FITOFARMACI Bolzano il 2 – 3 settembre 2005 presentato dal: Dr. Lino Wegher Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 1 1 2–3 4–8 9 10 11 12 – 16 17 - 20 21 22 – 23 24 - 25 26 – 27 28 - 29 30 31 – 32 33 Fitofarmaci Indice Generalità dei fitofarmaci Bilancio delle intossicazioni D.L.vo. N. 194 del 17/03/1995 Principio attivo e coformulanti Classificazione Concetti base Dove agiscono i fitofarmaci Sistema nervoso Tratto respiratorio Sintesi dello sterolo Inibizione della germinazione Crescita e sviluppo Inibizione degli enzimi Tossicità per l‘uomo Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 2 34 Penetrazione dell'‘organismo 35 – 36 Via respiratoria 38 – 41 Via cutanea 42 - 44 Via digerente 45 – 51 Metabolismo 52 Ingestione può dare vita 53 61 74 79 80 85 – 60 – 73 - 78 – 84 Tossicità e detossisficazione Normative Etichettatura delle sostanze chimiche D.P.R.223/88 CAV (centro antiveleni) Piano triennale 2003 - 2005 86 Accordo tra Stato, Regioni, Province 87 – 90 91 Piano annuale Ringraziamenti Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 3 L‘utilizzo di sostanze di sintesi chimica per la lotta contro gli agenti nocivi alle colture agricole ha rappresentato uno dei più potenti mezzi di affermazione dell'agricoltura moderna, praticata soprattutto nella seconda metà del 900, e che ha permesso il raggiungimento di ingenti rese produttive. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 4 I fitofarmaci rappresentano un tipo di energia ausiliare che è stata introdotta nelle aziende agricole semplicemente come strumento di massimizzazione delle produzioni agricole e quindi dei profitti economici, senza tenere conto della necessaria visione ecositematica in cui inquadrare l‘introduzione di una svariata gamma di sostanze „xenobiotiche“ (estranee ai processi biologici) nei comparti ambientali. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 5 Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 6 Si calcola che ogni anno vengano immesse nella biosfera 250.000.000 di tonnellate di prodotti organici di sintesi tra cui 2.000.000 tonnellate di pesticidi (300.000 t. nella sola Unione Europea). Una serie di studi affermano che almeno il 65% delle terre agricole europea supera abbondantemente il limite di contaminazione stabiliti dalla UE. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 7 L‘utilizzo di una molecola di sintesi chimica, ovvero che non è il risultato dell'evoluzione biologica e quindi come tale del tutto compatibile con gli equilibri biosferici, andrebbe seriamente verificato dal punto della tossicità. I fitofarmaci sono stati sviluppati per abbattere drasticamente le densità popolazioni di tutti i competitori (erbe infestanti) delle colture agricole e degli organismi fitofagi e possono essere classificati o sulla base della loro composizione chimica o su quella del rispettivo organismo bersaglio. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 8 Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 9 Sono prodotti fitosanitari secondo il D.L.vo. n. 194 del 17/03/1995, le sostanze ed i preparati contenenti una o più sostanze attive, presentati nella forma in cui sono forniti all'utilizzatore e destinati a: • proteggere i vegetali da tutti gli organismi animali e vegetali nocivi alla produzione agricola; • favorire o regolare i processi vitali dai vegetali (fitoregolatori); • conservare i prodotti vegetali, esclusi i conservanti disciplinati da particolare disposizione; • eliminare le piante indesiderate (diserbanti) oppure frenare o evitare un loro indesiderato acrescimento; • ecc. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 10 I prodotti che vengono commercializzati di solito sono caratterizzate dalla presenza non solo del principio attivo, ovvero la sostanza che esplica l‘azione biocida, ma anche di coformulanti e sostanze inerti, i primi sono agenti chimici che migliorano l‘azione ed aumentano la persistenza del principio attivo, mentre i secondi hanno la sola funzione di diluire il principio. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 11 Nella tabella sottostante viene indicato un esempio di classificazione dei fitofarmaci secondo l‘organismo su cui agiscono: Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 12 FITOFARMACI BERSAGLIO ERBICIDI (diserbante) Infestanti mono e dicoteledoni FUNGICIDI (chiamati anche anticrittogamici) Muffe, maricumi, ruggini, carbonchio ALGHICIDI Alghe INSETTICIDI Insetti e artopodi MOLLUSCHICIDI Lumache ACARICIDI Acari NEMATOCIDI Nematodi, piccoli vermi e bisce TOPICIDI Topi e altri roditori OVICIDI Uova di insetti o larve Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 13 Classificazioni tossicologiche • Classificazione UE – Molto tossico T+ – Tossico T – Nocivo Xn – Irritante Xi – Corrosivo C – Non pericoloso ACHTUNG! Vorsichtig handhaben – Non classificato Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 14 Classificazione mondiale WHO (Organizzazione mondiale della Sanità) Classe Valutazione LD 50 (mg/kg peso corporio) Orale Cutaneo Solido Liquido Solido Liquido Ia Estremamente velenoso <5 < 20 < 10 < 40 Ib Molto velenoso 5–50 20-200 10-100 4-400 II Notevolmente velenoso 50-500 200-2000 100-1000 4004000 III Poco velenoso >500 >2000 Uso normale non velenoso >2000 >3000 >1000 - >4000 - Non classificato Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 15 Classificazione IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) • Gruppo 1: cancerogeni per l’uomo • Gruppo 2A: probabili cancerogeni per l’uomo • Gruppo 2B: possibili cancerogeni per l’uomo • Gruppo 3: agenti non classificabili per la cancerogenicità nell’uomo • Gruppo 4: agenti probabilmente non cancerogeni per l’uomo Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 16 Concetti basilari I parametri più comunemente utilizzati sono: Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 17 • LD 50: (Lethal Dose 50 o Dose Letale Mediana) la dose di una sostanza chimica che determina la morte del 50% degli individui in saggi di tossicità acuta per somministrazione diretta, espressa in termini ponderali per unità di perso corporeo (mg/kg). • LC 50: (Lethal Concentration 50 o Concentrazione Letale Mediana) concentrazione di una sostanza chimica che determina la morte del 50% degli individui in saggi di tossicità acuta per esposizione ambientale, espressa in termini temporali (ore). Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 18 • EC 50: (Effective Concentration 50 o Concentrazione Efficace Mediana) concentrazione di una sostanza chimica che produce nel 50% degli individui un effetto diverso dalla morte in saggi sia acuti che cronici, espressa in termini temporali (ore). • LT 50: (Lethal Time 50 o Tempo Letale Mediano) rappresenta il tempo necessario a determinare la morte del 50% degli individui esposti ad una concentrazione determinata di una sostanza. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 19 • NOEL: (No-Observed-Effect-Level) rappresenta il più alto livello (concentrazione o dose) al quale non si è manifestato alcun effetto in saggi sia acuti che cronici. • LOEL: (Lowest-Observed-Effect Level): rappresenta il più basso livello (concentrazione o dose) al quale è stato possibile evidenziare un effetto in saggi sia acuti che cronici. • ADI: (acceptable daily intake) la quantità che si può ingerire ogni giorno nell'‘arco di una vita senza subire danni. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 20 Dove agiscono i fitofarmaci: bersaglio 1. 2. 3. 4. 5. 6. Sistema nervoso Tratto respiratorio Sintesi dello sterolo Inibizione della germinazione Crescita e sviluppo Inibizione degli enzimi Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 21 1. Sistema nervoso La maggioranza dei pesticidi oggi in uso ha effetti neurotossici. Questi inibiscono l‘azione dell'enzima acetilcolinesterasi, responsabile dell'inattivazione del neurotrasmettitore acetilcolina. Conseguenza è l‘accumulazione del neurotrasmettitore nella sinapsi, che determina sovrastimolazione; gli effetti acuti dell'intossicazione includono perciò paralisi, debolezza muscolare, convulsioni fino alla morte dell'insetto. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 22 Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 23 2.Tratto respiratorio Agiscono essenzialmente per asfissia, coprendo il corpo degli insetti con una sottile pellicola e penetrando per capillarità nei loro canali tracheali che rimangono perciò occlusi (a tale penetrazione fa seguito un‘azione irritante e quindi la morte per asfissia); disturbano il ciclo di Krebs, e la conseguente fosforilazione ossidativa. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 24 Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 25 3. Sintesi dello sterolo • Questi fitofarmaci vengono chiamati anche IBE (inibitori biosintesi ergosterolo) inibitori. Ostacolano la biosintesi dell'ergosterolo, principale sterolo attivo nella formazione della membrana cellulare. Sono (sopratutto fungicidi) rappresentati da principi attivi ad azione anticrittogamica, e rientrano nei seguenti gruppi chimici: imidazoli, morfoline, pirimidine, triazoli, piperazine. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 26 Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 27 4. Inibizione della germinazione Sono chiamati anche diserbanti antigerminella, cioè sono efficaci nel colpire i semi in via di germinazione dei vegetali indesiderati. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 28 Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 29 5. Crescita e sviluppo Sono denominati anche IGR (insect growth regulator), disturbano la muta degli insetti; p.e. i larvicidi impediscono alle giovani larve di svilupparsi. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 30 6. Inibizione degli enzimi Agiscono su sistemi enzimatici come es.: • lo zolfo agisce sull'ossireduzione, sostituendosi all'ossigeno nel meccanismo metabolico; • agiscono sul complesso enzimatico detto P-450, che rende le molecole xenobiotiche più idrosolubili per aggiunta di gruppi – OH; • il DDT inibisce l‘enzima anidrasi carbonica che controlla l‘assunzione del calcio da parte delle uova, con conseguente sviluppo di un guscio molto fragile, tendente a rompersi prima del completamento dell'ontogenesi. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 31 Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 32 Tossicità per l‘uomo Problematiche: - grandi quantità immesse nell'‘ambiente; - lunghi periodi di dimezzamento; - si ritrovano anche in punti distanti dalle zone di utilizzo; - si rinvengono costantemente nel tessuto adiposo; - si accumulano lungo le catene trofiche; - determinano resistenza in alcuni parassiti ed eliminano flora e fauna utile. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 33 La tossicità dei fitofarmaci dipende dalla via di penetrazione nell'organismo: Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 34 Mucinous intestinal borderline tumor (left) vs mucinous carcinoma (right) Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 35 Left, Sheets of tumor cells are divided and packaged by a thin fibrovascular stroma (arrows), creating a typical “zellballen” appearance of a paraganglioma (hematoxylin-eosin, original magnification ×100). Right, Higher power examination reveals variably sized nuclei with some chromatin clearing, tiny nucleoli, and occasional multinucleation. Granular cytoplasm is present in all tumor cells (hematoxylin-eosin, original magnification ×400). Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 36 • Metabolismo Renale Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 37 Attraverso i reni vengono espulsi i residui del metabolismo e degli alimenti e le sostanze tossiche non utilizzate dalle cellule. Il loro corretto funzionamento è indispensabile alla buona salute. Ogni indebolimento della funzione renale ha conseguenze immediate e dirette sullo stato generale. Per dare un’idea più precisa dell’importanza del lavoro renale, precisiamo che ogni rene umano, è composto da circa un milione di unità filtranti. E’ capace di filtrare, quotidianamente litri 1,700 di liquido, dove sono presenti, in soluzione, più di 50 sostanze chimiche diverse. Il rene è dunque, innanzi tutto, un ORGANO DI SELEZIONAMENTO. Lascia passare le sostanze inutili o nocive per l’organismo, mentre trattiene quelle utili (glucosio, cloruri assimilabili, albumina del siero, ecc.), nella misura in cui tali sostanze non siano in eccesso e a condizione, naturalmente che il tessuto renale sia intatto. Se, per una qualsiasi ragione, il rene fosse nell’impossibilità di adempiere alla funzione di depurazione, si constaterebbe immediatamente che il sangue si riempie di elementi di scarto, che andrebbero a localizzarsi nei tessuti cellulari, provocandovi alterazioni patologiche Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 38 • tessuto adiposo (bioaccumulo) Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 39 L‘ingestione può dar vita a: • Intossicazioni acute o subacute • Intossicazioni croniche (disturbi dermatologici, digestivi, cardiovascolari, respiratori, neurologici, allergici) • Intossicazioni a lungo termine (mutageni e cancerogeni). Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 40 Tossicità Acuta: Per tossicità acuta si intende l‘insorgenza dell'effetto, dopo l‘esposizione di un organismo, in un breve lasso di tempo. In genere nei test di tossicità si considera una esposizione compresa tra 15 minuti e 96 ore. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 41 Tossicità Cronica Per tossicità cronica si intende l‘insorgenza dell'effetto, dopo un lungo lasso di tempo dall‘esposizione. In genere l‘obiettivo dei test di tossicità cronica è il calcolo di una soglia di tossicità, ovvero di quel livello di esposizione massima che rappresenta il border line tra livelli efficaci e non efficaci a tempo indeterminato del tossico. Al di sotto della soglia di tossicità si deve assumere che i meccanismi di detossificazione siano in grado di assolvere il loro compito ( e quindi ridurre od eliminare la tossicità della sostanza). Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 42 Intossicazione a lungo termine: Sono ancora scarse e frammentarie le conoscenze sulle forme di intossicazioni a lungo termine e sui loro possibili poteri cancerogeni, mutageni o teratogeni. Studi confermano che vari fitofarmaci possono determinare una diminuzione della fertilità sia ai danni dell’apparato maschile che di quello femminile. Alcuni insetticidi, come ad esempio il dibromocloropropano, possono interferire con la formazione dello sperma. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 43 Meccanismi di detossificazione Oltre a meccanismi di difesa quali l‘accumulo, il metabolismo della sostanza tossica può, portare a meccanismi di detossificazione. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 44 La prima fase avviene nel endoplasmatico del fegato. Le reazioni coinvolte sono di: reticolo - ossidazione - riduzione - idrolisi Sono così aggiunti o esposti gruppi funzionali che rendono il metabolita più idrosulubile e ripartibile nel citosol. La seconda fase avviene nel citoplasma, la sostanza viene coniugata attraverso enzimi che la rendono più polare e di più facile escrezione. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 45 Bioattivazione In alcuni casi, dai processi citati, si ottengono composti parentali ancora più tossici dell'‘originale: dando luogo alla bioattivazione p.es. l‘ossidazione di alcuni insettici organofosforici porta alla formazione di metaboliti ossidati (oxon) estremamente reattivi. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 46 • Il tetracloruro di carbonio (anche chiamato CFC-10) è probabilmente l’epatotossina più conosciuta e non è tossico per il fegato nella sua forma non metabolizzata. Questa sostanza è una di quelle la cui tossicità viene incrementata dal fegato piuttosto che diminuita. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 47 Detossificazione: le vie di escrezione più efficienti • Bile: il fegato o l‘epatopancreas si comportano da filtratori; • Urina: il rene elimina tutti i composti idrofili e con massa molare inferiore ai 300g/mol; non può eliminare i complessi tossico-proteina plasmatici; • Espirio: elimina sostanze che a temperatura corporea sono in fase gassosa o liquidi ad alta tensione di vapore; • Secrezioni ghiandolari. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 48 La normativa per la protezione dalle sostanze pericolose Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 49 La legislazione italiana, con il DPR 1255/68, ha introdotto il termine di presidi sanitari, nel senso di „prodotti preparati e confezionati pronti per l‘uso“ atti a difendere le colture agricole e le derrate alimentari. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 50 IL DPR 1255/68: - stabilisce che questi prodotti debbono essere controllati e registrati dal Ministero della Sanità; - Definisce la loro classificazione in quattro classi tossicologiche, a tossicità decrescente dalla 1 alle 4, in base alla DL50, per via orale nel ratto; - Regola l‘acquisto e l‘utilizzo e, in particolare per le prime due classi, stabilisce che occorre essere muniti di apposito „patentino“. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 51 Il Ministero della Salute: • verifica e valuta documenti presentati per ciò che riguarda la salvaguardia della salute; • autorizza l‘immissione in commercio e l‘uso di un prodotto fitosanitario nel territorio italiano ed in parte di esso; • rinnova o modifica le autorizzazioni rilasciate; • riesamina, ritira o dispone il rifiuto al rinnovo od il ritiro delle autorizzazioni rilasciate; • fissa, con proprio decreto, i limiti massimi di residuo delle sostanze attive contenute nei prodotto destinati all'alimentazione. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 52 Autorizzazione I prodotti fitosanitari possono essere immessi in commercio ed utilizzati solo se sono stati autorizzati dal Ministero della Salute conformemente alle disposizioni del D.L. vo. 17 marzo 1995, n. 194 (attuazione della direttiva 91/414/CEE) e del D.P.R. 23 aprile 2001, n. 290. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 53 Trovano inoltre applicazione: •Circolare 10/06/1995 n. 17 per la registrazione dei prodotti fitosanitari contenenti sostanze attive non in commercio nell'UE alla data del 26/07/1993. •Circolare 03/09/1990 n. 20 per la registrazione dei prodotti fitosanitari contenenti sostanze attive già in commercio nell'UE alla data del 26/07/1993. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 54 L‘autorizzazione per un pesticida viene concessa solo quando non si sospetta alcuna azione sull'uomo, gli animali e l‘ambiente per l‘uso previsto e appropriato di questo prodotto. Alla richiesta devono essere allegati documenti sulle ricerche tossicologiche, che sono soggette a particolari standard di qualità che a volte sono fissati anche in modo dettagliato nelle singole leggi e regolamenti (p.es. OECD= Organisation for economic co-operatione and development). Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 55 Responsabilità Chi produce, presenta ed immette sul mercato una sostanza chimica, un preparato oppure un prodotto è responsabile del fatto che non deve sussistere alcun pericolo per la vita e la salute dell'‘uomo. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 56 Residui di sostanze attive Per residuo di un prodotto fitosanitario si intende la sostanza che viene rilevata nei vegetali o nei prodotti trasformati, nei prodotti animali destinati al consumo umano o nell'‘ambiente e che deriva dall'‘impiego di un prodotto fitosanitari. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 57 Attualmente, detti limiti massimi e di residuo sono stabiliti dal D.M. 27 agosto 2004 che contiene recenti disposizioni comunitarie e rielabora ed unifica tutti i provvedimenti nazionali precedentemente in vigore in materia. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 58 Per i tre anni del piano nazionale triennale 2003 – 2005, l‘Istituto Superiore di Sanità coordina indagini mirate (piani nazionali, EU) con l‘obbiettivo di migliorare la stima dell‘assunzione di residui di antiparassitari tramite alimenti e bevande per la popolazione, includendo sostanze attive di più di recente introduzioni e sostanze attive meno ricercate (analizando prodotti alimentari per lattanti e bambini). Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 59 Obblighi degli acquirenti (D.P.R. 23/04/01 n. 290): • Conservare in modo idoneo per il periodo di un anno, le fatture di acquisto nonché la copia dei moduli di acquisto dei prodotti con la classificazione di pericolo di molto tossici (T+), tossici (T) e nocivi (Xn). • cconservare presso l‘azienda, a cura dell'‘utilizzatore, un registro dei trattamenti effettuati. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 60 • questo registro deve contenere: -i dati dell'‘azienda -la denominazione della cultura trattata e la relativa estensione espressa in ettari nonché le date di semina, trapianto, inizio fioritura e raccolta; -la data del trattamento, il prodotto e la relativa quantità impiegata, espressa in chilogrammi o litri, nonché il motivo che ha reso necessario il trattamento. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 61 Etichettatura delle sostanze chimiche: Dalla classificazione di una sostanza derivano necessariamente una corrispondente etichettatura e imballaggio. Deve essere garantita una sicura manipolazione. L‘etichetta deve contenere tutte le informazione importanti, ben visibili, concisa e comprensibile anche per i non addetti (stabilito dal DL 16/7/98 n.285 e 3/2/97 n.52). Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 62 É una combinazione di simboli di pericoli grafici e di indicazione scritti sui pericoli. L‘etichetta deve contenere i seguenti elementi: - identificazione chimica della sostanza - simbolo di pericolo - indicazione sui pericoli (frasi di rischio-R) - consigli di prudenza (frasi di sicurezza-S) - il numero CEE di appartenenza. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 63 Il fabbricante è obbligato a consegnare all'‘ acquirente una scheda di sicurezza che deve contenere 16 punti, tra quali: - identificazione della sostanza e della società - composizione/informazioni sugli ingredienti - identificazione dei possibili pericoli - misure di primo soccorso - misure antincendio - misure in caso di fuoriuscita accidentale - manipolazione e stoccaggio. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 64 I simboli di pericolo devono essere riportati sulla confezione in scrittura nera su fondo giallo-arancione. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 65 Indicazione di pericolo Frasi indicative di rischio e pericolo ( R ) e di sicurezza ( S ). p.es.: - R26 altamente tossico per inalazione - S1 conservare sotto chiave - S24 evitare il contatto con la pelle Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 66 D.P.R. 223/88 Introduce diverse classi di tossicitàà per i prodotti fitosanitari, in funzione della loro dose letale DL 50 o CL 50 e prescrive inoltre precisi criteri per la loro etichettatura. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 67 CAV (Centro Antiveleni) Lo scopo del Centro Antiveleni è di facilitare la diagnosi e la terapia medica dei casi d’intossicazione acuta di qualunque origine, e basa il suo lavoro su due fondamentali funzioni: il servizio di informazione telefonico ed il trattamento dei pazienti intossicati giunti al pronto soccorso dell’ospedale. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 68 I compiti principali del CAV: • Informa attraverso indagini e ricerche sugli effetti tossicologici sull'‘uomo; • individuazione di prodotti non conformi ai criteri di sicurezza • supporto tecnico-scientifico alle istituzioni pubbliche e private • Fornisce consulenza tossicologica (ca. 60.000 richieste l‘anno) • gestione di banche dati relative alle intossicazioni • gestione tossicologica negli incidenti chimici. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 69 La scheda di rilevazione delle intossicazioni acute da antiparassitari È obbligo dei medici di denunciare i casi di intossicazione da antiparassitari e compilare la scheda standard messa a punto dall'‘ ISS, secondo la legge 02/12/1975 n.638. Nella nostra Provincia è previsto che verrà trasmessa entro due giorni alla Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 70 Alcuni dati richiesti nella scheda di rilevazione • dati anagrafici del paziente • informazioni rilevanti l‘agente (nome commerciale, principio attivo, ecc.) • tipo di esposizione del soggetto • sintomi osservati • valutazione medica • caratteristiche tossicologiche dell'agente, ecc. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 71 La Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale: • Ha il compito di verificare i casi entro 10 giorni, compilare le relative schede di notifica e trasmettere il tutto all‘Assessorato che avrà cura di informare le strutture nazionali; • recupera dati mancanti presso i centri ospedalieri che hanno osservato il caso di intossicazione acuta (visione cartella clinica); • se necessario effettua una seconda anamnesi, per valutare meglio l‘associazione tra esposizione e sintomatologia rilevata; • recupera eventuali casi di intossicazione non pervenuti all'‘attenzione dei CAV. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 72 Il piano triennale 2003 -2005 In base all‘ art. 17 del d.lgs. 17 marzo 1995, è stato adottato l‘accordo tra Stato, Regione e Province Autonome (8 maggio 2003, G.U. n. 121 del 27/05/2003) per l‘attuazione dei piani triennali di sorveglianza sanitaria ed ambientale su eventuali effetti dovuti all‘uso dei prodotti fitosanitari. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 73 L‘accordo tra Stato, Regioni e Province autonome prevede che nel triennio 2003–2005 venga svolta: • • • • una valutazione di eventuali effetti derivanti dall‘utilizzazione dei prodotti fitosanitari sui comparti ambientali vulnerabili (Art. 3. Accordo 08/05/03); un‘indagine per la rivelazione della intossicazioni acute da prodotti fitosanitari (scheda rilevazione dei casi); un‘indagine pilota sullo stato di salute degli agricoltori (apposito questionario); - una valutazione sulla modalità di utilizzo dei prodotti fitosanitari (questionario); un piano per il controllo e la valutazione di eventuali presenza di sostanze attive (residui) negli alimenti (Art. 4. Accordo 08/03/05). Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 74 Il piano annuale: Secondo l‘art. 17, comma 1 del D.lgs. 194/95 sono previsti dei piani nazionali annuali per il controllo: • dei prodotti fitosanitari in circolazione al fine di accertarne la rispondenza ai requisiti prescritti (controllo commercializzazione); • dell‘utilizzazione dei prodotti fitosanitari autorizzati conformemente a tutte le indicazioni riportate sulle etichette; Ogni anno viene ridiscusso un nuovo piano annuale in base ai risultati dei controlli effettuati l‘anno precedente. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 75 Dove erano previsti i controlli del piano annuale 2004: • PRODUTTORI: - etichetta dei prodotti fitosanitari; - quantità dei prodotti fitosanitari; - locali e registri. • RIVENDITORI: - autorizzazioni; - patentini; - locali e registro di vendita. • UTILIZZATORI: - i controlli di tipo conoscitivo saranno effettuati nei confronti dei frutticoltori e vengono estesi ai viticoltori. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 76 La vigilanza e controllo in sede di utilizzo deve verificare: • il possesso dell‘abilitazione dell‘acquisto (patentino); • l‘idoneità strutturale, impiantistica, igienicosanitaria ed ambientale dei depositi presenti nell‘azienda agricola; • della documentazioni prevista dal D.P.R. 290/01; • acquisizione di informazioni e dati circa il rispetto dei disciplinari di produzione e del corretto utilizzo dei prodotti fitosanitari, nonché del controllo periodico dei mezzi meccanici di distribuzione. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 77 L‘entità della vigilanza deve essere tale da mantenere sotto controllo nel triennio tutti gli esercizi di vendita dei prodotti fitosanitari. Particolare attenzione dovrà essere rivolta alle rivendite che negli anni precedenti hanno evidenziato carenze strutturali, nonché carenze gestionali. Sezione Interaziendale di Medicina Ambientale 78