IRA in gravidanza La diagnosi differenziale dell’IRA in gravidanza, risulta difficile in quanto le cause determinanti IRA, possono essere le stesse che si registrano nella popolazione generale o patologie specifiche della gravidanza Nei primi mesi di gravidanza sono più frequenti l’insufficienza renale di tipo prerenale o la necrosi tubulare, dovute ad iperemesi o ad aborti settici. Più tardivamente l’IRA gravidica può essere dovuta a microangiopatia trombotica insufficienza epatica acuta, necrosi renale corticale, pielonefrite, idronefrosi o nefrolitiasi In letteratura non si trova molto sulla gestione e cura dell’IRA in gravidanza, viene riportato qualche case report, ma non vi sono dei protocolli uniformi da seguire nella gestione e trattamento di tali pazienti Noi riportiamo alcuni casi clinici, unici e utili alla discussione Nephrol Dial Transplant (2007) 22: 2395–2397 Renal replacement therapy for acute kidney injury in pregnancy Katherine Barraclough, Ercole Leone and Anthony Chiu Anamnesi Donna di 27 anni alla 22° settimana di gravidanza 2 gravidanze senza nessuna complicanza Febbre, dolore al fianco destro e piuria Temperatura 39.8; P.A. 85/60 E.O.: dolore al fianco destro corrispondente all’età gestazionale e utero Esami di laboratorio Leucocitosi: leucociti 17,510 9/l Anemia: emoglobina 10,8 g/dl Trombocitopenia: piastrine 95103 ml Striscio di sangue periferico: no segni di microangiopatia Creatinemia 5,3 mg/dl Esame urine: ematuria, piuria e proteinuria Ecografia Idronefrosi di grado lieve, soprattuttuo al rene destro non patologica No segni di ostruzione Ecografia ostetrica confermava: settimane senza distress feto di 22 Seconda ecografia: microlitiasi, suggestiva per infezione, aumento patologica dell’idronefosi, posizionamento di nefrostomia giudicata Terapia La coltura dalla nefrostomia evidenziava klebsiella sensibile ad ampicillina, che è stata sostituita con aztreonam (1g I.V. ), per l’isorgere di rash ed orticaria Proteina C attivata ricombinante per severa sepsi Supporto inotropo cardiaco per ipotensione persistente Progressiva oliguria ed ipossia da sovraccarico idrico, hanno richiesto intubazione Emodialisi Avvio di sedute emodialitiche di 6 h, con membrane biocompatibili ad alto flusso Flusso Dialisato 500 e flusso sangue 300 ml/min Dialisato: sodio 140 mEq/l, potassio 4 mEq/l, bicarbonati 28 mEq/l e calcio 1.25 mmol/l Terapia anticoagulante con eparina, 500 U.I. in bolo iniziale, seguiti da 500 U/h in continuo Folati aumentati a 2 mg/day Risultati Estubata dopo 5 giorni Ripresa della diuresi e dopo 6 giorni stop a RRT Feto stabile La paziente è rimasta ospedalizzata per 20 giorni, con normalizzazione della funzione renale All’espletameto del parto creatininemia 0.5 mg/dl senza complicanze madre e bambino All’ecografia post-parto non più segni di ostruzione, la nefrostomia è stata rimossa La funzione renale è rimasta stabile Pielonefrite in gravidanza La pielonefrite è la più frequente complicanza infettiva in gravidanza, sebbene la frequenza della batteriuria in gravidanza è simile a quella delle donne non in gravidanza, c’è un’elevata probabilità di sviluppare infezioni ascendenti o pielonefrite La progressione a pielonefrite si ha nel 40% dei casi, a causa delle fisiolgiche variazioni del tratto urinario determinate dalla gravidanza, tra cui la dilatazione ureterale, l’assottigliamento della parete vescicale, la maggiore sensibilità delle tossine batteriche al danno tissutale Le infezioni determinanti sepsi possono determinare ipotensione, riduzione della perfusione renale con ischemia prerenale o necrosi tubulare acuta Gli organismmi maggiomente imputati sono: E.Coli, Proteus mirabilis, Klebsiella pneumonie, Pseudomonas aeruginosa, streptococchi B, Enterococchi Sulla base del caso clinico riportato, si consiglia un approccio diagnostico e terapeutico aggressivo nelle pazienti con insufficienza renale acuta sviluppata in gravidanza Quando l’IRA necessita di dialisi in gravidanza? Non esistono linee guida su L’IRA in gravidanza, e su quando iniziare i trattamenti sostitutivi. Si tende a seguire i principi usati nell’insufficienza renale acuta non in gravidanza In gravidanza si ha un aumento del flusso plasmatico renale dell’80% con un aumento del 50% del filtrato glomerulare. Tali variazioni si hanno dall’inizio alla fine della gravidanza. La clearance della creatinina è del 30% più alta , da ciò ne deriva una creatininemia più bassa in gravidanza del 20-30% La dialisi dovrebbe essere considerata per valori di creatininemia di 3,5 mg/dl e quando il filtrato glomerulare si riduce a 20 ml/min Una dialisi precoce nelle donne in gravidanza è necessaria per migliorare gli outcomes I criteri RIFLE per l’IRA “adeguati” in donnne non gravide, probabilmente sono inadeguati in donne in gravidanza Come dev’essere gravidanza? la dialisi nell’IRA in Non ci sono report disponibili sulla guida ai trattamenti RRT nell’IRA in gravidanza. I principi di trattamento seguono quelli usati nelle donne con IRC già in Trattamento emodialitico L’esperienza in donne in gravidanza con insufficienza renale cronica in trattamento emodialitico, dimostra che la condizione uremica ha effetti deleteri sul feto e l’aumentata clearance uremica determina un maggior successo della gravidanza e migliori outcomes fetali. Se la dialisi è di maggior durata e più frequente (20 h/sett) è associata a migliori outcome fetali. Valori di BUN ≤80 mg/dl e creatininemia tra 5-7 mg/dl. Emodialisi potrebbe quindi essere necessaria almeno 5 giorni la settimana, facendo attenzione alle crisi ipotensive Trattamenti dialitici giornalieri di 6 h rispetto a quelli intermittenti, danno una più “intensa” clearance di soluti ed una migliore stabilità emodinamica Forse questa è una forma più appropriata di terapia per l’insufficienza renale acuta in gravidanza Nephrol Dial Transplant (2007) 22: 264–265 Case Report: Acute renal failure during pregnancy—an unusual cause Shobhana G. Nayak, Renuka Satish, Prashant Kedley, Raviprakash Deshpande, Gokulnath and Isha Garg Anamnesi Donna di 21 anni alla 17° settimana di gestazione Seconda precedente gravidanza, nessuna complicanza nella Da 1 settimana: oliguria, aumento degli edemi declivi ed ematuria 10 giorni prima: febbre, associata a mal di gola e tosse secca per 2-3 giorni E.O.: PA 130/90, edemi 2++ Utero corrispondente all’età gestazionale Esami di laboratorio Emoglobina: 10.7 g/dl; globuli bianchi: 8400/cmm; piastrine 2.55 lakh/cmm Striscio periferico: no segni di emolisi Azotemia 89 mg/dl; creatinina 5,3 mg/dl Na 128 - k 3,6 - Cl 102 Funzione epatica nella norma Esame Urine: proteine 2+, leucociti 10–12, emazie, cilindri di tipo granuloso, Urinocoltura: sterile ANA: negativi, ASLO positivi > 1:200, C4: 25,4 mg/dl; C4, 35.8 mg/dl U/S addome: rene destro 11.92 cm; rene sinistro 11.81 cm. Feto di 18 settimane privo di malformazioni. Managment La paziente è stata emodializzata, tramite catetere venoso giugulare È stata eseguita biopsia renale senza nessuna complicanza. Glomerulonefrite post steptococcica Diffusa Ipercellularità endocapillare ed essudati neutrofili Risultati Funzione renale migliorata spontaneamente con ripresa della diuresi, dopo creatininemia era 1 mg/dl 7 giorni, la Gravidanza regolare senza ulteriori complicanze Glomerulonefrite post infettiva È una rara causa di glomerulonefrite con insufficienza renale acuta in gravidanza L’esecuzione della biopsia in gravidanza è molto dibattuta se no controindicata, sia per l’aumentato rischio emorragico che per altre complicanze BIOPSIA RENALE Sebbene ci sono poche indicazioni alla biopsia renale in gravidanza, questa procedura può essere eseguita da operatori esperti in donne con buon controllo pressorio e indici di coagulazione normali Nephrol Dial Transplant (2008) The role of renal biopsy in women with kidney disease identified in pregnancy Clara Day, Peter Hewins, Sarah Hildebrand1, Lumaan Sheikh, Gabrielle Taylor, Mark Kilby and Graham Lipkin La malattia renale può presentarsi de novo durante la gravidanza È importante conoscere l’esatta eziologia del disordine renale, per poter intraprendere il prima possibile la terapia adeguata Se: proteinuria nel range non nefrosico, assenza di malattie sistemiche la diagnosi definitiva può essere rimandata fino dopo il parto Biopsia al I trimestre Reni morfovolumetricamente normali senza evidenza di cicatrici Sedimento urinario attivo Sindrome nefrosica Insufficienza renale inispiegata Evidenza di insufficienza renale e proteinuria in malattie sistemiche o autoimmunità positiva La diagnosi in questa fase della gravidanza può essere di beneficio nella guida del trattamento Biopsia al II trimestre Escludere la preeclampsia e l’aumento della proteinuria Riservata ai casi con proteinuria nel range nefrosico da causa sconosciuta, progressiva insufficienza renale e malattia renale presente in malattie sistemiche in fase attiva. In mancanza di questi criteri si suggerisce di eseguire la biopsia renale permangono nel postpartum se le indicazioni Quando clinicamente necessario, dopo la 28° settimana di gravidanza, se la vitalità fetale è buona, potrebbe essere indotto il parto, e la biopsia eseguita nel post parto Casi clinici non comuni Atti della Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia – Vol LXXXI Idronefrosi materna e successivo sviluppo di insufficienza renale acuta in primigravida attempata affetta da agenesia renale monolaterale A Calcagno, L Driul, A Stella, A Fruscalzo, D Marchesoni Anamnesi Donna di 38 anni, primigravida, alla 38° settimana + 1 giorno di gestazione In passato asportazione laparoscopica di cisti endometriosiche bilaterali Nega per disturbi urinari precedenti alla gravidanza Ricovero Comparsa improvvisa di vomito, associato a dolore al fianco sinistro Buone le condizioni generali, no edemi declivi (aumento ponderale complessivo di 5 kg), pressione arteriosa nella norma e allo stick urine modesta leucocituria, 1+ di proteine e tracce di sangue ll tracciato cardiotocografico presentava una frequenza cardiaca di base di 150 bpm/min e una buona varianza (20-25), non veniva registrata alcuna contrazione L’esame ostetrico rilevava un fondo uterino coerente con l’epoca gestazionale, una cervice raccorciata del 50% con una dilatazione di un centimetro e una parte presentata a -3 L’esame clinico addominale era significativo per dolore in fossa iliaca sinistra con debole positività per manovra di Giordano Terapia antalgica con Scopolamina e Ketorolac e.v. sembrava dare un discreto controllo della sintomatologia. Esami diagnostici Emocromo: leucocitosi (20.700/uLl) Funzionalità renale alterata: creatininemia di 3.5 mg/dl e azotemia 24 mg/dl Urocoltura: negativa; Diuresi oraria >50 ml/h Ecografia addominale: RENE SINISTRO aumentato di dimensioni (14 cm) con marcata dilatazione di tutti i gruppi caliceali, della pelvi renale e dell’uretere prossimale (quest’ultimo con un calibro di 20mm). RENE DESTRO non visualizzabile nella sua loggia anatomica, né in sede pelvica, ma il dato poteva essere legato all’interposizione di anse intestinali, al notevole meteorismo intestinale e alla presenza di utero gravidico. Management Per il marcato incremento della creatinina (8 mg/dl il giorno dopo il ricovero) associato ad incremento dell’azotemia (100 mg/dl) e importante incremento ponderale (2 kg/24h), d’accordo con il collega urologo taglio cesareo per sviluppo progressivo di insufficienza renale acuta, a verosimile etiologia post-renale successivo posizionamento di stent. Terminato taglio cesareo, svoltosi secondo i tempi canonici e senza complicanze (neonato di sesso maschile, peso di 3000 gr, APGAR 8-9), l’equipe urologica ha eseguito sotto controllo fluoroscopico un’ureterografia ascendente che dimostrava la presenza di un uretere medializzato che terminava “a coda di topo” contro il corpo della III vertebra lombare. La pielografia ascendente evidenziava marcata dilatazione di pelvi e calici che apparivano deformati “a palla”. Posizionato stent ureterale sinistro DJ, il cui corretto posizionamento a livello pielico e vescicale è stato controllato per via fluoroscopica. Monitoraggio continuo dei parametri vitali e bilancio idro-salino Consulenze nefrologiche e urologiche seriate al fine di valutare il graduale ripristino della funzionalità renale e il corretto funzionamento dello stent. Decorso postoperatorio: Valori pressori nella norma, bilancio idrico negativo e graduale remissione della fase poliurica (11 L/24h in prima giornata, 7.7 L/24h in seconda giornata,) e miglioramento complessivo dei parametri di funzionalità renale In quarta giornata clearence della creatinina e acido urico nella norma, creatininemia pari a 1.2 mg/dl, azotemia 20 mg/dl I valori di proteinuria (1,2 gr/24h in quarta giornata) hanno subito un decremento più lento, in nona giornata proteinuria pari a 568 mg/24h. TAC con mdc a sette giorni dall’intervento chirurgico, evidenziava la presenza di un rene sinistro aumentato di dimensioni ( 8 x 6 x 14.5 cm) con discreta idronefrosi e stent nella via escretrice. L’uretere appariva ancora dilatato con calibro di 15 mm e tale ectasia sembrava persistere sino al crossing con i vasi iliaci dove veniva compresso dall’utero. Il rene di destra era assente, dato quest’ultimo che ulteriormente confermava quindi la diagnosi di anuria ostruttiva in primigravida con monorene funzionante sinistro con stenosi giuntale IRA ostruttiva in gravidanza Durante la gravidanza la comparsa di idronefrosi è considerata un evento parafisiologico Anche in pazienti con una funzionalità renale pregravidica ottimale, l’incremento della diuresi, la presenza di piccoli calcoli o altri fattori ancora misconosciuti possono causare una alterazione della funzione ureterale che determina successivamente la comparsa di un quadro clinico di idronefrosi acuta sintomatica IRA ostruttiva in gravidanza L’idronefrosi in gravidanza è caratterizzata da dilatazione ureterale indotta dal progesterone e favorita dalla compressione meccanica esercitata dall’utero gravido L’uropatia da compressione si presenta tipicamente fra la 21° e 39° settimana e si manifesta clinicamente con oliguria, aumento della creatininemia e dell’azotemia, ritenzione di liquidi, ipertensione e insufficienza renale acuta Fattori predisponenenti gravidanza bigemina presenza di polidramnios calcoli al rene Pielonefrite bassa compliance della parete addominale presenza di un rene funzionante unico Pregressi interventi chirurgici L’obiettivo principale nei casi di idroureteronefrosi sintomatica associata a iniziale sviluppo di insufficienza renale acuta è quello di migliorare la funzionalità renale e prevenire la comparsa di rottura spontanea del rene idronefrotico L’outcome neonatale comunque sembra essere gravemente compromesso e in letteratura è riportato un tasso di mortalità fetale del 33 % Trattamento Il trattamento prevede la cistoscopia, il posizionamento di stent ureterale per via retrograda o nefrostomia percutanea La scelta del trattamento dipende in misura importante dall’entità dell’uropatia ostruttiva e del danno funzionale al rene e dall’epoca gestazionale In caso di prematurità fetale è possibile tentare di condurre a termine la gravidanza ricorrendo al trattamento emodialitico e intervenendo con l’inserzione di stent ureterale Se possibile espletare il parto La ripresa della funzione renale è eccellente Conclusioni Una precoce individuazione dell’IRA, insieme a sollecite terapie determinano degli outcome più favorevoli sia per la madre che per il feto La gestione di tali pazienti dovrebbe essere multidisciplinare e sarebbe opportuno stimolare la formazione di un team multidisciplinare per l’assessment e la presa in carico delle donne in gravidanza con patologie renali, realizzare un programma di prevenzione ed il nefrologo dovrebbe essere allertato il prima possibile in modo da intraprendere le misure più efficaci Conclusioni In letteratura non si trova molto sulla gestione e cura dell’IRA in gravidanza, viene riportato qualche case report, ma non vi sono dei protocolli uniformi da seguire nella gestione e trattamento di tali pazienti Da qui l’idea di proporre uno studio il cui obiettivo primario è l’individuazione precoce, delle donne che possono sviluppare IRA durante la gravidanza, e intervenire precocemente, riducendo morbidità e mortalità sia del feto che della madre.