Tecnica Dossier MIGLIORAMENTO GENETICO Marysa™, nuova cultivar autofertile di ciliegio dolce Stefano Lugli - Riccardo Correale - Michelangelo Grandi Dipartimento di Scienze Agrarie - Università di Bologna Diversa dalle ultime varietà della serie “Sweet” licenziate dall’Università di Bologna, MarysaTM arricchisce la gamma delle ciliegie medio-precoci con connotati di elevata qualità e buone performance agronomiche. Nel 2015 la prima stagione di commercializzazione. L’ ultimo programma di miglioramento genetico sul ciliegio condotto presso l’Università di Bologna ha portato alla diffusione commerciale di una linea di cinque nuove varietà denominate “Sweet”, tutte con alcune caratteristiche comuni, come la precoce ed elevata produttività e livelli qualitativi dei frutti rispondenti a determinati parametri minimi: calibro prevalente 28mm, consistenza del frutto non inferiore a 400 g, livelli di zuccheri sui 18 °Brix e un’acidità del succo intorno a 6-8 g/l di acido malico. La selezione condotta nell’arco di otto anni di valutazioni nei campi di selezione di III livello (pre-licenziamento) ha portato ad escludere dal pacchetto “Sweet” diversi interessanti genotipi perché non rispondenti, per alcuni parametri qualitativi, alle soglie minime imposte nel processo selettiAttività svolta nell’ambito della L.R. 28/98: ricerca e innovazione a supporto delle produzioni agricole delle zone colpite dal sisma del 20 e 29 maggio 2012. 38 5MarysaTM presenta frutti grossi e attraenti. Maggio 20 22 24 Giugno 26 28 31 2 4 6 8 10 12 Burlat Celeste Marysa Grace Star Giorgia 5Fig. 1 - Epoca di maturazione di Marysa a confronto con le principali varietà del comprensorio vignolese (Mo). FRUTTICOLTURA - n. 12 - 2014 07-FR_12_14_P36-43_DosTecnica3_Lugli.indd 38 15/12/14 10.17 Dalla ricerca universitaria ai consumatori: cosa significa “trasferimento tecnologico” L’ attività di ricerca svolta nelle Università e nei centri di ricerca genera risultati e innovazioni che in molti casi possono essere di interesse per lo sviluppo economico e sociale, se opportunamente trasferiti. L’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, uno degli Atenei multidisciplinari più grandi d’Italia, ha fondato, nel 2005, un proprio servizio, il Knowledge Transfer Office (KTO), per la protezione e valorizzazione dei risultati della ricerca. Al suo interno operano figure professionali con competenze tecnicoscientifiche, legali, economico-gestionali, che lavorano in stretta collaborazione con i ricercatori. La “protezione” si sostanzia principalmente nel deposito di titoli di proprietà intellettuale (ad esempio brevetti o privative vegetali) a tutela dei risultati della ricerca, mentre la “valorizzazione” viene attuata soprattutto attraverso licenze e altri accordi di trasferimento dei diritti brevettuali verso il mondo industriale. Nel corso dell’ultimo decennio è cresciuta in Italia la sensibilità sul tema del trasferimento delle conoscenze generate dalla ricerca verso il mondo industriale, il mercato e la società: la cosiddetta “terza missione”, che si affianca alle tradizionali attività di didattica e ricerca. Gli Atenei hanno iniziato a dotarsi di strutture denominate “Technology Transfer Office”, “Industrial Liaison Office” e simili per supportare i ricercatori in attività di “trasferimento tecnologico”. I risultati finali di queste attività sono la crescita e l’innovazione della realtà produttiva - grazie alla valorizzazione di conoscenze e tecnologie ad alto standard qualitativo ottenute dalla ricerca universitaria – e, al contempo, il conseguimento di ritorni per l’Ateneo, che vengono reinvestiti a favore della ricerca e dei ricercatori. Allo stato attuale, il portafoglio brevettuale dell’Università di Bologna è costituito da oltre un centinaio di brevetti e altri titoli di proprietà intellettuale. Tra questi vestono un ruolo importante le privative vegetali: diverse varietà di ciliegio dolce, quattro varietà di pero, un portinnesto di pero e una varietà di kiwi giallo. Tutte sono il risultato di decennali attività di miglioramento genetico svolte dai ricercatori del Dipartimento di Scienze Agrarie, in alcuni casi in collaborazione con enti privati – ad esempio il Centro Ricerche Produzioni Vegetali (CRPV) o il Consorzio Ita- liano Vivaisti (CIV) – o con altri Atenei, ad esempio l’Università di Udine. La strategia con cui l’Ateneo gestisce le varietà vegetali passa generalmente attraverso il primo deposito di una privativa europea presso il CPVO (“Community Plant Variety Office”) e successive estensioni della protezione brevettuale in Paesi extra-europei sulla base degli interessi commerciali riscontrati. Per la promozione delle varietà vengono organizzati eventi di presentazione nell’ambito di manifestazioni internazionali o eventi ad hoc con visite nei campi sperimentali dell’Università o di partner privati. L’obiettivo finale che si pone l’Università è la migliore valorizzazione possibile delle varietà, in particolare concedendo licenze ad aziende vivaistiche, organizzazioni di produttori, gruppi di commercializzazione del comparto ortofrutticolo e a tutti gli operatori del settore, in grado di garantire seri programmi di moltiplicazione e commercializzazione, andando a coprire il mercato potenziale in ogni territorio e dando la massima diffusione alle varietà in tutto il mondo. L’utilizzo da parte dell’Università della protezione brevettuale e di accordi di licenza per trasferire i diritti di sfruttamento alle aziende viene principalmente messo in atto per garantire la massima diffusione e valorizzazione delle innovazioni universitarie verso il mercato e la società. Un buon risultato di ricerca, se protetto da diritti brevettuali, risulta infatti più “attrattivo” per le imprese in quanto permette all’azienda che acquisisce in licenza l’innovazione un vantaggio competitivo sulla concorrenza. Ciò comporta un maggiore impegno dell’azienda nello sviluppo e commercializzazione dell’innovazione, che avrà quindi maggiori “chance” di arrivare sul mercato e, nel caso dei frutti delle varietà vegetali, sulle tavole dei consumatori. Fondamentale, in questo percorso che va dalla ricerca universitaria al mercato e alla società, è la costruttiva collaborazione tra i vari attori coinvolti: costitutori delle varietà vegetali, personale del KTO, esperti, vivaisti, produttori. Una relazione virtuosa che consente di creare crescita e innovazione dalla ricerca, alimentandola a sua volta. Università di Bologna Area Ricerca e Trasferimento Tecnologico Tab. 1 - Caratteristiche dei frutti di Marysa a confronto con Giorgia e Grace Star (utilizzatE come test) alla raccolta Colore epidermide Anno Peso g Durofel Index– Durezza Kg/cm2 Brix °Brix Acidità g/l malico L* a* b* Chroma 2010 10,7 64 0,31 21,7 12,3 27,8 18,5 2,6 18,6 2011 12,4 62 0,48 20,8 12,2 29,7 14,4 1,4 14,5 2012 12,4 64 0,49 18,1 11,2 27,3 20,3 2,5 20,4 2013 11,4 60 0,44 18,0 7,0 30,7 14,5 1,5 14,6 2014 12,7 45 0,32 14,4 7,4 29,9 14,5 1,3 14,6 Media 11,9 59 0,41 18,6 10,0 29,1 16,4 1,8 16,5 Giorgia Media 9,1 65 0,47 18,1 10,8 27,5 18,8 2,3 18,9 Grace Star Media 11,3 55 0,45 17,4 9,5 30,4 19,5 2,8 19,7 Cultivar Marysa Tab. 2 - Caratteristiche dei frutti di Marysa in due raccolte successive Cultivar Marysa Colore epidermide Data Peso g Durofel Index Durezza Kg/cm2 Brix °Brix Acidità g/l malico L* a* b* Chroma 04-giu 12,4 64 0,49 18,1 11,2 27,3 20,3 2,5 20,4 15-giu 10,9 45 0,37 18,8 6,6 28,4 9,7 0,3 9,7 FRUTTICOLTURA - n. 12 - 2014 07-FR_12_14_P36-43_DosTecnica3_Lugli.indd 39 39 15/12/14 10.17 reale e Mi. Grandi. Parentali sconosciuti. Il semenzale originario, DCA BO B5BD20, è stato selezionato a Vignola nel biennio 2004-05 e successivamente valutato dal 2008 al 2014 nei campi sperimentali di III livello a Vignola (Mo) e Savignano sul Panaro (Mo) su due portinnesti, Gisela 6® Gi148/2* (nanizzante) e Colt (vigoroso). 25 20 15 Brevetti, marchi e diffusione 10 5 0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Media 2012-14 5Fig. 2 - Andamento delle produzioni di Marysa/Colt dal III al VIII anno dall’impianto (t/ha). La domanda di privativa comunitaria (brevetto UE) n. 2270/2014 è stata presentata a titolarità Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e CRPV Cesena con la denominazione varietale PA6UNIBO. Il marchio commerciale comunitario Marysa™ è in fase di registrazione da Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e CRPV. Attraverso un bando di manifestazione di interesse i diritti di moltiplicazione sul territorio italiano saranno assegnati con contratti in esclusiva a quattro aziende vivaistiche: Salvi Vivai, Top Plant Vivai, Vivai Fortunato e Vivai Spinelli. La prima stagione di commercializzazione è prevista a novembre 2015. Albero < 28: 17,4% > 28: 82,6% Classi di calibro (mm) 5Fig. 3 - Ripartizione dei frutti di Marysa per classi di calibro (in %). Tab. 3 - Gradevolezza e giudizio complessivo (scale 1-9) dei frutti di Marysa e Giorgia alla raccolta Gradevolezza visiva Gradevolezza gustativa Gradevolezza struttura Giudizio complessivo Marysa 8,21 7,47 7,15 7,41 Giorgia 6,92 6,89 6,82 6,97 Cultivar Analisi effettuata da Astra, Tebano (Ra). vo. È il caso della selezione DCA BO B5BD20, esclusa dalla nuova serie perché presenta frutti con valori di acidità alla raccolta particolarmente elevati, ma meritevole di essere diffusa commercialmente in virtù delle eccellenti “performance” produttive e delle elevate caratteristiche qualitative, superiori alle altre varietà mature in epoca medio-precoce (es. Celeste e Giorgia). Il nome di questa nuova varietà, Marysa™, è un ringraziamento all’Azien- 42 da “Quartieri Nino e Marisa” di Savignano (Mo) per la stretta e proficua collaborazione all’attività sul ciliegio che l’ateneo felsineo conduce da alcuni decenni nel comprensorio vignolese. Origine Ottenuta e selezionata presso il Dipartimento di Colture Arboree dell’Università di Bologna (ora Dipartimento di Scienze Agrarie) da S. Lugli, R. Cor- Di vigoria elevata e portamento intermedio, ben ramificato; habitus di fruttificazione standard. Produzione prevalentemente su dardi e sulle gemme a fiore poste alla base dei rami di un anno. L’ottima ramificazione laterale e l’ampio angolo di inserzione dei germogli rendono semplice la gestione dell’albero nella fase iniziale di allevamento, garantendo una ampia adattabilità della varietà alle diverse tipologie di impianto e alle forme di allevamento del ciliegio, sia in volume (es. vasetto basso e vasetto multi-asse) che a parete (palmetta, bandiera, fusetto e asse colonnare) . Fioritura precoce, di norma 3-4 giorni prima di Burlat. Auto-compatibile; profilo allelico: S3S4’; gruppo di incompatibilità SC/O (autofertile e impollinatore universale). Frutto Di pezzatura elevata (calibro prevalente: 30-32mm – Fig. 3; peso medio 11-12g), cordiforme, simmetrico, di bell’aspetto. Buccia medio-sottile, di colore rosso porpora brillante (scala 4 CTIFL code) esteso a tutta la superficie, tendente al rosso scuro brillante a maturazione avanzata (scala 6 Ctifl code). Linea di sutura superficiale. Polpa rosata, FRUTTICOLTURA - n. 12 - 2014 07-FR_12_14_P36-43_DosTecnica3_Lugli.indd 42 15/12/14 10.17 Marisa Giorgia Intensità colore 9 8 7 Succosità Dolce 6 5 4 3 2 1 Consistenza Acido Aroma Dolce/Acido 5Fig. 4 - Analisi sensoriale su frutti di Marysa e Giorgia (utilizzata come test) alla raccolta (analisi effettuata da Astra, Tebano - Ra). 5Fig. 5 - Fruttificazione di Marysa su branchetta di 2 anni. di buona consistenza, carnosa, succosa e molto aromatica, di buone qualità, dolce con un alto livello di acidità. I principali parametri quali-quantitativi sono riportati nella tabella 1. Il profilo sensoriale della varietà è riportato nella figura 4 e nella tabella 3. Peduncolo lungo, di spessore intermedio. Nocciolo di dimensioni medie, spicco. Epoca di maturazione medio-precoce e uniforme; inizio raccolta da 10 a 12 gg dopo Burlat secondo l’annata nel comprensorio vignolese (epoca intermedia tra Celeste® Sumpaca* e Giorgia; Fig. 1); la buona tenuta di maturazione dei frutti in pianta garantisce una finestra di raccolta di circa 10 giorni (Tab. 2). Valutazione agronomica 5Fig. 6 - Nino e Marisa Quartieri hanno contribuito alla selezione della nuova varietà di ciliegio. Presenta una messa a frutto precocissima, sia su portinnesti deboli (II-III anno dall’impianto) che vigorosi (III-IV anno); la produttività è risultata sempre elevata e costante (Fig. 2). In annate di pioggia i frutti presentano suscettibilità alle spaccature medio-bassa, con localizzazione delle ferite per lo più nella zona peduncolare. Varietà molto interessante per il periodo medio-precoce, tra Celeste® Sumpaca* e Giorgia, per la precoce ed elevata e costante produttività e le eccellenti caratteristiche pomologiche e organolettiche dei frutti. Grazie al grosso calibro dei frutti e al peduncolo particolarmente lungo, unite alla tendenza a non produrre “a grappolo” (tipico di altre varietà autofertili, es. Lapins), la varietà Marysa™ ha fornito rese alla raccolta particolarmente elevate, superiori a 20kg/ora a persona. La varietà ha inoltre dimostrato una notevole rusticità fornendo ottime produzioni anche in annate caratterizzate da ritorni di freddo consistenti durante il periodo di fioritura. ■ FRUTTICOLTURA - n. 12 - 2014 07-FR_12_14_P36-43_DosTecnica3_Lugli.indd 43 43 15/12/14 10.17