La diffrazione della luce DOMANDA “È possibile ottenere un fascio di luce molto stretto?” “Come si comporta la luce attraversando una stretta fenditura?” DESTINATARI Alunni di scuola secondaria di secondo grado MATERIALE OCCORRENTE − − − − − − − − DESCRIZIONE DELL’ESPERIMENTO Puntatore laser Stampante laser Lucido per stampante laser (in alternativa vetrino da microscopio e uniposca nero) Cartoncino Mollette per panni Metro Righello Foglio di carta a quadretti o carta millimetrata 1. Si stampa sul lucido un rettangolo nero (completamente opaco) con delle righe bianche di diversa larghezza (Fig. 1). 2. Si ritaglia il rettangolo e lo si monta su una molletta come mostrato nella foto (Fig.2). 3. Si monta il puntatore su una o due mollette in modo tale che premendo il pulsante si mantenga acceso. 4. Si posiziona lo schermo rettangolare perpendicolare al fascio di luce del puntatore in modo che il raggio attraversi una fenditura. 5. Si osserva l’immagine che il raggio di luce produce sullo schermo di cartoncino dopo aver attraversato la fenditura e si osserva come la figura luminosa cambia al variare della larghezza della fenditura. 6. Approfondimenti : Determinazione della lunghezza d’onda della luce mediante la formula. Osservazione della diffrazione prodotti con maschere più complesse. ASPETTI POSITIVI I tempi di realizzazione sono brevi se si forniscono già preparate le maschere rettangolari. Nella versione quantitativa gli studenti sono coinvolti in due misure dirette di lunghezza (la distanza schermo-fenditura e la distanza tra i punti di intensità minima) e in una misura indiretta ( la larghezza della fenditura ottenuta convertendo il punto tipografico in mm) e inoltre sviluppano manualità nell’allestire ed nell’eseguire la prova. ASPETTI NEGATIVI Occorre informare i ragazzi sui danni che lo luce del puntatore può provocare se osservata direttamente e di conseguenza occorre vigilare affinché gli studenti seguano le corrette procedure di esecuzione. DIFFICOLTA’ INCONTRATE Nessuna. GRADIMENTO DEGLI ALUNNI Gli studenti sono incuriositi dalle caratteristiche della luce laser e dal fenomeno osservato perché appare contro-intuitivo. VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI Relazione scritta dell’esperimento seguendo uno schema generale, utilizzato per tutte le esperienze laboratoriali. 1 0.25 pt 0.5 pt 0.75 pt 1 pt Figura 1. Riproduzione della maschera utilizzata per l’esperimento. Figura 2. Fotografia del montaggio della maschera con varie fenditure e del puntatore laser diretto attraverso una di queste. Figura 3. Immagine dell’intensità della luce trasmessa dalla fenditura su uno schermo di carta a quadretti da 5 mm: è evidente la parte luminosa centrale e le bande luminose laterali alternate da bande scure. 2 Analisi quantitativa – Determinazione della lunghezza d’onda della luce (per il triennio superiori). La teoria della diffrazione da una fenditura afferma che la lunghezza d’onda si ottiene ݓ ߣ= ܽ 2ܦ dove ܦè la distanza tra l maschera con fenditura e lo schermo dove incide il fascio, ܽ è la larghezza della fenditura, ݓè la distanza tra i centri delle due bande scure ai lati del punto luminoso centrale. a w D Figura 4. Schema dell’esperimento. Nella prova a cui si riferiscono le fotografie sono stati usati questi valori: distanza fenditura-schermo ≈ ܦ970 mm larghezza fenditura ܽ = 0.75 pt ≈ 0.2646 mm e si è ottenuto come larghezza massimo centrale ≈ ݓ5.7 mm Con questi dati si ottiene ߣ ≈ 0.74 ߤm,ossia un 15% in più del valore atteso. Le larghezze delle fenditure sono espresse in punti tipografici (pt). Occorre sapere, per effettuare le conversione a millimetri, che: 1 pt = 1/72 pollice e che 1 pollice = 2.54 mm ossia 1 pt = 1/72 pollice ≈ 0.3528 mm. Approfondimenti. Si possono creare facilmente sempre ricorrendo ad una stampante laser maschere più complesse: fenditure doppie, reticoli di fenditure, reticoli con varie geometrie, e osservare le figure di diffrazione che si ottengono, discutendone la loro relazione con le maschere che le originano. A questo scopo è importante creare le immagine con software che in fase di stampa garantiscono il rispetto delle dimensioni e dei dettagli dell’immagine. 3