Manta - Il diradamento dei frutticini del melo - Agricoltura - Grandain.com
lunedì 28 gennaio 2008
Informazione
Altre di Agricoltura
Manta - Il diradamento
dei frutticini del melo
Home page | Scrivi al direttore | Redazione
Intrattenimento
Interattività
Agricoltura »
lunedì 28 gennaio 2008 Sezioni
Cronaca
Manta - Il diradamento dei frutticini del melo
Politica
Attualità
Sanità
Fossano - Mai dire ...
mais
Agricoltura
Ambiente
Economia e Finanza
Cuneo - Quando l'insetto
va in confusione
Cultura e spettacolo
Sport
Cuneo - Nitrati: lettera
all'assessore
Direttore
Meteo
Le ultime 100
Cuneo - Niente di fatto
per la trattativa latte
Archivio/Ricerca
Rubriche
Cefalù (Pa) - Soggiorno
invernale dei pensionati di
Confagricoltura
CSV Informa
Informazione Fiscale
Auto & moto
Cinema e recensioni
Roma - La zootecnia
italiana ha bisogno di
interventi mirati per
uscire dalla crisi
Cuneo - “Senza invasi la
produzione agricola è
destinata a calare”
Regione Piemonte - Un
piano straordinario per le
zone vulnerabili da nitrati
Cuneo - Arriva nel
cuneese l'esecutivo
nazionale di Giovani
Impresa
Cuneo - Si tratta sul
prezzo del latte
Cuneo - Coldiretti: "A
quando le scuse per chi
rispetta le regole?"
Leggi tutti gli articoli
di Agricoltura
Musica
Salute & Benessere
Olistica
il frutticino della Mela Cuneo
Workshop interregionale
Manta - L’equilibrio carico di frutti/potenziale produttivo è uno
snodo fondamentale nel percorso-qualità del melo. Il diradamento
dei frutticini rappresenta uno degli interventi-chiave per regolare il
carico produttivo, evitare l’alternanza di produzione, contrastare
disordini fisiologici – in particolare la butteratura amara –
insomma porre le basi per ottenere frutti di qualità.
Si tratta di una pratica colturale delicata, che consiste nel
determinare il numero di fiori che si trasformano in frutticini
(allegagione), asportando quelli in eccesso. Il melo presenta una
situazione particolare. I mazzetti (corimbi) sono costituiti da
cinque fiori, di cui il centrale – che fiorisce prima e che è favorito
da un fenomeno di dominanza – è predisposto per trasformarsi in
un frutto meglio nutrito e di qualità superiore. Occorre dunque
asportare gli altri 4. Il diradamento manuale non è
economicamente sostenibile e si ricorre all’impiego di sostanze
diradanti, che accentuano la naturale attitudine del melo a
privilegiare il frutticino migliore della “cucciolata”, facendo
cascolare i più deboli. Si tratta di sostanze attive che agiscono per
contatto, oppure che accentuano l’azione dei fitoregolatori
http://www.grandain.com/informazione/dettaglio.asp?id=15510 (1 of 2) [28/01/2008 8.59.34]
Ottica e Optometria
Risparmio energetico
Libri... in pellicola
Tratto satirico
John 8,32
Misteri... in Granda
Itinerari
Prosa e poesia
Tradizioni di Granda
Fotogallery
Radio
GrandainTV
Eventi
Canali: Leggi
l'edizione della tua
città.
Manta - Il diradamento dei frutticini del melo - Agricoltura - Grandain.com
endogeni che controllano il meccanismo dell’allegagione.
L’intervento si posiziona in post-fioritura, ma ogni diradante ha
precise indicazioni sull’epoca, determinata sulla base della
dimensione del frutticino centrale, e sulle condizioni microambientali: dall’umidità atmosferica che consiglia di scegliere la
sera piuttosto che il pieno sole, alle temperature, fino
all’altitudine. In effetti, le melicoltura negli ambienti montani
richiede una messa a punto della tecnica in funzione delle singole
varietà e dell’altitudine a cui si opera.
A questi aspetti di natura tecnica, già di per sé complessi e delicati
ai fini dell’efficacia dell’operazione, si è aggiunta la recente
revisione della normativa fitosanitaria europea. Tale revisione
esclude ad esempio l’impiego del Carbaryl – una delle sostanze
diradanti più efficaci tra quelle disponibili, a partire dalla fine
dell’attuale campagna. Il nuovo panorama normativo rende
dunque indispensabile ridiscutere le strategie fin qui adottate e
fare il punto sulle ricerche in corso a livello europeo e presso i
singoli Centri di ricerca. Tra gli aspetti innovativi, saranno
illustrate tecniche accettate dai protocolli di agricoltura biologica.
Intanto la ricerca genetica sta lavorando su varietà che
naturalmente allegano un solo frutto per corimbo. Tra i risultati
interessanti in questa direzione la nuova cultivar Crimson Crisp,
valutata presso il Centro Ricerche del Creso a Manta e in fase di
diffusione in meleti biologici piemontesi: oltre alla resistenza alla
ticchiolatura, presenta un ridotto fabbisogno in diradamento,
soddisfabile anche con un leggero intervento manuale.
Il CReSO ha dunque invitato i ricercatori e i responsabili della
consulenza tecnica delle regioni italiane a melicoltura avanzata
(Oltre al Piemonte, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e
Valtellina), che peraltro rappresentano oltre il 70% della
melicoltura nazionale, la più importante in Europa, ad un incontro
tecnico interregionale, nel quale si farà il punto sulle ricerche in
corso e sulle applicazioni di pieno campo nei diversi ambienti.
L’incontro è rivolto alle figure professionali che si occupano di
ricerca applicata e consulenza tecnica alle aziende.
La ricerca sul diradamento del melo in Piemonte è svolta
nell’ambito del Programma di ricerca applicata per la frutticoltura e
l’orticoltura, finanziato dalla Regione Piemonte – Assessorato
Agricoltura e rientra tra le attività svolte nell’ambito del Progetto
di divulgazione e trasferimento dei risultati della ricerca, finanziato
dalla Provincia di Cuneo.
Alba
Borgo San Dalmazzo
Bra
Cuneo
Fossano
Mondovì
Saluzzo
Savigliano
C.S.
0
Commenta l'articolo
Stampa l'articolo
Invia questa pagina
| Credits | Scriveteci | Redazione | Pubblicità | Note legali |
Invia questa pagina | Aggiungi ai preferiti
©2008 ZetaBi P.IVA 02800170041 - Reg. Trib. Alba n.11/05 del 16/12/2005
Il diradamento dei frutticini del melo
http://www.grandain.com/informazione/dettaglio.asp?id=15510 (2 of 2) [28/01/2008 8.59.34]
Scarica

Manta - Il diradamento dei frutticini del melo