Pensionati e pensioni nelle regioni italiane
Adam Asmundo
POLITICHE PUBBLICHE
Attraverso confronti interregionali si presenta una analisi sulle diverse tipologie di trattamenti pensionistici e sul possibile
impatto dei recenti provvedimenti di riforma previdenziale
Introduzione
Questa nota prende le mosse da una recente analisi, effettuata nell’ambito dell’Osservatorio
congiunturale della Fondazione Res e confluita nell’ultimo numero di CongiunturaRes, della quale
costituisce un approfondimento e un ampliamento.
In questa nuova occasione sono infatti stati presi in esame i dati riguardanti pensionati e pensioni
sull’intero territorio nazionale, analizzati per regioni e ripartizioni territoriali, allo scopo di evidenziare le
principali differenze nelle concentrazioni dei trattamenti pensionistici e nelle loro tipologie. Questa
analisi di scenario permetterà di comprendere meglio quali regioni saranno maggiormente interessate
dalle prossime variazioni dei trattamenti dovute alle recenti misure governative.
L’analisi è basata sulle statistiche ufficiali Inps pubblicate dall’Istat, attualmente aggiornate al 20091.
Pensionati, pensioni e popolazione
I beneficiari di trattamenti pensionistici in Italia sono circa 16 milioni e 237 mila (Tav. 1), che
rappresentano, con differenze a volte sensibili fra le diverse regioni, il 26,8% della popolazione
residente (oltre 60,6 milioni di persone). Il numero di pensioni erogate è invece di oltre 23 milioni e 300
mila. Il rapporto teorico (l’indicatore ha valore descrittivo) fra numero di pensioni erogate e pensionati
si colloca mediamente fra l’1,39 pensioni del Trentino Alto Adige e l’1,58 dell’Umbria, a fronte di una
media nazionale del 1,43 pensioni per beneficiario (Tav. 1, col. 3).
Pensionati, pensioni, ripartizioni e regioni
I dati d’insieme relativi alla concentrazione regionale dei pensionati e delle pensioni appaiono piuttosto
diversificati sul territorio nazionale.
La percentuale dei pensionati in rapporto alla popolazione residente, innanzi tutto, appare
sensibilmente più elevata della media nazionale nelle regioni del Nord e del Centro, con tassi compresi
fra il 27,4 e il 28,5% e con un picco in Friuli-Venezia Giulia (30,7%), percentuali che si confermano con
ancor maggiore evidenza nel rapporto fra numero di pensioni erogate e abitanti.
Il rapporto fra numero di pensioni e pensionati, come si è detto, vede invece in testa l’Umbria e
l’insieme delle regioni del Centro, seguite dal Sud.
Questa prima analisi evidenzia un primo fenomeno di rilievo: da un punto di vista numerico, pensionati
e i trattamenti pensionistici in rapporto alla popolazione sono relativamente minori nel Mezzogiorno
(incluse le Isole) che nel resto del Paese.
L’analisi degli indici di concentrazione territoriale (Tav. 1 per i pensionati e Tav. 2 per le pensioni)
conferma, nel dettaglio regionale, quanto appena rilevato: la concentrazione relativamente maggiore dei
pensionati rispetto alla media nazionale è evidente, in particolare, in Piemonte (113,5%, Tav. 1), in
1
Cfr. http://dati.istat.it/, alla voce Esplora Temi, seguendo il percorso Assistenza e Previdenza >> Trattamenti
pensionistici e beneficiari. Analisi effettuata sui dati disponibili al 26 aprile 2012.
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Anno IV - n° 2 - Maggio 2012
Friuli V.G. (114,6%) e in Umbria (114,5%); percentuali elevate (per oltre 10 punti superiori alla media
nazionale) si notano anche in Emilia Romagna, Toscana e Marche. Il Mezzogiorno presenta indicatori
nettamente più bassi in Puglia (93%), in Sicilia (89,4%) e soprattutto in Campania (82,8%). Allo stesso
tempo, rispetto alla media nazionale l’indice basato sul numero di pensioni erogate in rapporto alla
popolazione (Tav. 2) è particolarmente alto in Piemonte (110,7%) e Val d’Aosta (111%), Friuli (116%),
Emilia Romagna (114,5%), Toscana (112,7%), Marche (116,7%) e soprattutto Umbria, regione che con
il suo 126% appare molto lontana dalla Campania, all’estremo opposto della distribuzione.
Pensioni per tipologia e ammontare
Il secondo fenomeno di rilievo, in evidenza in questa analisi, è che dal punto di vista degli importi
mensili le pensioni erogate nel Mezzogiorno, anche in ragione della debolezza del tessuto economico e
produttivo che le ha prodotte, risultano mediamente più basse. Allo stesso tempo, il livello medio degli
importi mensili varia in rapporto al tipo di pensione percepita e anche sotto questo aspetto esistono
notevoli differenze fra le regioni.
La Tav. 3 riporta la distribuzione percentuale per regione delle pensioni erogate per tipologia. Le
pensioni di vecchiaia e anzianità rappresentano mediamente il 50% delle erogazioni a livello nazionale,
ma la percentuale sale al 58,9% nel Nord-ovest e al 57,2% nel Nord-est; il Centro si posiziona al 49,5%
contro il 40,1 del Sud e il 38,6 delle Isole. Lombardia e Trentino, le regioni a più alta intensità lavorativa
e occupazionale, registrano le più elevate percentuali di erogazioni per vecchiaia e anzianità (intorno al
60%); sul versante opposto Campania (37,5%), Calabria (37,7%) e Sicilia (38%).
Per contro, a fronte di una media nazionale del 20,5% il dato complessivo relativo alle pensioni di
invalidità e invalidità civile sale al 29,6% delle erogazioni nel Sud e al 28,8 nelle Isole; punte si registrano
in Calabria (32,2%) e Campania (31,3%) mentre in Sicilia il dato appare leggermente al di sotto della
media meridionale. Con la notevole eccezione dell’Umbria, regione nella quale le pensioni di invalidità
raggiungono una percentuale del 24,5%, il Centro-nord registra nel suo complesso percentuali che
oscillano intorno al 15%, con minimi in Lombardia e Trentino.
Il peso delle pensioni erogate ai superstiti è invece piuttosto omogeneo a livello nazionale e oscilla
intorno al 20% fra le diverse regioni.
Le pensioni sociali sono relativamente più frequenti nel Mezzogiorno (Sicilia 7,4%, Campania 6,4%,
Calabria 5,2%, Puglia 4,9%), contro una media di erogazioni che oscilla intorno all’1,7% nelle principali
regioni del Nord (Lombardia, Trentino, Piemonte).
Fatto 100 il totale nazionale per tipologia di pensione, la Tav. 4 rilegge e conferma le evidenze appena
citate attraverso gli indici di concentrazione regionale, costruiti in rapporto alla popolazione residente.
Nella Tav. 5 abbiamo riportato le frequenze cumulate dei trattamenti pensionistici per principali classi
di importo mensile. Ogni colonna include i dati della precedente, ad eccezione dell’ultima, che riguarda
le sole pensioni superiori ai 3.000 euro mensili.
Le pensioni fino a 749 euro rappresentano il 31,7% della media nazionale e sono destinate a 5.145 mila
persone, ma sono più frequenti nelle regioni del Mezzogiorno (Sud 39,6%, 1.366 mila beneficiari; Isole
40,3%, 664 mila persone): il record dei pensionati più poveri spetta al Molise, con il 43,6%, seguito da
Basilicata (42,6%), Sicilia (41,8%) e Campania (41,2); è tuttavia il caso di ricordare che la dimensione
sociale del fenomeno è diversa, in quanto la numerosità dei beneficiari nelle ultime due regioni è molto
maggiore (rispettivamente 506 mila in Sicilia e 532 mila in Campania).
Le pensioni fino a 1.000 euro (comprensive delle precedenti, nelle elaborazioni della nostra Tav. 5)
rappresentano il 45% di quanto erogato a livello nazionale e interessano 7.305 mila persone, delle quali
oltre 2.800 mila residenti nel Mezzogiorno, dove la percentuale di erogazioni è di oltre dieci punti più
alta, con punte in Molise e Basilicata e, ancora una volta, livelli massimi in Campania, Calabria e Sicilia.
Il fenomeno si ripete per i pensionati che percepiscono fino a 1.500 euro, che nel Mezzogiorno sono in
pratica oltre tre su quattro (3.850 mila persone).
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Le pensioni più ricche, al contrario, sono maggiormente concentrate al Centro-nord e soprattutto nel
Nord-ovest, con picchi in Liguria (5,6%) e Lombardia (5,2%), regione nella quale il fenomeno assume
una ragguardevole ampiezza in cifre assolute, interessando 139 mila persone, a fronte delle circa 163
mila dell’intero Mezzogiorno.
Considerazioni conclusive
L’analisi segnala tre principali ordini di fenomeni: il numero relativamente maggiore di pensionati e di
pensioni nelle regioni settentrionali del Paese, la diversa distribuzione regionale delle pensioni per
tipologia e la loro differente distribuzione per classi di importo mensile.
Nelle regioni settentrionali vi è infatti una relativa prevalenza di pensioni di vecchiaia e anzianità,
mentre nelle regioni del Mezzogiorno risulta evidente una diffusione relativamente maggiore, rispetto
alla media nazionale, di più modeste pensioni di invalidità e di invalidità civile.
L’analisi per classi di importo mensile mostra infine una relativa prevalenza delle pensioni di importo
più basso nel Mezzogiorno, a fronte di medie sensibilmente più elevate, a partire dai 1.500 euro mensili,
nel Centro e soprattutto nel Nord, dove due pensionati italiani su tre superano tale cifra. Nelle regioni
del Centro-nord, infine, è concentrato il 77% delle pensioni italiane superiori ai 3.000 euro (il 50% nel
solo Nord).
In rapporto agli effetti attesi dei recenti provvedimenti governativi, il quadro appena delineato
evidenzia, implicitamente, che gli effetti di reddito sulle pensioni reali saranno relativamente più
modesti nel Mezzogiorno che a livello nazionale: le pensioni eccedenti i 1.400 euro, interessate al
mancato adeguamento alle variazioni degli indici ufficiali dei prezzi al consumo, sono infatti
relativamente meno frequenti che nel resto del Paese.
È tuttavia importante sottolineare anche che la soglia di povertà relativa, per una famiglia di due
componenti, è pari secondo l’Istat a 992,46 euro e pensioni inferiori ai 1.000 euro interessano 7,3
milioni di persone (il 12% della popolazione italiana), 2,8 milioni delle quali nel Mezzogiorno, e questo
dato evidenzia, su un piano diverso, disagio ed esclusione sociale, problemi ai quali una società avanzata
deve comunque tentare di offrire una soluzione adeguata.
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Tav. 1 - Pensionati 2009 e popolazione
Pensioni
Pensionati
erogate
totale
totale
Pensionati
Ind. di
Pensioni
su
concentrazione
per
Popolazione
popolazione
regionale
pensionato
per regione pensionati (*)
media
totale
percentuale
percentuale
Territorio
Italia
16.236.702 23.303.538
1,44
60.626.442
26,8%
100,0%
Nord4.596.111 6.473.727
1,41
16.120.067
28,5%
106,5%
ovest
Piemonte
1.355.428 1.897.053
1,40
4.457.335
30,4%
113,5%
Valle
36.409
54.725
1,50
128.230
28,4%
106,0%
d'Aosta
Liguria
538849
785.349
1,46
1.616.788
33,3%
124,4%
Lombardia 2.665.425 3.736.600
1,40
9.917.714
26,9%
100,4%
Nord-est
3.271.230 4.685.873
1,43
11.643.194
28,1%
104,9%
Trentino
267.686
373.655
1,40
1.037.114
25,8%
96,4%
Alto Adige
Veneto
1.293.133 1.809.632
1,40
4.937.854
26,2%
97,8%
FriuliVenezia
379.128
551.002
1,45
1.235.808
30,7%
114,6%
Giulia
Emilia1.331.283 1.951.584
1,47
4.432.418
30,0%
112,1%
Romagna
Centro
3.268.474 4.784.783
1,46
11.950.322
27,4%
102,1%
Toscana
1.117.868 1.624.692
1,45
3.749.813
29,8%
111,3%
Umbria
277.892
439.319
1,58
906.486
30,7%
114,5%
Marche
465.213
702.456
1,51
1.565.335
29,7%
111,0%
Sud
3.452.793 5.004.285
1,45
14.186.373
24,3%
90,9%
Abruzzo
378.319
565.589
1,50
1.342.366
28,2%
105,2%
Molise
93.199
138.838
1,49
319.780
29,1%
108,8%
Campania
1.293.323 1.857.676
1,44
.834.056
22,2%
82,8%
Puglia
1.019.275 1.450.539
1,42
4.091.259
24,9%
93,0%
Basilicata
158.439
230.848
1,46
587.517
27,0%
100,7%
Calabria
510.238
760.795
1,49
2.011.395
25,4%
94,7%
Isole
1.648.094 2.354.870
1,43
6.726.486
24,5%
91,5%
Sicilia
1.208.967 1.713.830
1,42
5.051.075
23,9%
89,4%
Sardegna
439.127
641.040
1,46
1.675.411
26,2%
97,9%
Estero
493.475
529.376
1,07
0,0%
0,0%
Non
2.854
2.898
1,02
0,0%
0,0%
indicato
(*) Indice di concentrazione = pensionati su popolazione per regione / pensionati su
popolazione Italia
Fonte: ns. elaborazioni su dati Istat (I.Stat)
Tav. 2 - Totale pensioni 2009 e popolazione
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Ind. di
Pensionati Pensioni
Pensioni Pensioni su concentrazione
Popolazione
per
per
erogate popolazione
regionale
per regione
regione
regione
(pensioni) (*)
totale
percentuale
percentuale
percentuale percentuale percentuale
Territorio
Italia
23.303.538
38,4%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
Nord6.473.727
40,2%
104,5%
28,3%
27,8%
26,6%
ovest
Piemonte
1.897.053
42,6%
110,7%
8,3%
8,1%
7,4%
Valle
54.725
42,7%
111,0%
0,2%
0,2%
0,2%
d'Aosta
Liguria
785.349
48,6%
126,4%
3,3%
3,4%
2,7%
Lombardia 3.736.600
37,7%
98,0%
16,4%
16,0%
16,4%
Nord-est
4.685.873
40,2%
104,7%
20,1%
20,1%
19,2%
Trentino
373.655
36,0%
93,7%
1,6%
1,6%
1,7%
Alto Adige
Veneto
1.809.632
36,6%
95,3%
8,0%
7,8%
8,1%
FriuliVenezia
551.002
44,6%
116,0%
2,3%
2,4%
2,0%
Giulia
Emilia1.951.584
44,0%
114,5%
8,2%
8,4%
7,3%
Romagna
Centro
4.784.783
40,0%
104,2%
20,1%
20,5%
19,7%
Toscana
1.624.692
43,3%
112,7%
6,9%
7,0%
6,2%
Umbria
439.319
48,5%
126,1%
1,7%
1,9%
1,5%
Marche
702.456
44,9%
116,7%
2,9%
3,0%
2,6%
Sud
5.004.285
35,3%
91,8%
21,3%
21,5%
23,4%
Abruzzo
565.589
42,1%
109,6%
2,3%
2,4%
2,2%
Molise
138.838
43,4%
113,0%
0,6%
0,6%
0,5%
Campania
1.857.676
31,8%
82,8%
8,0%
8,0%
9,6%
Puglia
1.450.539
35,5%
92,2%
6,3%
6,2%
6,7%
Basilicata
230.848
39,3%
102,2%
1,0%
1,0%
1,0%
Calabria
760.795
37,8%
98,4%
3,1%
3,3%
3,3%
Isole
2.354.870
35,0%
91,1%
10,2%
10,1%
11,1%
Sicilia
1.713.830
33,9%
88,3%
7,4%
7,4%
8,3%
Sardegna
641.040
38,3%
99,5%
2,7%
2,8%
2,8%
Estero
529.376
0,0%
0,0%
3,0%
2,3%
0,0%
Non
2.898
0,0%
0,0%
0,0%
0,0%
0,0%
indicato
(*) Indice di concentrazione = pensioni su popolazione per regione / pensioni su
popolazione Italia
Fonte: ns. elaborazioni su dati Istat (I.Stat)
Tav. 3 - Pensioni erogate in complesso e in percentuale per principali tipologie
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Pensioni
erogate
Vecchiaia Invalidità e
Pensioni
Superstiti
(totale di e anzianità inv. civile
sociali
riga = 100)
totale
percentuale percentuale percentuale percentuale
Territorio
Italia
23.303.538
50,5%
20,5%
Nord6.473.727
58,9%
14,3%
ovest
Piemonte
1.897.053
59,1%
14,5%
Valle
54.725
51,8%
16,9%
d'Aosta
Liguria
785.349
52,9%
16,7%
Lombardia
3.736.600
60,2%
13,6%
Nord-est
4.685.873
57,2%
15,1%
Trentino
373.655
59,7%
13,3%
Alto Adige
Veneto
1.809.632
57,4%
14,6%
FriuliVenezia
551.002
55,1%
15,7%
Giulia
Emilia1.951.584
57,2%
15,8%
Romagna
Centro
4.784.783
49,5%
20,7%
Toscana
1.624.692
53,6%
16,7%
Umbria
439.319
45,2%
24,5%
Marche
702.456
48,7%
22,3%
Sud
5.004.285
40,1%
29,6%
Abruzzo
565.589
43,5%
25,5%
Molise
138.838
42,8%
27,2%
Campania
1.857.676
37,5%
31,3%
Puglia
1.450.539
42,9%
28,0%
Basilicata
230.848
40,8%
29,5%
Calabria
760.795
37,7%
32,2%
Isole
2.354.870
38,6%
28,8%
Sicilia
1.713.830
38,0%
28,2%
Sardegna
641.040
40,1%
30,5%
Estero
529.376
59,3%
4,5%
Non
2.898
62,7%
0,6%
indicato
Fonte: ns. elaborazioni su dati Istat (I.Stat)
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Indennitarie
e guerra
percentuale
20,2%
3,4%
5,2%
20,7%
2,0%
4,1%
20,8%
1,8%
3,9%
21,7%
1,7%
8,0%
21,4%
20,5%
20,4%
2,7%
2,0%
1,9%
6,3%
3,7%
5,4%
19,8%
1,7%
5,5%
20,8%
2,1%
5,2%
21,3%
2,1%
5,8%
19,8%
1,7%
5,5%
20,0%
20,2%
18,5%
19,2%
19,7%
19,5%
20,3%
20,2%
19,0%
20,6%
19,6%
20,4%
20,9%
18,9%
34,3%
3,4%
2,5%
2,9%
2,3%
5,3%
4,1%
3,0%
6,4%
4,9%
3,8%
5,2%
6,6%
7,4%
4,5%
0,0%
6,4%
7,1%
8,8%
7,6%
5,3%
7,4%
6,7%
4,6%
5,2%
5,2%
5,3%
5,6%
5,5%
5,9%
2,0%
29,3%
0,0%
7,4%
Tav. 4 - Pensioni per abitante: indice di concentrazione regionale (*) per tipologia
Pensioni
Vecchiaia e Invalidità e Superstiti
Pensioni
Indennitarie
erogate
anzianità
inv. civile
sociali
e guerra
percentuale percentuale percentuale percentuale percentuale percentuale
Territorio
Italia
100,00%
100,00%
100,00%
100,00%
100,00%
100,00%
Nord104,50%
121,70%
72,60%
106,80%
61,20%
82,20%
ovest
Piemonte
110,70%
129,40%
78,10%
113,60%
57,70%
82,10%
Valle
111,00%
113,80%
91,10%
118,90%
53,80%
170,00%
d'Aosta
Liguria
126,40%
132,20%
102,60%
133,70%
99,80%
152,30%
Lombardia 98,00%
116,70%
65,00%
99,30%
56,60%
69,60%
Nord-est
104,70%
118,60%
77,10%
105,40%
56,70%
108,10%
Trentino
93,70%
110,70%
60,80%
91,60%
45,20%
99,00%
Alto Adige
Veneto
95,30%
108,30%
67,60%
98,10%
56,80%
94,00%
Friuli116,00%
126,50%
88,50%
122,10%
71,60%
127,80%
Venezia
Giulia
Emilia114,50%
129,70%
88,20%
112,10%
55,10%
120,50%
Romagna
Centro
104,20%
102,10%
105,00%
102,80%
103,70%
126,40%
Toscana
112,70%
119,50%
91,50%
112,40%
82,00%
152,20%
Umbria
126,10%
112,80%
150,40%
115,30%
107,70%
213,10%
Marche
116,70%
112,50%
126,50%
110,60%
77,20%
169,10%
Sud
91,80%
72,80%
132,50%
89,30%
141,10%
92,70%
Abruzzo
109,60%
94,40%
136,10%
105,60%
130,40%
154,60%
Molise
113,00%
95,70%
149,70%
113,30%
97,10%
144,70%
Campania 82,80%
61,40%
126,30%
82,60%
154,10%
73,10%
Puglia
92,20%
78,40%
125,90%
86,50%
130,30%
91,40%
Basilicata
102,20%
82,50%
146,90%
104,20%
113,80%
102,30%
Calabria
98,40%
73,40%
154,50%
95,20%
147,40%
100,00%
Isole
91,10%
69,50%
128,00%
91,80%
174,80%
97,10%
Sicilia
88,30%
66,30%
121,40%
91,30%
189,20%
92,20%
Sardegna
99,50%
79,00%
147,90%
93,20%
131,20%
112,00%
(*) Indice di concentrazione = pensioni (per tipologia) su popolazione per regione / pensioni (per
tipologia) su popolazione Italia
Fonte: ns. elaborazioni su dati Istat (I.Stat)
StrumentiRes - Rivista online della Fondazione Res
Anno IV - n° 2 - Maggio 2012
Tav. 5 - Frequenze cumulate per regione: pensionati per classe di importo mensile
fino a
fino a 999.99 fino a
fino a
fino a
3000 euro e
749.99 euro euro
1.499.99
1.999.99
2.999.99
più
euro
euro
euro
Territorio
Italia
31,7%
45,0%
69,2%
83,9%
95,6%
4,4%
Nord-ovest
26,5%
38,0%
64,5%
82,2%
95,0%
5,0%
Piemonte
26,5%
38,9%
65,9%
83,4%
95,6%
4,4%
Valle d'Aosta
26,8%
38,7%
63,8%
81,3%
95,4%
4,6%
Liguria
28,0%
39,0%
61,2%
78,4%
94,4%
5,6%
Lombardia
26,1%
37,4%
64,5%
82,3%
94,8%
5,2%
Nord-est
28,1%
41,6%
68,6%
84,6%
95,9%
4,1%
Trentino Alto
31,8%
44,3%
68,2%
83,1%
95,3%
4,7%
Adige
Veneto
30,1%
43,9%
71,1%
86,1%
96,3%
3,7%
Friuli-Venezia
26,8%
38,9%
65,4%
82,2%
95,2%
4,8%
Giulia
Emilia25,7%
39,5%
67,2%
84,1%
95,9%
4,1%
Romagna
Centro
30,0%
42,7%
66,4%
81,1%
94,1%
5,9%
Toscana
28,0%
41,0%
67,4%
83,5%
95,6%
4,4%
Umbria
28,3%
41,9%
68,5%
84,1%
96,3%
3,7%
Marche
32,2%
48,0%
74,2%
87,3%
96,9%
3,1%
Lazio
31,1%
42,5%
62,7%
76,5%
91,6%
8,4%
Sud
39,6%
54,7%
75,7%
87,2%
96,9%
3,1%
Abruzzo
37,8%
52,9%
75,2%
86,9%
96,8%
3,2%
Molise
43,6%
59,9%
79,8%
89,2%
97,4%
2,6%
Campania
41,2%
55,0%
75,4%
86,6%
96,6%
3,4%
Puglia
37,1%
53,3%
74,5%
86,9%
96,9%
3,1%
Basilicata
42,6%
58,6%
79,8%
89,7%
97,8%
2,2%
Calabria
40,1%
55,8%
77,4%
88,3%
97,5%
2,5%
Isole
40,3%
55,3%
75,0%
86,2%
96,5%
3,5%
Sicilia
41,8%
57,4%
76,3%
86,7%
96,5%
3,5%
Sardegna
35,9%
49,5%
71,5%
84,8%
96,5%
3,5%
Estero
95,8%
97,3%
98,4%
99,0%
99,5%
0,5%
Non
18,5%
28,0%
50,5%
67,8%
92,0%
8,0%
indicato
Fonte: ns. elaborazioni su dati Istat (I.Stat)
StrumentiRes - Rivista online della Fondazione Res
Anno IV - n° 2 - Maggio 2012
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