La rete dei Servizi Territoriali per l’autonomia e l’indipendenza delle persone con lesione al midollo spinale: Unità Spinali Unipolari e territorio FORMARE IL CAREGIVER Ostuni, 22-­‐ 23 Novembre 2013 Coord. Inf. USU Catania “Cannizzaro” Lucia Cavallaro Inf. USU Milano «Niguarda Ca’ Granda» Luigi Montà Perché?
Per chi?
Profilo Professionale
dell'Infermiere,
D. M. 14.09.1994, n. 739
Codice Deontologico 2009
Codice Penale
Profilo Professionale 739/94.
Art. 1.
1 – È individuata la figura
professionale dell'infermiere con il
seguente profilo: l'infermiere è
l'operatore sanitario che, in possesso
del diploma universitario abilitante e
dell'iscrizione all'albo professionale
è responsabile dell'assistenza
generale infermieristica.
2 – L'assistenza infermieristica preventiva, curativa,
palliativa e riabilitativa è di natura tecnica,
relazionale, Educativa. Le principali funzioni sono la
prevenzione delle malattie, l'assistenza dei malati e dei
disabili di tutte le età e l'educazione sanitaria.
Profilo Professionale 739/94.
3 – L'infermiere:
a) partecipa all'identificazione dei bisogni di salute
della persona e della collettività;
b) identifica i bisogni di assistenza infermieristica
della persona e della collettività e formula i relativi
obiettivi;
c) pianifica, gestisce e valuta l'intervento assistenziale
infermieristico.
Codice deontologico 2009.
Articolo 7.
L'infermiere orienta la sua
azione al bene dell'assistito di cui
attiva le risorse sostenendolo nel
raggiungimento della maggiore
autonomia possibile, in
particolare, quando vi sia
disabilità, svantaggio, fragilità.
Articolo 21.
L'infermiere, rispettandole indicazioni espresse dall'assistito, ne
favorisce i rapporti con la comunità e le persone per lui
significative, coinvolgendole nel piano di assistenza. Tiene conto
della dimensione interculturale e dei bisogni assistenziali ad essa
correlati.
Codice deontologico 2009.
Articolo 29.
L'infermiere concorre a promuovere
le migliori condizioni di sicurezza
dell'assistito e dei familiari e lo
sviluppo della cultura dell'imparare
dall'errore.
Articolo 32.
L'infermiere si impegna a
promuovere la tutela degli
assistiti che si trovano in
condizioni che ne limitano lo
sviluppo o l'espressione, quando
la famiglia o il contesto non
siano adeguati ai loro bisogni.
Codice deontologico 2009.
Articolo 50.
L'infermiere, a tutela della salute
dela persona, segnala al proprio
Collegio professionale le
situazioni che possono
configurare l'esercizio abusivo
della professione infermieristica.
Codice Penale.
Articolo 348. Abusivo esercizio di una professione.
Chiunque abusivamente esercita una professione, per la quale è
richiesta una speciale abilitazione dello Stato, è punito con la
reclusione fino a sei mesi o con la multa da euro 103 a euro 516.
Presente e futuro.
C'era una volta...
Potenziale Caregiver ?
9 milioni caregiver La quota famiglia con un disabile è il 10% Età media del caregiver 13 38,2 17,95 46e60anni 45 anni 61 e70 anni oltre o 70 anni 30 Le professioni del caregiver 35 30 25 20 15 10 5 0 pensionato casalinga impiegato arNgiano o dirigente o commerciante professionista La scelta del caregiver I bisogni del caregiver • 
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I propri bisogni I bisogni dell’accudito I bisogni della famiglia I bisogni del lavoro Le difficoltà del caregiver • 
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Sul piano psicologico Sul piano tecnico Sul piano organizzaNvo Sul piano fisico PREMIO NOBEL per la medicina 2009 Elizabeth Blakburn
Il Modello
BREATHE
Margareth Chesney Susan Folkman Il modello BREATHE •  Breathe un respiro che è legato alla meditazione •  RealisNc goals avere scopi realisNci •  Every events cercare nel quoNdiano evenN belli •  Act of kindness gesN genNli che danno sollievo •  Turn ita round rivedere ciò che è negaNvo •  Honor strenghts riconoscere il proprio lavoro •  End each day with graNtude la graNtudine come sostegno ?
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CHI S
U.V.M
. A.D.I P.A.I. Impegno assistenziale del caregiver IMPEGNO ASSISTENZIALE DEL CAREGIVER • 
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Alta intensità di assistenza Media intensità di assistenza Bassa intensità di assistenza Minore intensità di assistenza NORMATIVA L.104/92 REVISIONE •  CerNficazione di invalidità dal 75% al 100% anche in assenza di assegno di indennità di accompagnamento •  Dichiarazione di un centro specialisNco di bisogno assistenziale intenso •  Accesso a percorsi formaNvi •  Maggior flessibilità nell’uNlizzo dei permessi lavoraNvi, correlandoli al bisogno •  Flessibilità di orario di lavoro REVISIONE DEI LEA •  Inserimento del caregiver nel PAI con la possibilità di erogazione di assegni di cura per intervenN di alta intensità •  Potenziamento delle iniziaNve a sostegno della domiciliarità Sostegno psicologico Aumento delle risorse Formazione aperta IniziaNve di sollievo Pianificazione volontari di sostegno Approccio mulPdisciplinare Stabilità clinica cronica Neurorianimatore Neurourologo Terapista occupazionale Psicologo Neurologo Paziente Fisiatra Care giver Infermiere Fisioterapista Assistente sociale Fisioterapista respiratorio ProgeRo di dimissione Prevede incontri dell’équipe assistenziale con familiari o figure di riferimento, persona disabile e gli operatori dei servizi territoriali per definire: Tempi di degenza: •  Presa in carico (tempi e modalità) •  Programma di addestramento delle figure di riferimento •  AspeZ sociali (casa, lavoro, scuola) Fattori sfavorenti
Caratteristiche utili del Caregiver
15
Conflittualità
6
10
5
0
1
Affidabilità
5
Elasticità
4
Disponibilità
3
Fiducia oper.
2
Convivenza
1
Impegno
0
Mancanza fiducia
del p.te
Nuclei disastrati
Esp. Prec.neg.
Probl.lav.
1
Fattori che gravano sul CG
Fattori da considerare nel CG
Vicinanza/conv
8
6
4
0
8
Manc.tempo
libero
6
Senso
abbandono
Capac.apprend
Tempo disp.
2
Intesa/malato
Attegg vs malattia
1
Parentela
Mancanza
conosc.spec.
Prognosi
4
Problemi lavoro
2
0
Probl.salute
1
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E Formazione del care giver ●  Funzione cardiocircolatoria ●  Respirazione ●  Alimentazione e idratazione ●  Eliminazione urinaria ed intesPnale ●  Igiene e abbigliamento ●  Movimento ●  Riposo e sonno ●  Comunicazione ●  Ambiente sicuro In parPcolare in USU… ●  Prevenzione delle infezioni ●  Prevenzione dei rischi da mancato controllo dei meccanismi di regolazione ●  Regole da seguire per la prevenzione delle lesioni da pressione ●  Consigli per limitare gli effeZ della spasPcità e dell’ipertono ●  Consigli nella scelta dei presidi ausili più adaZ alla persona. Dimostrare – Il care giver osserva ed acquisisce le prime informazioni. Viene definito il piano assistenziale Far eseguire – Il care giver esegue soRo nostra supervisione. MeRe in praPca intervenP assistenziali. Discute delle problemaPcità. Vengono definiP gli obieZvi da raggiungere Far esercitare – Il care esegue in autonomia. Discute di evoluzioni/cambiamenP del piano. Verifica del raggiungimento degli obieZvi Protocollo infermierisPco riabilitaPvo Prima fase •  Osservazione •  Approccio teorico •  Ascolto Protocollo infermierisPco riabilitaPvo •  Osservazione Il caregiver osserva l’infermiere ed acquisisce le prime informazioni necessarie per l’approccio alla persona assisPta. Vengono in parPcolare esaminaP: Ø  Individuazione dei bisogni assistenziali Ø  Tecniche infermierisPche Ø  Presa in carico in sicurezza Protocollo infermierisPco riabilitaPvo •  Ascolto Durante la prima fase requisito principale richiesto al caregiver è la capacità di aRenzione e di ascolto in merito ai principi teorici che l’infermiere soRopone. E’ in questa fase che si esprime una prima valutazione del care giver, in parPcolare sulla capacità di apprendimento. •  APPROCCIO TEORICO … favorire il processo di ragionamento logico indipendente II Fase – Obiegvi Igiene del corpo Prevenzione di Ldp VesPzione/svesPzione La broncoaspirazione Medicazione tracheostomia Respirazione IntervenP favorenP Igiene e abbigliamento Riposo e sonno Bilancio idrico/calorico Imboccare Alimentazione e idratazione Cateterismo Eliminazione intermiRente Movimento Svuotamento manuale dell’ampolla reRale Mobilizzazione a leRo Mobilizzazione in carrozzina GesPone cannula e venPlatore Comunicazione Funzione cardiocircolatoria Ambiente sicuro Rilevazione parametri vitali Ispezione della cute Prevenzione di cadute Sistema di chiamata Comfort ambientale StrumenP di lavoro del care giver Nome: _____________ Cognome: ______________ Ceck list operaPva IntesNno Scheda di rilevazione parametri/evenP III fase -­‐ Verifica V
E
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F
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C
A Verifica I FASE Piano assistenziale II FASE III FASE Obie6vi OK procediamo alla prova di autonomia del caregiver nell’appatramento pre-­‐dimissioni CASA DOMOTICA AZIENDA OSPEDALIERA PER L’EMERGENZA “CANNIZZARO” -­‐ CT U.O.C. UNITA’ SPINALE UNIPOLARE Via Messina, 829 95126 CATANIA DIRETTORE DOTT. M.G. ONESTA ADDESTRAMENTO CARE GIVER Nome paziente Data Descrizione Firma AZIENDA OSPEDALIERA PER L’EMERGENZA “CANNIZZARO” -­‐ CT U.O.C. UNITA’ SPINALE UNIPOLARE Via Messina, 829 95126 CATANIA DIRETTORE DOTT. M.G. ONESTA Addestramento Caregiver Nome paziente________________________________________________________________________________ Care giver______________________________ Data__________________________________________________ Valutazione e commenP Presentazione del venNlatore (con modello) Firma………………………………………….... Spiegazione accensione e spegnimento e cambio modalità Firma…………………………………… Tecnica di somministrazione di farmaci per via aerosolica (MDI) Firma…………………………………… Spiegazione, riconoscimento e risoluzione allarmi venNlatore Firma…………………………………… Consegna manuale utente venNlatore Firma…………………………………… Consegna Numero verde Servizio guasto meccanico Azienda fornitrice del venNlatore Firma…………………………………… Firma del formatore_______________________________________________________________________________ Firma del care-­‐giver per formazione avvenuta___________________________________________________________ U.V.M. A.D.I. P.A.I Il Caregiver Ideale
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