In questo giorno la comunità cristiana non celebra l'Eucaristia perché il clima di festa non si addice all'evento. L'azione liturgica è dominata dalla croce, manifestazione dell'amore di Dio spinto alla follia. La croce lascia spazio solo al silenzio e alla contemplazione In silenzio, o mio Dio, sei inchiodato sulla croce. Hanno trafitto il tuo costato e hanno straziato le tue membra. Ma non hai cessato di amare. Questi piedi, conficcati all’albero della croce, mi stanno chiedendo, Gesù, che presti loro movimento, perché corra io là dove non puoi più correre tu. Braccia senza movimento che oggi reclamano la loro vita alle mia braccia, perché possano portare alimento all’anima. Pane e vino devono saziarla. Mi chiedi, Gesù, il mio povero sangue perché possa rianimare il tuo corpo santo. Le tue vene si sono prosciugate. Questi occhi, ormai spenti a causa dei miei peccati, chiedono ai miei di colorarsi dei tuoi sogni. Le tue labbra si sono inaridite ed hanno perso la loro eloquenza e chiedono alle mie labbra di annunciare la tua voce. Il tuo cuore si è fermato, ha cessato di battere. Mi chiedi, innamorato, che continui io al tuo posto ad amare, mi chiedi che il mio cuore continui a battere per te. Oggi dico di sì a tutte le tue richieste: che la mia vita sia offerta per te in modo da poterti rassomigliare. Questo tuo sangue divino, che versasti sul Calvario, desidero raccoglierlo giorno per giorno. La mia anima desidera essere tuo calice. Signore, fa’ che io accolga generosamente la missione che mi affidi di trasformare segretamente la mia vita in una croce. Ave o Croce di Cristo! Ovunque si trovi il tuo segno, Cristo da testimonianza della sua Pasqua; e da testimonianza dell’amore che è potenza della vita, dell’amore che sconfigge la morte. Ave, Croce, ovunque ti trovi, nei campi, lungo le strade, nei luoghi dove gli uomini soffrono, dove lavorano, studiano e creano, sul petto d’ogni uomo e donna in ogni cuore umano. Ave, Croce di Cristo!