La risposta della comunità internazionale alla crisi finanziaria Carlo Monticelli Relazioni Finanziarie Internazionali Dipartimento del Tesoro 26 febbraio 2009 1 Una crisi storica …. veramente! • Rapidità e diffusione del contagio • Blocco del mercato inter-bancario • Interventi pubblici di salvataggi bancari di dimensioni senza precedenti • Struttura finanziaria profondamente mutata: fine delle banche d’investimento • Profonda recessione economica mondiale: crescita 2009 più bassa dal dopoguerra (previsioni allo 0,5%) • Interventi di bilancio diffusi sia nei paesi avanzati sia in quelli emergenti L’ emergenza è globale. Globale la risposta. 2 Struttura della presentazione •Le quattro fasi della crisi in atto •Che cosa è andato storto? •E adesso? 3 Le fasi della crisi • Agosto 2007 – agosto 2008: crisi limitata al settore finanziario (e assicurativo), principalmente negli Stati Uniti e, in misura minore, in Europa • Settembre 2008 – novembre 2008: la crisi si avvita e si rischia il collasso finanziario. La comunità internazionale si mobilità. Primo round di interventi per la stabilità finanziaria • Novembre 2008 – febbraio/aprile 2009: la crisi comincia a estendersi all’economia reale e ai paesi emergenti. Summit di Washington. Si avviano misure di bilancio a sostegno dell’attività economica. • Febbraio 2009 – ???: secondo round di interventi per la stabilità finanziaria (USA , UK, UE) 4 Prima fase: una crisi “normale” 5 Il primo anno di crisi Andamenti delle borse 150 Differenziali sul mercato monetario LB failure Crisi subprime 400 150 140 MSCI EM Total 130 130 120 120 110 110 S&P500 400 300 300 200 200 AE 100 100 100 90 90 80 LB failure Crisi subprime 140 100 3M interbank - Overnight 80 Eurostoxx50 70 70 60 60 50 50 40 40 0 0 -100 -100 US 30 gen-07 30 mag-07 set-07 gen-08 mag-08 set-08 gen-09 -200 -200 -300 -300 -400 gen-07 mag-07 -400 set-07 gen-08 mag-08 set-08 gen-09 Le linee rette indicano la media dell’indice nel 1998. 6 La crisi finanziaria Prologo • Scoppio della bolla immobiliare negli USA (fine 2006 inizio 2007) • Crisi del settore dei mutui subprime (USA) Scoppia la crisi • 16 agosto 2007 crollano le principali piazze finanziarie • Il sistema interbancario incontra difficoltà senza precedenti • Forti iniezioni di liquidità • Barcollano alcuni istituti finanziari sia negli Stati Uniti che in Europa, costringendo ai primi interventi pubblici (Northern Rock (UK); IKB e Sachsen LB (GER); Bear Stearns (USA)) 7 Seconda fase: il rischio del collasso 8 I due eventi emblematici: • Fannie Mae & Freddie Mac takeover (7 settembre) • Fallimento di Lehman Brothers (15 settembre) Crolla la fiducia nel sistema finanziario Crisi di liquidità o di insolvenza? 9 La reazione dei mercati inter-bancari HoRep rejection LB failure & term-end Coordinated Eurogroup & rate cut gov measures 7,0 6,0 7,0 Fed rate cut 6,0 5,0 5,0 4,0 4,0 3,0 3,0 2,0 2,0 1,0 1,0 0,0 20/8 0,0 27/8 3/9 Eonia 10/9 17/9 Euribor 3M 24/9 1/10 8/10 US overnight 15/10 22/10 29/10 US interbank 3M 10 La reazione dei mercati azionari 1 Settembre = 100 Comprehensive rescue plan 130 Fannie & Freddie takeover AIG bailout 120 110 130 120 Various measures Senate approval Eurogroup Leaders 100 110 100 90 90 LB failure 80 House of Rep rejection 70 80 Passing of the bill 70 60 60 G7/IMFC 50 20/8 50 27/8 3/9 Eurostoxx50 10/9 17/9 S&P500 24/9 1/10 8/10 Eurostoxx Banks 15/10 22/10 29/10 S&P500 Banks 11 Gli incontri internazionali si susseguono La comunità internazionale reagisce con una compattezza che non ha precedenti • • • • • • • • • • • G20 Deputies a Rio de Janeiro (30-31 Agosto) G4 – Francia, Germania, Italia e Regno Unito (4 Ottobre) Ecofin (7 Ottobre) G7 (10 Ottobre) IMFC (11 Ottobre) G20 Ministeriale straordinaria (11 Ottobre) Eurogruppo Leaders + UK (12 Ottobre) Consiglio Europeo (15-16 Ottobre) Consiglio Europeo straordinario (7 Novembre) G20 Ministeriale (8 Novembre) G20 Leaders (15 Novembre) 12 Comunicato G7 I principali punti decisi al G7, con un comunicato assolutamente inusuale in soli 5 punti, sono: • impedire con ogni mezzo il fallimento di istituzioni di rilevanza sistemica; • garantire l’accesso alla liquidità e agevolare il funzionamento del mercato monetario; • assicurare la necessaria ricapitalizzazione del sistema bancario con capitale pubblico e privato; • tutelare con adeguate garanzie e assicurazioni i depositi al dettaglio; • sostenere i mercati secondari dei mutui e altre attività assicurative. Il comunicato viene integralmente ripreso dall’IMFC e dal G20 il giorno successivo 13 Joint Action dell’Eurogruppo Per la prima volta l’Eurogruppo si riunisce in formazione di Capi di Stato e di Governo dei paesi dell’area più Gordon Brown. Le principali misure annunciate sono: • garanzia statale sulle passività bancarie emesse fino al 31 dicembre 2009 e con validità fino a cinque anni; • immissione di nuovo capitale tramite acquisito di quote azionarie; • ricapitalizzazione delle banche in difficoltà con probabili effetti sistemici. 14 Le misure italiane Primo decreto del 9 ottobre: • Sostegno alla ricapitalizzazione, se necessario, anche tramite capitale pubblico. • Garanzia delle operazioni di finanziamento della BdI Secondo decreto del 13 ottobre: • Garanzia statale sulle nuove passività delle banche italiane (con maturità fino a 5 anni) • Scambio temporaneo di titoli di stato con strumenti finanziali detenuti o emessi dalle banche (per “repo” presso l’Eurosistema) 15 Le iniziative degli altri paesi La maggior parte dei paesi industrializzati (UE ed extra UE) hanno messo in atto interventi volti a fornire: • Ricapitalizzazione bancaria con capitale pubblico • Liquidità o Iniezione di liquidità da parte delle banche centrali o Garanzia dei prestiti interbancari • Garanzie sui titoli bancari • Assicurazione sui depositi 16 Terza fase: la crisi si estende al settore reale 17 Le previsioni di crescita per il 2009 precipitano US - EA Mondo 3 3 5 5 2 2 4 4 1 1 3 3 0 0 2 2 -1 -1 1 1 -2 -2 0 0 -3 -3 nov-07 feb-08 FMI US mag-08 CE US ago-08 FMI EA nov-08 CE EA -1 -1 nov-07 feb-08 FMI MONDO mag-08 ago-08 CE MONDO nov-08 OCSE - Area OCSE 18 Produzione industriale e commercio internazionale tracollano – Anche gli EMEs sono travolti US - EA - JP Mondo 10 10 5 5 0 0 -5 15 12 12 9 9 6 6 3 3 0 0 -3 -3 -5 -10 -10 -15 -15 -20 1999 % a/a 15 2001 2003 Area Euro 2005 Giappone 2007 Stati Uniti -20 2009 -6 -6 Q1 Q1 Q1 Q1 Q1 Q1 Q1 Q1 Q1 Q1 Q1 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Produzione Industriale Commercio Internazionale 19 Il processo G20 15 novembre 2008: primo G20 Leaders • I paesi emergenti subiscono le conseguenze della crisi che questa volta non ha origine nelle loro economie • E’ sempre più necessario un loro coinvolgimento nel processo di governance della crisi (elevati rischi di atteggiamenti protezionistici o antioccidentali) • Trade off tra partecipazione ed efficienza operativa: gruppi di lavoro ristretti su temi ben definiti; timetable serrata. 20 Il processo G20 (continua) Il G20 definisce un Action Plan con 5 principi guida • • • • rafforzare la trasparenza e l’”accountability”; estendere la regolamentazione e la supervisione; promuovere l’integrità dei mercati finanziari; rafforzare la cooperazione internazionale nel settore finanziario; • riformare le istituzioni Finanziarie Internazionali per dare alle economie emergenti più voce in relazione al loro mutato peso economico. Viene inoltre ribadita la necessità di evitare misure protezionistiche 21 Le pressioni interne però ….. Alla dichiarazione di Washington, hanno comunque fatto seguito alcune misure non proprio in linea: • Russia e India hanno alzato le tariffe su alcuni prodotti importati; Brasile e Argentina hanno allo studio interventi analoghi; l’Indonesia ha inserito aggravi amministrativi; la Cina ha inserito nuove misure per sostenere le esportazioni • Alcuni paesi avanzati hanno varato misure in sostegno di settori specifici (settore auto, oppure la raccomandazione “buy american” inserita nel piano fiscale americano) • Altri paesi usano la politica del cambio anche a scopi commerciali (Cina; ma anche il Giappone potrebbe intervenire) 22 Gli incontri internazionali proseguono a ritmi serrati • • • • • • • • • • • G20 Summit (15 Novembre) Consiglio Europeo (11-12 Dicembre) Ecofin straordinario (18 Dicembre) G20 Deputies (31 Gennaio – 1 Febbraio) G7 Ministeriale (13-14 Febbraio) Meeting dei Leaders Ue del G20 + Spagna+Lussemburgo (presidente Eurogruppo)+Olanda (22 Febbraio) G20 Ministeriale (13-14 Marzo) G20 Summit (2 Aprile) G7 Ministeriale (23-24 Aprile) G7 Ministeriale (12-13 Giugno) G8 Summit (8-10 Luglio) 23 Gli interventi di bilancio La maggior parte dei paesi avanzati ed emergenti hanno varato pacchetti di stimolo fiscale per sostenere l’attività economica: • Il Consiglio europeo (11-12 dicembre) ha adottato lo “European Economic Recovery Plan”. Il piano prevede un impegno pari a circa l’1,5 per cento del PIL (1,2 a carico degli Stati membri) • Gli Stati Uniti hanno appena approvato un programma di stimolo economico pari a circa il 6 per cento del PIL • Nelle principali economie emergenti gli interventi variano dallo 0,5 per cento del PIL in India, al 15 per cento in Cina 24 Gli interventi di bilancio (continua) • Il FMI ha stimato attorno all’1,4 per cento del PIL la portata annuale degli interventi varati dai paesi del G20 per il biennio 2009-2010 • Gran parte degli interventi riguarda: o spese in infrastrutture, o spese nei servizi sociali o spese nel settore immobiliare/costruzioni; o riduzioni fiscali, per lo più permanenti e sui redditi personali Nel frattempo le Banche centrali hanno abbassato i tassi ufficiali ai minimi storici. 25 Quarta fase: L’emergenza finanziaria non è passata 26 Il piano Geithner Il Financial Stability Plan, prevede: • iniezioni di capitali nelle banche (in base a uno stress test sull’adeguatezza patrimoniale) • creazione di un fondo Private Public Investment Fund, finalizzato all’acquisto di titoli tossici (fino a 1000 miliardi di dollari) • allargamento della linea di credito TALF (fino a 1000 miliardi di dollari) 27 Il pacchetto britannico • UK Government’s Asset protection scheme: garanzia statale contro perdite eccessive delle attività in bilancio (i bad assets rimangono nei bilanci delle banche); • Iniezione di liquidità nel capitale delle banche: la BoE è autorizzata ad acquistare attività del sistema bancario (50 miliardi di sterline); • Conversione delle azioni privilegiate della Royal Bank of Scotland detenute dal Tesoro in azioni ordinarie 28 Interventi nell’Eurozona • Intervento tedesco: o Iniezione di capitali per le banche in difficoltà (Commerzbank e HYPO Real Estate); o Possibile nazionalizzazione degli istituti in difficoltà, anche attraverso l’espropriazione delle azioni. • Interventi del Governo Francese: o Intervento coordinato con BE e Lux per salvare il gruppo Dexia; o Piano per una iniezione di capitale nelle sei banche principali del Paese. • Tutti i piani di intervento prevedono: o Garanzia sulle passività emesse dal sistema bancario; o Misure per l’erogazione di credito all’economia reale o Limiti alle remunerazione dei managers • La questione degli “impaired assets” 29 Che cosa non ha funzionato? 30 Fallimenti … non solo delle banche • Fallimenti del mercato: o Eccessivo leverage e risk-taking o Over-shooting/herd behaviour/eccesso di volatilità/panico nelle valutazioni • Fallimenti dello Stato: o Insufficienza e lacune del sistema di regolamentazione o Persistenti squilibri non corretti da appropriate politiche economiche (USA, Cina, ecc.) • Fallimenti della comunità internazionale: o Squilibri globali insostenibili o Tigri globali e domatori nazionali 31 Fallimenti … del mercato Incentivi perversi • Innovazione finanziaria: strumento non solo di maggiore efficienza, ma spesso di moltiplicazione e sub-ottimale allocazione del rischio (modello “originate-to-distribute”; CDS, CDO, off-balance vehicles, ecc.) • Schemi remunerativi che incoraggiavano eccessivo risk taking con scarsa attenzione al rischio di lungo periodo 32 Fallimenti … del mercato (scarsa integrità) • Pricing failure: errata valutazione del rischio, anche a causa di modelli di valutazione con set informativi molto poveri (mutui sub-prime) • Sistemi di rating inefficaci: avvitamento con le regole prudenziali “investment grade” 33 Fallimenti … del mercato fare il passo più lungo della gamba….. Indice dei prezzi delle case (Case-Shiller index) e reddito delle famiglie negli USA 220 220 180 180 140 140 100 100 60 2000 60 2002 2004 Case Shiller home price index 2006 2008 Median Family Income 34 Fallimenti … dello Stato macro Politica economica poco attenta all’ampliarsi degli squilibri, esempi macroscopici : • USA : eccesso di consumo sul risparmio interno, l’indebitamento estero accumulato è insostenibile, ma le autorità non vogliono rinunciare al motore dei consumi, politica monetaria e fiscale non frenano lo squilibrio • Cina: enorme accumulo di riserve, politica rivolta allo stimolo delle esportazioni, poco rivolta alla domanda interna, scarsi servizi finanziari e di assistenza sociale (questi ultimi potrebbero ridurre l’elevato tasso di risparmio per motivi precauzionali) 35 Fallimenti … dello Stato macro Saldo di parte corrente USA Riserve della Cina (in % sul PIL) (oro e valuta) 2000 2 1800 1600 0 1400 1200 1000 -2 800 600 -4 400 200 0 -6 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 36 Fallimenti … dello Stato (macro: politica monetaria) • Una politica monetaria eccessivamente espansiva, in particolare negli Stati Uniti ha generato una enorme liquidità • In presenza di bassa inflazione (effetto globalizzazione-prodotti cinesi) i tassi d’interesse a lungo termine sono stati per lungo tempo molto bassi • I tassi di cambio flessibili non hanno funzionato da “isolante” 37 Fallimenti … dello Stato micro: vigilanza poco efficace Regolamentazione e vigilanza: bad practices sono proliferate e sopravvissute indisturbate sotto gli occhi miopi delle autorità • Graduale deterioramento degli standard: debitori con records deboli, rapporti loan-to-value elevati, verifiche sui redditi dei debitori scarse o assenti • Contabilità finanziaria spesso opaca, anche per la scarsa capacità di valutare effettivamente i titoli strutturati in portafoglio. Scarsi controlli sull’esplosione degli attivi finanziari. Diffusione di contabilità fuori bilancio (off-balance vehicles) 38 Fallimenti … dello Stato micro: regole poco efficaci • Ruolo poco trasparente delle agenzie di rating: conflitto di interessi; metodologia di valutazione spesso poco chiara e carente; informazioni sulle caratteristiche dei rischi dei prodotti strutturati insufficiente • Pro-ciclicalità dei requisiti prudenziali • Scarsa accessibilità ai bilanci delle imprese finanziarie (in termini di trasparenza e comprensibilità dei rischi assunti), ha danneggiato la fiducia nel mercato 39 Fallimenti … dello Stato micro Il mercato dei derivati esplode: rispetto al PIL cresce di quattro volte tanto in un decennio 800 800 600 600 400 400 200 200 0 0 1998 1999 2000 2001 2002 2003 Mercato mondiale dei derivati OTC 2004 2005 2006 2007 Pil mondiale 40 Fallimenti … della comunità internazionale macro Squilibri globali: • IMF multilateral convergence 2006-2007: o Tentativo di riflessione congiunta tra i 5 principali attori: USA, AE, Giappone, Cina e Arabia Saudita o Accordo sulle principali linee di policy country-specific per ridurre gli squilibri globali o Risultati molto parziali: sia la flessibilità del cambio cinese, sia il tasso di risparmio americano rimangono del tutto insufficienti • Peer pressure da parte del G7: o Dichiarazioni “di routine” nei comunicati G7 41 Fallimenti … della comunità internazionale dov’è andata la peer pressure? Saldi di parte corrente e comunicati del G7 -800 -700 -600 -500 “Higher economic growth throughout the G7 will redress global imbalances that arise inter alia from uneven growth within the G7” (20/09/2003) 2001 2002 Stati Uniti (sx) miliardi di valuta locale 25 Challenges remain, especially: persistent global imbalances […] as well as a more balanced distribution of the benefits of globalisation (11/06/05) 2003 20 “We will continue to pursue sound policies to foster sustained and balanced growth and support the orderly adjustment of global imbalances” (10/02/2007) “Progress in […] fiscal areas and in the Agenda for Growth are key to addressing current global imbalances” (23/04/2004) -400 -300 2000 30 We agreed that further progress needs to be made in implementing policies that contribute to the gradual resolution of global imbalances (10/02/2006) 15 10 2004 2005 2006 5 2007 Giappone (dx) 42 Fallimenti … della comunità internazionale architettura inefficace • Un Fondo Monetario Internazionale con le armi spuntate? • La questione della valuta di riserva (ancora!) • Come si affronta il problema della troppa liquidità globle? (E il paradosso di chiederlo adesso!) 43 Fallimenti … della comunità internazionale domatori nazionali Imprese finanziarie multinazionali: • Sorveglianza e regolamentazione solo a livello nazionale • Incentivi a dislocare attività diverse nelle regioni con maggiore flessibilità e minore sorveglianza “Domatori internazionali” senza frusta e, peraltro, tra loro riottosi Esempio: In sede Ecofin – con la crisi già in atto (dicembre 2007) - non si trova un accordo su un sistema di vigilanza a livello europeo (riforma dei comitati Lamfalussy) 44 E adesso? 45 Il processo G20 Il coordinamento delle politiche • È il G20 il futuro del coordinamento internazionale? (IMFC; IMF; e il nodo dell’Europa) • il G20 si impegna a una maggiore cooperazione in campo macroeconomico per fronteggiare la crisi • Politiche da attuare nell’immediato • Provvedimenti sostenibile strutturali: sentiero di crescita 46 Il processo G20 I gruppi di lavoro • Vengono definiti quattro gruppi di lavoro (con due presidenti ciascuno: uno di un paese emergente e uno di un paese avanzato) • Vengono identificate le azioni di policy prioritarie, da adottare entro il prossimo Summit (2 aprile 2009), e quelle rilevanti nel medio termine • I quattro gruppi di lavoro si occupano di: o WG1: regolamentazione e trasparenza dei mercati finanziari (India e Canada) o WG2: cooperazione internazionale e integrità dei mercati finanziari (Messico e Canada) o WG3: riforma del FMI (Sud Africa e Australia) o WG4: banche multilaterali di sviluppo (MDBs) e banca mondiale (Indonesia e Francia) 47 What next? È necessario un ripensamento fondamentale a due livelli: Su un piano nazionale: • Miglioramento/sviluppo e riorganizzazione delle autorità di vigilanza • Riconsiderazione del ruolo dello Stato Su un piano internazionale: governance, ovvero • Sistema di regolamentazione (cross-border, supervisory college?) • Sistemi di cambio e ruolo dello dollaro come “valuta di riserva” 48 What next? La regolamentazione • Una più ampia regolamentazione viene auspicata per: mercati, intermediari e prodotti finanziari • Rimangono da definire le norme procedurali: o dal punto di vista tecnico (regolamentazione diretta vs indiretta; innovazione; modello “originate-to-distribute”) o dal punto di vista istituzionale (cooperazione internazionale; allargamento del FSF; Comitato di Basilea) 49 What next? La vigilanza Una vigilanza a livello transnazionale si scontra con resistenze formali (di tipo legale) e informali (disponibilità alla cooperazione) allo scambio di informazioni. Una soluzione: colleges of supervisors È necessario risolvere il problema della pro-ciclicalità dei requisiti patrimoniali: • Ciò che è virtuoso a livello micro (rafforzare il capitale della banca in tempi di crisi) può essere negativo a livello macro (credit crunch) • Sistema automatico per calibrare i ratios patrimoniali 50 What next? La governance bancaria Intervento statale diffuso implica numerosi nodi da risolvere: • Problema della “exit strategy” • Management: preferibilmente di estrazione privata, sottoposto a limiti sulla remunerazione; “accountable” di fronte allo Stato (ai contribuenti) • Concorrenza: con il rischio di intervento pubblico anche dove non ve ne sarebbe bisogno (eg. Italia), • Debolezza cronica anche di istituti bancari sani: è la “bad bank” una soluzione? 51 What next? Squilibri globali • Gli squilibri globali sono in graduale riduzione, pur rimanendo su livelli ancora insostenibili. • La crisi ha accelerato l’aggiustamento: riduzione domanda USA; apprezzamento dello yen; crollo del prezzo del petrolio • Ma il contributo dei tassi di cambio è più incerto: o Deprezzamento del dollaro solo fino all’estate scorsa, non nella fase acuta della crisi: il dollaro è ancora la valuta internazionale di riserva o Costante apprezzamento dello yuan, seppur lento (più marcato nella fase di maggior debolezza del dollaro) 52 What next? Le grandi questioni geopolitiche • Il governo della globalizzazione • Regole economiche e accordi politici • Regime preserving approach e il caso della quarantena …… • …….. ma niente è acquisito: la storia ci insegna che indietro si può tornare 53