MARTEDI 1 DICEMBRE 2015 � CORRIERE CANADESE 12 SPORT MLS Ancora premi per Giovinco, è nella top 11 I membri del Top 11 della Mls 2015 Leonardo N. Molinelli TORONTO - Sebastian Giovinco continua a fare incetta di premi personali dopo la sua prima strepitosa stagione in Mls. La Formica Atomica domenica sera è stata infatti inserita nel top 11 della Lega, la formazione dei migliori giocatori della stagione della Mls. Nessuna sorpresa, visto che l’ex juventino è stato di gran lunga il miglior giocatore della stagione (per qualcuno anche il migliore di sempre…), ma certo un’altra grande soddisfazione personale che può aiutare a smaltire la delusione per lo 0-3 di Montréal e il disastroso finale di stagione a livello di squadra. Insieme a Giovinco, nella squadra dei top della Mls 2015 ci sono anche l’ex interista ora a Los Angeles Robbie Keane, alla quarta presenza consecutiva, e il centravanti di Columbus Kei Kamara, fresco di qualificazione alla finale della MlsCup contro Portland. Assente invece Drogba, che nonostante il grande impatto avuto a Montréal non è stato ritenuto all’altezza di scalzare Keane. La formazione, che sarebbe un 3-4-3 atipico, prevede in porta Luis Robles di New York Red Bulls, in difesa un terzetto formato da Laurent Ciman (Montréal), Matt Hedges (Dallas) e Kendall Waston (Vancouver), a centrocampo Ethan Finlay (Columbus), Dax McCarthy (NY Red Bulls), Benny Feilhaber (Sporting KC), Fabian Castillo (Dallas), e in attacco il tridente Giovinco, Kamara, Keane. Sorprende l’assenza di giocatori di Portland, che proprio domenica sera si è qualificata per la finale della Mls Cup di domenica a Columbus, mentre è scontata la pre- senza dei tre candidati al premio di Mvp della stagione: Giovinco, Kamara e Feilhaber. Chi vincerà l’Oscar di miglior giocatore della stagione lo sapremo solo domani sera, ma certamente è quello il premio a cui Giovinco tiene di più. Finora infatti la Formica Atomica ha vinto tutti i premi a cui poteva aspirare a livello personale. Il top 11 è infatti il terzo riconoscimento dopo la scarpa d’oro Mls e il premio come miglior Newcomer del 2015. Vincere anche l’Mvp sarebbe la definitiva consacrazione a livello di Mls e avrebbe un ritorno d’immagine pazzesco anche in Europa, dove c’è sempre spazio per un ritorno prima o poi. Resta il fatto che dopo l’incetta di premi personali ricevuta quest’anno, Giovinco vuol vincere a livello di squadra e quindi, mvp o non mvp, la pressione più forte è sulle spalle dei dirigenti di Toronto Fc, chiamati a fare una squadra finalmente all’altezza del loro giocatore più importante. Una squadra da titolo. Intanto si sono concluse le finali di Conference dei play-off e la finale della Mls Cup sarà Columbus-Portland. Per i Crew, che hanno battuto i favoritissimi New York Red Bulls, è la possibilità di bissare il successo del 2008. Per Portland invece, è la prima volta in finale sei anni dopo la nascita del club. Si gioca domenica alle 4 pm al Mapfre Stadium di Columbus, in Ohio. Vinca il migliore. IL PREMIO Pallone d’Oro, Neymar tra i soliti Messi-Cristiano Ronaldo ROMA - I soliti noti più il terzo fenomeno sempre più vicino agli altri due in fatto di giocate sopraffine, classe e numero di gol segnati. L’annuncio dei tre finalisti del Pallone d’Oro 2015 non ha riservato sorprese: a Messi (che per qualcuno avrebbe già vinto per la quinta volta) e Cristiano Ronaldo si affianca Neymar, sempre più convincente a fianco della Pulce nel Barcellona e suo eccellentissimo sostituto nei due mesi in cui il numero 10 è stato fuori per infortunio. Le cose non vanno altrettanto bene quando O Ney indossa la maglia della Seleçao, ma chi vota per il trofeo di Fifa e France Football sembra non tenerne conto. L’annuncio di ieri della Fifa ha fatto felice anche il Santos perché, come si è affrettato a ricordare il presidente del club Modesto Roma Junior, il fatto che Neymar sia entrato nella triade dei migliori del mondo fa scattare un bonus di due milioni di euro che il Barcellona pagherà nel 2016 alla società brasiliana che lanciò nel calcio professionistico il nuovo fenomeno. Le indicazioni sono quasi tutte per Messi, la sera dell’11 gennaio a Zurigo “minaccia” quindi di riservare un’altra delusione al detentore dei trofeo Cristiano Ronaldo, che non accetta la superiorità dell’argentino. Intanto sorride anche Alessandro Florenzi. La sua prodezza con un tiro da 50 metri insaccatosi alle spalle di Ter Stegen in Roma-Barcellona di Champions del 16 settembre è stata selezionata come finalista del Premio Puskas, che va al gol più bello dell’anno. A sfidare il romanista per questo riconoscimento che ogni anno diventa più ambito ci saranno ancora lui, Messi, autore di una bellissima rete “in serpentina” contro l’Athletic Bilbao in Coppa del Re, e il brasiliano Wendell Lira per la rete in rovesciata in Atletico Goianense-Goianesia, partita del campionato Estadual disputata l’11 marzo scorso. Florenzi ha subito twittato per dire che ci ha preso gusto e vorrebbe anche vincere, non solo esserci. Sapore di Roma, ma in questo caso si tratta di un ex, anche per la designazione di Luis Enrique come “aspirante” al premio di Allenatore dell’Anno, con Pep Guardiola e il ct del Cile Jorge Sampaoli, trionfatore in Coppa America. “Lucho” nel 2015 ha fatto il Triplete con il Barcellona del tridente delle meraviglie ed è probabile che il riconoscimento venga assegnato proprio a lui. Chissà cosa ne pensa chi lo contestava a Trigoria. Calcio: dalla A alla Z Gioco pericoloso (anche Fallo di ~): fallo commesso da un calciatore quando, cercando di intervenire sul pallone o di contrastare un avversario, rischia di arrecare un danno fisico all’avversario, al quale si impedisce di giocare il pallone per rischio di infortunarsi, o a sé stesso; è punito con un calcio di punizione indiretto in favore della squadra avversaria. Giravolta di Cruijff: dribbling reso celebre da Johan Cruijff. Per eseguirlo il giocatore finge di calciare la palla, mentre con la suola o l’interno del piede la fa passare dietro l’altro piede, fermo a terra; subito dopo, compie una giravolta di 90 gradi e accelera immediatamente per superare l’avversario. Gol (italianizzazione di goal): punto che una squadra segna a proprio vantaggio quando invia la palla oltre la linea bianca della porta avversaria. Gol a invito: vedi Alla Meazza. Gol della bandiera: rete segnata da una squadra a risultato già definito. Ininfluente ai fini dell’esito dell’incontro, è chiamato “della bandiera” proprio perché ha il solo scopo di rappresentare la formazione che lo ha realizzato. Gol fantasma: gol non immediatamente convalidabile, per la difficoltà nel determinare se la palla abbia varcato la linea di porta. Gol olimpico: dallo spagnolo gol olimpico. Marcatura realizzata direttamente da calcio d'angolo. Il primo a realizzare una rete in tal modo fu Billy Aston, il 21 agosto 1924, durante una partita di seconda divisione scozzese, nonostante svariate fonti G Tutti sappiamo tutto di calcio, vero? Forse sì, forse no, anzi certamente no, perché c’è da scommettere che molti non conoscono il significato di alcuni termini sportivi. Ecco perché pubblichiamo, lettera per lettera, il glossario o vocabolario sportivo. Ecco la sesta puntata, la G, H, I e la J. attribuiscano il primato a Cesareo Onzari. Golazo: termine coniato dai giornalisti sudamericani per definire un gol spettacolare. Golden goal: modalità di svolgimento dei tempi supplementari usata dal 1994 al 2004. La prima formazione che segna vince. Goleada: vittoria con almeno tre gol di scarto. Goleador: giocatore che, nel corso di un torneo, segna un alto numero di gol. Gollonzo: gol segnato in modo strano o fortunato o alla fine di un’azione confusa. Il termine fu coniato dalla Gialappa’s Band durante la trasmissione Mai dire Gol. Gomera: gesto tecnico con cui si ferma la palla con la suola di un piede e si colpisce subito dopo con la punta dell'altro piede. Grande Slam: vittoria di tutte le competizioni internazionali ufficiali. Guardalinee: vedi assistente arbitrale. Hattrick: termine in lingua inglese che significa letteralmente “gioco del cappello”, con cui gli inglesi indicano la Tripletta, ovvero tre gol realizzati da un calciatore in una stessa partita. H Hinchada: termine in lingua spagnola utilizzato per riferirsi alla tifoseria di una squadra. Incontrista: calciatore, solitamente centrocampista, che ha il compito di contrastare e pressare l'avversario che detiene il possesso della sfera. Incursore: calciatore, solitamente centrocampista, capace di sfruttare gli spazi stretti e di inserirsi nella difesa avversaria durante le azioni offensive. Incrocio dei pali: è l’angolo della porta composto da palo e traversa (detto anche sette). Indoor: termine inglese = “al coperto”; riferito partite giocate all’interno di una struttura coperta (ad esempio, palasport). Inibizione: si parla di inibizione a partecipare alla gara quando un calciatore, prima che la gara cominci, commette una scorrettezza passibile di cartellino rosso. Si differenzia dall’espulsione poiché, dal momento che la gara non è ancora cominciata, se l’inibito è un titolare egli può essere rim- I piazzato da un calciatore di riserva, e la sua squadra non dovrà così giocare in 10. Inserimento: movimento in avanti di un giocatore atto a smarcarsi e a proporsi per ricevere un passaggio. Al contrario del taglio, è effettuato frontalmente. Interditore: vedi Incontrista. Interdizione: situazione in cui la squadra senza possesso palla cerca di contrastare e pressare la squadra avversaria per tornare in possesso della sfera mediante le abilità di alcuni dei propri giocatori, di solito i centrocampisti. Interno: centrocampista che per la propria posizione dev’essere in grado di svolgere una doppia funzione, difensiva e offensiva. Nei primi moduli utilizzati nel gioco del calcio (per esempio, nel 2-3-5) era considerato un attaccante e poteva essere destro (che vestiva l’8 come numero di maglia) o sinistro (numero 10). Invasione di campo: evento che può verificarsi nel corso di un incontro, che prevede l'ingresso di uno o più tifosi sul terreno di gioco. Solitamente ciò avviene in partite rilevanti (per esempio, l’ultima gara di un campionato, decisiva per la vittoria di un titolo o per la salvezza dalla retrocessione) o ad alta risonanza mediatica: nel primo caso, solitamente l’invasione è collettiva, e ha luogo al termine della partita, per festeggiare il raggiungimento di un obiettivo. Nel secondo, è più frequente l'invasione solitaria, anche sotto forma di streaking, per attirare su di sé l’attenzione dei mezzi di comunicazione. CONTINUA DOMANI