Progetto Manufacto Piacenza, maggio 2015 INDICE CHI SIAMO E COSA FACCIAMO 3 CONTESTO E SITUAZIONE PROBLEMATICA 5 IL NOSTRO PROGETTO 5 2 CHI SIAMO E COSA FACCIAMO Siamo una rete di organizzazioni per l’affido e comunità per minori, attive sul territorio di Piacenza. Noi crediamo che in un rapporto educativo che sfidi la libertà della persona, l’accompagnamento e il sostegno alla costruzione di una personale autonomia, siano il punto di partenza per lo sviluppo di una personalità matura e responsabile e che il lavoro sia lo strumento fondamentale per lo sviluppo di una piena realizzazione umana, oltre che esperienza fondamentale per l’acquisizione di una autonomia. Ciò che si intende fare è promuovere e sostenere i giovani in difficoltà, preparandoli al mondo del lavoro attraverso percorsi personalizzati di orientamento, accompagnamento ed inserimento lavorativo con esperienza diretta in azienda, attraverso l’affiancamento di un tutor e la garanzia di una rete di sostegno da parte delle associazioni aderenti. Le organizzazioni in rete: Istituto Figlie M. SS. Dell’Orto – Gianelline L’azione apostolica è espressione essenziale del carisma di S. Antonio Maria Gianelli, il quale ha lasciato come consegna a coloro che lo avrebbero seguito la “carità evangelica vigilante che dimentica del proprio interesse, del proprio comodo e fin di se stessa, gode di farsi tutta a tutti non conoscendo altri limiti che l’impossibilità o la inopportunità”. L’accoglienza ed il sostegno educativo alla crescita della persona sono la mission dell’Istituto. Il personale religioso e laico offre quotidianamente - attraverso il proprio lavoro e la propria professionalità - nutrimento e cure vitali per offrire all’uomo, ombra, riparo, protezione e contenimento. Con questi riferimenti si esprime l’attuale Istituto, quale contenitore poliedrico e polivalente in grado di accogliere ed educare attraverso i propri servizi, bambini, ragazze e mamme in difficoltà. Casa del Fanciullo La Casa del Fanciullo è presente sul territorio piacentino da quasi settant'anni, e si occupa di accompagnare i minori nella loro crescita. Attualmente la Casa del Fanciullo opera attraverso: Centro Socio Educativo Tandem, per ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori. Oltre al sostegno nei compiti si occupa di attività educative, formative, animative e culturali, per ragazzi e genitori. Scuola Primaria paritaria: aperta a tutti i bambini di Piacenza e provincia, con servizio mensa e trasporto, con sede presso Ivaccari. Comunità Socio Educativa Residenziale per ragazzi dai 6 ai 18 anni. Attualmente accoglie fino a un massimo di 9 ospiti. Centro estivo residenziale presso la sede di Carenno (Lecco), per ragazzi di età compresa dai 6 ai 12 anni, nei mesi di Luglio e Agosto. Dalla parte dei bambini l’associazione è nata con un duplice scopo: essere luogo di confronto, amicizia e solidarietà fra famiglie affidatarie e adottive; promuovere nel territorio piacentino la cultura dell’affido, dell’adozione e dell’accoglienza familiare in genere. Il tutto collaborando con le istituzioni e le altre realtà del privato sociale. 3 Centro di solidarietà della Compagnia delle Opere Il Centro di solidarietà della Compagnia delle opere di Piacenza, impegnato a sostenere la persona e la famiglia nella risposta ai bisogni sociali legati alla ricerca di occupazione. Persegue le seguenti finalità: - essere strumento di presenza sociale, culturale e ricreativa per la realizzazione di una autentica solidarietà tra gli uomini; - contrastare la disoccupazione e il disagio sociale perseguendo un miglioramento delle condizioni di vita delle persone e proponendo una modalità pienamente umana di affrontare le circostanze della vita; - promuovere attività educative e di prevenzione del disagio sociale in collaborazione con realtà pubbliche e private presenti sul territorio. Le attività dell’associazione sono rivolte a persone di nazionalità italiana o di origine straniera in cerca di occupazione, famiglie in condizioni di disagio materiale e immateriale, giovani in formazione e in uscita dal percorso di studi. L’associazione si interfaccia con i propri utenti attraverso un rapporto personale che non si sostituisce alla libertà della persona, ma piuttosto la valorizza e ne incentiva gli slanci personali. Il Centro di solidarietà si ispira ai principi di carità cristiana, solidarietà, sussidiarietà, pari opportunità tra cittadini, senza distinzione di sesso, nazionalità, lingua, provenienza, religione, opinione politica, condizioni personali e sociali. L’opera riconosce come principi guida per la propria attività: il valore della persona, gratuità, condivisione, significato del lavoro, insieme ad accoglienza, rispetto e promozione della persona umana dal concepimento al suo fine naturale. Piccoli al Centro Piccoli al Centro si occupa di minori in difficolta con lo scopo di: - Aggregare i ragazzi del territorio del comune di Ziano, domiciliati in sette paesi - Sostenere la Scuola Materna e la collaborazione con la Scuola Elementare di Ziano - Supportare le attività delle parrocchie della zona - Promuovere e sostenere la solidarietà internazionale - Operare con una proposta educativa di ispirazione cristiana Albatros Albatros pratica servizi di prima e seconda accoglienza rivolti a minori stranieri, fascia 12-18 anni, identificati come minori stranieri non accompagnati. Secondo la direttiva un ospite permane presso il centro di Prima Accoglienza per un periodo di tre mesi, che servono agli operatori educativi per fare un osservazione del caso. Generalmente, se ci sono i presupposti, il minore viene spostato presso una comunità di Seconda Accoglienza. In altri casi la dimissione è definita dal raggiungimento della maggiore età; per affidamento del minore presso un adulto di riferimento, identificato dal Servizio Sociale competente; oppure il minore è dimesso per decisione del CR in accordo con l’èquipe nei casi di comportamento non idoneo. La struttura nella quale ha sede la realtà educativa è un appartamento nel quale il minore trova uno spazio personale rappresentato da un ambiente adatto alle sue esigenze e ritagliato secondo le sue caratteristiche. 4 CONTESTO E SITUAZIONE PROBLEMATICA Uno dei quesiti più problematici che le comunità educative, le case famiglia, le famiglie affidatarie devono affrontare è l’autonomia personale, lavorativa, economica e abitativa dei giovani che stanno raggiungendo la maggiore età. Con il compimento del diciottesimo anno di vita i ragazzi diventano formalmente maggiorenni e in molti casi si interrompe il contributo di sostegno da parte dell’Ente Pubblico per il mantenimento personale, senza però, essersi concluso il progetto educativo verso il raggiungimento dell’autonomia. Oggi i ragazzi che escono da esperienze di affido familiare o da comunità di accoglienza, desiderano inserirsi nel mondo del lavoro ma si ritrovano spesso completamente soli ed abbandonati a loro stessi, oltretutto l’attuale mercato del lavoro non permette a questa categoria di ragazzi di avere una opportunità lavorativa. Questa mancanza di autonomia rappresenta per i giovani l’ennesima sconfitta e un grande ostacolo per il raggiungimento della loro maturità. Inoltre in alcuni casi la famiglia d’origine non rappresenta una risorsa per il ragazzo. Dai dati rilevati da alcune comunità educative per minori, si può notare che spesso il ragazzo viene inserito in qualche percorso lavorativo ma a breve il percorso si rileva fallimentare a causa di una mancanza di sostegno e affiancamento in questa nuova esperienza. IL NOSTRO PROGETTO Manufacto è il primo progetto di rete sul territorio di Piacenza che si propone di avviare percorsi personalizzati di accompagnamento ed inserimento lavorativo a favore di soggetti neomaggiorenni che escono da esperienze di affido familiare o da comunità di accoglienza. Perciò intendiamo promuovere una campagna di raccolta fondi sul territorio Piacentino che abbia come primo obiettivo quello di attivare due tirocini formativi, con esperienza diretta in azienda, attraverso l’affiancamento costante di un tutor e la garanzia di una rete di sostegno al fine di evitare episodi fallimentari. Tale rete di sostegno è rafforzata da una nuova figura, il mentor, fondamentale soprattutto qualora le difficoltà del ragazzo provengano dalla famiglia d’origine, poiché il ritorno al contesto problematico costituisce un ulteriore elemento di grave disagio per il giovane nel suo cammino verso l'età adulta. Il mentor è, quindi, una figura che funge da riferimento per i giovani nel percorso verso la loro indipendenza economica e personale, in particolare nel complesso cammino di ricerca di un lavoro e di una casa intorno a cui costruire il proprio progetto di vita. I risultati attesi - Prevenire il fenomeno di emarginazione ed esclusione sociale di ragazzi/e in situazione di dimissioni comunitarie o post-affido familiare - Sensibilizzare la cittadinanza, le associazioni di categoria, i titolari delle aziende ed imprese, le Istituzioni, sul tema dell’inserimento lavorativo di neo-maggiorenni che escono da una realtà comunitaria o di affido - Sensibilizzare la cittadinanza, le associazioni ed imprese riguardo il carattere di “normalità” che caratterizza questi ragazzi/e seppur provenienti da realtà differenti - Favorire progetti personalizzati di tirocinio formativo 5 I RAGAZZI BENEFICIARI Ci rivolgiamo a tutti i soggetti neo-maggiorenni che escono da esperienze di affido o da comunità di accoglienza e che hanno buone risorse e capacità personali, ma spesso non hanno una rete, familiare e non, di sostegno e supporto per intraprendere ed inserirsi adeguatamente nel mondo del lavoro e nella società attuale. I ragazzi saranno scelti dalla rete Manufacto in base alle loro caratteristiche e bisogni. 6