IL NEONATO
CON SOSPETTA
SINDROME GENETICA
esami di laboratorio e
follow-up
Guido Cocchi
Università di Bologna
GENCLI SIN
Bari , 20 Maggio 2010
PREMESSE
 LA DIAGNOSTICA GENETICA SI E’
ANDATA VIA VIA ARRICCHENDO NEGLI
ULTIMI DECENNI DI TECNICHE PIU’
SOFISTICATE E CAPACI DI
IDENTIFICARE ANCHE SINGOLE
MUTAZIONI GENETICHE.
 LE COMPETENZE ASSISTENZIALI DEL
NEONATOLOGO RICHIEDONO QUINDI
ANCHE CONOSCENZE DI BASE PER
L’APPROCCIO DIAGNOSTICO DELLE
CONDIZIONI GENETICHE
ETIOLOGIA DEI DIFETTI CONGENITI
VAN REGEMORTER et al (1984)
(su 10.000 nati consecutivi)
Malformazioni maggiori 1,7%
Malattie mendeliane
An . Cromosomiche
1 o + MC ad etiologia
sconosciuta
MC ad
eredita’ multifattoriale
7 %
13 %
29 %
51 %
IN TOTALE
Malattie Mendeliane
An. Cromosomiche
MC ad eredita’
multifattoriale
Etiol. Sconosciuta
3%-8%
6%-13%
20%-51%
29%-61%
NELSON and HOLMES (1989)
(69277 parti ad almeno 20 settimane)
Malformazioni maggiori 2,2%
Malattie mendeliane
An. cromosomiche
Malf.ad eredita’ multifattoriale
Malf. indotte da teratogeni
Altre cause (fettori intrauterini)
Cause sconosciute
Da :ACMG Guideline 1999
3,1 %
10,1 %
23,0 %
3,2%
2,9%
43,2%
KALTER E WARKANY (1983)
Malattie mendeliane
An.cromosomiche
Malattie materne e assunzione
di farmaci in gravidanza
Eredità multifattoriale
Cause sconosciute
7.5 %
6 %
5 %
20 %
41,5%
FREQUENZA DELLE
ANOMALIE CROMOSOMICHE
NEI DIFETTI CONGENITI E RM
THARAPEL (1977)
6.7%
VAN KARNEBEEK (2005) 9,5%
RAUCH (2006)
16%
Gardner e Sutherland 2004
FREQUENZA E IMPATTO DELLE
ANOMALIE CROMOSOMICHE
 1:120/1:160 BAMBINI NATI VIVI PRESENTA
UN’ANOMALIA CROMOSOMICA.
 IL 50% HA UN FENOTIPO ANORMALE
Hook (1992) Jacobs (1992)
SEGNI CLINICI DI ALLARME
MORFOLOGICI
FUNZIONALI
Dismorfismi facciali
Asimmetrie craniofac.
Difetti congeniti
linea mediana
Micro/macrocefalia
Convulsioni
Alterazioni
reattività
Alterazioni tono e
postura
Difficoltà
alimentazione
Movimenti oculari
abnormi
Alterazioni EEG
Alterazioni oculari
Sindromi
multiorgano
SGA
Come si raggiunge la
diagnosi di sindrome genetica ?
 Esclusivamente clinica
 Conferma mediante test
genetici di laboratorio
 Necessità di una sorveglianza
longitudinale e di esami
strumentali di approfondimento

FOLLOW UP
Ipotesi
diagnostica “gestaltica”
Riconoscimento di un
insieme di tratti
somatici…
“un volto noto”
Diagnosi gestaltica esclusivamente
clinica
Micro-retrognatia
Palatoschisi
Glossoptosi
Sequenza
Pierre-Robin
Diagnosi gestaltica esclusivamente clinica
Scarso accrescimento
pre/post natale
Microcefalia
Ritardo neuromotorio
Irsutismo
Mani e piedi piccoli o
Difetti riduzione arti
Mutazione gene NIPBL (5p13)
(range 20-47%)
CDLS
Sospetto diagnostico
confermabile con test di laboratorio
SD
DGS/VCFS/CTAFS
DIAGNOSTICA CITOGENETICA:
QUANDO E’ UTILE L’INDAGINE
CITOGENETICA ?
QUANDO E’ UTILE
UN’INDAGINE CITOGENETICA?
INDICAZIONI ALL’INDAGINE CITOGENETICA
COSTITUZIONALE IN ETA’ PEDIATRICA

FENOTIPO RICONDUCIBILE AD UNA SINDROME CROMOSOMICA NOTA

SOGGETTI CON DIFETTI CONGENITI E/O RM

SOGGETTI CON RITARDO DI ACCRESCIMENTO

NATI MORTI E NATI VIVI DECEDUTI IN EPOCA NEONATALE, IN
PARTICOLARE SE PRESENTANO QUADRI DISMORFICI/MALFORMATIVI

SOGGETTI CON SOSPETTO CLINICO DI SINDROME GENOMICA DA
(MICRO)DELEZIONE /(MICRO)DUPLICAZIONE
SIGU: Linee guida- consensus 2007
TECNICHE DI CITOGENETICA
CITOGENETICA CLASSICA
CITOGENETICA MOLECOLARE
FISH
VANTAGGI DELLA
CITOGENETICA CLASSICA
 INDIVIDUA ANOMALIE NUMERICHE E
STRUTTURALI
 ANALIZZA TUTTI I CROMOSOMI
Non e’ necessario specificare il problema a priori
Individua anomalie cromosomiche inattese
Individua anomalie cromosomiche bilanciate
TRISOMIA 21
Incidenza: 1:700-800
0.5% di tutti i prodotti del concepimento
Il 70%delle gravidanze non giunge a
termine
Trisomia primaria omogenea: 94%
Mosaicismo: 2,4%
Traslocazione: 3.3%
TRISOMIA 18
Incidenza: 1:6000/8000
Soltanto il 2,5% dei concepimenti
giunge a termine
 ♂:♀ : 1:3-4
Sopravvivenza media: 2-4-mesi
50% muore entro la prima settimana
45,X
Incidenza: 1:2000-5000♀
1% di tutti i concepimenti
95-99% degli embrioni muore
prima della nascita
75% dei casi , l’X e’ materno
del5p : CRI DU CHAT SYNDROME
Incidenza: 1:20.00050.000
85% de novo
15% ereditata
5p-
SVANTAGGI DELLA CITOGENETICA
CLASSICA
 OCCORRONO CELLULE IN
DIVISIONE : COLTURA CELLULARE
(DISPENDIO DI TEMPO, RISCHIO DI
FALLIMENTO).
 LA CITOGENETICA CLASSICA
PERMETTE DI IDENTIFICARE
RIARRANGIAMENTI DI NON MENO
DI 5 MB.
TECNICHE DI CITOGENETICA
 CITOGENETICA CLASSICA
 CITOGENETICA MOLECOLARE
FISH
FISH: LA TECNICA
CITOGENETICA MOLECOLARE:
FISH
 PERMETTE DI IDENTIFICARE RIARRANGIAMENTI DI
ALCUNE CENTINAIA DI KB
 PUO’ ESSERE APPLICATA A METAFASI O A NUCLEI
IN INTERFASE
QUANDO RICORRERE ALLA FISH?
 PER CONFERMARE UN’IPOTESI CLINICA ASSOCIATA AD UNA
SPECIFICA ALTERAZIONE CROMOSOMICA NON OSSERVABILE CON
METODI DI CITOGENETICA CLASSICA
PER IDENTIFICARE CROMOSOMI MARKER
PER PRECISARE I PUNTI DI ROTTURA DI UN RIARRANGIAMENTO
PER ANALIZZARE UN RIARRANGIAMENTO COMPLESSO
46,XY,der(3)t(3;15)(p13;q13)t(3,21)(p11;q11),der(4)(p15)ins(10;4)(q11;p15),t(7;11)
(p15;p13),der(9)t(9;10)(p13;q11),der(10) t(3;10)(q22;q11)ins(10;4)(q11;p15),
der(15)t(3;15)(p13;q13), der(21)t(9;21)(p13;q11)
CROMOSOMI MARKER
Le più comuni
sindromi da microdelezione
•S.di Wolf-Hirschhorn (4p16.3)
•S.Williams (7q11.23)
•S.Angelman e Prader-Willi (15q11.2)
•S.Rubinstein-Taybi (16p13.3)
•S.Miller-Dieker (17p13.3)
•S.Smith-Magenis (17p11.2)
•S.Di George/VCF/CTAFS (22q11.2)
Ritardo
neuromotorio
Crescita 3-10° tile
Note dismorfiche
Reflusso vescicoureterale
Stenosi periferica
arterie
polmonari
S. di Williams
OMIM 194050
Difetto di base
Microdelezione 7q11.23
Identificazione gene (ELN)
sindrome da geni contigui
Test di laboratorio
FISH per la specifica regione
Dismorfismi faciali
Ipertricosi
DIA II+CoAo+PDA
Idronefrosi
Pollici a spatola
Alluci slargati
ACC
S. Rubinstein-Taybi
OMIM 180849
Difetto di base
Microdelezione (20%) 16p13.3
- AD, forme sporadiche
- mutazione del gene coattivatore il fattore di
trascrizione la proteina legante CREB
Test di laboratorio
FISH per la specifica regione
SINDROMI DA MICRODELEZIONE
LOCUS
SINDROME
INCIDENZA
22q11.2
Di George/VCF/CTAFS
1:
4p16.3
Wolf-Hirschhorn
1 : 15.000
15q11-13
Prader Willi
1 : 15.000
15q11-13
Angelman
1 : 15.000
7q11.23
Williams
1 : 20.000
17p11.2
Smith-Magenis
1 : 25.000
17p13.3
Miller-Dieker
rara
16p13.3
Rubinstein-Taybi
rara
4.000
CITOGENETICA MOLECOLARE:
SVANTAGGI
 GLI STUDI FISH SONO LIMITATI DALLA NECESSITA’ DI
AVERE INFORMAZIONI CLINICHE SUFFICIENTI PER
SELEZIONARE LA REGIONE DEL GENOMA DA ANALIZZARE,
E DALLA DISPONIBILITA’ DI SONDE DNA APPROPRIATE A
RISPONDERE AL QUESITO CLINICO.
 L’ANALISI FISH NON PUO’ ESSERE USATA PER STUDIARE
L’INTERO GENOMA AD ALTA RISOLUZIONE.
TEST FISH
DELLE REGIONI SUBTELOMERICHE, DOVE LE
 UNA PARZIALE ECCEZIONE A CIO’ E’ IL
REGIONI SUBTELOMERICHE DI TUTTI I CROMOSOMI SONO
ANALIZZATE IN UN UNICO ESAME.
ANALISI FISH DEI RIARRANGIAMENTI
CROMOSOMICI SUBTELOMERICI
È stato recentemente dimostrato che
il RM può essere causato da
riarrangiamenti cromosomici
subtelomerici non evidenziabili
mediante tecniche di citogenetica
classica ma mediante tecniche di
citogenetica molecolare a causa delle
loro ridotte dimensioni.
I TELOMERI
 I TELOMERI SONO
COMPLESSI DNA-PROTEINE
CHE COSTITUISCONO LA
REGIONE TERMINALE DEL
CROMOSOMA, E NON
CODIFICANO PER ALCUN
PRODOTTO PROTEICO
Sequenze
comuni
Famiglie
complesse
Sequenze
uniche
OGNI TELOMERO CONTIENE DA 3 A 20 KB DI SEQUENZE
RIPETUTE ( TTAGGG)n
LE “TELOMERE ASSOCIATED REPEATS” (TAR) SONO
IMMEDIATAMENTE PROSSIMALI ALLE SEQUENZE TTAGGG
NEL CONTESTO DELL’ANALISI CITOGENETICA COSTITUZIONALE,
LA REGIONE PIU’ DISTALE DELLE SEQUENZE UNICHE E’ DETTA
COMUNEMENTE SUBTELOMERO
LE REGIONI SUBTELOMERICHE
 LE REGIONI SUBTELOMERICHE SONO ESTREMAMENTE
RICCHE DI GENI
 VANNO INCONTRO A FENOMENI DI RICOMBINAZIONE
CON FREQUENZA MOLTO ELEVATA
 DATA LA NOTEVOLE DENSITA’ GENICA ,
RIARRANGIAMENTI CHE INTERESSANO QUESTE
REGIONI SONO FREQUENTEMENTE ASSOCIATI AD
ANOMALIE FENOTIPICHE E RM
INDICAZIONI CLINICHE
ALL’ANALISI
 Circa il 2,5- 5 % dei soggetti con RM idiopatico
ha un difetto subtelomerico dei cromosomi
 La frequenza di sbilanciamenti subtelomerici è
maggiore nei soggetti con RM grave (6,5-7,4%)
rispetto a quelli con RM lieve (<0,4%)
 La presenza di ulteriori stigmate “cromosomiche”
e la familiarità per RM aumentano la probabilità
di un difetto subtelomerico
 NUMEROSI STUDI HANNO CONFERMATO CHE:
RIARRANGIAMENTI SUBTELOMERICI SONO UNA
SIGNIFICATIVA CAUSA DI RM/RNM
aggiornata da “De Vries et al, J Med Genet 2003”
Casistica internazionale
Autori
Flint et al
Viot et al
Vorsanova et al
Knight et al
Lamb et al
Slavotinek et al
Ballif et al
Rossi et al
Riegel et al
Borgione et al
Joyce et al
Rosenberg et al
Sismani et al
Joly et al
Fan et al
Rio et al
Clarkson et al
Anderlid et al
Baker et al
Van Karnebeek et al
Helias-Rodzewicz et al
Dawson et al
Popp et al
Jalal et al
Rodriguez-Revenga et al
Harada et al
Rooms et al
Baroncini et al
Rauch et al
Ravnan et al
Totale
Anno
1995
1998
1998
1999
1999
1999
2000
2001
2001
2001
2001
2001
2001
2001
2001
2002
2002
2002
2002
2002
2002
2002
2002
2003
2004
2004
2004
2005
2006
2006
Tecnica
HVPs
M FISH
M FISH
M FISH
M FISH
HVPs
Sonde FISH
M FISH
M FISH
M FISH+MVPs
M FISH
MVPs
M FISH/MAPH
M FISH/CGH
M FISH
MVPs
M FISH/SKY
M FISH/SKY
M FISH
M FISH
M FISH
M FISH
M TEL
M FISH
M FISH
CGH
MLPA
MFISH
MFISH
MFISH
Persone testate Positivi
99 (28 telomeri)
3
17
4
209
8
466
22
43
1
27
2
154
4
200
13
254
13
30
2
200
0
120
5
70
1
17
5
150
6
150
16
50
2
111
10
250
9
184
1
33
3
40
3
30
4
372
25
30
2
69
4
75
4
219
12
500
10
11688
299
15827
493
(%)
(3%)
(23%)
(3,8%)
(4,7%)
(2,3%)
(7,5%)
(2,6%)
(6,5%)
(5%)
(6,6%)
(0%)
(4%)
(1,4%)
(29,4%)
(4%)
(10,7%)
(4%)
(9%)
(4%)
(0,5%)
(9,1%)
(7,5%)
(13,3%)
(6,8%)
(13,3%)
(5,8%)
(5,3%)
( 5,5%)
(2 %)
(2,5%)
(3,1%)
RIARRANGIAMENTI SUBTELOMERICI
 SONO STATE PROPOSTE ALCUNE CHECKLISTS,
BASATE SULLE CARATTERISTICHE COMUNI
OSSERVATE IN UNA SERIE DI CASI DI
RIARRANGIAMENTI SUBTELOMERICI, PER
FACILITARE LA SELEZIONE DEI CASI
CHECKLIST PER LA SELEZIONE DEI CASI DA SOTTOPORRE
AD ANALISI FISH DEI RIARRANGIAMENTI SUBTELOMERICI
INDICAZIONE
PUNTEGGIO
STORIA FAMILIARE DI R.M.
Compatibile con eredita’ mendeliana
Incompatibile con eredita’ mendeliana
RITARDO DI CRESCITA A ESORDIO
PRENATALE
1
2
2
DIFETTI DI CRESCITA IN EPOCA
POSTNATALE : 1 punto per ognuno dei
seguenti ( massimo 2)
Microcefalia (1) – Bassa statura (1)
Macrocefalia (1) – Alta statura (1)
≥ 2 DISMORFISMI FACCIALI, in particolare
ipertelorismo, anomalie del naso e
dell’orecchio
2
Da WALTER (2004)
ANOMALIE CONGENITE E DISMORFISMI
NON FACCIALI : 1 punto per ogni anomalia
( massimo 2 ), in particolare anomalie della mano (1)
anomalie cardiache (1) , ipospadia (1)
Da de Vries et al 2001
ANALISI FISH-BIENNIO 2006/2007
(Area vasta Emilia Centro-Area vasta Romagna)
Sindrome
microcitogenetica
%
N.Totale
esami
%
positivi
27
3.9
6 (22.2%)
121
17.4
1 (0.8%)
S. di Smith-Magenis
9
1.3
0
S. di Miller-Dieker
4
0.6
0
S. del Cri du chat
5
0.7
1 (20%)
S. di Wolf- Hirshorn
9
1.3
0
259
37.2
S. di Williams
S. di Prader-Willi/Angelman
S. di Di George
S. di Kallman
0
261
37.6
7
(2.7%)
695
100
25(3.6%)
Censimento attività di citogenetica – Regione E.R.
%
.
D
er t
a
ill
M ch
du
ri
C
.
fH
ol
W M.
ith
Sm ms
ia
ill
W ng
/A
PW rge
eo l
i G te
D sub
.
rr
ia
totale esami Fish
0
11 (4.2%)
40 37,6 37,2
35
30
25
17,4
20
15
10
3,9
1,3 1,3 0,7 0,6
5
0
R
Riarrangiamenti
subtelomerici
N.Totale
esami
eseguiti
VALUTAZIONE DEI RISULTATI
DELL’ANALISI FISH DEI
RIARRANGIAMENTI SUBTELOMERICI
 CIRCA IL 50% DELLE ALTERAZIONI
SUBTELOMERICHE CLINICAMENTE SIGNIFICATIVE
SONO DELEZIONI TERMINALI (IN BUONA PARTE DE
NOVO)
 LA MAGGIORANZA DEGLI ALTRI CASI SONO
TRASLOCAZIONI SBILANCIATE EREDITATE DA UN
GENITORE PORTATORE DELLA FORMA BILANCIATA
DEL RIARRANGIAMENTO
 NELLO 0,5% DEI CASI SONO VARIANTI BENIGNE
FAMILIARI.
J.B.Ravnan et al 2006
Visualizzazione delle sequenze
subtelomeriche del cromosoma 1
Visualizzazione delle sequenze
subtelomeriche del cromosoma 13
CORRELAZIONI CARIOTIPO
FENOTIPO
GLI SBILANCIAMENTI
SUBTELOMERICI DI ALCUNI
CROMOSOMI DANNO ORIGINE A
FENOTIPI RICONOSCIBILI SUL
PIANO CLINICO
Delezione subtelomerica 2q
DELEZIONE SUBTELOMERICA 2q37
Parziale fenocopia dell’Osteodistrofia
ereditaria di Albright:
Ritardo mentale
Bassa statura
Obesita’
Faccia rotonda
Brachidattilia
Da R.E.Falk K.A.Casas 2007
DELEZIONE SUBTELOMERICA 22q13.3
Ipotonia
Ritardo di sviluppo
Assenza o ritardo di linguaggio
Comportamento autistico
Dismorfismi facciali
K.Cusmano-Ozog et al 2007
The frequencies of features in
children with subtelomeric
abnormalities (black, n=29)
compared to controls (white,
n=110) concerning (A) birth
history and growth, (B) facial
dysmorphism, (C) non-facial
dysmorphism and congenital
abnormalities, and (D) family
history. Only the features
with frequencies above 10%
are shown.
Array slide with a resolution of 1 Mb (about 3.500 clones)
12 abnormalities
7 deletions
5 duplications
6 de novo
1 inherited
1 de novo
4 inherited
Ritardo Mentale Sindromico
CGH convenzionale e microarray
I riarrangiamenti cromosomici interstiziali sono
frequentemente osservati in pazienti con RM idiopatico
Screening dell’intero genoma
CGH convenzionale
 Risoluzione di circa 10 Mb
Array-CGH
 Risoluzione teoricamente
illimitata
Array – CGH o Molecular Karyotyping
Caratteristiche generali
 La risoluzione dipende dalla distanza genomica tra gli
elementi sull’array e dalla loro dimensione
 La sensibilità è influenzata dal rapporto segnale/rumore
 L’intensità del segnale è determinata dalla complessità del
DNA contenuto negli spot e dalla qualità del campione
Vantaggi




Indipendenza da cellule in divisione
Capacità di analizzare l’intero genoma in un esperimento
Elevata specificità, grande sensibilità e alta risoluzione
Brevi tempi di analisi
Array – CGH o Molecular Karyotyping
Svantaggi
 Incapacità di rilevare riarrangiamenti
bilanciati e poliploidie
 Limitata abilità di individuare mosaicismi
Fattori tecnici influenti
 Specificità e intensità dei segnali di
ibridazione
 Quantità e qualità del campione di DNA
Fattori biologici influenti
 Sequenze altamente ripetute e disperse
 Presenza di low-copy repeats (LCRs)
 Presenza di polimorfismi del numero di copie
(LCVs)
DIAGNOSTICA
GENETICA MOLECOLARE
QUANDO UTILIZZARE LA
GENETICA MOLECOLARE ?
OMIM STATISTICS
(27/09/2004)
AUTOSOMICHE
(18/05/2010)
14.637
18.776
X-LINKED
868
1.124
Y-LINKED
54
59
MITOCONDRIALI
62
65
----------------------------------------------------------------------
TOTALE
15.621
20.024
Epidemiologia: frequenza
 GENICHE
1 : 100
 CROMOSOMICHE
2 : 100
 MULTIFATTORIALI
3-4 : 100
ACONDROPLASIA
mutazione FGFR3
AD 4p16.3
EREDITARIETÀ, LOCALIZZAZIONE
CROMOSOMICA, DIFETTO GENICO,
PROTEINA
1. ACONDROPLASIA E SIMILI
ACONDROPLASIA
AD
4p16.3
FGFR3
Recet. transmemb. FGF
IPOCONDROPLASIA
AD
4p16.3
FGFR3
Recet. transmemb. FGF
D. TANATOFORA Tipo I AD
4p16.3
FGFR3
Recet. transmemb. FGF
D. TANATOFORA Tipo II AD
4p16.3
FGFR3
Recet. transmemb. FGF
4. DISPLASIE A COSTE CORTE+/-POLIDATTILIA
D. TORACICO ASFISS.
AR
D. CONDROECTODERM.
AR
4p16
6. DISPLASIE DIASTROFICHE/ATELOSTEOGENESI
ATELOSTEOGENESI T. 2 AR
5q31-q34 DTDST
Trasp. solfato transm
D. DIASTROFICA
AR
5q31-q34 DTDST
Trasp. solfato transm
8. DISPLASIE KNIEST-STICKLER
D.di KNIEST
AD
12q13.11 COL2A1 Prot. matrice extracel.
S.di STICKLER classica
AD
12q13.11 COL2A1 Prot. matrice extracel.
S.di STICKLER non oculare AD
6p21.3
COL11A2 Prot. matrice extracel.
18. DISPLASIE CON SIGNIFICATIVO INTERESSAMENTO MEMBRANOSO
D. CLEIDO-CRANICA
AD
6p21
OSF2
Fattore trascr.osteoblasti
CBFA1
OSTEODISPLASTIA
di MELNICK-NEEDLES
XLD
IIAC
D.A. ♂
OMIM 208000
gene ENPP1
n.24.02.2008
6.07.2008
EG=27+5wks PN=1094g
APGAR score: 4/6/7
stenosi v.polm. +cardiomegalia
A.OSTETRICA: 8GRAVIDA PARA:1 (4 AS, 2SB, 1LB)
esempio di trasmissione di malattia AR (consanguineità)
SISTEMA HUB & SPOKE
SISTEMA HUB & SPOKE
DIAGNOSI PRENATALE
DI MC COMPLESSE O
MULTIPLE
CENTRO
NEONATALE
DI 3° LIVELLO
1°
LIV
2°
LIVELLO
1°
LIV
.
Contatti con Centri
nazionali ed
internazionali
di eccellenza
Ruolo di “filtro” diagnostico
 Conoscere per “riconoscere”
 Porre un corretto sospetto clinico
 Impostare in modo corretto un iter
diagnostico
MA NON SEMPRE
ANCHE
LE PIU’ AVANZATE TECNICHE
DI GENETICA MOLECOLARE
CONSENTONO DI
RAGGIUNGERE
UNA DIAGNOSI !!!!
NECESSITA’ DI CONTROLLI
LONGITUDINALI NEL TEMPO !!!!
SOSPETTO
PRENATALE
(DEP di CT)
SOSPETTO
CLINICO
NEONATALE
QUADRO
FENOTIPICO
SUGGESTIVO
Consulenza sindromologica

RICERCA di del22q11

1) Consulenza ORL
FOLLOW - UP
LONGITUDINALE
2) Consulenza neurofisiatrica
3) Consulenza psicologica
4) Consulenza cardiologica
5) Consulenza genetica
F
O
L
L
O
W
VALUTAZIONE
AUXOLOGICA
Nascita
3 mesi
6 mesi
9 mesi
U
P
12 mesi
>12 mesi
1 volta/anno
P, L, CC
ESAMI LABORATORISTICI
Emocromo+formula
Ca, P, Mg
TSH, FT3, FT4, PTH
ESAMI STRUMENTALI/
VISITE SPECIALISTICHE
ECOENCEFALO
ECOADDOME
ECOCARDIO
V.ORL
P, L, CC
Emocromo+formula
Ca, P, Mg, FA
Dosaggio Ig
Sottopop.linf.
TSH, FT3, FT4, PTH
P, L, CC
Emocromo+formula
Ca, P, Mg, FA
Dosaggio Ig
Sottopop.linf.
TSH, FT3, FT4, PTH
P, L, CC
Emocromo+formula
Ca, P, Mg, FA
Dosaggio Ig
Sottopop.linf.
TSH, FT3, FT4, PTH
VALUTAZIONE PSICOMOTORIA
P, L, CC
Emocromo+formula
Ca, P, Mg, FA
Dosaggio Ig, ANA
Sottopop.linf.
TSH, FT3, FT4, PTH
GH, IGF-1
25 (OH)vitD, 1-25 (OH)vitD
Osteocalcina
RX CARPO
VISITA FONIATRICA
VALUTAZIONE PSICOMOTORIA
P, L, CC
Emocromo+formula
Ca, P, Mg, FA
Dosaggio Ig, ANA
Sottopop.linf.
TSH, FT3, FT4, PTH
GH, IGF-1
25 (OH)vitD, 1-25 (OH)vitD
Osteocalcina
VISITA FISIATRICA
VALUTAZIONE PSICOMOTORIA
(test di Griffiths)
VISITA AUDIOLOGICA+ABR
VISITA ORTOTTICA
VALUTAZIONE PISCOMOTORIA
RX CARPO
VISITA FONIATRICA
VALUTAZIONE PSICOMOTORIA
OSTEOSONOGRAFIA (CUBA)*
* > 3aa e 1/2
n. 06/03/1969
n. 1991
m. 2001
n. 27/05/1972
n. 17/02/2006
n. 13/04/1994

FACILITAZIONI
ALL’ INQUADRAMENTO
DIAGNOSTICO
1. SITEMI COMPUTERIZZATI DI DIAGNOSI
(Possum; LDDB)
2. SISTEMI INFORMATIVI ON-LINE
(OMIM)
3. TRASFERIMENTO IN RETE DI IMMAGINI
E CONSULENZE TELEMATICHE
4. ORGANIZZAZIONE CORSI FORMATIVI A
LIVELLO NAZIONALE
COMPITI DEL NEONATOLOGO
1. SAPER RICONOSCERE
2. SAPER CURARE ..(se..)
3. SAPER RISPONDERE A….
4. FAVORIRE/ATTIVARE PROCEDURE
OMOGENEE E CONDIVISE DI ITER
DIAGNOSTICO
CONCLUSIONI
 L’ approccio allo studio genetico
presuppone ipotesi diagnostiche
 Le ipotesi da testare devono
essere sostenute da segni clinici
robusti
 Punto di partenza essenziale
rimane lo studio del fenotipo e di
tutte quelle informazioni
essenziali per la diagnosi clinica
20 Maggio 2010
Grazie per l’attenzione
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G. Cocchi (Bologna)