I VETTORI DELLO SPAZIO Riferimento cartesiano ortogonale nello spazio Bisogna assegnare nello spazio un punto O (detto origine) e tre rette per esso a due a due perpendicolari e orientate in modo concorde col triedro (pollice, indice e medio della mano destra) e fissare su di esse la stessa unità di misura. Corrispondenza biunivoca fra i punti dello spazio e le terne ordinate di numeri reali relativi P≡(x,y,z) P=(x,y,z) P(x,y,z) Il vettore applicato v in O è uguale al segmento orientato OP , con P ≠ O, v = OP , ed è individuato da tre elementi: 1. direzione uguale alla retta individuata dai punti O e P; indicato dalla freccia, va da O a P; 2. verso lunghezza del segmento OP (numero reale non negativo |v|). 3. modulo Il vettore nullo 0 è uguale al segmento OO, il cui modulo è zero, mentre la direzione e il verso sono indeterminati. Due vettori applicati in O sono uguali se e solo se hanno la stessa direzione, lo stesso verso e lo stesso modulo. E possibile definire nell’insieme dei vettori applicati in O una o più operazioni in modo da avere strutture algebriche. 1 Somma fra vettori (+ : V0 × V0 → V0) Direzioni diverse Se v, w hanno direzioni diverse, v + w si definisce con la regola del parallelogramma (in d. m. v.); • • Stessa direzione stesso verso Se v, w hanno la stessa direzione e lo stesso verso, v + w si definisce come il vettore avente la stessa direzione e lo stesso verso, e avente come modulo la somma dei moduli; • Stessa direzione verso opposto |v + w| = |v| + |w| (somma dei moduli) Se v, w hanno la stessa direzione, verso opposto e moduli diversi, v + w si definisce come il vettore avente la stessa direzione dei vettori dati, verso uguale a quello di modulo maggiore e modulo uguale alla differenza dei moduli; • • Stessa direzione, verso opposto, moduli uguali v + w = w + v (proprietà commutativa); |v + w| < |v| + |w| |v + w| = |w| - |v| se |w| > |v| (differenza dei moduli) OR = OQ + OP se v, w hanno la stessa direzione, verso opposto e moduli uguali, si pone • v+w=0 Il vettore nullo è l’elemento neutro rispetto all’addizione nell’insieme dei vettori applicati in O, giacché • ∀vèv+0=0+v=v Viene naturale cercare per ogni vettore v quel vettore x che sommato ad esso dia il vettore 0. Chiameremo x opposto di v (esso è unico) se è v + x = x + v = 0 ⇒ x = -v (stessa direzione, stesso modulo, verso opposto). Somma di tre o più vettori La somma tra vettori gode della proprietà associativa, cioè: v+(w+z) = (v+w)+z ∀ v, w, z. Ne segue che nel sommare tre o più vettori, essi si possono raggruppare a piacere. 2 Osservazione 1. L’insieme V0 (vettori applicati in O) con l’operazione binaria chiusa (+ : V0×V0 → V0), soddisfacente le proprietà: a) associativa; b) commutativa; c) ∃ elemento neutro; d) ∀ v ∈ V0 ∃ il suo simmetrico. è un gruppo abeliano (V0, +). Differenza di vettori Dati due vettori v e w, il vettore v +(-w) si chiama differenza di v e w, e si indica con v-w. Prodotto di un numero reale a per un vettore v ( ⋅ : R×V0 → V0 con a ∈ R, v ∈ V0) Siano v un vettore e a ∈ R. Dicesi prodotto di a per v il vettore denotato col simbolo a⋅v, così definito: - se v ≠ 0 e a ≠ 0, av è il vettore di: • modulo |a| |v|, (valore assoluto di a per modulo di v) • direzione uguale a quella di v; • verso uguale a quello di v se a > 0, opposto di v se a < 0; - se v = 0 oppure a = 0 è av = 0. Osserviamo che -v = (-1)v, e che -(av) = (-a)v per ogni a ∈ R e per ogni vettore v. Valgono inoltre ∀a,b ∈ R e ∀v, w ∈ V0 le seguenti regole di calcolo: • (ab) ⋅ v = a ⋅ (b ⋅ v); • (a + b) ⋅ v = a ⋅ v + b ⋅ v; • a ⋅ (v + w) = a ⋅ v + a ⋅ w; • 1 ⋅ v = v. Le suddette proprietà permettono di semplificare le operazioni dove compaiono somma (+) di vettori e prodotti di reali per vettori. Osservazione 2. Il gruppo abeliano (V0, +) con il prodotto esterno (⋅ : R×V0 → V0) soddisfacente le precedenti regole di calcolo è uno spazio vettoriale su R. 3 Componenti di un vettore Nello spazio fissiamo un sistema di coordinate cartesiane Oxyz, e consideriamo i vettori applicati in O. Se v = OP , le coordinate (a, b, c) del punto P si chiamano le componenti di v e si indicano con vx, vy, vz. a = vx, b = vy, c = vz Due vettori si dicono uguali se e solo se hanno le componenti ordinatamente uguali. v = w ⇔ vx = wx, vy = wy, vz = wz Modulo di un vettore Il modulo di un vettore note le sue componenti è: |v| = (v x )2 + (v y )2 + (v z )2 Versori fondamentali I vettori le cui componenti sono (1, 0, 0), (0, 1, 0), (0, 0, 1) hanno modulo 1 e sono chiamati versori fondamentali del sistema di coordinate Oxyz. Essi si indicano con i, j, k. Chiaramente sono a due a due ortogonali e individuano il sistema di riferimento. Per ogni vettore non nullo v esiste un unico versore avente la stessa direzione e lo stesso verso di v: questo versore è v , si chiama versore associato a v e si denota con il simbolo vers v. v Teorema di scomposizione Una delle più importanti utilizzazioni dei versori fondamentali è data dal teorema sulla scomposizione di ogni vettore secondo tre rette non complanari e a due a due ortogonali. Se Oxyz è un sistema di riferimento cartesiano e i, j, k sono i versori fondamentali, per ogni vettore v applicato in O si ha: v = vxi + vyj + vzk dove vx, vy, vz sono le componenti di v, e inoltre tale decomposizione è unica. I vettori OP x , OP y , OP z , sono unici per la regola del parallelepipedo. Ogni vettore v = OP si può scomporre (in modo unico) nella somma di un vettore avente la direzione dell’asse x, di un vettore avente la 4 direzione dell’asse y, di un vettore avente la direzione dell’asse z e questi tre vettori si ottengono moltiplicando ordinatamente i versori fondamentali per le componenti di v. v = vxi + vyj + vzk I vettori vxi, vyj, vzk sono detti anche i componenti del vettore v (da non confondersi con le componenti del vettore v, che sono numeri). Somma di vettori e prodotto di un numero per un vettore Il precedente teorema permette di provare quanto segue: se v = vxi + vyj + vzk, w = wxi + wyj + wzk ed a ∈ R si ha: • • v + w = (vx + wx) i + (vy + wy) j + (vz + wz) k; av = (avx) i +(avy) j +(avz) k. Cioè le componenti di v + w si ottengono sommando nell’ordine le componenti di v e di w, e le componenti di av si ottengono moltiplicando per a le componenti di v. Vettori paralleli Due vettori non nulli v, w si dicono paralleli ( e si scrive v//w) se hanno la stessa direzione. Si prova che v // w ⇔ ∃ t ∈ R* con t ≠ 0, tale che w = tv, cioè: wx = tvx, wy = tvy, wz = tvz. w se v e w hanno lo stesso verso v Se v//w ⇒ t = − w se v e w hanno verso oposto v Angolo di due vettori Siano v = OP e w = OQ due vettori non nulli e non paralleli. L’angolo (convesso, non orientato e compreso tra 0 e π) in O del triangolo POQ si chiama angolo formato da v e w e si denota col simbolo vw. Se v e w sono non nulli, poniamo: • • vw = 0 ⇔ v e w hanno stessa direzione e stesso verso; vw = π ⇔ v e w hanno stessa direzione e verso opposto; • vw = π 2 ⇔ v e w sono ortogonali v⊥w. 5 Prodotto scalare di due vettori Siano v e w due vettori. Il prodotto scalare di v e w denotato col simbolo v⋅w, è il numero reale così definito: π > 0 ⇔ 0 ≤ vw < 2 π v⋅w = numero reale = |v| |w| cos vw = 0 ⇔ vw = 2 π < 0 ⇔ 2 < vw ≤ π v = 0 Inoltre, se v⋅w = 0, allora si ha uno dei tre casi w = 0 v ⊥ w Proprietà del prodotto scalare Per ogni v,w,z ∈ V, a ∈ R. 1. (av)⋅w = a(v⋅w) = v⋅(aw) 2. v⋅w = w⋅v 3. v⋅(w + z) = v⋅w + v⋅z (associativa); (commutativa); (distributiva). Diciamo che due vettori v e w sono ortogonali quando v⋅w = 0. Poiché ∀ v ∈ V è 0⋅v = 0, ne segue che il vettore nullo 0 è ortogonale a ogni vettore. Si ha: 1. i ⋅ j = i ⋅ k = j ⋅ k = 0; 2. i ⋅ i = j ⋅ j = k ⋅ k = 1. 3. v⋅v = |v|2 ossia v = v ⋅ v Prodotto scalare mediante le componenti Tenendo conto delle precedenti proprietà è possibile esprimere il prodotto scalare di due vettori mediante le loro componenti, si ha: v⋅w = vxwx + vywy + vzwz Angolo di due vettori mediante le componenti dei vettori Se v, w sono due vettori non nulli dalla definizione di prodotto scalare si ha: cos vw = da cui passando alle componenti: cos vw = v⋅w v⋅w v x wx + v y w y + v z wz (v x ) 2 + (v y ) 2 + (v z ) 2 ⋅ (wx ) 2 + (w y ) 2 + (wz ) 2 Se i vettori v e w sono ortogonali (v⊥w) segue v x w x + v y w y + v z w z = 0. 6 Prodotto Vettoriale Siano v, w due vettori non nulli e non paralleli. Si chiama prodotto vettoriale di v e w, e si denota col simbolo v∧w il vettore avente modulo = |v| |w| sin vw. Esso è nullo in uno dei seguenti tre casi: 1. v = 0; 2. w = 0; 3. v e w hanno la stessa direzione (paralleli), cioè vw = 0 o π. direzione = quella ortogonale al piano individuato da v e w; verso = quello di un osservatore con i piedi in O vede ruotare il vettore v per sovrapporsi al vettore w nel verso antiorario dell’angolo vw. Chiaramente tale prodotto non è commutativo, e si ha: i∧i = 0 i∧j = k j∧i = -k j∧j = 0 k∧k = 0 j∧k = i k∧i = j k∧j = -i i∧k = - j Proprietà del prodotto vettoriale Per ogni v,w,z ∈ V0, a ∈ R. 1. se v e w sono due vettori non nulli allora v∧w = 0 se e solo se v // w; 2. (av) ∧ w = a (v∧w), v∧(aw) = a (v∧w); 3. v∧(w + z) = v∧w + v∧z, (v + w) ∧ z = v∧z + w∧z (prop. distributiva del prodotto ∧ rispetto alla somma); 4. Non vale la proprietà associativa. Ad esempio i∧(i∧j) = i∧k = -j, mentre (i∧i) ∧j = 0∧j = 0. 7 Prodotto vettoriale mediante le componenti Sfruttando alcune delle precedenti proprietà, è possibile esprimere il prodotto vettoriale dei due vettori mediante le rispettive componenti dei due vettori.Si ha: v∧w = vy wy vz v i− x wz wx vx vz j+ wx wz vy k, wy che formalmente si può scrivere: i j v∧w = v x wx vy wy k v z = (v y w z − v z w y ) i + (v z wx − v x wz ) j + (v x w y − v y wx ) k . wz Segue che v e w sono paralleli se e solo se: v x w y − v y w x = 0, v y w z − v z w y = 0, v x wz − v z wx = 0 . cioè (se nessuna delle componenti di w è zero) se e solo se vy vx v = = z . wx w y wz Prodotto misto Siano u, v, w tre vettori. Si chiama prodotto misto di u, v, w, e si denota u⋅v∧w, il prodotto scalare tra il vettore u e il vettore v∧w, esso pertanto è un numero reale. Si ha: 1. u⋅v∧w = 0 se almeno uno dei tre vettori è il vettore nullo 0, o se w//v; 2. Il prodotto misto di tre vettori non nulli è zero se e solo se i tre vettori sono complanari; 3. Il valore assoluto di u⋅v∧w è uguale al volume del parallelepipedo che ha per lati i tre vettori. Prodotto misto mediante le componenti ux uy uz u⋅v∧w = v x wx vy wy vz wz Dalle proprietà dei determinanti segue che cambiando di posto due di tali vettori, il prodotto cambia di segno in corrispondenza di un numero dispari di scambi, mentre non cambia in presenza di un numero pari di scambi. 8 VETTORI LIBERI Un vettore libero è un segmento orientato “libero di muoversi nello spazio senza cambiare lunghezza, direzione e verso”. Un vettore libero si può pensare come l’insieme di tutti i segmenti orientati concordemente aventi la stessa lunghezza e giacenti su rette parallele o sulla stessa retta. Se AB è un segmento orientato da A a B, esso rappresenta un vettore libero, nel senso che esso è un elemento dell’insieme V. Un altro segmento CD orientato da C a D rappresenta dunque lo stesso vettore libero se e solo se i due segmenti giacciono su rette parallele o sulla stessa retta, hanno la stessa lunghezza, e sono orientati concordemente. Il vettore libero rappresentato dal segmento AB si denota col simbolo B-A o anche con le stesse notazioni dei vettori applicati v. Considerato un vettore libero v, per ogni punto R dello spazio esiste un vettore applicato in R che rappresenta il vettore libero v. Ogni vettore libero si può scrivere v = P-O, dove O è un punto fissato dello spazio. Quindi a v corrisponde il vettore OP applicato in O, e questa corrispondenza è biunivoca. Il modulo di un vettore libero è la lunghezza di uno qualunque dei segmenti che lo rappresentano. Se v = P-O si ha che |v| = | OP |. Non si confonda P-O con OP . P-O è un vettore libero, mentre OP è il vettore applicato in O che lo rappresenta. Operazioni con vettori liberi È rimandata all’analoga operazione fra vettori applicati rappresentanti i vettori liberi. 9 Componenti di un vettore libero Le componenti di un vettore libero sono uguali a quelle di un suo qualsiasi vettore rappresentante applicato. Se v = B-A con A = (x1, y1, z1) e B = (x2, y2, z2) le componenti di v sono v x = x 2 − x1 ; v y = y 2 − y1 v z = z 2 − z1 . e quindi v = (x2 − x1 )2 + ( y 2 − y1 )2 + (z 2 − z1 )2 I versori liberi di componenti (1, 0, 0), (0, 1, 0), (0, 0, 1) si denotano con i, j, k rispettivamente, come i corrispondenti versori applicati, e si chiamano anche essi versori liberi fondamentali, e per ogni vettore libero si ha il teorema di scomposizione: v = vxi + vyj + vzk. 10