Biologia Applicata Biotecnologie Dif esa delle colture Volume 1 - Parte generale Materiali Guida per il docente 2 modulo 1 Le piante e le avversità INTRODUZIONE AI CONTENUTI INQUADRAMENTO GENERALE E OBIETTIVI I prerequisiti necessari per lo sviluppo e la comprensione dei contenuti sono richiamati dalle seguenti tracce concettuali. Perseguire e consolidare gli obiettivi voluti con lo sviluppo e la sintesi dei saperi proposti. Organismi: autotrofi, eterotrofi Ecologia generale: organismi (produttori, consumatori, decompositori), habitat, nicchia ecologica, catena alimentare, piramide ecologica Agroecologia: ambiente naturale, antropizzazione, agroambiente Rapporti trofici: saprofitismo, parassitismo, simbiosi Cellula vegetale - struttura: parete, membrana, plastidi, vacuoli Cellula vegetale - costituenti: molecole organiche, genoma, enzimi Cellula vegetale - funzioni: metabolismo, osmosi, trasporto attivo e passivo Piante superiori: morfologia e strutture Radici - funzioni: ancoraggio, assorbimento, accumulo Fusto - funzioni: trasporto linfa grezza, traslocazione linfa elaborata Foglia - funzioni: fotosintesi, respirazione, traspirazione Fiore e frutto - funzioni: riproduzione, moltiplicazione, accumulo Le piante coltivate a scopo alimentare e ornamentale appartengono, in generale, alle Spermatofite. - habitat - rizosfera - fillosfera - sfera legnosa Gli organismi ostili attaccano e parassitizzano le piante causando danni diretti o indiretti alle produzioni. - parassiti - agenti di malattia - agenti di danno Le piante si contrappongono agli attacchi dei parassiti con vere e proprie reazioni di autodifesa di varia natura. - sistema biologico di vigilanza - reazioni di ipersensibilità - resistenze sistemiche acquisite Nel tempo, col progredire delle pratiche agricole, l’uomo ha provveduto a sviluppare anche le tecniche di difesa contro i parassiti di varia natura. - pratiche agricole - colture agrarie - difesa in fase di produzione - difesa in fase di conservazione Sin dalla notte dei tempi, la storia insegna che spesso le ragioni di grandi sconvolgimenti e migrazioni della specie umana sono riconducibili a problematiche legate alla distruzione delle coltivazioni agrarie. - flagelli biblici - ruggine dei cereali - peronospora della patata - fillossera della vite - zolfo e rame - arsenicati e oli minerali - piretroidi e DDT Modulo 1 - Le piante e le avversità 3 Verifica dell’apprendimento - Modulo 1 Domande a risposta multipla b. un sistema di penetrazione dei microrganismi c. un sistema di attacco degli insetti 1. L’habitat della pianta comprende a. un ambiente fisico b. due ambienti fisici diversi c. tre ambienti fisici diversi 2. La rizosfera è la zona occupata da a. radici b. radici e terreno c. radici, terreno e microrganismi 10. Ospite suscettibile, patogeno virulento e condizioni ambientali favorevoli sono i tre elementi che si trovano a. nello schema di Levitt b. nell’indice di MacKinney c. nel triangolo della malattia 3. Le condizioni ambientali della fillosfera sono a. meno stabili rispetto a quelle della rizosfera b. più stabili rispetto a quelle della rizosfera c. identiche rispetto a quelle della rizosfera 11. La cuscuta è una a. crittogama parassita b. pteridofita infestante c. fanerogama parassita 4. Il rapporto biotrofico fra pianta e parassita avviene a. senza che le cellule vengano portate a morte b. con la morte delle cellule c. con la morte di alcune cellule 12. I funghi non sono organismi a. eucariotici b. eterotrofi c. fotosintetizzanti 5. Quando un parassita si sviluppa su sostanze ottenute dalla distruzione delle cellule si parla di a. rapporto biotrofico b. rapporto emibiotrofico c. rapporto neurotrofico 6. Il triangolo della malattia rappresenta le interazioni a. fra pianta e parassita b. fra ospite, patogeno e condizioni ambientali c. fra ospite, patogeno e condizioni ambientali nel tempo 7. Gli insetti sono a. agenti di malattia b. agenti di danno c. entrambi 8. La fitopatologia è la scienza che si occupa di a. agenti di danno b. agenti di malattia c. entrambi 9. Il sistema biologico di vigilanza è a. un meccanismo di autodifesa della pianta 13. Gli sclerozi sono a. conidiofori strettamente riuniti in fasci a partire dalla base b. corpi ifali specializzati coinvolti nella sopravvivenza allo stato latente e capaci di sopravvivere nel terreno per periodi considerevoli (talora, anni) c. corpi fruttiferi degli ascomiceti globosi e privi di aperture 14. I virus sono visibili al microscopio a. stereoscopico b. ottico c. elettronico a trasmissione 15. I batteri fitopatogeni sono organismi a. procariotici b. capaci di penetrazione diretta nell’ospite (tramite perforazione della cuticola) c. pluricellulari 16. Nelle fanerogame parassite è assente a. l’austorio b. la funzione clorofilliana c. l’organo fiorale Vero o falso 1. La fillosfera comprende fogli, fiori, frutti 2. Il grado di virulenza dipende solo da fattori intrinseci 3. Gli agenti di danno sono solo di natura biologica 4. Gli agenti di malattia sono solo di natura biologica 5. La rapidità di riproduzione di un organismo ne aumenta il grado di virulenza 6. Il grado di virulenza dei patogeni dipende anche dalla pratica della monocoltura 7. L’epidemiologia studia la diffusione delle malattie 8. I patoeni neurotrofici non distruggono le cellule della pianta 9. L’autodifesa biologica della pianta dipende da geni 10. Le malattie delle piante non erano conosciute in passato 4 modulo 2 Lo studio delle malattie INTRODUZIONE AI CONTENUTI INQUADRAMENTO GENERALE E OBIETTIVI I prerequisiti necessari per lo sviluppo e la comprensione dei contenuti sono richiamati dalle seguenti tracce concettuali. Perseguire e consolidare gli obiettivi voluti con lo sviluppo e la sintesi dei saperi proposti. Piante: crittogame, fanerogame Agenti naturali: ambiente, clima, elementi climatici Agenti biotici: microrganismi (virus, viroidi, batteri, funghi) Malattie: virali, batteriche, fungine Piante - fisiologia: nutrizione, fisiopatie (carenze, eccessi) Piante autodifesa: meccanismi di reazione e riparazione Le sfere trofiche: fillosfera, rizosfera, sfera legnosa Apparati vegetativi: radici, fusto, foglie Apparati riproduttivi: fiore, frutto, seme Rapporto trofico: coevoluzione pianta e patogeno Ciclo biologico: sessuato, asessuato, alternanza di riproduzione Laboratorio biologico: strutture, materiali, microscopio (uso e funzioni) Genetica: DNA, RNA, codice genetico, sintesi proteica, mutazioni e alterazioni geniche Le malattie si manifestano con sintomi e alterazioni esteriori di cui dobbiamo indagare le cause. - sintomatologia - eziologia - diagnosi I sintomi della malattia possono riguardare tutta la pianta o solo parte di essa. - sintomatologia diffusa - radici e colletto - tronco e rami - getti, foglie, fiori, frutti La diagnosi deve fornire una descrizione precisa e completa della malattia indagata. - diagnosi sintomatica - diagnosi funzionale - diagnosi sierologica - diagnosi molecolare Le fasi di sviluppo, propagazione e diffusione della malattia sono diversifi cate in rapporto sia alle condizioni pedoclimatiche sia alla pianta ospite attaccata. - contatto e colonizzazione - penetrazione e incubazione - insorgenza dei sintomi - riproduzione ed evasione - sopravvivenza del patogeno La resistenza delle piante ai patogeni e alla diffusione delle infezioni è data da barriere di tipo istologico-meccanico e di tipo chimico-biologico, o da recettori specifici. - difese pre-infezionali - difese passive o costitutive - difese attive o inducibili - difese post-infezionali e indotte Le malattie o il danno si distinguono in base all’agente o alla diagnosi, mentre le fi siopatie dipendono dalle condizioni ambientali. - malattie e danni - da fattori biologici - da fattori infettivi e parassitari - stress ambientali e nutrizionali Modulo 2 - Lo studio delle malattie 5 Verifica dell’apprendimento - Modulo 2 Domande a risposta multipla 1. In base alla diffusione e alla severità dell’infezione, le malattie si classificano come a. localizzate o sistemiche b. endofitiche, ecto-endofitiche, ecto-epifitiche, ectofitiche ed epifitiche c. endemiche, epidemiche, sporadiche e pandemiche 2. La divergenza sintomatologica è la situazione in cui a. un agente di stress produce sulle piante una gamma di sintomi alquanto diversi fra loro b. si è in presenza di soli sintomi patognomonici, ovvero quelli caratteristici ed esclusivi di una malattia, tali da accreditare una diagnosi c. si è in presenza di soli sintomi di sospetto, ovvero quelli che si limitano a indirizzare il ragionamento diagnostico verso una determinata causa 3. La malattia è a. un’alterazione improvvisa di struttura e funzione causata da un fattore irritante discontinuo b. il prodotto di un mutuo conflitto e di una protratta e reciproca influenza tra pianta e patogeno c. qualunque effetto avverso misurabile 4. Con il termine “inoculo” si intende a. il punto, sulla superficie fogliare, in cui è avvenuta la penetrazione attiva di un patogeno fungino b. l’insieme degli elementi infettivi (propaguli) di un agente patogeno c. il vettore, attraverso il quale il propagulo penetra nell’ospite 5. Quanti sono i postulati di Koch? a. 3 b. 4 c. 6 6. Un organismo che vive a spese di un altro essere vivente, senza fornire in cambio alcun beneficio, è a. predatore b. saprofita c. parassita 7. Tutti i parassiti delle piante, salvo rare eccezioni, sono anche a. autotrofi b. patogeni c. sporigeni 8. Le avversità in cui gli agenti eziologici sono di natura ambientale sono a. virosi b. agenti di danno c. fisiopatie d. agenti di malattia e. funghi oomiceti 9. La penetrazione attiva di un patogeno a. viene attuata da virus, batteri, funghi b. si attua quando il patogeno penetra attraverso il tegumento intatto c. si attua quando il patogeno penetra attraverso vie artificiali (ferite, lesioni) d. si attua quando il patogeno penetra attraverso vie naturali (stomi, lenticelle) e. viene attuata esclusivamente dai funghi f. è un momento dell’incubazione 10. Il periodo di incubazione di un patogeno a. è un importante momento di contaminazione b. è un evento successivo all'infezione c. è il tempo che intercorre fra il momento di inoculazione e la comparsa dei sintomi d. riguarda sia i parassiti endofiti sia quelli ectofiti e. riguarda solo i parassiti endofiti perché si sviluppano nell'ospite 11. L’inoculazione è a. il momento in cui il patogeno ha raggiunto l’ospite b. la fase di evasione del fungo c. la fase di moltiplicazione del patogeno 6 Modulo 2 - Lo studio delle malattie Associa alla definizione il termine corrispondente 1. malattia localizzata A immunità 2. malattia a veloce diffusione B attiva 3. malattia che interessia più continenti C clamidospore 4. si manifesta quando la pianta ha contratto infezione D endemica 5. grado di patogenicità E incubazione 6. penetrazione del patogeno attraverso il tegumento F suscettibilità 7. quantità di patogeni che consente l’infezione G virulenza 8. spore agamiche atte a conservare il fungo H epidemica 9. periodo che intercorre fra inoculazione e comparsa dei sintomi I pandemica 10. proprietà della pianta ad essere attaccata dal patogeno A potenziale di inoculo Ordina i momenti della diagnostica fitopatologica 1. 2. 3. 4. analisi istologica analisi visiva di laboratorio campionamento isolamento in vitro 5. comparazione di sintomi 6. camera umida 7. analisi visiva di campo Vero o falso 1. Per una diagnosi corretta devo raccogliere anche parti sane 2. La resistenza è la proprietà della pianta ad essere disponibile all’infezione e diffusione 3. Per una diagnosi corretta bisogna conoscere le condizioni dell’ambiente 4. Solo quando il patogeno attraversa ferite e vie artificiali si parla di penetrazione passiva 5. Il periodo di incubazione si verifica fra l’inoculazione e la comparsa dei sintomi 6. La penetrazione attiva avviene attraverso vie naturali, stomi e lenticelle 7. La reazione della pianta all’infezione può essere rivolta contro le tossine prodotte dal patogeno 8. Per una diagnosi corretta devo prendere solo i campioni malati 9. Le fisiopatie sono originate solo da stress idrici 10. Le infezioni secondarie sono tipiche di infezioni monocicliche 11. La refrattarietà è la capacità di una pianta a resistere a un attacco 12. L’incubazione è il tempo che intercorre fra l’ingresso del patogeno e la manifestazione dei sintomi 13. Il potenziale di inoculo è la resistenza di una pianta 14. La disponibilità di una pianta ad ammalarsi è detta immunità 15. La gravità di una infezione dipende solo dalla virulenza del patogeno 16. Una malattia è localizzata quando non esiste inoculazione 17. Quando i patogeni svolgono la loro azione all’interno dell’ospite sono detti endoparassiti 18. La diagnosi è l’aspetto con cui si manifesta una malattia 19. La camera umida è un metodo di campionamento 20. La resistenza post-infezionale è detta refrattarietà Ordina le fasi della patogenesi post-infettiva 1. inoculazione 2. comparsa dei sintomi 3. penetrazione passiva 4. incubazione 7 modulo 3 Fitovir us INTRODUZIONE AI CONTENUTI INQUADRAMENTO GENERALE E OBIETTIVI I prerequisiti necessari per lo sviluppo e la comprensione dei contenuti sono richiamati dalle seguenti tracce concettuali. Perseguire e consolidare gli obiettivi voluti con lo sviluppo e la sintesi dei saperi proposti. Genoma: struttura del DNA e del RNA Cellula eucariote: struttura e metabolismo, sintesi proteica Tessuti vegetali: strutture, plasmodesmi, floema, xilema Meristemi apicali: tessuti meristematici, differenziazione cellulare Sintomatologia: pianta, organi, tessuti Diagnostica: metodiche di campo e laboratorio Propagazione vegetativa: talea, margotta, propaggine, innesto Colture in vitro: isolamento, propagazione, moltiplicazione Le piante, così come tutti gli esseri viventi, sono attaccate da entità infettive chiamate “virus” e “viroidi”; questi sono parassiti obbligati, che causano ingenti danni alle coltivazioni agrarie. - caratteristiche del virus - morfologia esterna - classificazione delle entità virali I fitovirus sono costituiti da una molecola di acido nucleico, spesso RNA a filamento singolo, dentro un involucro proteico e, per replicarsi e diffondersi, sfruttano il metabolismo dell’ospite. - struttura del virus - struttura del capside - biologia virale Sotto il profilo epidemiologico e fitoiatrico, è importante conoscere il modo di trasmissione da una pianta infetta a una sana, trasmissione che può avvenire sfruttando i metodi di riproduzione della pianta infetta oppure con veri e propri vettori esterni. - diffusione del virus - trasmissione verticale - trasmissione orizzontale - trasmissione per vettore Quando non è possibile diagnosticare la presenza di virus, con metodi visivi, sono necessarie specifiche tecniche di laboratorio per certificare la reale condizione di “virus-esenti”. - metodologie di rilevamento - piante indicatrici - diagnosi sierologiche - test ELISA Non esiste una cura diretta contro le virosi; tuttavia è possibile l’azione preventiva contro il rischio infezione, sia con tecniche di accertamento in laboratorio sia agendo direttamente contro i possibili vettori esterni. - distruzione delle piante infette - termoterapia per piantemadri - colture in vitro di apici meristematici - esclusione ed eradicazione dei vettori esterni 8 Modulo 3 - Fitovirus Verifica dell’apprendimento - Modulo 3 Vero o falso 1. I virus sono cellule 2. Alcuni i virus hanno un capside 3. I virus si muovono autonomamente 4. I virus sono formati da un involucro proteico e da acido nucleico 5. La maggior parte dei virus vegetali presenta DNA 6. L'acido nucleico si localizza generalmente nel nucleo della cellula ospite 7. I retrovirus sono virus a DNA 8. I virus che diventano rossi alla colorazione Gram sono negativi 9. La termoterapia consiste nel bruciare le parti infette 10. La coltura meristematica è esente da virus 11. I virus sono organismi viventi 12. I virus sono formati da un capside e da una molecola di acido nucleico Domande a risposta aperta 1. Descrivi la struttura di un virus. 2. Descrivi la patogenesi delle virosi. 3. Come avviene la replicazione del virus? 4. Come avviene la trasmissione dei virus? 5. Quali sono le tecniche di profilassi e terapia dei fitovirus? Domande a risposta multipla 1. I virus si riproducono per a. gameti b. scissione binaria c. gemmazione d. nessuna di queste 2. I virus che attaccano le piante non si trovano nei tessuti a. parenchimatici b. meristematici c. vascolari 3. Come si chiama l’involucro che costituisce la struttura esterna del virus? a. Cartuccia b. Capsula c. Capside 4. I virus sono a. nello stesso tallo b. in talli diversi c. sia nello stesso tallo sia in talli diversi 5. Il test ELISA si esegue per a. individuare una fisiopatia b. individuare un virus c. vedere i batteri 6. I virus sono visibili al microscopio a. stereoscopico b. ottico c. elettronico a trasmissione 7. Se i virioni sopravvivono nel vettore per un lungo periodo di ritenzione si parla di trasmissione a. semipersistente b. persistente c. non persistente 8. Come si chiama la proprietà di un virus che, avendo infettato un ospite, previene o impedisce l'infezione dello stesso ospite da parte di un altro agente patogeno? a. Preimmunità b. Resistenza acquisita c. Resistenza costitutiva 9. La trasmissione di un virus da genitori a figli attraverso seme, bulbi, talee è a. orizzontale b. verticale c. indifferente Se a ogni affermazione operi la scelta esatta, unendo le lettere troverai il nome di colui che ha individuato il primo virus nel mosaico del tabacco: Beijerinck. A E I J B Non sono cellule O Hanno una parete R Si muovono autonomamente G Sono formati da soli acidi nucleici N I retrovirus sono virus a RNA C I batteriofagi distruggono i batteri O I prioni sono virus E Il virus HIV è un virus a RNA R L'acido nucleico si localizza generalmente nel nucleo della cellula ospite I Il virus HIV si trasmette attraverso sangue e liquidi biologici H I retrovirus sono virus a DNA P I batteriofagi distruggono i virus K I prioni sono costituiti da proteine Sono cellule Hanno un capside Sono trasportati da vettori Sono formati da un involucro proteico e da acido nucleico S Il virus HIV è un virus a DNA F L'acido nucleico si localizza generalmente nel citoplasma della cellula ospite M Il virus HIV si trasmette attraverso l'aria 9 modulo 4 Batteri fitopatogeni INTRODUZIONE AI CONTENUTI INQUADRAMENTO GENERALE E OBIETTIVI I prerequisiti necessari per lo sviluppo e la comprensione dei contenuti sono richiamati dalle seguenti tracce concettuali. Perseguire e consolidare gli obiettivi voluti con lo sviluppo e la sintesi dei saperi proposti. La cellula: procariote, eucariote Organismi: unicellulari, pluricellulari Genoma: cromosomi, mitosi e meiosi Cellula: membrana cellulare Riproduzione: gamica e agamica Riproduzione: sessualità e parasessualità Variabilità genica: mutazioni Attività trofica: endofitia ed epifitia Tessuti vegetali vascolari: floema e xilema I batteri che parassitizzano i vegetali sono procarioti e possiedono generalmente una parete cellulare costituita da mureina, in base alla quale si distinguono in Gram + e Gram –; si riproducono sempre asessualmente e la variabilità genetica è garantita da fenomeni di parasessualità. - caratteristiche della cellula batterica - colorazione di Gram - scissione binaria - coniugazione, trasformazione, traduzione L’habitat in cui si sviluppano i batteri fitopatogeni è ricco di acqua, sostanze organiche, vitamine, ioni. Nei confronti della pianta sono soprattutto endofiti e si annidano nello xilema o negli spazi intracellulari. - batteri esterni o epifiti - batteri interni o endofiti - fattori determinanti la crescita batterica Sulle piante i danni procurati dai batteri si manifestano con una sintomatologia che riguarda tutte le tre sfere poiché coinvolgono i vari tessuti costituenti la pianta. - iperplasie, cancri, marciumi molli, maculature - malformazioni e anomalie dello sviluppo - batteriosi sistemiche, vascolari, parenchimatiche - batteriosi vascolari parenchimatiche Le malattie sviluppate dai batteri si evolvono sull’ospite seguendo varie fasi successive in funzione del substrato e delle condizioni influenti sulla crescita. - inoculazione - ancoramento - incubazione - evasione I fitoplasmi sono parassiti obbligati, incapaci di vivere al di fuori delle cellule vegetali ospiti. Sono microrganismi procarioti che si differenziano dai batteri per la mancanza di una propria parete cellulare. - caratteristiche dei fitoplasmi - biologia dello sviluppo - biologia della riproduzione 10 Modulo 4 - Batteri fitopatogeni Verifica dell’apprendimento - Modulo 4 Domande a risposta aperta 1. Che tipo di organismi sono i batteri? 2. Gli organuli cellulari sono presenti nella cellula batterica? 3. Come è formata la cellula batterica? 4. Come si riproducono i batteri? 5. Da che cosa è garantita la variabilità genetica dei batteri? 6. Che cosa è l’endospora? 7. I batteri fitopatogeni hanno generalmente l’endospora? 8. Come è detto l’involucro gelatinoso che avvolge la cellula di alcuni batteri? 9. Da che cosa è costituito il flagello? 10. Come appaiono i batteri Gram positivi? 11. Come appaiono i batteri Gram negativi? 12. In base a cosa i batteri possiedono colorazione diversa? 13. In base a cosa i flagelli si differenziano dai pili? 14. A seconda del luogo di infezione come si distinguono i batteri? 15. Come differisce l’inoculazione dei batteri da quella dei funghi? 16. Quali sono le aperture naturali attraverso cui penetrano i batteri? 17. Come avviene l’incubazione dei batteri? 18. Quali sono le fonti di inoculo dei batteri? 19. Come avviene la disseminazione dei batteri? 20. Come si classificano le malattie batteriche? Domande a risposta multipla 1. I batteri fitopatogeni sono organismi a. procariotici b. eucariotici c. pluricellulari 8. Quando i batteri si localizzano negli spazi intercellulari, le batteriosi sono a. parenchimatiche b. vascolari c. sistemiche 2. Le cellule procariotiche non hanno a. il citoplasma b. il DNA c. la membrana plasmatica d. la membrana nucleare 9. I fitoplasmi si differenziano dai batteri per a. maggiori dimensioni b. presenza di ribosomi c. assenza della parete 3. La parete della cellula batterica è costituita da a. cellulosa b. chitina c. mureina 10. Le malattie causate da fitoplasmi si localizzano nel a. parenchima b. xilema c. floema 4. I batteri che alla colorazione Gram appaiono rossi sono a. positivi b. negativi c. indifferenti 11. I batteri sono costituiti da cellule a. procariote b. eucariote c. pluricellulari 5. I batteri si riproducono per a. riproduzione sessuale b. schizogonia c. sporogonia 6. La penetrazione dei batteri nella pianta è a. attiva b. passiva c. indifferente 7. I batteri si moltiplicano durante un periodo detto a. ancoramento b. propagazione c. incubazione 12. La colorazione Gram dipende da a. citoplasma b. parete c. peptidoglicano 13. La colorazione Gram serve per colorare a. funghi b. insetti c. virus d. batteri 14. I Gram positivi sono a. gialli b. rossi c. blu Modulo 4 - Batteri fitopatogeni 15. A quale sottodivisione degli Eumiceti appartiene la Plasmopora viticola, agente della peronospora della vite? a. Mastigomiceti b. Ascomiceti c. Deuteromiceti 11 17. Invaginazioni della membrana cellulare dei batteri sono i a. mesosomi b. ribosomi c. cromosomi 18. L’endospora batterica è un organo di a. riproduzione b. conservazione 16. I batteri si riproducono per a. gameti b. scissione binaria c. gemmazione d. nessuna di queste 19. Le batteriosi che provocano alterazioni del metabolismo sono a. miste b. parenchimatiche c. iperplastiche Nel seguente brano sono stati fatti 5 errori: prova a individuarli. I batteri sono protozoi che vivono in tutti gli ambienti, possono avere metabolismo aerobio o metabolismo anaerobio e in questo caso danno luogo alle fermentazioni. I batteri sono tutti anaerobi. I virus vivono all'interno di un altro individuo e sono formati da capside e da acido nucleico; se questo è il DNA si hanno i retrovirus. I batteri si classificano in base alla forma, alla patogenicità, al metabolismo, alla capacità di produrre spore. Le spore dei batteri sono forme di riproduzione sessuata. In particolari condizioni i virus producono spore. Vero o falso 1. I batteri a. si classificano in base alla forma b. si classificano in base alla sostanza nucleare c. si classificano in base alla parete d. si classificano in base al metabolismo 2. I batteri a. possono essere solamente parassiti b. possono essere saprofiti c. se si nutrono di sostanze inorganiche semplici sono sempre autotrofi 3. I batteri a. si riproducono per spore b. si riproducono per scissione binaria c. si riproducono per coniugazione d. si riproducono per gameti 4. I batteri a. possiedono un unico cromosoma b. possiedono i plasmidi c. il cromosoma batterico è identico a quello delle cellule eucariotiche 5. I micoplasmi a. hanno dimensioni più piccole dei batteri e sono privi di parete cellulare b. si riproducono solo in presenza di organismi ospiti c. sono parassiti solo di cellule animali 12 modulo 5 Funghi fitopatogeni INTRODUZIONE AI CONTENUTI INQUADRAMENTO GENERALE E OBIETTIVI I prerequisiti necessari per lo sviluppo e la comprensione dei contenuti sono richiamati dalle seguenti tracce concettuali. Perseguire e consolidare gli obiettivi voluti con lo sviluppo e la sintesi dei saperi proposti. La riproduzione: gamica e agamica Gli organismi: autotrofi ed eterotrofi I funghi sono eterotrofi, eucarioti e senza clorofilla: quelli parassiti rappresentano le avversità più numerose per le colture agrarie provocando danni economici rilevanti. - funghi veri - corpo tallico - ifa unità fondamentale - micelio ifalico - parete cellulare con chitina Organismi fungo-simili, sono oggi posizionati in regni intermedi grazie a metodiche di indagine biochimiche, genetiche e molecolari; la classificazione è provvisoria perché non identifica la riproduzione sessuale. - Pseudofunghi - Chromista, Protozoa - parete cellulare con cellulosa - Funghi Mitosporici Nei funghi vi è sia la riproduzione asessuata (garantisce diffusione alla specie) sia la riproduzione sessuata (permette variabilità, conservazione e adattamento). Il ciclo è metagenetico con fasi aploide e diploide. - stadio anamorfo - stadio teleomorfo - ciclo olomorfico - conidi o sporangiospore - ciclo aplodiplonte - fase dicarion Con la biochimica si è stabilita, o meno, l’origine polifiletica di organismi fungo-simili, fungo-imperfetti e funghi veri. Sono classificati in regni diversificati e relativi phyla, che comprendono anche i patogeni di interesse agrario. - regno Chromista - phylum Oomycota - regno Protozoa - phylum Plasmodiophoromycota - regno Eumycota - phyla Chytidriomycota, Zygomycota, Basidiomycota Le colture vanno difese dai funghi fitopatogeni con agrofarmaci specifici; fenomeni di resistenza indotta, diretta o incrociata, possono compromettere l’efficacia del principio attivo. - patogeni monociclici - patogeni policiclici - resistenza e antiresistenza ai fungicidi - fungicidi monosito, oligosito La cellula: vegetale Biologia: riproduzione I cicli biologici: metagenetici Le piante: tallofite e cormofite Relazioni interspecifiche: saprofitismo, simbiosi, parassitismo Laboratorio biologico: indagine e diagnostica Classificazione: nomenclatura binomiale Modulo 5 - Funghi fitopatogeni 13 Verifica dell’apprendimento - Modulo 5 Domande a risposta aperta 1. 2. 3. 4. 5. Come avviene la riproduzione asessuata dei funghi? 6. Qual è il ciclo di un Basidiomicete? 7. Che cosa si intende per unione a uncino? Qual è il ciclo di un Ascomicete? Quali sono i corpi fruttiferi degli Ascomiceti? Che cosa si intende per unione a fibbia? Che cosa è un micelio dicariotico? Vero o falso 1. I cleistoteci sono corpi fruttiferi contenenti basidi 2. Gli apoteci sono corpi fruttiferi contenenti aschi 3. Quando il patogeno penetra attraverso il tegumento intatto si ha penetrazione attiva 4. Gli sterigmi sono peduncoli portanti le basidiospore 5. Gli sterigmi sono peduncoli portanti le ascospore 6. I rami conidiofori portano spore 7. Gli Oomiceti svernano come zoospora 8. L’asco non è un corpo fruttifero 9. L'oospora è la spora svernante dei Basidiomiceti 10. Le spore atte alla diffusione sono i conidi 11. L'asco è atto alla conservazione del fungo 12. I conidi possono essere conservati nei picnidi 13. Le basidiospore sono spore derivate da riproduzione gamica 14. L'ifa è una cellula allungata 15. Le clamidospore sono spore agamiche 16. I funghi hanno alternanza di riproduzione 17. Le zoospore sono dotate di flagelli 18. Il peritecio è un corpo fruttifero 19. Le clamidospore sono spore di conservazione del fungo 20. I funghi possono avere modalità di penetrazione attiva e passiva Domande a risposta multipla 1. Gli aschi contengono generalmente a. 4 spore all’esterno portate da sterigmi b. 8 conidiospore c. 8 ascospore 8. I Mixomiceti si nutrono per a. assorbimento b. fagocitosi c. pinocitosi 2. Quale delle seguenti strutture non è un corpo fruttifero? a. Carpoforo b. Cleistotecio c. Asco 9. Le ife conidiofore dei Deuteromiceti sono riunite in corpi fruttiferi vari di cui ricordiamo il a. picnidio b. asco c. basidio 3. Quale delle seguenti strutture contiene spore agamiche? a. Sclerozio b. Asco c. Basidio 10. L’oospora è la spora svernante dei a. Basidiomiceti b. Ascomiceti c. Oomiceti 4. Il micelio dei Basidiomiceti che ha cellule con coppie di nuclei è a. diploide b. dicarion c. basidio 5. Il peritecio è un corpo fruttifero a forma di a. coppa b. fiasco c. sfera 6. Il micelio dicariotico si forma a. dall’unione di due gameti b. in seguito all’unione a fibbia c. in seguito all’unione di due cellule 7. Le basidiospore sono l’elemento infettante dei a. Basidiomiceti b. Deuteromiceti c. Mixomiceti 11. La parete cellulare dei funghi, oltre che da cellulosa, è costituita da a. peptina b. peptidoglicano c. chitina 12. A quale sottodivisione degli Eumiceti appartiene la Plasmopora viticola, agente della peronospora della vite a. Astigomiceti b. Ascomiceti c. Deuteromiceti 13. L’incubazione è il periodo che intercorre a. fra la penetrazione del patogeno e il manifestarsi dei sintomi b. fra l’infezione primaria e secondaria c. fra i sintomi delle varie parti della pianta 14. Le rizomorfe sono a. aggregazioni di ife che formano cordoni miceliari b. corpiccioli rotondeggianti costituiti da ife c. corpi fruttiferi 14 Modulo 5 - Funghi fitopatogeni 15. I conidi sono forme di riproduzione a. gamica b. agamica c. parasessuale 16. La cariogamia è la fusione dei a. nuclei b. citoplasmi c. nuclei e citoplasmi 17. I funghi ectoparassiti si sviluppano a. all’interno dei tessuti dell’ospite b. all’esterno attraverso austori che inviano all’interno dell’ospite c. nel terreno 18. Il micelio cenocitico è un micelio a. non settato b. settato c. settato plurinucleato 19. Il ciclo aplodiplonte è solo a. aploide b. diploide c. aploide e diploide 20. Nei funghi omotallici i gameti sono a. nello stesso tallo b. in talli diversi c. sia nello stesso tallo sia in talli diversi 21. I funghi non sono organismi a. eucariotici b. eterotrofi c. foto-sintetizzanti 22. Gli sclerozi sono a. conidiofori strettamente riuniti in fasci a partire dalla base b. corpi ifali specializzati coinvolti nella sopravvivenza allo stato latente e capaci di sopravvivere nel terreno per periodi considerevoli (talora anni) c. corpi fruttiferi degli Ascomiceti globosi e privi di aperture 23. Nelle fanerogame parassite è assente a. l’austorio b. la funzione clorofilliana c. l’organo fiorale 24. Nei funghi Ascomiceti, i corpi fruttiferi sono rappresentati da a. acervuli, periteci e apoteci b. periteci, apoteci e cleistoteci c. cleistoteci, acervuli e picnidi 25. I corpi fruttiferi con forma chiusa e tondeggiante degli Ascomiceti sono detti a. carpofori b. cleistoteci c. picnidi d. apoteci e. periteci 26. Conidio è un termine che si riferisce a a. spore di conservazione dei Basidiomiceti b. spore agamiche c. spore interne ai periteci 27. Le ife plurinucleate e non settate sono tipiche di a. Ascomiceti b. Basidiomiceti c. Oomiceti d. Deuteromiceti 28. La parete cellulare dei funghi è costituita da a. pectina b. chitina c. peptidoglicano d. cellulosa 29. Quando un gamete è grande e immobile e l’altro piccolo e mobile si ha a. isogamia b. anisogamia c. oogamia 30. Gamete – zigote – meiosi – micelio è a. ciclo aplonte b. ciclo aplodiploide c. ciclo diplonte 31. Le ascospore derivano da a. 2 mitosi successive b. 2 meiosi successive c. 1 meiosi e successiva mitosi d. 1 mitosi e successiva meiosi 32. Le spore agamiche durature sono dette a. zoospore b. oospore c. clamidospore d. ascospore 33. L’oospora è la spora svernante dei a. Basidiomiceti b. Ascomiceti c. Oomiceti 34. Le ife che portano spore agamiche sono dette a. austori b. ife conidiofore c. rizomorfe d. rizoidi 35. Le rizomorfe sono a. aggregazioni di ife che formano cordoni miceliari b. corpiccioli rotondeggianti costituiti da ife c. corpi fruttiferi 15 modulo 6 Animali di interesse agrario INTRODUZIONE AI CONTENUTI INQUADRAMENTO GENERALE E OBIETTIVI I prerequisiti necessari per lo sviluppo e la comprensione dei contenuti sono richiamati dalle seguenti tracce concettuali. Perseguire e consolidare gli obiettivi voluti con lo sviluppo e la sintesi dei saperi proposti. La cellula: animale Biologia: metabolismo Molte specie animali sono agenti di danno nei confronti delle piante, a volte in modo grave. I Nematodi sono animali vermiformi e cilindrici che vivono prevalentemente nel terreno. - Nematodi - morfologia - anatomia - biologia - habitat L’interesse agrario nei confronti dei Nematodi è duplice: alcuni parassitizzano gli insetti e sono utilizzati nella difesa delle colture; altri, danneggiando le piante, vanno combattuti con adeguate strategie di lotta. - Entomoparassiti - Fitoparassiti - sintomatologia - danno I Molluschi sono animali caratterizzati da un mantello carnoso e, in alcuni casi, dalla presenza di una conchiglia. Quelli che si nutrono di vegetali possono provocare danni economicamente rilevanti. - Molluschi - morfologia - anatomia - biologia - habitat Il phylum di animali più numeroso è quello degli Artropodi. Comprende gli Insetti (trattati nel Modulo 7) e altre classi di organismi, come Aracnidi e Crostacei, che a vario titolo danneggiano le colture. - Ragni - Opilioni - Acari - Miriapodi - Crostacei Animali di taglia superiore, a volte, risultano agenti di danno per le piante. Si nutrono di parti epigee (foglie, frutti, semi) o ipogee (radici, bulbi, rizomi). La difesa da questi animali prevede, a seconda dei casi, l’utilizzo di sostanze repellenti o di metodi dissuasivi. - Uccelli - Mammiferi Biologia: riproduzione sessuale Biologia: partenogenesi Rapporti trofici: saprofitismo, simbiosi, parassitismo Rapporti trofici: agenti di danno Laboratorio biologico: indagine e diagnostica Classificazione: nomenclatura binomiale 16 Modulo 6 - Animali di interesse agrario Verifica dell’apprendimento - Modulo 6 Domande a risposta multipla 1. Da che cosa è rivestito il corpo dei Nematodi? a. Chitina b. Conchiglia c. Cuticola 6. Il corpo degli Artropodi è a simmetria a. radiale b. bilaterale c. radiale e bilaterale 2. Che cosa sono le cisti larvali? a. Formazioni dei Molluschi dopo la pioggia b. Formazioni di riproduzione dei Nematodi c. Formazioni che consentono ai Nematodi di sopravvivere in condizioni sfavorevoli 7. Fra gli Aracnidi l’ordine più dannoso all’agricoltura è quello dei a. Ragni b. Acari c. Miriapodi 3. I Molluschi fitofagi sono attivi a. in ambienti secchi b. dopo una pioggia c. nelle ore più calde 8. Lo gnatosoma è una porzione del corpo dei a. Nematodi b. Acari c. Molluschi 4. Gli Artropodi possiedono un esoscheletro di a. cutina b. cellulosa c. chitina 9. I Nematodi che svolgono un’azione limitante nei confronti degli Insetti sono a. Entomoparassiti b. Ectoparassiti c. Semiendoparassiti 5. Il numero di zampe degli acari è a. 6 paia b. 4 paia c. 3 paia 10. La difesa contro uccelli dannosi all’agricoltura si attua con a. fucili a ripetizione b. veleni c. repellenti Vero o falso 1. I Nematodi sono vermi cilindrici 2. Non esiste una difesa specifica contro i Nematodi 3. I ragni sono dannosi all’agricoltura 4. I Chilopodi sono predatori 5. I pedipalpi sono appendici boccali degli Acari 6. I Molluschi fitofagi sono attivi nelle ore calde del giorno 7. I Fitoparassiti sono acari 8. I passeri sono dannosi all’agricoltura 9. I ratti possono essere vettori di pericolose malattie umane 10. I caprioli danneggiano le semine 17 modulo 7 Insetti ed elementi di entomologia applicata INTRODUZIONE AI CONTENUTI INQUADRAMENTO GENERALE E OBIETTIVI I prerequisiti necessari per lo sviluppo e la comprensione dei contenuti sono richiamati dalle seguenti tracce concettuali. Perseguire e consolidare gli obiettivi voluti con lo sviluppo e la sintesi dei saperi proposti. La cellula: eucariote La cellula: anatomia e fisiologia Biologia: morfologia e apparati Biologia: fisiologia e funzioni Le specie di insetti censite sono oltre un milione: molte ci interessano per l’aspetto parassitario, altre per l’antagonismo (predatore o parassita) utilizzabile in lotta biologica. Gli Insetti (phylum Artropodi) hanno il corpo suddiviso in capo, torace e addome con 3 paia di zampe. - morfologia del capo, appendici boccali, occhi e ocelli, antenne - morfologia del torace, zampe e ali - morfologia dell’addome, uriti e organi Per riconoscere il danno procurato dagli Insetti e poter attuare una lotta adeguata, è necessario conoscere morfologia e struttura degli apparati boccali. - apparato boccale masticatore - apparato boccale lambente-succhiante - apparato boccale pungente-succhiante Il ciclo vitale e riproduttivo degli Insetti è presieduto funzionalmente, come per tutti gli animali, da organi e sistemi ben definiti. - sistema nervoso - sistema respiratorio - sistema muscolare - sistema circolatorio - sistema digerente - sistema riproduttore - sistema escretore e secretore Biologia: metabolismo Biologia: mitosi e meiosi Riproduzione: anfigonia Riproduzione: ermafroditismo Riproduzione: partenogenesi Embriologia: fasi e stadi di sviluppo Laboratorio biologico: morfologia e fisiologia Classificazione: nomenclatura binomiale Classificazione: linneana La grande variabilità di tecniche riproduttive, ovazione e sviluppo, conferisce agli Insetti flessibilità e capacità di adattamento a stimoli e situazioni ambientali. - tipologie di riproduzione - ovideposizione - sviluppo embrionale - sviluppo post-embrionale La crescita delle popolazioni nell’ecosistema dipende da fattori più o meno favorevoli. Il ruolo svolto può essere, a seconda dei casi, utile, indifferente o dannoso. - agroecologia - Insetti e agricoltura - parassitismo - danno - antagonismo - lotta biologica Gli Insetti sono classificati su scala gerarchico-evolutiva. Gli ordini con le specie di interesse agrario sono circa 30. - Insetti Apterigoti - Insetti Pterigoti 18 Modulo 7 - Insetti ed elementi di entomologia applicata Verifica dell’apprendimento - Modulo 7 Domande a risposta multipla 1. Le ninfe sono a. uno stadio degli Insetti Olometaboli b. uno stadio degli Insetti Eterometaboli c. un’età degli Insetti Eterometaboli 13. L'eterometabolia è a. una muta b. una metamorfosi completa c. una metamorfosi incompleta 2. Gli organi della respirazione sono a. polmoni b. trachee c. emolinfa 14. Lo stadio è il tempo che intercorre a. fra una muta e una metamorfosi b. fra una metamorfosi e l'altra c. fra una muta e l'altra 3. Le ghiandole che producono feromoni sono a. corpi allati b. esocrine c. endocrine 15. La partenogenesi è un mezzo di riproduzione a. agamica b. gamica c. ermafrodita 4. Le sostanze chimiche vengono percepite dagli Insetti attraverso a. igrorecettori b. termorecettori c. chemiorecettori 16. I corpi allati a. producono neotenina b. producono ecdisone c. sono ghiandole esocrine 5. Quale delle seguenti sequenze è tipica di Insetti Olometaboli? a. Uovo - neanide - ninfa - adulto b. Uovo - larva - crisalide - adulto c. Uovo - larva - ninfa - adulto 6. I tubuli malpighiani costituiscono a. il sistema secretore b. il sistema escretore c. il sistema digerente 7. Le cellule uriche a. immagazzinano le scorie e non le eliminano b. eliminano le scorie attraverso il proctodeo c. digeriscono le scorie 17. Quello che viene eliminato dopo la muta è a. l’ala b. la crisalide c. l’esuvia 18. Quando nascono individui sviluppati si parla di a. oviparità b. viviparità c. ovoviviparità 19. La funzione di triturare i cibi si svolge a. nell’ingluvie b. nel ventriglio c. nell’esofago 8. Gli stigmi a. sono aperture all'esterno delle trachee b. sono aperture del tronco aortico c. si trovano nel digerente dei Diaspididi 20. La partenogenesi che produce solo maschi è detta a. arrenòtoca b. telitoca c. anfitoca 9. I nefrociti fanno parte del a. sistema nervoso b. sistema escretore c. sistema secretore 21. L’apparato boccale è innervato a. dalla catena ganglionare ventrale b. dal tritocerebro c. dal gnatocerebro 10. I chemiorecettori si trovano principalmente a. sulle antenne b. nell'apparato boccale c. sulle zampe 22. Presiede alla vita vegetativa il sistema nervoso a. centrale a. periferico a. viscerale 11. L'ecdisone è a. l'ormone della muta b. l'ormone giovanile c. prodotto dai corpi allati 12. L’acqua viene riassorbita nel a. mesentero b. stomodeo c. proctodeo I 23. Il movimento delle zampe è controllato a. dalla catena ganglionare ventrale b. dal tritocerebro c. dal gnatocerebro 24. Il centro di ricezione dello stimolo è a. il sensillo b. il ganglio c. l’ommatidio Modulo 7 - Insetti ed elementi di entomologia applicata 25. L’ormone cerebrale è prodotto da a. cellule neurosecretrici b. ghiandole toraciche c. corpi allati 38. La galea e la lacinia sono palpi a. delle mascelle b. delle mandibole c. del labbro superiore 26. Gli Insetti xilofagi si nutrono di a. frutti b. legno c. sostanze zuccherine 39. La spiritromba deriva dalla fusione a. delle glosse b. delle mandibole c. delle mascelle 27. Se gli stimmi restano chiusi l’ossigeno necessario viene preso da a. trachee b. sacchi aerei c. emolinfa 40. Quasi tutte le larve possiedono a. apparato boccale lambente b. apparato boccale masticatore c. apparato boccale succhiatore 28. Quali dei seguenti organi respiratori sono a fondo cieco? a. Stimmi b. Trachee c. Tracheole 29. Possiedono sacchi aerei soprattutto Insetti a. volatori b. acquatici c. xilofagi 30. Per valutare l’umidità atmosferica servono sensilli a. meccanorecettori b. igrorecettori c. termorecettori 31. L’ecdisone è secreto da a. corpi allati b. cellule neurosecretrici c. ghiandole toraciche 32. La muta è favorita a. dall’ormone cerebrale b. dalla neotenina c. dall’ecdisone 33. Il susseguirsi di più forme larvali è a. eterometabolia b. ametabolia c. ipermetabolia 34. La partenogenesi anfitoca dà origine a. solo a maschi b. solo a femmine c. a entrambi i sessi 35. L'olometabolia è a. una muta b. una metamorfosi diretta c. una metamorfosi indiretta 19 41. I due lobi interni del labbro inferiore sono a. palpi mascellari b. paraglosse c. glosse 42. Come avviene l’azione succhiante dei Rincoti? a. Prima viene emessa la saliva e poi aspirata la linfa b. Prima si aspira la linfa poi si inietta la saliva c. Prima si inietta la linfa poi si aspira la saliva 43. Quale fra le seguenti è un’appendice impari? a. Mascella b. Mandibola c. Labbro inferiore 44. L’apparato boccale dei Rincoti è formato da a. 3 stiletti b. 5 stiletti c. 7 stiletti 45. La spiritromba a. è l'apparato boccale delle farfalle b. serve per succhiare i liquidi c. serve per pungere e perforare d. si chiama anche ligula 46. Il rostro deriva a. dalle mascelle b. dalle mandibole c. dal labbro inferiore 47. Durante l’azione pungente-succhiante dei Rincoti il rostro a. perfora il tessuto vegetale b. non entra nel tessuto vegetale c. serve a succhiare i liquidi 48. L’apparato boccale delle zanzare è formato da a. 5 stiletti b. 3 stiletti c. 7 stiletti 36. La prefaringe allungata a stiletto è presente a. nelle zanzare maschio b. nelle zanzare femmina c. nei Rincoti 49. Le ghiandole salivari sono trasformate in sericipare a. negli afidi galligeni b. nei maschi delle zanzare c. nelle larve delle farfalle 37. Nelle api il labbro superiore a. non riveste particolare importanza b. è trasformato in stiletto pungente c. prende il nome di ligula 50. I labelli sono presenti nell’apparato boccale a. perforante-succhiante b. lambente-succhiante c. masticatore 20 Modulo 7 - Insetti ed elementi di entomologia applicata 51. L’apparato boccale delle mosche è a. la spiritromba b. la ligula c. la proboscide 52. L’apparato boccale delle vespe è a. masticatore-lambente-succhiante b. pungente-succhiante c. masticatore-lambente 53. Il cardine e lo stipite costituiscono a. le mascelle b. le mandibole c. i palpi labiali 54. In quale apparato boccale il labbro superiore ha importanza funzionale? a. In quello delle vespe b. In quello delle mosche c. In quello delle zanzare 55. L’apparato boccale succhiatore è tipico a. dei Lepidotteri adulti b. delle larve dei Lepidotteri c. dei Rincoti 56. Quali fra i seguenti Insetti sono vivipari? a. Afidi b. Cavallette c. Api 57. Gli Afidoidei sono una superfamiglia dei a. Lepidotteri b. Ortotteri c. Rincoti d. Ditteri e. Imenotteri 58. In condizioni di riposo chi ripiega le ali a tetto sul dorso? a. Le farfalle diurne b. Le farfalle notturne c. I maggiolini d. Le api 59. Il regime alimentare dei Lepidotteri prevalentemente è a. vario b. glicifago c. fitofago d. zoofago 60. Che cosa sono le elitre? a. Mandibole robuste degli Ortotteri b. Ali sclerificate dei Coleotteri c. Porzioni del torace dei Coleotteri d. Ali dei Rincoti 61. La metamorfosi dei Rincoti è a. completa b. incompleta c. diretta d. indiretta e. eterometabolia f. olometabolia 62. L’apparato boccale dei Lepidotteri è a. masticatore b. lambente-succhiatore c. pungente-succhiatore d. succhiatore 63. Qual è la caratteristica comune degli Ortotteri? a. Un paio di ali membranose e un paio di ali ricoperte da squame b. Apparato boccale racchiuso nel rostro c. Due paia di ali trasparenti e membranose d. Un paio di ali membranose e un paio sclerificato 64. Le zampe delle cavallette servono per a. appoggiarsi b. saltare c. camminare d. scavare e. prendere il cibo 65. Le larve dei Lepidotteri sono generalmente a. oligopode b. apode c. polipode 66. La cuticola a. è costituita da chitina b. costituisce l’ininterrotta superficie esterna degli Insetti c. presenta perforazioni interne 67. Gli stimmi a. sono aperture all'esterno delle trachee b. sono aperture del tronco aortico c. si trovano nel digerente dei Diaspididi 68. Il gnatocerebro a. si trova nel sistema nervoso periferico b. fa parte del sistema nervoso centrale c. è collegato al cerebro 69. L'acetilcolinesterasi è un enzima che a. stimola il passaggio di membrana degli ioni K+ b. scinde l'acetilcolina c. produce acetilcolina 70. I chemiorecettori si trovano principalmente a. sulle antenne b. nell'apparato boccale c. sulle zampe 71. Le ghiandole collateriche a. sono ghiandole endocrine b. secernono liquidi aventi funzione protettiva delle uova c. si trovano vicino all'apparato riproduttore femminile 72. I corpi allati a. producono neotenina b. producono ecdisone c. sono ghiandole endocrine 73. L'ecdisone è a. l'ormone della muta b. l'ormone giovanile c. prodotto dalle ghiandole toraciche 74. La digestione chimica avviene a. nel proctodeo b. nel mesentero c. nello stomodeo Modulo 7 - Insetti ed elementi di entomologia applicata 75. Il circolatorio degli Insetti è a. aperto b. chiuso c. vasco-lacunare 76. L'emolinfa trasporta a. sostanze nutritive b. ossigeno c. sostanze di rifiuto 77. Il movimento dell'emolinfa è regolato a. da cuori accessori b. dall'aorta e da un cuore c. da due diaframmi 78. Gli ommatidi sono a. elementi dell'occhio composto 21 b. ghiandole endocrine c. occhi semplici 79. I tubuli malpighiani a. costituiscono il sistema secretore b. costituiscono il sistema escretore c. servono per eliminare i prodotti di rifiuto 80. I feromoni sono a. messaggeri chimici b. ormoni particolari c. mezzi di lotta chimica 81. La galea e la lacinia sono palpi a. delle mascelle b. delle mandibole c. del labbro superiore Definizioni 1. Emolinfa 2. Corpo adiposo 3. Neotenina 4. Trachea 5. Partenogenesi 6. Feromone 7. Cingolo parastomodeale 8. Proctodeo 9. Larva 10. Ninfa Completa le seguenti frasi Morfologia 1. Il corpo degli Insetti è diviso in ................ regioni, ciascuna a sua volta formata da segmenti detti.................... 2. Le regioni sono .............................................................................................................................................................. 3. Nella prima regione si distinguono i seguenti organi: ............................................................................................... 4. Nella seconda regione vi sono ...................................................................................................................................... 5. Nella terza regione distinguiamo vari segmenti detti ................................................................................................. 6. L’apparato boccale-masticatore è costituito dalle seguenti parti: ............................................................................ ............................................................................................................................................................................................... 7. L’apparato boccale degli afidi è costituito da ............................................................................................................. 8. Le ali sono formate da ................................................................................................................................................... 9. Nel tegumento riconosciamo i seguenti strati: ............................................................................................................ 10. Gli occhi degli Insetti sono ......................................................................................................................................... Anatomia 1. Gli organi del sistema escretore sono .......................................................................................................................... 2. Il sistema circolatorio è costituito da ........................................................................................................................... 3. I tratti del tubo digerente sono ..................................................................................................................................... 4. Gli ormoni degli Insetti sono ......................................................................................................................................... 5. La respirazione negli Insetti acquatici avviene per mezzo di .................................................................................... 6. Le ghiandole endocrine degli Insetti sono ................................................................................................................... 7. Le prime secernono ......................................................................................................................................................... 8. Le seconde secernono .................................................................................................................................................... 9. Le ghiandole esocrine sono............................................................................................................................................ 10. Il sistema nervoso centrale degli Insetti è costituito da .......................................................................................... 11. Gli Insetti che hanno metamorfosi diretta si chiamano .......................................................................................... 12. Le larve sono tipiche degli Insetti .............................................................................................................................. 13. Il primo stadio negli Insetti Eterometaboli si chiama ............................................................................................... 14. Le ninfe sono ................................................................................................................................................................ 15. I momenti fra una muta e l'altra sono detti .............................................................................................................. 16. La pupa è ...................................................................................................................................................................... 17. Le larve si classificano in oligopode quando hanno .................................................................................................... 18. La metamorfosi è ......................................................................................................................................................... 19. Lo stadio intermedio fra larva e adulto si chiama ...................................................................................................... 22 Modulo 7 - Insetti ed elementi di entomologia applicata Vero o falso 1. Le api possiedono la ligula 2. Negli Insetti Eterometaboli si forma la larva 3. Il gnatocerebro è una parte del sistema muscolare 4. La catena ganglionare fa parte del sistema nervoso centrale 5. La larva è tipica degli Olometaboli 6. La ninfa si forma negli Eterometaboli 7. La neanide si forma negli Olometaboli 8. La pupa è un'età degli Insetti 9. La crisalide è uno stadio degli Eterometaboli 10. La pupa si trova negli Eterometaboli 11. La neanide è uno stadio degli Olometaboli 12. La partenogenesi è una riproduzione asessuata 13. L'uovo è uno stadio degli Insetti 14. L'adulto è un individuo che ha raggiunto la maturità sessuale 15. I feromoni sono sostanze emesse dagli Insetti 16. Gli ocelli costituiscono gli occhi a mosaico 17. Il cingolo peristomodeale si trova nella catena ganglionare 18. La sinapsi è una patologia 19. Nei muscoli degli Insetti non si forma acido lattico 20. L'ossigeno è trasportato dall'emolinfa 21. Il nutrimento è trasportato dall'emolinfa 22. Lo stomodeo serve alla digestione chimica 23. La membrana peritrofica si trova nel mesentero 24. I tubuli del malpighi servono alla respirazione 25. Il corpo adiposo serve all'escrezione 26. La neotenina è l'ormone della crescita 27. La circolazione è doppia e completa 28. Gli Insetti acquatici respirano per tracheobranchie 29. Nel proctodeo avviene il riassorbimento dell'acqua 30. Il corpo degli Insetti è formato da metameri 31. Il capo è ipognato quando le appendici boccali sono poste ventralmente 32. Il capo è prognato quando le appendici boccali sono poste ventralmente 33. Le antenne sono formate da un unico pezzo 34. La parte terminale delle antenne prende il nome di flagello 35. Le appendici boccali sono mandibole, mascelle, labbro inferiore 36. Lo scapo si inserisce nel labbro superiore 37. Gli occhi composti sono detti ocelli 38. Gli gnatiti sono i pezzi dell’apparato boccale 39. Il torace è formato da cinque metameri 40. Nel torace si riconoscono tre metameri 41. Le ali si inseriscono in tutti e tre i metameri del torace 42. Le zampe sono sei 43. Ogni zampa è formata da sette parti 44. Ogni zampa è formata da cinque parti 45. Le zampe protoraciche sono inserite nel secondo metamero toracico 46. Le zampe saltatorie sono metatoraciche 47. Le zampe raptatorie sono protoraciche 48. Le zampe fossorie sono protoraciche 49. Il tarso fa parte dell’ala 50. Esistono Insetti che non hanno mai avuto le ali 51. Normalmente il numero di ali è tre paia 52. In alcuni ordini di Insetti vi sono quattro paia di ali 53. Nelle ali si distinguono due lamine separate da una cavità 54. Le ali sono presenti solo negli Insetti adulti 55. In tutte le specie è presente nelle ali un reticolo di nervature 56. Le nervature trasportano aria 57. I bilancieri sono le zampe dei Ditteri 58. In alcuni ordini le ali non hanno nervature 59. Gli uriti sono segmenti del torace 60. L’addome è sessile quando segmenti più piccoli lo collegano al torace 61. Le pseudozampe sono presenti nell’addome di alcune larve 62. L’ovodepositore è un’appendice dell’addome 63. La tenebra è un ovodepositore sottile e sclerificato 64. L’aculeo è un ovodepositore modificato 65. Con l’ovidepositore di sostituzione le uova sono deposte all’esterno dei tessuti 66. Con l’ovidepositore morfologico le uova sono deposte all’esterno dei tessuti 67. I segmenti dell’addome sono simili fra loro e di forma anulare 68. Nell’apparato boccale masticatore il labbro superiore ha funzione masticatoria 69. Il cardine e lo stipite costituiscono le mandibole 70. Nei Rincoti il labbro superiore è trasformato in uno stiletto allungato 71. Le zanzare sia femmina che maschio pungono e succhiano 72. Le mandibole costituiscono la spiritromba 73. L’urotergo è la parte dorsale dell’addome sclerificata 74. Il noto è la parte dorsale del torace sclerificata 23 modulo 8 Fitoiatria INTRODUZIONE AI CONTENUTI INQUADRAMENTO GENERALE E OBIETTIVI I prerequisiti necessari per lo sviluppo e la comprensione dei contenuti sono richiamati dalle seguenti tracce concettuali. Perseguire e consolidare gli obiettivi voluti con lo sviluppo e la sintesi dei saperi proposti. La cellula: eucariote, organuli cellulari Botanica: anatomia vegetale Botanica: sistematica vegetale Fisiologia: nutrizione vegetale Chimica: elementi e nomenclatura Chimica: sostanze e composti La fitoiatria si occupa dei mezzi di cura dei vegetali e delle tecniche di lotta agli agenti di danno e malattia. Lo scopo è garantire maggiore qualità e quantità delle produzioni riducendone i costi. - triangolo della malattia - tipologia di malattia - agenti di danno - strategie e interventi Gli agenti di danno e malattia si combattono con: veri e propri interventi legislativi di controllo ed eradicazione; interventi diretti o indiretti su colture o parassiti. - lotta legislativa, agronomica - lotta meccanica, fisica - lotta chimica - lotta biologica e biotecnologica - lotta genetica I mezzi chimici sono lo strumento più diffuso nella lotta ai parassiti. Poiché tali sostanze possono creare problemi all’uomo e all’ambiente, è necessario conoscerne le proprietà e le norme di manipolazione, distribuzione e smaltimento. - prodotti fitosanitari - principio o sostanza attiva - uso e distribuzione - efficacia Per realizzare una difesa razionale e consapevole per il contenimento delle avversità, sono indispensabili sia la collaborazione internazionale sia la conoscenza della natura e degli agrofarmaci. - cooperazione internazionale - organismi da quarantena - anticrittogamici, insetticidi, erbicidi - impatto ambientale - profilo tossicologico Le infestanti riducono la produzione e sono combattute con vari metodi, fra i quali i prodotti chimici. - caratteristiche e danni - mezzi e metodi di controllo - erbicidi - impatto ambientale - diserbo integrato Colture: basi agronomiche Colture: erbacee e arboree Malattia: ospite suscettibile Malattia: ambiente favorevole Malattia: patogeno virulento Malattia: epidemiologia e resistenze Danno: agenti di danno Danno: diretto e indiretto 24 Modulo 8 - Fitoiatria Verifica dell’apprendimento - Modulo 8 Domande a risposta multipla 1. I prodotti sistemici sono quelli che a. rimangono sulla superficie esterna della pianta b. vengono assorbiti e traslocati all’interno dei tessuti dell’ospite c. possono essere applicati esclusivamente per via fogliare 2. I mezzi di difesa delle piante si distinguono in a. attivi, passivi, sistemici e citotropici b. esclusivi, eradicanti, coadiuvanti e biotecnologici c. agronomici, chimici, fisici, genetici, biologici e legislativi 3. La tossicità di un fitofarmaco, che somministrato in una sola volta determina la morte del 50% di cavie, è detta a. cronica b. acuta c. DL50 4. La quantità di principio attivo che rimane sulla pianta dopo un certo periodo di tempo è detta a. coadiuvante b. carenza c. residuo 5. Il grado di distensione del principio attivo sul vegetale è detta a. copertura b. deposito c. residuo 6. Per migliorare la persistenza di un principio attivo si aggiungono a. coformulati b. sostanze inerti c. acqua 7. Una malattia estesa a livello continentale è detta a. endemica b. epidemica c. pandemica 8. Quando si sfruttano geni di resistenza verso un parassita sottraendo ad esso ospiti suscettibili si ha a. resistenza verticale b. resistenza orizzontale c. avoidance 9. Il documento di commercializzazione fa parte dei mezzi di lotta a. agronomici b. legislativi c. genetici 10. L’uso di feromoni è un mezzo di lotta a. agronomico b. biotecnologico c. chimico Completa le seguenti frasi 1. Il numero di giorni che devono trascorrere fra l’ultimo trattamento e la raccolta del prodotto è detto .................... 2. La quantità di prodotto residuo che può essere presente nella coltivazione, trascorso il periodo di sicurezza, è detto limite di ........................................ 3. Le ............................ indicano la classificazione dei fitofarmaci dal punto di vista tossicologico. 4. Una attenta scelta colturale, potature adeguate e concimazioni sono interventi di tipo .................................. 5. Il DL50 indica ............................................... 6. La tossicità ................................ è la quantità massima di principio attivo che può essere somministrata per un lungo periodo di tempo senza determinare variazioni biologiche nelle cavie. 7. Le coccinelle si comportano da ............................... nel mondo degli insetti. 8. I fitofarmaci che vengono assorbiti ed entrano nel flusso linfatico sono detti ............................................................. 9. La sostanza che esplica l’azione diretta contro il patogeno-fitofago è detta ................................................................ 10. i fitofarmaci in commercio sono costituiti da ............................................................................................................ Vero o falso 1. I feromoni sono ormoni degli insetti 2. Gli insetticidi di prima generazione vengono utilizzati solo nella lotta a calendario 3. I pesticidi di terza generazione sono specifici 4. Le classi tossicologiche indicano la tossicità dei pesticidi 5. Il DL50 serve a individuare il numero di insetti uccisi dal pesticida 6. Il tempo di carenza non va rispettato se si riducono le dosi del fitofarmaco 7. Il Bacillus thuringensis è un bioinsetticida 8. La tossicità cronica è il danno che il fitofarmaco produce immediatamente su chi ne è colpito 9. Il grado di tossicità di un fitofarmaco è individuato attraverso il DL50 10. La tecnica della cattura massale si attua solo nelle specie non partenogenetiche Modulo 8 - Fitoiatria Associa alla definizione il termine corrispondente A tempo che deve passare fra il momento dell’ultimo trattamento e il momento della raccolta del prodotto agricolo 1. interventi legislativi B prodotti fitosanitari che interferiscono col metabolismo dell’insetto 2. disponibilità C iniziative formali finalizzate ad escludere o circoscrivere l’introduzione di un organismo nocivo 3. profilassi D quantità di residuo sul prodotto agricolo ammessa dalla legge per la commercializzazione 4. DL50 E procedura il cui scopo è prevenire le malattie 5. tossicità F tecnica con introduzione di maschi sterili che entrano in competizione con gli altri maschi 6. intervallo di sicurezza G capacità di un fitofarmaco di liberare la sostanza attiva e farla giungere al bersaglio 7. LMR H dose alla quale la metà delle cavie su cui viene testato il prodotto muore 8. emivita I capacità di un principio attivo di interferire col metabolismo di altri organismi 9. IGRoMAC L intervallo di tempo espresso in giorni che trascorre prima che metà della sostanza venga eliminata 10. autocidio 25 26 modulo 9 Le strategie di lotta INTRODUZIONE AI CONTENUTI INQUADRAMENTO GENERALE E OBIETTIVI I prerequisiti necessari per lo sviluppo e la comprensione dei contenuti sono richiamati dalle seguenti tracce concettuali. Perseguire e consolidare gli obiettivi voluti con lo sviluppo e la sintesi dei saperi proposti. Ecosistema: naturale e agrario Le tecniche fitoiatriche si sono evolute, nel tempo, in stretto rapporto con le stesse pratiche agronomiche e colturali. - problemi fitoiatrici - strategie di lotta - lotta guidata e integrata Oggi, sono sempre più diffuse le evolute tecniche di lotta biologica, che sfruttano i rapporti di antagonismo esistenti fra gli organismi viventi. Lo scopo è contenere gli organismi dannosi per ridurne il grado di virulenza. - agroecosistema - lotta biologica - parassitoidi e predatori - lotta microbiologica - preimmunità - compost repressivi Le produzioni integrate e biologiche sono tali se ottenute: con impiego ridotto e controllato di fitofarmaci; attuando pratiche agronomiche, biologiche, biotecnologiche e meccaniche compatibili con l’ambiente e la sicurezza alimentare; rispettando le specifiche regolamentazioni. - Disciplinari di Produzione Integrata (DPI) - Piani di Sviluppo Rurali (PSR) - codice di buona pratica agricola - Regolamento CE 834/2007 Per razionalizzare gli interventi e informare gli agricoltori dei potenziali rischi di infezioni, sono in uso sistemi detti “modelli previsionali”. - modelli previsionali - PLASMO e ASCAB - CERCOPRI - CERCODEP - GDD (Growing Days Degree) In fitoiatria è ormai consolidato l’impiego di feromoni come mezzi di lotta biotecnologica per: attrarre il parassita lontano dalla pianta ospite; catturarlo per distruggerlo o censirlo; disorientarlo e confonderlo. - feromoni - monitoraggio - cattura di massa - confusione sessuale - disorientamento Ecosistema: successioni ecologiche Agronomia: tecniche a basso impatto Organismi: autotrofi ed eterotrofi Cicli biologici: colture Cicli biologici: parassiti Rapporti trofici: predazione, parassitismo Agenti microbiologici: virus, batteri, funghi, nematodi Insetti: sistema secretore Insetti: feromoni Insetti: sviluppo e ciclo Fitoiatria: aspetti teorici e mezzi di lotta Modulo 9 - Le strategie di lotta 27 Verifica dell’apprendimento - Modulo 9 Domande a risposta multipla 1. Il monitoraggio serve per a. conoscere la consistenza della popolazione dei fitofagi b. distruggere la popolazione dei fitofagi c. individuare la presenza di entomofagi 2. Nei magazzini si utilizza la tecnica a. della confusione sessuale b. della cattura massale c. del disorientamento 7. Fra i metodi di lotta biologica, quello atto a liberare un numero elevato di antagonisti delle specie dannose incidentalmente importate, è detto a. metodo protettivo b. metodo propagativo c. metodo inondativo 8. La capacità di un principio attivo di essere efficace contro l'avversità da combattere senza interferire, per quanto possibile, sugli insetti utili è detta a. tolleranza b. selettività c. modello previsionale 3. Gli entomofagi sono a. predatori b. parassitoidi c. entrambi 4. I parassitoidi sono a. esclusivamente olometaboli b. esclusivamente eterometaboli c. sia olometaboli sia eterometaboli 9. Fra gli agenti di lotta microbiologica non hanno interesse fitoiatrico a. virus e batteri b. funghi e nematodi c. protozoi e acari 5. La lotta alle avversità che sfrutta i rapporti di antagonismo fra gli organismi viventi è detta a. lotta guidata b. lotta integrata c. lotta biologica 6. Il trattamento viene effettuato solo se il danno provocato dall'avversità è maggiore del costo dell’intervento quando si supera la soglia a. di intervento b. di tolleranza c. di danno 10. I softwer che sono in grado di trasformare in equazioni matematiche i rapporti che intercorrono tra la coltura, le avversità e l'ambiente circostante costituiscono a. modelli previsionali b. fenomeni agrometeorologici c. campionamenti biotecnologici Vero o falso 1. La lotta guidata si propone di contenere il numero degli insetti 2. Le trappole sessuali sono utilizzate per catturare tutti gli insetti 3. I pesticidi di terza generazione sono specifici 4. Gli insetticidi di prima generazione vengono utilizzati solo nella lotta a calendario 5. Le trappole per la cattura massale contengono feromoni sessuali 6. La tecnica della confusione è adatta a piccoli appezzamenti 7. La tecnica della confusione sessuale consiste nel saturare l’ambiente di feromoni sessuali 8. Per effettuare il disorientamento si mette un numero inferiore di erogatori 9. Il monitoraggio serve per conoscere la consistenza della popolazione dei fitofagi 10. Quando la grande quantità di feromoni copre l'emissione naturale delle femmine si attua il disorientamento 28 Griglie di correzione- Esercizi di verifica Guida al Volume 1 - Difesa delle colture Modulo 1 DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA 1b, 2c, 3a, 4a, 5c, 6c, 7b, 8b, 9a, 10c, 11c, 12c, 13c, 14c, 15a, 16b VERO O FALSO 1V, 2F, 3F, 4V, 5V, 6V, 7V, 8F, 9V, 10F Modulo 2 DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA 1c, 2a, 3b, 4b, 5b, 6c, 7c, 8c, 9b, 10c, 11a ASSOCIA ALLA DEFINIZIONE IL TERMINE CORRISPONDENTE 1D, 2H, 3I, 4A, 5G, 6B, 7J, 8C, 9E, 10F ORDINA I MOMENTI DELLA DIAGNOSTICA FITOPATOLOGICA 7-3-2-6-5-1-4 VERO O FALSO 1V, 2F, 3V, 4K, 5V, 6F, 7V, 8F, 9F, 10F ORDINA LE FASI DELLA PATOGENESI POST-INFETTIVA 1-3-4-2 Modulo 3 VERO O FALSO 1F, 2F, 3F, 4V, 5F, 6V, 7F, 8F, 9F, 10V DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA 1d, 2b, 3c, 4c, 5b, 6c, 7b, 8a, 9b SE A OGNI AFFERMAZIONE OPERI LA SCELTA ESATTA, UNENDO LE LETTERE TROVERAI IL NOME DI COLUI CHE HA INDIVIDUATO IL PRIMO VIRUS NEL MOSAICO DEL TABACCO: BEIJERINCK. Modulo 4 DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA 1a, 2d, 3c, 4a, 5c, 6b, 7c, 8a, 9c, 10c, 11a, 12b, 13d, 14b, 15a, 16b, 17a, 18b, 19c NEL SEGUENTE BRANO SONO STATI FATTI 5 ERRORI: PROVA A INDIVIDUARLI. 1. protozoi 2. anaerobi 3. DNA 4. riproduzione sessuata 5. producono spore VERO O FALSO 1.aV, 1.bF, 1.cV, 1.dV 2.aF, 2.bV, 3.cV 3.aF, 3.bV, 3.cV, 4.dF 4.aV, 4.bV, 4.cF 5.aV, 5.bV, 5.cF, 5.dF Modulo 5 VERO O FALSO 1F, 2V, 3V, 4V, 5F, 6V, 7F, 8F, 9F, 10V, 11V, 12V, 13V, 14F, 15V, 16V, 17V, 18V, 19V, 20V DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA 1c, 2c, 3a, 4b, 5a, 6c, 7a, 8b, 9c, 10c, 11c, 12a, 13a, 14a, 15b, 16a, 17b, 18a, 19c, 20a 21c, 22b, 23b, 24b, 25b, 26b, 27c, 28b, 29c, 30a, 31c, 32c, 33c, 34a, 35a Modulo 6 DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA 1a, 2b, 3b, 4c, 5b, 6b, 7b, 8b, 9a, 10c VERO O FALSO 1V, 2F, 3F, 4V, 5V, 6F, 7F, 8V, 9V, 10F Modulo 7 DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA 1b, 2b, 3b ,4c, 5b, 6b, 7a, 8a, 9b, 10a, 11a, 12c, 13c, 14b, 15b, 16a,17c, 18b, 19a, 20b, 21c, 22c, 23a, 24a, 25a, 26b, 27b, 28c, 29a, 30b, 31c, 32c, 33c, 34c, 35c, 36b, 37a, 38a, 39c, 40b, 41b, 42a, 43c, 44b, 45ab, 46c, 47b, 48c, 49c, 50b, 51c, 52a, 53a, 54c, 55a, 56a, 57c, 58b, 59b, 60b, 61bde, 62b, 63d, 64b, 65a VERO O FALSO 1V, 2V, 3F, 4V, 5V, 6V, 7F, 8F, 9F, 10F, 11F, 12F, 13V, 14V, 15V, 16F, 17F, 18F, 19F, 20F, 21V, 22F, 23V, 24F, 25F, 26V, 27F, 28V, 29F, 30V, 31F, 32V, 33F, 34V, 35F, 36V, 37 F, 38V, 39F, 40V, 41F, 42V, 43F, 44V, 45F, 46V, 47F 48V, 50V, 51F, 52F, 53V, 54F, 55V, 56V, 57F, 58F, 59F, 60V, 61V, 62V, 63V, 64V, 65F, 66V, 67V, 68F, 69F, 70V, 71F, 72F, 73F, 74V Modulo 8 DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA 1b, 2c, 3c, 4c, 5a, 6a, 7c, 8c, 9b, 10b VERO O FALSO 1F, 2V, 3F, 4V, 5F, 6F, 7V, 8F, 9V, 10V ASSOCIA ALLA DEFINIZIONE IL TERMINE A6, B9, C1, D6, E3, F10, G2, H4, I5, L8 CORRISPONDENTE Modulo 9 DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA 1a, 2b, 3c, 4a, 5c, 6a, 7c, 8b, 9c, 10a VERO O FALSO 1V, 2F, 3V, 4F, 5V, 6F, 7V, 8F, 9V, 10F Griglie di correzione - Esercizi di verifica presenti nel Volume 1 - Difesa delle colture Modulo 1 CONTENUTI CONTENUTI DI BASE: 1 B + C; 2 B; 3 A; DI APPROFONDIMENTO: 1 B 4 zero; 5 A + B + C; 2 B; 3 D Modulo 2 CONTENUTI CONTENUTI DI BASE: 1 B; 2 A; 3 A + C DI APPROFONDIMENTO: 1 B; Modulo 3 CONTENUTI CONTENUTI DI BASE: 1 C; 2 C; 3 zero; 4 A + DI APPROFONDIMENTO: 1 C; 2 C Modulo 4 CONTENUTI CONTENUTI DI BASE: 1 A + C; 2 B + C; 3 D; 4 B + C DI APPROFONDIMENTO: 1 zero; 2 A; 3 B Modulo 5 CONTENUTI CONTENUTI DI BASE: 1 A + D; 2 A; 3 C; 4 DI APPROFONDIMENTO: 1 A + 2 zero; 3 B + C C + D; 3 C D; 5 C C; 2 B; 3 D Modulo 6 CONTENUTI DI BASE: 1 D; 2 C + D; 3 zero; 4 A + B; 5 B; 6 A + C; 7 B CONTENUTI DI APPROFONDIMENTO: 1 B; 2 C; 3 B + D Modulo 7 CONTENUTI DI BASE: 1 B; 2 D; 3 C; 4 zero; 5 A + D; 6 D; 7 zero CONTENUTI DI APPROFONDIMENTO (sequenza 9 associazioni su 10): 8; 1; 10; 7; 4; 6; 5; 2; 9; zero Modulo 8 CONTENUTI DI BASE: 1 B; 2 A + B; 3 A + D; 4 B CONTENUTI DI APPROFONDIMENTO: 1 B; 2 B; 3 B VERIFICHE SULL’USO DEI FITOFARMACI: 1 B; 2 B; 3 C; 4 C; 5 B; 6 C; 7 B; 8 C; 9 C; 10 B; 11 B; 12 C; 13 B; 14 C; 15B; 16 B; 17 B; 18 A; 19 B; 20 B; 21 C; 22 B; 23 B; 24 B; 25 B; 26 A; 27 B; 28 A; 29 B; 30 B; 31C; 32 B Modulo 9 CONTENUTI CONTENUTI DI BASE: 1 D; 2 D; 3 C; 4 D DI APPROFONDIMENTO: 1 A + C; 2 A + B; 3 C