ASSOCIAZIONE NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO IN CONGEDO
”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE”
Manuale tecnico - pratico - informativo
Definizione e scopo della topografia
Nel suo significato etimologico, topografia vuoi dire descrizione dei luoghi. La
topografia è, infatti, quella scienza che ha per scopo lo studio, la descrizione e la
rappresentazione del terreno. Più precisamente possiamo dire che la topografia studia il
terreno nelle sue forme, dimensioni e caratteristiche, lo descrive e quindi lo rappresenta in
vari modi: carte geografiche, carte topografiche, plastici ecc.
La dimensione della terra studiata fin dall’antichità portò il filosofo Erastotene 2000
anni fa a determinare la lunghezza del raggio terrestre attraverso la misura dell’ombra di
una pertica e la misura della distanza tra due città, ottenendo un valore di 6.300 km, molto
prossimo a quello determinato oggi: 6.370 km.
Successivamente si determinò che la terra non era sferica ma avesse la forma di uno
sferoide, secondo Newton di un elissoide. Oggi tenendo conto della differenza della
distribuzione delle masse la superficie viene indicata con una forma matematicamente
complessa che prende il nome di Geoide.
Questa superficie teorica corrisponde a quella che avrebbe se gli oceani si potessero
estendere sotto i continenti con il livello dell’acqua in quiete.
Nella pratica ritorniamo a considerare la superficie come un elissoide per le valutazioni
geodetiche ed una sfera locale per le determinazioni in zone limitate ed addirittura in piano
per misure inferiori ai 20 Km.
Mappa dell’arcidiacono Riperti 1757
Cartografia, topografia e orientamento
ANVVFC, ”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE” ,
Presidenza Nazionale
, febbraio 2008
pag
6
ASSOCIAZIONE NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO IN CONGEDO
”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE”
Manuale tecnico - pratico - informativo
Reticolato geografico, coordinate geografiche
I due punti diametralmente opposti del geoide e li chiamiamo Polo nord e Polo sud e il
diametro che li congiunge l’asse terrestre.
I piani che passano attraverso l’asse terrestre sono chiamati piani meridiani e generano
sulla superficie degli archi che chiameremo con lo stesso nome meridiani;
i piani perpendicolari all’asse terrestre, paralleli tra loro, generano sulla superficie dei
cerchi paralleli tra di loro che chiameremo paralleli.
La longitudine (ω ο λ) di un punto è l’arco
di parallelo compreso tra il meridiano che
comprende il punto e un meridiano preso come
origine di riferimento
Per convenzione internazionale il meridiano
di origine è il meridiano di Greenwich
(sobborgo vicino a Londra ove ha sede un
osservatorio astronomico).
Nelle misure internazionali la longitudine si
misura per 180° a est e per 180° a ovest dal
meridiano di riferimento di Greenwich
La cartografia italiana tuttavia utilizza un
meridiano locale di riferimento ed è quello di
Monte Mario vicino a Roma; si trova a 12° 27’
08” ad est dal meridiano di Greenwich.
La latitudine (φ) di un punto è l’arco di
meridiano compreso tra il parallelo che
comprende il punto e il parallelo preso come
origine di riferimento che è l’equatore, il
cerchio parallelo con il massimo raggio.
La latitudine è quindi compresa tra 0° e 90° nord (emisfero boreale) e da 0 e 90 °
(emisfero australe) sud.
Qualunque punto del globo è unicamente definito da un valore di Latitudine e un valore
di Longitudine.
Rappresentazione cartografica della superficie terrestre.
Il problema della cartografia è quello di rappresentare sul piano ad una scala opportuna,
un sistema di paralleli e meridiani sui quali sia possibile riportare i disegni topografici.
In realtà non è possibile riportare sul piano una superficie curva come la sfera senza
alterare le forme e i rapporti tra le dimensioni; avremo sempre delle deformazioni che si
cercherà di ridurre.
Nel trasportare sul piano della carte le condizioni del terreno non è possibile mantenere
contemporaneamente inalterate:
Cartografia, topografia e orientamento
ANVVFC, ”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE” ,
Presidenza Nazionale
, febbraio 2008
pag
7
ASSOCIAZIONE NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO IN CONGEDO
”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE”
Manuale tecnico - pratico - informativo
- le distanze,
- le aree,
- gli angoli.
A seconda delle esigenze produrremo delle rappresentazioni cartografiche:
equidistanti, quando le distanze sulla carta corrispondono esattamente a quelle del
terreno,
equivalenti, quando le superfici riportate sulla carta corrispondono esattamente a quelle
misurate sul terreno,
conformi, quando gli angoli misurati sulla carta corrispondono esattamente a quelli
misurati sul terreno,
afilattiche quando sono alterati distanze, superfici, angoli, per conciliare le diverse
esigenze.
I mezzi che usa il cartografo per rappresentare in scala la superficie terrestre possono
essere
- basati su leggi geometriche, che danno origine alle proiezioni prospettiche e di
sviluppo;
- basati su sull’impostazione matematica che danno origine a presentazioni analitiche.
Distanza reale, naturale e grafica.
Il topografo per rappresentare graficamente il terreno sulla carta deve per forza alterare
le dimensioni reali secondo un rapporto di riduzione chiamato scala.
Considerando due punti qualsiasi del terreno, A e B, possiamo individuare le distanze
come:
distanza effettiva: la distanza che
sarebbe misurata percorrendo punto per
punto la linea che individua la sezione del
territorio;
distanza reale: (indicata nel grafico
come Dr) è la lunghezza del segmento AB;
distanza naturale: (indicata nel grafico
come a-b ) è la proiezione sul piano
cartografico della distanza reale Dr;
distanza grafica: è la distanza naturale
ridotta secondo la scala grafica ( es
1:25.000 come dire che 1 cm = 25.000 cm
= 250 m)
L’altezza del punto B, riferita alla quota del punto A rappresentata dal segmento B-C (h)
si riposta in cartografia attraverso l’altimetria.
Cartografia, topografia e orientamento
ANVVFC, ”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE” ,
Presidenza Nazionale
, febbraio 2008
pag
8
ASSOCIAZIONE NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO IN CONGEDO
”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE”
Manuale tecnico - pratico - informativo
Scala
La scala esprime il rapporto tra una distanza misurata sulla carta e la distanza misurata
sul terreno ed è espresso come 1 : 200000, 1 : 120000, 1 : 100000, 1 : 50000, 1 : 25000, 1 :
10000 che corrisponde alla carta al 200.000 ecc.
Nelle varie scale il rapporto sta ad indicare:
lunghezza
misurata sulla
Scala
carta
1:10.000
Scala 1:25.000
Scala 1:50.000
Scala 1:100.000
0,2 mm
2m
5m
10 m
20 m
1 mm
10 m
25 m
50 m
100 m
1 cm
100 m
250 m
500 m
1 km
10 cm
1 km
2,5 km
5 km
10 km
Abitualmente sulla cartografia è riportato il rapporto della scala insieme alla costruzione
grafica, tratto rettilineo che esprime la distanza grafica in cm cui corrispondente la
lunghezza naturale in km.
Secondo parametri medici si ritiene che l’occhio umano riesca a percepire al massimo
differenze grafiche dell’ordine di 0,2 mm, conseguentemente errori di valore inferiore non
sono percepibili;
sulla scala della tavoletta 1:25.000 la precisione massima ottenibile nella lettura e misura
grafica non può essere superiore a 5 m, parimenti il topografo che disegna la carta può
trascurate le misure lineari di valore inferiore ai 5 metri.
Rappresentazione U.T.M.
Cartografia, topografia e orientamento
ANVVFC, ”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE” ,
Presidenza Nazionale
, febbraio 2008
pag
9
ASSOCIAZIONE NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO IN CONGEDO
”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE”
Manuale tecnico - pratico - informativo
Il reticolato usato universalmente è il reticolato U.T.M. (Universal Transverse Mercator
proyection) che corrisponde a quello tracciato sulla proiezione cartografica universale
trasversa di Mercatore,
rappresentazione: costruita in base a formule analitiche e non con metodi geometrici,
conforme, gli angoli sono uguali agli angoli reali, non è equivalente né equidistate,
cilindrica inversa, trasformazione della proiezione cilindrica di Mercatore
universale, si estende a tutto il globo, escluse le calotte polari.
Per ridurre gli errori angolari e di superficie si sfrutta la sola parte centrale delle
proiezione cilindrica inversa, denominata fuso;
Si è suddiviso il globo in 60 fusi dell’ampiezza di 6 ° di longitudine che si estendono in
latitudine dal parallelo + 80 a – 80, escludendo le calotte polari, numerati partendo dal
meridiano opposto (antimeridiano) di Greenwich che si trova a 180° di longitudine; il
territorio italiano si trova compreso tra i fusi 32, 33 3 per poco a Otranto nel fuso 34.
Il meridiano centrale al fuso è tangente al cilindro, ogni fuso ha una cartografia analitica
indipendente da quella degli altri fusi e un reticolato chilometrico indipendente.
Cartografia italiana
L’Italia si estende in longitudine dal meridiano 6° est di Greenwich al meridiano 18 °
est di Greenwich; il meridiano 12° est di Greenwich è il meridiano che separa la
cartografia. Per ridurre gli inconvenienti determinati da una cartografia analitica
indipendente i e un reticolato chilometrico indipendente sul territorio si è creata una zona di
sovrapposizione di 30 ‘.
La carta d’Italia fa riferimento al meridiano di Monte Mario che si trova a 12° 27’ 8”,40
a est di Greenwich ed allora per mantenere le caratteristiche del fuso la squadratura dei
fogli inizia dal meridiano 5° 57’ 8”,40 a est di Greenwich, (12° 27’ 8”,40 longitudine di monte
Cartografia, topografia e orientamento
ANVVFC, ”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE” ,
Presidenza Nazionale
, febbraio 2008
pag
10
ASSOCIAZIONE NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO IN CONGEDO
”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE”
Manuale tecnico - pratico - informativo
Mario – 6° larghezza del fuso, + 30’ di sovrapposizione ) fino a 12° 27’ 8”,40, per riprendere con
l’altro fuso fino a 18° 27’ 8”,40.
Le carte topografiche al 25.000 e al 50.000 nella zona di sovrapposizione avranno due
tipi di reticolato, uno principale, l’altro di sovrapposizione.
Coordinate chilometriche U.T.M.
Se in qualsiasi fuso lasciamo solo il
meridiano centrale e l’equatore possiamo
identificare tutti i punti di quel fuso
misurando la distanza da questi due assi;
la distanza prende il nome di coordinata
chilometrica.
La coordinata chilometrica Nord (nel
nostro emisfero boreale) cioè l’ordinata Y
rappresenta la distanza in chilometri
dall’equatore ed è espressa da un insieme
di caratteri con uno o due numeri più
piccoli che indicano le migliaia o le
centinaia di chilometri seguiti da due
numeri più grandi che esprimono le
decine e le unità di chilometri: esempio
“4450” stanno ad indicare la distanza di
4.450 chilometri dall’equatore.
Per le ascisse misurate dal meridiano
centrale si avrebbero numeri positivi
verso EST e numeri negativi nella
direzione inversa; per evitare i numeri
negativi si assegna al meridiano centrale
anziché il valore 0 un valore fittizio di
500; in questo modo un punto che si trova
a 2 km a est del meridiano centrale
assume il valore di 502, un punto che si
trova a 5 km a ovest del meridiano
centrale assume il valore di 495.
La distanza massima di in punto a ovest del meridiano centrale può essere pari a 350 km
circa se si trova sull’equatore, infatti la larghezza massima del fuso all’altezza dell’equatore
è pari a meno di 700 km, 350 km a est e km, 350 a ovest del meridiano; aggiungendo il
valore fittizio di 500 avrà una ascissa di (500-350) 150, valore positivo. In questo modo
non esistono coordinate chilometriche negative. La distanza tra i due punti rimane pari alla
Cartografia, topografia e orientamento
ANVVFC, ”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE” ,
Presidenza Nazionale
, febbraio 2008
pag
11
ASSOCIAZIONE NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO IN CONGEDO
”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE”
Manuale tecnico - pratico - informativo
differenza dei valori (502 km – 495 km = 7 km), mentre volendo conoscere la distanza
effettiva dal meridiano di riferimento occorre togliere il valore fittizio di 500 e se il numero
risultante è negativo significa che il punto si trova ad ovest del meridiano centrale.
Il numero 4987 scritto sulle ordinate
indica che quella linea di quadrettatura
è posta alla distanza di 4.987 km
dall’equatore, il numero 318 scritto
sulle ascisse indica che quella linea di
quadrettatura è posta alla distanza di
318 km dalla falsa origine del
meridiano, pari a (500-318) 182 km dal
meridiano centrale del fuso.
L’indicazione 3 17 000 m sta ad
indicare la distanza di 317 km e 000
metri
La teoria di poter designare un punto
con le sole coordinate chilometriche e
l’indicazione del fuso di appartenenza non trova applicazione pratica per la difficoltà nella
ricerca dell’elemento cartografico che contiene il punto descritto dalle coordinate
chilometriche.
Per semplificare l’individuazione delle aree si è
ritenuto opportuno suddividere i fusi in 20 fasce
parallele con una ampiezza di 8° a partire dal parallelo a
80° Sud, fino al parallelo 80° Nord, contraddistinte dalle
lettere dalla C alla X , le fasce che comprendono l’Italia
sono quelle contraddistinte dalle lettere S e T.
Incrociando le fasce con i fusi si contraddistinguono
con 32S, 32T, 33S, 33T, 34S, 34T, le ultime due per
una piccola porzione nell’area di Otranto.
La coppia di numero-lettere dell’alfabeto individua
la zona che individua una superficie di terreno ancora
troppo ampia.
Per suddividere ancora il terreno, partendo dall’equatore e dal meridiano centrale del
fuso si sono tracciate delle parallele all’equatore e al meridiano centrale distanziate di 100
km tra loro.
Ogni quadrato con il lato di 100 km è stato identificato con una copia di lettere che non
hanno alcun riferimento con le lettere che individuano le fasce.
Prendiamo come esempio una cartografia in scala 1:50.000 e troviamo sul bordo della
carta l’inquadramento dell’elemento:
Cartografia, topografia e orientamento
ANVVFC, ”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE” ,
Presidenza Nazionale
, febbraio 2008
pag
12
ASSOCIAZIONE NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO IN CONGEDO
”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE”
Manuale tecnico - pratico - informativo
ci troviamo nel Nord Ovest al confine
tra l’Italia e la Francia, la tavola di
inquadramento ci fa rilevare un’area
compresa tra il 6° e il 12° meridiano a est
di Greenwich, e tra il 44° e il 48°
parallelo a nord dell’equatore, siamo
quindi nel fuso 32 e nella fascia T,
all’interno di questa area la zona è
individuata con la sigla NL caratteri ,
dentro la quale una quadrettatura divide
la superficie in 12 quadri, quello tra il
45° e il 46° parallelo e tra il 6° e 8°
meridiano prende il n° 7, una ulteriore
quadrettatura entro il quadro 7, con 30
elementi contrassegnati in ordinata con
le lettere da a alla e ed in ascissa con i
numeri da 1 a 6, il nostro elemento
topografico è quindi individuato da:
Osserviamo che il nostro foglio cartografico è compreso tra i paralleli 45° e 45° + 1/5 di
grado, pari a 45° 12’ a nord, e tra i meridiani 6° + 2/6 (2°/6 = 20’ * 2 = 40’) e 6 + 3/6 (2°/6
= 20’ * 3 = 60’ = 1°) nell’intervallo tra 6° e 8° e precisamente tra 6° 40’ e 7°
Con riferimento alla quadrettatura
chilometrica Gauss-Boaga riprendiamo in
margine alla carta la tabella che riporta i
valori dei vertici della mappa:
lo spigolo alto a sinistra che corrisponde
alla longitudine 6° 40’ 00” Est, latitudine
45°12’00” Nord, si trova a 1.316.677 m
dalla falsa origine del meridiano di Monte
Mario ed a 5.007.729 m a nord
dell’equatore
lo spigolo alto a destra che corrisponde alla longitudine 7° 00’ 00” Est, latitudine
45°12’00” Nord, si trova a 1.342.859 m dalla falsa origine del meridiano di Monte Mario
ed a 5.007.027 m a nord dell’equatore.
Questa cartografia quindi rappresenta un territorio che:
sul margine nord ha una lunghezza di 26 km e 182 metri, pari a cm 52,36 nella scala
1:50000
sul margine sud ha una lunghezza di 26 km e 273 metri, pari a cm 52,54 nella scala
1:50000
Cartografia, topografia e orientamento
ANVVFC, ”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE” ,
Presidenza Nazionale
, febbraio 2008
pag
13
ASSOCIAZIONE NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO IN CONGEDO
”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE”
Manuale tecnico - pratico - informativo
sul margine ovest ha una lunghezza di
22 km e 218 metri, pari a cm 44,43 nella
scala 1:50000
sul margine est ha una lunghezza di
22 km e 219 metri pari, a cm 44,43 nella
scala 1:50000
Sempre sul bordo del foglio troviamo
ancora il quadro d’unione che ci fornisce
i riferimenti cartografici per la scala
1:25.000 e i riferimenti per la cartografia
di contorno al nostro foglio.
Misura delle coordinate
Le coordinate metriche di un punto possono essere misurate con un decimetro, uno
scalimetro o un coordinatometro; lo scalimetro consente di misurare le distanze grafiche
trasformandole in distanze naturali in funzione della scala, il coordinatometro oltre questa
funzione consente anche di effettuale la misura delle ascisse e delle ordinate
contemporaneamente. È costituito da una squadretta di materiale trasparente sulla quale
sono riportate le gradazioni in funzione delle scala della carta.
Si dispone il coordinatometro con il lato orizzontale lungo a retta orizzontale, facendola
scorrere fin quando sul lato verticale si incrocia il punto da leggere. Si legge le distanze
prima sull’ascissa ( orizzontale) e poi sull’ordinata (verticale).
Nord, geografico, rete e magnetico, convergenza rete.
Il Nord geografico (N) è il punto di incontro dei meridiani e dell’asse terrestre
nell’emisfero boreale; per definizione è un punto fisso.
Il Nord rete (Nr o Nq) è il punto di incontro dei meridiani e della rete, la direzione è
individuata dalla direzione del meridiano locale. Per definizione corrisponde a un punto
all’infinito.
Cartografia, topografia e orientamento
ANVVFC, ”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE” ,
Presidenza Nazionale
, febbraio 2008
pag
14
ASSOCIAZIONE NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO IN CONGEDO
”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE”
Manuale tecnico - pratico - informativo
L’angolo compreso tra la direzione
del nord geografico e nord rete si
chiama convergenza rete (γ);
nel meridiano centrale del fuso il
nord rete e geografico coincidono,
l’angolo di convergenza rete è 0;
anche all’equatore la direzione del
nord rete e geografico coincidono,
l’angolo di convergenza rete è 0;
il valore dell’angolo (γ) è riferito al
centro della carta topografica ed è
scritto sul bordo della carta stessa;
il valore dell’angolo (γ) aumenta con
l’aumentare della latitudine,
positivamente dal meridiano centrale
verso est, negativamente dal meridiano
centrale verso ovest;
La convergenza rete (γ) può essere
calcolata attraverso la formula :
γ = Δ ω sen φ , ove Δ ω rappresenta la
differenza di longitudine tra il meridiano
passante per il punto e il meridiano
centrale del fuso a cui il punto appartiene
e φ è la latitudine del punto. Ricordiamo
che in l’Italia il fuso di riferimento 32 ha
il meridiano centrale a 9° est da
Greenwich, mentre fuso di riferimento
33 ha il meridiano centrale a 15° est da
Greenwich.
Il prospetto per l’applicazione delle
formula ed un esempio di calcolo si
trova sul foglio di excel allegato insieme ad altre utilità di trasformazione delle misure degli
angoli.
Il Nord magnetico è il punto di convergenza delle linee di forza del campo magnetico
terrestre, la sua direzione è individuata dall’ago delle bussola; la posizione è variabile nel
tempo.
La declinazione magnetica (δ) è l’angolo compreso fra la direzione del Nord Geografico
e la direzione del Nord magnetico; varia nel tempo e nello spazio e si sposta in Italia di 7-8’
verso est.
Cartografia, topografia e orientamento
ANVVFC, ”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE” ,
Presidenza Nazionale
, febbraio 2008
pag
15
ASSOCIAZIONE NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO IN CONGEDO
”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE”
Manuale tecnico - pratico - informativo
Il valore è indicato sul bordo della carta e si riferisce all’anno in cui è stata stampata la
carta, deve essere aggiornato alla data di utilizzo.
Segni convenzionali
Il topografo utilizza appositi simboli per rendere possibile la rappresentazione di quei
particolari del terreno che hanno una certa importanza per chi usa la carta, particolari che
non sarebbe possibile rappresentare in scala, come una strada, una ferrovia, un ponticello o
una casa; i segni convenzionali servono anche per rappresentare quei particolari che non
esistono sul terreno come i confini amministrativi
Orografia e altimetria.
Le forme e le altezze del terreno sono rappresentate con curve di livello, quote e
tratteggio; per il rilevamento ha particolare importanza il punto trigonometrico,
rappresentato come un triangolo equilatero con al centro un puntino, che è un punto in
Cartografia, topografia e orientamento
ANVVFC, ”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE” ,
Presidenza Nazionale
, febbraio 2008
pag
16
ASSOCIAZIONE NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO IN CONGEDO
”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE”
Manuale tecnico - pratico - informativo
posizione elevata determinato con la massima precisione sia nella posizione planimetrica
che altimetrica.
Un punto sulla cartografia è rappresentato in modo completo se oltre alla posizione
planimetrica è indicata anche la sua altimetria.
Ricordiamo che si intende per quota la distanza verticale dal punto al livello del mare e
dislivello tra due punti la differenza tra le loro quote.
Per dare una immediata informazione sulle condizioni altimetriche del territorio si
ricorre al metodo del lumeggiamento a sfumo che consiste nel riportare sul disegno le
ombre che i diversi rilievi proietterebbero quando illuminate da una lue che in genere si
dispone a Nord-Ovest in modo da far arrivare i raggi sul terreno con una inclinazione di
45°.
Informazioni simili sono ratte dalla cartografia tratta con il metodo delle tinte
ipsometriche, che consiste nel dare un colore con graduazione e sfumature diverse a
seconda dell’altitudine; si usa il blu per le distese d’acqua, mari, laghi e fiumi, con
intensità maggiore o minore per indicare la profondità, il verde per la pianure, il marrone
per le montagne e le colline, il bianco per i nevai e i ghiacciai.
In entrambi i casi l’impressione che si determina è quella di consentire a colpo d’occhio
di riconoscere l’andamento del suolo con le sue pianure, le vallate, i rilevi, i valichi.
Il metodo dei punti quotati consiste nel riportare a fianco delle emergenze più
significative il numero che rappresenta il valore della quota espresso in metri. Si usa
principalmente per le cime delle montagne, per i valichi, per le distese di pianure o d’acqua,
per gli edifici caratteristici che possono essere utilizzati come punti di riferimento.
Il metodo più significativo che
consente di effettuare anche
elaborazioni di calcolo è quello delle
curve di livello. Si tratta di tracciare
la linea di intersezione della
superficie del terreno con piani
orizzontali a quote equidistanti; in
questo modo tutti i punti che si
trovano sulla linea sono alla stessa
quota altimetrica e potendo
camminare sulla linea si
percorrerebbe un sentiero in piano.
Se proiettiamo le curve di livello
sul piano della cartografia ne
risultano degli andamenti sinuosi
con linee che si allontanano tanto
più diminuisce la pendenza del
terreno e linee che si avvicinano
tanto più cresce l’inclinazione del
versante.
Cartografia, topografia e orientamento
ANVVFC, ”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE” ,
Presidenza Nazionale
, febbraio 2008
pag
17
ASSOCIAZIONE NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO IN CONGEDO
”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE”
Manuale tecnico - pratico - informativo
Il terreno compreso tra le due curve viene trattato come se avesse una pendenza
uniforme.
Il dislivello tra due curve di livello successive è chiamato equidistanza (h) , l’intervallo
(d) è la distanza orizzontale tra due curve di livello successive, la pendenza (p) è il rapporto
tra l’equidistanza e l’intervallo: pendenza = l’equidistanza / l’intervallo.
Il valore della curva di livello è indicato solo sulle curve principali, es. le curve a quota
100, 200, ecc.
Per trovare il valore di un punto intermedio non quotato occorre effettuare una
interpolazione tra le curve di livello superiore e inferiore, esempio: conoscendo la quota
della curva inferiore (525 m) l’equidistanza (25 m), l’intervallo ( 40 m) e la distanza del
punto (M) dalla curva di livello (30 m) si determina il valore della quota del punto (M) =
525 + ((25/40) * 30) = 543,75 m.
Orientamento della carta
Individuare sul terreno la direzione
dell’oriente, è come dire individuare sul terreno
la direzione dei punti cardinali; la carta
topografica è caratterizzata dall’avere il lato
superiore rivolto a nord, la destra a est, la sinistra
a ovest e il bordo inferiore rivolto a sud;
per potersi servire della carta occorre
orientare la carta nello stesso senso del territorio
che si osserva, quindi se guardo il territorio
rivolgendomi a Nord posiziono la carta davanti a
me con il lato superiore rivolto in avanti, in
questo modo la carta e il territorio sono orientati;
ma per fare questo devo spere dove si trova il
Nord sul terreno che sto osservando.
Orientamento per mezzo del terreno: se noto
sulla carta due punti conosciuti visibili sul
territorio e ancor meglio se riconosco il punto nel
quale mi trovo, oppure un tratto rettilineo di una
strada o un fiume con andamento quasi rettilineo,
basterà posizionare la carta in orizzontale e farla
ruotare fin quando l’allineamento riconosciuto
sulla carta si presenti con un andamento parallelo
a quello esistente; a questo punto sarà la carta
con il suo bordo superiore a indicarmi dove si
trova il Nord e similmente gli altri punti
cardinali.
Cartografia, topografia e orientamento
ANVVFC, ”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE” ,
Presidenza Nazionale
, febbraio 2008
pag
18
ASSOCIAZIONE NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO IN CONGEDO
”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE”
Manuale tecnico - pratico - informativo
Orientamento per mezzo del sole: il sole sorge approssimativamente a est, e tramonta
verso ovest; a mezzogiorno mi indica la direzione del sud.
Occorre tener conto che il sole nell’arco della giornata di 24 ore con il suo moto
apparente percorre il giro completo di 360° , in un’ora copie un tragitto pari a (360/24 =)
15°.
Il sole alle 9 del mattino proietterà l’ombra di un albero, uno spigolo di una casa, un
bastone piantato per terra, in una direzione che si discosta da quella proiettata a
mezzogiorno con un angolo di (12 - 9 =) 3 * 15° = 45° ; se alla linea dell’ombra delle ore 9
aggiungo 45° (i lati di un foglio formano un angolo di 90°, piegandolo a metà ottengo il
45°) ottengo la direzione dell’ombra a mezzogiorno ovvero la direzione Nord-Sud.
Orientamento a mezzo delle stella polare: la stella polare indica la direzione del nord;
occorre individuarla nella coda del piccolo carro o orsa minore, eventualmente attraverso il
prolungamento delle linea che congiunge le stelle posteriori del grange carro (orsa
maggiore) che ha stelle più lumonose.
Orientamento a mezzo dell’orologio: occorre posizionale uno spillo, un ago di pino o un
sottile elemento, in verticale nel centro del’orologio. L’orologio deve essere ruotato in
piano fin quando l’ombra dello spillo cade sulla lancetta delle ore dell’orologio. Il Nord è
indicato dalla bisettrice dell’angolo compreso tra la direzione della lancetta delle ore
(l’ombra) e la direzione delle ore 12.
Un altro metodo che si basa sulle stesse proprietà consiste nel dirigere la lancetta delle
ore verso il sole; il Nord è individuato dalla bisettrice dell’angolo determinato della lancetta
delle ore e dalla ipotetica indicazione dell’ora attuale/2; esempio 9/2= 4h e 30’ (per le ore
pomeridiane ore 16,30 = 8h 15’).
Cartografia, topografia e orientamento
ANVVFC, ”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE” ,
Presidenza Nazionale
, febbraio 2008
pag
19
ASSOCIAZIONE NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO IN CONGEDO
”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE”
Manuale tecnico - pratico - informativo
Orientamento a mezzo della bussola: è
il metodo diretto più facile. L’ago della
bussola ci indica la direzione del Nord
magnetico, effettuata la correzione
dell’angolo come già indicato nelle pagine
precedenti, la carta viene posizionata in
coerentemente. Per semplificare il
posizionamento della bussola sulla
cartografia IGM è riportato in alto (verso
il Nord) una scaletta graduata sulla quale
tracciare la declinazione magnetica; sul
bordo della carta in basso è individuato un
punto (P) da unire con un segmento
diretto al segno sulla scala graduata;
posizionando la bussola orientata a nord
sulla retta tracciata sulla carta si ottiene
l’orientamento corretto della cartografia.
Cartografia, topografia e orientamento
ANVVFC, ”VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE” ,
Presidenza Nazionale
, febbraio 2008
pag
20
Scarica

Definizione e scopo della topografia Nel suo significato etimologico