UN INVITO PER TUTTI...
LA MESSA!
IL SEGNO DELLA CROCE
NUMERI “SPECIALI”
I numeri quattro e tre sono numeri simbolici nella nostra cultura. Quattro indica
la terra, e tre indica il cielo. E poi 4+3=7 il numero della perfezione...!
Cerchiamo nella nostra cultura esempi di questo…
QUATTRO
TRE
SETTE
Il segno della croce è una preghiera cortissima, ma fondamentale: segnandoci,
passiamo dalla testa, alle spalle, al ventre...coinvolge tutte le nostre dimensioni!
La dimensione cosmica: i quattro punti cardinali hanno un
centro dove c’è l’uomo ed in particolare Gesù, centro di
tutta la creazione. Evoca il tempo, di cui Cristo è centro.
Chiama a raccolta ogni cosa e la mette sotto la signoria di
Dio.
La dimensione personale: tocchiamo il nostro corpo nei
punti fondamentali, da quelli più alti e nobili, la testa, a
quelli più bassi e umili come la pancia, le nostre azioni, il
nostro passato e il nostro futuro, tutto ciò che siamo,
eravamo e saremo e chiediamo che Dio abbia a che fare con
noi, con la nostra realtà e la nostra storia. Raccogliamo tutto
nel cuore, il luogo dove abita lo Spirito in noi.
La dimensione teologica: invochiamo la Trinità, il mistero
stesso di Dio, fuori dal tempo, ma rievochiamo anche la
vicenda storica di Gesù, la sua morte e risurrezione. Tutti i
misteri fondamentali della nostra fede sono condensati nel
segno della croce. E da questi parte ogni cosa.
La dimensione religiosa: ogni gesto che ha a che fare con
Dio parte con il segno della croce. Quanti segni della croce
facciamo ogni giorno… Per cominciare e finire una preghiera
o la giornata, per quando siamo tristi e nella tentazione,
quando abbiamo bisogno di Dio lo invochiamo così. Il segno
della croce ci insegna che il centro di tutto è Gesù.
Ecco alcuni passi della Bibbia che parlano del segno della Croce...
(2Cor 4,3-6) “Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio
di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi
consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo
consolati noi stessi da Dio. Infatti, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di
Cristo, abbonda anche la nostra consolazione. Quando siamo tribolati, è per la vostra consolazione
e salvezza; quando siamo confortati, è per la vostra consolazione, la quale si dimostra nel
sopportare con forza le medesime sofferenze che anche noi sopportiamo.”
(Gal. 6, 14) “Quanto a me, non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per
mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo”.
(Gal, 5, 24) “Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne”
(Fil 3,8-12) “Ma queste cose, che per me erano guadagni, io le ho considerate una perdita a motivo
di Cristo. Anzi, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo
Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per
guadagnare Cristo ed essere trovato in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla
Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede:
perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze,
facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti.”
...e alcuni pensieri dei Padri della Chiesa:
Tertulliano (160 – 225): “Sia quando arriviamo che quando partiamo, sia quando ci calziamo i sandali
che quando siamo in bagno o a tavola, sia quando accendiamo le nostre candele che quando ci
riposiamo o ci sediamo, qualunque lavoro intraprendiamo, ci segniamo con il segno della Croce”.
“Questa (la lettera Tau) ha somiglianza con il segno della croce; e questa profezia (Ez. 9, 4) riguarda il
segno fatto dai cristiani sulla fronte. Il gesto è fatto da tutti i credenti all’inizio di un lavoro e
specialmente all’inizio delle preghiere e delle sante letture”.
San Cirillo di Gerusalemme (315 –
386): “Non vergognamoci, dunque, della
croce di Cristo ma, per un altro mistero,
se ci segniamo la fronte apertamente, i
demoni verranno scacciati tremando
davanti a questo segno regale. Facciamo,
dunque, questo segno quando mangiamo
e beviamo, quando ci sediamo e
riposiamo, quando ci muoviamo,
parliamo e camminiamo; in una parola,
facciamolo in ogni occasione per rendere
presente Egli che fu in terra crocifisso e
ora è nei cieli”. “Di tutti quelli che sono
stati condannati alla croce, nessuno ha
avuto la possibilità di render timoroso il
demonio ad eccezione di Cristo,
crocifisso per noi. Perciò quando i
demoni vedono il segno di questa Croce
rabbrividiscono”.
Sant’Agostino (354 – 430): “Che altro è
il segno (o sigillo) di Cristo, se non il
segno della Croce di Cristo?”.
San Macario l’Egiziano (300 – 390): “Dopo il segno della Croce, la Grazia opera immediatamente e
ricompone armonicamente tutte le membra e il cuore, cosicché l’anima abbonda di contentezza e
sembra un giovane che non conosce malignità”.
Il segno della croce è segno di SALVEZZA. Cosa significa per me questa parola?
Mi sento un salvato da Gesù? Da cosa vorrei essere salvato?
FARE IL SEGNO DELLA CROCE
Quando fai il segno della croce, fallo bene. Non così affrettato, rattrappito, tale che nessuno capisce
cosa debba significare. No, un segno della croce giusto, cioè lento, ampio, dalla fronte al petto, da
una spalla all’altra. Senti come esso ti abbraccia tutto? Raccogliti dunque bene; raccogli in questo
segno tutti i pensieri e tutto l’animo tuo, mentre esso si dispiega dalla fronte al petto, da una spalla
all’altra. Allora tu lo senti: ti avvolge tutto, ti consacra, ti santifica. Perché? Perché è il segno della
totalità ed il segno della redenzione. Sulla croce nostro Signore ci ha redenti tutti. Mediante la
croce egli santifica l’uomo nella sua totalità, fin nelle ultime fibre del suo essere. Perciò lo facciamo
prima della preghiera, affinché esso ci raccolga e ci metta spiritualmente in ordine; concentri in Dio
pensieri, cuore e volere; dopo la preghiera, affinché rimanga in noi quello che Dio ci ha donato. Nella
tentazione, perché ci irrobustisca. Nel pericolo, perché ci protegga. Nell’atto di benedizione, perché
la pienezza della vita divina penetri nell’anima e vi renda feconda e consacri ogni cosa. Pensa
quanto spesso fai il segno della croce, il segno più santo che ci sia! Fallo bene: lento, ampio,
consapevole. Allora esso abbraccia tutto il tuo essere, corpo e anima, pensieri e volontà, senso e
sentimento, agire e patire, tutto viene irrobustito, segnato, consacrato nella forza del Cristo, nel
nome del Dio uno e Trino. (Romano Guardini)
Come faccio il segno della croce?
UNA MAESTRA ECCEZIONALE
Santa Bernadette ha avuto una maestra d’eccezione che le ha insegnato a fare il
segno della croce: Maria.
“Fare bene il segno della Croce è già molto” diceva Bernadette ad una sua consorella che la interrogava su
che cosa bisogna fare per essere sicuri di andare in Cielo. Fin dall’inizio delle diciotto apparizioni la
Vergine Maria le ha insegnato a compiere questo gesto fondamentale. Quando l’11 Febbraio 1858
sopraggiunge la prima apparizione Bernardetta descrive una piccola signora nell’incavo della roccia:
“Volevo fare il segno della Croce, non potevo. La mia mano cadeva. Allora mi sono un po’ spaventata, ma non sono
fuggita. La visione ha fatto il segno della Croce, ho cercato anch’io di rifarlo, allora ho potuto. Ed appena l’ho fatto,
mi sono sentita tranquilla”. Una testimone ebbe ad affermare: “Credo sia stata la Madonna ad averle
insegnato la teologia nel segno della Croce, che le fece fare così perfettamente da divenire fonte di
ammirazione per tutti coloro che la videro fare dalla Serva di Dio durante tutta la sua vita”.
Nell’omelia del 14 Settembre 2008, Papa Benedetto XVI affermò: “E’ significativo che, durante la prima
Apparizione a Bernardette, Maria esordisca il suo incontro con il segno della Croce. Più che un semplice segno,
Bernardette riceve da Maria un’iniziazione ai misteri della fede. Il segno della Croce è, in qualche modo, la sintesi
della nostra fede, perché ci dice quanto Dio ci ha amati; ci dice che, nel mondo, c’è un amore più forte della morte, più
forte delle nostre debolezze e dei nostri peccati”. Quando arrivò a Nevers, le postulanti che circondavano
Bernardetta avrebbero voluto imitarla. Il suo modo di fare il segno della Croce ci toccava profondamente;
parecchie volte abbiamo provato a riprodurlo, ma invano. Dicevamo allora: Si vede bene che le è proprio stato
insegnato dalla Madonna”. Alcuni testimoni ci dicono di più su ciò che costituiva l’originalità di questo
segno della Croce. Innanzitutto non era misero. “Avevo notato spesso, quando faceva il segno della Croce che
c’era nel suo atteggiamento, nell’ampiezza del suo gesto, qualche cosa di elevato, di sovrumano che non sapevo
spiegarmi, ma che cercavo di imitare senza riuscirvi, evidentemente! Questo perché non ho avuto la Madonna come
Maestra”.
Chi ci ha insegnato il segno della croce? Come lo fa? Abbiamo visto qualcuno che
fa trasparire la sua fede anche dal solo gesto di croce? Abbiamo vergogna di farci
un segno di croce quando siamo con gli altri? Perché?
Concludiamo con la preghiera: un segno della croce, un po' di silenzio. Diciamo a
Dio il nostro impegno di fare spesso il segno della croce e senza vergognarcene.
Dio non si vergogna di noi. Perché noi dovremmo vergognarci di lui?
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