la voce giornale studentesco del liceo scientifico a. einstein NUMERO 3 · ANNO VII · APRILE 2010 www.lse.te.it NUMERO 3 · ANNO VII · APRILE 2010 SOMMARIO REDAZIONE Coordinatore Editoriali Gite scolastiche · federica termini Ricordi · nando cozzi Prof. Nando (Igor ["aIgO:*]) Cozzi Caporedattrice Federica (Puc) Termini Dai meandri dell’Einstein La tipica mattina del pendolare! · fede Into The Wild (II) · marz, fiamma & usher Tautogramma in “A” · gaia babbicola Copertina Giacomo (Frex) Frey Codifica LATEX Uno sguardo sul mondo USA e Cina · ceccho b.s. Igor ["aIgO:*] Illustratori Oltre noi stessi Gaia Babbicola, Lavinia (Blue Samurai) Di Giovanni, Alice Di Giammartino, Lorenza (Lolò) Del Cane Anticonformismo conformato · gaia babbicola God Save McQueen · marta cozzi Il fascino del male · hank moody Un senso · pereira On the Road · stefania standoli Fotografi Mario (V for vendetta) Di Nicola, Marco (Marz) Di Marcantonio Redattori Intervista doppia Alessandra (Pereira) Pigliacelli, Alessandro (AV) Vetuschi, Alessio (Mamba) Quarchioni, Andrea (Ben) Bonomo, Andrea (The Chief) Capanna, Andrea (Uber) Core, Angela Di Michele, Annalisa Galzio, Carol (Carolı́) Delli Compagni, Catini Lorenza, Clarissa (Clari) Fonti, Claudio Rofi, Danila (Fiore) Migliozzi, Edoardo (Usher) Pompeo, Edoardo (Fiamma) Topitti, Ernesto (Erni) Consorti, Federica (Fede) Goderecci, Francesca (Frikky) Consorti, Francesca Di Marco, Francesca Valentini, Francesco Tiberi, Gaia Babbicola, Gaia (Gaia =p) Di Timoteo, Gianluca (Djgix19) Di Giacinto, Giovanni Rossi, Ingrid (Pac) Filippini, Jessica (Jesk@) La Piccirella, Manuel Pilotti, Maria Clara Baldassarre, Maria Di Donato, Marta Cozzi, Massimo (Ceccho B.S.) Cecchini, Mattia (Dr. Johann Faustus) Brizzi, Mattia (Montonico) Marrone, Mattia (King) Sciamanna, Nicolò Chiacchiararelli, Paola (Fox) Di Marco, Sabrina (Sabba) Vallarola, Simone (Hank Moody) Stranieri, Stefania Standoli S. Barracchini vs. D. Marcattili · puc & pac Forza Albert Filtri d’amore · usher Il rompicapo dei ‘Lupi mannari’ · av26 Problemi di vista? Lentine staminali. · gaia =p I colori della letteratura Poesie · dtt. johann faustus Tu. . . · ceccho b.s. Addio Salinger · puc Fantasy: fuga o realtà? · fiore Recensioni Alice In Wonderland · puc tv Show Guide for Dummies · frikky Auguri Lucio · giovanni rossi Settant’anni di Faber · andrea bonomo Colophon Interamente realizzato all’interno del Liceo Scientifico “Albert Einstein”, Via Luigi Sturzo 5, 64100 Teramo. Composto in LATEX con la famiglia di font Palatino di Hermann Zapf. Questa rivista è disponibile on-line nel sito web del liceo. TEXnologia Il ragno imbavagliato · djgix19 Il decreto Romani · nicolò chiacchiararelli Sito Web del liceo Enigmistica http://www.lse.te.it Parole crociate e altri giochi © 2009 − 2010 Liceo Scientifico “Albert Einstein” – Teramo http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it/legalcode 2 Dai meandri dell’Einstein Numero 3 · Anno vii · Aprile 2010 Editoriali Gite scolastiche di Federica Termini arzo e Aprile. La primavera incombe, gli uccellini cinguettano, il sole riappare in tutto il suo splendore tra poche nuvole passeggere, ma il nostro pensiero è solo uno in questo periodo: LA GITA! M Ormai siamo partiti piú o meno tutti. C’è chi è rimasto in Italia e chi ha avuto la fortuna di assaporare l’aria che tira all’estero, ma bene o male tutti abbiamo fatto le stesse cose penso girando musei e passando notti in bianco con gli immancabili amici di sempre. Ognuno di noi è partito con l’intenzione di prendersi una pausa da que- sta scuola che ci stressa anche se poi penso che siamo tornati piú stanchi di prima, ma tenendo nel cuore ricordi indimenticabili. Comunque, per quanto distruttiva possa essere, la gita resta il momento piú atteso dell’anno. Ma ora che è solo un ricordo, cerchiamo di consolarci al meglio con la voce. “A Perfect Day for Bananafish” (Un giorno perfetto per i pescibanana) che rivelò il suo talento. Salinger è riprodotto in copertina (Frex) e la nostra Caporedattrice ne ha scritto una memoria a pag. 14. Un altro volto assente è l’intellettuale e critico televisivo Beniamino Placido, morto il 6 gennaio. Anche per questo, ho pensato di inaugurare una rubrica televisiva nel nostro giornalino (pag. 16) per dimostrare che anche l’esecrata tv può e deve essere narrata con intelligenza e ironia. Il controverso e geniale stilista Alexander McQueen, morto suicida il 9 febbraio, viene ricordato da Blue Samurai e da Marta (pag. 8). Infine, come dimenticare la ricorrenza del 6 aprile 2009 che rappresenta una dolorosa memoria per tutti gli abruzzesi e soprattutto per noi che viviamo e operiamo a scuola? Di certo, nessun dolore col suo carico di sensi di colpa può restituirci il fragile tempo passato. Ricordi di Nando Cozzi ono visitato dai fantasmi degli assenti: Jerome David Salinger, lo scrittore americano autore de Il giovane Holden (The Catcher in the Rye) e “scopritore” della condizione adolescenziale nella sua freschezza e confusione, è morto lo scorso 27 gennaio. Se non l’avete fatto, suggerisco la lettura del suo primo racconto pubblicato da The New Yorker nel 1948, S Dai meandri dell’Einstein La tipica mattina del pendolare! di Fede re 6:45. . . drrrriiiin! O La giornata del pendolare inizia proprio cosı́, a una “piacevole” ora mattutina la sveglia comincia a suonare e, ancora confuso nel letto, matura il chiaro desiderio di prendere la sveglietta (o cellulare che sia) e scaraventarla contro il muro, volontà che potrebbe sicuramente concretizzarsi se non fosse per evitare che al suono che ha interrotto il nostro dolce sonno, si aggiunga l’urlo tarzanico del genitore! Cosı́ ci si comincia a rotolare tra le lenzuola, a convincersi che il tempo passa e ogni minuto è sottratto alla tranquillità della colazione o ad un rilassante momento in bagno, senza però decidersi a scoprirsi da quelle calde coperte, fin quando la voce già agitata della mamma passa dalla porta invitando, con una semi-dolcezza, ad alzarsi! A quel punto si è costretti a mettersi in piedi e, con gli ancora chiusi, dirigersi verso la porta del bagno dove grazie all’aiuto dell’acqua fresca, si riesce ad aprire gli occhi! Colazione, vestiti ed ecco il fatidico momento: il conto alla rovescia per raggiungere la fermata del pullman, sperando di non perderlo. Si comincia a considerare lo scorrere dei secondi, ad alzare sempre piú il tono della voce o a fare rumore all’avvicinarsi dell’ora prestabilita, zaino al volo, merenda nella borsa e via! Nel momento in cui ci varca la soglia del portone di casa, si deve essere consapevoli che si portano con se le speranze che costringerti a diventare una sardina! Arrivare col fiatone e vedere in lontananza tutti gli altri amici che ti incitano ad accelerare il passo perché il pullman è a due passi, toglie la voglia di dire buon giorno e, assieme alla folla scatenata pronta a prendersi a pugni pur di salire per primo e accaparrarsi un posto, è simbolo evidente di una giornata NO! Saliti sul pullman, con il dispiacere per chi è rimasto a terra e contemporaneamente la felicità perché non si è piú schiacciati di quanto sarebbe potuto esserlo, comincia il viaggio. I primi 5 minuti trascorrono nel dibattito sulle condizioni precarie in cui ci si trova fino a che, l’autista perennemente freddo1. il pullman sia ancora lı́ ad lone, alza i riscaldamenti alla temperatura di 40 gradi e toglie a tutti la aspettarti voglia di parlare. Si comincia cosı́ 2. non sia talmente affollato da a sentire i discorsi di quelle persone 3 Numero 3 · Anno vii · Aprile 2010 la voce che, beatamente sedute, discorrono di argomenti di tutti i tipi: “a matematica ho preso un voto basso”, “ieri l’estetista mi ha sezionato le gambe”, “la mia ragazza mi ha lasciato”, “non voglio entrare a scuola” — e bla bla! Mentre i poveracci che sono rimasti in piedi non vedono l’ora che i sedentari scendano!Ora c’è da aggiungere che noi frequentiamo il liceo scientifico, scuola che situata alla sommità di una collina, può essere raggiunta in due modi: la simpaticissima salita ai semafori vicino alla farmacia, che si trasforma nella scalata del k2 e che tonifica i muscoli, oppure la piccola salita di fronte all’apollo 11. Ora, se va tutto bene, per le 8.20 si è in classe, se qualcosa va storto invece, appena dopo aver bussato alla porta, si scorge un professore che rivolge la tanto apparentemente tranquilla domanda: “Come mai in ritardo?” E l’alunno: “Professo’, il pullman!” Eh si, il nostro “caro” pullman ormai è divenuto un pensiero fisso, una scusa, un motivo di agitazione, tuttavia, anche se fatico a dirlo, un giorno sentirò la sua mancanza, legata a questi anni fantastici. . . beh cari pendolari, che dire, cerchiamo di non lamentarci! Andrà tutto bene. . . Into The Wild Studio della fauna “scientifica” (Parte seconda) di Marz, Fiamma & Usher chiunque conosca e promettendo che il giorno seguente verrà restituita l’intera somma prestata (cosa che avviene di rado); ccoci di nuovo qui come promesso; e, come già antici- E pato, in questa seconda parte del nostro Darwiniano Il facchino: poco furbo, si reca nella zona di caccia con l’obiettivo di trovare approvvigionamento per tutto il branco; tuttavia rallentando gli altri cacciatori viene spesso sovrastato e tolto di mezzo dai piú feroci, che senza scrupoli ottimizzano la caccia derubandolo delle prede; resoconto ci accingeremo a parlare delle varie tipologie di esseri viventi che si possono incontrare nella parte piú infima della nostra zona di ricerche, il bar. la ricreazione Allo scoccare della Ricreazione, infatti, numerosi indigeni si recano all’unisono emettendo strani versi gutturali, in questo posto, l’unico dove sia possibile procacciarsi del cibo. La selezione naturale ha permesso solo ad alcuni di riuscire ad ottenere del cibo in tempo prima che la Ricreazione finisca, ma questi son spesso sfruttati da individui malvagi e senza scrupoli, che approfittano della loro bontà dei procacciatori di cibo per divorare abitualmente un lauto pasto senza fatica alcuna. La folla che si raduna di fronte al bar può essere classificata secondo le seguenti categorie: L’indeciso: sfortunatamente per lui la sua caratteristica peculiare è quella che lo porta alla denutrizione. Esso, infatti, trovandosi di fronte a tanta abbondanza, soffre nell’effettuare una scelta precisa, ciò non è però ammissibile nella dura lotta alla sopravvivenza, viene quindi brutalmente escluso dalla caccia. C’è inoltre anche chi è impossibilitato a partecipare alla ressa per il cibo, cioè l’interrogato, che è uno dei pochi sfortunati che al momento della folle corsa al cibo, si vede costretto a rimanere nella sua locazione mattutina, dove, inerme nelle mani dei detentori del potere, è obbligato ad Lo Spilungone: salta subito all’occhio per la sua straor- attenere la fine della stagione di caccia per poter uscire dinaria altezza e la lunghezza degli arti, utilizzati dalla tana e ottenere un lauto pasto. per raggiungere e afferrare panini e pizzette a una i rappresentanti d’istituto distanza di circa tre metri e mezzo, sovrastando cosı́ i piú deboli; Andiamo infine ad analizzare una classe a parte all’interLo Gnomo: difficilissimo da vedere, è basso e dotato di no dell’ecosistema scolastico: i rappresentanti d’istituto e grande agilità. Corre nella folla evitando ogni tipo della consulta. Sono solo sei e vengono eletti ciclicamente di ostacolo e giungendo in pochissimo tempo al ban- ogni 12 lune da tutti gli indigeni affinché li guidino e li cone del bar dove spesso però non viene neanche governino. A Ricreazione si vedono spesso aggirarsi con visto dalla barista indaffarata; sorrisi smaglianti, distribuendo pacche e strette di mano Il Banzai: dotato di scarsa intelligenza, spicca salti sui- a tutti i loro elettori. Benché in molti pensano che siano essi a tenere nelle cidi urlando ciò che vuole alla barista, cercando di proprie mani il destino della scuola intera, in realtà molte farsi sentire, spesso con insuccesso, riuscendo a ridelle loro decisioni si rimettono ad un’entità trascendenmediare il piú delle volte solamente un bernoccolo te, chiamata da alcuni “Preside”, che risiede in un luogo in seguito a qualche caduta; ultraterreno inaccessibile chiamato “presidenza” da doLo Scroccone: non avendo soldi per comprare il suo ve la preside muove i fili e decide i destini di ognuno panino, si aggira nei dintorni del bar chiedendoli a all’interno di questo particolare ambiente. 4 Numero 3 · Anno vii · Aprile 2010 di Marz Dai meandri dell’Einstein Tuttavia coloro che dimorano in questi luoghi vi resta- qualche decennio in piú con lo scopo di governare questo no per pochi anni; solo i detentori del potere rimangono posto selvaggio. Con l’assenso del dominatore supremo, 5 Numero 3 · Anno vii · Aprile 2010 la voce tale territorio può anche essere abbandonato prematuramente; ad ogni modo, in molti preferiscono giungere all’iniziazione finale che gli indigeni sono soliti chiamare “Maturità”. Questo importante passo aprirà loro la via al confronto con il mondo esterno e gli permetterà di mescolarsi con la massa. Quasi nella totalità dei casi la maggior parte di loro, una volta fuori, si uniforma e perde gradualmente le proprie caratteristiche peculiari, dimenticando le nozioni apprese e i momenti vissuti prima dell’iniziazione. di Alice Fra poco piú di un anno anche io e i miei due colleghi saremo sottoposti alla prova finale (si spera), ma ci auguriamo comunque di portare sempre con noi il ricordo delle prove fallite e delle difficoltà superate nel corso di tutti gli anni trascorsi qui. Tautogramma in “A” di Gaia Babbicola annuncio avviso Prof.: Abbozzate, appuntate, annuite, ammiccate. Adolescenti agitati, animaleschi, apparite affabili almeno adesso! All’“ARRIVEDERCI”, alzatevi, applicatevi! [Bussano alla porta dell’aula. . . ] alunni ammaestrati all’attacco Classe: ARRIVEDERCI Prof.: Alt! Alzatevi! Assumete almeno atteggiamenti accettabili! Accogliete adeguatamente, aspettate Prof.: Alleluia! Adesso aprite antologia. allineati! 6 Oltre noi stessi Numero 3 · Anno vii · Aprile 2010 Uno sguardo sul mondo USA e Cina nemici-amici (a causa di Google) di Ceccho B.S. febbraio del 2010 è avvenuto l’en- A nesimo litigio diplomatico tra Ci- na e Usa, stavolta per un motivo preciso: la libertà di Internet. Difatti, dal punto di vista cinese esso rappresenta una minaccia alla sicurezza interna e al mantenimento della pace nello Stato. Per contrastare queste affermazioni, gli americani sostengono invece che il Governo Cinese vuole semplicemente fare in modo che finisca la diffusione di immagini via internet come quelle che si riferiscono ai giorni nei quali i tibetani protestavano per una maggiore autonomia. Prenden- do in considerazione i fatti e non le parole di circostanza e la diplomazia, vediamo che entrambi hanno ragione: Difatti, è vero che i cinesi mirano ad un controllo pressoché totale dell’informazione on line, ma è anche vero che gli Stati Uniti mirano, attraverso Google, a destabilizzare il governo cinese comunista. Ma cosa ne pensano gli internauti? Questo dovrebbe chiedersi l’opinione pubblica mondiale; in fondo, internet è nato anche per poter comunicare piú agevolmente e di certo gli stessi internauti cinesi riuscirebbero benissimo a difendersi da soli senza l’appoggio, dettato dagli interessi, di Washington. Inoltre, è possibile che Google lasci la Cina, ma entrambi ci perderebbero milioni e milioni di dollari, visto che molte applicazioni tecnologiche cinesi possono essere usati solamente con Google e gli americani avrebbero ben un miliardo di potenziali clienti e consumatori in meno su cui contare. In conclusione possiamo dire che questo episodio può essere un modo per farci capire il vero spirito degli internauti che rischiano la vita diffondendo notizie vitali per l’espressione della libertà di pensiero e, parafrasando la pubblicità del Macintosh della Apple del 1984, “Affinché il 2010 non sia come il 1984”. esteso lo stile perlopiú americano a tutto il globo — influiscono sempre piú sulla personalità dell’individuo, plasmandola con un vestito preso su misura del cittadino medio americano, che non aderisce appieno su un’essenza ricca di sfaccettature, prismatica e non racchiudibile entro uno schema sterile e uniforme quale è la persona. L’originalità viene spesso messa in discussione dai canoni della moda e, di conseguenza, chi secondo i suoi gusti e non quelli imposti dall’“onda” esibisce qualcosa di piú personale, che esprima al meglio il suo modo di essere, rischia l’emarginazione o comunque viene additato dalla massa. C’è chi negli anni ’70, ’80, fino ai ’90, ha dato vita a veri e propri movimenti, espressioni del proprio modo di vivere, di pensare, di percepire la realtà. Cosı́ hanno preso forma il Punk, il Dark, il Metal, l’Indie, l’Emo (Emotional HardRock — per chi non lo sapesse e se ne fa interprete) e tanti altri, nati come ideologie, messe in atto tramite la musica e poi trasferite al vestiario. Il messaggio all’epoca era chia- ro: non volersi omologare, distinguersi, rompere le catene degli schemi soffocanti del perbenismo borghese. Oggi, chi non ha abbastanza fegato per mostrare di che pasta è fatto, preferisce omologarsi accettando passivamente, senza obiezioni, le opinioni, i gusti e gli usi della maggioranza. Ma il commercial style non fa che portare all’anonimato, oltre a renderci “stampi” di una stessa fabbrica, prodotti in serie e schiavi del consumismo. Non mancano coloro che, consapevoli degli ideali, proseguono le tradizioni dei gruppi del secolo scorso, inneggiando ad inni anticonformisti, rivendicando la libertà d’espressione. Altri invece, una specie a sé, pur di apparire originali o forse ribelli, inconsapevoli di che affermano e fanno con convinzione, scimmiottano quei gruppi distintisi dalla massa, creando una branchia di conformismo nell’anticonformismo. Come recitava un motto degli anni ’70, “Punk is attitude not fashion”, si spera che anche gli styles odierni siano “modi di essere, non di apparire”. Oltre noi stessi Anticonformismo conformato di Gaia Babbicola ra gli adolescenti, si sa, l’aspet- T to fa la sua parte e forse rappre- senta una tasto dolente per molti di noi. I rapporti con lo specchio sono comunque i piú bizzarri: c’è chi sfugge da qualsiasi superficie che rifletta la propria immagine, chi nasconde specchietti nei posti piú segreti — ormai il diario non fa piú parte di questi — per monitorare costantemente i propri punti tabú, e ancora chi ha una percezione di sé equiparabile a un Adone. Dobbiamo ammettere che la domanda “cosa pensano del mio aspetto gli altri?” sia tra i primi posti nella classifica delle nostre domande esistenziali. È la società di cui siamo parte che ci inculca questi scrupoli e ci impone modelli da seguire secondo un format che fa comodo, perché fonte di guadagno delle piú grandi multinazionali. Le conseguenze della globalizzazione — ossia del fenomeno che, a partire dagli anni ’80, tramite le piú massicce reti di comunicazione, ha 7 Numero 3 · Anno vii · Aprile 2010 di Blue Samurai la voce Alexander McQueen God Save McQueen di Marta Cozzi urante la settimana della moda a Parigi dove sono state presentate le collezioni prêt-à-porter autunno/inverno 2010, il 9 marzo ha avuto luogo l’ultima sfilata del cosidetto hooligan della moda, ovvero Alexander McQueen. In sottofondo, musica da camera, musica che si dice ascoltasse mentre disegnava, la sfilata è stata l’addio finale che il gruppo Gucci ha voluto dare allo stilista inglese, morto suicida l’11 febbraio scorso. Sedici outfit, finiti per l’80% e ispirati al Me- D dioevo per ricordare le bellezze del passato, sono stati mostrati nell’intimità di un pubblico scelto. La minicollezione appare piú serena rispetto alle sue creazioni-cult dai toni cupi e con teschi protagonisti di trame e di dettagli, ma sicuramente unici come la sua personalità creativa. E se questo nome sembra ancora sconosciuto, basti dare un’occhiata al video di Lady Gaga “Bad Romance”, nel quale appaiono un paio delle celebri scarpe “armadillo”, opere d’arte sotto forma di calzature, vere e proprie killer heels come si suol dire a causa del tacco dalla “discreta” misura di 8 30 cm, che persino le modelle stesse avevano paura di indossare. Una personalità senz’altro fuori dal coro: non è stato di certo un caso che il mondo dei nasini all’insú abbia riconosciuto in lui un vero e proprio talento; non per nulla nel 1996 all’età di soli ventisette anni fu scelto come direttore creativo di Givenchy al posto di John Galliano, e nel corso della sua breve carriera ha raccolto un totale di cinque premi, di cui uno quale “stilista dell’anno” nel 2003 e gli altri quattro come “stilista inglese dell’anno”. Il suo gusto per gli eccessi e per lo scandalo è stato la Oltre noi stessi chiave del suo successo: le sue sfilate vengono ricordate come puro spettacolo, che colpiscono come un pugno allo stomaco, i suoi vestiti raccontano storie del passato, tra figure mitologiche e stregoneria e paganesimo o tra storie ispirate dalla regina Vittoria e dall’impero indiano per esempio, ma parlano anche di ambientalismo, di Numero 3 · Anno vii · Aprile 2010 Darwin, di Dickens e di un futuro negativo e apocalittico. Insomma, sotto la creazione di un vestito c’è molto di piú che il semplice disegnare e abbinare stoffe come molti potrebbero credere. Ci sarà in un futuro prossimo una persona degna di diventare il suo successore? Ai posteri l’ardua sentenza, per ora, citando Anna Wintour1 , “La sua morte segna un’insormontabile perdita.” Note 1 Giornalista e direttrice della piú autorevole rivista di moda statunitense e mondiale, Vogue, dal 1988. Il fascino del male di Hank Moody fuori dal normale piuttosto che aspettarsi sempre le solite cose. E se “il fuori dal normale” fosse poi il Male, beh poco importa. Ognuno di noi cerca l’evento che gli cambierà la vita e spesso è piú facile percorrere la strada in un percorso poco chiaro e oscuro piuttosto che seguire la cosiddetta retta via che potrebbe apparire noiosa e ripetitiva. E inoltre ciò che “sembra” sbagliato non è detto che lo sia forzatamente; Mi tornano alla mente le soavi parole di Fabrizio De André che nella canzone La Cattiva Strada racconta di un soldato, una prostituta, un pilota e un diciottenne alcolizzato che si mettono a seguire un uomo “sulla sua cattiva strada” nonostante lui li abbia invitati a non farlo. Quest’uomo sputa negli occhi del soldato, deruba la prostituta, causa un incidente al pilota e versa da bere all’alcolizzato; cosa c’è di giusto in queste azioni? Beh niente, ma fungono da rivelazione e portano alla conversione: al primo la saliva fa aprire gli occhi e deporre le armi, la donna senza denaro può fare i conti solo con il suo dolore, colui che era abituato a guidare un auto si trova ad affrontare un cammino senza punti di orientamento e il diciottenne non riceve una critica ma un approvazione cosı́ che possa capire da solo ciò che è sbagliato sbattendoci il muso. Perciò lo seguono su quella che sono in apparenza è una via oscura ma in realtà fonte di salvezza.1 Quello cantato da Faber sembrerebbe un metodo di insegnamento poco ortodosso ma certamente non monotono. Probabilmente è la stessa logica che spinge le ragazze a mettersi con il bastardo di turno o l’impiegato a fare una rapina in banca: la paura della monotonia. e apriamo il dizionario italiano alla lettera “M” e S scendiamo di qualche parola troviamo l’avverbio e sostantivo male. Le definizioni sono varie: 1. tutto ciò che è contrario al bene, che è oggetto di biasimo, disapprovazione, avversione; 2. danno materiale o morale, fatto o ricevuto; dispiacere, risentimento; 3. in modo non buono, non conveniente. Certamente esprimono un concetto da evitare, da tenere lontano. Eppure, quotidianamente, molti di noi se si trovano a scegliere tra il giusto di un’azione convenzionale e l’emozione del proibito sceglieranno e preferiranno il rischio. Possiamo anche fare un salto nella storia e arrivare agli inizi, alla storia di Adamo ed Eva. Un uomo e una donna, bellissimi, innamorati, che vivevano in un paradiso terrestre dove avevano tutto e vivevano una vita semplicemente grandiosa senza lavoro, impegni e pensieri. C’era un solo limite: era proibito mangiare il frutto di un melo. C’erano centinaia di altri alberi di mele e di tutti gli altri frutti, solo uno era proibito e l’uomo sceglie proprio quello. Perché? Perché rischiare di perdere tutto le infinite possibilità che di posseggono per un frutto rosso? La risposta è che siamo affascinati dal male cosı́ come siamo attratti da tutto ciò che è diverso da ciò che viviamo ogni giorno; l’uomo ha un debole per gli stimoli, l’uomo ha bisogno di essere sorpreso. Ciò che è prevedibile si presenta prima come qualcosa Note di sicuro, come una certezza, poi scade nella banalità e 1 Tratto dall’analisi di Ezio Alberione. quindi, forse, attira sempre di piú vivere un’avventura Un senso di Pereira sissimo tra i nostri coetanei, attenti ambiziose siano le aspettative che cecacciatori, forse un po’ esasperati, di liamo dentro noi stessi, aspettative una logica per la propria vita. che ci rendono assetati di “essere”, oglio trovare un senso a questa pieni della voglia di trovare una stravita, anche se questa vita un Ogni giorno, infatti, attraverso i da, di fare tutto e farlo subito. È evisenso non ce l’ha”, Vasco Rossi urla miei amici e i miei compagni di scuo- dente, però, che il futuro ci spaventa dal palco un verso diventato famo- la, mi rendo conto di quante e quanto “V 9 Numero 3 · Anno vii · Aprile 2010 la voce parecchio: finito il liceo che cosa sarà di noi? Quale facoltà universitaria sceglieremo, dove andremo a vivere, sarà mai la scelta giusta, saremo ancora amici, sopravviveremo alla vita? Inevitabile infatti correre con la fantasia e immaginarsi piú vecchi di qualche anno, chiedersi dove ci si trovi e chi ci accompagni. Unico modo per sconfiggere la paura è quello di ag- grapparsi a una sicurezza, a qualcosa che in ogni caso ci mantenga vivi: che sia la famiglia, che sia un amico, che sia un hobby, l’importante è ricordare che “essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare” (Neruda, “Lentamente muore”), ma questo lo stiamo scoprendo ogni giorno sulla nostra pelle. Il mio vuole essere solo un bre- ve promemoria, un appunto di viaggio per ricordarvi di rimanere fedeli a voi stessi, perché non potremo mai sapere dove ci porteranno le correnti della vita e a quali mari andremo incontro: fate le vostre scelte con il cuore, che siano giuste o sbagliate , l’importante è che nascano da esso. ma ciò che siamo” scrisse il poeta portoghese Fernando Pessoa intendendo il viaggio come esperienza psicologica, metafora della vita stessa che presuppone come obiettivo di oltrepassare l’impalpabile barriera che ci separa dall’intima conoscenza del proprio “io”. Perché è nella nostra mente che il paesaggio in cui ci affacciamo si disegna e assume un significato, traspira delle emozioni di un senso privato e individuale: inquietudine, stupore, allegria. . . ogni luogo, persino il piú puro è inevitabilmente invaso e contaminato dallo stato d’animo celato all’interno di chi sta a guardare. “Il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma”. Questa citazione di Bruce Chatwin è invece diretta ad esaltare il viaggio nella sua capacità di liberare la mente dal peso degli infondati pregiudizi scolpiti dall’inettitudine di una società cieca e maldisposta ad allargare le proprie vedute. Cosı́ il viaggiatore, stimolato verso l’inseguimento del nuovo, dello sconosciuto, segue sentieri invisibili, approda in luoghi mai immaginati e li osserva, li vive, li scruta, spoglio di ogni prevenzione. Non so esattamente ciò che è il viaggio, ma so cosa non è: non è un concetto, non è una definizione, non è uguale per tutti. Si possono interpretare diverse sfumature di questa parola, cosı́ semplice quanto evocativa e affascinante. È forse l’occasione imperdibile di non rimanere immobili ed essere colti dallo scorrere lento e triste di minuti sempre uguali. È l’attrazione sublime verso qualcosa di ignoto, è il fervore che si prova preparando la valigia riempiendola con il minimo indispensabile, o magari tutto ciò che si ha, mentre la mente si estranea momentaneamente dal corpo, si lascia rapire da un flusso incantato di immagini e in una sorta di estasi parte e visita, si accinge a un cammino al di sopra del tempo attraverso la rotta prefissata, toccando esperienze mai avvenute e provandone il gusto, sperando in qualcosa e sognandone le conseguenze e poi, al “risveglio”, ci si rende conto che la cosa migliore nel mezzo di un viaggio, è aspettarsi qualcosa di inaspettato. On the Road di Stefania Standoli he sia per curiosità, per provare C una nuova esperienza o per colti- vare una passione, per fuggire da un posto ormai consumato, per capire meglio se stessi, per evitare di essere presi dalla monotonia, per prendersi una pausa, per sentire il fremito di una libertà sconosciuta, per scoprire bellezze inimmaginate. . . qualunque motivo è valido per intraprendere un nuovo viaggio. Un viaggio che porta a scoprire nuovi orizzonti, un viaggio che va lontano fino a ricordare vagamente il sapore e l’odore del mondo che si è lasciati alle spalle, forse provando nostalgia e forse no. Un viaggio. . . cos’è un viaggio? Hanno tentato in molti. Hanno provato e racchiuderne la quintessenza dentro parole: poeti, esploratori, filosofi. . . hanno scritto per comunicare le emozioni segrete e personali del viaggiare, ma come si può concepire lo spirito vero di un’avventura se non in prima persona? “I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, Intervista doppia Silvia Barracchini vs. Dino Marcattili Silvia. 49 purtroppo! Sposata felicemente. Lettere. Li adoro. Abbastanza. Arredatrice d’interni (anzi Interior designer che è piú in!). Non lo posso dire. . . anzi, diciamo vivere in un posto caldo. Nome? Età? Situazione sentimentale? Insegnante di? Il suo rapporto con gli alunni? È soddisfatto del suo lavoro? Se non avesse fatto l’insegnante? Gianmario. 75, però portati male. Felicemente ammogliato. Niente bene. Odio piuttosto conclamato. Quando mi danno le tangenti, sı́. Il nullafacente. Il suo sogno nel cassetto? Non c’ho il cassetto!. 10 Forza Albert Ah ah! La gita a Venezia con la Bartoli. Mmm. . . Ce ne sono tanti, non uno in particolare. Sud Sound System. . . anche se ce ne sono altri. Ah. . . ne ho tanti: teatro, ballare danze popolari. . . !. Mmm. . . Gli italiani non mi fanno morire. . . Intanto ci penso. . . mmm. . . diciamo Baricco. Quella che mi diceva sempre mia mamma: “Le brave ragazze vanno in paradiso, quelle cattive vanno dappertutto” che è una citazione di Mae West. Questo perché ero cattivissima! Al momento l’hanno abolito: comunque Ballarò e Anno Zero. Serpenti. . . da morire! Ho nuotato nella barriera corallina senza respiratore rimanendo incastrata! No ma mi piacerebbe. . . per un periodo ho portato quelli che si staccano. Boh. . . mi occupavo di politica quindi. . . il primo serio a 18 anni. Sigarette a fasi alterne. Prima e unica volta a Cuba. . . Cocktail al rum. MICIDIALI! (io sono astemia). Come sopra! Numero 3 · Anno vii · Aprile 2010 Momento scolastico indimenticabile da studente? E da insegnante? Essere cacciato dagli esami all’università. Cantante preferito? Hobby? Tommy York dei RadioHead. Lavori Manuali (applicazioni!). Autore italiano preferito? Burchiello. Citazione preferita? Chi mena ppe primo mena ddu vorte! Programma TV preferito? Schermo oscurato. La sua fobia? La peggiore delle sue follie? Tatuaggi? Se sı́, dove? Le cose acuminate. Hanno raccontato che giravo nudo in un posto ma non è vero! La peggiore delle mie follie è aver guidato ben 150m senza cintura! Sı́, sotto la clavicola. A quanti anni ha avuto il suo primo ragazzo? A 17 anni. . . si chiamava Carla! Ha mai fumato? La prima volta che si è ubriacato? Un periodo Diana Blu. Non mi ricordo. Ero troppo ubriaco. E l’ultima? Il primo “1” che ho messo. La piú grande faccia tosta della storia. Troppo moscio (oddı́o moscio e brutto!). Non identificabile. Politico di razza. Un grande! Ah, non lo so! In questo momento proprio non lo so! Boh. . . non ne ho idea. . . Astronomia non era proprio il mio forte! Non lo so. . . conoscenze antiche! Tre parole per Silvio? Tre parole per Bersani? Tre parole per la Gelmini Tre parole per Fini? Tre parole per il suo collega. 3/5 in latino (tres quintae partes)? Stamattina alle 8:35 col fiaschetto di vino in classe! Uno che riesce. Figlio di D’Alema. Molto molto. . . incinta! Uno che cavalca. Una donna simpaticissima! Buh buh. . . qualche distributivo. . . Buh! Quanti sono i satelliti di Giove? Buh. . . Europa sicuro. . . mmm. . . C’è un po’! Il campo gravitazionale terrestre? Ma date meno complesse? Mmm. . . Non ero nata! Agli insegnanti di lettere le domande di fisica non sono molto indicate! La cultura serve alla ragione per avere il cervello aperto e non farti imbrogliare. Cos’è successo nel 1955? È che se io butto una cosa per aria probabilmente mi ricade in testa! 1955. . . 19 anni prima che io nascessi! Cosa pensa di questa intervista? Un messaggio ai suoi studenti? Molto bella e ti spinge a essere sincero! Un saluto alle intervistatrici! Pettinatevi i capelli! (Le intervistatrici hanno limitato la mia libertà di espressione! Terra liberaaaa!) A cura di Puc & Pac Forza Albert Filtri d’amore ed eredità scimmiesche di Usher perfetto. Ebbene le caratteristiche che cerchiamo in lui/lei derivano il piú delle volte dalle abitudini di vita dei all’alba dei tempi l’uomo, l’aninostri antenati: le scimmie. male metodico per eccellenza, cerca di generalizzare il piú possibile Innanzitutto buona parte di noi azioni, decisioni e comportamenti, in apprezza molto l’intelligenza nell’almodo da trovare velocemente nell’im- tra metà: al di là del fatto che un/una mediato futuro la via piú agevole per compagno/a dall’animo vuoto e suaffrontare ciò che si trova davanti. perficiale renderebbe il rapporto noioCosı́ come Cicerone a suo tempo cer- so, potrebbe anche esserci una ragiocava le caratteristiche del perfetto ora- ne biologica per questo tipo di prefetore, Machiavelli quelle del perfetto renza. Ad affermarlo è l’antropologo statista, cosı́ noi, nel nostro piccolo, Geoffrey F. Miller che segue un racerchiamo di creare nella nostra men- gionamento molto semplice: per prite un modello da tenere in conside- ma cosa bisogna sapere che la nostra razione durante la ricerca del partner mente consuma, da sola, il 20% dell’e- D 11 nergia totale del corpo, di conseguenza una mente sveglia può essere tale solo in un corpo sano che provveda ai suoi consumi, e la salute è uno dei caratteri principali ai fini della riproduzione. Il fatto che alcune caratteristiche come l’intelligenza, di per sé superflue, si siano tramandate fino a noi viene giustificato dalla teoria della selezione sessuale: secondo questa teoria non è tanto importante il fatto che un individuo sia idoneo a sopravvivere (come affermava la teoria della selezione naturale), quanto piuttosto il suo ascendente sull’altro sesso. Un esempio perfetto ci è offerto dal pa- Numero 3 · Anno vii · Aprile 2010 la voce vone e dalla sua coda: essa è, nella pratica, ingombrante e di intralcio durante la fuga dai predatori, ma non è affatto inutile, infatti ad accoppiarsi sono quelli dai colori piú sgargianti e dalle ruote piú ampie poiché attirano gli esemplari femminili piú di altri. Cosı́ come è importante l’intelligenza, inoltre, lo è anche la somiglianza con il partner: sono assai rari legami fra persone di cultura e religione differenti, in quanto non ci si ritiene “completati” da qualcuno troppo differente da sé, che appare, anche dopo conosciuto bene, alla stregua di un estraneo. D’altra parte non tendiamo a unirci con individui che hanno degli stretti legami di parentela con noi, oltre che per ragioni etiche, anche per garantire la variabilità genetica nella prole. Andando poi ad analizzare nel dettaglio, ci accorgiamo che lui e lei hanno delle preferenze differenti per quanto riguarda la scelta del partner. Un uomo di solito tende a cercare una compagna sia giovane che bella. La giovinezza, naturalmente, è sinonimo di salute, e, come detto prima, essere sani è importantissimo ai fini riproduttivi. Per quanto riguarda la bellezza possiamo citare il famoso proverbio “Non è bello ciò che bello ma è bello ciò che piace”: difatti tutti noi cresciamo con degli stereotipi e dei modelli di perfezione diversi a seconda del gruppo culturale. Come si narra in un racconto di H.G. Wells1 in un paese di guerci i “normali” apparirebbero orribili e deformi. D’altronde non andiamo a cercare la perfezione in toto, ma ci ispiriamo ad essa per trovare qualcuno che le si avvicini: citando Francis Bacon “Non può esistere una bellezza squisita che sia sprovveduta d’una cotale stravaganza nelle proporzioni”. Una donna, invece, tende a cercare nel proprio compagno una buona posizione sociale, prestanza fisica, simpatia ed affetto. Tutte queste caratteristiche sono una garanzia fondamentale per l’allevamento dei figli di cui i due si dovranno occupare. Probabilmente la figura del ricco playboy moderno ricalca quella del capobranco o del maschio alfa. Inoltre, uno studio pubblicato dalla Royal Society nel 19951 ha evidenziato che esiste una vera e propria attrazione chimica fra uomo e donna: alcune studentesse infatti sono state invitate a valutare l’odore di alcune magliette indossate per due notti da uomini diversi. Le ragazze hanno preferito di piú l’odore di uomini con mhc (Major Histocompatibility Complex) profondamente diverso dal loro. L’mhc determina il nostro odore naturale e serve a riconoscere gli antigeni esterni. Perciò avere un mhc diverso da quello del proprio partner comporta un’ottima variabilità genetica, che, come scritto qualche rigo sopra, è necessaria al rafforzamento e alla sopravvivenza della specie. Pare tuttavia molto cinico considerare in maniera cosı́ fredda il rapporto che si viene a creare tra due individui. Rimane sempre un’incognita, una scintilla, un’attrazione speciale che forse nessuno scienziato potrà mai riuscire a spiegare completamente. È parte del nostro essere umani creare legami che vanno al di là della mera necessità di riproduzione, illuderci che possano durare per sempre e trovarsi poi alla fine sapendo che non sono stati del tutto inutili, un po’ come la coda del pavone. Note 1 H.G. Wells, “The Country of the Blind”, The Door in the Wall and Other Stories, 1906 1 Claus Wedekind, Thomas Seebeck, Florence Bettens and Alexander J. Paepke, MHCDependent Mate Preferences in Humans, The Royal Society, 1995 Il rompicapo dei ‘Lupi mannari’ di AV26 avigando sul web sono rimasto N colpito a tal punto da un proble- ma logico che ho ritenuto opportuno riproporvelo. Il gioco viene chiamato dei ‘Lupi mannari’ e si articola in questo modo: una cittadina sperduta del mondo è infestata da lupi mannari, ossia un certo numero di suoi abitanti durante le notti di luna piena si trasforma in lupi feroci. . . Sappiamo per certo, quindi, che almeno un abitante della cittadina si trasforma in lupo mannaro. Per far fronte a questo problema il sindaco della cittadina emette un’ordinanza per la quale ciascun’abitante che scopre di essere lupo mannaro, deve uccidersi subito dopo la scoperta. Dato che, paradossalmente, tutti gli abitanti sono molto rispettosi delle leggi, sappiamo per certo che ciascun abitante che scopre di essere lupo mannaro, rispetterà immediatamente l’ordine del suo sindaco. Ogni lupo, però, è inconsapevole di esserlo e può intuirlo solo dall’osservazione di chi gli sta intorno. A questo punto, durante tutte (e sole) le notti di luna piena, ogni cittadino incontra tutti gli altri ed è quindi in grado di vedere i lupi mannari, pur non potendo comunicare con loro. Dopo la terza notte di luna piena vengono ritrovati i primi cadaveri di lupi mannari. La soluzione del gioco sta nel capire il numero di cadaveri ritrovati e soprattutto perché sono stati ritrovati soltanto dopo la terza notte di plenilunio mentre nelle notti precedenti non c’era stato alcun ritrovamento. Poiché sto per illustra12 re la soluzione del quesito chiunque voglia cimentarsi nella risoluzione autonoma riprenda la lettura solo in un secondo momento. Immaginiamo che vi sia un solo lupo mannaro in città. Questi, durante la prima notte di luna piena, osserverebbe tutti gli altri abitanti e non troverebbe alcun lupo mannaro, essendo lui l’unico, come abbiamo ipotizzato. Poiché egli sa per certo che esiste almeno un lupo mannaro e poiché non nota alcun lupo mannaro intorno a sé, capirebbe di essere il lupo mannaro e si ucciderebbe la prima notte di luna piena. Questo però, come abbiamo visto nel problema, non accade, quindi sicuramente non è questa la soluzione dell’enigma. Supponiamo che i lupi mannari siano 2. La prima notte di luna piena I colori della letteratura entrambi vedono un solo lupo mannaro (l’altro), pensano che quello visto sia l’unico lupo in città, e quindi credono che si ucciderà durante quella notte per il ragionamento fatto in precedenza. Poiché ciò non accade, i due lupi si incontrano di nuovo durante la seconda notte di luna piena e capiscono che deve esserci un secondo lupo, ma dato che ne vedono uno so- Numero 3 · Anno vii · Aprile 2010 lo, capiscono di essere loro stessi lupi e si uccidono nel corso della seconda notte. Poiché il problema prevede che i lupi si uccidano durante la terza notte, neanche questa è la soluzione del problema. La reale soluzione è 3. Per i ragionamenti fatti fin qui, ogni lupo, vedendo intorno a sé 2 lupi, si aspetta che questi si uccidano durante la seconda notte di luna piena. Ma incontrandoli di nuovo la terza notte egli capisce che deve esserci un terzo lupo ma, vedendone intorno solo 2, realizza che quel terzo deve essere lui, quindi si uccide. Poiché tutti e tre i lupi faranno questo ragionamento, si uccideranno nel corso della terza notte di plenilunio. Problemi di vista? Lentine staminali. di Gaia =p re e ore davanti al pc, pomerig- O gi di fronte allo schermo della tv, un po’ meno tempo trascorso tra libri e dizionari con caratteri microscopici. . . risultato? La vista continua ad abbassarsi!! A quanto pare, però, qualcuno sta già lavorando per noi, aspiranti ipovedenti: la chiave sarebbero le cellule staminali! Queste, come ormai tutti sanno, sono cellule ancora non specializzate e quindi in grado di trasformarsi in diversi tipi di cellule del corpo. Nelle cellule staminali molti medici hanno riposto le speranze per la ricostruzione di tessuti e per la rigenerazione di organi, stavolta i ricercatori della University of New South Wales (Australia) hanno pensato di utilizzarle come soluzione ai problemi di vista: estratte cellule staminali dagli occhi sani di alcuni pazienti, le hanno coltivate in speciali lenti a contatto; queste sono poi state impiantate su cornee danneggiate e fatte indossare per una durata di dieci giorni. L’applicazione delle lentine sulle cornee equivale ad un trapianto di cellule rigenerative e gli effetti sono stati sorprendenti: in poche settimane le cellule staminali hanno fatto sı́ che si registrassero miglioramenti nella vista dei sottoposti alla sperimentazione! Il dottor Nick Di Girolamo (da notare il cognome inequivocabilmente italiano), autore della ricerca, spiega che “la procedura è semplicissima e diversamente da altre tecniche, non richiede prodotti di altri indivi- dui o animali: basta il materiale dello stesso paziente, non è in alcun modo invasiva”. I test hanno avuto successo anche su pazienti con problemi di vista ad entrambi gli occhi, ora si tratta di continuare le sperimentazioni e assicurarsi che il miglioramento non sia regressivo, ma stabile e duraturo. Inoltre, si spera che, oltre che sulla cornea, la tecnica dimostri la sua efficacia anche sulla retina. Questa metodologia potrebbe seriamente rappresentare una svolta grazie all’elementarità della pratica e al costo ridotto. Si tratta, infatti, di una banalissima coltura cellulare. Che dire? Ancora una volta la scienza ci stupisce mostrando nella semplicità la soluzione a problemi che fino a qualche anno fa sembravano irrisolvibili! Attendiamo fiduciosi gli esiti degli ultimi test sperando di poter cestinare fastidiosi occhiali e lenti a contatto! I colori della letteratura Poesie Queste due poesie sono abbastanza strane. . . un peccato è che non arrivino al livello di quelle del Burchiello ma non ci posso fare nulla. . . Comunque, anche se l’interpretazione sta a Te lettore, Ti dico che la prima tratta il tema dell’amore mentre la seconda è un’aspra critica verso quelli che definisco gatti. ed erige eterne lune sole insieme e ne fa maniera Forte del fiato frena la mattina nella realtà rotola la rima e per le estese discese cammina dalle vie verdi e serene si avvicina Togli sera intoppi e metti una toppa sui buchi Indi vinci finti sguardi e digli di non badare ai bruchi Forte del fiato forgia la sera con logico sentimento anima mera rialza e riempi la rotta vera che con calma della codardia fa chimera Amiate per amore non per parlare Moriate per mimare una vita di muti 13 Numero 3 · Anno vii · Aprile 2010 la voce Odiate per non amare e tacete per non parlare indi dovuta è la trasformazione in topi alla ricerca a terra di veleno della razione. Stanno già infatti i gatti seguendo i roditori aspettando che entrino nella loro tana per poi chiudere le vie di uscite agli inconsapevoli e fare di questi una colazione sana. E un raggio di sole squarciando il silenzio nel cielo appare risvegliando una natura morta sulla riva del mare. I verdi sensi combattono del sonno il torpore cercando il nutrimento che faccia tacere l’antico languore annegando le proprie radici, facendo dei torpori dei sogni infelici. Io narro di una storia che ogni giorno sempre si ripete che strage di innocenti fa andando ormai a far parte di un ciclo interminabile che agli avvoltoi da mangiare dà. Ma tempo è di mettere le ali e migrare come uccelli dal nido dando inizio ad un volo disturbato da turbolenze senza di un rifugio contando. Cercano una via d’uscita da questo mondo che non è piú mondo ma prigione E io anche cerco una via di uscita da questa prigione immortale Del lungo viaggio non si trova alcuna traccia arrivando a destinazione Dtt. Johann Faustus Tu. . . Tu che mi hai visto solo e arido, tu che hai sopportato le mie emozioni piú odiose, tu che hai visto nascere in me la voglia di vivere e la gioia di stare insieme tu che hai fatto tanto per me e che mi sei stata vicina nei momenti piú bui, tu che mi hai fatto soffrire e ridere piangere e amare, tu che sai che è meglio morire e avere amato che vivere e non aver mai sofferto per amore; tu che sai che al mondo si ha una sola anima gemella; quando ammiro Il tuo viso radioso e Il tuo sguardo bellissimo, quando mi fai soffrire con le tue lacrime, pugnali trasparenti piantati nel mio povero cuore, so che vivo e amo, muoio e risorgo solamente per te. Ceccho B.S. Addio Salinger di Puc Mondiale e riesce a tornare in America appena prima che l’Austria, dove risiede, sia inglobata dalla Germania. Gin a Body meet a Body Pochi anni dopo tornerà in Europa Catching through the rye, ma in ben altre vesti: partecipa inGin a body kiss a body fatti allo sbarco in Normandia ed è Need a body cry?2 uno dei primi ad entrare in un campo di concentramento nazista. L’odore l 27 gennaio 2010 è morto J. D. Sadei corpi bruciati lo perseguiterà per linger, l’autore del celeberrimo rotutta la vita e forse è proprio questa manzo Il Giovane Holden pubblicaesperienza a renderlo cosı́ schivo e to nel 1951 che vende ancora oggi asociale. migliaia di copie. Figlio di Sol e Miriam Salinger, naTornato a casa pubblica per il New sce a Manhattan nel 1919 in una fa- Yorker alcuni racconti che verranno acmiglia ebrea. Frequenta l’università colti con entusiasmo sia dal pubblico di New York ma la abbandona quasi che dalla critica. I tempi sono ormai subito per viaggiare in Europa lavo- maturi per la pubblicazione di The rando per la ditta del padre. Sono gli Catcher in the Rye, titolo originale de anni a ridosso della seconda Guerra Il Giovane Holden. Subito il romanzo I 14 ottiene un successo planetario, probabilmente perché è il primo romanzo generazionale che anticipa i temi dell’insoddisfazione giovanile. Holden Caulfield è un adolescente complesso, quasi una proiezione del suo autore, che nelle settimane immediatamente precedenti al Natale del 1949 decide di fuggire in seguito all’ennesima espulsione da scuola. Leggendo il romanzo seguiamo Holden per un paio di giorni nelle sue peregrinazioni, dalla fuga dalla scuola all’incontro con la saggia sorellina Phoebe e riusciamo ad identificarci completamente con il protagonista grazie alla fantastica capacità stilistica di Salinger che riesce ad affrontare temi piuttosto spinosi seguendo i pensieri e le impressioni Recensioni di un adolescente. Proprio a causa di questi temi spinosi che vanno dal sesso alla religione e a un linguaggio semplice e informale, il libro sarà censurato in molti stati Americani, ma ciò non basterà a fermare la popolarità del romanzo. Numero 3 · Anno vii · Aprile 2010 ed evitando ogni sorta di intervista (le ultime risalgono agli anni ’60). Le notizie frammentarie quindi, unite alla grande fama di scrittore in grado di indagare l’angoscia adolescenziale hanno contribuito a costruire un alone di mito e di mistero attorno alla sua persona. come afferma in una delle sue ultime interviste, ma di questi nuovi romanzi non c’è traccia. Magari la sua morte adesso svelerà l’arcano. Resta comunque il fatto che uno dei piú grandi scrittori americani del ’900 ci ha lasciati davvero adesso: Addio J.D. Qualche tempo dopo la pubblicazione però Salinger sceglie di ritirarsi Nonostante la reclusione continua Note a vita privata insieme alla moglie e a scrivere, ma lo fa piú per sé stesso 2 Comin’ Through the Rye, Robert Burns ai figli, diventando quasi un eremita che per un’eventuale pubblicazione, Fantasy: fuga o realtà? di Fiore ispondere a questa domanda in R modo oggettivo è difficile, se non quasi impossibile. Il genere “fantasy” è il protagonista assoluto degli ultimi tempi, nella letteratura fino ad arrivare al cinema, in cui capolavori recentissimi come Avatar e Alice in Wonderland, adesso nelle sale cinematografiche, hanno avuto un immenso successo. Viaggiare con la fantasia è un’esperienza meravigliosa, che ci porta ai limiti della realtà terrena ma che nello stesso tempo ci conduce alle soglie di un mondo diverso, speciale, che in quel momento magico, quasi incantato, ci sembra semplicemente realtà. È una sensazione che mi capita spesso di provare, non necessariamente davanti a un film, ma anche di fronte alla deliziosa essenzialità delle pagine di un libro, persa tra le parole. A tal proposito mi piace citare La fattoria degli animali di George Orwell, fiaba straordinaria, che attraverso la fantasia dipinge un’immagine, specchio di un’amara realtà. E a proposito di fiabe non posso non dedicare qualche riga alle fiabe piú viste di tutti i tempi, che hanno fatto e continuano a far sognare tut- ti i bambini del mondo, le bellissime fiabe Disney. Chi non ha mai immaginato di volare sull’isola che non c’è o di sposare il principe azzurro? Eppure anche se in realtà non l’abbiamo mai fatto, per un piccolissimo, minuscolo istante abbiamo avuto la sensazione di vivere in un luogo incantato. Quindi chissà se al cinema, davanti al grande schermo, guardando il nuovo capolavoro di Tim Burton, sognerò di passeggiare sulle strade variopinte di Sottomondo e perché no, di incontrare Johnny Depp? gna credere che sia possibile e tutte le persone migliori sono matte e decide di fuggire seguendo una delle sue visioni, il Bianconiglio. Precipita cosı́ nella tana del coniglio e si ritrova nuovamente in Wonderland. Il posto però è totalmente differente dal Paese delle Meraviglie perché distrutto e dilaniato dalla guerra scoppiata tra la Regina Rossa e sua sorella la Regina Bianca. L’allegria e la spensieratezza di Wonderland hanno lasciato posto agli ambienti cupi e desolati di Underland, il Sottomondo dominato da Irasebeth, la Regina Rossa impersonata da Helena Bonham Carter, la maggiore delle due sorelle, bruttina e con una testa sproporzionata. L’invidia profonda per la minore Mirana (Anne Hathaway), evanescente e anche piuttosto svampita, la porta a farsi odiare da tutti e a circondarsi da personaggi falsi e sproporzionati. Non riuscendo quindi a farsi amare preferisce farsi temere. La vicenda si snoda in un’atmosfera quasi epica con Alice che si vede quasi costretta ad affrontare mostri temibili come il Grafobrancio o il Ciciarampa, ma accompagnata dagli amici conosciuti nella sua prima avventura, lo Stregato, il ghiro e il dirompente Cappellaio Matto (Johnny Depp). Sebbene questa possa essere considerata la piú tradizionale delle opere di Burton, il suo tocco da maestro è evidente a partire dalle scenografie della foresta, molto simile a quella della Sposa Cadavere, o nei colori dal Io continuo a fantasticare. . . e voi? Recensioni Alice In Wonderland di Puc l nuovo capolavoro di Tim Burton I direttamente dagli studi Disney è uscito nelle sale il 3 Marzo. Alice, interpretata da una fantastica Mia Wasikowska, è ormai cresciuta e si trova sempre piú costretta in una società che non riesce ad accettare la sua perenne distrazione e i suoi strani sogni che rievocano un mondo incantato. Temendo che stia impazzendo viene data in sposa a un giovane Lord per far sı́ che si conformi alle regole della società vittoriana dell’epoca. Ma quando il suo destino sembra ormai segnato la ragazza si ricorda delle frasi che il padre le ripeteva spesso Per ottenere l’impossibile biso- 15 Numero 3 · Anno vii · Aprile 2010 la voce momento che prevalgono i toni del rosso, del nero e del bianco. Purtroppo il 3D non è cosı́ evidente come molti si aspettavano poi- ché è stato aggiunto solo in post- mente identificati con i loro assurdi produzione ma l’effetto resta comun- personaggi, Regina Rossa in primis. que spettacolare soprattutto grazie a Tim Burton ha firmato un altro dei degli interpreti straordinari perfetta- suoi capolavori. TV Show Guide for Dummies (Parte prima) di Frikky uante volte vi siete ritrovati davanti alla televisione a fare zapping incessante perché in televisione ci sono sempre le solite repliche o programmi banali? E quante volte avete visto la pubblicità di un telefilm che a prima vista sembrava interessante e che poi si è rivelato un flop dopo la prima puntata? Ebbene io ho sentito il vostro grido disperato e, da brava fissata di tv shows americani, sono corsa in vostro aiuto. Ecco quindi la prima guida ai telefilm mai pubblicata su queste pagine, vi guiderò tra i meandri dei palinsesti di tutti i canali piú famosi per consigliarvi i programmi che secondo me potrebbero piacervi, appassionarvi o semplicemente farvi divertire. (P.S. 100 punti in piú a chi li guarderà in inglese!). Da anni ormai i medical drama (ossia i telefilm ambientati in ospedali o che comunque hanno medici per protagonisti) spopolano sia in America che in Italia, la vostra eroina ne ha visionati diversi ma personalmente raccomando i seguenti: Grey’s Anatomy, questo telefilm esplora le vite di diversi medici di un ospedale di Seattle e di tutte le persone che ruotano loro intorno. Se c’è qualche ragazzo che legge non pensiate che questo sia uno show semplicemente per ragazze infatti, sebbene le relazioni tra i medici dell’ospedale occupino gran parte del programma, grande spazio viene anche riservato ai casi trattati in ogni singolo episodio con un mix di umanità, suspence e una buona dose di ironia. Private Practice è un altro tv show che merita la vostra attenzione, è uno spin-off di Grey’s (uno spin-off è un telefilm che viene creato usando come protagonisti uno o piú personaggi di un altro show) incentrato sulla vita di Addison (la dottoressa proveniente da Grey’s), i suoi colleghi e il loro lavoro in uno studio medico all’avanguardia. Infine, per un ultimo Q tuffo nel mondo della medicina, vi consiglio il fantastico mondo di House, un medico cinico ed opportunista, che in ogni episodio riesce a risolvere un intricatissimo caso diagnostico insieme con il suo team d’eccellenza. Per chiudere in bellezza questa prima puntata ho pensato di concentrarmi su tre tv shows in particolare che sono stati, per me, le rivelazioni di quest’anno, cioè sono programmi che ho scoperto solo ultimamente ma che già mi hanno appassionato a livelli inverosimili. Glee: Un programma su un gruppo di studenti di scuola superiore che entrano a far parte del glee-club (una sorta di gruppo musicale che canta e balla, presente in diverse scuole americane) un club considerato impopolare e per ‘perdenti’. La storia si complica quando il capitano della squadra di football è costretto a farne parte per essere promosso in spagnolo e trascina con sé la sua fidanzata, capo delle cheerleader, e altri personaggi ‘popolari’. In ogni episodio ci sono diversi numeri musicali che vanno dal comico, al drammatico, al demenziale e anche allo spettacolare. La serie è attualmente alla prima serie che riprenderà con il quattordicesimo episodio ad aprile.3 Lie to me: Il Lightman Group è un team di esperti specializzati nel capire chi mente semplicemente leggendo il linguaggio del corpo e le microespressioni facciali. Il leader del gruppo è una personalità alla House, cinico ed eccentrico con una marcia in piú. Lo staff comprende anche altre tre colleghi ed insieme, questo team csi della bugia lavora al fianco di polizia, giudici, e imprese private, cercando di riportare alla luce la verità. Sebbene possa sembrare banale, non fatevi ingannare le interazioni tra personaggi sono esilaranti e i vari casi sono per la maggior parte semplicemente sorprendenti. La serie è attualmente alla se16 conda serie e probabilmente sarà rinnovata anche per una terza.4 The Big Bang Theory: Un telefilm che ha appassionato i “nerd” di tutto il mondo in breve tempo. È la storia di una coppia di fisici, Leonard e Sheldon, appassionati di fumetti, videogiochi e fisica, ma sono completamente ignari del mondo delle persone ‘normali’. Il loro universo e quello di Howard e Raj, due loro amici, anche loro scienziati di professione, è sconvolto dall’arrivo di una nuova vicina di casa, la bellissima Penny che di fisica non sa niente ma che in compenso li avvicinerà al mondo ‘reale’, finendo pure per fidanzarsi con uno dei due (ma non vi dico chi o per quanto tempo! =)). Se pensate che la fisica possa rendere questo programma noioso vi sbagliate. Di grosso. I 20 minuti di questa esilarante comedy sono ricchi di battute e situazioni cosı́ surreali che vi faranno morire dal ridere. La serie è attualmente alla terza serie ed è stata già rinnovata per la quarta (con mia somma gioia!).5 Bene, con questo si conclude la prima puntata di questa rassegna nel mondo dorato dei telefilm. Mi raccomando non guardateveli tutti in un mese come ho fatto io perchè rischiate davvero il totale isolamento dal mondo circostante! Ma, se anche doveste fallire nel vostro proposito, non temete, la vostra eroina tornerà nel prossimo numero per combattere la noia, un telefim alla volta! Note 3 Trivia: il gruppo di Glee è cosı́ spettacolare da essere stato chiamato anche per esibirsi alla Casa Bianca! 4 Trivia: ogni volta che nello show mostrano un gesto o un’espressione facciale che indicano un particolare stato d’animo, mostrano esempi di personaggi reali e ben noti che, in determinate situazioni, hanno avuto la stessa reazione, suscitando non poca ilarità, almeno da parte mia! 5 Trivia: tutti i titoli degli episodi sono espressioni della matematica o della fisica con l’aggiunta di parole chiavi per l’episodio in particolare. Simpatico, no? TEXnologia Numero 3 · Anno vii · Aprile 2010 Auguri Lucio di Giovanni Rossi ni piú importanti e incancellabili nel panorama musicale italiano. Anche se la voce di Battisti tecnicamente non era perfetta questo non fu un ostacolo al suo successo,ma anzi lo spronò a far meglio. “Capire tu non puoi. . . Tu chiamale, se vuoi, emozioni. . . ”. Questa frase può sintetizzare il pensiero di Battisti, cioè il voler descrivere le emozioni ma con molta umiltà, non comprenderle poiché nate dal nostro animo è come tali incomprensibili dalla ragione. L’amore descritto dalle sue canzoni è non è solo gioia, ma anche dolore. E soprattutto il dolore di un abbandono e la sofferenza dei tempi passati sono i maggiori argomenti delle sue canzoni, che hanno un che di catartico. Le sue canzoni, non dettate dal commercio discografico, sono quanto mai attuali. Chi non ha mai provato i sentimenti descritti nelle canzoni di Battisti? Generazioni di giovani e meno giovani hanno ascoltato e ascoltano le sue canzoni, che scavano nella memoria del pubblico e rievocano quel passato recente o remoto che ci fa soffrire. Ma le sue strofe catartiche ci liberano da questo dolore. Nessun articolo, libro o qualsiasi pezzo di carta lo può rappresentare, ma lo potremo ricordare con poche parole, cosi che chi ha vissuto e sentito le sue canzoni possa ricordarsi di lui, della sua musica del suo animo anticonformista restı́o alle mode e al dio denaro. Tito”, in cui risulta fantastica la messa in musica dei dieci comandamenti che il cantautore immagina pronunciati da uno dei due ladroni crocifissi con Gesú, il ladrone smaschera l’ipocrisia dei comandamenti. Ad esempio è facile dire non desiderar la donna d’altri se si hanno mogli splendide. Altro tema è l’antimilitarismo come in “La guerra di Piero” e “La ballata dell’eroe”; a proposito della prima Faber dice: “il mio lavoro doveva essere indirizzato su due binari: il primo l’ansia per una giustizia sociale che ancora non esiste, il secondo l’illusione di poter contribuire al cambiamento del mondo. La seconda si è sbriciolata ben presto”. Poi c’è l’amore profano, come in “Bocca di rosa” e in “Via del campo”. La prima la dovette censurare per un verso sui carabinieri: “Spesso gli sbirri e i carabinieri al proprio dovere vengono meno, ma non quando sono in alta uniforme e l’accompagnarono al primo treno” che si trasformò in “Il cuore tenero non è una dote. . . malvolentieri”. Faber aveva anche il gusto per la ballata medievale come ad esempio in “Carlo Martello torna dalla battaglia di Poitiers” scritta insieme a Paolo Villaggio e “Il testamento”. Poi ci sono i testi ripresi dal cantautore George Brassens, “Nell’acqua di una chiara fontana” e “Il gorilla”; su Brassens diceva: “Non l’ho mai voluto incontrare personalmente, per mia debolezza. Era un mito e avevo paura che diventasse una persona. Se fosse crollato mi sarebbe crollato il mondo; volevo restasse un mito”. Semplicemente FABRIZIO DE ANDRÉ. caso Google-bullismo (quattro dirigenti della stessa compagnia condanisale al 24 Febbraio scorso la sen- nati a sei mesi di reclusione per colpe tenza del Tribunale di Milano sul non loro), in particolare ci si riferi- sce al video su YouTube del ragazzo disabile malmenato a scuola dai compagni di classe. L’ambasciatore americano a Roma, David Thorne, esprime l 5 marzo del 1943 nasce a Poggio I Bustone uno dei piú grandi rappre- sentanti della musica leggera italiana,Lucio Battisti. La sua figura è spesso affiancata al paroliere Giulio Rapetti, in arte Mogol. A questa straordinaria collaborazione artistica dobbiamo successi come Acqua Azzurra Acqua Chiara, Un’avventura e E penso a te. Ma soltanto a lui dobbiamo un consistente numero di innovazioni tecniche e stilistiche derivate dalla fusione della tradizione leggera italiana con le sonorità della musica rock e pop che ha portato la musica leggera italiana verso la modernità. I testi di Mogol e la musica di Battisti crearono in Italia uno dei fenome- Settant’anni di Faber di Andrea Bonomo Genova il 18 febbraio 1940 na- A sce uno dei piú grandi poeticantautori della storia della musica italiana. Il suo soprannome è Faber, datogli dall’amico d’infanzia Paolo Villaggio. Muore a Milano l’11 gennaio 1999 e al suo funerale partecipano oltre diecimila persone. Quando a Nicola Piovani, che con lui aveva collaborato in diversi testi, chiesero cosa pensasse di Faber, lui rispose: “Non è mai stato di moda, essa è effimera per definizione, passa. Le canzoni di Faber restano”. Nelle sue canzoni uno dei principali temi è la religione cristiana; in “Si chiamava Gesú” narra la storia di Gesú e fu trasmessa dalla stessa radio vaticana; oppure nel “Testamento di TEXnologia Il ragno imbavagliato di Djgix19 R 17 Numero 3 · Anno vii · Aprile 2010 la voce il proprio rammarico per la sentenza del Tribunale di Milano, ed aggiunge: “pur ritenendo la natura biasimevole del materiale, non siamo d’accordo sul fatto che la responsabilità preventiva dei contenuti caricati dagli utenti ricada sugli Internet Service Provider”.6 Gli stessi isp, che a detta del premier Berlusconi e del sotto-segretario alle comunicazioni Romani, dovrebbero controllare tutto il materiale che passa attraverso loro e che viene poi pubblicato in Internet. Il mondo politico si infiamma, si grida allo scandalo. Accade solo in Italia che le leggi si “fanno” solo quando il problema acquista troppo risalto internazionale. . . La risposta del governo italiano è netta e a dir poco preoccupante: bavaglio. In realtà lo hanno chiamato piú simpaticamente “filtro”, ma quest’ultimo fa a dir poco rabbrividire. Le dichiarazioni del premier hanno fatto rizzare i capelli al segretario di stato usa Hilary Clinton dopo tutte quelle parole spese in favore della libertà di Internet al Newseum di Washington del 21 Gennaio scorso. Bavaglio, quindi, per Internet, per i blog, per le trasmissioni in streaming, per i forum, per i motori di ricerca e perfino per i giornali online. Il nome in codice è, e non poteva essere altrimenti, D.L. Romani. Chiunque avesse voluto avviare un’attività per la pubblicazione di materiale audiovisivo (i.e. aprire un blog, un forum o quant’altro), avrebbe dovuto presentare richiesta al garante per le comunicazioni (AgCom) e/o a un ente preposto e attendere l’approvazione. Ho scritto “avrebbe dovuto” in quanto il D.L. è stato approvato senza questo provvedimento (aggiungerei “per fortuna”), ma solo con disposizioni riguardanti le trasmissioni televisive (in merito a questo c’era già la direttiva europea 2007/65/CE, ancora non si comprendono bene le motivazioni di tale D.L.). Scriveva John Milton (1608-1674), poeta e scrittore inglese, sulla libertà di stampa: “I cannot praise a fugitive and cloistered virtue, unexercised and unbreathed, that never sallies out and sees her adversary, but slinks out of the race where that immortal garland is to be run for, not without dust and heat.”7 La riflessione sorge dunque spon- tanea, e mi riferisco ad esempio agli Stati Uniti, dove di episodi come questi ve ne sono a bizzeffe, ma comunque i controlli ora sono certamente aumentati. Possibile che si pensi subito alla “censura”, come accade, ad esempio, con il regime Cinese o Iraniano? Quanti tra i politici italiani sanno cos’è veramente Internet? Possibile che debba prevalere la logica economica sulla libertà di espressione? E ancora, non sarebbe meno dispendioso prevenire, con una corretta educazione all’uso della rete, che curare? Think. . . and stay tuned. Note 6 Si definisce Internet Service Provider un “fornitore di servizi Internet”, in particolare una struttura commerciale o un’organizzazione che offre agli utenti servizi inerenti Internet, i principali dei quali sono lo stesso accesso a Internet e la posta elettronica. Tra i maggiori Internet Service Provider italiani vi sono, ad esempio, Telecom Italia, Infostrada e Fastweb. 7 John Milton, Areopagitica, 1644. “Non posso lodare una virtú fugitiva o nascosta in un chiostro, che non sia esercitata né esposta, ma che abbandona la gara per la ghirlanda immortale, senza impolverarsi né sudare”. Il decreto Romani di Nicolò Chiacchiararelli ’italia, paese di santi, poeti e na- L vigatori, dovrebbe oramai esser giunta alla modernità, all’innovazione, non solo in ambito tecnologico, ma anche umano. Nel nostro paese quasi ogni persona dovrebbe avere la possibilità, tramite il web, di andare alla ricerca di informazioni esatte, di criticare qualcosa o qualcuno. Ebbene questa libertà sta per essere minata da un decreto legge varato dal governo: il decreto “Romani”. Paolo Romani è difatti l’artefice di tale legge; dapprima editore di Lombardia 7 e Presidente dell’Authority, egli è stato “trasformato” dal Presidente del Consiglio in “Viceministro” delle comunicazioni. Questo suo decreto assume apparentemente un ruolo di tutore del web, volto a “tutelare” i diritti civili e penali e mantenere cosı́ l’ordine pubblico; ma in realtà sotto questo falso velo traspare un decreto ordito come pretesto per tarpare le ali ai nuovi siti e blog emergenti, alle nuove web-tv che concorrono a Mediaset e Rai e per bloccare ogni forma di critica e protesta mossa contro il Potere. A seguito di ciò internet sarebbe trasformato in una grande tv sorvegliata dall’alto, prevenendo cosı́ che l’Italia prenda confidenza con il web, aumentando la chiusura mentale, diminuendo la libertà d’espressione e “segregando” il Paese in una sorta di bolla d’ignoranza, lasciando il terreno libero alla censura. Come disse Marco Travaglio “le vittime della censura non sono soltanto i personaggi imbavagliati per evitare che parlino; sono anche, e soprattutto, milioni di cittadini che non possono piú sentire la loro voce per evitare che sappiano.” Riflettendo su queste parole e confrontandoci con le 18 altre potenze mondiali, l’Italia sta subendo un lento ma inesorabile declino nelle libertà tale da poter essere paragonata a Paesi come Cina, Iran e Pakistan, che sono purtroppo oppresse da varie forme di dittatura. L’unico vantaggio delle censura vede favoriti i Potenti, come espresso dall’aforismo di Giovenale: “La censura perdona i corvi ma non risparmia le colombe”. Ma tornando al decreto Romani, esso si prefissa lo scopo di bloccare ogni sito internet che sia finalizzato al lucro, che contenga argomenti a sfondo razzista o inneggianti la violenza, che pubblichi video incidentali. Ma riflettendoci, un video alla settimana è incidentale? Un sito provvisto di pubblicità, come i Google Ads, è a scopo di lucro? Oppure, come già detto, è solo una mera forma di censura? Riguardo le direttive del decre- TEXnologia vizio, difatti quando si trattava di adeguarsi ai richiami dell’Unione Europea per “sfrattare” Rete 4, il governo ha fatto orecchie da mercante, mentre ora quest’ultimo, approfittando del recepimento di una direttiva comunitaria, introduce uno strumento di censura per i siti internet. Anche Panorama spiega come a Bruxelles si sia aperto un dossier in cui le fonti spiegano che, come già detto, la commisione Europea aprirà presto una procedura di infrazione contro l’Italia. Concludo augurando all’Italia di vivere l’ebrezza di veder giustizia fatta anche se per ottenerla sia necessario l’intervento delle autorità europee. di Alice to Romani l’Agicom ha espresso vari e seri dubbi riguardo alla proposta presentata alla Camera; la stessa commissione Europea ha dichiarato di voler presto aprire una procedura d’infrazione contro lo Stato italiano per la mancata notifica del decreto che recepisce la direttiva sugli audiovisivi. Ma purtroppo il lupo non perde il Numero 3 · Anno vii · Aprile 2010 19 Enigmistica Parole crociate e altri giochi 1 2 3 4 5 18 6 19 22 7 20 8 23 35 37 38 48 61 13 14 15 16 17 50 57 40 41 52 42 53 59 63 66 28 46 51 58 27 33 39 49 62 26 32 45 56 60 65 31 44 55 12 25 30 47 54 11 24 36 43 10 21 29 34 9 64 67 68 ORIZZONTALI: 1. Tempi andati - 7. Erano coraggiosi per Rudyard Kipling - 15. Insieme a Carta e Forbice - 18. I colli di “San Martino” - 19. Acido Ribo-nucleico - 21. Pomata anti-infiammatoria - 22. Imperativo di osare - 23. Quando ti tolgono la patente 25. Contrario di OFF - 26. Membro del Primo Triumvirato - 29. Vi abboccano i pesci - 32. Preposizione semplice - 34. FRASE DA SCOPRIRE - 43. Lo pronuncia spesso l’egocentrico - 44. I famosi bronzi di . . . - 45. L’inizio di ieri - 46. Divinità di origine semitica simboleggiante la giovanile bellezza maschile, ma anche la morte e il rinnovamento della natura - 47. Articolo determinativo 48. Linguaggio per gli addetti ai lavori - 51. Nel centro della nemesi - 52. Nome dell’autore dell’Elogio della follia - 54. Altro nome di Gea, la divinità che impersona la Terra - 56. Inizio della salita - 57. Osso del braccio - 59. Nome di Malocchio Moody, personaggio di Harry Potter - 60. Aggettivo relativo all’uomo - 63. Del quartiere - 64. Condimento - 65. Fine dell’osso - 66. In passato giustificava un delitto - 67. Segue il lampo - 68. Può essere di petto VERTICALI: 1. Alberi che in primavera producono batuffoli bianchi - 2. L’arte latina - 3. Res publica - 4. “Nota” affermativa 5. Brividi, fremiti - 6. Malvisti, detestati - 8. Serve per volare - 9. Palermo - 10. Sigla dell’organismo internazionale per la definizione degli standard - 11. Preposizione inglese - 12. Tratto terminale dell’apparato digerente - 13. Divinità minori custodi delle acque e dei monti - 14. Articolo determinativo - 15. Cavaliere inglese - 16. Richiesta di aiuto - 17. Il mattino ce l’ha in bocca - 20. Richiamo romanesco - 23. Genere musicale - 24. Benedetto, filosofo italiano antifascista - 26. Si accendono quando manca la corrente 27. Frutto originario del Sudamerica - 28. Figlio inglese - 30. Preposizione semplice - 31. Emittente televisiva nazionale - 33. Cattiva, empia - 35. Nome di Prodi - 36. Il nome del gatto di Pinocchio - 37. Intuitivo, con una mente sveglia - 38. Aria latina - 39. Gli avversari spesso lo fanno contro - 40. Vento triestino - 41. Imprese eroiche - 42. Può essere nauseabondo o celestiale - 54. Uno stato della materia - 55. Dominio dei siti internet italiani - 56. Inizio di Sirena - 58. Negazione - 59. Sinonimo di Stop - 61. Abbreviazione di Onorevole - 62. Fiume piú lungo d’Italia A cura di Marz Quale numero completa il quadrato? 8 5 3 4 7 1 3 3 2 9 9 ? Se un uomo e mezzo bevono una birra e mezzo in un giorno e mezzo, quante birre bevono sei uomini in sei giorni? Tre amici giocarono a scacchi. Se in totale fecero tre partite, quante ne giocò ognuno di loro? Che numero manca? 14 (7) 14 15 (?) 25 0Z0Z0ZkZ onmqZpop 0ZpZ0ZbZ A0Z0Z0Z0 0Z0Z0Z0L ZPZ0S0ZP PZPZ0OPZ Z0Z0Z0J0 Il bianco matta in due mosse. A cura di Francesca Di Marco 20 A cura di Francesco Tiberi