Anatomia Umana
Gli occhi sono due formazioni sferoidali con un dm medio di 24 mm e un peso di 8g.
Le formazioni accessorie dell’occhio sono : le palpebre, epitelio superficiale
dell’occhio e formazioni deputate a produzione, secrezione e rimozione delle
lacrime.
Le palpebre rappresentano una continuazione della cute. I loro movimenti
intermittenti mantengono la superficie lubrificata e libera da polvere o particelle,
possono chiudersi del tutto per proteggere la superficie dell’occhio.
I margini liberi delle
palpebre
superiore e
inferiore sono separati
dalla fessura palpebrale;
si uniscono però alle
estremità nei canthus
mediale e laterale.
Le ciglia poste lungo i
margini palpebrali sono dei
peli
robusti
controllati
ciascuno da un plesso
della radice pilifero.
Le palpebre sono connesse con grandi ghiandole sebacee , le ghiandole di Zeis.
Lungo il margine interno della palpebra , le grandi ghiandole di Meibomio (ghiandole
tarsali) secernano una sostanza ricca di lipidi che impedisce alle palpebre di sigillarsi
l’una contro l’altra.
A livello del canthus mediale abbiamo la caruncola lacrimale una ghiandola che
elabora un secreto denso che contribuisce alla produzione della sostanza che si
ritrova al risveglio mattitino.
La superficie esterna visibile della
palpebra è rivestita da uno strato
sottile di epitelio pavimentoso
stratificato . Al di sotto le palpebre
sono rafforzate da ampie lamine
connettivali detti piatti tarsali.
I muscoli orbicolare dell’occhio ed
elevatore della palpebra superiore si
trovano tra il piatto tarsale e la
cute,la loro azione consiste nella
chiusura
ed
elevazione
della
palpebra.
La superficie interna delle palpebre e la superficie esterna dell’occhio sono rivestite
dalla congiuntiva palpebrale, membrana mucosa che presenta un epitelio
pavimentoso stratificato specializzato. La congiuntiva palpebrale riveste la superficie
interna delle palpebre, mentre la congiuntiva oculare ricopre la superficie anteriore
dell’occhio.
L’apparato lacrimale di ciascun occhio
consiste in:
1. Ghiandola lacrimale
2. Due canali lacrimali uno superiore
e uno inferiore
3. Un sacco lacrimale
4. Un dotto lacrimale
La ghiandola lacrimale ha la forma di mandorla (12-20mm) accolta in una
depressione dell’osso frontale.
Essa produce le lacrime secrezioni acquose
leggermente alcaline contenenti un enzima lisozima ad azione antibatterica. La
ghiandola lacrimale produce 1m di lacrime al giorno. Raggiunta la superficie oculare,
le lacrime si mescolano alle secrezioni delle ghiandole di Meibomio e di Zeis.
Tramite due fori, i punti lacrimali superiore e inferiore si svuotano nel canalicolo
lacrimale scavato in un solco dell’osso lacrimale. Questa via conduce al sacco
lacrimale che riempie il solco dell’osso lacrimale . Da qui il dotto nasolacrimale si
estende lungo il canale nasolacrimale formato dall’osso lacrimale e dall’osso
mascellare , per riversare le lacrime nel meato inferiore dello stesso lato della cavità
nasale.
Ciascun bulbo oculare occupa la cavità orbitale assieme
ai muscoli estrinseci dell’occhio, alla ghiandola
lacrimale, , ai nervi cranici e ai vasi sanguigni diretti
all’occhio e alle adiacenti porzioni dell’orbita e della
faccia. Un ammasso di tessuto adiposo detto grasso
orbitario, riveste funzioni di riempimento e di
isolamento.
All’interno di ciascun bulbo oculare, cavo, si
possono distinguere due cavità: l’ampia
cavità posteriore detta camera vitrea in
quanto contiene il corpo vitreo e la più
piccola cavità anteriore che a sua volta può
essere suddivisa in due camere, anteriore e
posteriore. La forma dell’occhio viene
mantenuta stabile dal corpo vitreo e dal
limpido umore acqueo che riempie la cavità
anteriore.
La parete dell’occhio è formata da
tre tonache distinte che
dall’esterno all’interno sono:
tonaca fibrosa, tonaca vascolare,
tonaca nervoso.
TONACA FIBROSA
La tonaca fibrosa che è lo
strato più esterno del
bulbo oculare è formata
da SCLERA e CORNEA.
La SCLERA è il bianco dell’occhio costituita da connettivo fibroso denso contenente
fibre collagene ed elastiche. I 6 muscoli estrinseci dell’occhio si inseriscono sulla
sclera e le fibre collagene dei tendini dei muscoli oculari si trovano embricate con le
fibre collagene della tonaca fibrosa che si ispessisce posteriormente in corrispondenza
dell’emergenza del nervo ottico. La superficie anteriore della sclera contiene piccoli
vasi sanguigni e nervi ma la quantità di sangue non è sufficiente a dare un colore
rosso alla sclera ma si forma sotto forma di sottili linee rosse che contrastano con il
fondo bianco della sclera.
TONACA FIBROSA
La tonaca fibrosa che è lo
strato più esterno del
bulbo oculare è formata
da SCLERA e CORNEA.
La CORNEA è strutturalmente in continuità con la sclera; il limbo corneale è il bordo
tra le due. La cornea non è vascolarizzata e non vi sono vasi sanguigni tra la cornea
e la sovrastante congiuntiva; di conseguenza le cellule superficiali dell’epitelio
traggono ossigeno e nutrimento dalle lacrime che scorrono sulle superfici libere,
mentre le cellule profonde dall’umore acqueo che riempie la camera anteriore. Vi
sono invece numerose terminazioni nervose libere per cui la cornea rappresenta la
parte più sensibile dell’ occhio. Ciò è importante perché una lesione alla cornea può
provocare cecità anche se le altre parti dell’occhio compresi i fotorecettori sono
integri.
TONACA VASCOLARE
La
1.
2.
3.
tonaca vascolare comprende:
IRIDE
CORPO CILIARE
COROIDE
La
tonaca
vascolare
contiene numerosi vasi
sanguigni
e linfatici, i
muscoli
intrinseci
dell’occhio. Svolge le
seguenti
funzioni:
rappresenta la via di
accesso
per
i
vasi
sanguigni che irrorano
l’occhio,
regola
la
quantità di luce in entrata
E secerne e riassorbe
l’umore
acqueo
che
circola nell’occhio ed
infine controlla la forma
del cristallino essenziale
nel processo di messa a
fuoco.
L’IRIDE può essere intravista attraverso la trasparenza della superficie corneale.
Contiene vasi sanguigni, cellule pigmentate e due strati di muscolatura liscia che
costituiscono la muscolatura intrinseca dell’occhio. Le contrazioni di questi muscoli
permettono la variazione del diametro della pupilla, l’apertura centrale dell’iride.
Gli individui con occhi grigi, marroni e neri hanno un
numero maggiore di cellule pigmentate sia sul corpo e
sulla superficie dell’iride.
Il corpo dell’iride è
costituito da tessuto
connettivo che sulla
superficie posteriore è
rivestito da un epitelio
contenente
cellule
pigmentate. Il colore
degli
occhi
è
determinato
dalla
densità
e
dalla
distribuzione di queste
cellule. Nei soggetti
con
occhi
azzurri
manca il pigmento sul
corpo dell’iride che
viene
pertanto
attraversato dalla luce
che
colpisce
la
superficie interna.
Alcune
fibre
muscolari
si
dispongono
concentricamente
intorno alla pupilla e formano i
muscoli sfinteri della pupilla che
contraendosi riducono il diametro
papillare.
Altre fibre muscolari dal margine
della papilla si portano radialmente
e formano i muscoli dilatatori della
pupilla che contraendosi aumentano
il diametro pupillare.
Entrambi
i
gruppi
muscolari
antagonisti, sono sotto il controllo
del SNA : il parasimpatico provoca
la contrazione pupillare
e il
simpatico dilatazione.
CORPO CILIARE
IL CORPO CILIARE ha
inizio in corrispondenza
della
giunzione
sclerocorneale, la sua
porzione
anteriore
si
attacca
alla
parte
periferica
dell’iride
e
posteriormente
si
estende
fino
all’ora
serrata.
La
porzione
maggiore
del
corpo
ciliare è costituita da un
anello
muscolare
(muscolo ciliare) che si
proietta verso l’interno
dell’occhio ed è rivestita
da un epitelio che forma
pieghe (processi ciliari)
su cui si inseriscono i
legamenti sospensori del
cristallino.
La COROIDE contiene un esteso reticolo di vasi capillari, essenziali per il
nutrimento e l’ossigenazione della porzione più esterna della retina e inoltre
melanociti sparsi, particolarmente addensati nella porzione più esterna della
coroide adiacente alla sclera.la porzione più interna dellaa coroide si attacca allo
strato esterno della retina.
TONACA NERVOSA
La TONOCA NERVOSA o retina è formata da due strati distinti, uno più esterno
(STRATO PIGMENTATO)
e uno più interno (STRATO NERVOSO O RETINA) che
contiene i fotorecettori e i neuroni associati.
Lo STRATO PIGMENTATO ha
il compito di assorbire la luce
e
mostra
importanti
interazioni biochimiche con i
fotorecettori.
Lo STRATO NERVOSO O
RETINA è formato da:
1. Fotorecettori
che
rispondono alla luce;
2. Cellule di sostegno e
neuroni che elaborano ed
integrano
in
fase
preliminare le informazioni
visive;
3. Vasi
sanguigni
che
irrorano i tessuti
di
rivestimento della cavità
posteriore.
Nella retina vi sono circa
130
milioni
di
fotorecettori, ciascuno
dei quali controlla una
determinata
porzione
retinica.
Nella retina vista in
sezione
si
possono
distinguere diversi strati
di cellule, , il più esterno
dei quali, il più vicino
allo strato pigmentato ,
contiene
i
FOTORECETTORI.
I fotorecettori sono di
due
tipi:
CONI
e
BASTONCELLI.
I bastoncelli (100 milioni) non
permettono la discriminazione
dei colori ma sono molto
sensibili alla luce e rendono
possibile la visione in ambienti
poco illuminati, al tramonto e
al chiaro di luna.
I coni (5 milioni) sono
estremamente
differenziati
(esistono 3 tipi di coni) e la
loro stimolazione in varie
combinazioni
permette
la
discriminazione dei vari colori.
Forniscono immagini nitide e
definite ma richiedono luce
intensa.
Ogni fotorecettore è formato da
un segmento esterno ed un
segmento interno.
Il segmento esterno di coni ha la
forma di un cono o piramide
tronca, quello dei bastoncelli è
cilindrico; in entrambi i tipi è
riempito da una serie stratificata
di dischi che delimitano sacche
appiattite o discoidali immerse
nel citoplasma della cellula. Le
membrane
dei
dischi
contengono
i
pigmenti
fotosensibili , per i bastoncelli la
RODOPSINA, per i coni le
IODOPSINE aventi ciascuna uno
spettro diverso di risposta alla
luce, potendosi distinguere coni
sensibili alla luce rossa, alla luce
verde e alla luce blu (colori
fondamentali).
Il segmento esterno è unito
mediante un breve
ciglio al
segmento
interno
ricco di
mitocondri e RER e continua
restringendosi in una parte nella
quale è contenuto il nucleo.
Coni e bastoncelli non hanno una distribuzione uniforme nello strato più esterno
della retina. Circa 125 milioni di bastoncelli formano un’ampia banda intorno alla
periferia retinica , mentre nel polo posteriore della retina vi sono circa 6 milioni di
coni concentrati soprattutto nella regione (priva di bastoncelli) cui giunge
l’immagine dopo aver attraversato la cornea e il cristallino detta macula lutea. La
più alta concentrazione di coni si riscontra nella porzione centrale della macula
lutea , la fovea, una lieve depressione che rappresenta la sede della visione più
fine.
Coni e bastoncelli fanno sinapsi con circa 6 milioni di cellule bipolari, la cui attività
Varia in risposta al neurotrasmettitore rilasciato dai fotorecettori attivati. La
comunicazione tra cellule bipolari e fotorecettori viene modulata da un reticolo di
cellule orizzontali le quali possono avere significato inibitorio o eccitatorio. Le cellule
bipolari a loro volta fanno sinapsi con uno strato di cellule gangliari rivolto verso la
camera vitrea. A questo livello la comunicazione tra cellule bipolari e gangliari viene
modulata dalle cellule amacrine.
Le cellule gangliari sono le uniche cellule retiniche a generare potenziali d’azione
rivolti verso l’encefalo.
Le camere
dell’occhio
sono le
CAMERE
ANTERIORE,
POSTERIORE E
VITREA. Le
camere
anteriore e
posteriore sono
riempite di
umor acqueo.
CRISTALLINO
La funzione principale del
cristallino consiste nel mettere
a
fuoco
l’immagine
sui
fotorecettori della retina. Esso
è formato da strati concentrici
di cellule disposte in maniera
ordinata ed è rivestito da una
capsula di tessuto connettivo
fibroso denso. Molte delle fibre
capsulari sono elastiche e a
meno che non sia applicata
una
forza
esterna
si
contraggono rendendo sferico
il
cristallino.
In
questa
posizione l’occhio mette a
fuoco immagini vicine.
A
riposo
la
tensione
esercitata
dai
legamenti
sospensori supera la resistenza
elastica e piega il cristallino , in
questa posizione l’occhio mette
a fuoco immagini distanti.
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