Violazione di CP e oscillazioni di particelle Parte 1: Mesoni neutri K Sylvie Braibant a.a. 2013-2014 [email protected] Richiami su C, P, CP e CPT Trasformazione CP: combina l’operatore di coniugazione di carica C e quello di parità P Per es.: rispetto a CP, un elettrone sinistrorso (eL−) diviene un positrone destrorso ( eR+ ) Se CP fosse usa simmetria esatta, le leggi di Natura sarebbero completamente identiche per la materia e l’antimateria Gran parte dei fenomeni che si osservano sono simmetrici rispetto a C e P quindi sono simmetrici rispetto a CP Fanno eccezione le interazioni deboli che violano C e P in modo massimale: ciò − significa che un bosone W si accoppia con eL ma non si accoppia con la particella − + e e P-coniugata R o C-coniugata L Lo stesso bosone si accoppia con la particella CP-coniugata ( eR+ )→ lascia prospettare che le interazioni deboli preservino CP Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 2 Richiami su C, P, CP e CPT Ma da molti anni, è noto che la simmetria CP è violata in certi processi rari come scoperto nel caso del K neutro nel 1964; in particolare, il mesone KL0 decade più spesso in π−e+ νe che in π+e− νe con un asimmetria piccola di circa 0.3 % Connessa con la violazione di CP, vi è la violazione di T (inversione temporale t → -t), in quanto la trasformazione CPT è una simmetria fondamentale delle leggi fisiche → le reazioni non sono reversibili Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 3 Violazione CP Asimmetria materia/anti-materia Nell’universo primordiale, la materia e l'antimateria avrebbero dovuto svilupparsi in pari quantità e dunque si aspettiamo numeri uguali di barioni e anti-barioni Tuttavia, oggi, l’universo sembra formato da materia, praticamente senza antimateria (non ci sono evidenze di anti-galassie) → implica un’asimmetria particella-antiparticella e suggerisce che CP possa non essere una simmetria di tutte le interazioni fondamentali La questione della “sparizione” dell’anti-materia dal nostro universo rimane ancora aperta: infatti, allo stato naturale l’antimateria è presente solo in modo infinitesimo, nella creazione e annichilazione di coppie particella-antiparticella, o negli anti-quark che costituiscono i mesoni. L’universo sembra quindi costituito di sola materia, che ha “prevalso” per qualche ragione sull’antimateria Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 4 Violazione CP Asimmetria materia/anti-materia L'antimateria sarebbe presente con un fattore di 10-9 sulla densità della materia totale che costituisce l’universo; l’asimmetria materia/anti-materia è nB - nB nB ξ= ! ! 10 −9 nγ nγ cioè, per ogni barione nell’universo, ci sono oggi 109 fotoni Questo è possibile solo se, nell’universo primordiale, fosse esistita una piccola asimmetria tra barioni e anti-barioni: per es., per 10-9 anti-barioni, c’erano 10-9 +1 barioni annichilazione barioni/anti-barioni → 1 barione + 109 fotoni + 0 anti-barione Dunque, una piccola asimmetria materia-antimateria a livello microscopico potrebbe essere sufficiente a produrre una grande asimmetria a livello macroscopico Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 5 Violazione CP Asimmetria materia/anti-materia Nel 1967, Sakharov propose una spiegazione plausibile di questa asimmetria e intuì che la violazione di CP è una condizione necessaria Per generare questa asimmetria iniziale 3 condizioni devono essere soddisfatte: 1. la violazione della legge di conservazione del numero barionico B, i.e., la differenza tra il numero di barioni e il numero di anti-barioni non si conserva nel tempo → nB - nB non è costante 2. la violazione di CP: se CP fosse conservata per una reazione che genera un certo numero di barioni in eccesso rispetto agli anti-barioni, esisterebbe una reazione CP-coniugata che genererebbe lo stresso numero di anti-barioni in eccesso 3. Situazione di non-equilibrio termico dell’universo a un dato istante: in equilibrio termico, ogni processo che viola la legge di conservazione del numero barionico è bilanciato dal processo inverso → nB - nB = 0 Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 6 Violazione CP La violazione di CP è fondamentale per la comprensione dell’universo 0 0 K K Studieremo prima il sistema 0 0 B B Passeremo poi a trattare in modo analogo il sistema Infine affronteremo le oscillazioni dei neutrini La scoperta delle oscillazioni dei neutrini sembra implicare che vi sia una sorgente di violazione di CP anche nel settore leptonico 0 0 0 0 B B K K Notare che i mescolamenti e sono contenuti nell’ambito del Modello Standard, mentre le oscillazioni dei neutrini non lo sono: sono previste solo in teorie che estendono il MS e in cui i neutrini abbiano massa Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 7 I mesoni neutri Accoppiando un quark e un anti-quark entrambi di tipo down o entrambi di tipo up (no top) di 2 famiglie diverse, si possono formare 4 mesoni (con le loro anti-particelle): S = +1 K0 = s d S = -1 D0 = c u C = +1 D0 = u c C = -1 Bd0 = d b B = +1 Bd0 = b d B = -1 K0 = d s 0 s B = sb ⎧B = +1 ⎨ ⎩S = -1 0 s B = bs ⎧B = -1 ⎨ ⎩S = +1 Per convenzione: K0 contiene un anti-s e dunque ha S =+1 Ci sono diverse basi di stati: 1. Gli stati di sapore prodotti dalle interazioni forti (elencati qui sopra) con stranezza e isospin ben definiti (autostati dell’Hamiltoniana dell’interazione forte) 2. Gli stati di CP definita 3. Gli stati di massa e vita media definite (autostati dell’Hamiltoniana totale che include sia l’interazione forte che l’interazione debole) Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 8 I mesoni K neutri Gli mesoni K vengono prodotti nelle interazioni forti con stranezza definita K0 = d s S = +1 K0 = s d S = -1 Nelle interazioni forti, i mesoni K appaiono in doppietti di isospin forte ⎛ I3 = +1 2 ⎞ ⎜ ⎟ ⎝ I3 = -1 2 ⎠ S = +1 S = -1 ⎛ K+ = u s⎞ ⎜ 0 ⎟ ⎝ K = d s⎠ ⎛ K 0 = d s⎞ ⎜ − ⎟ ⎝ K = u s⎠ Questi sono sono gli autostati delle interazioni forti con stranezza e isospin ben definiti, cioè quelli che vengono prodotti nei processi in cui intervengono le interazioni forti Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 9 I mesoni K neutri Produzione I mesoni K neutri sono prodotti in abbondanza nelle interazioni forti per esempio dai seguenti processi: 1. I l m e s o n e K 0 p u ò e s s e re p ro d o t t o i n associazione con l’iperone Λ0 nella reazione dovuta all’interazione forte: π − (d u) + p (uud) → Λ (uds) + K 0 (d s) L’energia di soglia nel c.m. di questa reazione è 0.91 GeV Esercizi: (see Ex. Book - 7.5 p.72 2. Il mesone K 0 può essere prodotto solo a energie maggiori attraverso la reazione: + π (u d) + p (uud) → K + (u s) + K 0 (s d) + p (uud) L’energia di soglia nel c.m. di questa reazione è 1.5 GeV 1. Calcolare le energie di soglia 2. D i s e g n a r e il diagramma di Feymann Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 10 I mesoni K neutri Produzione K0 e K 0 sono quindi distinguibili: sono prodotti da reazioni diverse: K + + n → K0 + p ! K − + p → K0 + n Inoltre, una volta prodotti, è possibile distinguerli perché nelle interazioni con bersagli di nuclei producono particelle con stranezza opposta e con sezioni d’urto diverse (perché nel caso del K 0 esistono più stati finali): σ (K 0N) < σ (K 0N) Per il K 0 : Per il K 0 : K 0 + p → K 0 + p, K + + n K 0 + p → K 0 + p, π + + Λ 0 , → π + + Σ 0 , π0 + Σ + K0 + n → K0 + n K 0 + n → K 0 + n, K − + p, π0 + Λ 0 , → π + + Σ − , π0 + Σ 0 , π − + Σ + Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 11 I mesoni K neutri Interazioni Per conservazione della stranezza nelle interazioni forti, notare che mesoni K0 e K 0 danno luogo a reazioni diverse: ! ! K 0 (ds) + p → K + (us) + n ma + K 0 (ds) + p → / K (us) + n K 0 (ds) + p → π0 + Σ + (uus) ma 0 + K 0 (ds) + p → / π + Σ (uus) L’interazione debole permette le transizioni degli autostati dell’interazione forte tramite: 0 0 K ↔ K tramite le i diagrammi a box del secondo ordine: Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 12 I mesoni K neutri Mesoni Pseudoscalari JP = 0S Questa figura illustra i 9 mesoni 0 K*u pse d o s c a l aK*r+i ( J P = 0 - ) c o n m a s s a p1 i ù b a s s a e s u o contenuto in quark S K0(ds) K+(us) 1 -(du) -1 0 -1/2 ' 1/2 -1 K- (su) - z -1 + 0 Formano un nonetto mesonico 1 z rappresentato graficamente da un esagono -1 K0(sd) (a) 1 +(ud) PuòK*- essere considerato come 0 K* costituito da un ottetto + un singoletto(b)(η’) Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 13 I mesoni K neutri Parità e Coniugazione di Carica Gli stati K0 e K 0 hanno JP = 0- ⎧ P K0 = - K0 ⎪ → ⎨ 0 0 P K = K ⎪⎩ ⎧momento orbitale ℓ = 0 J=0 ⎨ ⎩spin opposti ↑↓ P = (-1) ℓ ⋅ Pq ⋅ Pq; Pq = - Pq L’operatore coniugazione di carica trasforma una particella nella sua antiparticella: ! Di conseguenza: ⎧ C K0 = C d s = - s d = - K0 ⎪ → ⎨ ⎪ C K0 = C s d = - d s = - K0 ⎩ ⎧ CP K 0 = + K 0 ⎪ → ⎨ ⎪ CP K 0 = + K 0 ⎩ Segno - è una convenzione né K0 né K 0 sono autostati di CP: gli stati di sapore definito non hanno CP definita Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 14 I mesoni K neutri Teoria di Gell-Mann e Pais Tuttavia, si possono formare combinazioni lineari di questi stati che siano autostati di CP Come dimostrato da Gell-Mann e Pais nella seguente pubblicazione che rappresenta uno dei lavori più importanti in fisica delle particelle elementari Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 15 I mesoni K neutri Autostati di CP Il principio di sovrapposizione della Meccanica Quantistica permette di formare combinazioni lineari di questi stati che siano autostati di CP: ( ( 1 ⎧ 0 0 K = K ⎪⎪ 1 2 ⎨ ⎪ K 02 = 1 K 0 ⎪⎩ 2 ( + K - K 0 0 ) ) CP K10 = CP K 0 + CP K 0 ( = K0 + K0 ( ) ( ) 2 / 2 = + K10 CP K 02 = CP K 0 - CP K 0 = K0 - K0 )/ )/ CP = + 1 ⎧ ⎪ ⎪ ⎪ ⎪ ⎨ ⎪ ⎪ ⎪ ⎪⎩ K 0 K0 ( ) ( ) 1 = K10 + K 02 2 1 = K10 - K 02 2 CP K 0 = + K 0 CP K 0 = + K 0 2 / 2 = - K 02 CP = - 1 Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 16 I mesoni K neutri Decadimenti degli Autostati di CP Entrambi i mesoni K neutri decadono in stati ππ oppure in stati πππ che in effetti si osservano Quando vennero scoperti, alla fine degli anni quaranta, furono etichettati come “τ - θ puzzle”: le particelle sono identiche in massa, e l'unica differenziazione apparente era il processo di decadimento Decadimento in 2 pioni: K 0 → π0 π0 , π + π − Decadimento in 3 pioni: K 0 → π0 π0 π0 , π + π − π0 Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 17 I mesoni K neutri Decadimento in 2 pioni Decadimento in 2 pioni: K 0 → π0 π0 , π + π − JP (K) = 0 − JP (π) = 0 − Ricordiamo che per uno stato con n pioni, la parità del sistema equivale a 1 0 n π = ( uu - dd) sono autostati dell’operatore C P(nπ) = (-1) e che i mesoni 2 con autovalore +1: K0 → π0 π0 ! (L = 0 per conservazione del momento angolare) 0 0 2 L P π π = (-1) ⋅ (-1) = +1 ! !C π0 π0 = C π0 ⋅ C π0 ! = +1 ⋅ +1 = + 1 → CP π0 π0 = + 1 ! I decadimenti dei K neutri in 2 pioni avvengono tramite autostati di CP = +1 Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 18 I mesoni K neutri Decadimento in 2 pioni I decadimenti dei K neutri in 2 pioni avvengono tramite autostati di CP = +1 K0 → π+ π− (L = 0 per conservazione del momento angolare) P π + π − = = (-1) 2 ⋅ (-1)L = + 1 C π+ π− = C π+ ⋅ C π− = π− = +1 ⋅ +1 = + 1 → CP π + π − = + 1 ⋅ π+ In questo caso, gli operatori C e P hanno lo stesso effetto → l’effetto totale di CP è di lasciare il sistema invariante Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 19 I mesoni K neutri Decadimento in 3 pioni Decadimento in 3 pioni: K 0 → π0 π0 π0 , π + π − π0 K0 → π0 π0 π0 K0 → π + π − π0 (L1 + L 2 = 0 per conservazione del momento angolare) P π0 π0 π0 = (-1) 3 ⋅ (-1)L1 ⋅ (-1)L2 = - 1 P π + π − π0 = (-1) 3 ⋅ (-1)L1 ⋅ (-1)L2 = -1 ! C π0 π0 π0 = C π0 ! = +1 ⋅ C π0 ⋅ +1 ⋅ C π0 C π + π − π0 = +1 ⋅ C π + π − = P π + π − = (-1)L1 = +1 ⋅ +1 = + 1 ! (sperimentalmente, dalle distribuzioni angolari dei π + , π − , si trova L1 = 0) ! π0 π0 π0 = - 1 → CP CP π + π − π0 = -1 I decadimenti dei K neutri in 3 pioni avvengono tramite autostati di CP = -1 Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 20 I mesoni K neutri Autostati di CP Lo stato ππ (πππ) ha S = 0 ed è autostato di CP con autovalore +1 (-1) Se CP fosse conservata nell’interazione debole: ( ( 1 ⎧ 0 0 K = K ⎪⎪ 1 2 ⎨ ⎪ K 02 = 1 K 0 ⎪⎩ 2 + K0 - K0 ) ) CP K10 CP K 02 = + K10 = - K 02 CP = + 1 K10 → ππ CP = - 1 K 02 → πππ A causa del maggior spazio delle fasi disponibile, le vite medie sono diverse: mK - m2π ≈ 498 - 2 ⋅ 140 MeV ≈ 220 MeV mK - m3π ≈ 498 - 3 ⋅ 140 MeV ≈ 80 MeV → τ(K1 → 2π) 0.89 ⋅ 10-10 s << << τ(K2 → 3π) 5.2 ⋅ 10-8 s Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 21 I mesoni K neutri KS e KL Questo è quello che si osserva: un KS (“K Short”) che decade principalmente in 2 pioni e un KL (K “Long”) che decade in 3 pioni In assenza della violazione di CP, si può quindi fare l’identificazione seguente: ⎧ K S = K1 ⎪ ⎪ K = K ≡ 1 K0 1 ⎪ S 2 ⎪con K → ππ S ⎨ ⎪CP = + 1 ⎪ −10 τ = 0.89 ⋅ 10 s ⎪ KS ⎪m ! 498 MeV ⎩ KS ( + K0 ) ⎧ KL = K 2 ⎪ ⎪ K = K ≡ 1 K0 - K0 2 ⎪ L 2 ⎪con K → πππ L ⎨ ⎪CP = - 1 ⎪ −8 τ = 5.2 ⋅ 10 s ⎪ KL ⎪m ! 498 MeV ⎩ KL Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali ( ) 22 I mesoni K neutri KS e KL Ci si aspetta quindi di vedere il decadimento in 2π vicino al punto di produzione di un fascio di K e prevalentemente i decadimenti in 3π a più grande distanza Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 23 I mesoni K neutri Decadimenti semi-leptonici I mesoni K neutri si propagano come autostati dell’interazione forte e dell’interazione debole,i.e., KS e KL I mesoni K neutri possono decadere anche semi-leptonicamente K 0 → π + e− νe K 0 → π + µ − νµ K 0 → π − e+ νe K 0 → π − µ + νµ I decadimenti semi-leptonici sono più probabili per il KL perché il decadimento in 3 pioni ha una frequenza (“rate”) inferiore rispetto al decadimento del KS in 2 pioni I principali decadimenti sono: K 0S → π + π − BR = 69.2 % K 0L → π + π − π0 BR = 12.6 % → π0 π0 BR = 30.7 % → π0 π0 π0 BR = 19.6 % → π − e+ νe BR = 0.03 % → π − e+ νe BR = 20.2 % → π + e− νe BR = 0.03 % → π + e− νe BR = 20.2 % → π − µ + νµ BR = 0.02 % → π − µ + νµ BR = 13.5 % → π + µ − νµ BR = 0.02 % → π + µ − νµ BR = 13.5 % Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 24 I mesoni K neutri Rigenerazione dei K1 Nel 1955 Pais e Piccioni proposero un test definitivo della teoria di Gell-Mann e Pais: essi suggerirono che l’esistenza degli stati K1 e K2 dovrebbero dare luogo al fenomeno noto come rigenerazione dei K1 Supponiamo di avere inizialmente (t=0) un fascio di soli K0 prodotti dalla reazione: π − (d u) + p (uud) → Λ (uds) + K0 (d s) Per l’interazione forte, il fascio di K0 è un fascio puro con stranezza S=+1 Per l’interazione debole, il fascio va visto come costituito per il 50% di mesoni K1 e per il 50% di K2 Dopo circa 10-9 s (~10 ⋅ τ1) , misurati nel sistema a riposo del K0, quasi tutti i K1 sono scomparsi 50% K0 50% K0 K0 { 50% K0 1 K0 2 2 { __ 0 K0 50% K dec. K0 K0 2 dec. K0 1 1 Rigeneratore di K0 1 Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 25 I mesoni K neutri Rigenerazione dei K1 Ora, il fascio di K0 ha intensità dimezzata ed è prevalentemente composto di K2 Per l’interazione forte, il fascio è ora composto per il 50% di K0 e per il 50% di K 0 Se fasciamo interagire questo fascio con la materia, tramite l’interazione forte, la componente K 0 verrà assorbita preferenzialmente perché ha una sezione d’urto superiore a quella dei K0 (strato di materiale lungo il fascio permette di assorbire tutta la componente K 0 e restare con la sola componente K0) Verranno così rigenerati i K1 (vedi problema 12.3) K0 { 50% K0 50% K0 1 K0 2 2 { 50% K0 __ 0 K0 50% K dec. K0 K0 2 dec. K0 1 1 Rigeneratore di K0 1 Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 26 I mesoni K neutri Rigenerazione dei K1 Rigenerazione fu confermata sperimentalmente a Berkley nel 1960 da Piccioni e collaboratori (Muller et al.) I K0 erano prodotti bombardando un bersaglio di deuterio H2 (A) con un fascio primario di pioni da 1.1 GeV/c, ottenendo in fascio neutro di K0 di impulso di circa 670 MeV/c I K0 venivano fatti decadere lungo un tubo a vuoto di 6.8 m, prima di raggiungere una camera a bolle a propano contenente una piastra di ferro (B) Schema idealizzato dell’esperimento: A. Bettini La componente K1 decade interamente lungo il tragitto Assumendo la conservazione di CP: se nella camera a a bolle si osservano decadimenti in 2 pioni, è avvenuta la rigenerazione di K1 Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 27 I mesoni K neutri Sviluppo temporale di un fascio di K0 La funzione d’onda che descrive lo sviluppo temporale di un stato di massa m, che decade con vita media τ = 1 /Γ, contiene un termine di fase moltiplicato per un termine che descrive la sua probabilità di decadimento nel tempo: ! e E −i t ! ⋅ e − t 2τ Nel sistema a riposo, si ha E = mc2 Usando ! = c =1 , la fase totale è: e−imt ⋅ e − t 2τ = e −imt− t 2τ Γ (−im− )t 2 =e Γ (−im+(−i)(−i) )t 2 =e =e Γ −i(m−i )t 2 = e−iMt dove M = m - iΓ/2 Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 28 I mesoni K neutri Sviluppo temporale di un fascio di K0 Al tempo t = 0, quando sono generati i K0, si ha: ! 1 K (0) = K1(0) + K 2 (0) ( 2 ! K 0 (0) = 0 0 ) Al tempo t, si ha: K1(t) = K1(0) e−iM1t con M1 = m1 - iΓ1 /2 K 2 (t) = K 2 (0) e−iM2t con M2 = m2 - iΓ 2 /2 1 K (t) = K1(t) + K 2 (t) ) ( 2 1 = K1(0) e−iM1t + K 2 (0) e−iM2t 2 0 ( ) dove m1 e m2 sono le masse del K1 e del K2, τ1 e τ2 sono le rispettive vite medie Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 29 I mesoni K neutri Oscillazioni in stranezza Come conseguenza di queste equazioni, si ha una serie di effetti di interferenza, in particolare le oscillazioni in stranezza L’intensità del fascio è data dalla funzione d’onda moltiplicata per il suo complesso coniugato Iniziando con un fascio puro di K0, si ha al tempo t =0: ( ) =1 ( ) 1 ΙK0 (0) = K (0) K (0) = K1(0) K1*(0) + K 2 (0) K *2 (0) 2 * 1 0 0 ΙK0 (0) = K (0) K (0) = K1(0) K1*(0) - K 2 (0) K *2 (0) 2 1 * → K1(0) K1(0) = 2 1 * K 2 (0) K 2 (0) = 2 0 0* Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali =0 30 I mesoni K neutri Oscillazioni in stranezza Al tempo t, si ha: K1(t) = K1(0) ⋅ e−im1t ⋅ e Ι!K1 (t) = K1(t) K1* (t) ! * 1 = K1(0) K (0) e −im1t ⋅e − Γ1t/2 ⋅e +im1t ⋅e − Γ1t/2 − Γ1 t 2 − Γ2 t 2 K 2 (t) = K 2 (0) ⋅ e−im2t ⋅ e * − Γ1t − Γ1t − Γ1t = K (0) K (0) e = Ι (0) e = e / 2 ! 1 1 K1 Quindi, la probabilità di trovare un K0, a un tempo t, è: ! ! ! PK0 → K0 (t) = ΙK0 (t) ΙK0 (0) = ⎡ K1(t) + K 2 (t) 0 0* K (t) K (t) = ⎢ 2 ⎢⎣ K1*(t) + K *2 (t) ⎤ ⎥ 2 ⎥⎦ 1 ⎡ − Γ1t − ⎡⎣( Γ1 + Γ 2 )/2 ⎤⎦ t − Γ2t = e +e +2e cos ( Δm t ) ⎤ ⎦ 4⎣ !Decadimento veloce τ1 è piccolo Decadimento lento Oscillazioni τ2 è grande Nell’ultimo passaggio, si usa la proprietà dell’esponenziale complesso: eiy = cos y + i sin y Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 31 I mesoni K neutri Oscillazioni in stranezza In modo analogo, si ha: PK0 → K0 (t) = ΙK0 (t) ΙK0 (0) 1 ⎡ − Γ1t − ⎡⎣( Γ1 + Γ 2 )/2 ⎤⎦ t − Γ2t = e +e - 2e cos ( Δm t ) ⎤ ⎦ 4⎣ Per illustrare il significato di queste 2 ultime probabilità, assumiamo che i mesoni K0 e K 0 siano particelle stabili → Γ1 = Γ2 = 0; allora, si ha: 1 2 ⎛ Δm t ⎞ PK0 → K0 (t) = ⎡⎣1 + cos ( Δm t ) ⎤⎦ = cos ⎜ ⎝ 2 ⎟⎠ 2 1 2 ⎛ Δm t ⎞ PK0 → K0 (t) = ⎡⎣1 - cos ( Δm t ) ⎤⎦ = sin ⎜ ⎟⎠ ⎝ 2 2 Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 32 I mesoni K neutri Oscillazioni in stranezza 1 2 ⎛ Δm t ⎞ PK0 → K0 (t) = ⎡⎣1 + cos ( Δm t ) ⎤⎦ = cos ⎜ ⎝ 2 ⎟⎠ 2 1 2 ⎛ Δm t ⎞ PK0 → K0 (t) = ⎡⎣1 - cos ( Δm t ) ⎤⎦ = sin ⎜ ⎝ 2 ⎟⎠ 2 All’istante iniziale (t=0), si hanno solo K0; all’aumentare del tempo (ossia, allontanandosi dal punto di produzione) cresce la probabilità di trovare dei K0 Per t = π/Δm (in unità naturali), nel fascio si trovano solo K0 Per t = 2π/Δm (in unità naturali), nel fascio si trovano solo K0 Per questo motivo, si parla di oscillazioni Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 33 I mesoni K neutri Oscillazioni in stranezza l fatto che Γ1 = Γ2 ≠ 0 provoca una diminuzione esponenziale dell’intensità ma non cambia la frequenza dei battimenti la cui misure fornisce il valore di Δm (“mass splitting”) Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 34 I mesoni K neutri Oscillazioni in stranezza Sperimentalmente, si trova che la differenza di massa tra K 1 e K 2 è estremamente piccola: Δm = 3.7 ⋅ 10-6 eV Quanto detto finora è valido solo approssimativamente perché si è trovata sperimentalmente una piccola violazione di CP che modifica il quadra generale Intensità Le vite medie sono invece molto diverse: τ2 ≈ 600⋅τ2 (dovuto alla cinematica del processo) 0.8 Evoluzione temporale delle intensità dei K 0 e K0 0.6 K0 0.4 0.2 __ 0 K 0 2 4 6 8 10 t / K0 1 Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 35 I mesoni K neutri Scoperta della Violazione di CP Se CP è conservata, il decadimento K2 → π π è assolutamente vietato ⎧ K S = K1 ⎪ ⎪ K = K ≡ 1 K0 1 ⎪ S 2 ⎪con K → ππ S ⎨ ⎪CP = + 1 ⎪ −10 τ = 0.89 ⋅ 10 s ⎪ KS ⎪m ! 498 MeV ⎩ KS ( + K0 ) ⎧ KL = K 2 ⎪ ⎪ K = K ≡ 1 K0 - K0 2 ⎪ L 2 ⎪con K → πππ L ⎨ ⎪CP = - 1 ⎪ −8 τ = 5.2 ⋅ 10 s ⎪ KL ⎪m ! 498 MeV ⎩ KL ( ) Nel 1963 Christenson, Cronin, Fitch e Turlay (Premio Nobel nel 1980) realizzarono un esperimento che rivelava i decadimenti in due pioni in un fascio di K2 Lo scopo dell’esperimento era quello di mettere un limite superiore al rapporto di decadimento del decadimento del K2 in due pioni Invece l’esperimento osservò i decadimenti del K2 in due pioni che rappresentò la prima chiara evidenza della violazione di CP nelle interazioni tra particelle Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 36 I mesoni K neutri Scoperta della Violazione di CP Nel esperimento AGS (Alternating Gradient Syncroton) a Brookhaven, i K0 erano prodotti bombardando un bersaglio di Berilio con un fascio primario di protoni da 30 GeV, ottenendo K0 di impulso di circa 1 GeV/c selezionato a 300 rispetto alla direzione dei protoni La componente a corta vita media aveva una lunghezza di decadimento (l = βγ cτ) di circa 6 cm → restano solo i K2 I K0 venivano fatti decadere lungo un tubo a vuoto di 15 m, prima di raggiungere l’esperimento Dopo circa 17 m, era presente un”helium Bag” seguito da un spettrometro a due bracci con camere a scintilla comandate da contattori Cerenkov ad acqua e scintillatori Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 37 I mesoni K neutri Scoperta della Violazione di CP mππ < mK Proposta: aprile1963 Accettazione: maggio1963 Inizio presa dati: 2 giugno1963 Fine presa dati: fine di luglio1963 Eccesso di 45 ±9 eventi con 2π nello stato finale su un totale di 22700 eventi Gli eventi in figura con cos θ > 0.99999 hanno una massa invariante di 499.1 ± 0.8 MeV N.B. per essere sicuri che i due pioni derivano dal decadimento del K, bisogna verificare che la loro massa invariante sia uguale alla massa del K e la somma delle loro quantità di moto sia uguale a quella del K mππ ! mK mππ > mK ! ! p12 = pK → cos θ = 1 Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 38 I mesoni K neutri Scoperta della Violazione di CP Sei mesi di analisi cercando di trovare un meccanismo che potesse spiegare i risultati: rigenerazione anomala, fallimento della Meccanica Quantistica convenzionale, decadimento a tre corpi, mis-identificazione dei pioni, ecc Alla fine la resa: c’era evidenza di decadimenti di K2 in 2π, violando CP: si osserva che il K2 decade in 2 autostati di CP con autovalori diversi [H. Christenson et al, PRL 13, 138 (1964) I] K 0L → π + π − π0 BR = 12.6 % KL → π π π BR = 19.6 % 0 0 0 → L’interazione debole viola CP K0 → π + π − ma solo per 2 per mille K0 → π0 π0 L L 0 BR = 0.2 % BR = 0.08 % Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali ⎫⎪ ⎬ ⎪⎭ CP = -1 ⎫⎪ ⎬ ⎪⎭ CP = +1 39 I mesoni K neutri Oscillazioni in stranezza Le oscillazioni in stranezza possono essere studiate con i decadimenti semi-leptonici che producono stati finali con stranezza definita (gli stati finali non sono autostati di CP) NB.: non si possono usare i decadimenti in 2 o 3 pioni perché questi canali producono stati con CP definita, ma non stati con stranezza definita Come conseguenza del contenuto in quark, i decadimenti semi-leptonici obbediscono alla regola seguente: ΔS = ΔQ cioè la differenza in stranezza degli adroni nello stato finale e lo stato iniziale è uguale alla differenza tra le loro cariche elettriche K0 = s d K0 = s d s → u ℓ+ νℓ s → u ℓ− νℓ K 0 → π − ℓ+ νℓ K 0 → π + ℓ− νℓ + − K0 → / π ℓ νℓ − + K0 → / π ℓ νℓ Dalla carica del leptone nello stato finale, si può determinare se proviene da un K0 o da un K 0 Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 40 I mesoni K neutri Violazione di CP nei decadimenti leptonici Oltre ai decadimenti in 2 pioni, un ulteriore evidenza della violazione di CP appare nei decadimenti semi-leptonici Se CP fosse conservata, il KL sarebbe una miscela equiprobabile di K 0 e di K0 avrebbe lo stesso rate di decadimento in entrambi gli stati finali KL0 → π − ℓ+ νℓ e KL0 → π + ℓ− νℓ Invece i decadimenti semi-leptonici presentano una leggera asimmetria di carica definita nel modo seguente: δℓ ( = N (K ) ( π ℓ ν ) + N (K )=N N π ℓ ν ) N KL0 → π − ℓ+ νℓ - N KL0 → π + ℓ− νℓ 0 L → − + ℓ 0 L → + − ℓ + + - N− + N− Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 41 I mesoni K neutri Violazione di CP nei decadimenti leptonici Da un punto di vista sperimentale: si parte con un fascio composto inizialmente soltanto da K0 sfruttando il fatto che c’è un’oscillazione di stranezza in funzione del tempo, si misura la variazione, in funzione del tempo, del numero di decadimenti in cui compare un positrone (N+) rispetto a quelli in cui compare un elettrone (N-) si aspetta un tempo sufficientemente lungo in modo che non vi sia più la componente KS e rimanga soltanto il KL se non vi fosse la violazione di CP, vi sarebbero un identico numero di decadimenti in positrone ed in elettrone si misura quindi, in funzione del tempo, l’asimmetria di carica Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 42 I mesoni K neutri Violazione di CP nei decadimenti leptonici Dalla curva si vede che l’asimmetria non si azzera per τ > 10⋅τS Il KL decade più spesso in un positrone che in un elettrone per una frazione pari a: δ ℓ = (0.332 ± 0.006)% Questo vuole dire che le 2 componenti K0 e K 0 non diventano uguali Di conseguenza, lo stato KL non è un autostato di CP con CP = -1 ma contiene una piccola “contaminazione” di CP = +1 Per la prima volta esiste un processo che distingue tra materia e antimateria e fornisce una definizione operativa del segno della carica: la carica positiva è quella trasportata dal leptone prodotto di preferenza nel decadimento del KL Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 43 I mesoni K neutri Violazione di CP diretta e indiretta La violazione di CP può essere spiegata in due modi: violazione indiretta di CP e violazione diretta di CP Violazione indiretta: Il decadimento del KL → 2 π avviene attraverso la violazione di CP nel mixing durante la propagazione degli autostati dell’interazione forte. Questa oscillazione avviene tramite i diagrammi di Feynman chiamati “a scatola”: Si tratta di un oscillazione al secondo ordine dell’interazione debole perché occorre lo scambio di 2 bosoni W, con cambio di stranezza ΔS = 2 La violazione di CP proveniente dal termine di mixing durante le oscillazioni con ΔS = 2 viene chiamata indiretta e misurata dalla grandezza complessa ε (vedi dopo) Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 44 I mesoni K neutri Violazione di CP indiretta e diretta Violazione diretta: In questo caso si suppone che l’interazione debole violi direttamente la simmetria CP connettendo due stati con autovalore diverso di CP s Questa transizione s → d (ΔS=1) avviene con u n d i a g r a m m a p a r t i c o l a re , c h i a m a t o diagramma pinguino d W πu, c, t u K0 g _ d _ d u π+ Il diagramma mostrato è dominato dallo scambio del quark t Il gluone mostrato in figura può essere rimpiazzato da un fotone o da una Z0. Notare che lo scambio della Z interferisce distruttivamente con lo scambio di gluone → la violazione di CP dovuta ai diagrammi pinguino è relativamente piccola Questa violazione di CP con ΔS = 1 viene chiamata diretta e misurata dalla grandezza complessa ε’ (vedi dopo) Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 45 Formalismo e parametri della violazione di CP Gli stati KL e Ks non corrispondono più agli autostati di CP → possono essere espressi come combinazione lineare degli autostati di CP KS = KL = K1 + ε K 2 1+ ε 2 K 2 - ε K1 1+ ε 2 = = ( 2 (1 + ε ) 1 2 ( 2 (1 + ε ) 1 2 (1 + ε ) K0 (1 + ε ) K0 + (1 - ε ) K 0 - (1 - ε ) K 0 ) ) Risulta chiaro che se CP fosse conservata, si avrebbe ε = 0 e, come prima, gli autostati di massa corrisponderebbe agli autostati di CP: K S = K1 e KL = K 2 Il parametro ε è complesso: ε = | ε |eiφ rappresenta la deviazione degli stati KL e Ks dagli autostati di CP, K1 e K2 ε rappresenta quindi il grado di violazione di CP Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 46 Formalismo e parametri della violazione di CP Definiamo i rapporti delle ampiezze di decadimento in 2 pioni, π 0π 0 o π +π - η+− = η+− e iϕ +− = η00 = η00 eiϕ00 = ( A (K A (K A (K ) → π π ) → π π ) → π π ) A KL0 → π + π − 0 S 0 L 0 S + − 0 0 0 0 Si può dimostrare che questi rapporti di ampiezze di decadimento sono in relazione con entrambi i parametri di violazione di CP ε e ε’: ! ! η+− = η+− eiϕ+− = ε + ε' η00 = η00 eiϕ00 = ε - 2ε' Sperimentalmente, sia il modulo che la fase delle ampiezze possono essere misurati attraverso l’interferenza dei decadimenti in π +π - (e in π0 π 0) in funzione del tempo proprio Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 47 Formalismo e parametri della violazione di CP Si misura la grandezza asimmetria (o interferenza) A ππ (t) = PK0 → π+ π− (t) ≡ K0 → π+ π− K0 PK0 → π+ π− (t) ≡ K0 → π+ π− K0 PK0 → π+ π− (t) + PK0 → π+ π− (t) Dopo alcuni passaggi, si può ricavare che: A ππ (t) = 2 ℜeε + ⎡( Γ S - ΓL )t/2 ⎤⎦ 2 ηππ e⎣ 1 + ηππ 2 e ⎡⎣( Γ S - ΓL )t ⎤⎦ ε ! 2.3 ⋅ 10 −3 ϕ ! 45o cos ( Δmt - ϕ ππ ) 1.2 Termine d' interferenza dove PK0 → π+ π− (t) - PK0 → π+ π− (t) A π+ π− 0.8 0.4 0 -0.4 -0.8 -1.2 0 1 2 3 4 5 6 7 -10 Tempo proprio (10 Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 8 9 10 s) 48 Formalismo e parametri della violazione di CP Il rapporto ε/ε’ può essere determinato tramite la misura tra il doppio rapporto R: ( Γ (K ) π π ) Γ KL0 → π0 π0 R= η00 2 η+− 2 = 0 S → 0 0 ( Γ (K Γ KL0 → π + π − 0 S → π+ π− ) ) ε' ! 1-6 ε Notare che un valore non nullo di ε’/ε prova l’esistenza di una violazione di CP diretta Sperimentalmente si è trovato: ε= (2.229 ± 0.010 ) ⋅10 −3 ⎛ ε' ⎞ ℜe ⎜ ⎟ = (1.67 ± 0.26 ) ⋅10 −3 ⎝ ε⎠ Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 49 Formalismo e parametri della violazione di CP Questa misura ha richiesto quasi 30 anni di esperimenti prima di essere realizzata η00 = 0.9950 ± 0.0008 η+− Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 50 Matrice di Cabibbo-Kobayashi-Maskawa Gli autostati relativi all'interazione debole dei quark sono una miscela degli autostati di massa relativi all'interazione forte: ⎛ Vud ⎛ d' ⎞ ⎜ s' ⎟ = ⎜ Vcd ⎜ ⎜ ⎟ ⎜ Vtd ⎝ b' ⎠ ⎝ ! ! Vus Vcs Vts Vub ⎞ ⎛ d ⎟ Vcb ⎟ ⎜ s ⎜ ⎟ Vtb ⎠ ⎝ b ⎞ ⎟ ⎟ ⎠ È una matrice unitaria: ⎛ V* ud ⎜ * ⎜ Vus ⎜ * ⎝ Vub * Vcd Vcs* * Vcb Vtd* ⎞ ⎛ Vud ⎟ ⎜ * Vts ⎟ ⎜ Vcd ⎟ Vtb* ⎠ ⎜⎝ Vtd Vus Vcs Vts Vub ⎞ ⎛ 1 0 0 ⎞ ⎟ Vcb ⎟ = ⎜ 0 1 0 ⎟ ⎜ ⎟ ⎝ 0 0 1 ⎠ Vtb ⎟⎠ ! Ci sono 9 equazioni di unitarietà. Per es.: * * VudVub + VtdVtb* + VcdVcb =0 Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 51 Matrice di Cabibbo-Kobayashi-Maskawa La matrice CKM descrive la probabilità di una transizione da un quark q ad un altro quark q’: questa 2 probabilità è proporzionale a Vqq' Sperimentalmente, si trova che gli elementi non diagonali della matrice CKM sono piccoli: la matrice CKM è quasi diagonale: ! ⎛ 0.97428 ± 0.00015 ⎜ ⎜ 0.22520 ± 0.0007 ⎜ 0.00862 + 0.00026 - 0.00020 ⎝ 0.2253 ± 0.0007 0.97345 0.0403 0.00347 + 0.00015 - 0.00016 + 0.0011 - 0.0007 0.0410 0.999152 + 0.00016 - 0.00012 + 0.0011 - 0.0007 + 0.000030 - 0.000045 ⎞ ⎟ ⎟ ⎟ ⎠ Ne consegue che il modello predice una sequenza specifica di decadimenti. Partendo dal quark top, è favorita la catena di decadimenti: t→b→c→s→u + - + t → b W , b → cW , c → sW , s → uW - Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 52 Matrice di Cabibbo-Kobayashi-Maskawa Parametrizzazione standard Nell’ambito del Modello Standard, la violazione di CP viene inclusa nel cosidetto meccanismo di Kobayashi-Maskawa: questo meccanismo prevede l’esistenza di un fattore di fase nella matrice CKM Esistano diverse parametrizzazioni della matrice CKM. Con 3 angoli di mixing e una fase complessa, si può scrivere: ! ! ⎛ c12c13 ⎜ VCKM= ⎜ c12c13 - c12s23s13eiδ13 ⎜ iδ13 s c c s s e 12 23 12 23 13 ⎝ ! con cij = cos θij ! sij = sin θij ! s12 ≈ 0.23 s12 ≈ 0.003 s12c13 c12c23 - s12s23s13eiδ13 -c12s23 - s12c23s13eiδ13 s13e−iδ13 ⎞ ⎟ s23c13 ⎟ ⎟ c23c13 ⎠ s12 ≈ 0.23 La fase δ13, se differente da zero, porta alla violazione di CP Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 53 Matrice di Cabibbo-Kobayashi-Maskawa Triangoli di unitarietà Una approssimazione molto usata della matrice CKM è dovuta a Wolfenstein. Ponendo: Vus = λ (≈0.23) che funge come parametro di espansione in serie,e scrivendo gli altri elementi in termini di potenze di λ, si ottiene: ⎛ 1 2 1 λ λ ⎜ 2 ⎜ 1 2 V= ⎜ -λ 1- λ ⎜ 2 ⎜ ⎜⎝ Aλ 3 (1 - ρ - iη) -Aλ 2 ⎞ Aλ (ρ - iη) ⎟ ⎟ 4 + Ο λ 2 ⎟ Aλ ⎟ ⎟ 1 ⎟⎠ 3 ( ) done, A, ρ, η sono numeri reali, che con λ, rappresentano i 4 parametri indipendenti dell’espansione In particolare, η rappresenta la fase per la violazione di CP; appare solo negli piccoli elementi non diagonali (dunque difficile da misurare) Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 54 Matrice di Cabibbo-Kobayashi-Maskawa Triangoli unitari Un modo semplice per visualizzare in un diagramma le relazioni tra gli elementi della matrice CKM venne proposto da J. Bjorken e C. Jarlskog nel 1988 attraverso i cosidetti triangoli unitari La richiesta dell’unitarietà per la matrice CKM porta a relazioni tra i suoi elementi, ad esempio: * * VudVub + VtdVtb* + VcdVcb =0 Ciascuno addendo di questa somma è un numero complesso che può essere rappresentato in un piano cartesiano in cui lungo l’asse delle ascisse compare la parte reale, e su quello delle ordinate la parte complessa La somma degli addendi si comporta esattamente come la somma di 3 vettori che deve dare zero: la punta del terzo vettore termina dove inizia il primo, disegnando un triangolo Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 55 Matrice di Cabibbo-Kobayashi-Maskawa Triangoli unitari I 3 angoli (denominati α, β, γ) (argomenti di un numero complesso) e la lunghezza dei lati corrispondono a certe combinazioni degli elementi della matrice CKM * * VudVub + VtdVtb* + VcdVcb =0 ⎛ VtdVtb* ⎞ α ≡ arg ⎜ * ⎟ ⎝ VudVub ⎠ * ⎛ VcdVcb ⎞ β ≡ arg ⎜ ⎝ VtdVtb* ⎟⎠ ! * ⎛ VudVub ⎞ γ ≡ arg ⎜ * ⎟ ⎝ VcdVcb ⎠ L’altezza del triangolo dipende del dal valore della fase immaginaria η: se questa fosse zero, i 3 addendi sarebbero numeri reali e non ci sarebbe nessun triangolo, bensì un segmento lungo l’asse delle ascisse Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 56 Matrice di Cabibbo-Kobayashi-Maskawa Triangoli unitari I 3 angoli (denominati α, β, γ) possono essere determinati da misure della violazione di CP nei decadimenti del B (ρ, η) ⎛ VtdVtb* ⎞ α ≡ arg ⎜ * ⎟ ⎝ VudVub ⎠ * ⎛ VcdVcb ⎞ β ≡ arg ⎜ ⎝ VtdVtb* ⎟⎠ ⎛ V V ⎞ γ ≡ arg ⎜ ⎝ V V ⎟⎠ * ud ub * cd cb * V Vub ub V V* α cd cb B D*π, DK , πK, ... B0 ππ, ρπ, ... * Vtd Vtb V V* cd cb γ β (0,0) Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali B0 _ J/ψ KS, D*D*, ... (1,0) 57 Violazione di CP e oscillazioni di particelle Parte 2: Mesoni neutri B Sylvie Braibant a.a. 2013-2014 [email protected] Violazione di CP nel sistema del B A causa dei valori degli elementi della matrice CKM, si prevede che la violazione di CP sia maggiore per le particelle formate dal quark bottom rispetto al sistema dei kaoni (dove la violazione di CP venne osservata per la prima volta) Ricordiamo che esistono 2 tipi di mesoni B0: quelli “normali” Bd0 strani B0s : 0 0 Bd = d b ! 0 s B = sb B = +1 ⎧B = +1 ⎨ ⎩S = -1 Bd = b d 0 s B = bs e quelli B = -1 ⎧B = -1 ⎨ ⎩S = +1 ! Ci limitiamo a considerare il sistema Bd0 - Bd0 0 0 B B notazione per semplificare che chiameremo con la Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 59 Violazione di CP nel sistema del B Triangoli e angoli A causa dei valori degli elementi della matrice CKM, si prevede che la violazione di CP sia maggiore per le particelle formate dal quark bottom rispetto al sistema dei kaoni (dove la violazione di CP venne osservata per la prima volta) VudVus* + VcdVcs* + VtdVts* = 0 ( ) Ο (λ) + Ο (λ) + Ο λ5 = 0 * * VudVub + VcdVcb + VtdVtb* = 0 ( ) ( ) ( ) Ο λ3 + Ο λ3 + Ο λ3 = 0 Triangolo sd: K0 2 lati simili, 1 piccolo Triangolo bd: B0 tutti lati simili → angoli grandi → CPV grande * * Vus Vub + Vcs Vcb + Vts Vtb* = 0 ( ) ( ) ( ) Ο λ4 + Ο λ2 + Ο λ2 Triangolo bs: Bs = 0 2 lati simili, 1 piccolo NB.: tutti i triangoli hanno la stessa area ≡ A2 η λ6 Dimensioni relative della violazione di CP Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 60 Violazione di CP nel sistema del B Transizioni B0 ↔ B0 possono avvenire secondo i diagrammi seguenti: ! u, c, t d B0 W W B0 ! b ! u, c, t d W d b B0 u, c, t u, c, t b (a) b W B0 d (b) Come nel caso dei mesoni neutri K, anche i mesoni neutri B hanno autostati di massa diversi dagli autostati di sapore forte B0 e B0 Gli autostati di massa sono dati da: B± = p B0 ± q B0 Mentre per i K gli autostati di massa si distinguono principalmente in base alla vita media, nel caso del B, la vita media differisce di poco e gli stati si distinguono principalmente in base alla massa Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 61 Violazione di CP nel sistema del B Evoluzione temporale Partendo al tempo t =0 con uno stato puro B0 o B0 , l’evoluzione temporale è data da ! ! 0 0 B (t) = g+ (t) B B0 (t) = g+ (t) B0 p + g− (t) B0 q p + g− (t) B0 q ! dove ! 1 −iM+ t − 21 Γ + t g± (t) = e e 2 ! 1 Γt ⎤ ⎡ −iΔMt 2 e ⎥ ⎢1 ± e ⎣ ⎦ ΔM = M+ - M− , ΔΓ = Γ + - Γ − Gli autostati oscillano l’uno nell’altro con una probabilità dipendente dal 2 tempo e proporzionale a g± (t) Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 62 Violazione di CP nel sistema del B Misure - Esperimenti Esistono diversi esperimenti dedicati allo studio degli adroni B Solo una piccola frazione di B0, B0 è soggetta a decadimenti interessanti (ossia dove é prevista una violazione di CP) Occorre quindi produrre un enorme numero di mesoni B attraverso macchine acceleratrici dedicate, chiamate fabbriche di B (“B-factories”) Obiettivo primario: misurare i parametri del triangolo unitario (in particolare l’angolo β) Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 63 Violazione di CP nel sistema del B Esperimenti BaBar @ PEP-II a Stanford (California) 1999-2008 PEP-II: (e+) 3.1 GeV + 9 GeV (e-) 8⋅1033 cm-2 s-1 ! Belle @ KEKB (Giappone) 1999-2010 KEKB: (e+) 3.5 GeV + (e-) 8 GeV 1.2·1034 cm-2 s-1 LHCb @ LHC al CERN (Svizzera) Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 64 Violazione di CP nel sistema del B In una B-factory, elettroni e positroni collidono con energia sufficiente per produrre una ϒ(4S) che decade immediatamente (per interazione forte) in B0, B0 La coppia B0, B0 si propaga in modo coerente sino a quando uno dei 2 mesoni indicato come Btag decade al tempo t1 in uno stato finale ftag µ+ B 0, Se il mesone è il secondo mesone deve un B0 al tempo t1 Questo potrà decadere in un auto stato di CP, indicato fCP, all’istante t2 J/ψ t2 t1 B0 fCP Κs Υ(4S) e- µ- π+ π- e+ νµ π- D0 + Btag B 0 π- Κ µ+ ∼200 µs Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 65 Violazione di CP nel sistema del B Lo stato fCP può essere uno stato raro ma facilmente identificabile, quale composto da una J/ψ più KS (BR = 0.5 ⋅10-3) Poiché a decadere in J/ψ KS è sia il B0 che il B0, i prodotti di decadimento di Btag devono essere identificati in modo da identificare se a t1 è decaduto un B0 o un B0 Nella figura la presenza di un µ+ nel J/ψ µ vertice indica univocamente il B0 µ t t fCP B L’intervallo di tempo Δt = t2 - t1 è π+ Κ Υ(4S) misurabile se la ϒ(4S) è prodotta con πe+ un “boost” relativistico βγ >> 1, lungo eπD νµ la direzione del fascio (ciò può essere Κ Btag B π ottenuto con un collider asimmetrico + 1 - 2 0 s 0 + 0 µ+ Δt è calcolato tramite la distanza tra i 2 vertici di decadimento: Δt ≈ (t2 - t1)/βγ c ∼200 µs Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 66 Violazione di CP nel sistema del B Asimmetria Il Modello Standard predice che i mesoni B0 in media decadono leggermente dopo i B0 Questo tempo dipende dall’angolo β del triangolo unitario Questa asimmetria può essere calcolata in funzione del tempo e in base ai parametri della matrice CKM: A(t) = dove ( ( Γ (B ) ( ) + Γ (B Γ B0 → fCP 0 → fCP - Γ B0 → fCP 0 ) = -η ) → fCP CP sin 2β sin ΔMd t ) Γ B0 (B0 ) → fCP è l'ampiezza per B0 (B0 ) in fCP = J /ψ a un certo tempo t ηCP = ± 1 è l'autovalore di CP dello stato fCP ΔMd è la differenza di massa tra i 2 autostati di massa Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 67 Differenza nella distribuzione dei tempi di decadimento tra eventi in cui il 0 0 B tagging apparteneva al B oppure al per l’esperimento BaBar # Eventi Violazione di CP nel sistema del B Misura dell’angolo β 100 La modulazione sinusoidale può essere misurata con un fit dei dati sperimentali Il valore dato dalla combinazione dei 2 esperimenti Belle e BaBar è: sin 2β = 0.681 ± 0.025 _ B0 (b) 100 0 Asimmetria L’asimmetria può essere chiaramente evidenziata dividendo la differenza tra le 2 distribuzioni con la loro somma # Eventi 0 (a) B0 (c) 0.5 0 -0.5 -5 0 5 ∆t(ps) → β = 21.0o ± 0.025 Sylvie Braibant - Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali 68