ANGELO BRANDUARDI, LA MUSICA NASCE NEL VERDE DELLA VALCUVIA Antonio Franzi “I testi delle sue canzoni richiamano costantemente la natura con i suoi protagonisti e riflettono il suo trasporto verso il creato e le creature” così si legge nella motivazione di uno dei tanti premi che in trent’anni di carriera hanno sottolineato il contributo di Angelo Branduardi alla grande musica: si trattava del riconoscimento “Sentinella del Creato”, attribuitogli nel giugno 2009 a Roma dall’Associazione Greenaccord. A lui, il ‘menestrello’ della canzone italiana - autore di brani indimenticabile come ‘Alla fiera dell’Est’, ‘Cogli la prima mela’ e ‘La pulce d’acqua’, ma anche interprete dei cantici di San Francesco - è riconosciuto il merito di essere riuscito “…a trasferire sul pentagramma la sua predilezione per la natura ed il fiabesco che a essa si ispira, attingendo alla poesia delle leggende popolari e alle melodie e ai ritmi delle ballate medievali e rinascimentali”. Nato sulle sponde del fiume Ticino, a Cuggiono in provincia di Milano, dopo gli studi in violino al Conservatorio ‘Niccolò Paganini’ di Genova e l’avvio della sua carriera - segnata da successi L’ambiente nella sua peculiarità naturale che insegna la maestà dell’architettura del sacro è supporto dell’arte di Branduardi (fotografia Paolo Zanzi) Through its natural features the environment teaches the majesty of those sacred architecture which supports Branduardi’s art (photograph by Paolo Zanzi) 92 93 94 in tutta Europa con concerti nei più famosi teatri come l’Olympia di Parigi -, Angelo Branduardi ha scelto di vivere in provincia di Varese. Il suo ‘buen ritiro’, il luogo dove trarre ispirazioni per le sue ballate, è Bedero Valcuvia, un paesino adagiato sulle pendici del Sacro Monte. Qui il ‘menestrello’ capace di farci vivere l’emozione della musica d’autore - dapprima sul vinile dei 33 giri degli anni ‘70 e ora sui cd a lettura digitale - trova quella tranquillità, quella pace e quella discrezione che solo un ambiente naturale incontaminato possono regalare. E’ nel mezzo delle vallate prealpine, insomma, che Branduardi s’immerge nelle condizioni ideali per far scattare la scintilla del fervore artistico e creare la sua particolarissima musica. “E’ così che riesco a seguire il mio istinto, quella necessità di ricerca spirituale che è insita nella mia attività musicale” ha dichiarato più volte parlando dei suoi grandi successi, frutto di una peculiare capacità di riproporre alla misura dell’oggi un passato lontano, carico di storia e spiritualità: “Io penso alla musica come a una visione: mi appare come un vedere al di là della porta chiusa, carico di un forte senso dell’Oltre. Con la O maiuscola. Ecco perché, trascendendo la realtà, la musica diventa qualcosa di spirituale”. Una spiritualità che in Branduardi si esprime al meglio in luoghi “…che considero un po’ come il mio piccolo Canada, soprattutto il bosco che circonda casa mia” dice con convinzione un artista che da 14 anni abita con la famiglia in questi ambienti di grande fascino: “Qui trovo quella pace e quella tranquillità che cerco proprio perché, di fatto, sono una persona irrequieta e inquieta. E come tutti gli artisti inseguo quello che non ho: la quiete che mi regalano il verde e la bellezza della Valcuvia”. 95 Angelo Branduardi, Music is born in the open spaces of Valcuvia. 96 La musica, la parola e l’amore per il creato si ritrovano nella pittura di Silvio Monti amico varesino di Branduardi (fotografia Alberto Lavit) Music, words and love for creation are represented in the paintings of Silvio Monti, a friend of Branduardi who comes from Varese (photograph by Alberto Lavit) “The texts of his songs constantly quote nature and its protagonists and reflect his inclination to creation and creatures”: This is the reason for one of the prizes won by Angelo Branduardi, which underline his thirty-year career and contribution to great music. The abovementioned prize is called “Sentinella del Creato” (“Guard of the Universe”) and he was awarded in Rome by the Association Greenaccord in June 2009. Branduardi is considered the “minstrel” of the Italian song and is the composer of unforgettable songs such as “Alla fiera dell’Est”, “Cogli la prima mela” and “La pulce d’acqua”. He is also the interpreter of Saint Francesco Canticles. One of his merits is the talent to “…transcribe on the pentagram his partiality for nature and those fairy-like traits that nature itself inspires. He is also inspired by the poetry related to old folktales, songs and medieval and Renaissance ballads”. He was born in Cuggiorno, a village situated in the Province of Milan and crossed by the river Ticino. He studied the violin by the academy of music “Niccolò Paganini” of Genova and boasts a career made of successes in all Europe. He gave concerts in the most European theatres, such as the Olympia Theatre of Paris. Now Angelo Branduardi lives in the Province of Varese. His “buen ritiro” is Bedero Valcuvia, a small village situated on the slopes of Sacro Monte that inspires him in composing his ballads. Our minstrel makes us experience the emotion of high quality music, which was at first recorded on 33 rpm vinyl records during the Seventies and now recorded on digital CDs. Bedero Valcuvia offers him that peace and discretion which can be given only by an unpolluted habitat. Here Branduardi finds the ideal conditions to stimulate his artistic heat and to compose his very particular music. He explains: “This is how I can follow my instinct and that need of spiritual pursuit which is implied in my musical activity”. He often reminds this concept when he speaks about his greatest successes. They derive from his peculiar ability to present from a modern viewpoint distant times, which are rich of history and spirituality. He continues: “I regard music as a vision. It appears to me like a way to open a door which is closed and to see not earthly things, but what is deeply spiritual. When I transcend reality music becomes something divine”. Branduardi’s spirituality is inspired by places “…that I consider like his miniature Canada – in particular the wood which surrounds my house”, he says. The artist, who has been living with his family in this charming place for fourteen years, continues: “Since I am a restless and unquiet person, this place gives me that peace of mind which I constantly look for. And like the other artists I pursue what I do not possess, that is that quiet which is offered by the open spaces and beauties of Valcuvia” 97 Mario Merz a Villa Panza: sul colle di Biumo l’arte interpreta l’armonia ambientale (fotografia Guido Nicora) Mario Merz in Villa Panza: on Biumo hill the art interprets environmental harmony (photograph by Guido Nicora)