ISTITUTO SUPERIORE ISTRUZIONE SECONDARIA Istituto Tecnico Agrario “Francesco De Sanctis” – Istituto Tecnico per Geometri “Oscar D’Agostino” via Tuoro Cappuccini 44 – 83100 Avellino - tel. 0825-1643323-(24)-(25)-(26) fax 0825-1643322 mail: [email protected] - pec: [email protected] Sito web: www.agrariogeometra.gov.it PIANO TRIENNALE OFFERTA FORMATIVA TRIENNIO 2016 – 2018 ex art.1, comma 14 legge n.107/2015 Sommario 1 PREMESSA............................................................................................... 4 2 PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO "F. DE SANCTIS-O. D’AGOSTINO" AV ............ 5 3 STRATEGIE GENERALI E PRIORITÀ STRATEGICHE ........................................ 6 3.1 Applicazione del riordino e programmazione condivisa ............................. 8 3.2 Digitalizzazione del sistema .................................................................. 8 3.3 Autovalutazione .................................................................................. 9 3.4 Sostenibilità finanziaria ........................................................................ 9 3.5 Valorizzazione dell'azienda agraria ........................................................ 9 3.6 Valorizzazione delle attrezzature tecniche ........................................... 10 3.7 Investimento nella formazione tecnica ................................................. 10 4 OBIETTIVI PRIORITARI DI DETTAGLIO ...................................................... 11 5 PIANO DI MIGLIORAMENTO ..................................................................... 12 6 PROGETTAZIONE CURRICULARE EXTRACURRICULARE EDUCATIVA ED ORGANIZZATIVA ....................................................................................... 12 6.1 L’organizzazione didattica complessiva................................................. 12 6.2 Le macroaree di progetto ed i progetti specifici in riferimento alle priorità strategiche e ai relativi obiettivi .................................................... 12 6.2.1 Alternanza Scuola Lavoro ............................................................... 12 6.2.1.1 Progetto di valorizzazione delle risorse forestali ed ambientali del territorio irpino. ..................................................... 13 6.2.1.2 Impresa Formativa Simulata ........................................................ 18 6.2.1.3 Progetto azienda agraria e laboratorio enologico ............................. 23 6.2.1.4 Progetto tecnico edile esperto in efficienza energetica ..................... 25 6.3 I progetti del potenziamento .............................................................. 28 6.3.1 La sicurezza nel cantiere edile ......................................................... 28 6.3.2 Sostenibilità ambientale, edifici ad energia quasi zero e riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente .................................... 30 6.3.3 Azioni di recupero .......................................................................... 31 6.4 Azioni coerenti con il Piano Nazionale Scuola Digitale ............................ 32 6.4.1 Proposte progettuali....................................................................... 35 6.4.1.1 Area digitale condivisa................................................................. 35 2 6.4.1.2 La cultura digitale ....................................................................... 36 6.4.1.3 Profilo digitale dell’alunno ............................................................ 37 6.5 Azioni Laboratori territoriali ............................................................... 38 6.6 Scuola inclusiva: scelte didattiche personalizzate e flessibili ................... 39 6.6.1 Pianificare l’inclusione .................................................................... 41 6.6.2 La continuità pedagogico-didattica per l’inclusione ............................. 42 6.6.3 Integrazione alunni disabili ............................................................. 42 6.6.4 Competenze professionali per l’inclusione ......................................... 43 6.7 Azioni Convitto e semi convitto .......................................................... 43 6.9-Azioni Casa circondariale ................................................................... 44 7 FABBISOGNO DI ORGANICO .................................................................... 44 7.1 Posti comuni e di sostegno ................................................................. 45 7.2 Posti per il potenziamento .................................................................. 47 7.3 Posti per il personale amministrativo e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri come riportati nel comma 14 art. 1 legge 107/2015. .................... 47 8 PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE RIVOLTE AL PERSONALE .... 48 8.1 Pianificazione delle attività di formazione ............................................. 48 ALLEGATO 1 - IL PIANO DI MIGLIORAMENTO................................................ 50 Progetti di miglioramento (secondo l’ordine di priorità)................................ 51 ALLEGATO 2 – OFFERTA FORMATIVA DELLA SEZIONE CARCERARIA ................. 58 Vision ................................................................................................... 62 Mission ................................................................................................. 62 Valori .................................................................................................... 62 Descrizione dell’Offerta Formativa ............................................................ 62 Linee guida dell’azione educativa .............................................................. 64 I progetti............................................................................................... 66 3 1 Premessa Nella società postmoderna, in rapida evoluzione e dove sempre più velocemente i saperi richiedono continui aggiornamenti, l'Europa ha introdotto un nuovo modo di "fare scuola" relativo alla strutturazione della didattica per competenze che sostituisce la concezione classica dell'insegnamento "per programmi" e "per obiettivi". Nel contesto italiano la legge dell'autonomia parla di una scuola che considera la persona come un sistema integrato del quale occorre promuovere la formazione di tutte le sue dimensioni: motoria, affettiva, sociale, estetica, morale, cognitiva. La scuola dell'autonomia è insomma scuola dei "saperi" e non "del sapere". Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) non può quindi limitarsi a prestare la pur necessaria attenzione all'acquisizione di conoscenze, abilità e competenze, ma nel processo di apprendimento deve attribuire adeguato spazio a: • formazione degli atteggiamenti afferenti alla cultura e ai valori fondanti di una società in continuo mutamento; • integrazione del "sapere" e del "saper fare" con il "saper essere" riguardo alla formazione della personalità critica, alla capacità di operare scelte consapevoli, alla conoscenza di sé, alla consapevolezza e alla valorizzazione delle proprie attitudini, capacità e aspirazioni, in un processo di apprendimento che non si esaurisce negli anni della scuola, ma prosegue per tutta la vita e si estrinseca attraverso linguaggi acquisiti in ambiti non solo formali ma anche informali, in grado di intrecciare rapporti di collaborazione sempre più stretti con la realtà economica del territorio al fine di elaborare strumenti ed occasioni di crescita professionale funzionale alle esigenze delle aziende e delle istituzioni locali. Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa, relativo all’Istituto Superiore d’Istruzione Secondaria Francesco De Sanctis – Oscar D’Agostino è il documento fondamentale costitutivo della sua identità culturale e progettuale ed è stato elaborato ai sensi di quanto previsto dalla legge 13 luglio 2015 n. 107, recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”. La sua funzione fondamentale è quella di: 1) informare sulle modalità di organizzazione e funzionamento dell’Istituto; 2) presentare “la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa” che l’Istituto mette in atto per raggiungere gli obiettivi educativi e formativi centrati sullo sviluppo ed il potenziamento delle competenze; 4 illustrare i traguardi che si intendono raggiungere. Il presente documento tiene conto delle proposte e delle iniziative promosse dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio; delle sollecitazioni e delle proposte formulate dalle famiglie e dagli utenti sia in occasione degli incontri informali e formali, sia attraverso le rappresentanze di genitori e studenti negli Organi Collegiali; tiene conto, inoltre, dei bisogni formativi degli alunni e del personale scolastico, dei traguardi definiti dalle indicazioni nazionali o dalle linee guida e degli esiti dell'autovalutazione di istituto e, nello specifico, delle criticità indicate nel Rapporto di Autovalutazione (RAV) e degli obiettivi prioritari in esso individuati, consultabili attraverso il portale Scuola in Chiaro del MIUR. 3) 2 Presentazione dell’Istituto "F. De Sanctis-O. D’Agostino" AV L’Istituto Superiore di Istruzione Secondaria (I.S.I.S.) “F. De Sanctis – O. D’Agostino” di Avellino ha avuto origine il 1° settembre 2013, a seguito di ridimensionamento della rete scolastica effettuato dal Ministero della Pubblica istruzione: esso ha comportato l’accorpamento dell’Istituto Tecnico Agrario “Francesco De Sanctis” con l’Istituto Tecnico per Geometri “Oscar D’agostino”. Ciò che accomuna le due scuole è la presenza di indirizzi di studio affini, unici sul territorio. I due istituti, ricchi di storia, sono fortemente radicati sul territorio e abbracciano un bacino di utenza che si estende a molti comuni della provincia di Avellino. A seguito del Regolamento di riordino degli istituti tecnici emanato dal Presidente della Repubblica in data 15 marzo 2010 registrato alla Corte dei Conti in data 1 giugno 2010, l’Istituto Tecnico Agrario e per Geometri "F. De Sanctis-O. D’Agostino" comprende due indirizzi del settore tecnologico: Agraria, Agroalimentare e Agroindustria e Costruzioni, Ambiente e Territorio. L'Istituto Tecnico Agrario contempla l’indirizzo “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria” ed integra competenze nel campo della organizzazione e della gestione delle attività produttive, trasformative e valorizzative del settore, con attenzione alla qualità dei prodotti e al rispetto dell’ambiente e sugli aspetti relativi alla gestione del territorio, con specifico riguardo agli equilibri ambientali e a quelli idrogeologici e paesaggistici; presenta tre articolazioni: 5 “Produzioni e Trasformazioni”, per l’approfondimento delle problematiche collegate all’organizzazione delle produzioni animali e vegetali, alle trasformazioni e alla commercializzazione dei relativi prodotti, all’utilizzazione delle biotecnologie; “Gestione dell’ambiente e del territorio”, che approfondisce le problematiche della conservazione e tutela del patrimonio ambientale e le tematiche collegate alle operazioni di estimo e al genio rurale; “Viticoltura ed enologia”, che approfondisce le problematiche collegate all’organizzazione specifica delle produzioni vitivinicole, alle trasformazioni e commercializzazione dei relativi prodotti, all’utilizzazione delle biotecnologie. L’ Istituto Tecnico per Geometri contempla l'indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio” ed integra competenze nel campo dei materiali, delle macchine e dei dispositivi utilizzati nelle industrie delle costruzioni, nell’impiego degli strumenti per il rilievo, nell’uso degli strumenti informatici per la rappresentazione grafica e per il calcolo, nella valutazione tecnica ed economica dei beni privati e pubblici e nell’utilizzo ottimale delle risorse ambientali. Approfondisce competenze grafiche e progettuali in campo edilizio, nell’organizzazione del cantiere, nella gestione degli impianti e nel rilievo topografico. Presenta l’articolazione: “Geotecnico”, che approfondisce la ricerca e sfruttamento degli idrocarburi, dei minerali di prima e seconda categoria e delle risorse idriche. In particolare, tratta dell’assistenza tecnica e della direzione di lavori per le operazioni di coltivazione e di perforazione. I Piani di Studi completi dei due indirizzi sono disponibili sul sito dell’istituto all’indirizzo www.agrariogeometra.gov.it 3 Strategie generali e priorità strategiche Tenendo conto della normativa di riferimento, delle linee guida, delle indicazioni nazionali e tenendo presente anche le priorità previste nella legge 107, in particolare al comma 7, ossia: nei limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili dalla legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, questa istituzione scolastica ha individuato le componenti fondamentali per perseguire gli obiettivi da raggiungere. Si riporta, pertanto un elenco di quanto ritenuto funzionale alle strategie da adottare: 1) coniugare la promozione della persona e del cittadino nella convinzione che solo in questa prospettiva è possibile migliorare i livelli d successo formativo 6 degli studenti e preparare cittadini consapevoli; 2) orientare le azioni didattiche ai risultati d'apprendimento in linea con la tradizione d'eccellenza dell'istituto, alle richieste del mercato del lavoro, alla formazione tecnica superiore, agli sbocchi universitari coerenti con la specificità dell'istituto; 3) prevenire il disagio e la dispersione scolastica, rendendo centrale nell'offerta formativa dell'istituto, l'azione di orientamento per l'occupazione delle future generazioni; 4) favorire la riqualificazione dell' offerta formativa, anche attraverso il costante aggiornamento del personale docente, con interventi diretti sul curricolo di indirizzo e/o disciplinare; 5) sviluppare e potenziare l'esigenza di confronto e di comune progettualità didattica all'interno dell'istituto tra docenti anche di diverse aree disciplinari, favorendo la formazione di gruppi di lavoro; 6) operare nella prospettiva di un sistema integrato tra scuola e opportunità educative/formative extrascolastiche, attraverso attività di alternanza scuolalavoro legate alle diverse associazioni del settore agrario ed edile, alle aziende ed agli enti di ricerca, favorendo, attraverso il finanziamento in corso dei "laboratori territoriali", lo sviluppo di nuove forme professionali giovanili occupabili anche all'interno dello stesso laboratorio scolastico in fase di accreditamento, quali quella del tecnico chimico-agro-alimentare e del tecnico ambientale; 7) potenziare il rapporto scuola-lavoro anche con la predisposizione delle condizioni future per la realizzazione di cooperative di giovani imprenditori agricoli ed edili, utilizzando anche le opportunità finanziarie della programmazione dei fondi europei PSR 2014-2020 ed avvicinando gli studenti alle imprese nella prospettiva di trasformare il percorso formativo in vero e proprio investimento professionale e culturale; 8) assicurare un'efficace gestione e progettazione delle strutture della scuola, con la formazione di un ufficio tecnico che possa tecnicamente, giuridicamente e finanziariamente controllare, monitorare e programmare le attività progettate e quelle relative ai laboratori d'istituto, quelle relative all'azienda agraria e quelle relative alla cantina, anche attraverso la creazione di banche dati; 9) adottare tutte le misure per migliorare, rendere trasparente e misurabile l'attività didattica ed organizzativo-amministrativa della scuola sia attraverso l'adozione di un chiaro sistema di comunicazione, che attraverso l'implementazione di un sistema di autovalutazione del servizio offerto; 10) stabilire ed aggiornare un quadro di riferimento dell'azione della dirigenza e degli organi collegiali, secondo l'evolversi delle esigenze dell'istituto, con 7 adeguate priorità di bilancio, coerenti con le opzioni strategiche, culturali, formative ed organizzative della scuola. Allo scopo di migliorare qualitativamente un'offerta formativa di istituto il più possibile attenta alle differenziate esigenze formative ed educative degli studenti ed un utilizzo razionale e consapevolmente programmato con i fondi a disposizione della scuola, si individuano per il triennio 2016/18 alcune priorità didattiche, organizzative e finanziarie: 3.1 Applicazione del riordino e programmazione condivisa A partire dai dettami delle linee guida ministeriali relative al riordino con le indicazioni sulla personalizzazione, sulla didattica laboratoriale, sull'attenzione agli stili di apprendimento e su tutte le innovazioni introdotte dal riordino, si evidenzia la necessità di elaborare una programmazione condivisa attraverso la declinazione delle abilità e delle conoscenze nonché di operare le scelte metodologiche didattiche appartenenti ai vari ambiti disciplinari. A partire dalla salvaguardia dell'identità e delle peculiarità che caratterizzano la storia dell'Istituto, dalle pari opportunità che devono essere garantite a tutti gli alunni, si chiede l'avvio di un confronto e l'individuazione di una programmazione condivisa, finalizzata a valorizzare le buone pratiche già esistenti a vantaggio di tutti. Tutte le componenti sono chiamate a partecipare alla costruzione di un progetto, nel rispetto delle competenze delle diverse rappresentanze, anche attraverso il ricorso a professionalità esterne per percorsi di formazione o ad articolazioni interne (commissioni, dipartimenti, ecc.) delegate ad individuare soluzioni comuni. 3.2 Digitalizzazione del sistema Le modalità di apprendimento dei ragazzi di oggi esigono da parte dei professionisti della scuola l'impiego di metodologie didattiche che richiedono strumenti adeguati per permettere l'acquisizione delle conoscenze disciplinari, e non solo di queste. La capacità di cercare, selezionare, organizzare e gestire le informazioni, è pertanto un obiettivo di tutte le discipline per ottenere lo sviluppo delle competenze. Dal punto di vista organizzativo, registro elettronico, creazione di banche dati di istituto, comunicazione diretta con le famiglie, formazione a distanza, aule interattive sono traguardi da raggiungere con il supporto di figure a cui sia affidato il compito di aiutare il collegio docenti ad individuare, reperire e utilizzare gli strumenti digitali. 8 3.3 Autovalutazione In linea con le indicazioni ministeriali e il quadro normativo che si sta delineando, la scuola ha avviato un percorso di autovalutazione con lo scopo di promuovere un'azione di constante miglioramento dell'offerta formativa. La rilevazione dei bisogni di tutti gli attori coinvolti nel processo formativo ed educativo rappresenta la base per individuare obiettivi misurabili, la cui lettura ed interpretazione compete alle professionalità interne alla scuola. Un percorso di autovalutazione è quindi espressione dell'autonomia scolastica capace di superare l'autoreferenzialità e di iniziare un confronto per individuare i punti di forza e di debolezza, il cui fine non può sicuramente limitarsi a "misurare" la "performance" dell'istituto, ma piuttosto quello di sviluppare una capacità riflessiva in relazione agli esiti registrati. L'autovalutazione d'istituto costituisce un obiettivo che mira allo sviluppo di una cultura collaborativa, che porta tutti i protagonisti coinvolti ad impegnarsi in dialoghi costruttivi per la definizione dei fattori di qualità, per la loro valutazione e per le attività di miglioramento. 3.4 Sostenibilità finanziaria Al fine di non allargare la forbice tra le diverse fasce sociali, soprattutto nell'attuale fase, legata alla congiuntura economica nazionale e internazionale, si ritiene opportuno indicare una scrupolosa valutazione circa ogni proposta di attività a carico delle famiglie (progetti, uscite didattiche, attività integrative ecc.). In considerazione delle ridotte risorse esistenti, si indica come criterio generale da adottare nelle scelte di ordine economico, operate nel rispetto delle diverse competenze, la valutazione della ricaduta sul maggior numero di studenti, salvaguardando tuttavia le necessarie azioni di integrazione poste come base del principio di uguaglianza e convivenza civile. 3.5 Valorizzazione dell'azienda agraria L'Istituto ha una dotazione di alto profilo sia in termini di beni, sia in termini di capitale umano; le professionalità agrarie presenti e i laboratori dell'azienda devono rappresentare una risorsa riconosciuta nella costruzione dei nuovi curricola, soprattutto nella costruzione delle diverse articolazioni e presenti, promuovendo la didattica laboratoriale e l'alternanza scuola-lavoro che risulta obbligatoria. 9 3.6 Valorizzazione delle attrezzature tecniche L'Istituto ha una dotazione di alto profilo sia in termini di beni, sia in termini di capitale umano anche nell'ex istituto per geometri; le professionalità tecniche presenti e i laboratori attualmente disponibili devono rappresentare una risorsa riconosciuta nella costruzione dei nuovi curricola, soprattutto nella costruzione delle diverse figure professionali che si intende formare: tecnico del dissesto idrogeologico; tecnico del territorio contaminato; tecnico delle fonti rinnovabili; tecnico del risanamento dell'involucro edilizio; tecnico dell'ecosostenibilità; tecnico del tribunale; promuovendo anche in questo caso la didattica laboratoriale e l'alternanza scuolalavoro che risulta obbligatoria. 3.7 Investimento nella formazione tecnica Si prevede l’attivazione di un percorso formativo con prospettive di lavoro all'interno dello stesso istituto con l'introduzione di un tecnico chimico-agroalimentare per gli studenti dell'agrario ed di un tecnico ambientale per gli studenti del geometra, qualora venga approvato il progetto in corso di valutazione del "Laboratorio Territoriale". La scuola ha il dovere di investire nella didattica per competenze tale da offrire agli studenti quella formazione tecnica con le competenze indispensabili per inserirsi direttamente nel mondo del lavoro, oltre ad offrire la giusta formazione propedeutica per intraprendere un eventuale percorso universitario. La scuola si propone quale punto di riferimento, coordinamento ed organizzazione per la costituzione di imprese di giovani imprenditori agricoli ed edili per gli studenti già diplomati. In tale ottica, è inoltre essenziale sostenere il gruppo docente, rafforzando i Consigli di classe nelle dinamiche quotidiane di organizzazione del lavoro, attraverso gli strumenti di comunicazione e le procedure di programmazione e valutazione condivise; in modo che il ruolo dei docenti, nel rispetto del principio della collegialità, assuma corresponsabilità e autonomia didattica. Le funzioni di progettazione, organizzazione e orientamento sono di pertinenza del dirigente scolastico, mentre quelle di gestione delle attività didattiche in aula, valutazione degli alunni, rapporti con i genitori sul profitto scolastico degli alunni, sono di pertinenza di tutti gli insegnanti che operano collegialmente all'interno del gruppo 10 docente, compresi gli insegnanti di sostegno, in un quadro di pari responsabilità. 4 Obiettivi prioritari di dettaglio Alla luce di quanto esposto finora, pertanto, l’istituto ha individuato i seguenti obiettivi prioritari. Tali obiettivi incorporano al proprio interno anche le priorità di miglioramento del RAV ed il loro conseguimento sarà reso possibile attraverso il miglioramento della didattica per competenze e l’elaborazione di progetti mirati: incremento dell'alternanza scuola-lavoro nel secondo ciclo di istruzione; potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economicofinanziaria e di educazione all'auto imprenditorialità; sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro; potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche; valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento alla lingua inglese ad altre lingue dell'Unione europea, anche mediante l'utilizzo della metodologia Content language integrated learning (CLIL), previo consolidamento delle specifiche risorse necessarie; sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali; valorizzazione della scuola aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le organizzazioni del terzo settore e le imprese; potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica. Alcune delle priorità sopra riportate potranno essere conseguite anche attraverso misure alternative non specificatamente indicate dal presente piano triennale, che potranno essere riviste annualmente entro il mese di ottobre di ciascun anno, coerentemente da quanto previsto dall’art.1 commi 12 e 19 della legge 107/2015. 11 5 Piano di Miglioramento Il Piano di miglioramento è riportato in appendice al presente documento come Allegato 1. 6 Progettazione organizzativa curriculare extracurriculare educativa ed 6.1 L’organizzazione didattica complessiva L’organizzazione didattica complessiva, relativamente a schemi orari, plessi, sedi, tempo scuola, attività e servizi, nonché quella relativa alle scelte organizzative e gestionali, possono essere consultate sul sito dell’istituzione scolastica all’indirizzo http://www.agrariogeometra.gov.it/ 6.2 Le macroaree di progetto ed i progetti specifici in riferimento alle priorità strategiche e ai relativi obiettivi In questa sezione del PTOF sono riportate le attività di progetto per la piena realizzazione del curricolo, che sono realizzate attraverso la piena utilizzazione e gestione dell’organico dell’autonomia. Le attività progettuali sono la logica evoluzione applicativa delle priorità strategiche e degli obiettivi illustrati in precedenza e sono da considerarsi quali strumenti utili alla loro realizzazione e non fini a se stessi. 6.2.1 Alternanza Scuola Lavoro I percorsi in alternanza scuola lavoro progettati dall’Istituto Tecnico Agrario e per Geometri "De Sanctis-D’Agostino" mirano a sviluppare una comprovata capacità di utilizzare, in situazioni di lavoro, di studio o nello sviluppo professionale e personale, un insieme strutturato di conoscenze e di abilità acquisite nei contesti di apprendimento formale o informale. Essi sono stati progettati su di una cadenza triennale, valorizzando le risorse dell’organico dell’autonomia con particolare riferimento a quelle del potenziamento. In considerazione del fatto che l’organico dell’autonomia comprensivo delle risorse del potenziamento, a settembre 2016, potrebbe subire qualche modifica non preventivabile alla data di stesura del presente PTOF in relazione alla mobilità dei docenti, ci si riserva di adottare eventuali modifiche alle attività proposte di seguito. Le attività progettate seguono diverse modalità, esse sono una vera e propria 12 combinazione di preparazione scolastica e di esperienze assistite sul posto di lavoro. In un caso, esse sono state predisposte ricorrendo anche al modello organizzativo della scuola impresa, grazie alla presenza dell’azienda agraria dell’istituto che dispone di adeguate capacità tecnologiche, strutturali, ed organizzative, oppure secondo il modello di impresa formativa simulata ed, infine, dove necessario, sulla base di apposite convenzioni con le imprese; tutto questo per mettere in grado gli studenti di individuare attitudini ed acquisire competenze utili per sviluppare una cultura del lavoro fondata sull’esperienza diretta. In tutti i casi, l’articolazione delle 400 ore di alternanza scuola lavoro, previste nel triennio, saranno suddivise in maniera omogenea per l’intero periodo, fatte salve esigenze specifiche o contingenti che saranno valutate anno per anno o nel corso dello stesso anno. Lo svolgimento delle ore di alternanza scuola lavoro potrà avvenire durante in orario pomeridiano al termine delle normali lezioni curriculari, ma al di fuori di esse, fino ad un massimo di due ore giornaliere, per non più di due/tre giorni alla settimana. Oppure, durante i periodi di sospensione delle attività didattiche. In quest’ultimo caso, gli allievi potranno essere impegnati anche per più di due o tre giorni consecutivi, nel limite di ore giornaliere e settimanali, previste per la specifica attività lavorativa dalle forme contrattuali in vigore del settore di pertinenza. Per garantire lo svolgimento di tali attività, gli allievi potranno usufruire, inoltre, dell’assistenza della istituzione scolastica per quanto riguarda i pasti, nei limiti delle risorse messe a disposizione dal MIUR. Altre forme di eventuali rimborsi saranno valutati di volta in volta sempre nel rispetto dei limiti di spesa consentiti e delle eventuali risorse a disposizione. Gli allievi potranno usufruire in ogni caso, di informazioni e formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, secondo lo specifico profilo di rischio. 6.2.1.1 Progetto di valorizzazione delle risorse forestali ed ambientali del territorio irpino. Nel caso della scuola impresa, il progetto di alternanza scuola-lavoro proposto riguarda la gestione e la valorizzazione delle risorse forestali ed ambientali del territorio irpino, andando a coinvolgere le classi del secondo biennio e del quinto anno sia per l’indirizzo Agraria, Agroalimentare ed Agroindustria che per quello Costruzioni, Ambiente e Territorio. Gli argomenti proposti, nel quadro generale dell’indirizzo agronomico di appartenenza, permetteranno di sviluppare e finalizzare esaurientemente gli argomenti riguardanti lo studio del territorio e la gestione ambientale; lo studio degli ecosistemi forestali e della selvicoltura e la valorizzazione delle attività produttive. Tale organizzazione progettuale, svilupperà una metodologia didattica innovativa che avrà lo scopo di ampliare il processo di 13 insegnamento-apprendimento, apportando un concreto sostegno all’orientamento ed alla scelta professionale futura, prevedendo periodi di presenza e di partecipazione degli studenti sia alle attività nell’azienda dell’istituto che in aziende convenzionate. Le figure che saranno coinvolte nel progetto saranno, altre agli allievi, il tutor aziendale, il tutor scolastico ed il Consiglio di Classe, secondo quanto previsto dalla normativa in vigore. Le finalità del Progetto: Attuare modalità di apprendimento flessibili e equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo, rispetto agli esiti dei percorsi del secondo ciclo, che colleghino sistematicamente la formazione in aula con l’esperienza pratica. Arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e formativi con l’acquisizione di competenze spendibili nel mondo del lavoro Favorire l’orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi, gli stili di apprendimento individuali Realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del lavoro e della società civile Correlare l’offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio. Pianificazione temporale Il progetto sarà attivato già a partire dall’anno scolastico 2015/2016 per le classi terze e verrà riproposto con ciclicità analoga per gli anni successivi. Classi Terze Il concetto di Ambiente e Territorio - Attitudini territoriali; - La valutazione del territorio; - Pianificazione territoriale. Il concetto di paesaggio (naturale e antropizzato) - Analisi e classificazione; - L’evoluzione del paesaggio nel tempo; - L’ecologia del paesaggio (Reti ecologiche e Rete Natura 2000). Elementi di selvicoltura - Il bosco e l’ambiente; - Zone climatico-forestali; - Benefici, funzioni e classificazioni del bosco; Governo e trattamento del bosco - Governo a fustaia; 14 - - Tipologie di trattamento delle fustaie; Governo a ceduo; Tipologie di trattamento del ceduo; Ricostituzione, riconversione e trasformazione dei boschi Classificazione botanica delle specie arboree e dei frutti del sottobosco Territorio: problematiche e tecniche di difesa Ruolo dei boschi nella regimazione idrica e nel controllo dell’erosione; Dissesto idrogeologico; Introduzione alle tecniche di ingegneria naturalistica; Classi Quarte La sicurezza nei cantieri forestali Stralcio del D.lgs n. 81/08; Uso delle attrezzature di lavoro; Protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione al rumore durante il lavoro; Segnaletica di sicurezza e/o salute sul luogo di lavoro; I dispositivi di protezione individuale (DPI); Classificazione e definizione dei rischi; La sicurezza nei cantieri di lavoro. La certificazione della gestione aziendale e dei prodotti del sistema foresta – legno Elementi generali relativi alla certificazione; Gestione forestale sostenibile e green marketing; Sistemi di certificazione della gestione aziendale e dei prodotti e servizi forestali in Italia; Il mercato per i prodotti e servizi di aziende certificate Territorio: problematiche e tecniche di difesa Tecniche di ingegneria naturalistica; Materiali utilizzati nell’ingegneria naturalistica; Interventi stabilizzanti; Interventi antierosivi. Classi Quinte Estimo forestale La legislazione forestale Essendo il progetto rivolto anche agli allievi del Geometra dell’indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio, al quarto e al quinto anno gli allievi di tale indirizzo integrano la loro preparazione secondo la modalità di seguito indicata. 15 Denominazione attività Priorità cui si riferisce Traguardo di risultato Obiettivo di processo Altre priorità (eventuale) Situazione su cui si interviene Attività previste Risorse finanziarie necessarie Risorse umane (ore) / area Altre necessarie risorse Rilievo dell’azienda “Torrette di Mercogliano” con tecnologie innovative GPS e drone e successiva georeferenziazione. Rendere gli allievi del quarto e quinto anno padroni delle rapide trasformazioni delle nuove tecnologie nell’ambito del rilievo topografico, al fine di affrontare le nuove esigenze del mondo del lavoro. Acquisizione di competenze nell’uso del GPS, dei droni e dei programmi di georeferenziazione. Integrazione delle conoscenze di base acquisite nelle materie curriculari con le tecnologie innovative. Acquisizione della capacità di socializzazione e collaborazione interpersonale. Si vuole intervenire sull’impossibilità nell’orario curriculare di sviluppare e approfondire tematiche attuali fondamentali per la formazione completa della figura professionale del geometra. • Moduli teorici, condotti con lezioni frontali attraverso postazioni al computer e LIM; • Lezioni pratiche, condotte utilizzando la specifica strumentazione topografica e i software necessari alla elaborazione dei dati e alla restituzione dei risultati. Per lo svolgimento del corso,acquisto software e per le attività esterne si prevede una spesa di circa € 1.500 per l’anno in corso, qualora ci fosse la disponibilità di finanziamenti statali. Tale somma verrà dettagliata nelle successive fasi della progettazione Il progetto richiede l’intervento di un docente di topografia, cl. di conc. A072 (organico di potenziamento), di docenti curriculari (cl. di conc. A016, C430), impegnati complessivamente per circa 60 ore annuali. Le risorse necessarie già disponibili sono: laboratorio di informatica, LIM, strumentazione topografica (GPS e drone), software QGIS. Si necessita di ulteriori 16 software: Analist topografia e PIX4Dmapper. Indicatori utilizzati Stati di avanzamento Valori/situazione attesi L’applicazione pratica delle lezioni teoriche rappresenta uno strumento di verifica del progetto. Una prova di verifica scritta sarà comunque somministrata al termine del percorso formativo. Il progetto si sviluppa nell’arco del triennio per cui sono previsti stati di avanzamento al termine di ciascun anno dell’offerta formativa. Miglioramento dell’applicazione pratica del rilievo topografico attraverso l’uso di diverse tecnologie e relativo confronto dei risultati. Obiettivi del Progetto In relazione con le finalità espresse, considerando che il progetto deve caratterizzarsi per una forte valenza educativa ed innestarsi in un processo di costruzione della personalità per formare un soggetto orientato verso il futuro, gli obiettivi sono i seguenti: • favorire la maturazione e l’autonomia dello studente; • favorire l’acquisizione di capacità relazionali; • fornire elementi di orientamento professionale: • integrare i saperi didattici con saperi operativi; • acquisire elementi di conoscenza critica della complessa società contemporanea. Fase Preparatoria • Individuazione delle classi dove attuare il percorso; • Formazione dei docenti coinvolti con l’individuazione del tutor scolastico; • Presentazione del progetto agli alunni; • Sensibilizzazione delle aziende interessate dal progetto, allo scopo di verificare la disponibilità ad accettare studenti destinatari del percorso di alternanza; • Definizione di obiettivi formativi comuni e individuazione delle aree aziendali più consone ai percorsi previsti; • Costruzione di un sistema stabile di comunicazione scuola e mondo del lavoro con la definizione dei tutor aziendali e la modulistica relativa. Fase di Orientamento • Colloqui con gli studenti partecipanti al corso; 17 • • visite aziendali. Fase Operativa • Lo studente si inserisce in un processo di lavoro reale all’interno di un sistema di relazioni formali e informali. Fase della Valutazione • Scheda di valutazione del tutor scolastico; • Incontro fra allievi, famiglie, tutor interno ed esterno e consiglio di classe per esporre le riflessioni sull’esperienza; • Verifica risultati con il personale coinvolto nelle azioni effettuate dallo studente in azienda; • Scheda di rilevazione dei risultati del tutor aziendale; • Incontro scuola azienda come rendiconto finale dell’esperienza. Tutte le attività elencate verranno riconosciute come esperienze svolte dall’alunno nel corso degli studi e saranno documentare in una relazione da cui emergano la progettazione, l’impegno organizzativo, l’attuazione e la valutazione formativa delle esperienze. 6.2.1.2 Impresa Formativa Simulata Il nostro istituto in un’ottica di flessibilità organizzativa ha predisposto anche attività di Alternanza Scuola Lavoro secondo il modello di Impresa Formativa Simulata, promuovendo lo sviluppo di attitudini mentali rivolte alla soluzione di problemi ed alla valutazione di esperienze di processo. Tale modalità consente di valorizzare il metodo scientifico e l’apprendimento per competenze secondo modelli esperienziali, in una logica di curricolo orizzontale e verticale. La finalità del progetto è la formazione dello studente attraverso attività orientate a promuovere la motivazione del giovane, la riflessione critica e l'acquisizione dei saperi che sostengono il fare consapevole e documentato, il fare come strumento per apprendere. L'Impresa Formativa Simulata, IFS, consente agli studenti di operare nel laboratorio di simulazione della scuola come se fossero in azienda, in un contesto di apprendimento molto stimolante che promuove nei giovani l'autonomia decisionale e la capacità di operare per obiettivi. Il percorso dell’impresa formativa simulata si sviluppa, normalmente, attraverso sei distinte fasi che vengono ridistribuite su tre annualità che partono dalla sensibilizzazione e dall’orientamento dell’allievo (analisi del territorio), si sviluppano 18 con la costituzione, gestione e controllo dell'azienda, fino a concludersi con la rendicontazione e la diffusione dei risultati attraverso i canali di comunicazione. La Prima fase è finalizzata a sensibilizzare e orientare lo studente, nel contesto della cittadinanza attiva, fornendogli strumenti per esplorare il territorio, analizzarne le risorse e rapportarsi ad esso nel modo più adeguato alle proprie aspettative ed attitudini, sviluppando abilità in momenti di indagine, ascolto, analisi e confronto. La Seconda fase ha il compito di sensibilizzare il giovane ad una visione sistemica della società civile attraverso la cultura d'impresa, in modo da sviluppare il senso etico dell'interagire con l'ambiente economico circostante, nel rispetto delle conoscenze fondamentali dei concetti di azienda, impresa, etica aziendale e del lavoro. La Terza fase mette il giovane "in situazione" consentendogli di utilizzare gli apprendimenti teorici acquisiti in contesti formali, di dare spazio alla propria creatività scegliendo un modello di riferimento sul territorio e definendo la propria idea imprenditoriale (Business Idea), supportandola dalla necessaria analisi di fattibilità. Ad essa seguirà l’elaborazione del Business Plan. Concetti fondamentali di questa fase sono quelli di impresa tutor o madrina, mission aziendale, scelta della veste giuridica aziendale attraverso la quale esercitare l’attività d’impresa. La Quarta fase consente di diversificare ed approfondire la conoscenza del sistema economico territoriale nell'interazione con i soggetti, con l’elaborazione del Business Plan, inteso come documento strutturato secondo uno schema preciso che sintetizza i contenuti e le caratteristiche del progetto imprenditoriale (Business Idea). Esso viene utilizzato sia per la pianificazione e la gestione dell'azienda, che per la comunicazione esterna verso potenziali finanziatori o investitori. La redazione del Business Plan è funzionale alla nascita di una nuova attività imprenditoriale e deve essere supportata da un'analisi di fattibilità in grado di fornire una serie di dati di natura economico-aziendale, sui quali tracciare linee guida per la costituzione dell'attività. In questa fase il giovane si confronta con i concetti di formula imprenditoriale, organizzazione gestionale, budget economico-finanziario e si esercita dapprima a pianificare una singola attività e, successivamente, a programmare le fasi di sviluppo della stessa, insieme al gruppo-classe, apprendendo le tecniche di team working. La Quinta fase è relativa alla costituzione e start-up dell’impresa simulata nel rispetto della normativa vigente e con il supporto dell’infrastruttura digitale di simulazione disponibile sul territorio (SimuCenter), ovvero a livello nazionale. In questa fase viene redatto l’atto costitutivo e lo statuto, con la relativa documentazione a supporto della fase di start up ed il conseguente impianto contabile e amministrativo dell’azienda. La Sesta fase si riferisce alla gestione operativa dell'impresa formativa simulata, con particolare attenzione alla gestione produttiva e commerciale. La piattaforma di 19 simulazione ha il ruolo di supportare l'attività di e-commerce e consente la connessione e l'operatività tra le imprese formative simulate presenti nella rete territoriale o nazionale. Gli aspetti significativi di tale fase sono la produzione e il commercio dei prodotti simulati, l’istituzione del “negozio virtuale” inteso come vetrina di esposizione e vendita dei prodotti, gli adempimenti fiscali e contributivi, la gestione ed il controllo dell’operatività aziendale, la comunicazione aziendale, obbligatoria e facoltativa. Il percorso proposto coinvolge l'attività di tutto il Consiglio di Classe e contribuisce a far acquisire a tutti gli studenti conoscenze teoriche e applicative, spendibili in vari contesti di vita, di studio e di lavoro, nonché abilità cognitive idonee per risolvere problemi, quali quelli di sapersi gestire autonomamente in ambiti caratterizzati da innovazioni continue e assumere progressivamente anche responsabilità per la valutazione e il miglioramento dei risultati da ottenere. Il percorso di alternanza scuola lavoro in impresa formativa simulata non richiede, anche se non esclude, il tirocinio presso aziende situate nel territorio. L'esperienza aziendale, infatti, viene praticata a scuola in laboratorio e riproduce tutti gli aspetti di un’azienda reale, con il tutoraggio dell'azienda madrina. Essa rappresenta, quindi, un’opportunità per realizzare l’alternanza scuola lavoro, anche in quelle istituzioni scolastiche il cui territorio presenta un tessuto imprenditoriale poco sviluppato, ovvero caratterizzato da un ridotto numero di imprese, per lo più di dimensioni piccole e medie, che hanno difficoltà a ospitare studenti per lunghi periodi. E’ comunque importante un contatto continuo con l’azienda tutor; gli incontri dei tutor aziendali con gli studenti e le visite degli studenti in azienda rafforzano, infatti, il legame con la realtà. L’esperienza in impresa formativa simulata permette allo studente l’acquisizione di tutte le competenze chiave europee, con particolare riferimento allo spirito di iniziativa e imprenditorialità, contribuendo inoltre all’educazione finanziaria dell’allievo. A titolo esemplificativo si riporta di seguito l’organizzazione schematica dei primi due anni di attività. Considerando che la scuola inizierà la sperimentazione di tale attività già a partire dall’anno scolastico 2015/2016, esse potranno essere integrate ed in parte riformulate nell’ambito della riprogrammazione annuale prevista dalla norma entro il mese di ottobre di ogni anno. Restano, comunque confermate le attività previste al primo anno, quelle cioè rivolte alle classi terze che iniziano il percorso di Alternanza Scuola Lavoro secondo la modalità di Impresa Formativa Simulata. In questo caso, il monte ore dei moduli è di 84 ore al primo anno, di 156 ore al secondo e 160 al terzo anno. 20 FASE A - RICOGNIZIONE, ORIENTAMENTO E ACQUISIZIONE Attività N. Tempi ore MODULO 0 – Classi III − − Analisi del territorio, delle esigenze formative degli alunni e del settore di studi che 4 Gennaio 2016 − intendono approfondire. − Approfondimenti sul settore − aziendale che si intende simulare. MODULO 1 Gennaio 2016 − − Scelta della Forma giuridica di Febbraio 2016 Impresa e conoscenza 34 Marzo 2016 dell’attività svolta. − Aprile 2016 − Elaborazione della Business Maggio 2016 Idea. − − Eventuali Sbocchi sul Mercato Giugno 2016 Estero. (durante la − Partecipazione ad eventi, fiere o − 40 sospensione convegni. delle attività didattiche) 21 DATI Attori Docente responsabile del progetto. Docente Diritto ed Economia Docente di Economia Aziendale Docente responsabile del progetto. Docente Diritto ed Economia Docente di Economia Aziendale Docente di Inglese FASE B - PROGETTAZIONE FORMATIVA E REALIZZAZIONE DELL’IMPRESA FORMATIVA SIMULATA 2° ANNUALITA’ N. Attività Tempi Attori ore MODULO 2 – Classi IV − Formazione teorica su: o Busines Plan o Strutture aziendale o Economia aziendale − Formalizzazione del Business Plan e del progetto organizzativo-gestionale − Formazione teorica su: o Nozioni elementari di diritto amministrativo; o Organizzazione dell’Atto costitutivo e di uno statuto aziendale. − Elaborazione dell’Atto costitutivo e dello Statuto − La Cooperativa Agricola. − Costituzione Impresa Formativa − Docente Ottobre 2016 responsabile Simulata e adempimenti connessi Novembre 2016 alla fase costitutiva (apertura C/C, Dicembre 2016 del progetto. richiesta P.IVA, ecc…). − Docente 150* Gennaio 2017 − Cenni sulla Impostazione del sito web Diritto ed Febbraio 2017 dell’azienda Marzo 2017 Economia Aprile 2017 − Docente di − Vetrina sul Mondo, Economia Maggio 2017 Adesione a The Made in Italy Giugno 2017 Aziendale Business Directory! − Docente di Un nuovo servizio gratuito che ti Inglese consente di promuovere l’ azienda e i *Anche durante prodotti sui mercati del mondo senza i periodi di viaggiare: sospensione − Essere su www.italtrade.com, il delle attività portale ICE per i navigatori esteri, didattiche per poter aumentare il fatturato all'export grazie ai contatti generati dalla rete. Si può scegliere fra: − Business Directory − per una visibilità essenziale − Top Business Directory − la vetrina per una maggiore visibilità e per le proposte di business 22 FASE B - PROGETTAZIONE FORMATIVA E REALIZZAZIONE DELL’IMPRESA FORMATIVA SIMULATA 2° ANNUALITA’ N. Attività Tempi Attori ore − Docente MODULO 3 – Classi V Da settembre responsabile Realizzazione dell’attività attraverso: 2017 del progetto. o Operazioni di compravendita; a Giugno − Docente o Emissione di fatture; 2018 Diritto ed o Utilizzo del C/C bancario per Economia 154* il regolamento delle *Anche − Docente di transazioni; durante i Economia o Gestione del negozio virtuale periodi di Aziendale o Completamento e gestione sospensione − Docente di del sito web. delle attività Inglese didattiche FASE C - VALUTAZIONE, CERTIFICAZIONE E DIFFUSIONE Attività N. ore Tempi 3 Febbraio 2016 Valutazione degli alunni con prove semistrutturate. 3 Giugno 2016 Certificazione delle competenze acquisite mediante attestati di partecipazione. Diffusione e comunicazione dell’attività 3 Febbraio 2017 svolta attraverso: 3 Giugno 2017 Partecipazione ad eventi IFS Organizzazione di un seminario. Pubblicazione di articoli. 3 Febbraio 2018 3 Valutazione del progetto Giugno 2018 Attori Docente responsabile del progetto. Docente Diritto ed Economia Docente di Economia Aziendale Docente di Inglese 6.2.1.3 Progetto azienda agraria e laboratorio enologico Questo progetto è stato realizzato per favorire la formazione degli studenti nell’ambito del settore vitivinicolo, dalla produzione alla trasformazione, per concludersi con la commercializzazione dei prodotti, utilizzando le risorse interne all’istituto. Il progetto è rivolto a tutti gli allievi del secondo biennio e del quinto anno. Di seguito viene riportato schematicamente il progetto. 23 Denominazione attività Priorità cui si riferisce Traguardo di risultato Obiettivo di processo Altre priorità Situazione su cui si interviene Attività previste Risorse finanziarie necessarie Risorse umane (ore) / area Altre necessarie risorse Indicatori utilizzati Produzione di uva, trasformazione dell’uva in vino, imbottigliamento e commercializzazione del prodotto Formare gli studenti nell’ambito del settore vitivinicolo, dalla produzione alla trasformazione e commercializzazione del vino. Acquisizione di competenze nella produzione dell’uva, nella sua trasformazione e commercializzazione. Integrazione delle conoscenze di base acquisite nelle materie curriculari con le tecnologie innovative e pratiche. Acquisizione della capacità di socializzazione e collaborazione interpersonale. Si vuole intervenire integrando l’attività curriculare con l’approfondimento e il potenziamento relativo a tutte le attività che si svolgono lungo la filiera vitivinicola. • Moduli teorici, condotti con lezioni frontali; • Lezioni pratiche, condotte nell’azienda dell’istituto e nel laboratorio enologico sulla gestione della vite (concimazioni, trattamenti antiparassitari, potatura, raccolta) e sulla sua trasformazione in vino (vinificazione in bianco e in rosso). Pratica di distillazione del vino presso la distilleria presente in istituto per la produzione del Brandy di Avellino. Per lo svolgimento del corso, non è necessaria alcuna risorsa finanziaria e qualora ci fosse la disponibilità di finanziamenti statali si potrebbe migliorare le attrezzature presenti in Istituto. Il progetto richiede l’intervento sia di un docenti dell’organico di potenziamento e sia di docenti curriculari. Le risorse necessarie già disponibili in istituto sono: l’azienda agraria, il laboratorio enologico, la distilleria ed aule attrezzate con la LIM. L’applicazione pratica delle lezioni teoriche rappresenta uno strumento di verifica del progetto. Una prova di verifica scritta sarà comunque 24 somministrata al termine del percorso formativo. Stati di avanzamento Valori/situazione attesi Il progetto si sviluppa nell’arco del triennio per cui sono previsti stati di avanzamento al termine di ciascun anno dell’offerta formativa. Miglioramento delle conoscenze ai fini della pratica della gestione del vigneto e della trasformazione in vino e in distillato e relativo confronto dei risultati in termini di qualità del prodotto ottenuto. 6.2.1.4 Progetto tecnico edile esperto in efficienza energetica Questo progetto è stato strutturato per consentire lo svolgimento delle attività connesse all'Alternanza Scuola Lavoro degli allievi dell’indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio, con la collaborazione di un’azienda esterna, la F.M.C. s.r.l. di Montefusco (AV). L'iniziativa intende formare una figura professionale, altamente specializzata ed esperta nell’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati, con competenze di progettazione sia architettonica che impiantistica, in grado di utilizzare le norme tecniche nell’applicazione dei calcoli energetici. L’obiettivo è quello di introdurre gli allievi, attraverso la pratica di una corretta gestione aziendale, all’organizzazione del lavoro alla produzione e alla verifica della qualità di componenti per l’efficientamento energetico fino alla loro commercializzazione. Il progetto, di seguito illustrato, è articolato in un percorso triennale che prevede la partecipazione attiva dell’azienda ospitante, con la quale svolgere l’esperienza di alternanza scuola-lavoro. Il Dipartimento dell'Area tecnico scientifica, nell’ambito del quale è maturato il progetto, ha anche individuato compiti ed attività che il Consiglio di Classe è chiamato a svolgere e a sostenere:in particolare, dovrà definire una programmazione degli apprendimenti tale da valorizzare, attraverso le doti attitudinali degli allievi, la preparazione culturale, tecnico-economica e scientifica che consenta loro di operare razionalmente nell’ambito energetico. Nello specifico, il Consiglio di Classe si adopererà per il raggiungimento, da parte degli allievi coinvolti nel progetto di alternanza, di quelle conoscenze e della padronanza sia delle metodologie tradizionali e canoniche della gestione organizzativa dell’azienda, sia delle metodologie di avanguardia, oggetto di studio e sperimentazione, da trasferire nella realtà operativa. 25 In considerazione delle modalità di svolgimento del progetto e della sua struttura organizzativa, il ruolo di tutor interno sarà affidato ad un docente dell'Area tecnica, individuato all’interno dello stesso Consiglio di Classe. In questo modo, sarà possibile garantire un corretto collegamento tra le attività predisposte all’interno del progetto di alternanza scuola-lavoro e quelle previste dai singoli consigli di classe. Il tutor formativo esterno, che assicurerà il raccordo fra azienda, scuola, studente, favorirà altresì l’inserimento dello studente nel contesto lavorativo, aggiornando il docente tutor sull’andamento dell’esperienza, verificandone con questi, il corretto svolgimento dei percorsi. Il progetto di alternanza scuola-lavoro sarà realizzato presso la F.M.C. s.r.l. di Montemiletto (Soggetto ospitante) che produce pannelli fotovoltaici. Il referente per le attività di progettazione e di realizzazione delle attività previste dal progetto sarà lo stesso Responsabile dell’azienda il quale, in collaborazione con le funzioni operative dedicate alla gestione delle attività pratiche e laboratoriali, predisporrà il piano delle attività a cui gli allievi dovranno prendere parte, oltre ai compiti e alle mansioni che saranno concordate con i singoli insegnanti tecnico-pratici, ai fini della buona riuscita del progetto. Il progetto di alternanza scuola-lavoro, così come inteso dalla nuova normativa vigente, è distribuito su un arco temporale di tre anni per complessive 400 (quattrocento) ore. I risultati attesi per le classi terze che prendono parte al progetto riguardano l’acquisizione della consapevolezza e della conoscenza di tutte le fasi relative al processo produttivo, nonché a quello della trasformazione e commercializzazione del prodotto finale. L’esperienza formativa è filtrata attraverso il percorso di apprendimento teorico e si consolida nell’esperienza pratica, organizzativa, esecutiva e gestionale al termine della quale gli allievi dovranno essere in possesso delle capacità di saper fare e di quella di risolvere problemi pratici e teorici partendo da situazioni concrete o simulate. Il progetto è destinato, a regime, alle classi del triennio. Le azioni riguarderanno tutte le attività che si svolgono all’interno dell’azienda e in particolare riguarderanno: 1. Gestione economica dell’azienda 2. Progettazione del pannello fotovoltaico 3. Processo produttivo della componentistica 4. Verifica della qualità 5. Commercializzazione e marketing Le attività previste dal progetto comportano l’inserimento degli studenti nei contesti operativi aziendali e potrà essere organizzato nell’ambito dell’orario 26 annuale dei piani di studio oppure nei periodi di sospensione delle attività didattiche. Tutto il percorso formativo dell’alternanza scuola lavoro sarà svolto all’interno dell’azienda ospitante, ma potranno essere previste delle giornate tematiche di approfondimento realizzate attraverso la visita sui cantieri di applicazione del processo di efficientamento. Le attività di laboratorio si avvarranno delle attrezzature presenti all’interno dell’azienda ospitante e di quelle presenti nell’ambito dell’istituto De SanctisD’Agostino. Oltre alle esercitazioni pratiche svolte nel normale ambito curriculare, gli allievi partecipanti al progetto di alternanza scuola lavoro avranno modo di sperimentare l’integrazione delle metodologie analitiche nella normale pratica di progettazione, produzione e gestione aziendale. Il monitoraggio in itinere è assegnato, come compito, all’interazione umana e professionale degli attori più importati dell’esperienza di alternanza, alunni e tutor aziendale e scolastico. Quest’ultima scelta è stata effettuata per non caricare eccessivamente l’esperienza di fredde e numerose schede da compilare. Riunioni intermedie ottimizzeranno la fase di monitoraggio in itinere. Durante le fasi del progetto sarà cura del tutor interno, del tutor esterno e dello studente compilare dei prospetti di rilevazione che permetteranno nella fase finale di dare una valutazione sull’esperienza nel suo complesso e, nel dettaglio, sull’allievo. Alla fine del periodo di inserimento aziendale seguirà una fase in aula dove l’alunno sarà chiamato a confrontarsi con i compagni sui seguenti punti: descrizione dell’azienda descrizione dell’attività svolta descrizione dell’ambiente lavorativo e dei rapporti relazionali riflessione sui punti di forza dell’esperienza (abilità acquisite, capacità relazionali, verifica delle capacità personali) riflessione sui disagi affrontati (inesperienza, rapporti interpersonali, organizzazione dell’attività) valutazione complessiva delle settimane di stage aziendale. Per rendere proficuo questo momento ogni alunno si aiuterà con la cartella personale e in particolare con il Diario di bordo compilato nei giorni dell’esperienza lavorativa. In considerazione delle modalità di svolgimento del progetto secondo la modalità scuola-impresa, le modalità di accertamento delle competenze risulteranno facilitate e seguiranno la seguente modalità: i due tutor, in collaborazione con i docenti coinvolti ed il supporto degli insegnanti tecnico pratici predisporranno le prove di accertamento delle competenze a cui sottoporre gli allievi. Le prove saranno di carattere pratico e teorico. Gli esiti di tale prove saranno sottoposte al 27 Consiglio di Classe per essere integrate nella valutazione finale dei singoli allievi. Gli esiti dell’esperienza di alternanza saranno valutati facendo ricorso a prove esperite, a schede di osservazione o a diari di bordo circa l’attività svolta ed i suoi esiti. In particolare, le fasi operative per l’accertamento delle competenze saranno come di seguito strutturate: • descrizione delle competenze attese al termine del percorso; • accertamento delle competenze in ingresso; • programmazione degli strumenti e azioni di osservazione; • verifica dei risultati conseguiti nelle fasi intermedie; • accertamento delle competenze in uscita Al termine del percorso di alternanza sarà rilasciato un attestato che certifichi nel merito le competenze acquisite. I risultati sperimentali e l’esperienza lavorativa degli allievi saranno oggetto di diffusione attraverso il sito web della scuola, anche impiegando produzioni fotografiche e brevi riprese video effettuate nel corso delle attività di alternanza. L’esperienza vissuta potrà, inoltre, essere confrontata con quelle analoghe sperimentate da coetanei di altre istituzioni nel corso di una giornata di studio e presentate, infine, a selezionate aziende del settore. 6.3 I progetti del potenziamento In questa parte del Piano dell’Offerta Formativa Triennale sono riportati i progetti che l’ Istituto Tecnico Agrario e per Geometri "De Sanctis-D’Agostino" ha progettato facendo ricorso alle risorse pervenute con il cosiddetto Potenziamento. Tali progetti tengono conto dell’Organico del Potenziamento disponibile al momento della stesura del presente documento per l’anno 2015/16 ma potrebbero essere riformulati in virtù di una diverso Organico dell’autonomia disponibile solo a settembre 2016 e che non è dato conoscere alla data di stesura del presente PTOF. 6.3.1 La sicurezza nel cantiere edile Priorità cui si riferisce Perfezionamento delle competenze della Gestione del cantiere e Sicurezza degli studenti di terza, quarta e quinta, per avvicinarli alle problematiche effettive del mondo del lavoro. Traguardo di risultato Acquisizione di conoscenze specifiche nella gestione del 28 (event.) Obiettivo di processo (event.) Altre priorità (eventuale) Situazione su cui interviene Attività previste Risorse finanziarie necessarie Risorse umane (ore) / area Altre risorse necessarie Indicatori utilizzati cantiere e nelle problematiche relative alla Sicurezza nei cantieri edili. Integrazione ed approfondimento della materia curriculare per la pianificazione e gestione della sicurezza riferita al cantiere edilizio mediante redazione pratica del Piano di sicurezza e di coordinamento, del Piano Operativo della Sicurezza e del Piano di Montaggio Uso e Smontaggio (PIMUS) di un ponteggio === Il percorso formativo ha l’obiettivo di arricchire ed integrare le conoscenze curriculari degli alunni per pianificare e gestire le numerose problematiche dell’ organizzazione di un cantiere edile in merito alla sicurezza delle maestranze e dei vari operatori. Sono previsti: - Moduli teorici con lezioni frontali per l’analisi di un cantiere e l’approfondimento delle differenti fasi del processo edilizio (pianificazione e progettazione, esecuzione e controllo, gestione delle opere e delle interferenze presenti tra le diverse operazioni). - Lezioni pratiche per la stesura del PSC, del POS e del PIMUS di un ponteggio. - Visite presso cantieri esistenti. Per lo svolgimento del corso e per le visite nei cantieri si prevede una spesa di circa 1.500 € per l’anno in corso, qualora fossero erogati finanziamenti statali. Tale somma verrà ridefinita nelle successive fasi della progettazione. Due docenti dell’organico di potenziamento. Impegno totale previsto: 60 ore annuali Laboratorio computer e software per la redazione della documentazione della Sicurezza (CERTUS/Acca, già in possesso della scuola). L’applicazione pratica dei moduli teorici costituisce la verifica del progetto. Test finale scritto, alla fine di ogni corso annuale. 29 Stati di avanzamento Valori / situazione attesi Il superamento del test finale di ogni corso annuale, costituisce l’accesso al corso annuale rivolto alla classe successiva. Redazione della documentazione relativa alla Sicurezza attraverso software specifici. 6.3.2 Sostenibilità ambientale, edifici ad energia riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente Priorità cui si riferisce quasi zero e Ampliamento delle competenze in materia di progettazione edilizia rivolto agli studenti di terza, quarta e di quinta Traguardo di risultato Il percorso formativo ha lo scopo di fornire le conoscenze (event.) per la gestione di interventi di riqualificazione edilizia attraverso l’efficientamento energetico. Obiettivo di processo Approfondimento della progettazione riferita al (event.) patrimonio edilizio esistente intervenendo sugli aspetti energetici. Altre priorità ----(eventuale) Situazione su cui Il percorso formativo ha lo scopo di fornire ulteriori interviene competenze per gestire gli aspetti energetici specialistici riferiti all’involucro edilizio e all’ottimale utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili che sono necessarie al fine di portare il bilancio energetico a zero o prossimo allo zero. Attività previste Il corso sarà svolto in gran parte con lezioni frontali in aula. In una fase successiva, quanto appreso nella prima fase, verrà implementato nel redazione del progetto di riqualificazione energetica di una villa unifamiliare. Sono previste visite presso aziende rivenditrici di materiali ad alte prestazioni energetiche e presso aziende produttrici di componentistica energetica (pannelli solari, fotovoltaici, ecc). Le lezioni pratiche necessiteranno delle postazioni al computer e LIM. Risorse finanziarie Costi previsti per spese relative agli spostamenti presso necessarie le aziende e per il materiale necessario allo svolgimento del corso, circa 2.000 euro per l’anno in corso, qualora 30 fossero previsti finanziamenti statali, somma che verrà ridefinita nelle successive fasi della progettazione. Risorse umane (ore) / Due docenti dell’organico di potenziamento per lo area svolgimento del corso, per la preparazione delle prove di verifica intermedie e finali. Ore previste 90/anno. Altre risorse Laboratorio materiali, CAD, LIM e software specifico per necessarie le verifiche energetiche. Indicatori utilizzati L’attuazione della teoria rappresenta la verifica del progetto. Si prevede una prova finale scritta, alla fine di ogni corso annuale. Stati di avanzamento Il superamento della prova finale di ogni corso annuale, da accesso al corso annuale rivolto alla classe successiva. Valori / situazione Miglioramento della progettazione edilizia considerando attesi anche gli aspetti energetici 6.3.3 Azioni di recupero La valutazione è un processo che accompagna lo studente per l’intero percorso formativo, perseguendo l’obiettivo di contribuire a migliorare la qualità degli apprendimenti. Il recupero non è un intervento d’eccezione, ma una prassi che accompagna l’attività formativa nell’articolazione delle sue diverse fasi. Così inteso, il recupero e il sostegno divengono funzionali ad una concezione della valutazione che è da intendersi come una forma di “intelligenza pedagogica” per la costruzione e l’indirizzo didattico del programma. Ogni attività prevista, quindi, non può essere limitata al semplice recupero delle carenze rilevate in occasione delle valutazioni periodiche dei consigli di classe, ma deve rappresentare una costante nell’azione didattica di ciascun docente e una priorità dell’Istituto collegata al resto dell’offerta formativa. Premesso ciò, le attività di sostegno e recupero si potranno articolare in più azioni sviluppate per tutto l’anno, secondo la seguente strutturazione: 31 TIPOLOGIA AZIONI Recupero in ambito curricolare Assegnazione, verifica e valutazione di compiti personalizzati e specifici assegnati dal docente della materia Corsi di recupero DOCENTI/STUDENTI Docenti della classe Studenti che presentano carenze negli apprendimenti recuperabili autonomamente Percorsi didattici sui Docenti del contenuti Potenziamento imprescindibili definiti dai dipartimenti ORGANIZZAZIONE In orario curricolare secondo modalità stabilite dal docente in rapporto al livello della classe. Nel corso dell’anno scolastico secondo la necessità. Dopo lo scrutinio intermedio come alternativa al corso di recupero Corsi di recupero, durante l’anno scolastico in orario pomeridiano per aree disciplinari 6.4 Azioni coerenti con il Piano Nazionale Scuola Digitale Il Piano Nazionale per la Scuola Digitale (PNSD) è un documento programmatico pensato per guidare le scuole in un percorso di innovazione e digitalizzazione, così come previsto nella riforma della Scuola approvata quest'anno (legge 107/2015 – La Buona Scuola). Il documento ha funzione di indirizzo e punta a introdurre le nuove tecnologie nelle scuole, a diffondere l'idea di apprendimento permanente (life-long learning) ed estendere il concetto di scuola dal luogo fisico a spazi di apprendimento virtuali. Il Piano si può riassumere sinteticamente in tre macro ambiti di applicazione con la descrizione di alcuni obiettivi. Strumenti: Ogni scuola dovrà essere raggiunta da fibra ottica, o comunque da una connessione in banda larga o ultra-larga, sufficientemente veloce per permettere, ad esempio, l'uso di soluzioni cloud per la didattica e l'uso di contenuti di apprendimento multimediali. Competenze e contenuti: Scenari innovativi per lo sviluppo di competenze digitali applicate. Framework comune per le competenze digitali. 32 Formazione ed accompagnamento Creazione di format specifici per percorsi didattici da cui i docenti possano attingere ed utilizzare in classe. Rivoluzionare lo spazio: Avere cioè la possibilità di nuovi ambienti virtuali (cloud, piattaforme didattiche), e/o nuove tipologie di laboratori, possibilità di utilizzare tablet a scuola. Carta di identità digitale per ogni studente. Scenari innovativi per lo sviluppo di competenze digitali. Alternanza scuola-lavoro. Formazione in servizio per l'innovazione didattica e organizzativa. Ogni altra indicazione in merito al Piano Nazionale Scuola Digitale e alla figura del cosiddetto Animatore Digitale, può essere reperita al seguente indirizzo http://www.istruzione.it/scuola_digitale/ Nell'Istituto “DE SANCTIS-D'AGOSTINO” si è già provveduto a: • nominare l'Animatore Digitale; • partecipare all'iniziativa della “Settimana del Piano Nazionale per la scuola digitale” svoltasi dal 7 al 15 dicembre 2015. Con il progetto” OPEN DAY DIGITALE” la scuola ha messo in pratica la metodologia “SHOW & TELL”; • utilizzare social network didattici, il cui impiego è stato sperimentato in alcune classi dell'Istituto; • utilizzare il registro elettronico su piattaforma ARGO; • chiedere ed aver ottenuto un finanziamento per migliorare il funzionamento della LAN dell'Istituto. Il prossimo passaggio che ci si appresta a realizzare è la creazione di un gruppo a supporto dell'animatore digitale fortemente motivato. 33 Il gruppo ha il compito di rendere meno astratta l'idea di una cultura digitale comune a tutti gli attori del sistema per la gestione di tutte le attività legate al digitale. Le azioni del gruppo sono così schematizzabili: In seguito alle suddette azioni si ritengono prioritarie le seguenti attività: la gestione di servizi, per dare una maggiore visibilità alle azioni previste anche al di fuori dell’Istituto; 34 l’analisi mirata, insieme al corpo docente, per individuare criticità e problemi legati all’applicazione delle tecnologie e/o metodologie già utilizzate nell’Istituto e a nuove tecnologie che si presenteranno in futuro; l’utilizzo dei social network didattici per tutte le classi; il potenziamento dell’uso del registro elettronico e della piattaforma Argo; la predisposizione di scenari innovativi per lo sviluppo di competenze digitali; l’organizzazione di workshop per la formazione in servizio in riferimento all’innovazione digitale didattica e organizzativa; 6.4.1 Proposte progettuali 6.4.1.1 “Area digitale condivisa” per la formazione digitale indirizzata al corpo docente e personale ATA. 6.4.1.2 “La cultura digitale” per la formazione digitale indirizzata al corpo docente per l’adozione di nuove metodologie digitali nella didattica. 6.4.1.3 “Profilo digitale dell’alunno” per la formazione digitale degli alunni con relativa certificazione delle competenze digitali degli alunni a conclusione dell’intero percorso formativo. Denominazione progetto Priorità cui si riferisce 6.4.1.1 Area digitale condivisa Stimolare la formazione interna dei docenti e del personale ATA Traguardo di risultato Adottare strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la trasparenza e la condivisione di dati Obiettivo di processo Consolidare in modo mirato la preparazione dei docenti in settori specifici. Situazione su cui Il 60% dei docenti non utilizza tutte le potenzialità delle interviene aree digitali fornite dalla scuola Attività previste Formazione in presenza (da organizzare in base alle esigenze scolastiche) Risorse finanziarie Gli incontri formativi / informativi saranno tenuti dai necessarie docenti in organico Risorse umane (ore) / Gli eventuali corsi saranno tenuti da docenti esperti area individuati mediante bandi ad evidenza pubblica e/o da 35 docenti appartenenti all’organico dell’autonomia in possesso di competenze digitali specifiche Altre risorse Le normali dotazioni didattiche e di laboratorio già necessarie esistenti a scuola. Stati di avanzamento Al termine del primo anno il 30% dei docenti Valori attesi / situazione Al termine del triennio il 60% Denominazione progetto Priorità cui si riferisce Traguardo di risultato 6.4.1.2 La cultura digitale Utilizzare nuove strategie didattiche Saper adottare strumenti organizzativi e tecnologici per favorire l’innovazione della didattica Obiettivo di processo Situazione su interviene Attività previste Individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere all’interno degli ambienti della scuola cui Il 60% dei docenti Formazione in presenza da organizzare in base alle esigenze scolastiche Risorse finanziarie Gli incontri formativi / informativi saranno tenuti dai necessarie docenti in organico Risorse umane (ore) / Gli eventuali corsi saranno tenuti da docenti esperti area individuati mediante bandi ad evidenza pubblica e/o da docenti appartenenti all’organico dell’autonomia in possesso di competenze digitali specifiche Altre risorse Una LIM per le attività di formazione (già disponibile) necessarie Stati di avanzamento Il miglioramento atteso al termine del primo anno il 20% Valori / situazione Al termine del triennio il 60% attesi 36 Denominazione progetto Priorità cui si riferisce 6.4.1.3 Profilo digitale dell’alunno Rendere la tecnologia digitale uno strumento didattico di costruzione delle competenze in generale Traguardo di risultato Competenze digitali degli studenti . Patente europea ECDL Obiettivo di processo Fornire strumenti digitali di formazione agli studenti certificandone le competenze digitali a conclusione dell’intero percorso formativo. Situazione su cui Alunni dell’istituto interviene Attività previste Formazione in presenza da organizzare in base alle esigenze scolastiche Risorse finanziarie necessarie Risorse umane (ore) / area Gli incontri formativi / informativi saranno tenuti dai docenti in organico Gli eventuali corsi saranno tenuti da docenti esperti individuati con bandi ad evidenza pubblica e/o da docenti appartenenti all’organico dell’autonomia in possesso di competenze digitali specifiche Altre risorse Le normali dotazioni didattiche e di laboratorio già necessarie esistenti a scuola. Stati di avanzamento Verranno quantificati anno per anno Valori attesi / situazione Il 100% degli alunni Questo ultimo progetto tiene conto dei comma 56, 57 e 58 della legge 13 luglio 2015 n. 107. Esso troverebbe la sua implementazione nell'organizzazione di eventuali corsi di informatica finalizzati all'acquisizione della certificazione ECDLPATENTE EUROPEA che, non a caso, definisce con precisione e in modo sistematico cosa significa saper usare il computer nelle sue funzionalità di base, includendo tutte le competenze. La certificazione ECDL garantisce l'acquisizione di un livello adeguato di competenze digitali necessarie oggigiorno per affrontare, con l'uso dello strumento informatico, le attività disciplinari del mondo della scuola a quelle operative e professionali del mondo del lavoro. L'AICA è l'Associazione Italiana per l'informatica e il calcolo automatico abilitata a 37 erogare le certificazioni informatiche. E' intenzione dell'Istituto verificare tutte le procedure per ottenere eventualmente la qualifica di TEST CENTER per il conseguimento della patente europea. 6.5 Azioni Laboratori territoriali L’Istituto Tecnico Agrario e per Geometri "De Sanctis-D'Agostino" ha risposto nel mese di settembre 2015 ad un avviso pubblico per l’acquisizione di manifestazioni di interesse da parte delle istituzioni scolastiche ed educative per l’individuazione di proposte progettuali relative a laboratori territoriali per l’occupabilità. Al momento della stesura del presente documento non si conosce ancora l’esito di tale candidatura. In ogni caso, si riportano di seguito gli obiettivi specifici che si intendono perseguire in caso di approvazione (anche in termini di impatto del progetto sull’occupabilità, sull’organizzazione del tempo-scuola, sulla riorganizzazione didattico-metodologica, sull’innovazione curricolare sull’apertura della scuola al territorio, sull’orientamento della didattica e della formazione ai settori strategici del made in Italy, in base alla vocazione produttiva, culturale e sociale di ciascun territorio, sulla centralità della connotazione digitale). La proposta progettuale prevede anche un accordo di rete con altre istituzioni scolastiche ed enti di ricerca. L’obiettivo specifico del progetto è la realizzazione di tre laboratori tematici a carattere sperimentale: 1. laboratorio chimico-alimentare; 2. laboratorio agroambientale; 3. laboratorio di attività sensoriale ed educazione all’assaggio. Il ruolo del laboratorio territoriale chimico-alimentare è quello di supportare lo sviluppo di figure professionali attive nella caratterizzazione dei prodotti alimentari dal punto di vista della qualità, dell’autenticità, della sicurezza e delle proprietà nutrizionali-salutistiche. Il laboratorio supporterà la formazione di addetti alla tutela e alla valorizzazione dei prodotti tipici, contribuendo a definire su base molecolare i caratteri specifici che distinguono le produzioni territoriali. E’ prevista inoltre la formazione di operatori attivi nel contrasto delle frodi e delle contraffazioni alimentari. Il laboratorio agro-ambientale ha il compito di sviluppare competenze sia nel controllo e nelle analisi di prodotti vitivinicoli, oleari e lattiero-caseari, che nella gestione, tutela e riciclo delle risorse naturali in genere che-quale elemento di forte innovazione e in risposta alle esigenze del territorio – nella produzione agroalimentare in aree agricole risanate o affette da criticità ambientali. Il laboratorio agro-ambientale sarà un laboratorio chimicoanalitico accreditato in grado di effettuare controlli ed analisi sui prodotti vitivinicoli, oleari e lattiero-caseari, oltre a monitorare i livelli dei più comuni 38 contaminanti dei suoli e delle acque. Attraverso questo laboratorio si offre la possibilità di formare figure esperte di analisti di laboratorio sul controllo agroambientale attraverso indagini di laboratorio. Lo scopo del laboratorio di attività sensoriale ed educazione all’assaggio è creare figure esperte nella formalizzazione dell’esperienze sensoriali di tipo alimentare. Il laboratorio prevede la realizzazione di panel di assaggiatori opportunamente addestrati, che siano a loro volta in grado di trasmettere un approccio adeguato alla degustazione, un atteggiamento consapevole verso i prodotti del territorio nonché l’interesse verso il recupero del valore culturale e ambientale delle aree agricole e del territorio in genere. Le tematica complessa dell’innovazione nella tradizione” agroalimentare, intesa come valorizzazione e percezione consapevole delle produzioni in senso nutrizionale, edonistico, turistico e socio-culturale, rientra a pieno titolo nell’espressione del Made in Italy. I tre laboratori oltre a complementare le attività didattiche degli Istituti di secondo grado e promuovere la logica dell’alternanza, nell’obiettivo di formare figure professionali nuove ed autonome attraverso l’educazione all’autoimprenditorialità, con ricadute positive sull’intera filiera produttiva e sull’indotto, offrono soprattutto la grande opportunità di occupazione giovanile per figure esperte nel settore agro-alimentare-ambientale nell’ambito degli stessi laboratori. Prodotto del lavoro integrato dei tre laboratori sarà una piattaforma digitale con contenuti generali per l’accesso al pubblico e contenuti tecnici ad uso di aziende agroalimentari. Tale spazio digitale dinamico conterrà informazioni quali composizione, tecnologia di produzione, preparazioni culinarie, valori nutrizionali, aspetti socio-culturali e storico-geografici dei prodotti agro-alimentari del territorio, risultati di analisi sui prodotti vitivinicoli, oleari e agroalimentari in genere, oltre ad analisi ambientali e studi di risanamento di terreni contaminati da agenti inquinanti. 6.6 Scuola inclusiva: scelte didattiche personalizzate e flessibili L’area dei BES (Bisogni Educativi Speciali), conosciuta in Europa come Special Educational Needs, rappresenta quell’area dello svantaggio scolastico che comprende tre grandi sotto-categorie 39 BES Disabilità • • • • • • Disturbi evolutivi specifici Svantaggio sociosocio-economico, linguistico, culturale culturale DSA Deficit del linguaggio Deficit delle abilità non verbali Deficit della coordinazione motoria Deficit dell’attenzione e dell’iperattività Funzionamento cognitivo limite (limite di separazione fra disabilità e disturbo specifico) Dall’inserimento all’integrazione nella scuola di tutti, si è passati alla nuova prospettiva di inclusione nella scuola per tutti, secondo un approccio progressivamente più aperto alla cura educativa di bisogni differenti, alle “integrazioni” al plurale, di tutte le diversità. Nel nostro Istituto la prospettiva dell’integrazione si è evoluta verso approcci aperti all’inclusione, cioè alla cura e alla considerazione di bisogni educativi speciali anche non certificati, rilevati nelle classi con sempre maggiore frequenza. Tappe finali del processo evolutivo della produzione normativa, sono rappresentate dalla Direttiva del 27 dicembre 2012 (sugli strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e sull’organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica) e dalle disposizioni attuative: la C.M. 8/2013 con le indicazioni operative e le note ministeriali di chiarimento successive (n.1551 del 27/06/2013 e n. 2563 del 22/11/2013). In considerazione di queste ultime disposizioni, noi docenti abbiamo progettato interventi a favore di alunni che presentano difficoltà tali da condizionare negativamente il percorso di sviluppo e di apprendimento, esponendoli al rischio del fallimento. Le azioni progressive e mirate sono attentamente progettate anche per periodi temporanei e per situazioni diversificate. Partendo dal presupposto che l’inclusione scolastica è condizione indispensabile per la promozione dell’inclusione sociale, ogni consiglio di classe valuta: • l’opportunità di una “personalizzazione “ della didattica, 40 • l’adozione di strumenti compensativi e misure dispensative, • gli strumenti e i modelli organizzativi idonei per attuare le fasi dell’offerta formativa della scuola. Una buona inclusione è il risultato di una effettiva e oculata collaborazione tra famiglia, scuola, A.S.L. ed Enti locali, strutturando anche strumenti efficaci di acquisizione di informazioni. 6.6.1 Pianificare l’inclusione La nostra scuola per perseguire “una politica per l’inclusione” è impegnata nella progettazione di percorsi di miglioramento valorizzando l’attività di autovalutazione. L’autovalutazione del grado di inclusività della scuola considera le criticità, i punti di forza, le opportunità, le risorse e l’individuazione di ogni situazione di bisogno educativo speciale. Gli interventi per l’inclusione coinvolgono necessariamente insegnanti, famiglie, operatori esterni e si differenziano su due livelli: • uno generale e più ampio per la stesura del P.A.I. (Piano Annuale per l’Inclusività); • uno più ristretto al team o al consiglio di classe per l’elaborazione del P.D.P.(Piano Didattico Personalizzato). Il PAI è una azione pedagogica di sistema che coinvolge l’intera comunità educante facendo convergere le energie su obiettivi comuni. È uno strumento che ci consente di progettare un’offerta formativa inclusiva e coerente con i bisogni educativi rilevati e di analizzare attentamente i punti di forza da valorizzare e di criticità da compensare. Il PDP è la risorsa privilegiata per la progettazione corresponsabile dell’intervento educativo e didattico; definisce, verifica in itinere e documenta il percorso di individualizzazione e di personalizzazione calibrato sulle competenze attese; esplicita strategie di intervento, scelte organizzative, scelte di adattamento e di semplificazione dei contenuti, misure dispensative e strumenti compensativi, criteri per la valutazione formativa e orientativa. Piano Mettere in campo una sinergia di forza e azione Didattico Considerare i punti di forza e i bisogni dell’alunno, elaborando ipotesi organizzative e strategie metodologiche. Personalizzato Focalizzare l’insegnamento e l’apprendimento sugli interessi e le attitudini degli allievi. 41 6.6.2 La continuità pedagogico-didattica per l’inclusione Gli alunni in “difficoltà” richiedono attenzioni, dispositivi di potenziamento e di compensazione, strategie in grado di favorire la partecipazione e la motivazione. Nell’ottica della continuità del percorso formativo di ogni alunno, noi docenti condividiamo le “buone pratiche”, i metodi inclusivi più efficaci, le strategie didattiche più opportune per conseguire l’obiettivo principale del “potenziamento”: rendere capace ogni alunno di eseguire autonomamente un compito che prima eseguiva con il supporto di un adulto. Il percorso di potenziamento condiviso ha le seguenti caratteristiche: • conoscere i processi cognitivi implicati nell’apprendimento e individuare le funzioni apprenditive più fragili; • quindi elaborare un’ analisi della situazione di partenza che metta in luce i punti di forza e di debolezza; • avviare un progetto di intervento finalizzato che compensi le abilità carenti; • privilegiare metodi inclusivi, quali l’apprendimento cooperativo, l’apprendimento significativo, l’apprendimento per mappe concettuali… L’inclusione è finalità primaria: i docenti curano la scelta degli strumenti compensativi e delle misure dispensative da privilegiare nell’ambito dei disturbi della lettura, della scrittura e del calcolo. “Dalle linee guida per gli alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento” - La L.170/2010 dispone che ogni Istituto deve garantire “ l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari del soggetto, quali il bilinguismo, adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate”. Inoltre richiama l’obbligo di garantire “ l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere”. 6.6.3 Integrazione alunni disabili La presenza di alunni diversamente abili nella nostra scuola avvalora il concetto di unicità e di peculiarità della persona; i diversamente abili costituiscono una ricchezza per tutti gli altri che, attraverso la convivenza, fanno propri comportamenti e valori preziosi. Le risorse umane sono costituite dai docenti specializzati e da personale non docente adeguatamente formato. Gli spazi disponibili sono quelli comuni a tutta la scolaresca: palestra, laboratori di 42 chimica, di fisica, di informatica, linguistico, laboratori all’aperto; i mezzi sono costituiti da materiali di manipolazione, attrezzature psicomotorie e sportive, testi semplificati e illustrati, software didattici. In sintesi l’Istituto si propone di garantire all’alunno con disabilità di: • vivere in una dimensione di benessere; • assumere e svolgere un ruolo socialmente apprezzato e riconosciuto; • evolvere costantemente nel suo sviluppo personale; • “agire” una reale, positiva integrazione nel gruppo classe e all’interno della scuola; • elaborare un percorso individualizzato di sviluppo e di apprendimento. L’individualizzazione dell’insegnamento avviene tramite la predisposizione del Piano Educativo Individualizzato. Il P.E.I. delinea percorsi formativi personalizzati per il singolo alunno partendo dall’analisi delle competenze in possesso e delle potenzialità. ed è integrato con i piani di intervento di carattere sanitario, sociale e familiare. È predisposto sulla base delle indicazioni della Diagnosi Funzionale e del Profilo Dinamico Funzionale ed è concordato e verificato nell’ambito degli incontri del Gruppo “GLHO”. Detti incontri sono fissati in numero di almeno tre nell’anno scolastico con lo scopo di stilare, monitorare e valutare il percorso personalizzato nel P.E.I.. Le proposte didattiche, collegate alle esperienze e al vissuto del ragazzo costruiscono percorsi individualizzati attenti ai processi più che ai prodotti, promuovono un’organizzazione didattica che dia ampio spazio alla ricerca e ai laboratori, rendono l’alunno protagonista del proprio fare. 6.6.4 Competenze professionali per l’inclusione Il DL N. 104/2013, convertito con la L. 128/2013 recante “Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca” reintroduce la formazione obbligatoria del personale scolastico per migliorare “ la didattica” e per aumentare “ le competenze necessarie a potenziare i processi di integrazione a favore di alunni con bisogni educativi speciali. 6.7 Azioni Convitto e semi convitto Il Convitto annesso all’Istituto Statale d’Istruzione Secondaria “F. De Sanctis” è parte integrante dell’Istituto Agrario. Tra gli scopi fondamentali per cui un allievo frequenta il convitto c’è l’acquisizione di un’adeguata preparazione scolastica e culturale; le famiglie, dal canto loro, hanno la medesima aspettativa e si attendono che il loro figlio sia seguito ed aiutato a raggiungere buoni risultati. 43 Va pertanto posta particolare attenzione allo studio che non è solo funzionale alla preparazione scolastica, ma è un utile strumento di conoscenza e relazione personale tra gli educatori e i convittori. Tutte le informazioni relative alle modalità di accesso ai servizi forniti, alla programmazione delle attività del convitto e del semiconvitto; al progetto educativo; al regolamento del convitto e del semi convitto, nonché alle norme disciplinari che regolamentano il soggiorno degli allievi, sono disponibili sul sito dell’Istituto all’indirizzo www.agrariogeometra.gov.it Oltre a tutte le attività previste, si sottolinea che già dall’anno 2015/2016, i docenti dell’organico del Potenziamento sono impegnati in attività didattiche di recupero, in aggiunta a quelle normalmente previste ed erogate nell’ambito delle azioni previste per il convitto ed il semi convitto, come indicato al paragrafo 6.3.3. 6.9-Azioni Casa circondariale L’offerta formativa per la sede carceraria, traccia le linee-guida della didattica e presenta corsi ed attività, oltre a indicare principi di funzionamento e diritti-doveri per i diversi soggetti. La peculiarità di una scuola in carcere impone una riflessione complessivamente diversa rispetto alla scuola “normale” in considerazione della peculiarità delle persone a cui tale offerta è rivolta: “adulti” e “ristretti”. Da qui la necessità di un documento separato e dedicato al “fare scuola in carcere”. L’offerta formativa relativa alla casa circondariale è illustrata nell’allegato 2, riportato in appendice al presente documento. 7 Fabbisogno di organico In questa sezione si riporta schematicamente il numero dei posti di organico dell’autonomia. Si precisa che i posti comuni e di sostegno sono stati individuati prendendo come riferimento l’attuale organico di fatto per le tre istituzioni scolastiche presenti avendo esse comunque graduatorie d’istituto separate. Successivamente si riporta una tabella riepilogativa che include tutte le istituzioni scolastiche facenti capo all’Istituto. 44 7.1 Posti comuni e di sostegno Fabbisogno di organico (ex ITA) Classe di concorso A012 A019 A029 A042 A049 A050 A058 A060 A072 A074 A346 C050 C300 C320 AD01 AD02 AD03 Religione A.S. 2016-17 3(+3h) 1(+2h) 2(+10h) (15h) 6(+11h) 7(+12h) 7 2 3(+2h) 2 3(+15h) 7(+8h) (10h) (10h) 2 2 2 1 A.S. 2017-18 3(+3h) 1(+2h) 2(+10h) (15h) 6(+11h) 7(+12h) 7 2 3(+2h) 2 3(+15h) 7(+8h) (10h) (10h) 2 2 2 1 A.S. 2018-19 3(+3h) 1(+2h) 2(+10h) (15h) 6(+11h) 7(+12 h) 7 2 3(+2h) 2 3(+15h) 7(+8h) (10h) (10h) 2 2 2 1 Motivazioni Basato sull’attuale organico di fatto “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ Fabbisogno di organico (ex ITG) Classe di concorso A013 A019 A016 A029 A038 A042 A047 A050 A058 A060 A072 A346 C240 C290 C300-310 C320 C430 A.S. 2016-17 (6h) (4h) 3 (14h) (6h) (3h) 1 (+8h) 2 (+7h) 1 (4h) 1 + 2 ore 1 (+3h) (2h) (2h) (2h) (2h) 2 (+10h) A.S. 2017-18 (6h) (4h) 3 (14h) (6h) (3h) 1 (+8h) 2 (+7h) 1 (4h) 1 + 2 ore 1 (+3h) (2h) (2h) (2h) (2h) 2 (+10h) A.S. 2018-19 (6h) (4h) 3 (14h) (6h) (3h) 1 (+8h) 2 (+7h) 1 (4h) 1 (+2h) 1 (+3h) (2h) (2h) (2h) (2h) 2 (+10h) 45 Motivazioni Basato sull’attuale organico di fatto “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ Classe di concorso Religione A.S. 2016-17 (7h) A.S. 2017-18 (7h) A.S. 2018-19 (7h) Motivazioni “ Fabbisogno di organico (Casa circondariale) Classe di concorso A013 A019 A016 A029 A038 A042 A047 A050 A058 A060 A072 A346 C240 C290 C300-310 C320 C430 Religione A.S. 2016-17 (12h) (8h) 2 (+16h) 1 (+2h) (12h) (6h) 2 (+2h) 3 (+7h) 1 (+4h) (8h) 2 (+6h) 1 (+12h) (4h) (4h) (4h) (4h) 3 (10h) A.S. 2017-18 (12h) (8h) 2 (+16h) 1 (+2h) (12h) (6h) 2 (+2h) 3 (+7h) 1 (+4h) (8h) 2 (+6h) 1 (+12h) (4h) (4h) (4h) (4h) 3 (10h) A.S. 2018-19 (12h) (8h) 2 (+16h) 1 (+2h) (12h) (6h) 2 (+2h) 3 (+7h) 1 (+4h) (8h) 2 (+6h) 1 (+12h) (4h) (4h) (4h) (4h) 3 (10h) Motivazioni Basato sull’attuale organico di fatto “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ Fabbisogno di organico (ex ITA, ex ITG e Casa circondariale) Classe di concorso A012 A013 A016 A019 A029 A038 A042 A047 A049 A050 A058 A060 A072 A074 A346 A.S. 2016-17 3 1 6 2 3 1 2 4 7 13 9 3 7 2 7 A.S. 2017-18 3 1 6 2 3 1 2 4 7 13 9 3 7 2 7 A.S. 2018-19 3 1 6 2 3 1 2 4 7 13 9 3 7 2 7 Motivazioni Basato sull’attuale organico di fatto “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ 46 Classe di concorso C050 C240 C290 C300-310 C320 C430 AD01 AD02 AD03 Religione A.S. 2016-17 7 0 0 1 1 6 2 2 2 2 A.S. 2017-18 7 0 0 1 1 6 2 2 2 2 A.S. 2018-19 7 0 0 1 1 6 2 2 2 2 Motivazioni “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ 7.2 Posti per il potenziamento Tipologia A016 A017 A019 A025 A058 A060 A072 A346 AD03 TOTALE n. docenti 1 1 2 1 1 1 1 1 1 Motivazione Progetti cap.6 par. 6.4; Corsi recupero/potenziamento; Supplenze brevi. Progetti cap.6 par. 6.3; Supplenze brevi. di Progetti cap.6 par. 6.3; Corsi di recupero/potenziamento; Supplenze brevi. Progetti cap.6 par. 6.4; Supplenze brevi. Progetti cap.6 par. 6.3; Corsi di recupero/potenziamento; Supplenze Progetti cap.6 par. 6.3; Corsi di recupero/potenziamento; Supplenze Progetti cap.6 par. 6.3; Corsi di recupero/potenziamento; Supplenze Progetti cap.6 par. 6.3; Corsi di recupero/potenziamento; Supplenze Progetti cap.6 par. 6.3; Corsi di recupero/potenziamento; Supplenze brevi. brevi. brevi. brevi. brevi. 10 7.3 Posti per il personale amministrativo e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri come riportati nel comma 14 art. 1 legge 107/2015. Tipologia n. 1 7 31 2 D.S.G.A Assistente amministrativo Collaboratore scolastico Assistente tecnico AR02 47 Tipologia Assistente tecnico AR06 Assistente tecnico AR10 Assistente tecnico AR23 Assistente tecnico AR28 Cuoco Infermiere Guardarobiere n. 1 2 1 3 3 1 2 8 Programmazione delle attività formative rivolte al personale Nella programmazione delle attività di formazione del personale per il triennio 2016/18 si tiene conto: degli obiettivi generali del Piano Triennale dell’Offerta Formativa delle priorità individuate nel Rapporto di Autovalutazione delle azioni programmate con il Piano di Miglioramento delle innovazioni dal punto di vista normativo con particolare riferimento alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. 8.1 Pianificazione delle attività di formazione Nel corso del triennio di riferimento l’Istituto ritiene di dovere effettuare le seguenti attività di aggiornamento, che saranno specificate nei tempi e modalità con programmazione dettagliata all’inizio di ogni anno scolastico. Attività formativa Adozione di strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la trasparenza e la condivisione dei dati Personale coinvolto Docenti Personale ATA Soggetto/Ente proponente Priorità correlata Istituto Reti Adeguamento al PSND Proposta progettuale Area digitale condivisa cfr. par. 6.5.1.1 48 Attività formativa Personale coinvolto Soggetto/Ente proponente Adozione di nuove metodologie digitali Docenti nella didattica Istituto Reti Formazione didattica competenze Istituto Reti sulla per Docenti Formazione in Docenti materia di disabilità Personale ATA e BES Istituto Reti Formazione/autofo rmazione specifica Docenti nelle discipline Personale ATA professionali Istituto Reti 49 Priorità correlata Adeguamento al PSND Proposta progettuale La cultura digitale cfr. par. 6.5.1.2 Incremento della collaborazione professionale tra docenti per lo sviluppo delle competenze professionali Adempimenti di legge in materia di disabilità, BES Sviluppo di un clima di apprendimento positivo nelle classi Incremento della collaborazione professionale tra docenti (e tra assistenti tecnici) per lo sviluppo delle competenze professionali Definizione del curricolo in uscita ALLEGATO 1 - Il Piano di Miglioramento L’idea che permea l’azione di miglioramento è la volontà di armonizzare la duplice identità dell’Istituto cosicché, pur mantenendo le specificità dei due corsi di studio, questo ritrovi nei processi fondamentali, sia didattici che progettuali, un'organicità di lavoro e di obiettivi che permettano una valutazione attenta del lavoro svolto ed una capacità di riesame nell'ottica del miglioramento continuo. Dai dati emersi dall’autovalutazione, una prima e importante criticità è data dai risultati delle prove Invalsi, che, pur allineati alla media regionale, si collocano al di sotto del riferimento nazionale. Una seconda criticità proviene da un difetto di organicità e di coordinamento endo e interdipartimentale dell’offerta progettuale, che non risulta efficacemente monitorata, valutata e condivisa a livello collegiale nella fase più importante, quella degli esiti e della ricaduta sulla formazione. E’ chiaro che una progettazione più attenta, che faccia del riesame un nodo importante, una maggiore presenza nella progettazione didattica di figure significative del territorio come aziende e istituzioni locali, creerebbero una scuola dinamica, efficiente e proiettata verso il futuro, capace di dare allo studente una preparazione coerente con le aspettative del mondo odierno. Nell’ottica del miglioramento continuo della formazione, dell’organizzazione e dei servizi da essa erogati, il Piano individua, pertanto, due priorità strategiche e riferibili a: Riduzione delle differenze ESCS nelle prove standardizzate nazionali 2. Potenziamento, misurazione e valutazione delle Competenze chiave e di cittadinanza 1. Le azioni di miglioramento avranno un impatto positivo per: studenti che vedranno potenziato il loro curriculum scolastico con attività didattiche ben mirate e coerenti con il territorio nel quale si potranno trovare ad operare una volta diplomati. Questo dovrebbe avere anche una grande ricaduta positiva sulle aspettative genitoriali. docenti che, interagendo tra loro e con i partner, potranno accrescere le loro competenze professionali, trasformandole in patrimonio comune. La standardizzazione della verifica e del riesame permetterà di selezionare i progetti in base all’ effettiva efficienza ed efficacia. percezione esterna dell’istituto, con allargamento del bacino di utenza. 50 Progetti di miglioramento (secondo l’ordine di priorità) 1. 2. 3. Formazione docenti prove Invalsi Potenziamento competenze chiave e di cittadinanza Misurazione competenze chiave e di cittadinanza Titolo dell’iniziativa di miglioramento: Prove INVALSI – Primo biennio Responsabile dell’iniziativa: REFERENTI FORMAZIONE Livello di priorità: 1 Situazione corrente al Data prevista di 30 APRILE 2016 attuazione definitiva: Ultimo riesame: 31 MARZO 2016 (Verde) In linea (Giallo) In ritardo/ in corso e in linea con gli obiettivi (Rosso) In grave ritardo Componenti del gruppo di miglioramento: nucleo valutazione e funzioni strumentali DESCRIZIONE DEL PROGETTO Fase di PLAN - PIANIFICAZIONE Dalla rilevazione nazionale degli apprendimenti in italiano e matematica, è emerso che, anche se i dati dell’istituto risultano in linea con il riferimento regionale, i risultati si collocano in entrambe le discipline sotto la media nazionale. Da un’analisi più attenta, emerge tuttavia che le carenze rilevate a conclusione del primo biennio sono sufficientemente integrate nel triennio successivo. La priorità è pertanto quella di accelerare il processo di risoluzione delle criticità, con l’obiettivo di traguardo di elevare, a tre anni, la percentuale complessiva di studenti nei livelli 3, 4 e 5 in Italiano in un intervallo compreso tra il 50% e il 60% per ridurre le differenze dell'indicatore ESCS, e di elevare la percentuale di studenti distribuiti sui livelli 3, 4 e 5 in matematica in un intervallo compreso tra il 51 45% e il 50%. Per il conseguimento del traguardo si prevede la valorizzazione nell’organico dell’autonomia dei docenti delle discipline oggetto della rilevazione, cui affidare in orario extrascolastico attività di recupero e potenziamento, articolate anche per interclasse e per fasce di livello. L’obiettivo di processo complessivo da conseguire è anche quello di migliorare la formazione dei docenti curricolari con attività di aggiornamento mirate ed allargate anche agli insegnanti della secondaria di primo grado, promuovendo azioni di raccordo necessarie ad un confronto costruttivo sulle criticità, sull’intervento correttivo, sulle strategie di potenziamento; la socializzazione potrà, di riflesso, incidere anche sull’orientamento scolastico in entrata Fase di DO - DIFFUSIONE E REALIZZAZIONE Responsabile della realizzazione del progetto: funzioni strumentali preposte alla formazione e all’aggiornamento. Destinatari: il progetto è diretto al personale docente di italiano e matematica delle due sedi e, in generale, ai docenti del biennio ma potranno essere coinvolti comunque tutti i docenti dell’organico dell’autonomia in possesso di adeguate competenze. Descrizione delle fasi fondamentali dell’attuazione A partire da Febbraio 2016 realizzazione di corsi di potenziamento in Matematica ed in Lingua Italiana in orario pomeridiano, articolate anche per interclasse e per fasce di livello e avvalendosi delle facilitazioni offerte dal semi convitto annesso all’Istituto. I docenti referenti per la formazione verificheranno, inoltre, la possibilità di individuare e selezionare corsi relativi all’aggiornamento del personale didattico coinvolto, relativamente a nuove e/o diverse metodologie didattiche da impiegare nell’azione di miglioramento. Fase di CHECK – MONITORAGGIO E RISULTATI Verranno valutati: • il numero delle adesioni e l’assiduità della frequenza degli allievi coinvolti • il livello di gradimento attraverso questionari iniziali, intermedi e finali • la ricaduta sulle metodologie didattiche, attraverso prove standardizzate somministrate agli studenti del primo biennio • la ricaduta sulle performance degli studenti nella prossima rilevazione nazionale degli apprendimenti 52 Fase di ACT – RIESAME E MIGLIORAMENTO Sulla base degli esiti dei monitoraggi effettuati in itinere, verranno attuate eventuali revisioni ed integrazioni all’azione di miglioramento. Gli incontri per il riesame dovranno valutare soprattutto l’efficacia delle modalità di coinvolgimento dei docenti per rivedere eventualmente l’approccio adottato. Nei mesi di maggio e di giugno si valuteranno gli esiti complessivi del progetto sulla base dei quali verranno formulate le proposte per l’anno successivo. Titolo dell’iniziativa di miglioramento: Potenziamento delle competenze chiave e di cittadinanza Responsabile dell’iniziativa: Coordinatori dei Dipartimenti ad indirizzo tecnicoprofessionale Data prevista di attuazione definitiva: 2 Ultimo riesame: Livello di priorità: (Verde) In linea Situazione corrente al 30 GIUGNO 2016 30 APRILE 2016 (Giallo) In ritardo/ in corso e in linea con gli obiettivi (Rosso) In grave ritardo Componenti del gruppo di miglioramento: nucleo valutazione e funzioni strumentali DESCRIZIONE DEL PROGETTO Fase di PLAN - PIANIFICAZIONE Il RAV consente di individuare una seconda urgenza, legata alle competenze chiave e di cittadinanza "Risolvere problemi" e "Progettare’. Molti studenti evidenziano ancora difficoltà metodologiche nell’affrontare problemi, soprattutto laddove si configurino collegamenti interdisciplinari, e nel definire obiettivi e strategie. Occorre pertanto orientare la proposta progettuale al conseguimento di 53 queste competenze, selezionando le attività extracurriculari più adatte al rinforzo metodologico e, parallelamente, più utili a garantire la formazione tecnicoprofessionale richiesta dal mercato del lavoro. Per queste ragioni è indispensabile: • Istituire un ufficio tecnico che coadiuvi il collegio docenti nella valutazione e nell’avallo dei progetti destinati agli studenti; fornisca un supporto alla verifica della individuazione delle risorse economiche disponibili e necessarie a finanziare le attività. • Migliorare la funzionalità operativa dei laboratori, incentivandone ulteriormente la fruizione con attività di coordinamento e di calendarizzazione. • Valorizzare l’organico dell’autonomia per promuovere esperienze laboratoriali innovative, anche in orario extracurriculare ed, eventualmente, con il coinvolgimento di partner esterni. • Assicurare il pasto agli studenti che utilizzano il tempo prolungato, ricorrendo eventualmente ai servizi del semi convitto. Fase di DO - DIFFUSIONE E REALIZZAZIONE Responsabili della realizzazione del progetto: coordinatori dei Dipartimenti tecnico-scientifici. Destinatari: gli studenti, che potranno avvalersi di risorse culturali aggiuntive per arricchire la loro formazione e per maturare attitudini metodologiche trasversali. Descrizione delle fasi fondamentali dell’attuazione Le azioni previste per questa iniziativa potranno essere pienamente strutturate subito dopo l’esito della partecipazione dell’Istituto all’avviso per la creazione dei Laboratori territoriali (cfr. par. 6.5). Nell’attesa di tale esito, tuttavia, sarà realizzata la seguente azione. Febbraio 2016: progettazione dell’ufficio tecnico e verifica delle dotazioni strumentali e delle condizioni operative dei laboratori attualmente in funzione. Fase di CHECK – MONITORAGGIO E RISULTATI Verranno valutati: • il numero delle adesioni ed il tipo di iniziative proposte, • il numero ed il tipo di iniziative realizzate 54 • • il livello di soddisfazione dei destinatari, attraverso modelli unificati di rilevazione validi per tutte le iniziative ed i progetti realizzati i livelli di competenze chiave conseguiti, attraverso apposite griglie di misurazione Fase di ACT – RIESAME E MIGLIORAMENTO Riunioni periodiche di valutazione sono previste a maggio 2016, nel corso delle quali potranno essere apportate variazioni al percorso indicato. Titolo dell’iniziativa di miglioramento: Misurazione competenze chiave e di cittadinanza Responsabile dell’iniziativa: Livello di priorità: REFERENTI VALUTAZIONE Data prevista di attuazione definitiva: 2 Ultimo riesame: (Verde) In linea Situazione corrente al 30 GIUGNO2016 MAGGIO 2016 (Giallo) In ritardo/ in corso e in linea con gli obiettivi (Rosso) In grave ritardo Componenti del gruppo di miglioramento: nucleo valutazione e funzioni strumentali Altri soggetti coinvolti nell’azione: Coordinatori dei dipartimenti disciplinari DESCRIZIONE DEL PROGETTO Fase di PLAN - PIANIFICAZIONE Dall’autodiagnosi di istituto, emerge all’interno della priorità 2, un’ulteriore, ma non meno importante, urgenza, ovvero la necessità di una misurazione oggettiva delle competenze con l’obiettivo di contestualizzarle in azioni esplicite, misurabili e coerenti con il curricolo di istituto. Le griglie di rilevamento finora utilizzate 55 restano vaghe e non omogenee; le competenze di cittadinanza risultano solo elencate nel curricolo e non articolate in passaggi misurabili. Il monitoraggio si limita all’osservazione/riorientamento dei comportamenti e non è formalizzato attraverso rubriche di valutazione (e quindi di riflessione) dedicate. La vaghezza degli indicatori di misurazione può rendere meno incisiva l’azione del docente, che trova nella valutazione formativa lo strumento più utile per controllare la validità e la ricaduta delle scelte didattiche, e per correggerle tempestivamente. Per queste ragioni occorre studiare, redigere, condividere e testare uno strumento omogeneo di misurazione, sulla scorta delle griglie messe a punto dai singoli dipartimenti disciplinari; i parametri e gli indicatori dovranno contestualmente declinare, per livelli, le competenze di cittadinanza maturate. Per raggiungere tale obiettivo è necessario, tuttavia, ripensare la progettazione dei curricula partendo dalle Linee Guida del settore di indirizzo e delle singole articolazioni previste, ma individuando in maniera chiara e funzionale le competenze in uscita proprie della figura professionale che si intende formare. Fase di DO - DIFFUSIONE E REALIZZAZIONE Responsabili della realizzazione del progetto: referenti della valutazione, integrati dai coordinatori dipartimentali. Destinatari: tutto il personale docente dell’autonomia. Descrizione delle fasi fondamentali dell’attuazione Febbraio 2016: creazione e attivazione di gruppi di studio. Marzo 2016: raccolta e sistematizzazione delle proposte e dei materiali prodotti. Maggio 2016: proposta della nuova organizzazione dei curricula basati sulle competenze in uscita previste dalle Linee Guida e identificazione di nuove griglie di misurazione. Settembre 2016: Feedback, integrazioni, correzioni. Fase di CHECK – MONITORAGGIO E RISULTATI Verranno valutati: • • il livello di soddisfazione dei destinatari, attraverso questionari somministrati a fine anno; la flessibilità dello strumento di misurazione, ovvero la sua capacità di valutare nella dimensione interdisciplinare tutti gli aspetti della preparazione e della formazione dello studente. La complessità 56 dell’argomento richiede un’analisi accurata in seno ai singoli dipartimenti; pertanto è realistico rinviare al prossimo settembre il momento del confronto. Fase di ACT – RIESAME E MIGLIORAMENTO Come indicato nel punto precedente, i docenti referenti insieme con il Gruppo di Miglioramento monitoreranno nel mese di maggio la validità dell’elaborato, intervenendo con integrazioni e correzioni. A partire da settembre prossimo, previa discussione all’interno dei dipartimenti disciplinari, verranno messe a punto ulteriori rettifiche per il miglioramento dello strumento. 57 ALLEGATO 2 – Offerta Formativa della Sezione Carceraria Il documento riguarda tutti i soggetti della comunità penitenziaria addetti alla scuola ed è il riferimento di base che qualifica “l’offerta didattica”. Esso si rivolge pertanto: • ai detenuti-studenti che sono alle prese con un difficile momento della propria esistenza e scelgono o vengono indirizzati dalle figure istituzionali (gli educatori dell’area trattamentale) verso la scuola come momento di rieducazione e di promozione della propria personalità; •al personale Docente dell’Istituto Tecnico per Geometri, •al personale della Casa Circondariale, in particolare agli Educatori e al personale dell’Area Trattamentale che interagiscono con la scuola; • alle istituzioni presenti sul territorio. L’I.S.I.S. “F. De Sanctis – O. D’Agostino”: l’Istituzione scolastica nella sede della casa circondariale di Bellizzi Irpino Al momento della stesura del presente documento, l’Istituto conta all’interno del carcere, n° 10 classi divise in due sezioni: una per i detenuti per “reati comuni” e l’altra per i detenuti dell’ “Alta Sicurezza” (reati di associazione). La sezione staccata dell’Istituto per geometri O. D’Agostino all’interno della Casa Circondariale fu ufficialmente istituita e riconosciuta dal Provveditorato agli Studi nell’anno scolastico 1990/91, ma di fatto nasce nel Gennaio 1984 quando, con preside Alfonso Biondi, un team di docenti dell’ ITG dedicava volontariamente il “giorno libero” per preparare gli alunni detenuti a sostenere l’esame di maturità come “privatisti”. Durante gli anni successivi al 90/91 l’iscrizione degli studenti è stata costante arrivando, a partire dall’anno scolastico 1996, all’istituzione di un corso completo della durata di cinque anni, con esame di Stato conclusivo in sede per il conseguimento del diploma di geometra e successivamente di <Tecnico dell’Ambiente e del Territorio>. Per completezza, si tiene a riportare che nell’anno scolastico 2014/15, in via sperimentale, è stata concessa ad un alunno che usufruiva di un permesso lavorativo, la possibilità di continuare gli studi presso strutture esterne al penitenziario e di sostenere l’esame di maturità all’interno dello stesso. Il risultato è stato più che soddisfacente sia per l’alunno che per l’istituto. 58 Si sottolinea anche l’attività di “orientamento alle facoltà universitarie” rivolta agli studenti particolarmente brillanti, e non sono pochi gli alunni <geometri> che hanno chiesto il trasferimento in altri Istituti di pena per frequentare l’università. Il Responsabile di plesso Il Referente rappresenta un punto di riferimento dell’Istituto scolastico all’interno della struttura carceraria. Esso svolge funzioni di coordinamento e di titolarità; cura, in particolare, i rapporti con la Direzione e gli Educatori, nonché con il personale dello stesso carcere. Progetta e sovrintende all’organizzazione di una serie di attività al fine di promuovere una maggiore collaborazione tra docenti e agenti di polizia penitenziaria, contribuendo in tal modo a migliorare il clima all’interno del Piano della Socialità, per trasformare la scuola in uno strumento integrato con la realtà carceraria con il pieno coinvolgimento e la collaborazione della Direzione e degli Educatori. Sovrintende l’attività dei coordinatori di classe e cura la raccolta della documentazione dell’attività didattica svolta all’interno della Sezione staccata. Collabora insieme agli altri docenti alla redazione dell’offerta formativa riguardante la Casa Circondariale. Riferisce al Dirigente Scolastico i problemi connessi alla situazione penitenziaria dei detenuti (trasferimenti, iscrizioni, difficoltà di conciliare lavoro e studio ecc.). Provvede alle sostituzioni dei docenti in caso di loro assenza. Provvede al reperimento del materiale didattico e svolge attività di accoglienza nei confronti dei nuovi docenti. Concorda con il Responsabile degli agenti di polizia penitenziaria le modalità concrete di attuazione delle attività da svolgere all’interno dell’area pedagogica. Coordina i percorsi di rinserimento sociale dell’alunno detenuto offerti dalla scuola. La Casa Circondariale di Bellizzi Irpino L’istituto Penitenziario, sito alla periferia di Avellino, fu inaugurato nell’anno 1983 ed ha sostituito il vecchio carcere borbonico situato nel centro cittadino. La struttura architettonica è articolata secondo il modello “a palo telegrafico”, con uno sviluppo lineare e la presenza di vari fabbricati che si innestano sul corridoio centrale. Caratteristica della struttura è la presenza di ampi locali destinati alle lavorazioni penitenziarie (falegnameria e sartoria) ed alle varie attività di servizio (mensa, lavanderia etc.) e manutenzione del fabbricato; vi è anche uno spazio espressamente dedicato alle attività scolastiche, con annessa sala polivalente (utilizzata per il laboratorio di Informatica e di CAD) e cappella per le celebrazioni 59 religiose. All’interno dell’edificio scuola vi è una sala adibita a biblioteca con circa 400 volumi di cultura generale, catalogati secondo le regole dell’archivio bibliotecario dai ragazzi della scuola; essa si arricchisce, di volta in volta, con nuove donazioni da parte di privati o associazioni. Rapporti con l’amministrazione penitenziaria Nel corso di più di un ventennio la sezione staccata dell’Istituto “De Sanctis - O. D’Agostino” è riuscita a crescere grazie al proficuo rapporto di fiducia e collaborazione instaurato con la struttura penitenziaria e in particolare con gli Educatori dell’Area Trattamentale. L’iscrizione al corso prevede, infatti, un procedimento di selezione degli interessati che vede interagire il personale della struttura penitenziaria e il Referente dell’Istituto. Le domande di adesione, compilate dai detenuti in seguito ad un “avviso” emanato dalla Direzione Carceraria, vengono vagliate dall’educatore referente per la scuola che formula degli appositi elenchi, da cui il collaboratore del Dirigente scolastico forma le classi. Solo le domande autorizzate vengono, infine, inoltrate all’I.S.I.S. per la regolare iscrizione. Le domande di iscrizione hanno validità annuale e presuppongono il ripetersi di questo iter ogni anno. La definizione della storia processuale del detenuto, inoltre, combinata ad altre esigenze (trasferimenti, etc.) comportano una situazione estremamente mutevole in cui l’utenza, nel passaggio da un anno scolastico all’altro, può venire quasi interamente sostituita da nuovi soggetti. Al fine di ottimizzare i rapporti tra l’Istituzione scolastica e la struttura carceraria è stata costituita una <Commissione Didattica> di cui fanno parte il responsabile dell’Area Trattamentale settore scuola, il dirigente dell’ISIS e il Direttore del carcere. La Commissione si pone l’obiettivo di costruire più percorsi formativi adeguati all’utenza. Inoltre discute e delibera la realizzazione di progetti curricolari ed extra-curricolari elaborati dai docenti, nonché l’organizzazione dell’attività scolastica. Finalità dell’istruzione in carcere L’istruzione costituisce momento essenziale del processo penitenziario e consente di dare concreta attuazione al precetto costituzionale che pone la rieducazione del detenuto quale finalità e contenuto primario della sanzione penale. Progettare istruzione per i detenuti significa anche ricostruire legami tra istituzioni e territorio, per offrire opportunità, per permettere agli adulti di poter vedere, 60 poter scoprire, poter pensare di ricostruire un futuro, riuscendo ad intraprendere percorsi possibili. Per insegnare all'interno del carcere occorre essere consapevoli del fatto che il carcere è un ambiente di alta complessità, una realtà dove: • • • • • • si modifica il concetto del tempo si creano dipendenza dagli altri e negazione del sé lo stato di "stress" sia per i detenuti sia per gli operatori è forte esistono difficoltà di coordinamento/programmazione esiste un'insufficienza endemica di personale; non esiste una possibilità di utilizzo del sistema telematico... Operare in questa realtà significa essere disposti a pensare che una conquista non è mai definitiva e che la scuola in carcere va curata e custodita. Il detenuto che sceglie di seguire un qualsiasi corso, ha spesso come prima e sostanziale motivazione quella di spezzare la monotonia della reclusione e di poter impegnare la mente in contenuti non collegati alla carcerazione. In un secondo momento, il lavoro collettivo svolto durante i corsi può consentire al detenuto di trovare un ruolo, un diverso rapporto con gli altri, una valorizzazione delle proprie caratteristiche e qualità personali che gli consentono appunto un confronto più sereno con gli altri compagni. In questo percorso, un ruolo fondamentale lo svolge la didattica che è sempre ritagliata su misura (ancor più che in contesti scolastici “normali”) in base alle caratteristiche dei singoli e non secondariamente alle dinamiche di gruppo che si rivelano nel tempo scuola. Per questo, la scuola in carcere (più che in altri luoghi) necessita di programmazioni aperte e flessibili, adattabili facilmente ai bisogni che di volta in volta emergono. Ha bisogno di margini di “improvvisazione” - nel senso alto e nobile della parola - e il docente, di un bagaglio variegato di strumenti pronti per re-agire positivamente ad ogni input proveniente dai corsisti. L’attività in classe deve essere volta ad un recupero dell’autostima e del senso di autoefficacia, ad una metariflessione sulla propria biografia e sui propri vissuti traumatici, nella direzione di una ri-definizione di sé, con l’obiettivo (alto, certo…) di riuscire, una volta terminata l’esperienza della detenzione, a riprendere la propria vita “fuori” con nuova consapevolezza e nuovi strumenti. 61 Vision Contribuire, nei limiti delle proprie capacità, a favorire l’innalzamento del livello d’istruzione della popolazione adulta, al fine di facilitare l’inserimento o il reinserimento nel mondo del lavoro, ponendosi come luogo accogliente ed aperto, come terreno di incontro, confronto e scambio tra mondi sociali e culturali diversi, per promuovere idee e pratiche attive di cittadinanza. Mission Impegnarsi a realizzare percorsi di istruzione stimolanti e qualitativamente validi, per far acquisire agli adulti e ai giovani-adulti saperi e competenze necessarie per esercitare la cittadinanza attiva, reinserirsi nel tessuto sociale, affrontare i cambiamenti del mercato del lavoro ed integrarsi nella comunità territoriale. Valori Rispetto agli studenti Accoglienza, ascolto e orientamento, attenzione ai momenti di transizione, personalizzazione, individualizzazione, riconoscimento di crediti informali e non formali, fruizione a distanza, innovazione metodologica e didattica, nuove tecnologie, successo formativo. Rispetto all’istituzione Impegno per la nostra mission, azioni di miglioramento continuo e di sviluppo professionale, progettazione al servizio dei bisogni, rete con la comunità territoriale, trasparenza, flessibilità e adattamento al cambiamento, lavoro di squadra, tutoraggio, ascolto degli stakeholder, innovazione organizzativa. Descrizione dell’Offerta Formativa L’attività didattica si svolge all’interno alla Casa Circondariale, in un fabbricato condiviso con altri ordini di scuola. L’organizzazione dell’attività e la gestione degli spazi sono individuati insieme al personale dell’Area Trattamentale, delegato dalla Direzione del Carcere, per conciliare le esigenze dell’attività didattica con quelle della struttura carceraria che ci ospita. Le lezioni hanno luogo dalle ore 08,15 alle 14,15 (alle 13,15 per 2 gg./settimana). La scansione dell’orario delle lezioni viene predisposta tenendo conto delle esigenze didattiche – evitando, ad esempio, di concentrare eccessivamente le ore di una stessa disciplina - e adattata alla particolare realtà del carcere; si prevedono unità orarie di 60 minuti ciascuna organizzate con lezioni in parte condivise con insegnanti “tecnico-pratici” per le discipline di indirizzo, al fine di far acquisire all’allievo competenze tecniche necessarie per l’apprendimento. Pagina 62 di 69 I docenti, per quanto concerne i rapporti con gli studenti e con la struttura penitenziaria, sono tenuti ad osservare rigorosamente il “Codice di comportamento per gli operatori esterni” predisposto dalla Direzione della Casa Circondariale. L’attività del docente viene dunque espletata nel rispetto di norme ben definite che vincolano gli insegnanti sia per quanto riguarda l’accesso nella struttura carceraria (è possibile accedere alla Scuola solo nei giorni in cui si è autorizzati sulla base dell’orario delle lezioni approvato dalla Direzione Carceraria e solo accompagnati dalle guardie della Polizia Penitenziaria), sia per l’introduzione del materiale didattico o di eventuali supporti informatici che sono opportunamente visionati dal personale competente e poi restituiti agli insegnati per l’utilizzo didattico. Le Scelte di Fondo 1. Il bisogno di conoscere: gli adulti sentono l'esigenza di sapere perché è “necessario” apprendere. Il primo compito del facilitatore dell'apprendimento è aiutare i discenti in questo risveglio di consapevolezza: egli può addurre come minimo degli argomenti sul valore dell'apprendimento nel migliorare l'efficienza della performance dei discenti o della loro qualità di vita. 2. Il concetto di sé del discente: man mano che una persona matura e diventa adulta, il concetto di sé passa da un senso di totale dipendenza ad un senso di crescente indipendenza ed autonomia. L’adulto deve sentire che il proprio concetto di sé viene rispettato dall’educatore e quindi deve essere collocato in una situazione di autonomia (contrapposto a una situazione di dipendenza). 3. Il ruolo dell'esperienza: la maggiore esperienza degli adulti assicura maggiore ricchezza e possibilità d'utilizzo di risorse interne. Qualsiasi gruppo di adulti sarà più eterogeneo – in termini di background, stile di apprendimento, motivazioni, bisogni, interessi e obiettivi – di quanto non accada in gruppi di giovani. Da qui deriva il grande accento posto nella formazione degli adulti sull'individualizzazione delle strategie d'insegnamento e di apprendimento, sulle tecniche esperienziali piuttosto che trasmissive e sulle attività di aiuto tra pari. 4. La disponibilità ad apprendere: quanto viene insegnato deve migliorare le competenze e deve poter essere applicato in modo efficace alla vita quotidiana. 5. L'orientamento verso l'apprendimento: non deve essere centrato sulle materie ma sulla vita reale. Gli adulti infatti apprendono nuove conoscenze, capacità di comprensione, abilità e atteggiamenti molto più efficacemente quando sono presentati in questo contesto. Un'importanza cruciale nelle modalità di esposizione dell'insegnante è l’esercitazione <tecnico pratica> affiancata ai programmi delle discipline tecniche, che contribuisce al Pagina 63 di 69 raggiungimento degli obiettivi e contenuti definiti nella progettazione didattica del Patto Formativo Individuale. 6. La motivazione: nel caso degli adulti le motivazioni interne sono in genere più forti delle pressioni esterne. Flessibilità’ e Modularità I crediti costituiscono il riconoscimento di competenze già possedute dagli studenti e acquisite in seguito a: • Studi compiuti e certificati da titoli conseguiti in istituti statali o legalmente riconosciuti (crediti formali) • Esperienze maturate in ambito lavorativo o studi personali coerenti con l’indirizzo di studio (crediti non formali); • Attestati di progetti espletati in Enti Territoriali o Associazioni di volontariato, riferiti al loro percorso rieducativo. Il riconoscimento è automatico per i crediti formali, mentre per gli altri occorre una valutazione caso per caso sulla base di specifici accertamenti del Consiglio di Classe e della Commissione didattica istituita presso il CPIA. Linee guida dell’azione educativa La scelta didattica dell’articolazione dei contenuti in unità di apprendimento, costituisce una strategia innovativa e stimolante rispetto all’impianto didattico tradizionale, basato sul percorso parallelo, ma distinto, delle diverse discipline. La scansione in unità di apprendimento specifiche, facilita l’acquisizione di competenze e funzionalizza le conoscenze e le abilità ad uno scopo preciso ed esplicitato. Per chiarezza si potrebbe definire l’unità di apprendimento una sorta di unità organica di conoscenze, di competenze, di abilità, siano esse di tipo disciplinare, sia pluridisciplinare, orientate al raggiungimento di uno o più obiettivi globali sia di tipo conoscitivo, sia di tipo operativo (o di entrambi). Con questa scelta didattica è innegabile la possibilità di motivare l’alunno al processo di apprendimento e di coinvolgerlo maggiormente nel percorso formativo e professionalizzante, facilitandone in tal modo il successo. Infine, anche la valutazione si definisce e si colloca con maggior precisione nei diversi momenti del suo sviluppo: valutazione in ingresso “diagnostica” prima di progettare e articolare l’UdA (allo scopo di calibrarla in modo adeguato, da un lato ai “bisogni” formativi degli allievi, dall’altro agli scopi prefissati del profilo professionale di riferimento); valutazione in itinere all’interno del percorso delle singole unità didattiche; valutazione complessiva alla fine del percorso di apprendimento. Gli interventi didattici tenderanno innanzi tutto a creare nella classe un clima di fiducia riguardo alla possibilità di riuscita e di successo; ciò anche attraverso modalità relazionali e comportamenti Pagina 64 di 69 professionali rispettosi del vissuto degli studenti oltre che dei loro ritmi e stili di apprendimento. Con il ricorso a modalità di lavoro appropriate e differenziate, l’azione didattica dovrà inoltre tendere a: • Valorizzare le esperienze umane, culturali e professionali degli studenti in tutte le situazioni didattiche in cui ciò sia possibile; • Motivare alla partecipazione e allo studio evidenziando soprattutto il valore formativo e l’apporto professionale di ciascuna proposta didattica; • Coinvolgere lo studente anche attraverso la chiara indicazione di traguardi raggiungibili e di compiti realizzabili, rispetto ai quali l’insegnante tenderà a porsi soprattutto come “facilitatore” di apprendimento; • Utilizzare il problem solving come strategia più funzionale a processi di apprendimento efficaci anche e soprattutto per studenti adulti; • Essere caratterizzata da ricorrenti momenti in cui il docente crea condizioni per apprendimenti autonomi; • La riforma della scuola secondaria di secondo grado, introduce l’insegnamento nelle classi quinte, di discipline non linguistiche in lingua straniera, secondo la metodologia CLIL. In carcere ci sono diversi alunni stranieri che conoscono bene l’inglese, per cui spesso la lingua serve ad incrementare la motivazione degli alunni, e ad attivare le competenze progettuali soprattutto nelle classi terminali con orientamento nel reinserimento sociale dell’alunno detenuto. Il Patto Formativo Individuale tra i docenti e l’alunno detenuto. Nel periodo iniziale dell’anno scolastico (ottobre-novembre) il Consiglio di Classe, conformemente alla normativa vigente, e compatibilmente con il POF della sede, predispone un Patto Formativo che declina in dettaglio i vari aspetti dell’offerta didattica: gli obiettivi da perseguire, le strumentazioni, i criteri di valutazione ed il monte ore destinato a ciascun alunno per la sua formazione tecnica. Il cosiddetto “Patto Formativo Individuale” è quello previsto dal D.P.R. n.263/2012 art.3 com.4 e art.5 com.2. e successive linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento; in esso viene esplicitato con chiarezza l’obiettivo globale cui mira la formazione dell’alunno, con l’esplicitazione del personale percorso formativo e con i contenuti da perseguire per il suo curricolo. Il dettaglio degli obiettivi e delle strumentazioni utilizzabili nel concreto di ogni classe non possono escludere degli aspetti comuni che sono di seguito sintetizzati. Atteggiamento degli insegnanti: Pagina 65 di 69 La professionalità del docente si misura non solo con il dovere di insegnare, ma con il dovere di far apprendere. Il docente si impegna a far conseguire gli standards formativi propri di ciascun profilo professionale. Il docente agevola i percorsi di orientamento che ottimizzino le intelligenze proprie di ciascun discente. Il docente concorre a far acquisire allo studente la cultura della flessibilità. Il docente concorre a far crescere nello studente la capacità di organizzare il proprio apprendimento. La professionalità docente si misura nell'uso trasparente dei criteri e degli strumenti di progettazione e di valutazione Il docente esplicita alle proprie classi, sin dall'inizio dell'anno scolastico, il piano preventivo degli argomenti che intende trattare, nonché quali obiettivi, di volta in volta e, più in generale, intende perseguire. Il docente valuta il profitto dei propri studenti rispettando la situazione di partenza, nel modo più trasparente, obiettivo, motivato, tempestivo e omogeneo possibile: gli errori e gli insuccessi devono costituire delle occasioni formative. Il docente garantisce, in momenti curricolari ed extracurricolari, il recupero, il potenziamento e lo sviluppo di abilità, competenze e conoscenze. La professionalità docente si misura nella capacità di costruire relazioni verticali e orizzontali funzionali all’ottimizzazione del servizio scolastico Il docente interagisce con tutti i soggetti scolastici coinvolti nei progetti formativi. Il docente si pone quale soggetto attivo e propositivo in una dimensione formativa che sempre più privilegia il lavoro d'equipe rispetto al lavoro individuale. Il docente considera la relazione personale con i propri studenti, strumento essenziale al fine del raggiungimento del successo scolastico. I progetti Oltre alla normale attività didattica caratterizzata dalle materie di insegnamento dei curricoli ministeriali, l’offerta formativa presenta molteplici attività didattiche disciplinari e interdisciplinari, complementari o integrative che offrono situazioni di apprendimento differenziate, favoriscono lo sviluppo di competenze trasversali, comunicative e relazionali, specifiche e specialistiche e agevolano l’acquisizione di competenze di cittadinanza e l’inserimento nel mondo del lavoro. E’ un modo per rispondere ai bisogni formativi e professionali degli studenti-detenuti, tenendo conto delle loro inclinazioni, dei loro interessi, migliorando la loro motivazione all’apprendimento. Pagina 66 di 69 PROGETTO: ORIENTAMENTO IN ENTRATA E ACCOGLIENZA (in orario curricolare) Le attività di informazione e di sensibilizzazione rivolte agli studenti-detenuti che provengono dalla III media presente nell’istituto di pena, sono sviluppate dalla referente di plesso e dai Docenti del biennio all’uopo incaricati. L’inserimento dei nuovi iscritti (sia che provengano dall’interno che dall’esterno della struttura) viene poi facilitato dalle iniziative organizzate nelle giornate iniziali dell’anno scolastico. Il programma in calendario consente ai nuovi arrivati di familiarizzare rapidamente con il contesto scolastico e di avere chiari sin dall’inizio gli obiettivi e le modalità del percorso formativo. PROGETTO DI ARRICCHIMENTO DEL CURRICOLO (in orario curricolare) PROGETTO: “Orientamento in uscita” Le attività di informazione vengono effettuate dai docenti delle classi terminali agli studenti particolarmente brillanti delle classi V che intendano proseguire gli studi chiedendo il trasferimento presso altri Istituti di pena, nei quali sia prevista e possibile la fruizione di percorsi di livello universitario. PROGETTO: “IL QUOTIDIANO IN CLASSE” All’Istituto di pena sono consegnate ogni giorno varie copie-omaggio del quotidiano “Il Mattino” di Napoli, in parte destinate al plesso scolastico. Il progetto, sviluppato dai docenti di Lettere prof.ri L.Monte, T.Gargano, A.Marano e C.Marano, si propone i seguenti obiettivi formativi: - abituare gli studenti all’informazione sistematica - considerare il quotidiano come fonte di informazione - far conoscere i diversi strumenti di lettura - far sviluppare il senso civico negli alunni - considerare il quotidiano come veicolo di valori, idee e progetti che concorrono alla formazione del cittadino - intendere il quotidiano come strumento/opportunità per motivare alla lettura. Gli alunni analizzano il giornale, leggono le notizie più significative e discutono in classe sui vari argomenti trattati. Aderiscono a tale iniziativa tutte le classi. PROGETTO: “CINEFORUM” Preparare, guardare e discutere quattro film in compagnia del Preside con un tema comune: “Le spystory”. Destinatari: Alunni di tutte le classi, secondo il principio della classi aperte in orario curricolare. PROGETTO: “CINEMA in classe” Visione di un film, a seguire “lettura di commenti critici di discussione”. Obiettivi: Leggere la realtà attraverso il linguaggio cinematografico, Socializzazione, Sensibilizzazione alla tolleranza e al rispetto reciproco, Educare alla riflessione delle tematiche proposte. Pagina 67 di 69 Destinatari: Alunni di tutte le classi, secondo il principio della classi aperte in orario extracurricolare nel mese di giugno con professori da designati all’uopo. PROGETTO: “PALESTRA A GIUGNO” Lavoro indirizzato allo sviluppo armonico di tutti i gruppi muscolari e recupero di quelli carenti con l'intervento di un preparatore atletico. Alunni di tutte le classi, secondo il principio della classi aperte in orario extracurricolare nel mese di giugno PROGETTO: “IL CARCERE VA A SCUOLA” Il progetto è stato pensato per far conoscere agli allievi della sede centrale ITG e Agrario, la realtà del “pianeta Carcere”. Gli studenti dell’ITG presenti nella sede di Bellizzi Irpino incontreranno pertanto gli alunni (maggiorenni) della sede centrale dell’ITG e dell’Agrario, previo l’ottenimento della prescritta autorizzazione da parte del Direttore della sede penitenziaria. L’esperienza, consolidata da anni di pratica, si presta ad un’importante riflessione sul significato della legalità, sul valore della libertà personale. Questo incontro sarà un’occasione di crescita personale per tutti, sia per gli alunni detenuti che per gli alunni “esterni”, ma anche di scambio reciproco di esperienze, opinioni, idee, sogni. Destinatari: Alunni di tutte le classi, con rotazione tra corso F (comuni) e G (alta sicurezza), in orario curricolare. PROGETTO: LABORATORIO DI GEOPEDOLOGIA L’attività consiste in esercitazioni pratiche di geopedologia così articolate: coltivazione di piante officinali; schema per impianto di coltivazione orticale; produzione di piante orticali. Proiezioni di materiale didattico per le matrici ambientali: Aria, Acqua, Suolo e Sottosuolo. Alunni del triennio, secondo il principio della classi aperte in orario curricolare. Obiettivo: Educare l’alunno alla riflessione sulle tematiche proposte e alla familiarizzazione con la pratica agricola. PROGETTO: RILIEVI PLANIMETRICI E AGRONOMICI ALL'AZIENDA “AGRARIA TORRETTE” Il progetto “Rilievi planimetrici e agronomici all'azienda agraria Torrette” si propone di offrire agli studenti detenuti nella casa circondariale di Bellizzi Irpino, che saranno autorizzati a partecipare da parte dell'autorità giudiziaria, la possibilità di applicare praticamente “sul campo” le nozioni teoriche apprese e finalizzare le attività di laboratorio svolte durante l'attività scolastica. Il presente progetto è già stato in parte realizzato nell'anno scolastico 2014/15; avendo ottenuto un riscontro positivo presso gli studenti, ne viene programmata la prosecuzione nel presente a.s., sempre previa autorizzazione dell'autorità Pagina 68 di 69 giudiziaria. Alunni coinvolti saranno quelli del triennio del corso F, in orario extracurriculare. Obiettivi generali: - avvicinare gli allievi alla pratica operativa sul terreno; - trasferire agli studenti il valore formativo del lavoro del geometra; - ampliare e rafforzare le competenze teorico/pratiche acquisite durante il corso di studi; - proporre metodi operativi della pratica professionale. PROGETTO: PROGETTO DI PUBBLICA UTILITÀ CON IL COMUNE DI MONTEFREDANE. Il progetto di reinserimento nel tessuto sociale di alunni detenuti, è stato avviato nel presente anno scolastico, tramite una convenzione tra la struttura penitenziaria ed il Comune di Montefredane. Il progetto prevede la partecipazione di due alunni–detenuti, iscritti alla nostra scuola, espressamente richiesti dall’amministrazione, in quanto già formati didatticamente per le attività richieste di archiviazione pratiche, assistenza alla pro-loco comunale per le attività da eseguire all’interno del Castello de’ Caracciolo di Montefredane ed altro. Alunni coinvolti sono quelli del triennio corso F, in orario extracurriculare, con referente del progetto prof.ssa B. Manna Obiettivi generali: - avvicinare gli alunni al territorio e alla società dopo anni di reclusione; - avviare gli alunni delle classi terminali ad attività lavorative. LE VISITE GIUDATE: Giornata di studio presso la sede ITG Alcuni degli studenti della sede carceraria, autorizzati preventivamente dal giudice di sorveglianza e accompagnati dai docenti della scuola, potranno incontrare gli alunni della sede Centrale ITG di via Morelli e Silvati, effettuare delle esercitazioni nei laboratori della sede, incontrare gli altri docenti, scambiare esperienze culturali. Alunni del triennio solo della sezione F, secondo il principio della classi aperte in orario extracurricolare, nel mese di maggio. Pagina 69 di 69