FITOFARMACI
Bolzano il 2 – 3 settembre 2005
presentato dal:
Dr. Lino Wegher
Sezione Interaziendale di
Medicina Ambientale
1
1
2–3
4–8
9
10
11
12 – 16
17 - 20
21
22 – 23
24 - 25
26 – 27
28 - 29
30
31 – 32
33
Fitofarmaci
Indice
Generalità dei fitofarmaci
Bilancio delle intossicazioni
D.L.vo. N. 194 del 17/03/1995
Principio attivo e coformulanti
Classificazione
Concetti base
Dove agiscono i fitofarmaci
Sistema nervoso
Tratto respiratorio
Sintesi dello sterolo
Inibizione della germinazione
Crescita e sviluppo
Inibizione degli enzimi
Tossicità per l‘uomo
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Medicina Ambientale
2
34
Penetrazione dell'‘organismo
35 – 36
Via respiratoria
38 – 41
Via cutanea
42 - 44
Via digerente
45 – 51
Metabolismo
52
Ingestione può dare vita
53
61
74
79
80
85
– 60
– 73
- 78
– 84
Tossicità e detossisficazione
Normative
Etichettatura delle sostanze chimiche
D.P.R.223/88
CAV (centro antiveleni)
Piano triennale 2003 - 2005
86
Accordo tra Stato, Regioni, Province
87 – 90
91
Piano annuale
Ringraziamenti
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3
L‘utilizzo di sostanze di sintesi
chimica per la lotta contro gli
agenti nocivi alle colture agricole
ha rappresentato uno dei più
potenti mezzi di affermazione
dell'agricoltura moderna, praticata
soprattutto nella seconda metà del
900, e che ha permesso il
raggiungimento di ingenti rese
produttive.
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4
I fitofarmaci rappresentano un tipo di
energia ausiliare
che è stata introdotta nelle aziende
agricole semplicemente come
strumento di massimizzazione delle
produzioni agricole e quindi
dei profitti economici, senza tenere
conto della necessaria visione
ecositematica in cui inquadrare
l‘introduzione di una svariata gamma
di sostanze
„xenobiotiche“
(estranee ai processi biologici)
nei comparti ambientali.
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5
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6
Si calcola che ogni anno vengano immesse
nella biosfera 250.000.000 di tonnellate di
prodotti organici di sintesi tra cui
2.000.000
tonnellate
di
pesticidi
(300.000 t. nella sola Unione Europea).
Una serie di studi affermano che almeno il
65% delle terre agricole europea supera
abbondantemente
il
limite
di
contaminazione stabiliti dalla UE.
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7
L‘utilizzo di una molecola di sintesi chimica,
ovvero che non è il risultato dell'evoluzione
biologica
e quindi come tale del tutto compatibile con gli
equilibri biosferici,
andrebbe seriamente verificato dal punto della
tossicità.
I fitofarmaci sono stati sviluppati per abbattere
drasticamente le densità popolazioni di tutti i
competitori (erbe infestanti)
delle colture agricole e degli organismi fitofagi e
possono essere classificati o sulla base della loro
composizione chimica
o su quella del rispettivo organismo bersaglio.
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8
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9
Sono prodotti fitosanitari secondo il D.L.vo.
n. 194 del 17/03/1995, le sostanze ed i
preparati contenenti una o più sostanze
attive, presentati nella forma in cui sono
forniti all'utilizzatore e destinati a:
• proteggere i vegetali da tutti gli organismi animali
e vegetali nocivi alla produzione agricola;
• favorire o regolare i processi vitali dai vegetali
(fitoregolatori);
• conservare i prodotti vegetali, esclusi i conservanti
disciplinati da particolare disposizione;
• eliminare le piante indesiderate (diserbanti)
oppure
frenare
o
evitare
un
loro
indesiderato
acrescimento;
• ecc.
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10
I prodotti che vengono commercializzati
di solito sono caratterizzate dalla
presenza non solo
del principio attivo,
ovvero la sostanza che esplica l‘azione
biocida, ma anche di
coformulanti e sostanze inerti,
i primi sono agenti chimici che
migliorano l‘azione ed aumentano la
persistenza del principio attivo,
mentre i secondi hanno la sola funzione
di diluire il principio.
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11
Nella tabella sottostante
viene indicato un esempio
di classificazione dei
fitofarmaci secondo
l‘organismo su cui
agiscono:
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12
FITOFARMACI
BERSAGLIO
ERBICIDI (diserbante)
Infestanti mono e
dicoteledoni
FUNGICIDI (chiamati
anche anticrittogamici)
Muffe, maricumi, ruggini,
carbonchio
ALGHICIDI
Alghe
INSETTICIDI
Insetti e artopodi
MOLLUSCHICIDI
Lumache
ACARICIDI
Acari
NEMATOCIDI
Nematodi, piccoli vermi e
bisce
TOPICIDI
Topi e altri roditori
OVICIDI
Uova di insetti o larve
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13
Classificazioni tossicologiche
• Classificazione UE
– Molto tossico
T+
– Tossico
T
– Nocivo
Xn
– Irritante
Xi
– Corrosivo
C
– Non pericoloso
ACHTUNG!
Vorsichtig handhaben
– Non classificato
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14
Classificazione mondiale WHO (Organizzazione
mondiale della Sanità)
Classe
Valutazione
LD 50 (mg/kg peso corporio)
Orale
Cutaneo
Solido
Liquido
Solido
Liquido
Ia
Estremamente
velenoso
<5
< 20
< 10
< 40
Ib
Molto velenoso
5–50
20-200
10-100
4-400
II
Notevolmente
velenoso
50-500
200-2000 100-1000 4004000
III
Poco velenoso
>500
>2000
Uso normale
non velenoso
>2000
>3000
>1000
-
>4000
-
Non classificato
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15
Classificazione IARC
(Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro)
• Gruppo 1: cancerogeni per l’uomo
• Gruppo 2A: probabili cancerogeni
per l’uomo
• Gruppo 2B: possibili cancerogeni
per l’uomo
• Gruppo 3: agenti non classificabili
per la cancerogenicità
nell’uomo
• Gruppo 4: agenti probabilmente non
cancerogeni per l’uomo
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16
Concetti basilari
I parametri più comunemente
utilizzati sono:
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17
• LD 50: (Lethal Dose 50 o Dose Letale Mediana)
la dose di una sostanza chimica che determina
la morte del 50% degli individui in saggi di
tossicità acuta per somministrazione diretta,
espressa in termini ponderali per unità di perso
corporeo (mg/kg).
• LC
50:
(Lethal
Concentration
50
o
Concentrazione
Letale
Mediana)
concentrazione di una sostanza chimica che
determina la morte del 50% degli individui in
saggi di tossicità acuta per esposizione
ambientale,
espressa in termini temporali (ore).
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18
• EC
50:
(Effective Concentration 50 o
Concentrazione
Efficace
Mediana)
concentrazione di una sostanza chimica che
produce nel 50% degli individui un effetto
diverso dalla morte in saggi sia acuti che
cronici,
espressa in termini temporali (ore).
• LT 50: (Lethal Time 50 o Tempo Letale
Mediano) rappresenta il tempo necessario
a determinare la morte del 50% degli
individui esposti ad una concentrazione
determinata di una sostanza.
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19
• NOEL:
(No-Observed-Effect-Level)
rappresenta
il
più
alto
livello
(concentrazione o dose) al quale non si è
manifestato alcun effetto in saggi sia acuti
che cronici.
• LOEL: (Lowest-Observed-Effect Level):
rappresenta
il
più
basso
livello
(concentrazione o dose) al quale è stato
possibile evidenziare un effetto in saggi sia
acuti che cronici.
• ADI: (acceptable daily intake) la quantità
che si può ingerire ogni giorno nell'‘arco di
una vita senza subire danni.
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20
Dove agiscono i
fitofarmaci: bersaglio
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Sistema nervoso
Tratto respiratorio
Sintesi dello sterolo
Inibizione della germinazione
Crescita e sviluppo
Inibizione degli enzimi
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21
1. Sistema nervoso
La maggioranza dei pesticidi oggi in uso ha
effetti neurotossici.
Questi inibiscono
l‘azione
dell'enzima
acetilcolinesterasi,
responsabile
dell'inattivazione
del
neurotrasmettitore acetilcolina. Conseguenza
è l‘accumulazione del neurotrasmettitore nella
sinapsi, che determina sovrastimolazione; gli
effetti acuti dell'intossicazione includono perciò
paralisi, debolezza muscolare, convulsioni fino
alla morte dell'insetto.
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22
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23
2.Tratto respiratorio
Agiscono essenzialmente per asfissia,
coprendo il corpo degli insetti con una
sottile pellicola e penetrando per
capillarità nei loro canali tracheali che
rimangono perciò occlusi (a tale
penetrazione
fa
seguito
un‘azione
irritante e quindi la morte per asfissia);
disturbano il ciclo di Krebs, e la
conseguente fosforilazione ossidativa.
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24
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25
3. Sintesi dello sterolo
• Questi fitofarmaci vengono chiamati
anche
IBE
(inibitori
biosintesi
ergosterolo) inibitori. Ostacolano la
biosintesi dell'ergosterolo, principale
sterolo attivo nella formazione della
membrana cellulare. Sono (sopratutto
fungicidi) rappresentati da principi attivi
ad azione anticrittogamica, e rientrano
nei seguenti gruppi chimici:
imidazoli, morfoline, pirimidine, triazoli,
piperazine.
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26
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27
4. Inibizione della
germinazione
Sono chiamati anche diserbanti
antigerminella, cioè sono efficaci
nel colpire i semi in via di
germinazione
dei
vegetali
indesiderati.
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29
5. Crescita e sviluppo
Sono denominati anche IGR (insect
growth regulator), disturbano la
muta degli insetti; p.e. i larvicidi
impediscono alle giovani larve di
svilupparsi.
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30
6. Inibizione degli enzimi
Agiscono su sistemi enzimatici come es.:
• lo
zolfo
agisce
sull'ossireduzione,
sostituendosi all'ossigeno nel meccanismo
metabolico;
• agiscono sul complesso enzimatico detto
P-450, che rende le molecole xenobiotiche
più idrosolubili per aggiunta di gruppi – OH;
• il DDT inibisce l‘enzima anidrasi carbonica
che controlla l‘assunzione del calcio da parte
delle uova, con conseguente sviluppo di un
guscio molto fragile, tendente a rompersi
prima del completamento dell'ontogenesi.
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31
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32
Tossicità per l‘uomo
Problematiche:
- grandi quantità immesse nell'‘ambiente;
- lunghi periodi di dimezzamento;
- si ritrovano anche in punti distanti dalle
zone di utilizzo;
- si
rinvengono
costantemente
nel
tessuto adiposo;
- si accumulano lungo le catene trofiche;
- determinano
resistenza
in
alcuni
parassiti ed eliminano flora e fauna
utile.
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33
La tossicità dei fitofarmaci
dipende dalla via di
penetrazione nell'organismo:
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34
Mucinous intestinal borderline tumor (left) vs mucinous
carcinoma (right)
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35
Left, Sheets of tumor cells are divided and packaged by a
thin fibrovascular stroma (arrows), creating a typical
“zellballen”
appearance
of
a
paraganglioma
(hematoxylin-eosin, original magnification ×100).
Right, Higher power examination reveals variably sized
nuclei with some chromatin clearing, tiny nucleoli, and
occasional multinucleation. Granular cytoplasm is
present in all tumor cells (hematoxylin-eosin, original
magnification ×400).
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36
• Metabolismo Renale
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37
Attraverso i reni vengono
espulsi i residui del metabolismo
e degli alimenti e le sostanze
tossiche non utilizzate dalle
cellule. Il loro corretto
funzionamento è indispensabile
alla buona salute. Ogni
indebolimento della funzione
renale ha conseguenze
immediate e dirette sullo stato
generale.
Per dare un’idea più precisa dell’importanza del lavoro renale, precisiamo che ogni
rene umano, è composto da circa un milione di unità filtranti. E’ capace di filtrare,
quotidianamente litri 1,700 di liquido, dove sono presenti, in soluzione, più di 50
sostanze chimiche diverse. Il rene è dunque, innanzi tutto, un ORGANO DI
SELEZIONAMENTO. Lascia passare le sostanze inutili o nocive per l’organismo,
mentre trattiene quelle utili (glucosio, cloruri assimilabili, albumina del siero, ecc.),
nella misura in cui tali sostanze non siano in eccesso e a condizione, naturalmente
che il tessuto renale sia intatto. Se, per una qualsiasi ragione, il rene fosse
nell’impossibilità di adempiere alla funzione di depurazione, si constaterebbe
immediatamente che il sangue si riempie di elementi di scarto, che andrebbero a
localizzarsi nei tessuti cellulari, provocandovi alterazioni patologiche
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38
• tessuto adiposo
(bioaccumulo)
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39
L‘ingestione può dar vita a:
• Intossicazioni acute o subacute
• Intossicazioni croniche (disturbi
dermatologici,
digestivi,
cardiovascolari,
respiratori,
neurologici, allergici)
• Intossicazioni a lungo termine
(mutageni e cancerogeni).
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40
Tossicità Acuta:
Per tossicità acuta si intende
l‘insorgenza
dell'effetto,
dopo
l‘esposizione di un organismo, in
un
breve
lasso
di
tempo.
In genere nei test di tossicità si
considera
una
esposizione
compresa tra 15 minuti e 96 ore.
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41
Tossicità Cronica
Per tossicità cronica si intende l‘insorgenza
dell'effetto, dopo un lungo lasso di tempo
dall‘esposizione.
In genere l‘obiettivo dei test di tossicità cronica
è il calcolo di una soglia di tossicità, ovvero di
quel livello di esposizione massima che
rappresenta il border line tra livelli efficaci e
non efficaci a tempo indeterminato del tossico.
Al di sotto della soglia di tossicità si deve
assumere che i meccanismi di detossificazione
siano in grado di assolvere il loro compito ( e
quindi ridurre od eliminare la tossicità della
sostanza).
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42
Intossicazione a lungo
termine:
Sono
ancora
scarse
e
frammentarie le conoscenze
sulle forme di intossicazioni a
lungo termine e sui loro
possibili poteri cancerogeni,
mutageni o teratogeni. Studi
confermano che vari fitofarmaci
possono
determinare
una
diminuzione della fertilità sia ai
danni dell’apparato maschile
che di quello femminile. Alcuni
insetticidi, come ad esempio il
dibromocloropropano, possono
interferire con la formazione
dello sperma.
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43
Meccanismi di
detossificazione
Oltre a meccanismi di difesa quali
l‘accumulo, il metabolismo della
sostanza tossica può, portare a
meccanismi di detossificazione.
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44
La prima fase avviene nel
endoplasmatico del fegato.
Le reazioni coinvolte sono di:
reticolo
- ossidazione
- riduzione
- idrolisi
Sono così aggiunti o esposti gruppi
funzionali che rendono il metabolita più
idrosulubile e ripartibile nel citosol.
La seconda fase avviene nel citoplasma,
la sostanza viene coniugata attraverso
enzimi che la rendono più polare e di
più facile escrezione.
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45
Bioattivazione
In alcuni casi, dai processi citati, si
ottengono composti parentali ancora
più tossici dell'‘originale:
dando luogo alla
bioattivazione
p.es. l‘ossidazione di alcuni insettici
organofosforici porta alla formazione di
metaboliti ossidati (oxon) estremamente
reattivi.
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46
• Il tetracloruro di carbonio (anche
chiamato CFC-10) è probabilmente
l’epatotossina più conosciuta
e
non è tossico per il fegato nella sua
forma non metabolizzata. Questa
sostanza è una di quelle la cui
tossicità viene incrementata dal
fegato piuttosto che diminuita.
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47
Detossificazione:
le vie di escrezione più efficienti
• Bile:
il fegato o l‘epatopancreas si comportano da
filtratori;
• Urina:
il rene elimina tutti i composti idrofili e
con massa molare inferiore ai 300g/mol; non può
eliminare i complessi tossico-proteina plasmatici;
• Espirio:
elimina sostanze che a temperatura
corporea sono in fase gassosa o liquidi ad alta
tensione di vapore;
• Secrezioni ghiandolari.
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48
La normativa
per la protezione
dalle sostanze pericolose
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49
La legislazione italiana, con il
DPR 1255/68, ha introdotto il
termine di presidi sanitari, nel
senso di „prodotti preparati e
confezionati pronti per l‘uso“ atti a
difendere le colture agricole e le
derrate alimentari.
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50
IL DPR 1255/68:
- stabilisce che questi prodotti debbono
essere controllati e registrati dal
Ministero della Sanità;
- Definisce la loro classificazione in
quattro classi tossicologiche, a tossicità
decrescente dalla 1 alle 4, in base alla
DL50, per via orale nel ratto;
- Regola l‘acquisto e l‘utilizzo e, in
particolare per le prime due classi,
stabilisce che occorre essere muniti di
apposito „patentino“.
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51
Il Ministero della Salute:
• verifica e valuta documenti presentati per ciò
che riguarda la salvaguardia della salute;
• autorizza l‘immissione in commercio e l‘uso di
un prodotto fitosanitario nel territorio italiano
ed in parte di esso;
• rinnova o modifica le autorizzazioni rilasciate;
• riesamina, ritira o dispone il rifiuto al rinnovo
od il ritiro delle autorizzazioni rilasciate;
• fissa, con proprio decreto, i limiti massimi di
residuo delle sostanze attive contenute nei
prodotto destinati all'alimentazione.
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52
Autorizzazione
I prodotti fitosanitari possono essere
immessi in commercio ed utilizzati
solo se sono stati autorizzati dal
Ministero
della
Salute
conformemente alle disposizioni
del D.L. vo. 17 marzo 1995, n.
194 (attuazione della direttiva
91/414/CEE)
e
del
D.P.R. 23 aprile 2001, n. 290.
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53
Trovano inoltre applicazione:
•Circolare 10/06/1995 n. 17 per la
registrazione dei prodotti fitosanitari
contenenti sostanze attive non in
commercio nell'UE alla data del
26/07/1993.
•Circolare 03/09/1990 n. 20 per la
registrazione dei prodotti fitosanitari
contenenti sostanze attive già in
commercio nell'UE alla data del
26/07/1993.
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54
L‘autorizzazione per un pesticida viene
concessa solo quando non si sospetta
alcuna azione sull'uomo, gli animali e
l‘ambiente
per
l‘uso
previsto
e
appropriato
di
questo
prodotto.
Alla richiesta devono essere allegati
documenti sulle ricerche tossicologiche,
che sono soggette a particolari standard
di qualità che a volte sono fissati anche
in modo dettagliato nelle singole leggi e
regolamenti (p.es. OECD= Organisation
for
economic
co-operatione
and
development).
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55
Responsabilità
Chi
produce,
presenta
ed
immette sul mercato una
sostanza chimica, un preparato
oppure
un
prodotto
è
responsabile del fatto che non
deve sussistere alcun pericolo
per la vita e la salute
dell'‘uomo.
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Medicina Ambientale
56
Residui di sostanze attive
Per residuo di un prodotto
fitosanitario si intende la
sostanza che viene rilevata nei
vegetali
o
nei
prodotti
trasformati,
nei
prodotti
animali destinati al consumo
umano o nell'‘ambiente e che
deriva dall'‘impiego di un
prodotto fitosanitari.
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57
Attualmente, detti limiti massimi
e di residuo sono stabiliti dal
D.M. 27 agosto 2004 che
contiene
recenti
disposizioni
comunitarie e rielabora ed
unifica tutti i provvedimenti
nazionali precedentemente in
vigore
in
materia.
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Medicina Ambientale
58
Per i tre anni del piano nazionale
triennale 2003 – 2005, l‘Istituto
Superiore
di
Sanità
coordina
indagini mirate (piani nazionali,
EU) con l‘obbiettivo di migliorare la
stima dell‘assunzione di residui di
antiparassitari tramite alimenti e
bevande
per
la
popolazione,
includendo sostanze attive di più di
recente introduzioni e sostanze
attive meno ricercate (analizando
prodotti alimentari per lattanti e
bambini).
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59
Obblighi degli acquirenti
(D.P.R. 23/04/01 n. 290):
• Conservare in modo idoneo per il
periodo di un anno, le fatture di
acquisto nonché la copia dei moduli di
acquisto
dei
prodotti
con
la
classificazione di pericolo di molto
tossici (T+), tossici (T) e nocivi (Xn).
• cconservare presso l‘azienda, a cura
dell'‘utilizzatore,
un
registro
dei
trattamenti effettuati.
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60
• questo registro deve contenere:
-i dati dell'‘azienda
-la
denominazione
della
cultura
trattata e la relativa estensione
espressa in ettari nonché le date
di semina,
trapianto,
inizio
fioritura e raccolta;
-la data del trattamento, il prodotto e
la relativa quantità impiegata,
espressa in chilogrammi o litri,
nonché il motivo che ha reso
necessario il trattamento.
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61
Etichettatura delle
sostanze chimiche:
Dalla classificazione di una sostanza
derivano
necessariamente
una
corrispondente
etichettatura
e
imballaggio. Deve essere garantita una
sicura manipolazione.
L‘etichetta deve contenere tutte le
informazione importanti, ben visibili,
concisa e comprensibile anche per i non
addetti (stabilito dal DL 16/7/98 n.285
e 3/2/97 n.52).
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62
É una combinazione di simboli di pericoli
grafici e di indicazione scritti sui
pericoli.
L‘etichetta deve contenere i seguenti
elementi:
- identificazione chimica della sostanza
- simbolo di pericolo
- indicazione
sui
pericoli
(frasi di rischio-R)
- consigli
di
prudenza
(frasi di sicurezza-S)
- il numero CEE di appartenenza.
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63
Il fabbricante è obbligato a consegnare
all'‘ acquirente una scheda di sicurezza
che deve contenere 16 punti, tra quali:
- identificazione della sostanza e della
società
- composizione/informazioni
sugli
ingredienti
- identificazione dei possibili pericoli
- misure di primo soccorso
- misure antincendio
- misure in caso di fuoriuscita accidentale
- manipolazione e stoccaggio.
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64
I simboli di pericolo
devono essere riportati
sulla confezione in
scrittura nera su fondo
giallo-arancione.
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65
Indicazione di pericolo
Frasi indicative di rischio e
pericolo
( R ) e di sicurezza ( S ).
p.es.:
- R26 altamente tossico per
inalazione
- S1 conservare sotto chiave
- S24 evitare il contatto con la pelle
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66
D.P.R. 223/88
Introduce diverse classi di tossicitàà
per i prodotti fitosanitari, in
funzione della loro dose letale DL
50 o CL 50 e prescrive inoltre
precisi
criteri
per
la
loro
etichettatura.
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67
CAV (Centro Antiveleni)
Lo scopo del Centro Antiveleni è di
facilitare la diagnosi e la terapia medica
dei casi d’intossicazione acuta di
qualunque origine, e basa il suo lavoro
su due fondamentali funzioni: il servizio
di
informazione
telefonico
ed
il
trattamento dei pazienti intossicati
giunti al pronto soccorso dell’ospedale.
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68
I compiti principali del CAV:
• Informa attraverso indagini e ricerche
sugli effetti tossicologici sull'‘uomo;
• individuazione di prodotti non conformi ai
criteri di sicurezza
• supporto tecnico-scientifico alle istituzioni
pubbliche e private
• Fornisce consulenza tossicologica (ca.
60.000 richieste l‘anno)
• gestione di banche dati relative alle
intossicazioni
• gestione tossicologica negli incidenti
chimici.
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Medicina Ambientale
69
La scheda di rilevazione
delle intossicazioni acute
da antiparassitari
È obbligo dei medici di denunciare i casi
di intossicazione da antiparassitari e
compilare la scheda standard messa a
punto dall'‘ ISS, secondo la legge
02/12/1975
n.638.
Nella
nostra
Provincia
è
previsto
che
verrà
trasmessa entro due giorni alla Sezione
Interaziendale di Medicina Ambientale.
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Medicina Ambientale
70
Alcuni dati richiesti nella
scheda di rilevazione
• dati anagrafici del paziente
• informazioni rilevanti l‘agente (nome
commerciale, principio attivo, ecc.)
• tipo di esposizione del soggetto
• sintomi osservati
• valutazione medica
• caratteristiche tossicologiche
dell'agente, ecc.
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Medicina Ambientale
71
La Sezione Interaziendale di
Medicina Ambientale:
• Ha il compito di verificare i casi entro 10 giorni,
compilare le relative schede di notifica e
trasmettere il tutto all‘Assessorato che avrà cura di
informare le strutture nazionali;
• recupera dati mancanti presso i centri ospedalieri
che hanno osservato il caso di intossicazione acuta
(visione cartella clinica);
• se necessario effettua una seconda anamnesi, per
valutare meglio l‘associazione tra esposizione e
sintomatologia rilevata;
• recupera eventuali casi di intossicazione non
pervenuti all'‘attenzione dei CAV.
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Medicina Ambientale
72
Il piano triennale 2003 -2005
In base all‘ art. 17 del d.lgs.
17 marzo 1995, è stato adottato
l‘accordo tra Stato, Regione e
Province Autonome (8 maggio
2003,
G.U.
n.
121
del
27/05/2003) per l‘attuazione dei
piani triennali di sorveglianza
sanitaria
ed
ambientale
su
eventuali effetti dovuti all‘uso dei
prodotti fitosanitari.
Sezione Interaziendale di
Medicina Ambientale
73
L‘accordo tra Stato, Regioni e
Province autonome prevede che nel
triennio 2003–2005 venga svolta:
•
•
•
•
una valutazione di eventuali effetti derivanti
dall‘utilizzazione dei prodotti fitosanitari sui comparti
ambientali vulnerabili (Art. 3. Accordo 08/05/03);
un‘indagine per la rivelazione della intossicazioni acute da
prodotti fitosanitari (scheda rilevazione dei casi);
un‘indagine pilota sullo stato di salute degli agricoltori
(apposito questionario);
- una valutazione sulla modalità di utilizzo dei prodotti
fitosanitari (questionario);
un piano per il controllo e la valutazione di eventuali
presenza di sostanze attive (residui) negli alimenti (Art. 4.
Accordo 08/03/05).
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Medicina Ambientale
74
Il piano annuale:
Secondo l‘art. 17, comma 1 del D.lgs.
194/95 sono previsti dei piani nazionali
annuali per il controllo:
• dei prodotti fitosanitari in circolazione al fine
di accertarne la rispondenza ai requisiti
prescritti (controllo commercializzazione);
• dell‘utilizzazione dei prodotti fitosanitari
autorizzati conformemente a tutte le
indicazioni riportate sulle etichette;
Ogni anno viene ridiscusso un nuovo piano
annuale in base ai risultati dei controlli
effettuati l‘anno precedente.
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Medicina Ambientale
75
Dove erano previsti i controlli del
piano annuale 2004:
• PRODUTTORI:
- etichetta dei prodotti fitosanitari;
- quantità dei prodotti fitosanitari;
- locali e registri.
• RIVENDITORI:
- autorizzazioni;
- patentini;
- locali e registro di vendita.
• UTILIZZATORI:
- i controlli di tipo conoscitivo saranno effettuati
nei confronti dei frutticoltori e
vengono estesi ai
viticoltori.
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76
La vigilanza e controllo in sede di
utilizzo deve verificare:
• il
possesso
dell‘abilitazione
dell‘acquisto
(patentino);
• l‘idoneità strutturale, impiantistica, igienicosanitaria ed ambientale dei depositi presenti
nell‘azienda agricola;
• della
documentazioni
prevista
dal
D.P.R. 290/01;
• acquisizione di informazioni e dati circa il
rispetto dei disciplinari di produzione e del
corretto utilizzo dei prodotti fitosanitari,
nonché del controllo periodico dei mezzi
meccanici di distribuzione.
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77
L‘entità della vigilanza deve
essere tale da mantenere sotto
controllo nel triennio tutti gli
esercizi di vendita dei prodotti
fitosanitari. Particolare
attenzione dovrà essere rivolta
alle rivendite che negli anni
precedenti hanno evidenziato
carenze strutturali, nonché
carenze gestionali.
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