Sabato 7 settembre 2013 Modenanoi_web Arrestato a Modena Antonio Corvino, latitante del clan dei Casalesi. Foto e video dell'operazione di Andrea Rughetti Antonio Corvino Rassegna stampa Sabato 7 settembre 2013 Modenanoi_web Il dottor Amedeo Pazzanese, capo della Squadra Mobile di Modena Rassegna stampa Sabato 7 settembre 2013 Modenanoi_web Rassegna stampa Sabato 7 settembre 2013 Modenanoi_web Rassegna stampa Sabato 7 settembre 2013 Modenanoi_web Al momento in cui i poliziotti gli si sono parati davanti presentandosi, ha detto: "meno male, ho capito chi siete, perchè se avessi avuto una pistola avrei sparato". Viene considerato uno dei 100 latitanti più pericolosi. Bloccato a San Possidonio, si nascondeva in un container. Associato al carcere S.Anna. Confesercenti in una nota si congratula con le forze dell'ordine per l'operazione. Squadra Mobile di Modena e Caserta hanno arrestato in un'operazione congiunta un pericoloso latitante del clan dei casalesi. Si Tratta di Antonio Corvino, 33 anni, affiliato al “clan dei Casalesi”, latitante dallo scorso anno, destinatario di un‟ordinanza di custodia cautelare in carcere. L‟uomo era evaso dagli arresti domiciliari che stava scontando presso la propria abitazione di Casal di Principe di Caserta per estorsione aggravata, risultando destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla D.D.A. di Bologna. All‟indomani dell' evasione è stata nuovamente emesso analogo provvedimento restrittivo, eseguito, come detto, nella serata di ieri dalla Mobile di Modena. I precedenti di Corvino sul territorio modenese Corvino era stato arrestato nella zona di Sassuolo l'anno scorso. Lui e il suo gruppo, vicino ai vertici dei casalesi, taglieggiava gli imprenditori modenesi, arrivando anche ad usare le maniere forti. Corvino, conosciuto da tutti come "o'malese', soprannome che aveva copiato da una fiction televisiva, aveva ottenuto gli arresti domiciliari ma non li aveva rispettati. Era tornato a Modena forse per riallacciare la rete dei contatti camorristi e riavviare gli interessi dei clan, ma in questo senso le indagini sono ancora in corso. Nella zona di San Possidonio, il malavitoso si appoggiava alla sua compagna, vivendo in un container post terremoto. La sua latitanza si è conclusa ieri quando gli agenti della Mobile di Modena e quelli di Caserta lo hanno bloccato in strada. "Avessi avuto la pistola, avrei potuto usarla - ha detto con tono sprezzante - per fortuna vi ho riconosciuto - ha detto ai poliziotti che l'hanno arrestato" CONFESERCENTI SI CONGRATULA CON LE FORZE DELL'ORDINE. "MA IL PROBLEMA E' REALE" “È la dimostrazione, l‟ennesima, per quanti ancora nutrissero dei dubbi in proposito che il nostro territorio per le organizzazioni mafiose non è più a solo rischio di infiltrazione, quanto terreno di presenza consolidata”. Questo il commento di Confesercenti Modena, a margine dell‟operazione portata a termine dalla Polizia modenese in collaborazione con quella di Caserta, “Alle quali va il nostro plauso per l‟intervento” che ha posto in arresto un latitante rifugiatosi a Modena, considerato dagli investigatori affiliato al „clan dei casalesi‟. “L‟attenzione non deve mai venir meno – evidenzia Confesercenti - nei confronti di quello che purtroppo per Modena, si è rivelato un problema grave e reale. Dalle minacce ad un giornalista modenese, oggi sotto scorta, fino al rischio di diffusione dell‟usura in cui la città e il territorio (dalla ricerca della Camera di Commercio di Roma) risultano secondi in regione, passando per tutti gli episodi che hanno interessato nel corso di questi anni le varie parti della provincia – tra cui ovviamente la scelta da parte di esponenti dei clan del territorio come luogo della latitanza – l‟argomento „mafia‟ punteggia un elenco oggi fin troppo lungo”. “È sicuramente importante che si assuma la piena consapevolezza dei rischi in cui potrebbero incorrere ulteriormente la nostra realtà territoriale e con lei la nostra economia e la nostra società. La guardia alta è indispensabile, ma ancor di più il contrasto all‟agire malavitoso; che non si fa scrupoli e non esime alcun mezzo per insediarsi sul territorio”, conclude Confesercenti. Rassegna stampa