Utilizzo del foraggio di soia
nell’alimentazione zootecnica
Dr. Domenico Davanzo
Servizio fitosanitario e chimico, ricerca,
sperimentazione e assistenza tecnica
Agenzia regionale per lo sviluppo rurale – ERSA
Castions di Strada (UD) – 28 settembre 2015
Contesto produttivo mondiale
EU
1.070.364 t
ITA
472.400 t
Circa il 44% dell’intera EU
FVG
89.483.000
81.724.477
49.306.201
11.950.500
11.948.000
40.333 ha
19% SAU
Un po’ di storia…
• La domesticazione della soia risale a circa 5.500 anni fa nell’altipiano
centrale della Cina e denominata dalle prime popolazioni «ta tou»
ovvero grande fagiolo; coltura sacra nella cultura cinese; trovate tracce
anche nella Corea del Sud e Giappone
• Solo nel 1700 il botanico tedesco Kaempfer portò il seme della soia in
Europa
• Introdotta negli USA nel XIX secolo come coltura foraggera; fino al 1940
oltre il 50% destinazione foraggera
• Conversione alla produzione di granella dal 1935 partendo dal Corn Belt;
• Necessità di fonte altamente proteica per l’alimentazione animale
• Con l’aumento del prezzo degli oli degli anni ‘60-’70 vi è stata una
completa conversione alla produzione di granella
Ciò nonostante in alcuni Stati del Nord
America la soia viene ancora destinata alla
produzione di foraggio integrando l’apporto
derivante dalle leguminose foraggere
poliennali → Sviluppo di specifiche varietà
Soia foraggera
Caratteristiche della coltura
• Leguminosa annuale
• Coltura azotofissatrice
• Ampia adattabilità ambientale
(temperatura e umidità)
• Elevato tenore in proteina grezza
• Impiegando idonee tecniche
produttive si ottiene un prodotto
paragonabile all’erba medica
• Elevata flessibilità di raccolta:
mantiene inalterate le proprie
caratteristiche qualitative in
un’ampia finestra di raccolta
La soia come foraggera
BACCELLI
FOGLIE E
STELI
Maturazione
BACCELLI
FOGLIE E
STELI
Fasi fenologiche della soia
Momento ideale per la raccolta
Momento ideale per la raccolta
• Fra il pieno riempimento
dei baccelli (R6) e l’inizio
della maturazione (R7)
• Massimo accumulo di
proteina grezza nei
baccelli e semi
Per le varie varietà locali di tipo
indeterminato la fase fenologica
R6/R7
corrisponde
al
pieno
riempimento dei baccelli apicali,
inizio ingiallimento dei baccelli basali
Tipologie di utilizzo
• Foraggio verde
• Foraggio affienato
• Foraggio insilato
Insilamento della soia
Rotoballe
Silobag
Trincea
Insilamento della soia
Scarsa attitudine
all’insilamento:
1.
2.
3.
Valori elevati di pH al momento
dell’insilamento
Scarso contenuto in carboidrati
facilmente fermentescibili
Elevato contenuto in sostanze
oleose
Tuttavia in diversi studi si è dimostrato
che tale pratica sia facilmente
realizzabile: si osserva un rapido calo di
pH e aumento della produzione di acido
lattico
già
nei
primi
giorni
dall’insilamento.
Attività sperimentale
• Collaborazione ERSA – Dipartimento di Scienze
Agrarie ed Ambientali DISA Università di Udine
Studio varietà costituite da ERSA:
1. Valutazione insilati integrali di soia
nell’alimentazione dei ruminanti
a) Verifica potenzialità produttive
b) Perfezionamento della tecnica di insilamento
2. Caratterizzazione amminoacidica delle linee in
selezione ad alto tenore proteico per la
determinazione del valore biologico della proteina
Protocollo sperimentale
•
•
•
•
•
•
•
•
Varietà di soia costituite da ERSA
Semina in parcelle senza concimazione
Raccolta in fasi fenologiche crescenti (R4-R6)
Pre appassimento variabile (20-28 ore)
Trinciatura 15 mm e insilamento in mini silo
Analisi degli insilati proteina grezza e fibra
Degradabilità ruminale con tecniche in vitro
Analisi differenziale delle singole componenti
Produttività della coltura
Soia Bahia (classe 1-):
R4: 29/08/2015
R5: 03/09/2013
R6: 09/09/2013
Soia Adonai (classe 1):
R6:
29/08/2014
R6/R7: 08/09/2014
R7+:
16/09/2014
Suddivisione della biomassa
Composizione
percentuale della
biomassa di Adonai
(2014) sul prodotto
appena raccolto
Composizione
percentuale della
biomassa di Adonai
(2014) sul prodotto
essiccato in stufa
Analisi del prodotto insilato
Contenuto in sostanza
secca % della varietà Bahia
sottoposta a tre
trattamenti in diverse fasi
fenologiche (g/kg)
Variazione dei parametri
di insilamento con
l’avanzare della
maturazione (g/kg ss)
Analisi del prodotto insilato
Analisi tipo nelle diverse fasi fenologiche (g/kg ss)
Degradabilità ruminale
Percentuale di
fibra e proteina
degradata a livello
ruminale:
comportamento a
diverse fasi di
maturazione
Variazione delle componenti
Fase fenologica (R)
Essiccazione (W)
R4
R5
R6
20h
28h
466
73
A
285
C
21
444
0.351
502
71
A
284
B
30
449
0.369
501
75
B
248
A
44
469
0.333
439
72
275
37
482
0.369
540
74
269
26
432
0.367
B
478
68
B
230
B
44
a
443
b
0.610
A
486
64
A
323
A
72
b
398
a
0.717
A
428
69
253
54
424
0.650
501
68
253
45
428
0.638
B
522
58
128
8
B
604
0.193
A
532
57
106
8
A
646
0.082
A
458
61
126
8
607
0.205
557
56
117
7
626
0.068
Foglie
- SS g/kg
- Ceneri, g/kg SS
- PG, g/kg SS
- EE, g/kg SS
- aNDF, g/kg
- NDFD
Baccelli
- SS, g/kg
- Ceneri, g/kg SS
- PG, g/kg SS
- EE, g/kg SS
- aNDF, g/kg
- NDFD
430
74
C
207
C
32
a
437
b
0.604
Steli
- SS, g/kg
- Ceneri, g/kg SS
- PG, g/kg SS
- EE, g/kg SS
- aNDF, g/kg
- NDFD
468
61
131
6
C
594
0.135
Come si coltiva?
• La tecnica agronomica è pressoché identica a
quella della soia da granella
• Al fine di ridurre il calibro degli steli si può
aumentare la densità di semina fino a
raddoppiarla (70-90 pp/m2)
• Riduzione dei trattamenti post emergenza
–
–
–
–
Falsa semina
Pre emergenza ad ampio spettro
Riduzione dell’interfila
Rotazione colturale
Tempi di sospensione
Tipo
Sostanza attiva
Bentazone
Cicloxidim
Cletodim
Fenoxaprop - p - etile
Fluazifop - b - butile
Erbicidi Glifosate
Imazamox
Metribuzin
Propaquizafop
Quizalofop - p -etile
Tepraloxydim
Cimoxanil
Metalaxyl
Fungicidi Metalaxyl - M
Rame
Zolfo
Alfa-Cipermetrina
Bacillus T. sub. Aizawai
Bacillus T. sub. Kurstaki
Cipermetrina
Insetticidi
Clorpirifos
Deltametrina
Indoxacarb
Lambda - Cialotrina
Intervallo di sicurezza giorni
60
100
60
75
90
90
60
60
60
60
49
28
150
150
20
5
7
3
3
3
120
15
21
15
Facciamo il punto…
1.
2.
3.
4.
5.
Vantaggi
Può essere facilmente inserita in piani di
rotazione brevi come coltura estiva non
vincolando i terreni in rotazioni pluriennali
come si verifica con l’erba medica;
È facilmente impiegabile in secondo raccolto
in successione a un cereale autunno vernino;
Garantisce una produttività in termini di
sostanza secca e kg di proteina ad ettaro
paragonabili a quelli dell’erba medica;
La raccolta è facilmente cantierabile e la
finestra di raccolta risulta abbastanza
ampia;
Il prodotto presenta maggiore omogeneità
rispetto ai diversi sfalci di erba medica.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Svantaggi
Necessità comunque di un breve pre
appassimento prima della raccolta per
l’insilamento.
Richiede particolare cura nell’insilamento
presentando un elevato pH, un basso
contenuto in zuccheri fermentescibili ed un
elevato contenuto proteico.
Benché di buona digeribilità, è presente una
significativa frazione fibrosa
Steli di grosso calibro
Sensibile variabilità stagionale
Intervallo di sicurezza prodotti fitosanitari
Consigli pratici
• Raccolta al completo riempimento dei baccelli –
ingiallimento foglie basali
• Per contenere le fermentazioni clostridiche appassire la
massa per passare dal 22-26% di ss% al 45-50%
• Insilamento tramite trinciatura (perdite di mangiatoia
del 10-20%)
• Aumentare il contenuto in carboidrati fermentescibili:
–
–
–
–
–
Consociazione
Aggiunta di biomassa da cereali (stratificazione)
Melasso
Propionato
Inoculi microbici
Consigli pratici
• Utilizzabile dal 45° giorno dall’insilamento
• Può essere utilizzata fino al 30% della sostanza
secca della razione
• Caratteristiche:
–
–
–
–
–
ss% >40%
pH circa 5,3
Contenuto NDF prossimo 50%
Frazione proteica circa 18,5%
Degradabilità e digeribilità della frazione fibrosa e
proteica simili alle altre leguminose
Facciamo attenzione a…
• Razioni con oltre il 25% di NDF tendono a ridurre
l’ingestione di sostanza secca.
• Nelle BLAP un contenuto di NDF > 32% è un
fattore limitante all’ingestione
• Nonostante ciò è un ottimo alimento se si
considera l’efficienza netta nella produzione di
latte: l’aumento di un punto percentuale di
digeribilità dell’NDF è associato ad un aumento di
ingestione di 0,17 kg di ss e all’aumento di 0,25 kg
di latte
Conclusioni
• Potenziale risorsa in sostituzione all’erba
medica
• Coltura annuale, anche a semina intercalare
• Copertura significativa dei fabbisogni proteici
della bovina da latte
• Prima di razionare sottoporre ad analisi
l’insilato per valutare il contenuto proteico,
quantificare e caratterizzare la frazione fibrosa
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