La
Congiuntura
(dati aggiornati al 2 ottobre 2015)
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ECONOMIA IN ITALIA
In Italia, dopo tre cali annuali consecutivi (2012 -2,8%, 2013 -1,7%, 2014 -0,4%), il CSC prevede
una crescita del PIL dell’1%. quest’anno e dell’1,5% nel 2016.
La risalita è sostenuta soprattutto dai fattori esterni particolarmente favorevoli:
basso prezzo del petrolio (dai 115 dollari al barile di giugno 2014 agli attuali 48), tassi di interesse,
cambio dell’euro (1,12 rispetto all’1,39 del maggio dello scorso anno). A ciò si aggiungono gli
effetti positivi della stagione turistica, il successo di Expo e, nel 2016, le migliori condizioni del
credito. La riforma del mercato del lavoro, gli sgravi contributivi, la riduzione dell’Irap hanno avuto
un ruolo importante nel catalizzare la fiducia delle imprese, in prima battuta, e delle famiglie in
seguito.
Si va dunque consolidando l’uscita dell’economia italiana dalla seconda recessione che è iniziata
nell’estate 2011 e proseguita fino all’autunno 2014. Il livello del Pil rimane, comunque, inferiore
dell’8,9% nei confronti del massimo pre-crisi e del 4,7% rispetto al precedente picco (secondo
trimestre del 2011) ed è al livello del primo trimestre del 2000 (misurato in valori costanti). La
strada del recupero appare, perciò lunga, in assenza di politiche che accelerino la crescita.
Le previsioni
Elaborazione Ufficio Studi Confindustria Udine su dati Istat e CSC
La produzione industriale nel 3° trimestre del 2015 ha registrato un progresso dello 0,7% sul 2°,
quando si era registrato un aumento dello 0,5% sul precedente. Si tratta del quarto miglioramento
consecutivo (+2,1% cumulato dal 3° trimestre 2014).
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La distanza dal picco pre-crisi (aprile 2008) è pari al 23,7%.
La produzione industriale in Italia (2010=100)
Elaborazione Ufficio Studi Confindustria Udine su dati Istat e CSC
Nel 2° trimestre del 2015 la crescita tendenziale del numero di occupati (180 mila unità in più in un
anno) è proseguita per il quinto trimestre consecutivo, portando il tasso di occupazione dei 15-64
anni al 56,3% (+0,6% la variazione tendenziale).
Aumenta il numero dei dipendenti a tempo indeterminato (+0,7%, 106 mila su base annua),
associato all’aumento dei dipendenti a termine (+3,3%, 77 mila unità).
Dopo 14 trimestri di crescita e il calo nel 1° trimestre del 2015, nel 2° trimestre il tasso di
disoccupazione si attesta al 12,1% (-0,1% su base annua), pari a 3 milioni 101 mila unità.
(il Germania il tasso di disoccupazione nel 2° trimestre 2015 è pari al 4,7%, in Francia è del 10,3%,
nell’Euro Area dell’11,1%)
Ad agosto 2015 il tasso di disoccupazione è calato di ulteriori 0,1 punti percentuali rispetto a luglio,
arrivando all’11,9%.
Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli
attivi (occupati e disoccupati, rispettivamente 920 e 631 mila unità) è pari al 40,7%, in diminuzione
di 2,3 punti percentuali rispetto ad agosto 2014. Dal calcolo del tasso di disoccupazione sono
esclusi i giovani inattivi (4.378 mila unità), cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro,
nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi.
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ECONOMIA IN FRIULI VENEZIA GIULIA
In Friuli Venezia Giulia il PIL dovrebbe crescere quest’anno, sulla base dei dati Prometeia, dello
0,9% e dell’1,5% nel 2016.
Prodotto Interno Lordo
Elaborazione Ufficio Studi Confindustria su dati Istat e Prometeia
Il valore aggiunto, ancora negativo nel 2014 (-1,3% nell’industria e -2,9% nelle costruzioni) si
prevede in crescita nel 2015 solo per l’industria (+1,7%) mentre le costruzioni (-0,4% quest’anno)
usciranno definitivamente dalla crisi solo nel 2016 (+1,6%).
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Valore Aggiunto
Elaborazione Ufficio Studi Confindustria Udine su dati Istat e Prometeia
Gli occupati, nel 2° trimestre del 2015 sono pari a 497.211 unità, in calo dell’1% rispetto al 2°
trimestre 2014 (501.995 unità).
Gli occupati sono 127.061 nel manifatturiero (nel 2° trimestre 2014 erano 127.398 -0,3%), 27.753
nelle costruzioni (nel 2° trimestre 2014 erano 33.989 , -18,3%), 330.263 nei servizi (nel 2° trimestre
2014 erano 327.256, +0,9%).
Occupati in FVG
Elaborazione Ufficio Studi Confindustria Udine su dati Istat
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Il tasso di disoccupazione, sempre nel 2° trimestre 2015, raggiunge l’8,5% (45.973 unità), in
confronto al 7,1% di un anno prima.
I lavoratori in cassa integrazione straordinaria e in deroga a tempo pieno equivalente si contano
pari a 9.726 unità. Nel complesso, la “disoccupazione allargata” (disoccupati + cassintegrati) può
essere quindi calcolata in 55.699 unità pari al 10,3% (8,5% + 1,8%) delle forze di lavoro (543.184
unità).
Tasso di disoccupazione in FVG
Elaborazione Ufficio Studi Confindustria Udine su dati Istat
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ECONOMIA IN PROVINCIA DI UDINE
Le dinamiche della struttura produttiva
La struttura produttiva continua a subire i riflessi della seconda recessione.
Il numero di imprese attive al 30 giugno 2015 segna, rispetto alla data corrispondente del 2014, un
calo dell’1,4%, passando da 45.325 a 44.711 (erano 46.382 nel 2013, -3,6% negli ultimi due anni).
La diminuzione è più consistente rispetto a quella registrata nel Nord-Est (-0,7%) e in Italia (-0,3%).
Anche il manifatturiero si ridimensiona dell’1,9%, da 4.711 a 4.623 (nel Nord-Est e in Italia -1,4%).
Le costruzioni scendono del 2,2%, da 7.262 a 7.107 (come nel Nord-Est e più che in Italia, 1,9%).
Nel manifatturiero le imprese industriali propriamente dette (al netto delle imprese artigiane) sono
scese in un anno del 2,1 %, da 1.402 a 1.373 (le artigiane dell’1,8%, da 3.309 a 3.250).
La produzione industriale
I valori desunti dall’indagine congiunturale trimestrale, condotta dall’Ufficio Studi di Confindustria
Udine su un ampio e significativo campione di imprese associate, evidenziano nel 2° trimestre 2015
un quadro dai contorni ancora incerti e sfocati con valori in parte in flessione rispetto alla
precedente indagine a causa dell’andamento riflessivo registrato soprattutto da alcuni settori, quali
la siderurgia e il legno, che hanno una incidenza importante sul totale della produzione.
In dettaglio, rispetto al trimestre precedente, la produzione industriale segna una diminuzione
perdendo 5 punti percentuali passando dal precedente valore di +3,9% a -1,2%. Il totale delle
vendite si mantiene positivo, da +2,3% a +3,4%, grazie soprattutto alla crescita delle vendite
interne. In calo il confronto tendenziale rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: la
produzione scende dal precedente valore di +1,0% a -2,4%, le vendite da +3,2% si attestano a 1,1%. Le previsioni di breve periodo fatte dagli imprenditori intervistati prospettano un leggero
miglioramento.
Manifatturiero in Provincia di Udine (variazioni tendenziali)
Fonte e elaborazione Ufficio Studi Confindustria Udine
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Il mercato del lavoro
Il ricorso alla cassa integrazione guadagni nel periodo gennaio – agosto 2015 ha mostrato, rispetto
al 2014, una diminuzione nell’industria manifatturiera del 26,4% (da 5.520.302 ore a 4.065.235),
calo soprattutto imputabile alla cassa integrazione straordinaria (-28,6%, da 5.089.996 ore a
3.635.585), mentre la cassa integrazione ordinaria è rimasta sostanzialmente stabile (-0,2%, 429.650
ore).
I lavoratori in cassa integrazione straordinaria nel manifatturiero a tempo pieno equivalente si
contano pari a 3.696 unità.
Nel 2° trimestre 2015 rispetto al 2° trimestre 2014 le assunzioni hanno registrato un aumento del
2,7% , pari a 562 unità, da 21.140 a 21.702.
Le cessazioni passando da 18.740 a 19.333 unità hanno determinato un saldo positivo nel 2°
trimestre 2015 pari 2.369 unità (inferiore a quello registrato nel 1° trimestre 2015 pari a 4.270
unità).
Esaminando le tipologie contrattuali si registra un aumento considerevole di assunzioni di personale
a tempo indeterminato: nel confronto tra il 2° trimestre 2015 e il 2° trimestre 2014 la crescita è stata
del 45,3%, da 2.340 a 3.399.
Nel 2° trimestre 2015 delle 21.702 assunzioni la maggioranza ha comunque ancora riguardato i
contratti a tempo determinato (18.303, in calo del 2,6% rispetto al 2° trimestre 2014)
Dal confronto tra i due trimestri si nota un aumento delle cessazioni a tempo indeterminato
(+15,5%, da 3.465 a 4.001 unità). Quasi stazionarie le cessazioni a tempo determinato (0,4%, da
15.275 a 15.332)
Nel settore manifatturiero, infine, si registra nel 2° trimestre 2015 un saldo positivo tra assunti
(3.325) e cessati (3.216) pari a 109 unità.
Assunzioni e cessazioni nel manifatturiero
Elaborazione Ufficio Studi Confindustria Udine su dati Osservatorio del lavoro Prov. di Udine
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Sempre nel settore manifatturiero le assunzioni nel 1° semestre del 2015 (7.314) sono aumentate del
23,5% rispetto al 2° semestre del 2014 (5.924), spinte dal raddoppio delle assunzioni a tempo
indeterminato (da 779 a 1.554, +99,5%).
La quota sul totale delle assunzioni a tempo indeterminato è salito dal 15,1% del 2° semestre 2014
al 21,2% del 1° semestre 2015.
Lo stock di lavoratori in mobilità scende al 30 giugno 2015 a 3.401 unità, superiore ai valori
registrati al 30 giugno del 2013, 3.204.
Nel 1° semestre 2015 gli inserimenti in lista di mobilità a seguito di procedure di licenziamento si
sono attestati a 464 unità a fronte delle 1215 del 1° semestre 2014, -61,8%.
Il commercio estero
Nel primi sei mesi del 2015 il valore delle esportazioni della Provincia di Udine ha registrato un
calo dell’1,5% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, sia verso i paesi Ue28 (1,2%) sia verso i paesi extra Ue (-1,9%). Nel 2° trimestre del 2015 rispetto al 2° trimestre del 2014
le esportazioni sono diminuite dello 0,9%.
Nell’esame dei settori caratteristici dell'export friulano hanno assunto nel 1° semestre dell’anno in
corso una connotazione negativa i prodotti della siderurgia (-6,9%), i prodotti in metallo (-13,5%),
i macchinari (-0,3%), gli articoli in gomma e le materie plastiche (-6,4%).
In crescita i prodotti alimentari (+7,3%) e le apparecchiature elettriche (+12,4%).
Esportazioni (1° semestre)
Elaborazione Ufficio Studi Confindustria Udine su dati Istat
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L’analisi delle aree di sbocco delle esportazioni della provincia di Udine mette in evidenza una
crescita verso l’Europa (+1,9%), il Medio Oriente (+8,3%), l’Asia Centrale (+15,7%). In calo solo
le esportazioni verso l’Africa (-13,9%),l’ America (-11,4%), l’Asia Orientale (-14,8%).
Esaminando i singoli Paesi, si registra un incremento dell’export verso l’Austria (+1%), Francia
(+2,4%), Spagna (+16,4%), Stati Uniti (+9,8%), Turchia (+100,4%), Russia (+27,6%) e una
flessione verso Germania (-8%), Regno Unito (-20,7%) e Slovenia (-15,8%).
Le importazioni, infine, risultano stabili (-0,2%), passando da 1.432 a 1.430 milioni di euro.
Con riferimento alla classificazione merceologica, si evidenzia la crescita delle importazioni di
prodotti della siderurgia, +7,7%, della meccanica, +15,3% e il calo dei prodotti chimici, -5,8%.
Il credito alle imprese
In provincia di Udine nella media dei quattro trimestri terminati a marzo 2015 il flusso delle nuove
sofferenze rettificate in rapporto ai prestiti vivi (tasso di decadimento) è salito per le imprese al
4,1% (media del 3,2% nei tre trimestri precedenti).
Il credito alle imprese concesso dalle banche è continuato a diminuire benché in attenuazione: alla
fine dello scorso mese di maggio la riduzione su base annua è stata pari all’1% per le medie e
grandi imprese e 3% per le piccole imprese (nel maggio dello scorso anno la variazione era
rispettivamente -6 e -3,9%).
Tasso di decadimento
Elaborazione Ufficio Studi Confindustria Udine su dati Banca d’Italia
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Prestiti bancari (dati mensili; variazioni percentuali sui 12 mesi)
Elaborazione Ufficio Studi Confindustria Udine su dati Banca d’Italia
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(dati aggiornati al 2 ottobre 2015)