ENTOMOLOGIA AGRARIA
Gli Insetti
Prof. Pietro Di Girolamo
Gli Artropodi
Regno: Animale
Phylum: Artropodi
Classe: Insetti
-Circa un milione di specie
- Successo evolutivo dovuto:
1. alla comparsa dell’esoscheletro (capsula rigida che
riveste il corpo)
2. all’acquisizione della capacità di volare
3. metamorfosi
4. adattabilità
5. dimensioni
Predominanza degli insetti su tutti
alghe
2%
altri animali
20%
piante vascolari
15%
altri artropodi
7%
Insetti 58%
Perché studiamo gli insetti?
• In primis sono un ostacolo per le produzioni vegetali (fitofagi)
Ma non tutte
Specie impollinatrici (bombi)
Specie sfruttate dall’uomo per la produzione del miele, per la seta (api e baco
da seta)
Altre ancora vengono usati come antagonisti naturali in lotta biologica di diversi
fitofagi
INSETTI
• ATTERIGOTI
Cioè privi di ali
Ad esempio il pesciolino
d’argento
• PTERIGOTI
Cioè alati
Pterigoti
•
Esopterigoti (eterometaboli)
Sono insetti le cui ali si formano da
abbozzi esterni al corpo
Eterometaboli: cioè insetti a sviluppo
diretto
(uovo-neanide-ninfa-adulto)
Ordini di interesse agrario:
- Ortotteri (es. cavallette, grilli),
- Tisanotteri (es. tripidi),
- Rincoti (es. cimici, cicale, afidi,
cocciniglie).
•
Endopterigoti (olometaboli)
Sono insetti le cui ali si formano
internamente al corpo e
fuoriescono solamente nella parte
finale dello sviluppo
Olometaboli: cioè sviluppo indiretto
(uovo-larva-pupa-adulto)
Ordini di interesse agrario:
- Lepidotteri (farfalle),
- Ditteri (mosche, zanzare),
- Coleotteri (es. coccinelle, dorifora),
- Imenotteri (es. vespe, api, bombi,
formiche).
•
Principali caratteristiche che accomunano gli
insetti agli altri artropodi sono:
1.
2.
3.
Corpo suddiviso in segmenti o metameri,
Appendici articolate,
Tegumento (capsula rigida).
•
Gli insetti si differenziano dagli altri artropodi
per:
1.
Corpo generalmente suddiviso tre in regioni (capo,
torace e addome)
Presenza di tre paia di zampe
Un paio di antenne
Uno o due paia di ali
2.
3.
4.
Morfologia degli Insetti
Esoscheletro o tegumento
Cuticola
Caratteristiche: pluristratificato
Epidermide
Membrana basale
Strato inerte
Strato vivente
Cuticola
Strato inerte del tegumento.
È lo strato più spesso ed è costituita principalmente da varie sostanze di
natura grassa e proteica, quali:
chitina, resilina, cuticolina, ecc.
Tutte queste sostanze conferiscono al tegumento rigidità e allo stesso
tempo ne permettono una certa flessibilità.
Oltre a questo la cuticola ha la funzione di sostegno (scheletro).
La chitina che conferisce al sistema forza ed elasticità.
Si tratta di un polisaccaride; Il monomero costituente è N – acetil-glucosammina
La chitina viene assemblata dall’enzima chitino-sintetasi.
Esistono degli insetticidi che interferiscono
nel delicato processo di formazione della
cuticola, alterando la funzionalità di enzimi
come la chitino-sintetasi. Gli insetti, esposti
a queste sostanze, che sono definite ICI
(=inibitori di crescita degli insetti) e RCI
(=regolatori di crescita degli insetti), soccombono
a seguito della formazione di un tegumento
malformato, privo di elasticità e di resistenza,
che si fessura in vario modo.
Formulato commerciale a base
di diflubenzuron che interferisce
con la chitino-sintetasi inibendo
la sua funzione.
Strato vivente del tegumento
Epidermide
Membrana basale
Strato unicellulare che secerne gran parte dei
componenti della cuticola. Sistema di
trasporto di queste sostanze sono i pori canali
che attraversano tutta l’endo- e l’esocuticola.
isola il tegumento dalla cavità
corporea.
Proprietà e funzioni del tegumento
Protegge, isola e sostiene tessuti e organi.
Robustezza e spessore variabile
Capsula articolata fatta di scleriti,
suture e membrane
Elasticità: le membrane a minor
spessore sono molto
flessibili.
Decorazioni: rugosità, sculture a
maglie, spine, etc.
Le regioni del corpo
Il capo e la sua organizzazione
Rispetto all’asse longitudinale del corpo, il capo può essere variamente
inclinato, formando un angolo di differente ampiezza
capo di vespa
I casi più noti:
capo di
carabide
Capo rivolto in avanti di insetto
predatore
prognato
Capo rivolto in basso di insetto
fitofago
ipognato
Le appendici del capo
occhi composti
antenna
antenna
appendici boccali
Occhi composti e ocelli
•
Ocelli: occhi a struttura molto semplice e non consentono la visione delle
immagini, ma solo la percezione della differente intensità di luce.
•
Occhi composti: hanno maggiori dimensioni rispetto ai precedenti e
soprattutto in alcuni insetti occupano gran parte del corpo (es. libellule).
Sono formati da vari ommatidi di forma esagonale (unità fotorecettrici).
A sua volta ogni ommatidio è costituito da una corneola, da un cristallino,
dalle cellule pigmentarie e da cellule nervose che costituiscono la retinula.
Gli occhi composti consentono la visione delle immagini.
Diversa visione delle immagini tra uomo e insetti
Nell'occhio umano, per esempio, sono
presenti tre pigmenti sensibili ai tre colori
fondamentali (rosso, verde e blu), che ci
consentono di apprezzare tutti i colori della
parte dello spettro elettromagnetico che
chiamiamo "visibile".
Molti Insetti, invece, possiedono solamente
due pigmenti: uno sensibile al verde e l'altro
all'ultravioletto. Le api però possiedono tre
pigmenti, sensibili al giallo, al blu e
all'ultravioletto; sono quindi cieche al rosso, ma
vedono l'ultravioletto, che per noi è invisibile.
Diversa percezione dei
colori
Due modi diversi di come possono
vedere gli insetti
Visione per apposizione: i singoli
ommatidi, isolati l’uno dall’altro da
pigmenti, danno una visione a mosaico
(tipica degli insetti diurni)
Visione per so vrapp osiz i one: gl i
ommatidi non sono separati da pigmenti e
l’immagine si realizza per un fenomeno
sommatorio dei diversi stimoli luminosi
intercettati dall’occhio composto (tipica
d e g l i i n s e t t i n o t t u r n i )
Antenne
Prendono origine da due fossette dette toruli
Scapo + pedicello + flagello
Sono sede di vari organi di senso:
•Chemiorecettori – odori
•Meccanorecettori – vibrazioni
•Termorecettori – temperatura
•Igrorecettori - umidità
Differenti tipi di antenna:
a. filiforme
b. moniliforme
c. clavata
d. Serrulata
e. flabellata
f. pettinata
g. genicolata-clavata
h. piumosa
Antenne
Elemento utile alla classificazione degli insetti che differiscono da specie a specie;
Antenne flabellate
di maggiolino
Antenne bipettinate
di farfalla maschio
Sede di numerosi tipi di sensilli, soprattutto olfattivi
Antenne
Dimorfismo sessuale
Le appendici boccali
Subiscono notevoli modificazioni a seconda degli adattamenti al cibo e possono
trasformarsi molto nei vari gruppi, ed all’interno dello stesso gruppo possono
differire tra stadio adulto e giovanile.
La struttura più semplice è quella dell’apparato boccale masticatore
che gli insetti hanno in comune con
gli artropodi progenitori.
Apparato boccale masticatore
Pezzi costitutivi
Labbro superiore: chiude anteriormente la cavità boccale
Un paio di mandibole (sclerificate e dentellate): atte alla presa e ad una prima
triturazione del cibo
Un paio di mascelle che operano la vera masticazione
Un labbro inferiore che chiude inferiormente la cavità boccale
esempi con app. masticatore
Tentredine
Dorifora
Cavalletta
Evoluzione dell’apparato boccale
Per effetto delle specializzazioni alimentari questo
organo subisce frequenti trasformazioni.
Gli adattamenti
Pungente e succhiante
Rincoti fitomizi
Ditteri (zanzare)
Tisanotteri (tripidi)
Lambente e succhiante
Lepidotteri (adulti)
Imenotteri apoidei
Ditteri (mosca domestica)
Apparato boccale Pungente
Succhiante
Caratterizzato per la
presenza di
questo rostro che
accoglie le appendici
boccali stilettiformi:
Uno di suzione (canale
alimentare) e l’altro di
emissione salivari (canale
salivare).
Nutrizione liquida.
Sono detti fitomizi.
Trasmettitori di virus.
esempi con app. pungente
succhiante
Tripide
Cocciniglia cotonosa
Afidi
Apparato boccale Lambente
Succhiante (Imenotteri adulti)
Api e Bombi.
Permangono le mandibole, che
però sono prive di dentellature
e quindi non sono in grado di
provocare danni sui frutti.
Le mascelle e il labbro inferiore
sono notevolmente allungati.
Questi assieme alla ligula si
accostano al momento della
suzione formando un tubicino
che penetra nel fiore.
Apparato boccale Lambente
Succhiante (Ditteri muscidi)
Mosca domestica
Scompaiono le mandibole e,
quasi completamente, anche le
m a s c e l l e .
L’ apparato boc cal e ris ul ta
quindi costituito principalmente
dal labbro inferiore, che prende
il nome di proboscide, che
termine in due grossi lobi detti
labelli attraverso cui i liquidi
nutritizi salgono per capillarità.
Palpo mascellare
l. inferiore
labbro superiore
ipofaringe
canale alimentare
labello
Apparato boccale Succhiante
(Lepidotteri adulti)
Farfalle (spiritromba)
È costituito quasi
esclusivamente dalle
mascelle che sono
allungate a forma di
grondaia; accostate
l’una all’altra
costituiscono un lungo
tubo detto spiritromba
che in posizione di
riposo è avvolta a
spirale e si trova
ventralmente al capo.
Il torace e le sue appendici
Il torace è suddiviso in tre segmenti: pro-, meso-, meta-torace;
ciascuno di essi è diviso in: un’area dorsale detta noto, un’area ventrale
detta sterno, e due aree laterali dette pleure.
Organizzazione per segmenti e aree
Le zampe
( coxa + trocantere + femore + tibia +tarso + pretarso )
pretarso
Adattamenti agli ambienti delle zampe:
cursorie – natatorie – prensili
raptatorie – saltatorie - fossorie
pidocchio
Le zampe
Zampa saltatoria di cavalletta
coxa
femore
trocantere
tibia
Zampa saltatoria di pulce
tarso
Le zampe
Zampa fossoria di grillotalpa
tibia
femore
coxa
trocantere
Le zampe
Zampa raptatoria di mantide
tibia
femore
trocantere
coxa
Le ali e loro differenti forme
Le ali sono ricche di nervature che conferiscono resistenza
alla lamina alare.
cimice
Emielitra: parzialmente
sclerificata
cavalletta
coleottero
Elitra: totalmente
sclerificata
Tegmine: lievemente
sclerificata su tutta la
superficie
A. membranosa
Le ali e loro differenti forme
aleirodi
Ali ricoperte di cera
elitre
coleottero
piralide
Ali ricoperte di squame
mosche
1 paio di ali membranose
Organizzazione dell’addome
urotergiti
urosterniti
cerci
valviferi
valvule
Addome a telescopio
Le appendici addominali
cerci
pungiglione
ovopositore
Pungiglione dell’ape
seghettato
Anatomia interna
• Gli insetti sono dotati di organi e sistemi che presiedono alle varie
funzioni della vita vegetativa e riproduttiva.
1. Cerebro
2. Ganglio ipocerebrale
3. Corpo allatum
4. Corpo faringeo
5. Aorta
6. Ganglio stomacale
7. Ingluvie
8. Ventriglio
9. Valvola cardiaca
10. Mesentero
11. Emocele
12. Ventricolite
13. Cuore
14. Ostiolo
15. Retto
16. Ano
17. Vagina
18. Ganglio frontale
19. Cingolo periesofageo
20. Epifaringe
21. Faringe
22. Gnatocerebro
23. Esofago
24. Gangli ventrali
25. Valvola pilorica
26. Tubi malpighiani
27. Proctodeo
28. Ovariolo
29. Ovario
30. Spermateca
Gli insetti: il sistema nervoso
Il sistema nervoso negli insetti è sviluppato (vita di relazione). L’unità strutturale del
sistema nervoso è la cellula nervosa o neurone specializzata nella ricezione e
trasmissione di impulsi.
Il neurone è formato da:
• corpo cellulare che contiene il nucleo e il citoplasma
• dentriti che sono dei prolungamenti citoplasmatici (ramificazioni riceventi)
• assone o neurite (ramificazione trasmittente).
Negli insetti si riconoscono 3 tipi di neuroni:
• sensoriali (ricevono gli stimoli dall’ambiente esterno ed interno al corpo);
• associativi (portano l’informazione da un neurone all’altro);
• motori (trasmettono l’impulso ai muscoli).
Trasmissione impulso nervoso
Neurotrasmettitore è l’acetilcolina. È il composto chimico responsabile in molti
organismi (tra cui l’uomo) della neurotrasmissione.
L'acetilcolina è un estere di acido acetico e colina
Il neurite di una cellula libera acetilcolina che stimola il dendrite della cellula seguente.
Lo stimolo cessa per l’inattivazione di queste sostanze da parte dell’enzima colinesterasi
che scinde l’acetilcolina in acido acetico e in colina.
La scoperta della colinesterasi ha permesso la creazione di insetticidi ad azione
anticolinesterasica (fosforganici, carbammati); questi insetticidi, bloccando l’enzima,
determinano un accumulo di acetilcolina che provoca la morte dell’insetto.
Sistema nervoso
Il sistema nervoso
degli insetti viene
distinto in:
1. centrale
2. viscerale
3. periferico
1. Sistema nervoso centrale
Doppia catena di gangli disposti ventralmente (catena ventrale), collegati tra di loro.
Sono presenti masse gangliari tra segmenti continui.
Nel capo i gangli sono 2, una sopraesofagea (cerebro) ed una sottoesofagea
(gnatocerebro) unite dal cingolo periesofageo.
1. Sistema nervoso centrale: cerebro
Il cerebro (C) o cervello o ganglio
sopraesofageo si compone di 3 parti:
protocerebro (1),
deutocerebro (2),
tritocerebro (3)
Il protocerebro è molto sviluppato e composto di 2 emisferi ciascuno con
un lobo (LO) verso l’occhio composto. Innerva anche gli ocelli.
Il deutocerebro ha 2 lobi olfattivi (NA) che innervano le antenne.
Il tritocerebro, poco sviluppato innerva il labbro superiore (NL) ed il
clipeo. Da esso partono 2 nervi (NTr) che convergono nel ganglio frontale
(GF) sotto la fronte dal quale parte il SNviscerale.
1. Sistema nervoso centrale: gnatocerebro
Il ganglio sottoesofageo (GSE) o
gnatocerebro è costituito dalle prime 3
coppie gangliari ventrali fuse. Innerva
l’apparato boccale, le ghiandole
salivari, ecc…
La catena gangliare ventrale è
originariamente costituita di 3 (torace)
più 11 (addome) coppie di gangli che
possono fondersi in un’unica massa
toracica o addominale innerva le zampe, le
ali, l’apparato genitale.
2. Sistema nervoso viscerale o simpatico
Gestisce l’intestino i genitali, le
trachee e gli stigmi.
Fanno parte di questo sistema due
corpi cardiaci e due corpi allati,
importanti centri di produzione di
ormoni regolatori della crescita e
delle mute.
3. Sistema nervoso periferico
Collega il sistema nervoso centrale ai muscoli
e agli organi di senso.
È costituito dai neuroni sensoriali e da quelli
motori. Il centro di ricezione degli stimoli è il
sensillo (meccanorecettori, chemiorecettori,
igrorecettori, termorecettori, fotorecettori).
Gli insetti: il sistema muscolare
•
•
Muscoli splancnici o viscerali a fibra liscia (app. digerente,
cuore ecc.);
Muscoli scheletrici o somatici a fibra striata.
I muscoli degli insetti sono quasi tutti del tipo striato.
Gli elementi strutturali sono le miofibrille longitudinali.
La grande superficie interna dell’esoscheletro
consente l’attacco di muscoli scheletrici in numero
decisamente superiore di quelli che possono inserirsi
sull’impalcatura scheletrica dei Vertebrati.
Detti muscoli sono collegati a molti apodemi, fragmi
e furche, al tentorio o direttamente sulle superfici
interne del tegumento.
Gli organi interni sono rivestiti da muscolatura
viscerale.
Gli insetti: il sistema digerente
È distinguibile in tre parti:
1. Stomodeo (parte anteriore) – dall’apertura boccale alla valvola cardiaca;
2. Mesentero (parte mediana) – dalla v. cardiaca alla v. pilorica;
3. Proctodeo (parte posteriore) – dalla v. pilorica all’ano.
Sistema digerente
1.
•
•
•
•
2.
Lo stomodeo comprende quattro parti:
faringe funzione di pompa aspirante;
esofago tubo di collegamento;
ingluvie funge da deposito temporaneo di cibo;
ventriglio svolge la funzione di triturazione del cibo.
Il mesentero svolge la funzione di tipo digestivo nel primo tratto e, assorbente
nell’ultimo tratto.
3. Il proctodeo ha una parete con struttura simile a quella dello stomodeo e comprende
tre parti: ileo, colon e retto. In molte specie di insetti il proctodeo ospita diversi
microrganismi simbionti (batteri, funghi, ecc) che coadiuvano la digestione.
Fisiologia del Sistema digerente
La fisiologia del sistema digerente è in dipendenza del tipo di alimentazione:
• umifaga (humus)
• micofaga (funghi)
• entomofaga (insetti) (predatori, parassitoidi)
• ematofaga (sangue vertebrati)
• fitofaga (vegetali) (monofagia, oligofagia, polifagia)
• Rizofaga
• Xilofaga
• Fillofaga
• Antofoga
• Carpofaga
Rizofagi
larva di maggiolino
Xilofagi
larva di rodilegno giallo
termiti
Fillofagi
Fitomizi
danno da fillominatore
colonia di afidi
adulti di maggiolino
colonia di psille
Antofagi
larva di tignola
danno di tignola
Carpofagi
larva di tignola
danno di tignola
Gli insetti: apparato respiratorio
Negli artropodi si sono affermati svariati organi per gli scambi
respiratori che devono assicurare la diffusione dei gas
nonostante la presenza dell’esoscheletro.
Le specie di insetti acquatiche sono in genere provviste di
tracheobranchie capaci di utilizzare l’ossigeno disciolto in
acqua.
L’apparato respiratorio degli insetti è formato da una rete di
tubuli, detta apparato tracheale, che trasporta l’ossigeno
dall’esterno all’interno del corpo, raggiungendo ogni organo e
tessuto.
L’apparato tracheale è costituito da:
•Stigmi aperture esterne delle trachee (pori);
•Trachee sono tubi che si diramano all’interno del corpo;
•Tracheole sono tubuli più sottili che si diramano dalle trachee;
•Sacchi aerei sono dilatazioni delle trachee che consentono la
riserva di aria. Svolgono anche la funzione di regolatrice del
volo, diminuendo il peso specifico dell’insetto.
Gli insetti: apparato circolatorio
Il sistema circolatorio è di tipo
aperto, in esso scorre l’emolinfa
(sangue), spinta da una struttura
specializzata, il cuore.
L’emolinfa si allontana dal cuore
all’interno di vasi centrifughi
abbastanza brevi per raggiungere
cavità chiamate seni e ritorna al
cuore tramite pori forniti di
valvole.
Il complesso di seni si chiama
emocele: è un sistema cavitario
che non rappresenta una sezione
del celoma.
L’emolinfa è formata da una fase
liquida, il plasma, e una fase
corpuscolare, gli emociti. Il
plasma è vischioso e trasparente,
con una colorazione in genere
giallo-verdastra.
Gli insetti: apparato escretore
È costituito dall’insieme di organi
che presiedono all’eliminazione
delle sostanze di rifiuto originate
dal metabolismo.
Gli organi che costituiscono
questo complesso sono di varia
natura e possono essere localizzati
(tubi malpighiani) oppure diffusi
in tutti il corpo (nefrociti, cellule
uriche).
La funzione di organo escretore
suppletivo può essere svolta anche
dal tegumento con l’eliminazione
di cataboliti durante la fase della
muta.
tubi malpighiani
Gli insetti: apparato riproduttore
L’apparato riproduttore è posto nell’addome.
Gli insetti hanno normalmente sessi separati
(gonocorismo); raro è l’ermafroditismo (es.
cocciniglia Icerya phurcasi). Negli insetti
ermafroditi le gonadi producono gameti sia
maschili che femminili, che si autofecondano; il
maschio compare saltuariamente e feconda
l’individuo ermafrodita.
Gli organi della riproduzione sono costituiti
dalle seguenti parti:
• due gonadi (testicoli nel maschio e ovari nelle
femmine che producono i gameti)
• gonodotti pari (convogliano i gameti prodotti
dalle gonadi)
• gonodotto impari (che comunica con
l’esterno)
• genitali esterni (organo copulatore nel
maschio e ovopositore nella femmina)
• agli organi descritti se ne aggiungono altri
chiamati organi accessori che coadiuvano la
funzionalità dell’apparato riproduttore.
Gli insetti
Riproduzione:
• Anfigonia: è la riproduzione che avviene mediante la fecondazione della cellula uovo da
parte dello spermatozoo. Entrambi i sessi pertanto partecipano nell’ottenimento della
generazione finale.
• Partenogenesi: è il tipo di riproduzione in cui la cellula uovo si sviluppa senza essere stata
fecondata dallo spermatozoo. In seguito alla partenogenesi possono originarsi solo maschi
(arrenotoca) o solo femmine (telitoca) o entrambi (deuterotoca).
Gli insetti possono essere:
• ovipari: depongono le uova
• ovovivipari: cioè depongono le uova con l’embrione in avanzato stadio di sviluppo
• vivipari: partoriscono individui più o meno sviluppati.
Generalmente le uova vengono deposte singolarmente o riunite in gruppi di diversa forma
(ooteche).
crisopa
coccinelle
mantide religiosa
Gli insetti
Sviluppo e metamorfosi:
Negli insetti l’accrescimento si svolge in modo continuo (accrescimento in peso) e discontinuo
(accrescimento in lunghezza) in conseguenza della presenza dell’esoscheletro.
Il cambio di cuticola ha luogo attraverso meccanismi fisiologici e morfologici che culminano
nell’allontanamento della vecchia cuticola (esuvia) nel momento in cui avviene la muta.
Approssimandosi il periodo in cui avviene questa sostituzione (periodo critico) l’individuo cessa di nutrirsi,
le cellule dell’epidermide aumentano di volume. Le ghiandole della muta secernono il liquido esuviale che
dissolvono buona parte della vecchia cuticola. Questo materiale viene utilizzato per produrre la nuova
cuticola (dall’esterno verso l’interno: epi eso ed endo).
Tra il momento in cui avviene il distacco della vecchia cuticola dall’epidermide (apolisi) e il momento della
fuoriuscita dell’individuo dall’esuvia (ecdisi) può passare del tempo detto fase farata. Il periodo di vita che
intercorre fra due mute viene definito età o stadio.
Gli insetti
Sviluppo e metamorfosi:
Metamorfosi: trasformazioni (anatomiche-fisiologiche) che gli insetti subiscono nel corso delle mute fino a
divenire adulti.
Adulto (o Immagine): stadio di sviluppo degli insetti potenzialmente capace di riprodursi dotato di ali
completamente formate.
La metamorfosi (trasformazione) può essere poco rilevabile (m. incompleta) o profonda (completa). Nel
primo caso lo stadio di adulto viene raggiunto attraverso stadi giovanili (neanidi) che già dalla nascita
presentano molti dei caratteri del futuro adulto. Nella m. completa dall’uovo fuoriesce un piccolo essere
(larva) molto diverso dallo stadio immaginale.
La metamorfosi negli insetti viene classificata in base alla presenza delle ali nell’adulto.
Negli insetti Apterigoti o atteri primitivi vi è una m. ridotta (ametabolia) o solo viene aggiunto un segmento
addominale (anametabolia).
Gli Pterigoti o insetti alati presentano invece una m. incompleta (eterometabolia) o completa (olometabolia).
Gli eterometaboli sono definiti anche esopterigoti, gli olometaboli endopterigoti.
Gli insetti
Muta e metamorfosi:
Gli insetti
Sviluppo post-embrionale: larve
• Protopode (ciclopiformi): capo grosso, torace piccolo, addome
talora assente. Possono vivere solo da endoparassiti.
• Oligopode: (campodeiformi) sono munite di zampe toraciche.
Possono inoltre essere: platiformi, elateriformi, scarabeiformi.
• Polipode: (eruciformi) sono munite di zampe toraciche e di un
numero vario di pseudozampe addominali.
• Apode: (vermiformi) sono privi di zampe. Si distinguono in
eucefale, microcefale, criptocefale.
Larve polipode: (a) Lepidoptera:Sphingidae; (b) Lepidoptera: Geometridae; (c) Hymenoptera: I Diprionidae.
Larve oligopode: (d) Neuroptera: Osmylidae; (e) I Coleoptera: Carabidae; (f) Coleoptera: Scarabaeidae.
Larve apode: (g) Coleoptera: Scolytidae; (h) Diptera: Calliphoridae; (i) Hymenoptera: Vespidae
Gli insetti
Sviluppo post-embrionale: pupe
• Dectiche: munite di mandibole attive.
• Adectiche: immobili
• Exarate: munite di appendici libere e distaccabili.
• Obtecte: appendici incollate al corpo da un'unica cuticola.
La pupa nei lepidotteri viene denominata Crisalide.
• Anoiche:scoperte prive di protezione.
• Evoiche: protette entro bozzoli.
In alcuni ditteri le pupe sono incluse in pupari, strutture
derivanti dalla cuticola dell’ultima età larvale.
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