Lettura spirituale della Bibbia
Per usare con semplicità la “Lectio divina”
“E’ necessario che i fedeli abbiano largo accesso alla Sacra
Scrittura”, sottolinea il Concilio Vaticano II. I cristiani, dopo il
Concilio, non sono diventati specialisti della Bibbia, ma attraverso
le celebrazioni liturgiche hanno la possibilità di conoscere le
Scritture meglio che in passato. Introducendo il ciclo triennale
delle letture della Messa, il Concilio Vaticano II ha infatti
permesso ai fedeli di ascoltare la maggior parte del Nuovo
Testamento e gran parte dell’Antico.
Ascoltare la Parola di Dio durante la liturgia è buona cosa, ma non
è sufficiente per coglierne il senso profondo. Al riguardo il
cardinale Carlo Maria Martini afferma: “Sono convinto che oggi
sia praticamente impossibile per un cristiano rendersi conto della
sua fede senza trarre personalmente forza e orientamento dalle
Scritture”. Una via per raggiungere questo scopo è la “lectio
divina” ossia una lettura meditata della Parola di Dio. Pratica che
giunge a noi da una tradizione monastica molto antica.
Probabilmente molti hanno già avuto occasione di avvicinare
questo tipo di lettura in gruppi di preghiera o biblici. Spesso si
parla di “condividere il Vangelo”. Alcuni però, forse hanno ancora
paura a prendere in mano la Bibbia, temendo di non essere
abbastanza preparati per comprenderla. Questo tipo di
avvicinamento alla Sacra Scrittura non intende far ritrovare quello
che già si conosce, ma favorire un ascolto interiore della Parola di
Dio e l’apertura, attraverso la preghiera, a quello che Dio vuol
dirci.
Condizione fondamentale: il silenzio
La prima condizione perché Dio possa veramente parlarci è il
silenzio in noi e attorno a noi. Raggiungerlo non è facile: richiede
tempo. Prendetelo! Sarà più facile, se manterrete un orario fisso
nella giornata o un giorno particolare della settimana. Non conta la
durata, ma il fatto di stare al tempo fissato. Capirete poi come
questo momento di silenzio è importante per voi, quando,
gradatamente, vi allontanerete dai rumori del quotidiano, creando
uno spazio per “ascoltare” e dando a Dio la possibilità di poterci
parlare.
Preghiera introduttiva
E’ bene premettere una preghiera ad alta voce o in silenzio.
Importante è aprirsi alla Parola di Dio. Per questo, a volte, il
silenzio interiore non è sufficiente.
Leggere il testo - lectio
In seguito concentrate la vostra attenzione sul testo biblico,
leggendolo una prima volta. La scelta del brano è personale.
Alcuni scelgono la prima lettura o il vangelo della Messa del
giorno, altri quello della domenica successiva, altri ancora leggono
un libro biblico dall’inizio alla fine, suddividendolo in brevi
capitoli.
Scopo di questa tappa, che può essere ripetuta più volte, è di
favorire una prima comprensione del testo. Possono essere utili
questi suggerimenti:
- leggete il testo molto lentamente, fermandovi ad ogni parola, in
particolare su quelle ripetute;
- osservate i personaggi citati nel testo e quello che fanno;
- guardate i passaggi precedenti e i seguenti per situare il brano nel
suo contesto;
- interrogatevi sul genere del testo che state leggendo. Si tratta di
storia, lettera, preghiera, canto, parabola, profezia?
- leggete le note a fondo pagina, le indicazioni in margine e le
introduzioni per avere indicazioni utili sul brano scelto:
osservate le circostanze della sua composizione, il suo contesto
(es. a chi era indirizzato dapprima; in quale situazione o tempo
vivevano le persone citate, ecc.);
- chiedetevi come il testo parla di Dio e con quale immagine Dio è
presentato.
Interiorizzazione – meditatio
A questo punto meditate su ciò che il testo suggerisce; osservate
quale buona e attuale notizia trasmette. Così potete fare anche voi
l’esperienza dei discepoli di Emmaus: “Non ci ardeva forse il
cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino,
quando ci spiegava le Scritture?” (Lc 24, 32).
sulla montagna: “Chiunque ascolta queste mie parole e non le
mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua
casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono
i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua
rovina fu grande” (Mt 7, 26s).
Quando volete cominciare?
Questo modo di leggere la Bibbia cioè la “lectio divina”, è molto
semplice. Ma è pure una grande sfida. Richiede silenzio; occorre
trovare il tempo; bisogna sforzarsi per raggiungere una buona
comprensione del testo e trarne delle conclusioni. Tutto questo
vale la pena.
Dieter Bauer, Schweizerisches Katholisches Bibelwerk
Traduzione: Diocesi di Lugano
Preghiera – oratio
Logica conseguenza della tappa precedente è la preghiera allo
Spirito Santo, perché illumini il senso delle Scritture e ci aiuti a
ringraziare per ciò che abbiamo ascoltato.
Fermarsi – contemplatio
Se volete dare al testo una reale possibilità di penetrare in voi,
leggetelo più volte, “masticatelo” quasi fosse un tozzo di pane,
perché possa darvi la pienezza del suo sapore.
Conseguenze – actio
Accogliere in sé la Parola di vita e ascoltarne il messaggio ha
senso solo se porta frutti. Perciò alla fine della “lectio divina”
bisogna ogni volta porsi la domanda: Cosa significa questo per la
mia vita? Cosa devo o vorrei cambiare? Se non facciamo così
saremmo come l’uomo descritto da Gesù alla fine del Discorso
Bisogno di aiuto
Per capire la Bibbia esistono molte opere e pubblicazioni: riviste,
documenti, libri e siti internet. Gli interessati possono consultare
questi siti internet:
www.annee-de-la-bible.ch e www.cath.ch; [email protected]
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