VERIFICA DELLA LEGGE DI HOOK E MISURA DELLA COSTANTE ELASTICA DI UNA MOLLA In figura sono rappresentate delle molle disposte verticalmente e con l’ estremo superiore collegato ad un supporto fisso. Se all’ altra estremità viene sospesa una massa m si osserva che la molla si allunga. L’ allungamento è proporzionale al peso della massa m. L’ esperimento consiste nel verificare la legge di Hook e in condizioni statiche e dinamiche misurare la costante elastica della molla. Nella condizione statica la massa è in equilibrio sotto l’ azione della forza peso e della forza elastica esercitata dalla molla deformata. Nella condizione dinamica, che si osserva quando la molla gravata dalla massa m è di poco allungata e poi lasciata libera, il sistema massa-molla oscilla. Dimostreremo che il moto è armonico semplice e che il periodo delle oscillazioni dipende da m e dalla costante elastica della molla ♦ . BOZZA prof. M. Calicchio 1 CONDIZIONE STATICA All’ estremo libero della molla viene agganciato un cestello contenente dei piombini. La massa m è in equilibrio sotto l’ azione di due forze aventi la stessa direzione e verso opposto ossia il suo peso e la forza esercitata dalla molla. l0 x P + Fk = 0 Per verificare la legge di Hook, ossia che la forza di richiamo elastica è proporzionale alla deformazione della molla, è sufficiente caricare la molla con diversi pesi p e per ognuno di essi misurare il relativo allungamento x. La legge Hook sarà sperimentalmente verificata se di i punti di coordinate (xi,pi) si dispongono secondo linea retta la cui pendenza è la costante elastica della molla, normalmente indicata con K. Le misure fatte saranno tanto più precise quanto più i punti di coordinate (xi,pi) stanno su una retta. L’equazione che otterremo F = −Kx è valida per carichi non eccessivi superati i quali l’ andamento non è più lineare e la molla tenderà prima a snervarsi e poi a spezzarsi. La costante elastica della molla dipende dal tipo di materiale usato, dal diametro del filo, dal diametro delle spire oltre che dal processo di lavorazione meccanica. ♦ y = 11,59x + 0,009 graf1 R2 = 0,9997 3,00 2,50 2,00 P (N) Nel grafico la rappresentazione di 6 punti (xi,pi) relativi ad un set di misure. Sul grafico in rosso l’ equazione della retta di fit lineare, la cui pendenza è K. 1,50 1,00 0,50 0,00 0,00 0,05 0,10 0,15 0,20 0,25 x (m ) Bozza Prof. M. Calicchio 2 CONDIZIONE DINAMICA Supponiamo di abbassare ulteriormente la molla di xA e quindi di lasciarla libera.Il sistema massa+molla inizia ad oscillare, il centro delle oscillazioni che dimostreremo di ampiezza xA è indicato dalla freccia in blu e corrisponde al punto di equilibrio delle forze. Dalla seconda legge di Newton: lo R = p + Fk = m a o x xA x C entro di oscillazione posto otteniamo m k 2 k d x* − x* = 2 m dt x* = x − g x *' = Asen(Ωt + ϕ) poiché (1) Nel sistema di riferimento della figura, ponendo Fk = - K x possiamo scrivere d2 x mg - kx = m 2 dt dove con m indichiamo la massa con cui è gravata la molla. L’ equazione è quindi valida solo nel caso ideale in cui si considera trascurabile la massa della molla. Questa è una equazione differenziale del secondo ordine, lineare, non omogenea, con il termine noto costante che può essere ricondotta, con una sostituzione di variabili, a una dello stesso tipo ma omogenea già vista per esempio nel caso del pendolo semplice. Infatti dividiamo per m e mettiamo in evidenza – k/m k m d2 x − (x − g ) = 2 m k dt dx * dx = dt dt e d2 x * d2 x = 2 d2 t dt equazione questa che ha una soluzione del tipo: (2) dove A è l’ ampiezza del moto, ϕ la fase iniziale ed entrambe sono delle costanti non note a priori ma da determinare in base alle condizioni iniziali del moto; (Ωt + ϕ) è la fase, Ω pulsazione che dipende dai valori di m e k♦. Bozza prof. M. Calicchio 3 Calcoliamo della equazione(2) la derivata prima e seconda d 2 x *' dx *' = − Ω 2 Asen ( Ω t + ϕ ) e sostituiamole nella (1) = ΩA cos(Ωt + ϕ ) 2 dt d t k − Asen ( Ω t + ϕ ) = − Ω 2 Asen ( Ω t + ϕ ) che risulterà soddisfatta se m k m = Ω2 e quindi T = 2π m k la soluzione è: m x = Asen(Ωt + ϕ) + g che rappresenta un moto armonico, con il centro di oscillazione k m x = g che è la posizione di equilibrio del sistema ossia la posizione in cui forza peso e forza k elastica hanno risultante nulla. Determiniamo A e ϕ. Nel nostro caso allungata ulteriormente la molla la rilasciamo con velocità iniziale nulla. A m t=0 sarà v 0 = 0 x0 = x A + g e quindi k π 0 = ΩA cos ϕ in questa equazione non sono nulli né Ω né A per cui ϕ = 2 m m π = Asen + g da cui risulta che l’ ampiezza della oscillazione A è proprio xA. k 2 k Possiamo riscrivere l ‘ equazione in forma più compatta m m π π π x = x A sen(Ωt + ) + g = x A senΩt cos + x A cos Ωtsen + g 2 k 2 2 k m x = x A cos Ωt + g k xA + g Da osservare che l’ equazione da noi ricavata è rigorosamente valida nel caso ideale in cui la molla abbia massa nulla, sia perfettamente elastica e siano trascurabili gli attriti. Si può dimostrare che tenendo conto della massa della molla il periodo diventa T = 2π m + mk / 3 K per cui se la massa della molla mk non è trascurabile rispetto a quella di carico il periodo misurato è maggiore di quello atteso per il caso in esame e di ciò bisogna tener conto nella interpretazione dei dati sperimentali♦. Bozza prof. M. Calicchio 4 La misura dinamica della costante elastica della molla va quindi fatta misurando il periodo di oscillazione, dalla relazione T2 riscritta come m = K 2 nella formula T è il valore medio per il 4π set di 30 misure corrispondenti al valore di massa usata m T = 2π k possiamo ottenere delle coppie di valori ( ( linea retta la cui pendenza è K. Ti2 , m) che graficati dovrebbero disporsi su una 4π 2 graf3 Il grafico 3 mostra l ‘ andamento dei dati sperimentali e riporta l’ equazione della retta di fit lineare la cui pendenza è K. Può essere interessante valutare se il valore ottenuto per la costante elastica da misure di periodo dipenda o no dalla massa della molla. y = 11,656x - 0,0064 R2 = 0,9998 0,30 0,25 m (Kg) 0,20 0,15 0,10 0,05 0,00 0,00 0,01 0,01 0,02 0,02 0,03 T*T*0,101 (sec*sec) Graf 2 andamento di k in funzione di p 12,5 12,0 k 11,5 11,0 10,5 k vs p k corretta vs p 10,0 0,5 1,0 1,5 2,0 p 2,5 3,0 Nel grafico 2 sono plottati i valori medi di K in funzione del peso di carico utilizzando per il calcolo di k solo la massa del carico (puntini e linea blu) e rifacendo i calcoli correggendo per la massa della molla (puntini e linea rossa). Si nota che la correzione usata mk/3, che forse è eccessiva, fa aumentare il valore di K in misura maggiore per piccoli carichi. I dati mostrano una evidente convergenza per valori di m >> mk/3 ovvero in condizione ideale di massa della molla trascurabile♦ Bozza prof. M. Calicchio 5 COME FARE LE MISURE La figura mostra la molla ed il cestello inseriti nello strumento MITE che misura i tempi e ha 11 Trasmettitori e 11 Ricevitori di cui in questa misura va attivata una sola coppia. La coppia T-R che bisogna attivare deve essere a ≅1 cm al di sotto del cestino in modo che quando esso oscilla sia alternativamente completamente oscurata e non. Al crescere della massa nel cestino la molla si allunga e l’ oscillazione interesserà la coppia T-R sottostante. Lo studente deve quindi disattivare la coppia precedente ed attivare la successiva spostando un piccolo “jumper” ( ponticello ) situato sulla sinistra dello strumento in corrispondenza del ricevitore, nella figura le coppie attivate sono in arancione e quelle disattivate in blu. La manovra va fatta con delicatezza per evitare di spezzare i contatti. Poiché le fotocellule sono distanziate di 4 cm la coppia attivata potrebbe non essere nella posizione corretta; la vite di registrazione in alto sullo strumento ha una corsa di 4 cm e permette di avere una regolazione fine di posizione. Se si usa questa regolazione accertarsi che i bulloni di bloccaggio siano ben stretti. Lo studente ha a disposizione dei piombini di varie misure e con essi deve caricare il cestello. Mescolare piombini medi, piccoli e piccolissimi in modo che la massa sia stabile durante le oscillazioni. Iniziare le misure con una massa di piombini di almeno 100 gr perché per masse inferiori facilmente il sistema ballonzola in quanto prossimo a condizioni di risonanza. La massa dei piombini e del cestello va misurata utilizzando la bilancia ad un piattello della figura. La bilancia ha due scale 0-100gr e 0-500gr. La scala si seleziona portando in alto o in basso un dischetto fissato ad un’ asta ruotante. La sensibilità della bilancia è di 1gr, che però non è apprezzabile sulla scala 0-500gr. La vite di regolazione in basso a sinistra va usata per mettere in piano la bilancia e regolare la posizione di zero. Fare accuratamente le misure evitando nei limiti del possibile errori di parallasse♦. Bozza prof. M. Calicchio 6 Per misurare la lunghezza della molla utilizzare la riga a disposizione che va messa in verticale e a squadro. I valori letti min e max della figura vanno annotati ed inseriti nel foglio di excel nelle apposite celle insieme al corrispondente valore misurato per la massa. Le misura della lunghezza a riposo della molla e quella del gancio e cestello vanno fatte una sola volta ed i valori vanno inseriti nel foglio di lavoro. Dopo aver misurato massa e lunghezza mettere in oscillazione il sistema tirando delicatamente il cestello verso il basso lungo la verticale. Attivare quindi il programma di acquisizione dei tempi e aquisire i periodi di almeno 30 oscillazioni. Se i periodi misurati sono in misura superiore selezionarne 30 e inserirli nel foglio di lavoro; nel programma di acquisizione usare lo ‘scroll’ per vedere misure superiori a 16. Ripetere la procedura 6 volte aumentando la massa ogni volta di ≅ 30 gr e registrare con un nome a scelta il file dei dati che conviene poi inserire simultaneamente nel foglio di lavoro. Il foglio excel è organizzato per riquadri, uno per ogni misura. Per una comprensione più immediata i calcoli, prevalentemente delle medie, sono illustrati da commenti e formule inserite in modo non attivo. Qui di seguito come acquisire i dati ed importarli in excel 7 come acquisire i dati Accendere il computer, l’ apparato di misura. Sulla scrivania del p.c. appaiono varie icone tra cui quella di “PT-Bat” su cui bisogna puntare il mouse e “cliccare” 2 volte con il tasto sinistro. Sullo schermo appare un menù con diverse opzioni, che vengono selezionate con le frecce in su e in giù della tastiera ed attivate premendo “ enter”. 1a schermata: selezionare M- motion timer Precision Timer (MS-DOS Version) Copyright 1988-1992 Vernier Software SELECT MODE: M - Motion Timer G - Gate Timing Modes P - Pulse Timing Modes K - Keyboard Timing Modes C - Collision Timer T - Miscellaneous Timing Modes D - Data Analysis Options O - Other Options S - Photogate Status Check Q - Quit ---------------------------------------Type letter or use the arrow keys, then press <Enter>. 8 2a schermata: un leggero sibilo e i due puntini dicono che il sistema è pronto ad acquisire. Lasciare libero il contenitore e quindi exit Motion Timer Timing will begin when photogate #1 is first blocked .: press <Enter> to exit 3a schermata: appaiono i tempi misurati ( ∆t1, ∆t2,.. in unità di sec ) PRECISION TIMER Motion Timer 11 1 11 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 TIME s ROW # ROW "TIME 1" 1 , .08746629 2 , .037699268 3 , .028224584 4 , .02413551 5 , .021542439 6 , .019248568 7 , .017752565 8 , .016555763 9 , .015658161 10 , .014561093 11 , .013862958 EOF _________________________________________________ 9 4a schermata: selezionare D - Data Analysis Options Precision Timer (MS-DOS Version) Copyright 1988-1992 Vernier Software SELECT MODE: M - Motion Timer G - Gate Timing Modes P - Pulse Timing Modes K - Keyboard Timing Modes C - Collision Timer T - Miscellaneous Timing Modes D - Data Analysis Options O - Other Options S - Photogate Status Check Q - Quit ---------------------------------------Type letter or use the arrow keys, then press <Enter>. 5a schermata: selezionare F - File Options DATA ANALYSIS OPTIONS - "Motion Timer" Mode SELECT OPTION: T - Display Table of Data P - Print Table of Data L - Large Digit Data Table D - Delete Data F - File Options G - Graph Data X - Return to Main Menu ---------------------------------------Type letter or use the arrow keys, then press <Enter>. 10 6a schermata: selezionare S - Save Data to a File e assegnare il nome al file; oppure far precedere da C - Change the Current Directory se si vuole cambiare la dir che di default è CURRENT DIRECTORY: C:\…………….. \ACQ-SAVE\DIDATTIC\TIMER SELECT OPTION: D - Contents of Current Directory L - Load Data from a F ile S - Save Data to a File C - Change the Current Directory M - Make a New Directory E - Erase a Data File X - Return to Data Analysis ---------------------------------------Type letter or use the arrow keys, then press <Enter> N.B. i dati di misura automaticamente salvati nella cartella …./didattic/timer/dummy con il nome dummy. E’ possibile cambiare la cartella di destinazione del file dummy attivando l’ opzione C. In appendice B: come importare i dati in excel ed elaborarli 11 Aprire sul desktop il file di excel predisposto Dal menù file scegliere ‘ apri ‘ e quindi selezionare la cartella ed il nome del file. Appaiono le seguenti icone selezionare larghezza fissa e quindi avanti 12 delimitare con le frecce il campo e quindi avanti selezionare avanzate e quindi avanti 13 selezionare separatore decimale punto e separatore delle migliaia nessuno e quindi OK. E’ evidenziata la porzione di dati da copiare. Chiudere il file dei dati e incollare gli appunti nel programma di analisi. I dati copiati negli appunti vanno trasferiti nelle relative colonne di excel 14