Introduzione Le situazioni microclimatiche e strutturali che si riscontrano negli ambienti urbani favoriscono un’ incontrollata proliferazione delle colonie di colombi. Nel nostro remoto passato essi costituivano parte integrante dell'economia contadina: ogni cascina aveva la sua piccionaia (o colombaia) e ancora oggi se ne possono vedere molte. La massiccia colonizzazione di colombi nelle aree urbane oltre a provocare problemi igienico-sanitari, reca sensibili danni al patrimonio edilizio e storico-artistico delle città. In particolare , il nostro territorio è caratterizzato da: ¬elevato numero di rifugi all'interno dei centri abitati: le case diroccate, disabitate, le cascinette e i fienili inutilizzati, sono tutti luoghi dove i piccioni trovano spazio per i loro nidi. E tanto più spazio hanno a disposizione, tanto più si moltiplicano. ¬tanto cibo a disposizione: le nostre campagne, i campi soprattutto nei periodi di semina e di raccolto, le aie delle aziende agricole, concedono ai piccioni una grande disponibilità di cibo, accessibile senza alcuno sforzo. La combinazione di questi due elementi fa sì che il numero di piccioni presenti nei paesi si sia sempre mantenuto ad un livello piuttosto alto e negli ultimi tempi si ha la sensazione che questo problema si sia aggravato. Il colombo si è dunque trasformato in un pericolo per l’uomo. I problemi sono essenzialmente: rischi igienico-sanitari; fastidi per l’elevato numero; danno al patrimonio storico-artistico; deturpazione di autoveicoli ed edifici. Esiste un ulteriore danno provocato da questa specie ornitologica, cioè quello alle strutture -edifici pubblici e privati- chiese e monumenti: i colombi infatti nidificano in luoghi riparati e sostano anche in minimi spazi di appoggio (ricordiamo la destrezza degli uccelli ad arrampicarsi ed aggrapparsi). Il degrado è provocato dal loro guano che corrode, imbratta e può veicolare microrganismi. Inoltre accumuli di feci e piume, nidi e carogne spesso ingorgano grondaie e tubature. Per la soluzione sono state tentate diverse vie che vanno dal posizionamento di dissuasori fisici alla cova e al riparo, alla distruzione dei nidi, dall'eliminazione fisica degli animali ad interventi farmacologici che agiscono sulla funzione riproduttiva dei colombi. I colombi in citta’ Il colombo presente nei nostri centri urbani, detto colombo di città o inurbato, deriva dal colombo domestico, storicamente allevato dall'uomo e sfuggito al suo controllo. Il colombo mostra di possedere una sorprendente capacità di adattamento all'ambiente urbano grazie a spiccate doti di apprendimento, memorizzazione e trasmissione culturale nell'ambito della colonia a cui appartiene, che generalmente ha un territorio fisso. L'attitudine all'adattamento, la grande disponibilità di rifugi dove nidificare, la notevole quantità e la facile reperibilità di cibo offerto volontariamente dall'uomo (come ad esempio rifiuti abbandonati, mangime nei pressi delle aziende agricole, etc), fanno si che in città il colombo trovi un habitat talmente favorevole da determinare forti crescite delle colonie. Il colombo raggiunge la maturità sessuale a 4-5 mesi, può vivere fino a 15 anni e può fare fino a 10 covate all'anno di 1-2 uova ciascuna. I piccoli nascono dopo sedici, diciotto giorni e dopo un mese possono considerarsi quasi adulti. Si stima che la popolazione di colombi randagi urbani ogni anno possa raddoppiarsi o triplicarsi. Le grandi risorse dell'ambiente urbano, associato alla scarsità di predatori naturali, impediscono che si crei la stessa selezione naturale che avviene nell'ambiente selvatico. La popolazione dei colombi in città quindi tende sempre ad aumentare, e quando ciò avviene si crea uno squilibrio da sovrappopolamento che induce disagi e deprime lo stato di salute dei colombi. I più deboli, infatti, anziché soccombere come avverrebbe in condizioni naturali, sopravvivono ma sono aggrediti da numerosi agenti patogeni come parassiti, funghi, batteri e virus, alcuni dei quali possono provocare rischi anche per la salute umana. In particolare le zecche (Argasidi) sono ospiti comuni dei colombi. Questi parassiti si annidano nei luoghi di nidificazione dei piccioni, e da lì possono raggiungere le abitazioni. Problemi igienico-sanitari Quando la presenza di colombi in aree densamente urbanizzate raggiunge elevati livelli di numerosità, compaiono problemi con evidenti rischi per la salute dell'uomo. Batteri, funghi e parassiti possono essere trasmessi dal colombo all'uomo, mentre la dispersione nell'ambiente di polveri allergogene di origine animale (deiezioni essicate, desquamazioni cutanee, piume, etc) può essere causa di insorgenza di diverse patologie (polmonari e cutanee) con effetti gravissimi soprattutto in soggetti meno protetti sotto il profilo immunitario (bambini, donne in gravidanza, anziani, ammalati, ecc.). Tra le patologie ascrivibili alla presenza del colombo in ambiente urbano si segnalano le più note e diffuse: v Influenza aviaria v Salmonellosi vTubercolosi vToxoplasmosi vCampilobatteriosi vClamidiosi vMalattia di Lyme vStafilococcosi vYersiniosi vCriptococcosi vIstoplasmosi vAspergillosi vFebbre Q Prima I colombi possono inoltre essere vettori di micosi,di allergie da acari e di zecche che, oltre a trasmettere malattie infettive possono provocare fastidiosi pomfi cutanei ed eritemi. Dopo Problemi ambientali e sociali Finestre, balconate, sottotetti e cortili vengono insudiciati da deiezioni e piume con conseguente peggioramento dello stato di conservazione e necessità di adeguati interventi. I beni artistici subiscono danni estetici, rappresentati dai nidi che alterano l'aspetto dei monumenti, dagli escrementi che imbrattano le strutture, dallo sviluppo di muffe in grado di alterare i colori degli affreschi. Notevoli sono anche i danni strutturali, in quanto marmi e arenarie soffrono dell'effetto corrosivo dovuto ai composti (azoto, acido fosforico e sali alcalini) contenuti nel guano dei colombi e all'azione di microrganismi che da questi si sviluppano; e dell'effetto abrasivo provocato dalle zampe del notevole numero di animali che normalmente si poggiano sulle superfici. Ulteriori effetti negativi derivanti dalla presenza di popolazioni incontrollate: imbrattamento di strade, marciapiedi e piazze, con costi continuamente crescenti per i servizi di nettezza urbana. E' infine innegabile il disagio, il danno ai cittadini e alle amministrazioni locali che si trovano a dover affrontare spese per la pulizia delle strutture, il restauro dei monumenti e ripetuti interventi di igiene ambientale. E’ giusto ricordare che una nuova e più diffusa sensibilità nei confronti degli animali, del loro diritto alla vita e alla non sofferenza,vuole che si prendano in considerazione metodi non cruenti per la soluzione di tali problemi. Diversi sono i metodi che si possono adottare per il controllo dei colombi. Gli interventi efficaci possono fare parte solo di un piano organico prestabilito che tenga conto delle seguenti variabili: vEcologia comportamentale della specie vParametri demografici nel contesto in cui si opera vValutazione risorse umane ed economiche Aspetti giuridici Mancanza di una norma specifica che chiarisca la collocazione: v ecologica v tassonomica v giuridica Nella mancanza di norme giuridiche occorre fare riferimento al sentenziato, facciamo alcuni esempi: Sentenza del Pretore di Cremona 18/01/88 n°48: “Il piccione urbano, sempre che ne sia accertata inequivocabilmente la natura domestica, può essere oggetto di qualunque azione di sfruttamento compresa la cattura e l'uccisione con modalità tali da non integrare il reato di maltrattamento”. In senso diametralmente opposto si è pronunciato il TAR della Regione Lombardia il quale riconosce al piccione urbano lo status della selvaggina. Legge 11/02/92 n° 157: “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma”. Art. 38 del C.P : non punibile chi uccide volatili altrui sorpresi nei fondi da lui posseduti nel momento in cui gli recano danno. Bisogna però ricordare che il colombo di città non ha un legittimo proprietario. Tuttavia si ritiene che i sindaci possano avvalersi delle loro facoltà in situazione urgente e contingibile per regolare e controllare il problema della sinantropia. Art. 38 della L. 142/90 ed art.32 della L.833/78: Affidano al Sindaco il compito di emanare Ordinanze di carattere contingibile ed urgente nei casi di gravi minacce alla salute dei cittadini o a quella degli animali zootecnici allevati. Il Corpus Iures che abbiamo tuttavia a disposizione ci consente una certa autonomia di movimento: v Parere dell' I.N.F.S. del 25/11/93 ; v La posizione sistematica, ecologica e legale dei piccioni di città è quella di specie non appartenenti alla Fauna selvatica; v L'origine deve essere ricondotta a forme domestiche di colombo selvatico sfuggite al controllo da parte dell'uomo; v Le popolazioni di colombi urbani subiscono un continuo flusso genico da parte di colombi domestici; vLegge regionale 17 febbraio 2005 n°5 “norme a tutela del benessere animale” art.11; v Regolamento comunale di igiene. Piano d’intervento Il nostro lavoro si propone lo studio e la risoluzione del problema dei colombi attraverso: indagini conoscitive e censimento dei colombi presenti, interventi di controllo delle nascite (sterilizzazioni), catture per controlli sanitari (utilizzando sistemi non cruenti), allontanamento dei colombi da edifici, monumenti, immobili e strutture in genere. L’obiettivo è trovare la migliore strategia attraverso un progetto mirato, studiato personalmente dal titolare Sirani Vincenzo, con l’ ausilio di consulenti specializzati e con la collaborazione di veterinari. Inoltre vengono applicati studi tecnici di fattibilità che permettono di sfruttare al meglio le attrezzature e i prodotti che più si adattano al singolo caso preso in esame. Le soluzioni possono essere riassunte in: a) prevenzione ed informazione; b) interventi sul territorio tesi a diminuire la consistenza numerica della popolazione; c) difesa degli edifici attraverso reti e dissuasori all’atterraggio che possono essere plasto-metallici o elettrostatici; d) controllo demografico attraverso prodotti di sterilizzazione temporanea. Metodi d’intervento possibili: v Allontanamento con METODI MECCANICI (dissuasori, rete antintrusione, metodo bird wire): -BIRD NET: barriera a rete in nylon, di lunga durata, trattata anti UV, fissata nelle zone da proteggere con l’ausilio di cavetti in acciaio inox e supportata da appositi tasselli, oppure fissata direttamente al legno in piccoli spazi quali fori intertrave. E’ in genere il sistema più utilizzato, in quanto nessun volatile riuscirà mai a violarlo. -BIRD WIRE: è un sistema che scoraggia l’atterraggio e la sosta dei piccioni sulle sporgenze degli edifici; largamente utilizzato per la sua scarsa visibilità e per la sua ottima applicazione sui canali pluviali. Il filo di questo sistema viene sostenuto da particolari montanti e messo in tensione da apposite molle che lo rendono instabile e perciò sgradito ai piccioni; sfrutta l’azione di disturbo meccanico del filo o più fili posti orizzontalmente sopra le superfici da proteggere. vAllontanamento con METODI ELETTRIFICATI: sono alimentati con apposite centraline funzionanti con presa da 220W oppure con pannello ad energia solare. Risolvono il problema in modo definitivo, sistemi adatti per grandi facciate di Chiese, Edifici Scolastici, Palazzi ecc.. vCATTURA CON ABBATTIMENTO; vSTERILIZZAZIONE con sostanze ad effetto antifecondativo; v Inserimento di specie predatrici; v Distruzione periodica di uova e nidacei.