ottenere il bandeggio,definendo le bande cromosomiche caratteristiche per ogni coppia e utilizzabili per il loro riconoscimento. Le bande presenti su ogni cromosoma sono indicate con un numero crescente dal centromero verso il telomero. Ad ogni replicazione del DNA un pezzettino dei Telomeri viene perso e la loro lunghezza originaria è ripristinata da un enzima denominato Telomerasi che si occupa di aggiungere nucleotidi alla fine della molecola di DNA. Questo processo sembra fondamentale in maniera opposta sia per l'invecchiamento cellulare sia per l'insorgenza dei tumori. Ogni cromosoma contiene una lunga molecola di DNA (assieme a specifiche proteine) la quale contiene le informazioni che sono necessarie al funzionamento della cellula (e che verranno trasmesse alle cellule figlie) In ogni specie i cromosomi si presentano con un numero e una struttura caratteristici. Tutte le cellule di un dato organismo hanno lo stesso numero di cromosomi (ad eccezione dei gameti che ne hanno esattamente la metà) Il nucleolo-struttura e funzione L’involucro nucleare racchiude un’altra struttura, non dotata di membrana, ad elevato grado di organizzazione: il nucleolo Il nucleolo è la sede di produzione degli rRNA e dell’assemblaggio dei ribosomi, che si muovono dal nucleo verso il reticolo endoplasmatico rugoso, sito di sintesi delle proteine. Il trasporto può avvenire per diffusione o per trasporto attivo. Il nucleolo si presenta con le seguenti strutture: -cromatina perinucleolare, che si dispone a fascia, circondando più o meno completamente il corpo del nucleolo. Questa cromatina perinucleolare presenta proprietà fisiche singolari che permettono di isolare i nucleoli intatti ricorrendo all’ultracentrifugazione. Il calcio indurisce questa zona di cromatina e, in assenza di calcio, il nucleolo si gonfia e perde le sue caratteristiche morfologiche. - corpo nucleolare, in genere sferico, che corrisponde alla porzione di nucleolo circondata da cromatina perinucleolare. Un nucleolo funzionante è necessario per il trasferimento dell’ RNA dal nucleo al citoplasma. L’inattivazione del nucleolo con un microfascio di luce UV inibisce il passaggio di RNA in seno al citoplasma. Il nucleolo è necessario per un corretto svolgersi della mitosi, (durante la quale scompare), è presente nel nucleo durante le fasi G1, S e G2. In effetti, importanti alterazioni dei nucleoli provocano il blocco delle cellule in fase G2, che precede la mitosi o fase M. Il trattamento del nucleolo con un microfascio di luce UV inibisce la divisione cellulare. Se durante l’interfase e subito prima della scomparsa del nucleolo la sintesi proteica è bloccata con acticromo o con cicloesimide, la mitosi ha luogo, ma i nuclei non possono riformarsi. Il numero dei nucleoli eguaglia di solito il grado di plodia: 1 nucleolo nelle aploidi, 2 nucleoli nelle cellule diploidi, 4 nelle tetraploidi e così via. Spesso però i due nucleoli di una cellula diploide possono fondersi in un’unica struttura, oppure possono esservi numerosi nucleoli per cellula, come accade per le cellule germinali Al microscopio ottico il nucleolo si presenta come un granulo molto rifrangente, rotondeggiate oppure ovale, situato in posizione eccentrica, in rapporto con masserelle di eterocromatina (eterocromatina nucleolo-associata) che lo circondano più o meno completamente in forma d’anello. Il La cromatina di un determinato cromosoma, in un’area per lo più compresa fra due tratti di eterocromatina detta nucleoloassociata, presenta una sequenza di alcune centinaia di geni a forma di spazzolino che costituiscono la porzione fibrillare o interna del nucleolo (F). La porzione granulare del nucleolo (G) è formata dai complessi di rRNA e proteine, precursori delle unità ribosomiali maggiori e originati dalla porzione fibrillare.