Assemblea Annuale 2014
L’INDUSTRIA SIDERURGICA ITALIANA
Relazione Annuale
L’acciaio è un materiale prezioso, pulito e riciclabile al cento per cento, che mantiene inalterate le sue proprietà una
volta riciclato. Per queste ragioni l’acciaio è oggi il materiale più riciclato al mondo.
L’acciaio è un materiale unico per resistenza, durevolezza, versatilità e duttilità, caratteristiche che ne favoriscono
l’impiego in infinite applicazioni, essenziali per le moderne società sviluppate.
In particolare l’acciaio è un materiale fondamentale e insostituibile nelle opere di ingegneria, nel settore dell’edilizia
e delle costruzioni, della meccanica, dei trasporti, della produzione e trasporto di energia, delle comunicazioni e
dell’agroalimentare.
L’acciaio con i suoi molteplici utilizzi è presente nella vita di tutti i giorni: dalle strutture che sorreggono le case in
cui abitiamo alle automobili e agli altri mezzi con cui ci spostiamo, dagli elettrodomestici all’arredamento dei nostri
appartamenti e uffici, dagli utensili di uso quotidiano alle posate con cui mangiamo, fino ad arrivare alle opere d’arte,
ai gioielli e persino alla penna a sfera.
L’impiego dell’acciaio risulta inoltre fondamentale per lo sviluppo dell’economia in una direzione sempre più ecosostenibile, tenendo conto non solo della sua completa riciclabilità, ma anche del suo largo utilizzo in applicazioni
utili ad un uso efficiente delle risorse: si pensi alla produzione di energia da fonti rinnovabili (ad esempio l’energia
eolica), alle strutture per la raccolta e il trasporto della risorsa idrica, alla rimodulazione del trasporto per l’alta velocità
ferroviaria. Anche i sottoprodotti derivanti dai processi di produzione dell’acciaio sono oggi utilizzati in maniera
sostenibile ad esempio nella produzione del cemento e nella realizzazione di opere stradali.
L’Italia è il secondo Paese Europeo (dopo la Germania) per produzione di acciaio, con 24,1 milioni di tonnellate nel
2013, e il primo per volume di riciclo di rottame ferroso, con circa 20 milioni di tonnellate annue di materiale che
viene rifuso nelle acciaierie nazionali.
Federacciai è la Federazione che rappresenta le Imprese Siderurgiche Italiane, fa parte di Confindustria e conta ad
oggi circa 150 aziende associate che realizzano e trasformano oltre il 95% della produzione italiana di acciaio.
Federacciai è nata con l’obiettivo di tutelare, supportare e mettere in relazione tra loro le aziende produttrici,
trasformatrici e distributrici di acciaio e prodotti siderurgici affini. Inoltre, come principale portavoce delle aziende del
settore, promuove le politiche industriali a sostegno del comparto attraverso iniziative in campo economico, politico
e tecnico-scientifico.
La Federazione lavora per dare visibilità, in Italia e all’estero, al settore siderurgico evidenziandone le caratteristiche
economiche, le articolazioni e l’evoluzione produttiva e commerciale. A questo scopo Federacciai sostiene tutte le
azioni che rafforzano la capacità delle imprese siderurgiche di competere sul mercato, nazionale e internazionale, e
sostiene le politiche economiche volte a risolvere le criticità del settore. Federacciai, inoltre, partecipa agli organi di
gestione e alle commissioni di varie organizzazioni italiane e internazionali.
INDICE
ORGANI STATUTARI
pag.
5
1
2
3
IL MERCATO
Il contesto di mercato
La siderurgia nel mondo
La siderurgia in Italia
pag.
pag.
pag.
pag.
11
12
14
17
1
2
3
4
ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
Associazione Acciaio Prodotti Piani e Lunghi
Associazione Prima Trasformazione e Tubi
Associazione Acciai Speciali
Associazione Italiana Elettrosiderurgia - A.I.E.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
27
28
37
39
41
1
2
3
4
5
LE TEMATICHE GENERALI
Affari internazionali
Energia
Ambiente
Attività di comunicazione
Rottame - Nuovo Campsider
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
43
44
53
55
63
64
1
2
3
SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI
Società consortile Gas Intensive
Riconversider
Unsider
pag.
pag.
pag.
pag.
69
70
71
73
PARTE V
AZIENDE ASSOCIATE
pag.
77
PARTE VI
APPENDICE STATISTICA
pag.
83
PARTE I
PARTE II
PARTE III
PARTE IV
3
O
STAT
ORGANI STATUTARI
Comitato di Presidenza
Consiglio Direttivo
ORGANI
TUTARI
RELAZIONE ANNUALE 2013 - ORGANI STATUTARI
COMITATO DI PRESIDENZA
(Composizione al 31.12.2013)
PRESIDENTE
Antonio
GOZZI
PAST PRESIDENT
Giuseppe
PASINI
VICE PRESIDENTI elettivi
Michele
Antonio
Mario
Antonio
Nicola
AMENDUNI
BELTRAME
CALDONAZZO
MARCEGAGLIA
RIVA
VICE PRESIDENTI e PRESIDENTI DELLE ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
Paola
ARTIOLI
Antonio
GOZZI
Cesare
RIVA
Luca
ZANOTTI
6
RELAZIONE ANNUALE 2013 - ORGANI STATUTARI
CONSIGLIO DIRETTIVO
(Composizione al 31.12.2013)
IL COMITATO DI PRESIDENZA
Alessandro
Giuliano
Ruggero
Giorgio
Marcello
Maurizio
Alessandro
Giacomo
Mario
Alberto
Carlo
Pierluigi
Carlo
Roberto
Carlo
Federico
Franco
Marco
Giancarlo
Matteo
Gianluca
Francesco
Margherita
Mauro
E I SIGNORI
BANZATO
BOATO
BRUNORI
BUZZI
CALCAGNI
CALCINONI
COLOMBO
GHIDINI
GUSSAGO
INZAGHI
LEALI
LEALI
MALASOMMA
MARZORATI
MAZZOLENI
PITTINI
POLOTTI
PUCCI
QUARANTA
RIGAMONTI
RODA
SEMINO
STABIUMI
STEFANA
(Consigliere Tesoriere)
REVISORI DEI CONTI EFFETTIVI
Andrea
AGNELLI
Giuseppe
POZZOLI
Giampaolo
TALPONE
REVISORI DEI CONTI SUPPLENTI
Romolo
RAGGIO
Dario
SEMENZATO
DIRETTORE GENERALE
Flavio
BREGANT
7
RELAZIONE ANNUALE 2013 - ORGANI STATUTARI
CONSIGLIO DIRETTIVO ASSOCIAZIONE ACCIAIO PRODOTTI PIANI E LUNGHI COMUNI
Cesare
RIVA
Giovanni
Ruggero
Enrico
Giacomo
Carlo
Alessandro
Massimo
Giovanni
Federico
Franco
Giancarlo
Nicola
Margherita
BAJETTI
BRUNORI
FORNELLI
GHIDINI
LEALI
LOMBARDI
MAZZUCOTELLI
PASINI
PITTINI
POLOTTI
QUARANTA
RIVA
STABIUMI
Presidente
CONSIGLIO DIRETTIVO ASSOCIAZIONE ACCIAI SPECIALI
Paola
ARTIOLI
Ernesto
Michele
Alessandro
Giuseppe
Egidio
Roberto
Andrea
Sandro
Alessandro
Roberto
Franco
Fabio
Mario
Corrado
AMENDUNI
AMENDUNI
BANZATO
BERRETTI
BINI
FORCELLA
FORONI
FRACCIA
LOMBARDI
MARZORATI
POLOTTI
RIVA
VERGNA
VICENTINI
Presidente
8
RELAZIONE ANNUALE 2013 - ORGANI STATUTARI
CONSIGLIO DIRETTIVO ASSOCIAZIONE TUBI E PRIMA TRASFORMAZIONE
Luca
ZANOTTI
Giovanni
Italo
Marco
Andrea
Luigi
Mario
Piero
Alberto
Roberto
Andrea
Silvio
Silvio
Alessandro
ANTONIETTI
BARONI
BERERA
BERI
BUZZI
CALDONAZZO
GRUPPI
INZAGHI
MARCORA
MONTRASIO
POMPEI
TAVECCHIA
VALSECCHI
Presidente
CONSIGLIO DIRETTIVO ASSOCIAZIONE ITALIANA ELETTROSIDERURGIA
Antonio
GOZZI
Ruggero
Maurizio
Vincenzo
Alessandro
Antonio
Elena
Giuseppe
Giovanni
Federico
Margherita
Francesco
Giorgio
BRUNORI
CALCINONI
CRAPANZANO
COLOMBO
FAGGIONATO
MAGRI
MARZORATI
PASINI
PITTINI
STABIUMI
UBERTO
ZUCCARO
Presidente
9
IL ME
1. IL MERCATO
Il contesto di mercato
La siderurgia nel mondo
La siderurgia in Italia
ERCATO
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO
1
Il contesto di mercato1
Nel 2013 l’economia mondiale ha continuato a crescere a ritmi moderati (+3,0%) e in lieve rallentamento sull’anno
precedente (-0,1 p.p.). Il volume del commercio mondiale di beni e servizi è aumentato del 2,7%, con un tasso di
crescita stabile.
L’andamento economico ha mostrato forti diversificazioni nei gruppi di economie, con un allentamento del divario tra
quelle avanzate e quelle emergenti e in via di sviluppo. Tra le Economie emergenti e in via di sviluppo, in miglioramento del 4,7% sull’anno precedente, si confermano in forte espansione la Cina (+7,7%) e l’India (+4,4%), mentre rallentano la Russia (+1,5%) e il Messico (+1,2%). Tra le Economie avanzate, in aumento del 1,3% sull’anno precedente,
i principali motori di sviluppo sono stati gli Stati Uniti (+1,9%), il Giappone (+1,7%) e il Regno Unito (+1,7%), mentre
l’Area Euro è uscita dalla recessione (-0,4%). L’andamento dell’Area Euro è stato trainato dalla Germania, con il PIL
in aumento del 0,5% sull’anno precedente (la minor crescita dall’inizio della crisi del 2009), grazie al miglioramento
della domanda interna e delle esportazioni. La crescita tedesca ha stimolato i Paesi limitrofi, mentre i Paesi dell’area
mediterranea sono rimasti in fase di contrazione, con l’Italia tra i più penalizzati.
PIL principali Economie mondiali
Variazione %
anno precedente
-1
0
1
2
3
4
5
PIL principali Economie europee
6
7
Variazione %
anno precedente
8
Prodotto mondiale
-3
-2,5
-2
-1,5
-1
-0,5
0
0,5
1
1,5
2
Unione Europea
Economie Avanzate
- Area Euro
- Stati Uniti
- Area Euro
- Germania
- Giappone
- Austria
- Regno Unito
- Belgio
Economie emergenti
- Francia
- Russia
- Cina
- Italia
- India
- Spagna
- Brasile
- Messico
Regno Unito
2012
2013
2012
Elaborazioni su dati FMI
2013
Elaborazioni su dati FMI
Nel 2013 l’economia italiana ha segnato un calo del 1,9% sull’anno precedente, mostrando i primi segnali di uscita
dalla recessione: dal terzo trimestre dell’anno, il PIL ha interrotto la caduta congiunturale, che si protraeva dall’estate
del 2011.
PIL in Italia
PIL in Italia
Mld di Euro,
prezzi costanti
Variazione
anno precedente
prezzi costanti
1.550
6%
1.500
4%
2%
1.450
0%
1.400
- 2%
-1,9%
1.350
- 4%
Elaborazioni su dati ISTAT
1
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2000
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
2001
- 6%
1.300
Elaborazioni su dati ISTAT
I dati statistici riportati nella presente relazione fanno riferimento alle informazioni disponibili alla data del 31 marzo 2014.
12
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO
Il rallentamento dell’economia è stato trainato dalla nuova contrazione della domanda delle famiglie residenti, in calo
del 2,6% sull’anno precedente, sul quale incide la difficile condizione del mercato del lavoro con il tasso di disoccupazione mediamente al 12,2%, in continua ascesa dal 2009.
Più accentuato l’arretramento degli investimenti fissi lordi, che sono diminuiti del 4,7% sull’anno precedente, dopo la
marcata contrazione (-8,0%) del 2012. In particolare, quelli nelle costruzioni, che rappresentano oltre il 22% della
domanda di prodotti siderurgici, hanno segnato una flessione del 6,7% sull’anno precedente e una caduta sull’attività
pre-crisi di circa il 30%.
Investimenti fissi lordi nelle costruzioni
Investimenti fissi lordi nelle costruzioni
Mld di Euro,
prezzi costanti
Variazione
anno precedente
prezzi costanti
170
8%
160
6%
4%
150
2%
140
0%
130
- 2%
- 4%
120
- 6%
110
-6,7%
- 8%
Elaborazioni su dati ISTAT
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2000
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
2001
- 10%
100
Elaborazioni su dati ISTAT
La produzione industriale è diminuita del 3,0% sull’anno precedente, con il valore dell’indice inferiore di oltre il 2% al
minimo degli ultimi vent’anni registrato nel 2009.
L’attività manifatturiera dei settori utilizzatori di acciaio ha segnato mediamente contrazioni più accentuate rispetto
a quella dell’industria nel suo complesso. Tra i settori con una maggiore intensità di acciaio, le flessioni più marcate
sono state segnate: dalla carpenteria metallica (-6,5%), dalla meccanica (-5,4%) e dagli elettrodomestici (-8,0%).
Menzione a parte merita il settore dell’automotive, che rappresenta circa il 9% della domanda di prodotti siderurgici,
in questo caso la flessione del 3,9% sull’anno precedente sintetizza il marcato arretramento dei primi mesi nell’anno e
la graduale ripresa iniziata dal terzo trimestre. Il valore medio annuale della produzione industriale dei suddetti settori
è stato il più basso degli ultimi vent’anni.
Produzione industriale
Produzione industriale settori utilizzatori di acciaio
Variazione
anno precedente
-12%
10%
Prodotti in metallo
5%
Serbatoi e caldaie
-10%
-8%
-3,0%
- 5%
- 4,5%
Meccanica
- 5,4%
Veicoli a motori
parti ecc.
- 3,9%
- 2,3%
- 5,0%
- 5,2%
Altri mezzi
di trasporto
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
- 20%
Elaborazioni su dati ISTAT
13
- 1,4%
Cantieri navali
Locomotive
2%
- 8,0%
Carrozzerie
e rimorchi
Parti e motori
- 15%
0%
- 5,4%
Autoveicoli
- 10%
-2%
- 6,5%
Motori elettrici
Elettrodomestici
-4%
- 0,3%
Carpenteria met.
0%
-6%
0,8%
- 9,1%
Elaborazioni su dati ISTAT
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO
2
La siderurgia nel mondo
Nel 2013 la produzione mondiale di acciaio è stata pari a 1,6 Mld.t., con un tasso di crescita del 3,1% in aumento
di circa 2 p.p. su quello dell’anno precedente.
Secondo le stime dell’Associazione mondiale dei produttori di acciaio (World Steel), il tasso di utilizzo della capacità
produttiva mondiale è aumentato di 2 p.p., passando dal 76,2% del 2012 al 78,1% del 2013.
Produzione mondiale di acciaio
Tasso di utilizzo della capacità produttiva mondiale
M.t.
1800
100%
1600
95%
1400
90%
1200
85%
1000
80%
78,1%
800
75%
600
70%
400
65%
200
Cina
Elaborazioni su dati World Steel
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2000
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
Mondo esclusa Cina
2001
60%
0
Elaborazioni su dati World Steel
La crescita mondiale è stata trainata nuovamente dalla Cina, con una produzione pari a 779,0 M.t., in aumento del
6,6% sull’anno precedente, oltre il 48% della produzione mondiale. Per contro, la produzione del resto del mondo,
827,7 M.t., è rimasta sostanzialmente stabile sull’anno precedente (-0,1%), soltanto 48,7 M.t. in più rispetto a quella
cinese. L’andamento per macro-aree segnala l’incremento dell’Asia (1,1 Mld, +5,3%), con una quota sulla produzione mondiale al 67,3%, che guadagna un punto e mezzo su quella dell’anno precedente, grazie non solo alla crescita
della Cina, ma anche a quella di India e Giappone. Diversamente, peggiorano tutte le altre principali macro-aree:
Unione Europea (165,9 M.t., -1,6%), Nord America (118,9 M.t., -2,2%), Confederazione degli Stati Indipendenti
(108,8 M.t., -1,9%) e Altri Europa (38,6 M.t., -3,2%).
Produzione acciaio per macro-aree e quota sul totale 2013
M.t.
Unione Europea (28)
2009
2010
2011
2012
2013
var.%
13/12
quota 2013
10,3%
139,4
172,9
177,8
168,6
165,9
- 1,6%
Altri Europa
29,0
33,6
39,1
39,9
38,6
- 3,2%
2,4%
CSI
97,6
108,2
112,7
111,0
108,8
- 1,9%
6,8%
Nord America
83,8
111,6
118,7
121,6
118,9
- 2,2%
7,4%
Sud America
37,8
43,9
48,2
46,4
45,9
- 1,1%
2,9%
Africa
15,4
16,6
15,7
15,3
16,0
4,2%
1,0%
Medio Oriente
Asia
Oceania
Mondo
17,7
20,0
23,0
24,7
26,3
6,8%
1,6%
811,4
917,8
994,6
1.025,9
1.080,6
5,3%
67,3%
6,0
8,1
7,2
5,8
5,6
- 3,7%
0,3%
1.238,1
1.432,8
1.537,0
1.559,2
1.606,7
3,1%
100,0%
Elaborazioni su dati World Steel
14
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO
Il rallentamento europeo è stato trainato dall’Italia, la cui produzione è diminuita del 11,6% sull’anno precedente, fermandosi a 24,1 M.t., e ha perso circa un punto e mezzo sul totale europeo. Per contro, gli altri produttori sono rimasti
sostanzialmente stabili sui livelli dell’anno precedente: Germania (42,6 M.t., 0,0%), Francia (15,7 M.t., +0,5%) e
Spagna (13,8 M.t., +1,4%). In controtendenza, il Regno Unito, con 11,9 M.t., ha segnato un incremento del 23,8%
sull’anno precedente e ha guadagnato un punto e mezzo sul totale europeo.
Produzione acciaio in Unione Europea (28)
Dettaglio produzione Unione Europea (28) nel 2013
M.t.
250
Germania
25,7 %
Altri
17,0 %
Olanda
4,0 %
200
165,9
Belgio
4,3 %
Italia
14,5 %
Austria
4,8 %
150
Francia
9,5 %
Regno Unito
7,1 %
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
100
2000
Polonia
4,8 %
Spagna
8,3 %
Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel
Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel
Produzione acciaio nell’Unione Europea (28) e quota sul totale nel 2013
var.%
13/12
M.t.
2009
2010
2011
2012
2013
Germania
32,7
43,8
44,3
42,7
42,6
0,0%
25,7%
Italia
19,8
25,8
28,7
27,3
24,1
- 11,6%
14,5%
Francia
12,8
15,4
15,8
15,6
15,7
0,5%
9,5%
Spagna
14,4
16,3
15,5
13,6
13,8
1,4%
8,3%
Regno Unito
10,1
9,7
9,5
9,6
11,9
23,8%
7,1%
7,1
8,0
8,8
8,4
8,0
- 4,9%
4,8%
42,5
53,9
55,2
51,5
49,9
- 3,1%
30,1%
139,4
172,9
177,8
168,6
165,9
- 1,6%
100,0%
Polonia
Altri
Unione Europea (28)
quota 2013
Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel
15
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO
La classifica dei primi 20 produttori di acciaio è rimasta stabile sull’anno precedente. L’analisi delle variazioni evidenzia come l’Italia abbia registrato la contrazione più marcata (-3,2 M.t.), seguita dalla Corea del Sud (-3,0 M.t.)
e dagli Stati Uniti (-1,8 M.t.). Gli aumenti maggiori sono stati registrati da Cina (+48,0 M.t.), India (+3,9 M.t.) e
Giappone (+3,3 M.t.).
Produzione acciaio per Paese nel 2013
Produzione acciaio per Paese - Variazione 2013/2012
Cina
Giappone
Stati Uniti
India
Russia
Sud Corea
Germania
Turchia
Brasile
Ucraina
Italia
Taiwan (R.o.C.)
Messico
Francia
Iran
Spagna
Canada
Regno Unito
Polonia
Austria
Cina
Giappone
Stati Uniti
India
Russia
Sud Corea
Germania
Turchia
Brasile
Ucraina
Italia
Taiwan (R.o.C.)
Messico
Francia
Iran
Spagna
Canada
Regno Unito
Polonia
Austria
0
100
200
300
400
500
600
700
800 M.t.
-10
Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel
0
10
20
30
40
50 M.t.
Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel
16
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO
3
La siderurgia in Italia
Nel 2013 l’attività del settore siderurgico italiano è stata caratterizzata da andamenti contrastanti tra l’offerta e la
domanda nazionale. Dal lato dell’offerta, l’attività ha mostrato un forte rallentamento sull’anno precedente, riflettendo
non solo le criticità intrinseche dell’operatività di mercato, ma soprattutto lo shock esogeno che ha caratterizzato l’attività del principale produttore nazionale.
Dal lato della domanda, si è registrato un lieve incremento sull’anno precedente, con un diverso andamento tra le categorie di prodotti. In particolare, la domanda di prodotti lunghi si è confermata in marcato rallentamento, in sintonia
con il settore delle costruzioni nazionale, mentre quella di prodotti piani è migliorata.
3.1 La produzione
Nel 2013 la produzione di acciaio è stata pari a 24,1 M.t., in calo del 11,6% (-3,2 M.t.) sull’anno precedente e
del 23,9% (-7,5 M.t.) sul picco del 2006. L’andamento mensile ha mostrato marcate contrazioni tendenziali nei primi
mesi dell’anno, attenuatesi da settembre, e un incremento del 4,1% a dicembre.
In riferimento al processo produttivo, la contrazione della produzione ha interessato principalmente quella da convertitore, in calo del 27,0% sull’anno precedente, e in misura minore quella da forno elettrico, in flessione del 3,7%.
Il tasso di utilizzo della capacità produttiva è diminuito di 7 p.p. sull’anno precedente, scendendo dal 61,0% del
2012 al 53,9% del 2013.
Produzione acciaio
Produzione acciaio
M.t.
Variazione
anno precedente
35
40%
30%
30
20%
10%
25
0%
24,1
- 10%
20
-11,6%
11 6%
- 20%
- 30%
Elaborazioni su dati Federacciai
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
- 40%
2000
15
Elaborazioni su dati Federacciai
La produzione di laminati lunghi a caldo ha segnato un nuovo rallentamento, fermandosi a 11,5 M.t., in flessione
del 3,1% (-363,1 mila t.) sull’anno precedente e del 33,9% (-5,8 M.t.) sul picco del 2007. In particolare, il dato del
2013 è soltanto 307,6 mila t. superiore al minimo del 2009.
Ad eccezione dei laminati mercantili, in lieve crescita sull’anno precedente, nel 2013 la produzione di tutti gli altri
prodotti è diminuita. Il tondo per cemento armato conferma il suo primato negativo, con la produzione ferma a 3,3
M.t., in calo del 6,9% sull’anno precedente, seguono le travi e il materiale d’armamento, con 1,1 M.t. in flessione
del 3,8% e la vergella, con 3,6 M.t., in riduzione del 2,7%.
17
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO
Produzione laminati lunghi
Produzione laminati lunghi
M.t.
Variazione
anno precedente
18
20%
16
10%
0%
14
-3,1%
--3
1%
- 10%
12
11,5
- 20%
10
- 30%
Elaborazioni su dati Federacciai
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2000
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
2001
- 40%
8
Elaborazioni su dati Federacciai
Nel 2013 la produzione di laminati piani a caldo, 12,1 M.t., è diminuita del 16,5% (-2,4 M.t.) sull’anno precedente, dopo la lieve crescita (+0,5%) del 2012. La contrazione è stata trainata dai coils, con una produzione di 10,1
M.t., in calo del 15,0% (-1,8 M.t.) sull’anno precedente, e in misura minore dalle lamiere da treno, 1,9 M.t. (-987,8
mila t., -25,3%).
Produzione laminati piani
Produzione laminati piani
M.t.
Variazione
anno precedente
18
40%
30%
16
20%
14
10%
0%
12,1
12
- 10%
- 20%
10
-16,5%
16 5%
- 30%
8
Elaborazioni su dati Federacciai
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
- 40%
Elaborazioni su dati Federacciai
18
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO
3.2 Il consumo apparente di prodotti siderurgici primari
Nel 2013, il consumo apparente2 di prodotti siderurgici primari è stato pari a 25,2 M.t., in aumento del 0,6% sull’anno precedente, dopo la marcata contrazione del 2012 quando il consumo apparente diminuì del 16,2% sul 2011,
fermandosi a 25,0 M.t. Rispetto al picco del 2006, la domanda nazionale è diminuita del 36,1% (-14,2 M.t.).
Consumo apparente
Consumo apparente
M.t.
Variazione
anno precedente
45
40%
40
30%
20%
35
10%
30
0,6%
0%
- 10%
25,2
25
- 20%
20
- 30%
15
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
- 40%
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
Nel 2013 le consegne delle imprese nazionali pari a 26,7 M.t., sono diminuite del 8,2% (-2,4 M.t.) sull’anno precedente e del 22,1% (-7,6 M.t.) sul picco del 2006.
La domanda estera dei prodotti nazionali, 12,0 M.t., sebbene in contrazione sull’anno precedente (-1,1 M.t., -8,2%),
non presenta rilevanti scostamenti né rispetto al picco di attività pre-crisi (12,1 M.t.), né rispetto alla media del periodo
2010-2012 (11,9 M.t.). In sintonia con il quadro economico generale, il rallentamento delle esportazioni è stato
maggiore per quelle europee, 8,0 M.t. (-828,5 mila t., -9,4%) e minore per quelle extra-europee, 4,1 M.t. (-240,5
mila t., -5,6%). Il rapporto esportazioni-consegne è rimasto stabile sull’anno precedente e pari al 45,0%, valore più
alto dal 1999: quello europeo è diminuito dal 30,2% al 29,8%, mentre quello extra-europeo è migliorato dal 14,7%
al 15,1%, confermando il trend crescente degli ultimi tre anni.
Dopo il forte rallentamento dell’anno precedente, nel 2013 le importazioni di prodotti siderurgici sono aumentate del
13,7%, raggiungendo 14,4 M.t., con una crescita maggiore per quelle extra-europee, 6,5 M.t. (+987,7 mila t.,
+18,0%), rispetto a quelle europee, 8,0 M.t. (+749,4 mila t., +10,4%).
Consumo apparente e dettaglio per categorie di prodotti
000 t.
Totale generale
Totale semilavorati
Totale laminati
2012
2013
var. %
13/12
2012
2013
var. %
13/12
2012
2013
var. %
13/12
Consegne
29.147
26.748
- 8,2%
2.430
2.173
-10,6%
26.717
24.575
- 8,0%
Import
12.686
14.423
13,7%
3.164
3.192
0,9%
9.522
11.230
17,9%
- Import UE (28)
7.189
7.938
10,4%
433
401
- 7,5%
6.755
7.537
11,6%
- Import Paesi extra UE
5.497
6.485
18,0%
2.730
2.791
2,2%
2.767
3.693
33,5%
13.102
12.033
- 8,2%
798
667
- 16,5%
12.303
11.366
- 7,6%
8.811
7.982
-9,4%
510
467
- 8,4%
8.301
7.515
- 9,5%
4.291
4.050
- 5,6%
288
200
- 30,8%
4.003
3.851
- 3,8%
25.036
25.198
0,6%
2.277
2.308
1,4%
22.759
22.890
0,6%
Export
- Export UE (28)
- Export Paesi extra UE
Consumo Apparente
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
2
Il consumo apparente misura la quantità di prodotti siderurgici acquistata sul territorio italiano ed è valutato sommando le consegne di prodotti siderurgici dei produttori nazionali (peso finito) e le importazioni, e sottraendo gli arrivi, ovvero le importazioni dirette dei prodotti siderurgici, e le esportazioni.
Include i prodotti semilavorati, i laminati lunghi e piani (caldo, freddo e rivestito).
19
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO
In riferimento alla tipologia di prodotto si segnala che il flebile aumento della domanda sintetizza il nuovo peggioramento del consumo apparente dei prodotti lunghi (8,9 M.t., -5,8%), con un livello mai così basso dal 1999, e il
miglioramento della domanda dei prodotti piani (14,0 M.t., +5,2%), in particolare dei coils (5,8 M.t., +12,2%).
Prodotti lunghi
Per quanto concerne il mercato dei prodotti lunghi, le consegne, 11,2 M.t., sono diminuite del 3,9% sull’anno precedente e sono state soltanto 304,5 mila t. superiore al minimo del 2009.
In controtendenza con l’andamento generale, le esportazioni di prodotti lunghi sono aumentate del 4,4% sull’anno
precedente, raggiungendo 4,1 M.t.: quelle europee (2,1 M.t., +4,3%) e quelle extra-europee (2,0 M.t., +4,5%).
L’incremento è stato trainato dal tondo per cemento armato (1,7 M.t., +19,6%) e dalla vergella (872,5 mila t.,
+5,3%). I principali mercati di riferimento si confermano l’Algeria, con una quota del 36,0% (+3,5 p.p.) sul totale,
seguono la Germania, con 15,3%, e la Francia, con 8,6%.
Il rapporto esportazioni-consegne conferma il trend positivo osservato dal 2009, con un miglioramento di tre p.p.
sull’anno precedente, dal 33,9% del 2012 al 36,9% del 2013. Il miglioramento ha interessato sia quello valutato
sulle esportazioni extra-europee (18,0%, +1,6 p.p.), cresciuto di oltre 9 p.p. dall’inizio della crisi del settore delle
costruzioni nazionali, sia quello sulle esportazioni europee (18,8%, +1,4 p.p.).
Nonostante la forte debolezza del mercato interno, le importazioni, 1,9 M.t., sono aumentate del 4,4% sull’anno
precedente: quelle europee (1,4 M.t., +0,8%) e quelle extra-europee (438,8 mila t., +17,8%). I mercati che hanno
maggiormente beneficiato di tali aumenti sono stati la Francia (10,2%, +1,3 p.p.), la Svizzera (9,8%, +1,1 p.p.) e
la Turchia (5,0%, +1,5 p.p.).
Consumo apparente prodotti lunghi
Consumo apparente prodotti lunghi
M.t.
Variazione
anno precedente
16
20%
15
10%
14
0%
13
12
--5,8%
5 8%
- 10%
11
- 20%
10
- 30%
9
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
- 40%
2000
8
8,9
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
20
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO
Prodotti piani
In riferimento al mercato dei prodotti piani, nel 2013 il consumo apparente è stato caratterizzato da andamenti positivi in tutto l’anno: I trimestre (+4,4%), II trimestre (+5,7%), III trimestre (+3,2%) e IV trimestre (+7,4%).
Dal lato dell’offerta, le consegne hanno segnato una flessione del 11,2% sull’anno precedente, fermandosi a 13,4
M.t. Le esportazioni di prodotti piani, dopo la marcata crescita del 2012, sono state pari a 7,2 M.t., in flessione
del 13,3% sull’anno precedente. Il peggioramento è stato trainato da quelle europee (5,4 M.t., -13,9%) e in misura
minore da quelle extra-europee (1,8 M.t., -11,6%). A livello europeo il calo ha interessato in particolare la Germania
(1,7 M.t., -13,2%) e la Spagna (645,9 mila t., -24,7%), mentre a livello extra-europeo il Messico (172,0 mila t.,
-32,7%) e gli Stati Uniti (169,3 mila t., -32,8%).
Il rapporto esportazioni-consegne è diminuito di circa un punto e mezzo percentuale sull’anno precedente, fermandosi
al 54,1%, dopo aver segnato il massimo dal 1999 nel 2012. La riduzione del rapporto riflette la flessione di quello
valutato sulle esportazioni europee (da 41,7% a 40,4%) mentre quello sulle esportazioni extra-europee è rimasto
pressoché stabile (da 13,8% a 13,7%).
Le importazioni di prodotti piani, 9,4 M.t., sono aumentate del 21,0% sull’anno precedente, trainate da quelle di
coils a caldo (4,8 M.t., +34,5%). L’incremento ha interessato sia quelle europee (6,1 M.t., +14,4%) sia quelle
extra-europee (3,3 M.t., +35,9%). I mercati che hanno registrato i maggiori aumenti sono stati, a livello europeo, la
Germania (1,7 M.t., +17,1%) e l’Olanda (582,5 mila t., +134,9%) e, a livello extra-europeo, la Turchia (503,0 mila
t., +176,5%) e la Russia (721,7 mila t., +42,6%).
Consumo apparente prodotti piani
Consumo apparente prodotti piani
M.t.
Variazione
anno precedente
22
40%
20
30%
18
20%
16
10%
0%
14,0
14
5,2%
- 10%
12
- 20%
10
- 30%
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2000
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
2001
- 40%
8
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
Consumo apparente per categorie di prodotti laminati
000 t.
Laminati lunghi
Consegne
Laminati piani
2012
2013
var. %
13/12
2012
Totale laminati
2013
var. %
13/12
2012
2013
var. %
13/12
11.681
11.223
- 3,9%
15.037
13.351
-11,2%
26.717
24.575
- 8,0%
Import
1.774
1.851
4,4%
7.748
9.379
21,0%
9.522
11.230
17,9%
- Import UE (28)
1.401
1.413
0,8%
5.354
6.125
14,4%
6.755
7.537
11,6%
- Import Paesi extra UE
372
439
17,8%
2.394
3.254
35,9%
2.767
3.693
33,5%
Export
3.963
4.137
4,4%
8.341
7.229
- 13,3%
12.303
11.366
- 7,6%
- Export UE (28)
2.029
2.115
4,3%
6.272
5.400
- 13,9%
8.301
7.515
- 9,5%
- Export Paesi extra UE
1.934
2.021
4,5%
2.069
1.829
- 11,6%
4.003
3.851
- 3,8%
Consumo Apparente
9.491
8.938
- 5,8%
13.267
13.952
5,2%
22.759
22.890
0,6%
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
21
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO
3.3 Indicatori economici della siderurgia primaria
Dopo il rallentamento dell’anno precedente, il prezzo medio base dei prodotti finiti è diminuito del 9,2% sul 2012,
con flessioni maggiori per quello dei prodotti lunghi (-10,3%) e leggermente minori per quello dei prodotti piani
(-8,5%). Si segnala che la stessa debolezza ha interessato anche il mercato tedesco, con contrazioni allineate a
quelle italiane.
Prezzi medi base
Prezzi medi base
Indice
2007=100
Variazione
anno precedente
140
50%
40%
130
30%
120
20%
10%
110
0%
100
- 10%
90
- 20%
80
- 30%
- 40%
70
Prodotti piani
Prodotti lunghi
Elaborazioni su dati MEPS
Prodotti piani
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
Prodotti lunghi
- 60%
2007
- 50%
60
Elaborazioni su dati MEPS
Per quanto concerne le materie prime, l’indice Nuovo Campsider3 del prezzo del rottame ha segnato una flessione del
8,0% sull’anno precedente, mentre quello del minerale di ferro4 è aumentato del 3%, dopo il marcato rallentamento
del 2012.
Secondo le rilevazioni ISTAT5, il fatturato della siderurgia primaria, che rappresenta circa il 56% del fatturato dell’intero
settore, è diminuito del 15,0% sull’anno precedente, con una riduzione maggiore sul mercato estero (-17,4%) rispetto
a quello domestico (-13,7%). In particolare, a dicembre 2013 è stata registrata la prima variazione positiva dopo
due anni di continui arretramenti tendenziali.
Per quanto concerne gli altri settori si rilevano flessioni minori: quello dei tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori
ha registrato una contrazione del 3,4%, senza particolari scostamenti tra il mercato italiano e quello estero; mentre
quello degli altri prodotti della prima trasformazione ha segnato una flessione del 5,6%, trainato dal calo del mercato
interno (-6,4%) e in misura minore da quello del mercato estero (-2,2%). Complessivamente, il fatturato dell’intero settore, stimato in 34 miliardi di Euro, è diminuito di oltre il 10% sull’anno precedente, per il secondo anno consecutivo,
e di oltre il 30% sul picco pre-crisi.
3
L’indice Nuovo Campsider è calcolato con una media pesata delle categorie E3, E8, E40, 40/41, con pesi rispettivamente pari a 50%, 30%, 10%, 10%.
4
Il prezzo del minerale di ferro utilizzato nell’analisi è quello indiano importato dalla Cina, rilevato da SSB Steel Price.
5
Le rilevazioni ISTAT sono basate sulla classificazione ATECO 2007, le voci riportate sono le seguenti: 24.1 siderurgia, 24.2 fabbricazione di tubi, condotti, profilati
cavi e relativi accessori in acciaio esclusi quelli in acciaio colato e 24.3 fabbricazione di altri prodotti della prima trasformazione dell’acciaio.
22
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO
- 60%
- 60%
Mercarto interno
Mercato estero
Mercato totale
Siderurgia primaria
Elaborazioni su dati ISTAT
2013
- 40%
2012
- 40%
2011
- 20%
2010
- 20%
2009
0%
2013
0
2012
20%
2011
20%
2010
40%
2009
40%
2008
60%
2007
60%
2008
Variazione fatturato del settore siderurgico
Variazione
anno precedente
2007
Variazione fatturato della siderurgia primaria
Variazione
anno precedente
Elaborazioni su dati ISTAT
Tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori
in acciaio esclusi quelli in acciao colato
Altri prodotti della prima
trasformazione dell’acciaio
3.4 Il mercato del lavoro nella siderurgia primaria
A fine 2013, il numero di occupati nella siderurgia primaria è passato da 36.333 dell’anno precedente a 36.047,
perdendo oltre 280 unità. Dall’inizio della crisi economica, il settore ha perso complessivamente oltre 3.300 unità.
La ripartizione della forza lavoro, stabile sull’anno precedente, indica una lieve contrazione degli operai, da 28.479
a 28.103, e un aumento di quella degli impiegati, da 7.854 a 7.944.
Occupati a fine anno
Ripartizione forza lavoro
N.
40.000
39.000
2013
38.000
37.000
36.000
2012
35.000
Operai ed apprendisti
Elaborazioni su dati Federacciai
Impiegati
40.000
35.000
30.000
25.000
20.000
15.000
10.000
5.000
0
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
34.000
Elaborazioni su dati Federacciai
Nel 2013 le ore lavorate sono diminuite del 5,6% sull’anno precedente, da 57,6 M. del 2012 a 54,4 M. del 2013.
Più allarmanti i dati sulle ore di cassaintegrazione, che aumentano del 70% sull’anno precedente, da 3,3 M. del
2012 a 5,5 M. del 2013. L’incremento ha interessato tutte le tipologie di cassaintegrazione: ordinaria (da 2,0 M. a
3,7 M.), straordinaria (da 1,1 M. a 1,6 M.) e straordinaria permanente (da 138,4 mila a 193,6 mila).
23
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO
Ore lavorate
Ore di cassaintegrazione
M.
M.
70
12
10
65
8
60
6
55
54,4
5,5
4
50
2
45
Elaborazioni su dati Federacciai
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
0
Elaborazioni su dati Federacciai
Dopo la crescita dei due anni precedenti, le ore di assenza, complessivamente 14,0 M., sono diminuite del 5,9%
sull’anno precedente. La flessione ha interessato tutte le cause, in particolare le ore di assenza per malattia sono diminuite del 6,8% fermandosi a 2,8 M., grazie al calo di quelle degli operai, passate da 2,7 M. a 2,5 M., mentre
quelle degli impiegati sono rimaste stabili. Si segnala, inoltre, la riduzione delle ore di assenza per sciopero, da
414,2 mila a 152,0 mila, e quella per ferie e festività, da 10,2 M. a 9,9 M.
Ore di assenza
Ore di assenza nel 2013
000
18.000
16.000
Altre cause
7,2 %
14.000
Malattia ed infortuni
20,4 %
12.000
Sciopero
1,1 %
10.000
8.000
Ferie e festività
71,3 %
6.000
4.000
2.000
Malattia ed infortuni
Ferie e festività
Sciopero
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
0
Altre cause
Elaborazioni su dati Federacciai
Elaborazioni su dati Federacciai
24
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO
25
ASSOC
DI COM
2. ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
Associazione Acciaio Prodotti Piani e Lunghi
Associazione Prima Trasformazione e Tubi
Associazione Acciai Speciali
Associazione Italiana Elettrosiderurgia A.I.E.
CIAZIONI
MPARTO
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
1
Associazione Acciaio Prodotti Piani e Lunghi
Nel 2013 le due categorie di prodotti hanno mostrato un diverso andamento. Dal lato della domanda, il consumo
apparente dei prodotti piani è aumentato sull’anno precedente. Per contro, il consumo apparente dei prodotti lunghi
si è confermato in contrazione, in analogia con la crisi del settore delle costruzioni.
Per quanto concerne gli scambi con l’estero, anche in questo caso si registra un diverso andamento. Le esportazioni
dei prodotti lunghi hanno mostrato una buona tenuta, sia a livello europeo che extra-europeo, con un incremento del
4,4% sull’anno precedente, mentre quelle dei prodotti piani sono diminuite del 13,3%, con un rallentamento maggiore
sui mercati europei. Complessivamente, le esportazioni hanno segnato un calo del 7,6% sull’anno precedente.
Dopo la marcata contrazione del 2012, le importazioni sono aumentate del 17,9% sull’anno precedente, trainate
dall’incremento di quelle dei prodotti piani (+21,0%) e in misura minore dalla crescita di quelle dei prodotti lunghi
(+4,4%).
Complessivamente, il saldo degli scambi con l’estero dei due comparti pur rimanendo positivo mostra un marcato
calo, passando da 2,8 M.t. del 2012 a 135,5 mila t. del 2013. La riduzione sintetizza la forte contrazione del
saldo dei Paesi europei, da un avanzo di 1,5 M.t. a un disavanzo di 22,0 mila t., e quella del saldo dei Paesi extraeuropei, rimasto positivo, da 1,2 M.t. a 157,5 mila t.
Totale laminati
Totale laminati
000 t.
Consumo apparente
Variazione %
anno su anno
40.000
60%
35.000
40%
30.000
20%
000 t.
Saldo esportazioni-importazioni
4.000
3.000
2.000
1.000
0,6%
25.000
- 1.000
0
22.889,7
20.000
135,5
157,5
-22,0
0
- 20%
- 2.000
- 3.000
- 4.000
15.000
- 40%
10.000
- 60%
- 5.000
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
Saldo UE (28)
Saldo Paesi Extra UE
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
- 7.000
2000
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
- 6.000
Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
Coils a caldo
Nel 2013 la domanda di coils laminati a caldo è stata pari a 8,2 M.t., in aumento del 4,9% sull’anno precedente.
Restringendo l’analisi al consumo apparente, ovvero escludendo la parte destinata alla rilaminazione per la produzione di altri prodotti siderurgici primari, si è registrato un incremento del 12,2% sull’anno precedente, raggiungendo
5,8 M.t.
Le esportazioni, 1,6 M.t., hanno segnato una contrazione del 25,9% sull’anno precedente, interessando sia quelle
europee (877,4 mila t., -27,7%), sia quelle extra-europee (684,7 mila t., -23,6%). Le importazioni, 4,8 M.t., sono aumentate del 34,5% sull’anno precedente, con una crescita più sostenuta per quelle extra-europee (1,6 M.t.,
+68,2%) rispetto a quelle europee (3,2 M.t., +21,9%). I Paesi che hanno maggiormente beneficiato dell’incremento
sono stati, a livello extra-europeo, la Turchia (+305,0 mila t.,+178,1%), e a livello europeo, la Germania (+213,0
mila t., +26,3%).
Nel 2013 il saldo degli scambi con l’estero si conferma negativo e peggiora sensibilmente, con un disavanzo che
passa da 1,5 M.t. del 2012 a 3,2 M.t. del 2013. Il peggioramento ha interessato sia il disavanzo dei Paesi europei, da 1,4 M.t. a 2,3 M.t., sia quello dei Paesi extra-europei, da 74,3 mila t. a 948,0 mila t.
28
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
Coils a caldo
Coils a caldo
000 t.
Consumo apparente
Variazione %
anno su anno
000 t.
8.000
60%
0
7.000
40%
6.000
5.826,6 20%
Saldo esportazioni-importazioni
- 1.000
-948,0
- 2.000
12,2%
2,2
5.000
-2.299,3
0
- 3.000
-3.247,3
- 4.000
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
Saldo Paesi Extra UE
Saldo UE (28)
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
- 5.000
2000
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
- 60%
2004
2.000
2003
- 40%
2002
3.000
2001
- 20%
2000
4.000
Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
Lamiere a caldo e larghi piatti
In controtendenza con l’andamento degli altri prodotti piani, nel 2013 il consumo apparente delle lamiere a caldo e
larghi piatti, 1,5 M.t., è diminuito del 14,7% sull’anno precedente e ha segnato un nuovo minimo dal 1999.
Il rallentamento della domanda ha interessato anche quella estera, con le esportazioni, 1,6 M.t., in flessione del
17,5% sull’anno precedente. La riduzione è stata maggiore per quelle europee (1,2 M.t., -18,9%) rispetto a quelle
extra-europee (356,5 mila t., -12,3%). Le importazioni sono aumentate del 2,3%, salendo a 492,2 mila t., trainate
dalla crescita di quelle extra-europee (206,9 mila t., +16,8%), mentre quelle europee sono diminuite (285,3 mila t.,
-6,1%).
Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo, ma in diminuzione, da 1,4 M.t. nel 2012 a 1,1 M.t. nel
2013. La riduzione dell’avanzo ha interessato sia quello dei Paesi europei, da 1,2 M.t. a 915,4 mila t., sia quello
dei Paesi extra-europei, da 229,3 mila t. a 149,6 mila t..
Lamiere a caldo e larghi piatti
000 t.
Lamiere a caldo e larghi piatti
Consumo apparente
Variazione %
anno su anno
000 t.
3.200
15%
1.600
2.800
0%
1.200
2.400
- 15%
800
2.000
- 30%
400
1.600
- 45%
0
Saldo esportazioni-importazioni
1.065,0
-14,7%
-14,7
14 7
7%
915,4
149,6
1.489,3
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
29
Saldo UE (28)
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
- 400
2000
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
- 60%
2000
1.200
Saldo Paesi Extra UE Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
Lamiere a freddo
Nel 2013 il consumo apparente di lamiere a freddo è stato pari a 2,0 M.t., in aumento del 4,8% sull’anno precedente. Dopo la crescita degli ultimi tre anni, nel 2013 le esportazioni hanno registrato un calo del 13,1% sull’anno
precedente, fermandosi a 1,3 M.t., interessando sia quelle europee (1,1 M.t., -12,8%) sia quelle extra-europee
(208,6 mila t., -14,9%). Le importazioni, 1,5 M.t., sono aumentate del 24,6% sull’anno precedente, con una crescita
maggiore per quelle extra-europee (546,4 mila t., +50,2%) rispetto a quelle europee (952,7 mila t., +13,5%).
Dopo l’avanzo registrato l’anno precedente, il saldo degli scambi con l’estero è tornato negativo: da un avanzo di
254,8 mila t. del 2012 a un disavanzo di 232,7 mila t. del 2013. Tale andamento sintezza il peggioramento del
disavanzo dei Paesi extra-europei (da 118,5 mila t. a 337,8 mila t.) e la riduzione dell’avanzo dei Paesi europei
(da 373,3 mila t. a 105,1 mila t.).
Lamiere a freddo
000 t.
Lamiere a freddo
Consumo apparente
Variazione %
anno su anno
000 t.
4.500
60%
800
4.000
40%
3.500
20%
Saldo esportazioni-importazioni
400
105,1
0
4,8%
3.000
0%
2.500
- 20%
2.000
2.016,4 - 40%
1.500
- 60%
-232,7
-337,8
- 400
- 800
- 1.200
- 2.000
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
Saldo UE (28)
Saldo Paesi Extra UE
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
- 2.400
2000
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
- 1.600
Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
Banda stagnata e cromata
Nel 2013 il consumo apparente di banda stagnata e cromata, 723,4 mila t., è aumentato del 11,7% sull’anno
precedente, tornando sui livelli del 2011.
Dopo l’ascesa degli ultimi tre anni, nel 2013 le esportazioni sono diminuite del 24,8% sull’anno precedente, fermandosi a 60,5 mila t., con un rallentamento maggiore per quelle europee (35,9 mila t., -28,9%) rispetto a quelle
extra-europee (24,7 mila t., -17,9%). Le importazioni sono aumentate del 18,6%, raggiungendo 726,2 mila t., con
una crescita omogenea, in termini percentuali, sia per quelle europee (467,3 mila t., +18,5%) sia per quelle extraeuropee (258,9 mila t., +18,8%).
Il saldo degli scambi con l’estero, nuovamente negativo, ha registrato un peggioramento, da 531,7 mila t. del 2012
a 665,7 mila t. del 2013. In particolare, si rileva un aumento maggiore del disavanzo dei Paesi europei (da 343,8
mila t. a 431,5 mila t.) rispetto a quella del disavanzo dei Paesi extra-europei (da 187,9 mila t. a 234,2 mila t.).
30
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
Banda stagnata e cromata
000 t.
Banda stagnata e cromata
Consumo apparente
Variazione %
anno su anno
000 t.
900
15%
0
850
10%
- 100
11,7%
800
Saldo esportazioni-importazioni
- 200
5%
-234,2
- 300
0%
- 400
-431,5
- 500
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
Saldo Paesi Extra UE
Saldo UE (28)
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
-665,7
2000
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
- 700
2006
- 15%
2005
600
2004
- 600
2003
- 10%
2002
650
2001
- 5%
2000
700
2002
723,4
2001
750
Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
Lamiere zincate a caldo e con altri rivestimenti metallici
Dopo il forte rallentamento dell’anno precedente, nel 2013 il consumo apparente di lamiere zincate e con altri rivestimenti metallici, 2,6 M.t., è aumentato del 5,7% sull’anno precedente.
Nel 2013 le esportazioni, 2,1 M.t., hanno segnato una flessione del 3,2% sull’anno precedente, trainata dal calo
di quelle europee (1,7 M.t., -5,4%), in parte attenuata dal nuovo miglioramento di quelle extra-europee (384,1 mila
t., +7,8%). Diversamente da quanto osservato per gli altri prodotti piani, le importazioni hanno registrato una lieve
flessione (-0,4%), passando da 898,5 mila t. del 2012 a 894,6 mila t. del 2013. Il rallentamento ha interessato sia
quelle europee (658,9 mila t., -0,1%) sia quelle extra-europee (235,7 mila t., -1,4%).
Il saldo degli scambi con l’estero è rimasto positivo, 1,2 M.t., sebbene in calo di 63,7 mila t. su quello del 2012.
Tale variazione sintetizza il lieve peggioramento dell’avanzo dei Paesi europei (da 1,1 M.t. a 1,0 M.t.) e il miglioramento di quello dei Paesi extra-europei (da 117,2 mila t. a 148,4 mila t.).
Lamiere zincate a caldo e con altri rivestimenti metallici
Lamiere zincate a caldo e con altri rivestimenti metallici
Consumo apparente
Saldo esportazioni-importazioni
000 t.
Variazione %
anno su anno
000 t.
4.000
30%
1.500
1.170,0
3.500
15%
1.021,7
1.000
5,7%
500
0
3.000
148,4
0
2.558,9
- 15%
2.500
- 500
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
31
Saldo UE (28)
Saldo Paesi Extra UE
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
- 1.000
2000
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
- 30%
2000
2.000
Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
Lamiere elettrozincate
Dopo la discesa verticale degli ultimi anni, nel 2013 il consumo apparente delle lamiere elettrozincate, 143,5 mila
t., è aumentato del 2,4% (+3,4 mila t.) sull’anno precedente.
In analogia alle lamiere zincate e con altri rivestimenti metallici, il rallentamento delle esportazioni (98,1 mila t.,
-23,2%) è stato trainato da quelle europee (74,0 mila t., -31,2%), mentre quelle extra-europee sono aumentate (24,1
mila t., +18,7%). Le importazioni sono cresciute del 18,7% sull’anno precedente, raggiungendo 60,8 mila t., interessando sia quelle europee (48,8 mila t., +7,1%) sia quelle extra-europee (12,0 mila t., +110,8%).
Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo, sebbene inferiore all’anno precedente, scendendo da 76,6
mila t. del 2012 a 37,4 mila t. del 2013. La riduzione è stata trainata dal rallentamento di quello dei Paesi europei
(da 62,0 mila t. a 25,3 mila t.) e, in misura minore, da quello dei Paesi extra-europei (da 14,6 mila t. a 12,1 mila t.).
Lamiere elettrozincate
000 t.
Lamiere elettrozincate
Consumo apparente
Variazione %
anno su anno
000 t.
600
40%
140
500
20
20%
Saldo esportazioni-importazioni
105
70
2,4%
0
400
0
- 20%
2
300
37,4
25,3
12,1
35
- 35
- 70
- 40%
4
- 140
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
Saldo UE (28)
Saldo Paesi Extra UE
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
- 175
2002
- 60%
2001
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
100
2000
143,5
2000
200
- 105
Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
Lamiere con rivestimenti organici
Nel 2013 il consumo apparente delle lamiere con rivestimenti organici si è confermato in contrazione, diminuendo
del 12,7% (-65,5 mila t.) sull’anno precedente e fermandosi a 450,9 mila t. In particolare, la domanda nazionale ha
segnato un nuovo minimo dal 1999, con un livello inferiore a quello del 2009 di oltre 44 mila t.
Diversamente dalla domanda nazionale, la domanda estera ha segnato una marcata ascesa, con le esportazioni pari
a 335,6 mila t. (+36,9%), che registrano un nuovo massimo dal 1999. L’incremento ha interessato sia quelle europee
(255,9 mila t.,+33,4%) sia quelle extra-europee (79,7 mila t., +49,5%). Le importazioni sono diminuite del 26,4%,
fermandosi a 197,6 mila t.: quelle europee (82,3 mila t., -12,2%) e quelle extra-europee (115,3 mila t., -33,9%).
Il saldo totale degli scambi con l’estero è migliorato passando da un disavanzo di 23,3 mila t. del 2012 a un avanzo
di 137,9 mila t. del 2013, grazie alla marcata crescita dell’avanzo dei Paesi europei, da 98,0 mila t. a 173,5 mila
t., e al miglioramento del disavanzo dei Paesi extra-europei, da 121,2 mila t. a 35,6 mila t.
32
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
Lamiere con rivestimenti organici
000 t.
Lamiere con rivestimenti organici
Consumo apparente
Variazione %
anno su anno
000 t.
700
30%
200
650
20%
600
10%
550
0%
Saldo esportazioni-importazioni
173,5
137,9
100
0
-35,6
- 100
- 200
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2005
2004
2006
Saldo Paesi Extra UE
Saldo UE (28)
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
2003
2002
2000
- 300
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
- 30%
2003
400
2002
450,9 - 20%
2001
450
2000
- 10%
2001
-12,7%
500
Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
Tondo per cemento armato
La domanda nazionale di tondo per cemento armato si conferma in forte indebolimento, continuando la discesa
verticale iniziata dal 2007 e segnando un nuovo minimo dal 1999. Nel dettaglio, il consumo apparente di tondo
per cemento armato nel 2013 è stato pari a 1,6 M.t., in calo del 27,0% (-579,2 mila t.) sull’anno precedente e del
67,6% (-3,3 M.t.) sul picco di attività del 2006.
L’attività del comparto continua ad essere sostenuta dalla domanda estera, con il rapporto esportazioni consegne
che registra un incremento di quasi 12 p.p., passando dal 41,7% al 53,4%. In particolare, le esportazioni, 1,7
M.t., sono aumentate del 19,6% sull’anno precedente, trainate dalla continua ascesa di quelle extra-europee (1,4
M.t., +17,9%) e dal miglioramento di quelle europee (378,3 mila t., +26,2%). Il forte rallentamento della domanda
nazionale ha portato ad un nuovo calo delle importazioni, che diminuiscono del 53,5% sull’anno precedente, fermandosi a 49,9 mila t. La flessione delle importazioni ha interessato sia quelle europee (31,4 mila t., -54,4%) sia quelle
extra-europee (18,5 mila t., -52,0%).
Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo, da 1,3 M.t. del 2012 a 1,7 M.t. del 2013, sostenuto dal
nuovo miglioramento di quello dei Paesi extra-europei, da 1,1 M.t. a 1,3 M.t., e, in misura minore, dall’aumento di
quello dei Paesi europei, da 230,9 mila t. a 346,9 mila t.
Tondo per cemento armato
000 t.
Tondo per cemento armato
Consumo apparente
Variazione %
anno su anno
000 t.
6.000
20%
2.000
5.000
10%
Saldo esportazioni-importazioni
1.693,0
1.600
1.346,1
1.200
4.000
0%
3.000
- 10%
800
-27,0%
-27,0
2
27,0
2.000
400
- 20%
346,9
0
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
33
Saldo UE (28)
Saldo Paesi Extra UE
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
- 400
2001
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
- 30%
2000
1.000
2000
1.568,9
Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
Vergella
Nel 2013 il consumo apparente di vergella, 3,5 M.t., ha segnato una lieve contrazione (-12,7 mila t., -0,4%) sull’anno precedente, dopo la caduta del 14,8% (-615,1 mila t.) del 2012. In particolare, la distanza dal minimo del 2009
è scesa a 290,5 mila t.
In analogia con il tondo per cemento armato, l’attività sui mercati esteri ha registrato un nuovo miglioramento, con
le esportazioni, 872,5 mila t., in aumento del 5,3% sull’anno precedente, grazie all’incremento di quelle europee
(540,6 mila t., +12,6%), in parte attenuato dalla riduzione di quelle extra-europee (332,0 mila t., -4,9%). Le importazioni, 1,1 M.t., sono aumentate del 8,1%, trainate dalla crescita di quelle extra-europee (284,1 mila t., +39,1%),
mentre quelle europee sono lievemente diminuite (776,1 mila t., -0,1%).
Il saldo degli scambi con l’estero, in disavanzo, è passato da 151,8 mila t. del 2012 a 187,7 mila t. del 2013,
sintetizzando la riduzione dell’avanzo dei Paesi extra-europei, da 144,6 mila t. a 47,8 mila t., e il miglioramento del
disavanzo dei Paesi europei, da 296,5 mila t. a 235,5 mila t.
Vergella
000 t.
Vergella
Consumo apparente
Variazione %
anno su anno
000 t.
6.000
45%
400
5.500
30%
5.000
15%
Saldo esportazioni-importazioni
47,8
0
-187,7
-235,5
- 400
4.500
0%
-0,4%
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
Saldo UE (28)
Saldo Paesi Extra UE
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
- 1.600
2003
- 45%
-1.200
2002
- 30%
2001
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
2013
3.540,6
3.500
3.000
- 800
- 15%
2000
4.000
Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
Laminati mercantili
In controtendenza con l’andamento degli altri prodotti lunghi, nel 2013 il consumo apparente di laminati mercantili è
migliorato sull’anno precedente, attestandosi a 3,1 M.t., in aumento del 2,1%.
In analogia con l’andamento generale, le esportazioni sono diminuite del 4,9% sull’anno precedente, fermandosi a
985,8 mila t., interessando sia quelle europee (849,4 mila t., -4,1%) sia quelle extra-europee (136,4 mila t., -9,9%).
Le importazioni sono aumentate del 7,1%, raggiungendo 522,0 mila t., con un aumento maggiore per quelle europee (392,7 mila t., +8,2%) rispetto a quelle extra-europee (129,4 mila t., +3,8%).
Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo, ma in peggioramento, scendendo da 549,3 mila t. del 2012
a 463,8 mila t. del 2013, trainato dalla riduzione dell’avanzo dei Paesi europei, da 522,6 mila t. a 456,8 mila t.,
e in misura minore da quella dell’avanzo dei Paesi extra-europei, da 26,7 mila t. a 7,0 mila t..
34
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
Laminati mercantili
000 t.
Laminati mercantili
Consumo apparente
Variazione %
anno su anno
000 t.
4.000
75%
1.600
3.500
50%
3.000
3.065,6
25%
Saldo esportazioni-importazioni
1.200
800
0%
463,8
456,8
400
7,0
0
Saldo Paesi Extra UE
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
Saldo UE (28)
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
2003
2002
2001
- 400
2000
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
- 75%
2004
1.000
2003
- 50%
2002
1.500
2001
- 25%
2000
2.000
2013
2,1%
2.500
Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
Travi
Nel 2013 la domanda nazionale di travi ha segnato un nuovo minimo dal 1999. Dal lato della domanda, nel 2013
il consumo apparente, 579,4 mila t., è diminuito del 4,0% sull’anno precedente.
Dopo l’ascesa degli ultimi due anni, le esportazioni sono diminuite del 6,2% sull’anno precedente, fermandosi a
391,6 mila t., trainate dal calo di quelle europee (320,8 mila t., -4,7%) e, in misura minore, dalla riduzione di quelle
extra-europee (70,8 mila t., -12,1%).
Le importazioni, 177,0 mila t., sono aumentate del 13,3%, interessando principalmente quelle europee (172,4 mila
t., +12,3%) rispetto a quelle extra-europee (4,6 mila t., +72,0%).
Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo, ma in lieve attenuazione, da 261,0 mila t. del 2012 a 214,6
mila t. del 2013. In particolare, l’avanzo dei Paesi europei è sceso da 183,2 mila t. a 148,4 mila t., mentre quello
dei Paesi extra-europei da 77,8 mila t. a 66,2 mila t.
Travi
000 t.
Travi
Consumo apparente
Variazione %
anno su anno
000 t.
1.100
30%
600
1.000
20%
500
900
10%
400
800
0%
300
- 10%
200
- 20%
100
-4,0%
700
Saldo esportazioni-importazioni
214,6
148,4
66,2
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
35
Saldo UE (28)
Saldo Paesi Extra UE
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
0
2001
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
- 30%
2000
500
2000
579,4
2013
600
Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
Rotaie e armamento ferroviario
Nel 2013 il consumo apparente di rotaie e armamento ferroviario è stato pari a 162,2 mila t., in aumento del 3,7%
sull’anno precedente.
Le esportazioni sono diminuite del 35,6%, fermandosi a 142,2 mila t., vanificando la crescita degli anni precedenti
e tornando sul livello del 2009 (148,7 mila t.). In particolare, la contrazione è stata trainata dal calo della domanda
dei Paesi extra-europei (117,1 mila t., -39,6%), che rappresentano oltre l’80% delle esportazioni totali, e in misura
minore dalla flessione di quella dei Paesi europei (25,1 mila t., -6,1%). Le importazioni sono aumentate del 40,1%
sull’anno precedente, attestandosi a 19,1 mila t., interessando principalmente quelle europee (17,0 mila t., +44,5%)
rispetto a quelle extra-europee (2,1 mila t., +12,2%).
In sintonia con l’andamento dell’ultimo decennio, il saldo degli scambi con l’estero è rimasto positivo, ma è diminuito
da 207,0 mila t. del 2012 a 123,1 mila t. del 2013. L’avanzo degli scambi dei Paesi extra-europei è passato da
192,0 mila t. a 115,0 mila t., quello dei Paesi europei, da 15,0 mila t. a 8,1 mila t.
Rotaie e armamento ferroviario
000 t.
Rotaie e armamento ferroviario
Consumo apparente
Variazione %
anno su anno
000 t.
300%
250
200
Saldo esportazioni-importazioni
200
162,2
2
200%
150
150
100%
1
123,1
115,0
100
50
3,7%
0
0%
50
8,1
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
36
Saldo UE (28)
Saldo Paesi Extra UE
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
-50
2001
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
- 100%
2000
0
2000
0
2013
100
Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
2
Associazione Prima Trasformazione e Tubi
Nel 2013 il comparto dei prodotti della prima trasformazione ha segnato complessivamente un nuovo indebolimento.
Nastro a freddo inferiore a 600 mm
Nel 2013 il mercato dei nastri a freddo inferiori a 600 mm si è confermato in rallentamento, con le consegne totali (mercato
nazionale + esportazione), 302,0 mila t., in flessione del 6,2% sull’anno precedente. Nel dettaglio, le consegne totali del
basso carbonio, 229,9 mila t., sono diminuite del 5,5%, quelle dell’alto carbonio, 72,1 mila t., del 8,2%.
Le esportazioni sono diminuite del 3,1% sull’anno precedente, mentre le importazioni sono aumentate del 35,1%.
Nel 2013 il consumo apparente è aumentato del 5,0% sull’anno precedente, dopo la contrazione del 2012.
Trafilati in barre
La produzione totale italiana di trafilati in barre (escluso inossidabile) nel 2013 è stata di 720,6 mila t., in aumento
del 1,4% sull’anno precedente. L’incremento è stato trainato dagli acciai automatici (242,0 mila t., +7,2%), mentre
sono diminuiti gli acciai di base e qualità (334,3 mila t., -1,3%) e gli acciai al carbonio (144,3 mila t., -1,4%).
Dopo il rallentamento del 2012, nel 2013 le esportazioni, 392,6 mila t., sono aumentate del 15,3% sull’anno precedente, mentre le importazioni, 29,8 mila t., sono diminuite del 10,0%.
Nel 2013 il consumo nazionale è stato pari a 357,8 mila t., in flessione del 11,3% sull’anno precedente.
Derivati vergella
Nel 2013 la produzione totale dei fili è stimata in 1,3 M.t., in aumento del 2,1% sull’anno precedente.
Le esportazioni di filo dolce e duro sono state pari a 326,1 mila t., in flessione del 5,0% sull’anno precedente, trainate
dal calo di quelle di filo dolce (199,9 mila t., -8,3%) in parte attenuata dall’incremento di quelle di filo duro (126,2 mila
t., +0,9%). Le importazioni di filo dolce e duro sono state pari a 114,1 mila t., in flessione del 2,5%, interessando sia
quelle di filo dolce (69,3 mila t., -3,8%) sia quelle di filo duro (44,8 mila t., -0,4%).
Fucinati
La produzione italiana nel 2013 è stata di 1,1 M.t., in diminuzione di 29,1 mila t. (-2,6%) sull’anno precedente.
Le esportazione sono state pari a 523,1 mila t., in aumento del 41,9% sull’anno precedente, mentre le importazioni,
138,0 mila t., sono diminuite del 6,4% sull’anno precedente.
Tubi
Nel 2013 il comparto dei tubi ha registrato i seguenti andamenti:
- Tubi senza saldatura
In analogia con l’andamento del settore siderurgico nazionale, le esportazioni di tubi senza saldatura, 563,6 mila
t., sono diminuite del 20,6% sull’anno precedente, mentre le importazioni sono aumentate del 1,6%, attestandosi a
463,5 mila t.
37
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
- Tubi saldati di grande diametro
Dopo la marcata contrazione del 2012 (-45%), la produzione di tubi saldati di grande diametro si è confermata in
discesa, con un calo del 17,0% circa sull’anno precedente.
Per quanto concerne il commercio con l’estero, le esportazioni, 162,6 mila t., sono diminuite del 33,1% sull’anno
precedente, dopo la flessione del 25,5% del 2012. Le importazioni, 60,5 mila t., sono aumentate del 26,6%, dopo
il calo del 9,5% del 2012.
- Tubi saldati inferiori o uguali a 406,4 mm.
Nel 2013 la produzione del comparto è stimata in calo del 5,0% sull’anno precedente.
I dati del commercio segnalano un rallentamento sia per le esportazioni, (2,3 M.t., -0,5%) sia per le importazioni
(160,9 mila t., -3,4%).
38
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
3
Associazione Acciai Speciali
Nel 2013 la produzione di acciai speciali (acciaio grezzo) è stata pari a 6,9 M.t., in flessione del 3,5% sull’anno
precedente.
La produzione di laminati a caldo è rimasta sostanzialmente stabile sull’anno precedente, attestandosi a 4,0 M.t. (-3,0
mila t., -0,1%). La stabilità della produzione sintetizza la marcata contrazione della produzione di laminati a caldo
piani (1,2 M.t., -13,9%) e l’aumento di quella dei lunghi (2,8 M.t., +7,5%).
Acciai inossidabili piani
Nel 2013 la produzione di acciai inossidabili piani a caldo e a freddo è stata pari a 1,7 M.t., in flessione del 6,7%
sull’anno precedente.
Il consumo apparente di laminati piani è stato pari a 1,1 M.t., in aumento del 1,7% sull’anno precedente.
Acciai inossidabili laminati piani
000 t.
Consumo apparente
1.700
1.600
1.500
1.400
1.300
1.200
1.100
1.000
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
800
2000
900
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
Acciai inossidabili lunghi
Nel 2013 la produzione di inossidabili lunghi (lingotti, semilavorati e laminati a caldo) è stata pari a 356,4 mila t.,
in aumento del 2,2% sull’anno precedente.
In riferimento ai laminati a caldo si segnala che la vergella è aumentata del 11,7% sull’anno precedente, attestandosi
a 127,9 mila t., mentre le barre sono diminuite del 0,8%, fermandosi a 94,6 mila t.
Il consumo apparente di laminati lunghi è aumentato del 8,7% sull’anno precedente, raggiungendo 282,6 mila t.
Acciai inossidabili laminati lunghi
000 t.
Consumo apparente
400
350
300
250
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
150
2000
200
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
39
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
Acciai da costruzione
Nel 2013 la produzione di acciai legati e non legati lunghi (lingotti, semilavorati e laminati a caldo) è stata pari a
4,1 M.t., in aumento del 2,0% sull’anno precedente.
Lingotti per forgia
Nel 2013 la produzione di lingotti per forgia è stata pari a 814,4 mila t., in riduzione del 6,6% sull’anno precedente.
Nel 2013 il consumo apparente di lingotti per forgia è aumentato del 2,7% sull’anno precedente, passando da
802,1 mila t. a 824,1 mila t.
Lingotti per forgia
Consumo apparente
000 t.
1.200
1.000
800
600
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
400
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
40
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
4
Associazione Italiana Elettrosiderurgia - A.I.E.
Nel 2013 la produzione di acciaio colato al forno elettrico, 17,3 M.t., è diminuita del 3,7% sull’anno precedente,
con una quota sulla produzione totale che passa dal 65,8% del 2012 al 71,8% del 2013.
Produzione di acciaio in Italia
M.t.
35
30
25
20
15
10
Convertitore
Forno elettrico
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
0
2000
5
Elaborazioni su dati Federacciai
A livello europeo, l’Italia si conferma il principale produttore di acciaio colato da forno elettrico in tonnellate e diventa,
nel 2013, il primo Paese produttore per quota di produzione sul totale di acciaio grezzo, superando la Spagna.
Produzione di acciaio da forno elettrico 2013
Produzione di acciaio da forno elettrico 2013
Italia
Italia
Germania
Germania
Spagna
Spagna
Francia
Francia
Polonia
Polonia
Regno Unito
Regno Unito
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20 M.t.
0%
10%
20%
Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel
30%
40%
50%
60%
70%
% sul totale
acciaio
80% grezzo
Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel
Produzione acciaio da forno elettrico
2013
M.t.
% totale
Italia
17,3
71,8%
Germania
13,5
31,6%
Spagna
9,6
69,5%
Francia
5,5
35,0%
Polonia
3,6
44,7%
Regno Unito
1,9
16,4%
66,1
39,8%
Unione Europea (28)
Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel
41
LE TEM
GE
3. LE TEMATICHE GENERALI
Affari internazionali
Energia
Ambiente
Attività di comunicazione
Rottame - Nuovo Campsider
MATICHE
ENERALI
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI
1
Affari internazionali
Nel corso del 2013 l’attività di Federacciai in materia di affari internazionali si è sviluppata su diverse tematiche, che
possono essere raccolte in tre ambiti principali:
•
attività verso l’Unione Europea;
•
politica commerciale dell’Unione Europea;
•
altre tematiche commerciali ed attività ad hoc per le associate.
Le varie materie sono state seguite in maniera continuativa da Federacciai, attraverso partecipazione attiva a gruppi
di lavoro e seminari organizzati a livello nazionale e comunitario, tramite l’elaborazione di position paper, proposte
e contributi, realizzati nel massimo coordinamento con le aziende associate. È stata poi operata una costante opera
di informazione, tramite invio di circolari e comunicazioni, nonché mediante aggiornamento dell’area dedicata sul
sito web Federacciai.
1.1 Attività verso l’Unione Europea
Nel 2013 sono stati seguiti in sede europea numerosi provvedimenti di particolare rilevanza per il settore siderurgico,
tra cui in particolare:
•
•
•
•
•
•
•
•
Piano europeo per l’Acciaio;
riforma degli strumenti di difesa commerciali;
Backloading;
Pacchetto energia/clima 2030;
revisione di alcune tipologie di aiuto di Stato;
revisione della carbon leakage list;
introduzione del fattore correttivo di riduzione delle quote ETS;
schema di certificazione per il trattamento dei rifiuti.
L’attività di monitoraggio, networking e sensibilizzazione degli stakeholders su ciascuno di questi provvedimenti è stata
particolarmente intensa e condotta ai massimi livelli istituzionali di Commissione, Parlamento europeo e Rappresentanza Permanente italiana. Costante il coordinamento sia con Confindustria Bruxelles e Eurofer, ai cui comitati e gruppi
di lavoro Federacciai ha regolarmente partecipato e contribuito, sia con diverse federazioni europee di settore con
obiettivi affini nell’attività lobbistica.
Periodici inoltre i momenti di verifica con dirigenti ministeriali del MiSE in missione a Bruxelles per il comitato Antidumping, l’High Level working group del Piano Acciaio o il comitato STIS.
In particolare sul Piano Acciaio e sulla riforma dei Trade defence instruments (TDI), Federacciai ha assunto un ruolo
d’impulso e guida che, nel caso del Piano Acciaio, ne ha connotato l’approccio inserendo, tra le altre, una specifica
linea d’azione sul tema dell’export extra UE di rottame, mentre nel caso della riforma TDI ne ha fatto prevalere la linea
associativa.
Rilevante poi l’azione di sensibilizzazione promossa da Federacciai sul voto parlamentare del c.d. Backloading,
provvedimento molto controverso della DG Clima.
Decisivo infine il nostro intervento, in coordinamento con Eurofer, per l’inserimento delle forge nella carbon leakage
list 2014-2015.
44
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI
Piano Europeo sull’Acciaio
Lo Steel Action Plan è stato presentato dalla Commissione europea nel giugno 2013. È il terzo piano settoriale, dopo
quello sulle costruzioni e sul settore automobilistico, voluto dal Commissario Tajani per riavviare il manifatturiero, così
da portare il contributo di quest’ultimo al PIL europeo dall’attuale 15,2% al 20% entro il 2020.
L’ampia attenzione mediatica che, fin dalle prime battute, questo ha suscitato presso l’opinione pubblica e le istituzioni
comunitarie si lega all’obiettivo di rimettere il settore siderurgico al centro dell’agenda europea e all’inevitabile corollario che una scelta di questo tipo implica: rivedere sotto la lente della competitività politiche europee considerate fino
a quel momento intoccabili, come ad esempio: Emission Trading Scheme, politica energetica, politica commerciale
eccessivamente unilaterale, aiuti di Stato, ecc.
I lavori preparatori del Piano sono partiti nella seconda metà del 2012, ed hanno coinvolto le principali siderurgie
d’Europa tra cui, per l’Italia, Duferco, Arvedi, Riva e Tenaris.
Una decina gli incontri, a livello di sherpa e di High Level working group (cui hanno preso parte gli amministratori
delegati delle siderurgie coinvolte), promossi dalla Direzione generale Impresa e ai quali Federacciai ha sempre
preso parte attiva.
Molto fitta e fruttuosa in particolare l’interlocuzione con il Commissario Tajani, il suo staff e la DG Impresa, con cui
Federacciai ha stabilito un canale diretto e privilegiato ad esempio definendo le proposte in tema di export di rottame,
da cui è poi scaturita la misura ad hoc sul monitoraggio dell’export verso Paesi extra UE inserita nel Piano.
Federacciai ha poi costantemente preso parte all’attività di Eurofer e ai numerosi incontri che questa ha promosso con
diverse direzioni generali della Commissione europea (in particolare DG Clima, DG Energia e DG Concorrenza),
per concordare soluzioni specifiche ai fattori considerati come di maggior freno alla ripresa del settore (ETS, costo
dell’energia, Trade defence, materie prime).
Il Piano è stato in seguito discusso e approvato dal Parlamento europeo, con una risoluzione che a larga maggioranza
ne ha confermato e rafforzato le linee direttrici.
Anche in questa fase, tramite l’ufficio di Bruxelles, Federacciai ha avuto un ruolo di proposta e impulso con i principali
europarlamenti italiani e con lo stesso relatore della proposta di risoluzione, l’ungherese Andras Gyurk.
45
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI
Riforma degli aiuti di Stato UE
Nel corso del 2013 la Commissione europea ha dato avvio alla riforma di diverse tipologie di aiuto di Stato.
Di seguito una panoramica su quelli di più diretto interesse per la siderurgia.
Aiuti di Stato all’energia e ambiente
Obiettivo della riforma dell’attuale disciplina di aiuti di Stato all’ambiente, in vigore dal 2008, è di:
•
•
razionalizzare i differenti schemi nazionali di esenzione dagli oneri sulle rinnovabili, uniformandone criteri
di ammissibilità e soglie di esenzione;
accelerare il passaggio verso criteri progressivamente market-based nell’introduzione di energia da fonti
rinnovabili, puntando alla progressiva riduzione dei sussidi governativi.
È su queste basi che la Commissione ha deciso di avviare la procedura d’esame sul sistema tedesco d’incentivi alla
produzione di rinnovabili (Energiewende) e, più recentemente, su quello francese (CSPE) di esenzione dalle tariffe
sull’eolico per alcune categorie di energivori.
La proposta iniziale di riforma presentava diverse, importanti criticità:
•
•
•
•
non includeva l’acciaio tra i settori ammissibili ad aiuto di Stato (che avrebbe implicato, dall’entrata in vigore
della nuova disciplina, l’illegittimità dei sistemi nazionali di esenzione dagli oneri sulle rinnovabili, tra cui
evidentemente anche quello italiano);
puntava al progressivo smantellamento dei sistemi di esenzione già dal 2017, per arrivare alla rimozione
totale di questi nel 2020;
prevedeva dei massimali di aiuto di Stato nettamente più bassi rispetto alle percentuali di esenzione di cui
beneficiano in diversi stati membri i grandi energivori;
contemplava, per gli schemi nazionali in corso di notifica, la retroattività delle norme, con l’obbligo di restituzione degli sconti percepiti a partire dal 2003, qualora non in linea con le nuove intensità di aiuto.
Aiuti di Stato alla ricerca e sviluppo
È stata presentata la proposta di nuova disciplina di aiuti di Stato alla ricerca, sviluppo e innovazione. Le misure per
le quali a determinate condizioni è considerato ammissibile un finanziamento statale sono:
•
•
•
•
•
aiuti a progetti di ricerca e sviluppo;
aiuti a studi di fattibilità;
aiuti alla costruzione e ammodernamento di infrastrutture di ricerca;
aiuti alle attività d’innovazione (rivolti all’ottenimento di brevetti e distacco di personale altamente qualificato);
aiuti ai poli d’innovazione.
Il nuovo testo sarà adottato nel corso del 2014.
46
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI
E
voluzione nel 2014
Federacciai, insieme a Eurofer e in stretto
coordinamento con Confindustria, ha avviato
un’intensa attività di sensibilizzazione a 360°
per rimuovere criticità, attivandosi
in particolare sul Commissario Tajani
e sul gabinetto del presidente Barroso.
• l’introduzione delle nuove norme nei sistemi
nazionali sarà graduale, così da permettere
agli Stati membri di adattare le proprie
normative progressivamente entro il 2019;
• sono state notevolmente ridotte le percentuali
di contribuzione propria (calcolate in rapporto
al valore aggiunto aziendale) che, dal 2020,
le categorie di energivori saranno chiamate
a coprire.
Il testo definitivo approvato nel mese di aprile
è stato largamente modificato:
• l’acciaio è tra i settori ammissibili;
• non è previsto alcun phasing-out
degli attuali provvedimenti nazionali
di esenzione;
47
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI
1.2 Politica commerciale dell’Unione Europea
Negoziati
Il 2013 è stato innanzitutto l’anno della IX Conferenza Ministeriale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio
(tenutasi a Bali dal 3 al 7 dicembre), che ha visto l’adozione di un accordo che può esser definito “storico”; è infatti il
primo siglato da tutti gli Stati membri sin dall’istituzione stessa dell’OMC, nata con l’accordo di Marrakesh del 1994.
Al ritrovato dinamismo del consesso multilaterale per eccellenza, fanno da pendant i numerosi negoziati aperti dall’UE
con Paesi extra UE. A dicembre 2013 erano in corso di negoziazione 12 accordi commerciali, più alcuni “minori”
con Paesi appartenenti ad Africa, Caraibi e Pacifico (ACP). Gli Accordi di Libero Scambio (ALS) finalizzati, ma non
ancora applicati, erano 10 (Ucraina, Singapore, Moldova, Armenia e Georgia, più 5 con Paesi ACP). Già in vigore
risultavano gli ALS con America Centrale (Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua e Panama),
Colombia e Perù, Cile, Corea del Sud, Messico, Sud Africa, Paesi EPA – a questi vanno poi aggiunti gli accori di
associazione e le vere e proprie unioni doganali, per un totale di circa 50 accordi.
Un tale tessuto di ALS può offrire alle imprese italiane molteplici opportunità, ma anche un elevato grado di complessità nel trading. Federacciai ha fornito assistenza alle aziende associate sui percorsi di smantellamento dazi all’import
nei Paesi extra UE e su eventuali ulteriori benefici per gli operatori economici italiani.
Un focus specifico, con adeguata informazione alle aziende associate, è stato dedicato alla Federazione Russa, che
conformemente agli impegni presi in ambito OMC nel corso del 2013 ha proceduto alla prima riduzione dei dazi consolidati della tariffa doganale comune dei Paesi dell’Unione doganale (Federazione Russa, Bielorussia e Kazakistan).
48
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI
R
iforma degli strumenti di difesa commerciale (TDI)
Un tema prioritario per l’industria siderurgica europea, su cui Federacciai si è impegnata a fondo
nel corso del 2013 (nonché nel 2014), è stato il
progetto di riforma degli strumenti di difesa commerciale (TDI) dell’Unione.
La difesa da pratiche commerciali sleali è basilare per il settore siderurgico, che operando con
maggiori costi derivanti da elevati standard socioambientali, è già esposto alla competizione da
parte di Paesi extra UE non altrettanto sensibili a
tali tematiche. Inoltre, la sovracapacità produttiva
dell’acciaio a livello globale ha fornito ai produttori extra UE ulteriore stimolo all’esportazione della
produzione eccedentaria mediante condotte commerciali predatorie. In questo quadro, la Commissione europea ha presentato in aprile un pacchetto
sulla modernizzazione dei TDI composto da una
Proposta di regolamento, da una Comunicazione
e da un set di Linee guida. La Proposta di regolamento ha seguito la procedura legislativa ordinaria, che coinvolge pariteticamente Parlamento europeo e Consiglio dell’Unione. È stata assegnata in
prima lettura alla commissione parlamentare INTA.
La relazione, con gli emendamenti apportati dai
membri della commissione INTA, è stata approvata
nel voto in plenaria del Parlamento europeo il 5
febbraio 2014, ma l’iter legislativo non è ancora
giunto a compimento per via di divergenze politiche fra gli Stati membri.
È di grande importanza per il settore siderurgico
che le modifiche ai TDI siano orientate a rendere gli strumenti di difesa più efficaci, effettivi ed
allineati ai dispositivi degli altri principali Paesi industrializzati, direzione in cui è andato lo sforzo di
Federacciai – che si è attivata sin dalle prime fasi
dell’iter legislativo con attività valutative e propositive, condotte in coordinamento con le aziende
associate al fine di catalizzare posizioni del settore
siderurgico verso i molteplici aspetti della riforma.
Ne è emersa una linea associativa fortemente innovativa, anche rispetto a quanto sostenuto dall’associazione europea Eurofer, attestata su posizioni
a tratti più conservative. Le istanze di Federacciai
sono risultate poi maggioritarie anche nel recente
voto in plenaria del Parlamento europeo.
Proprio il voto in plenaria, che ha spostato il baricentro dell’impianto originario della riforma
(sbilanciata in favore del trade) verso posizioni
espressione del mondo industriale e produttivo, ha
rappresentato il coronamento di un eccellente lavoro di squadra condotto da Federacciai d’intesa con
Confindustria e con il determinante sostegno delle
nostre istituzioni (e specificatamente del MiSE) in
una rimarchevole sintonia di vedute fra gli altri attori italiani mostratisi maggiormente sensibili agli
interessi dell’industria.
49
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI
TDI – Misure in vigore
Nel settore dell’acciaio risultavano in vigore, a dicembre 2013, 20 misure di difesa commerciale dell’UE contro Paesi
extra UE (di cui tre antisovvenzioni).
Nel corso dell’anno si è giunti all’imposizione di misure definitive nella doppia indagine AD591/AS592 contro fili di
acciaio dall’India, nell’indagine sugli accessori per tubi da Russia e Turchia (AD579), nell’AD 585 – accessori fusi per
tubi filettati da Cina e Tailandia. Merita un’apposita menzione l’importante presa di posizione da parte della Commissione nell’imposizione dei dazi definitivi della doppia indagine sui prodotti in acciaio a rivestimento organico dalla
Cina (AD584/AS587). Questa azione, partita dall’Italia, ha dimostrato come il settore dei laminati a caldo cinesi sia
pesantemente condizionato dall’attività delle industrie di Stato (IdS) siderurgiche (predominanti nel settore) e la Commissione europea è giunta ad affermare nel Reg. (UE) 205/2013 che le IdS “si comportano come organi esecutivi
del governo e, poiché lo Stato le controlla in misura significativa, esse esercitano in realtà un’autorità di governo”.
Le revisioni in previsione della scadenza avviate nel corso dell’anno hanno riguardato il Ferro-Silicio da Cina e Russia
(R572), gli accessori per tubi da Corea del Sud e Malaysia (R580), i tubi saldati da Cina Bielorussia Russia Ucraina
(R589), mentre si è concluso con l’abolizione delle misure il riesame R559, riguardante cavi di ferro e acciaio dalla
Fed. Russa.
Le interim review iniziate hanno riguardato i fastener inox da Cina e Taiwan (R576) ed i fastener da Cina e Malesia
(R575, conclusa senza cambiamenti nelle misure). Si è concluso invece con un cambiamento nelle misure il procedimento R558, riesame dell’antisovvenzione sulle barre inox dall’India. Per i cavi in acciaio da Cina e Corea sono stati
aperti un riesame intermedio parziale (R579) ed un riesame per un nuovo esportatore (R562).
Per quanto riguarda le nuove indagini, l’unica avviata nel 2013 (contro le sei del 2011 e le 11 del 2012) ha riguardato tubi senza saldatura dalla Cina (AD597), e si è conclusa senza l’imposizione di misure.
Federacciai ha dato un monitoraggio costante dei procedimenti nelle diverse fasi, sia attraverso comunicazioni mirate
che tramite l’apposita sezione sul sito web. Tale attività ha riguardato anche le misure di difesa commerciale adottate
da Paesi extra UE contro gli esportatori europei. Inoltre, è stata fornita consulenza specifica alle aziende associate per
quanto riguarda aspetti procedurali delle misure di difesa commerciale UE, e di quelle implementate da Paesi extra
UE ed impattanti su aziende italiane.
Nuove investigazioni avviate 2006-2013
40
35
30
25
20
15
10
5
Totale
Acciaio
2013
3
2012
2
2011
1
2010
0
9
2009
2008
8
7
2007
2006
6
0
Elaborazioni su dati DG TRADE
50
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI
1.3 Altre tematiche commerciali ed attività ad hoc per le associate
Federacciai ha inoltre seguito l’evoluzione e fornito assistenza a un numero significativo di aziende associate, che si
sono trovate ad affrontare diverse tematiche commerciali, come ad esempio:
BIS
Nel marzo 2012, il Ministry of Steel indiano ha emanato lo Steel & Steel Products Quality Control Second Order,
2012, che ha istituito un sistema di certificazione obbligatoria (c.d. BIS) per alcuni prodotti siderurgici, con entrata in
vigore prevista per alcune tipologie di prodotti nel corso del 2013.
Conflict Minerals
Nell’agosto 2012, la norma finale relativa ai minerali provenienti da zone di conflitto menzionati nella Section 1502
del Dodd-Frank Act è stata approvata dal Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense. Tale norma richiede alle aziende quotate in borsa di avviare processi di due diligence onde risalire all’origine dei conflict minerals
(stagno, tantalio, tungsteno e oro) eventualmente presenti nei prodotti, dando divulgazione dei risultati pubblicamente
entro il 31 maggio 2014. Tale processo, nel corso del 2013, ha avuto impatto anche su aziende non rientranti direttamente nell’ambito di applicazione della normativa, ma facenti parte della supply chain delle aziende statunitensi.
Dual use
In tale normativa rientrano quei prodotti che possono avere un utilizzo sia civile che militare. L’UE ha istituito un regime
comunitario di controllo delle esportazioni di prodotti c.d. dual use, affidandone agli Stati membri la realizzazione
pratica e il compito di definire eventuali misure supplementari.
Barriere Tecniche al Commercio (TBT)
Negli anni, il numero di regolamenti tecnici e norme adottate dai Paesi è cresciuto significativamente. Una simile proliferazione può essere vista come risultato dell’innalzamento degli standard di vita a livello globale e di una maggior
attenzione a tematiche ambientali, ma può anche celare forme di protezionismo commerciale.
E inoltre:
Classificazione dei prodotti
Oltre alle tematiche sopra evidenziate, Federacciai ha assistito le imprese associate nella determinazione del corretto
codice doganale dei prodotti all’export ed all’import. Dal codice doganale individuato dall’operatore economico
derivano infatti le aliquote daziarie, i tributi applicabili, le certificazioni richieste ed eventuali misure di politica commerciale all’atto dell’importazione, nonché controlli all’export quali la normativa dual use.
Individuazione di concordanze fra codici doganali UE e Paesi extra UE
Ogni Paese adotta un sistema tariffario costruito in base alle proprie esigenze sotto il profilo doganale, di politica
commerciale e statistico. I sistemi tariffari presentano quindi differenze anche sensibili nella descrizione dei prodotti.
Federacciai ha avviato un progetto relativo all’individuazione delle concordanze fra sistema tariffario UE e sistemi dei
Paesi extra UE, volto all’identificazione della corretta descrizione del prodotto (e relativo codice all’import) nel Paese
extra UE, operazione rilevante anche ai fini di una corretta valutazione dell’incidenza del dazio doganale.
Sospensioni e contingenti tariffari
Federacciai ha assistito le aziende intenzionate ad avvalersi dello strumento della sospensione/contingente tariffario,
verificando la sussistenza dei requisiti necessari all’avvio dell’iter. Le sospensioni tariffarie autonome ed i contingenti
tariffari autonomi (che hanno lo scopo di annullare del tutto o in parte gli effetti dei dazi doganali all’import in UE)
possono essere accordati in vista dell’ottenimento di componenti necessari alla fabbricazione di prodotti nell’UE, nel
caso in cui tali componenti siano disponibili in quantità insufficiente nell’Unione.
51
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI
Origine dei prodotti
Federacciai ha assistito le aziende associate nella procedura di determinazione dell’origine, nonché nella fase di
compilazione documentale (ad es., dichiarazione a lungo termine del fornitore). Dall’origine (preferenziale e non) dei
prodotti dipende il trattamento doganale e fiscale delle merci. Oltretutto, in un contesto globale in cui la crescente
integrazione dei mercati internazionali favorisce sinergie produttive, le merci sono sempre più spesso il risultato di
lavorazioni e assemblaggi di parti e componenti provenienti da Paesi diversi.
Studi import/export per particolari mercati /prodotti
Federacciai ha fornito alle aziende associate studi mirati su Paesi UE/extra UE, assistendole nell’individuazione di
opportunità di mercato. Il fulcro di tali analisi è consistito in analisi incrociate di dati doganali e monitoraggio dell’andamento di importazioni/esportazioni per prodotti specifici.
52
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI
2
Energia
Nel 2013 sono intervenute importanti modificazioni nel sistema legislativo e normativo in materia di energia, sia per
quanto riguarda l’attuazione della nuova normativa a favore degli utenti cosiddetti “energivori” sia nelle materie tradizionali come l’interrompibilità e l’interconnector. Federacciai ha continuato a svolgere il suo ruolo di leader promotore
di interventi e innovazioni a favore delle aziende del settore sia nei confronti delle istituzioni che all’interno del sistema
Confindustria.
2.1 Interrompibilità
In vista della scadenza triennale del servizio, prevista per il 31 dicembre 2013, Federacciai ha promosso, a partire
dai primi mesi dell’anno, diversi incontri con le aziende associate, al fine di definire per tempo le linee di indirizzo
da portare all’attenzione degli interlocutori istituzionali, in particolare Autorità per l’energia elettrica e il gas e Terna.
L’obiettivo principale è stato naturalmente quello della prosecuzione di questo istituto, fondamentale per la sicurezza
del sistema energetico nazionale, cercando di coniugare le proposte di modifica e aggiornamento chieste da Terna
in funzione del mutato scenario elettrico nazionale, con la realizzabilità pratica di queste innovazioni e il contemporaneo mantenimento dell’economicità complessiva. Nel corso dell’anno si sono quindi svolti diversi incontri tra Terna
ed il sistema Confindustria arrivando a definire le linee di miglioramento del sistema anche attraverso l’inserimento
di tipologie di servizio diverse legate alle nuove esigenze di rete derivanti dal forte sviluppo della generazione da
fonti rinnovabili. Alla fine del mese di dicembre l’Autorità ha pubblicato due documenti, la Delibera 634/2013 e il
Documento per la consultazione 642/2013, dei quali il primo proroga i contratti in essere al 31 dicembre 2013 fino
al 30 giugno 2014, il secondo contiene le indicazione dell’Autorità sulle modalità di rinnovo del nuovo servizio per
il triennio 2013-2014. Federacciai, con il coinvolgimento delle aziende, ha predisposto osservazioni che sono state
poi integrate in un documento di risposta unico inviato da Confindustria. Il documento si è soffermato in particolare
sulla necessità di valorizzare al meglio il servizio prestato su durata triennale rispetto a quelli annuali e infrannuali in
ragione della qualità e stabilità dell’interrompibilità garantita soprattutto dai soggetti assegnatari “storici” che negli
anni si sono strutturati per rispondere al meglio alle esigenze di sicurezza del sistema.
2.2 Interconnector
Nel corso dell’anno, sono proseguiti i contattati di Terna con le aziende assegnatarie per informarle sull’evoluzione
dei progetti sulle varie frontiere.
Nell’autunno Terna ha proposto di partecipare alla realizzazione di una interconnessione con la Francia, nella quale
ha previsto che una quota parte dell’opera può essere adibita a interconnector. In particolare, a fronte di un’assegnazione totale su tale frontiera di 500 MW, il progetto prevede per la parte “merchant” 350 MW.
L’esigenza di ottimizzare la partecipazione delle aziende al progetto di realizzazione ha portato a proporre una
socializzazione dei costi e dei benefici attraverso la partecipazione di tutte le aziende assegnatarie, anche sulle altre
frontiere, organizzate in società consortili; tale proposta è stata concretizzata con la firma di un Memorandum of
Understanding tra le associazioni di categoria che hanno aziende assegnatarie e Terna, avvenuta il 16 dicembre.
53
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI
2.3 Imprese a forte consumo di energia
Le prime disposizioni operative dell’art.39 del D.L. 22 giugno 2012 n.83 sono state emanate con il Decreto Ministeriale 5 aprile 2013 che ha fissato i criteri generali per la qualificazione delle imprese energy intensive e per l’accesso
alle agevolazioni in campo fiscale (accise) e in materia di oneri generali di sistema elettrico. L’Autorità per l’energia
elettrica e il gas ha in seguito deliberato i criteri per la costituzione dell’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica ai fini delle agevolazioni sugli oneri di sistema (A-UC) e in prima applicazione al biennio 2013-2014.
Si ricorda che l’art. 39 prevede agevolazioni per imprese manifatturiere (codice Ateco prevalente riferito ad attività
manifatturiere) per i consumi in media, alta e altissima tensione, ed è articolato in modo da erogare un’anticipazione
del contributo spettante (sulla base dei dati riferiti al 2012 dichiarati nel 2013) e un conguaglio sui dati effettivi relativi
al 2013, disponibili nel corso del 2014.
Federacciai è intervenuta nel corso dei procedimenti in modo da garantire la tutela di tutte le aziende del settore e ha
svolto attività di supporto per le aziende anche raccogliendo domande e osservazioni sulle procedure del registro, che
sono state in seguito presentate (assieme alle altre armonizzate da Confindustria) alla CCSE, che ha pubblicato una
serie di FAQ esplicative. Alla fine della procedura risultano iscritte circa 60 aziende associate, con una ripartizione
intorno al 50% tra acciaierie e aziende di prima trasformazione.
s
tudio europeo sui costi energetici
Nel mese di dicembre è stato pubblicato lo studio dal titolo “The steel industry in the European
Union: composition and drivers of energy prices
and costs” sponsorizzato da Eurofer ed elaborato
dal Centre for European Policy Studies (CEPS) di
Bruxelles come contributo al Consiglio Europeo
dell’Energia.
Il rapporto analizza i costi dell’energia nell’industria siderurgica europea tra 2010 e 2012 utilizzando per la prima volta il risultato di un’inchiesta
diretta ad hoc sulle aziende, alla quale ha parte-
cipato anche Federacciai, invece che i dati medi
normalmente disponibili sui siti statistici. I risultati
evidenziano, ancora una volta, come l’industria
siderurgica dell’area sud europea abbia costi
energetici superiori alla media europea, mentre
l’area nord occidentale esibisca prezzi inferiori. Lo
studio mostra anche il forte divario tra Europa e
Stati Uniti dove il costo medio dell’energia elettrica nelle aziende siderurgiche è circa la metà di
quello medio europeo ed il costo del gas scende
fino al 25%.
54
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI
3
Ambiente
In materia di ambiente i temi su cui si è concentrato il lavoro di Federacciai nel corso del 2013 possono essere raggruppati nelle seguenti tre aree principali:
•
•
•
emissioni di CO2, ETS e politiche comunitarie in materia di clima ed energia;
prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento: recepimento della direttiva IED sulle emissioni industriali
applicazione delle Conclusioni BAT, riesame delle AIA;
gestione dei rifiuti, SISTRI e applicazione della normativa “End of Waste”.
Tra gli altri temi specifici che, in funzione dell’evoluzione normativa e delle problematiche tecniche segnalate dalle
aziende, sono stati oggetto di aggiornamento o approfondimento, si segnalano: il REACH, la normativa sui materiali
a contatto con l’acqua potabile, la valorizzazione delle scorie siderurgiche, le emissioni di gas fluorurati, i controlli
radiometrici, l’introduzione dell’AUA (Autorizzazione Unica Ambientale) per gli impianti non-IPPC, la normativa sul
rischio di incidenti rilevanti.
Questi ed altri argomenti, come meglio illustrato di seguito, sono stati seguiti in maniera costante da Federacciai, attraverso la partecipazione attiva a tavoli di discussione o a gruppi di lavoro organizzati a livello regionale, nazionale e
comunitario, con l’elaborazione di proposte, posizioni o contributi a consultazioni realizzate in stretto coordinamento
con i referenti delle aziende associate.
L’attività d’informazione e aggiornamento rivolta alle aziende associate si è come di consueto concretizzata nell’invio
di circolari e comunicazioni (in numero di oltre 100 nel 2013), nell’organizzazione di riunioni tematiche (oltre 15 nel
2013) , nell’avvio di nuovi gruppi di lavoro tecnici (3 nel 2013), nell’aggiornamento costante dell’area dedicata del
sito web di Federacciai. Numerosi inoltre sono stati i servizi di consulenza specifica realizzati in risposta a quesiti o
problematiche sollevate da singole aziende associate.
3.1 Emissioni di CO2, ETS e politiche comunitarie in materia di clima ed energia
3.1.1 Libro verde della Commissione europea su clima ed energia per il 2030
La Commissione europea, con la pubblicazione nel marzo 2013 del “Libro verde: un quadro per le politiche dell’energia e del clima con orizzonte 2030”, ha avviato il percorso che porterà nel corso dei prossimi anni a definire una
serie di obiettivi e di relative proposte legislative, valide a livello comunitario per il periodo post-2020, in materia di
riduzione delle emissioni di CO2, fonti di energia rinnovabile, efficienza energetica (analogamente a quanto fatto in
passato con il noto “pacchetto 20-20-20” finalizzato al 2020).
Federacciai, in considerazione della rilevanza del tema e del possibile impatto sul settore delle misure in via di definizione, in stretto coordinamento con Eurofer e Confindustria, ha contribuito ad un’attenta valutazione dei possibili
scenari. Questa analisi ha portato ad avviare una intensa attività di sensibilizzazione delle istituzioni comunitarie e
nazionali, affinché le proposte della Commissione tengano conto di un bilanciamento degli obiettivi in materia di
clima e ambiente con quelli in materia di sviluppo industriale. Condizione irrinunciabile è la definizione di target
per il 2030 che siano realistici, basati sulla effettiva disponibilità tecnica ed economica di strumenti per la riduzione
delle emissioni nei diversi settori, e commisurati a sforzi equivalenti da parte dei Paesi extra europei. In assenza di
quest’ultima condizione anche per il periodo post-2020 deve essere assicurato il mantenimento o nuova implementazione di strumenti efficaci a tutela della competitività dell’industria manifatturiera europea esposta alla concorrenza
internazionale (es. mantenimento delle quote gratuite ai settori “Carbon Leakage” basate su benchmark realistici;
compensazione dei costi elettrici attraverso assegnazione di quote gratuite per le emissioni indirette).
In particolare nel luglio 2013 Federacciai, in risposta alla consultazione pubblica avviata dalla Commissione europea sul tema, ha elaborato un proprio articolato contributo che riassume la posizione e le proposte del settore siderurgico italiano sui diversi aspetti attualmente in discussione.
55
s
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI
teel Roadmap for a Low Carbon Europe 2050
Nel corso del 2013 Federacciai, attraverso una
partecipazione attiva alla task force istituita da Eurofer, ha contribuito alla realizzazione e alla pubblicazione dello studio “A Steel Roadmap for a Low
Carbon Europe 2050”. La pubblicazione di Eurofer
si propone da un lato di evidenziare con un rigoroso approccio di tipo tecnico-economico le effettive
residue potenzialità di abbattimento delle emissioni di CO2 nei processi di produzione siderurgica (ciclo integrale e forno elettrico), e dall’altro di sottolineare il ruolo positivo che l’utilizzo dell’acciaio
può avere nella lotta ai cambiamenti climatici, se
si considerano le caratteristiche del materiale e
l’intero ciclo di vita dei prodotti siderurgici. Lo studio ha elaborato diversi possibili scenari futuri con
orizzonte il 2030 e il 2050, valutando il grado di
maturità e l’applicabilità tecnica ed economica delle diverse tecnologie per la riduzione delle emissioni di CO2, concludendo che la massima riduzione
delle emissioni tecnicamente ed economicamente
sostenibile per il settore siderurgico risulta pari a
circa -10% dal 2010 al 2030 e -15% dal 2010 al
2050, in termini di emissioni specifiche (tCO2 /t
acciaio). Si evidenzia che la Commissione europea
attraverso la proposta di “Low Carbon Roadmap
2050” indica obiettivi di riduzione delle emissioni
complessive UE di CO2 al 2050 pari a -80% rispetto
ai livelli del 1990, da raggiungere attraverso step
intermedi, pari a -40% al 2030 e -60% al 2040.
Lo studio promosso dall’industria siderurgica europea, prende inoltre in esame alcuni specifici
utilizzi e applicazioni innovative dei prodotti siderurgici, dimostrando che la quantità di CO2 evitata
attraverso l’impiego dell’acciaio, materiale unico e
insostituibile per resistenza, versatilità, riciclabilità, compensa largamente quella emessa in fase di
produzione. Il documento costituirà un importante
riferimento tecnico nel processo di definizione dei
target di riduzione delle emissioni di CO2 che l’UE
si appresta ad approvare per il 2030 e oltre.
56
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI
3.1.2 Avvio del terzo periodo ETS (2013-2020): assegnazione quote, applicazione del fattore di correzione,
monitoraggio.
Con D.Lgs. 13 marzo 2013 n. 30, in notevole ritardo rispetto ai tempi prefissati, è stata recepita a livello nazionale
la nuova Direttiva “Emissions Trading” (Direttiva 2009/29/CE). Attraverso questo provvedimento, che abroga e
sostituisce il precedente D. Lgs 216/2006, viene disciplinata a livello nazionale la terza fase dello schema ETS
comunitario (periodo 2013-2020).
Il 2013, primo anno della terza fase, è stato un anno segnato da incertezze e difficoltà, legate sia ai ritardi accumulati dalle autorità competenti a livello comunitario e nazionale nell’applicazione delle nuove procedure armonizzate
per l’assegnazione delle quote di CO2 agli impianti, sia alle novità introdotte nel processo di monitoraggio, verifica
e comunicazione delle emissioni.
Con specifico riferimento al settore siderurgico, il 2013 ha segnato inoltre l’ingresso nel sistema di numerosi impianti
di trasformazione dell’acciaio (con potenza termica nominale superiore a 20MW), ai quali Federacciai ha dedicato
di conseguenza particolare attenzione nel servizio di consulenza al fine di agevolare una rapida familiarizzazione
degli operatori con i complessi adempimenti ETS (ottenimento e aggiornamento dell’autorizzazione, apertura del conto sul Registro ETS, presentazione del Piano di monitoraggio, nomina del verificatore, comunicazione delle emissioni,
ecc.).
Per quanto riguarda l’assegnazione delle quote gratuite per il periodo 2013-2020, tutti gli impianti soggetti ad ETS
hanno potuto conoscere i quantitativi loro assegnati in via definitiva solo a fine dicembre 2013, quando con Deliberazione n. 29/2013 è stata resa ufficiale l’applicazione del fattore di correzione transettoriale (cd. CSCF, stabilito
a livello comunitario con Decisione 2013/448/UE). Questo intervento ha comportato un taglio complessivo del
11,6% delle quote gratuite complessivamente assegnate per la terza fase ETS, che per il settore italiano della produzione di acciaio, corrisponde ad una riduzione di circa 20 Milioni di quote. L’applicazione del fattore di correzione,
e in particolare i criteri di calcolo che hanno portato a determinarne l’entità, sono stati oggetto di forte contestazione
da parte di tutta l’industria manifatturiera europea, che ha preso più volte ufficialmente posizione contro la Decisione
2013/448/UE. In particolare, il calcolo del fattore di correzione è affetto da un errore concettuale nella quantificazione del tetto massimo (cap) alle emissioni del settore manifatturiero, risultato sottodimensionato poiché in esso
non sono stati conteggiati alcuni rilevanti quantitativi di emissioni (tra cui quelle derivanti dalla combustione di gas di
recupero siderurgici o quelle derivanti dalla produzione di calore da cogenerazione) che sono state invece arbitrariamente attribuite al cap del settore della generazione elettrica, in contrasto con alcune disposizioni della stessa direttiva
ETS. Poiché l’opzione di impugnare direttamente alla Corte di Giustizia europea la Decisione 2013/448/UE è stata
giudicata giuridicamente problematica, le imprese interessate in diversi Paesi UE hanno deciso di fare ricorso contro
l’atto nazionale di assegnazione delle quote, agendo preso i tribunali in ciascuno degli Stati membri dove sono ubicati gli impianti con l’obiettivo di indurre i giudici nazionali a rivolgersi alla Corte di Giustizia europea per dirimere
la questione. Per quanto riguarda l’Italia, il settore siderurgico ha avuto un ruolo di capofila nell’iniziativa: Federacciai
ha coordinato la predisposizione del ricorso al TAR da parte delle singole aziende interessate, fornendo allo studio
legale incaricato le informazioni e gli approfondimenti tecnici utili all’elaborazione delle motivazioni. Il ricorso è stato
presentato ad inizio gennaio 2014 e ha visto l’adesione di 28 aziende associate.
Per quanto riguarda il monitoraggio delle emissioni di CO2, il 2013 costituisce il primo anno di applicazione delle
regole contenute nel nuovo Regolamento UE n. 601/2012, ma solo a febbraio 2013, in forte ritardo rispetto alla
tempistica prevista a livello comunitario, gli impianti italiani hanno potuto presentare i propri piani di monitoraggio.
Tali piani, che avrebbero dovuto ricevere l’approvazione formale da parte del Ministero dell’Ambiente entro 90 giorni
dalla presentazione, a fine 2013 non risultavano ancora esaminati dall’autorità competente. In questa situazione di
incertezza, sia per i gestori degli impianti, sia per gli enti verificatori, Federacciai si è attivata per fornire indicazioni
quanto più possibile chiare ed omogenee alle aziende associate per effettuare il monitoraggio e la rendicontazione
delle emissioni, sollecitando al contempo il Comitato Nazionale ETS, in stretto coordinamento con Confindustria, a
fornire risposte in emerito alle principali criticità individuate.
57
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI
Particolare attenzione è stata dedicata alla nuova metodologia di monitoraggio basata sul bilancio di massa a cui
devono attenersi gli impianti EAF a partire dal 2013, la quale comporta la valutazione di un numero molto elevato
di parametri per diversi input e output del processo, in alcuni casi anche attraverso oneroso ricorso a campionamenti
e analisi di laboratorio.
In particolare, al fine di supportare la possibilità di utilizzo per tutto il periodo 2013-2020 di un fattore standard unico
per il contenuto di carbonio del rottame, coerente con quello utilizzato di determinazione del benchmark EAF e di
assegnazione delle quote, è stato costituito un gruppo di lavoro con la partecipazione di un certo numero di aziende
che, sulla base di un approccio preventivamente condiviso, hanno effettuato analisi a campione sul rottame, i cui
risultati saranno utilizzati per un successivo confronto con l’autorità competente.
3.1.3 Compensazione dei costi CO2 indiretti
Il D.Lgs. 13 marzo 2013, n. 30 (recepimento nazionale della Direttiva ETS, fase III) ha previsto che il Ministero
dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministero dell’Ambiente e il Ministero dello Sviluppo Economico, nei
limiti degli stanziamenti assegnati, possono adottare misure finanziarie a compensazione dei costi CO2 trasferiti nel
prezzo dell’elettricità, quale strumento di sostegno alle imprese appartenenti all’elenco ristretto dei settori “electricity
intensive” esposti alla concorrenza internazionale, come individuati nella Comunicazione della Commissione 2012/
C158/04, tra cui è inserita a pieno titolo anche la siderurgia.
Pur recependo formalmente quanto previsto in materia di “electricity compensation” dalla Direttiva ETS, l’Italia ha introdotto tuttavia tale misura solo in termini di possibilità eventuale, senza alcun carattere vincolante e senza prevedere
alcuna copertura finanziaria o alcuna specifica voce di spesa dedicata tra le possibili destinazioni dei proventi delle
aste di CO2.
Al contrario in altri Paesi, già a partire dal 2013, le imprese siderurgiche possono beneficiare delle misure di compensazione dei costi indiretti (es. Germania, Regno Unito, Olanda) grazie a fondi costituiti a livello nazionale con i proventi delle aste di CO2. A fronte di questa evidente distorsione competitiva, che penalizza l’industria italiana non solo
nei confronti dei Paesi extra europei, ma anche all’interno della Comunità, Federacciai ha ripetutamente sollecitato le
istituzioni nazionali affinché rendano operativo anche in Italia quanto già previsto in altri Paesi. Parallelamente è stato
chiesto alle istituzioni comunitarie di riformare il meccanismo in modo tale da garantire un’applicazione armonizzata
a livello europeo, ad esempio tramite assegnazione di quote gratuite agli impianti anche per le emissioni indirette.
3.2 Prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento
3.2.1 Recepimento della Direttiva IED
Nel corso del 2013 si è andato definendo l’iter per il recepimento nazionale della Direttiva sulle Emissioni Industriali
(Direttiva IED - 2010/75/UE), testo di riferimento fondamentale a livello comunitario per tutti i settori industriali, come
quello siderurgico, soggetti alla normativa IPPC in materia di prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento. A
dicembre 2013 il Consiglio dei Ministri ha approvato in prima lettura lo schema di Decreto Legislativo, inviandolo
alle competenti Commissioni parlamentari e alla Conferenza delle Regioni per acquisire i prescritti pareri. L’iter si è
poi concluso con l’approvazione definitiva a febbraio 2014 e la successiva pubblicazione del Decreto Legislativo n.
46/2014. Il Decreto modifica significativamente il Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/06), con particolare riferimento alle parti che riguardano l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).
Durante tutto l’iter di approvazione, Federacciai ha partecipato attivamente al gruppo di lavoro coordinato da
Confindustria, la quale si è poi attivata nei confronti di tutti i soggetti istituzionali coinvolti (Governo, Parlamentari e
rappresentanti delle Regioni) affinché venissero prese in considerazione le proposte di miglioramento avanzate dal
sistema industriale e riconsiderate alcune proposte iniziali del Governo, che su alcuni aspetti introducevano aggravi
ingiustificati per le imprese, andando oltre quanto previsto dalla stessa Direttiva europea.
58
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI
In tal senso, rispetto alle prime bozze del testo sono state apportate importanti modifiche, che hanno in parte recepito
alcune delle istanze avanzate dalle imprese. In particolare, sono stati ottenuti risultati importanti sui seguenti punti:
•
•
•
•
•
•
analogamente a quanto previsto nei principali Paesi europei, l’AIA non avrà più una durata fissa limitata
(fino ad oggi in Italia l’AIA scadeva generalmente dopo un periodo di soli 5 anni), ma dovrà essere riesa
minata a seguito della pubblicazione a livello comunitario di nuove Conclusioni BAT o dopo 10 anni dall’ultimo rinnovo;
sono stati resi coerenti con i valori riportati in Direttiva la maggior parte parte dei limiti di emissione per i
grandi impianti di combustione esistenti (es. SO2 e NOx);
è stato eliminato l’incremento ingiustificato delle tariffe istruttorie inizialmente previsto;
sono state riviste alcune misure sanzionatorie inutilmente vessatorie per le imprese;
sono stati eliminati diversi passaggi che prevedevano la decadenza dell’autorizzazione in caso di ritardi o
inadempimenti formali da parte delle imprese;
è stata eliminata la norma che prevedeva che il riconoscimento della non sostanzialità della modifica ai fini
AIA non era sufficiente a riconoscere la non sostanzialità di una modifica ai sensi della VIA.
Tra i nuovi adempimenti introdotti che dovranno essere oggetto di particolare approfondimento in fase di applicazione
del Decreto, si evidenzia quello legato all’eventuale obbligo di presentazione da parte dei gestori di impianti, la cui
attività comporta l’utilizzo, la produzione o lo scarico di sostanze pericolose, di una “relazione di riferimento” contenente informazioni sullo stato di qualità del suolo e delle acque sotterranee. In merito a questa disposizione, non è
infatti ad oggi possibile definire con certezza il campo di applicazione, le modalità e la tempistica degli adempimenti
a carico dei gestori. Si sottolinea che il D.Lgs. prevede uno o più successivi Decreti ministeriali attuativi per stabilire
le modalità di redazione della relazione di riferimento, con particolare riguardo alle metodiche di indagine e alle
sostanze pericolose da ricercare.
3.2.2 Applicazione delle Conclusioni BAT per la produzione di acciaio a forno elettrico
Conseguentemente alla pubblicazione a marzo 2012 della Decisione della Commissione Europea relativa alla
“Conclusioni sulle BAT (Best Available Techniques)” per la produzione di ferro ed acciaio, in ottemperanza a quanto
previsto dalla Direttiva IED, si sono avviate le procedure che dovranno portare al riesame delle AIA di tutti gli impianti
siderurgici, i quali dovranno essere adeguati alle nuove prescrizioni entro l’8 marzo del 2016 (4 anni dalla pubblicazione della Decisione).
La Regione Lombardia, considerando l’elevato numero di impianti per la produzione di acciaio da forno elettrico
presenti sul proprio territorio, ha avviato un tavolo tecnico, coinvolgendo gli enti territoriali interessati (Province e ARPA)
e Federacciai, al fine di condividere possibili indirizzi di carattere tecnico-normativo per l’uniforme applicazione sul
territorio regionale delle BAT riportate nella Decisione comunitaria. Nel corso del 2013 si sono succeduti gli incontri
sia del tavolo principale relativo agli indirizzi di carattere generale, sia di un sottogruppo dedicato al tema specifico
dell’implementazione dei sistemi di misurazione in continuo (SME) delle polveri al camino, previsto da una specifica
BAT. Federacciai ha partecipato attivamente ai lavori, formulando osservazioni e proposte in stretto coordinamento
con gli esperti ambientali di tutte le acciaierie associate (anche situate al di fuori della Regione).
Con specifico riferimento al sistema del monitoraggio in continuo (SME) per le emissioni di polveri al camino, è stato
inoltre istituito internamente a Federacciai un Gruppo di Lavoro dedicato ad approfondire da vicino le problematiche
tecniche, anche con l’ausilio di test effettuati direttamente sugli impianti.
Nei primi mesi del 2014 si è arrivati all’elaborazione del documento finale di coordinamento e indirizzo che, una
volta approvato in via ufficiale, sarà pubblicato in forma di Delibera Regionale, unitamente ad un modello di manuale
per la gestione dei sistemi SME applicati al settore di produzione acciaio da forno elettrico.
Come già avvenuto in passato, il lavoro portato avanti in Regione Lombardia potrà costituire un importante riferimento
per l’interpretazione e applicazione delle BAT per l’elettrosiderurgia su tutto il territorio nazionale.
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RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI
La partecipazione al tavolo di Federacciai e il confronto aperto condotto con le autorità, in termini generali ha consentito di evitare interpretazioni errate dei contenuti delle Conclusioni BAT e di contrastare efficacemente alcune posizioni
penalizzanti per le imprese espresse inizialmente da alcuni enti partecipanti. Permangono comunque alcune criticità
non definitivamente risolte con la stesura del documento finale, che richiederanno un successivo confronto in fase di
adeguamento alle prescrizioni AIA. In particolare l’installazione e la gestione dello SME nel caso del forno elettrico
potrebbe risultare particolarmente complessa, tenendo conto della discontinuità del ciclo produttivo, della fluidodinamica del flusso di emissione, delle caratteristiche geometriche dei camini (es: posizionamento dello strumento). Poiché
alcune problematiche, che si ritengono non del tutto risolte con gli indirizzi regionali, potranno essere pienamente
valutate solo in fase di effettiva realizzazione del sistema, la Regione si è resa disponibile a riconvocare il tavolo tra
un anno, per valutare la situazione alla luce dell’esperienza maturata nel frattempo dagli impianti.
3.3 Gestione dei rifiuti
3.3.1 Sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti - SISTRI
Nel mese di ottobre del 2013 il sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti, noto con l’acronimo di SISTRI, ha visto
l’avvio della piena operatività per un primo gruppo di soggetti della filiera della gestione dei rifiuti, nonostante una
serie di criticità, per lo più ancora irrisolte e costantemente segnalate dal Sistema Confindustriale, siano state negli
anni passati motivo di continue proroghe.
Nello specifico, il Ministero dell’Ambiente ha programmato un avvio scaglionato del SISTRI, garantendo al contempo
la sospensione dell’applicazione delle sanzioni relative a eventuali errori nell’uso del SISTRI sino al 31 dicembre
2014, nonché del contributo annuale previsto per il 2013. La prima scadenza del 1 ottobre 2013 ha quindi interessato solo una parte dei soggetti obbligati all’uso del SISTRI, rimandando al 3 marzo 2014 il coinvolgimento degli
altri utenti.
Sino al 31 dicembre 2014, vige pertanto il cd. “periodo a doppio binario”, durante il quale la tracciabilità dei rifiuti
è garantita sia dal SISTRI sia dal consueto impianto cartaceo (Registro di carico/scarico, Formulario di identificazione
del rifiuto, Modello unico di dichiarazione ambientale), il solo per il quale continuano a valere le sanzioni previste
dalla normativa ambientale.
Occorre sottolineare come i continui rinvii, gli aggiornamenti della normativa SISTRI e delle procedure informatiche del tutto disallineati con quanto invece indicato nei manuali messi a disposizione dal Ministero - e non in ultimo una
data incertezza sulle modalità di affidamento del servizio di tracciabilità dei rifiuti da parte del Ministero, abbiano
contribuito nel loro insieme a rendere difficoltoso per gli operatori del settore mantenersi aggiornati nel corso del
tempo.
In tale contesto, incerto e soggetto a continui cambiamenti, Federacciai ha assicurato il proprio supporto alle aziende associate, non solo aggiornando in modo tempestivo sulle modifiche normative e procedurali, e sulle scadenze
dell’entrata in piena operatività del SISTRI per i diversi soggetti obbligati al suo utilizzo, ma anche supportando le
eventuali richieste di intervento o chiarimento presso le autorità competenti.
Federacciai ha inoltre partecipato agli incontri e ai gruppi di lavoro di Confindustria, portando le istanze e le osservazioni proprie del settore siderurgico, e contribuendo ai documenti di posizione che hanno consentito di apportare
alcune modifiche al sistema e condizionare per quanto possibile, la sua entrata in piena operatività, alla risoluzione
delle principali criticità operative che rischiavano di mettere in seria difficoltà le normali attività gestionali delle aziende.
60
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI
3.3.2 Applicazione del regolamento “End of Waste” per i rottami ferrosi
La Commissione europea (Joint Research Centre -JRC, Institute for Prospective Technological Studies- IPTS) nel corso del
2013 ha avviato uno studio per valutare l’impatto sul mercato del rottame del Regolamento n. 333/2011 (cd. “End
of Waste” per i rottami metallici) a circa due anni dalla sua entrata in operatività. Lo studio intende indagare il grado
di applicazione del Regolamento nei diversi Stati membri, valutando l’efficacia delle sue disposizioni, l’impatto sui flussi
commerciali intraeuropei ed extraeuropei, gli eventuali effetti sul prezzo, sulla disponibilità e sulla qualità del rottame,
al fine di raccogliere indicazioni per un’eventuale revisione delle disposizioni comunitarie in materia. In questo contesto è stata avviata un’indagine attraverso la predisposizione di un questionario a cui sono stati invitati a rispondere
tutti i soggetti interessati (industria siderurgica e metallurgica, commercianti di rottame, autorità competenti), fornendo
informazioni di carattere quantitativo e qualitativo sui rottami e sulla loro classificazione (“Rifiuto” o “End of Waste”).
Se consideriamo i principali Paesi europei consumatori di rottame, il Regolamento UE n. 333/2011 sulla cessazione
della qualifica di rifiuto, ha di fatto trovato fino ad oggi piena applicazione solo in Italia (dove molte acciaierie non
sono autorizzate alla gestione del rottame-rifiuto o autorizzate per quantitativi limitati), mentre nel resto d’Europa il
rottame circola e viene generalmente acquisito dagli stabilimenti siderurgici con lo status di rifiuto, senza che questo
comporti particolari criticità. Alla luce di quanto sopra, e considerando che la possibilità di applicare il Regolamento
“End of Waste” è oggi un requisito essenziale per l’operatività di molte acciaierie italiane, Federacciai si è attivata al
fine di assicurare una risposta incisiva proveniente dall’Italia, primo Paese consumatore di rottame in UE, attraverso una
partecipazione attiva all’indagine della Commissione. È stata pertanto organizzata, anche grazie al coinvolgimento
di Nuovo Campsider, una raccolta dati interna che ha raggiunto un elevato grado di partecipazione e ha costituto
la base per una risposta unitaria del comparto siderurgico italiano alla consultazione della Commissione. I risultati
dell’indagine della Commissione saranno resi noti nel 2014.
3.4 Altri temi
Regolamento REACH
Il 1 giugno 2013 è scaduto il termine per effettuare la registrazione, ai sensi del Regolamento REACH, delle sostanze
prodotte o importate nel territorio dell’UE in quantitativi pari o superiori a 100 tonnellate all’anno per fabbricante o importatore, sostanze per le quali si era proceduto a effettuare la pre-registrazione entro il 30 novembre 2008 (sostanze
phase-in).
Federacciai ha fornito le necessarie indicazioni alle singole aziende associate interessate per verificare nel database
delle sostanze chimiche pubblicato sul sito web dell’ECHA (Agenzia europea delle sostanze chimiche) se le sostanze
di loro interesse fossero già state registrate REACH. Ciò ha consentito quindi di avviare i primi contatti con i membri
del SIEF/Consorzio di riferimento (e in particolare con il Lead Registrant), e di provvedere alla preparazione delle
informazioni necessarie per la registrazione REACH (identificazione e uguaglianza della sostanza, informazioni sul
pericolo, condivisione dei dati, usi, valutazione della sicurezza chimica, ecc.).
Sempre in ambito REACH, nel corso dell’anno l’ECHA ha poi proseguito l’attività di aggiornamento della Candidate
List (CL), vale a dire l’elenco in cui sono inserite le sostanze individuate come Substances of Very High Concern (SVHC).
Ricordiamo che le sostanze presenti in CL, a seguito di ulteriori valutazioni da parte delle Autorità con il supporto
di consultazione pubblica, sono progressivamente aggiunte a quelle già presenti nell’Allegato XIV del Regolamento
REACH, che ricomprende le sostanze soggette ad autorizzazione per la loro immissione sul mercato e il loro uso
nell’Unione Europea.
Considerato quindi il potenziale interesse e l’eventuale impatto sul processo produttivo, Federacciai ha svolto principalmente un’attività di aggiornamento e di supporto per le aziende associate interessate, in modo da assicurare la loro
compliance rispetto alla disciplina europea, con particolare riferimento agli obblighi di informazione, a cui devono
ottemperare le imprese, a partire dalla data di inclusione di una sostanza in CL.
61
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI
Materiali a contatto con le acque potabili
Nel corso del 2013 il Ministero della Sanità ha annunciato l’avvio del processo di revisione del Decreto Ministeriale
n. 174/2004, che regolamenta a livello nazionale i requisiti dei materiali utilizzati in impianti che prevedono il
contatto con le acque potabile.
L’iniziativa, che si concluderà presumibilmente nel 2014, è stata avviata tenendo in considerazione il lavoro svolto
e la documentazione già prodotta su tale tema da parte di alcuni Stati membri dell’Unione Europea, con l’intento di
individuare uno schema legislativo condiviso e di definire requisiti e metodologie comuni.
A seguito della richiesta di fornire il proprio contributo, avanzata dal Ministero al Sistema Confindustriale con particolare riferimento alle modifiche da apportare agli allegati tecnici del Decreto, Federacciai è stata coinvolta in qualità
di referente per i prodotti in acciaio nel gruppo di lavoro sui materiali metallici a contatto con le acque potabili.
Sono stati quindi coinvolti i tecnici esperti delle aziende interessate con i quali Federacciai si è confrontata per avere
un quadro aggiornato sulle iniziative in atto e sullo stato di fatto, e soprattutto concordare – con il supporto della
documentazione a disposizione a livello europeo – le osservazioni da presentare al Ministero in un documento di
posizione Confindustriale.
Considerando i risvolti commerciali e le possibili implicazioni sul mercato europeo dei materiali in acciaio utilizzati
in prodotti a contatto con le acque potabili, l’argomento ha visto la partecipazione attiva delle aziende associate
interessate che hanno condiviso e messo a disposizione di Federacciai il proprio know-how, consentendo così a
Federacciai di portare le istanze del settore siderurgico nei documenti di lavoro Confindustriali, che si andranno a
definire nel corso del 2014.
Gas fluorurati ad effetto serra
Nei primi mesi del 2013 sono diventati operativi alcuni importanti adempimenti per le imprese, in materia di riduzione delle emissioni di alcuni gas fluorurati ad effetto serra presenti in alcune tipologie di apparecchiature e applicazioni
industriali (ad esempio apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria, pompe di calore, sistemi di
protezione antincendio) previsti dal D.P.R. 27 gennaio 2012, n. 43, in attuazione del Regolamento n. 842/2006.
Federacciai ha svolto attività informativa nei confronti delle aziende, con particolare riferimento agli obblighi in capo
ai proprietari delle apparecchiature e impianti. Gli obblighi riguardano in particolare: la tenuta dei registri d’impianto;
la presentazione, entro il 31 maggio di ogni anno, di una dichiarazione relativa alle emissioni in atmosfera dell’anno
precedente; la responsabilità di avvalersi di personale e imprese in regola con l’iscrizione al Registro Nazionale delle
persone e delle imprese certificate.
62
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI
4
Attività di comunicazione
Nel corso del 2013, la comunicazione di Federacciai si è concentrata sull’obiettivo prioritario del consolidamento
della sua reputazione di rappresentante di un comparto industriale strategico per il Paese. E, in quanto tale, pienamente legittimato non solo a difendere gli interessi del comparto stesso, quanto, più in generale, dell’intero settore
manifatturiero italiano, di cui la produzione siderurgica è componente fondamentale.
Grazie alla credibilità e alla autorevolezza acquisite nel tempo, Federacciai ha quindi potuto dialogare con le maggiori istituzioni economico-politiche, rimarcando le problematiche più pressanti che, al di là della difficile situazione
economica domestica e internazionale, le cui cause sono da ricondursi a fenomeni difficilmente governabili (leggi
crisi congiunturale), hanno ulteriormente penalizzato il settore: dalla mancanza di una politica industriale per il Paese
agli alti costi energetici alle norme ambientali eccessivamente stringenti invocate dalla UE e fortemente minaccianti la
competitività del comparto.
A ciò si aggiungano situazioni specifiche – Ilva di Taranto, Terni, Lucchini – che hanno ormai raggiunto condizioni di
difficoltà permanente, in un quadro politico-giuridico peraltro spesso sconcertante – minando fortemente la tenuta di
una parte importante della produzione di acciaio nazionale e, dunque, della siderurgia italiana.
Sia sulle problematiche generali che specifiche, Federacciai ha potuto far sentire la propria voce – soprattutto per
via mediatica – ottenendo una forte e rispettosa attenzione (anche da parte di media che in altre epoche si erano
dimostrati poco ricettivi: si pensi ai mezzi radiofonici e televisivi), a riprova che l’impegno preso ormai da molti anni
di perseguire una comunicazione aperta, schietta, trasparente e non autoreferenziale ha permesso che Federacciai
non fosse più percepita come rappresentante di meri interessi particolari, ma come soggetto fortemente impegnato a
sostenere la crescita civile, oltreché economica, del Paese. Difendendo, prima di tutto, la competitività di un settore
come quello manifatturiero che era, resta, e sarà almeno per lungo tempo strategico per la nostra economia.
Tuttavia non si può tralasciare un fattore importante, forse decisivo: e cioè che l’autorevolezza della Federazione non
può che trarre alimento dall’autorevolezza dei suoi associati.
Ed è del tutto intuitivo che Federacciai non è un corpo artificioso, ma è composta da quegli stessi imprenditori – uomini
e donne – che, evidentemente, trasferiscono nella Federazione, condividono in essa i comportamenti e soprattutto i
valori che presiedono il loro modo di agire giorno dopo giorno.
A maggior ragione, se Federacciai può vantare una ormai consolidata – potremmo dire irrinunciabile – vocazione
alla trasparenza e al dialogo lo si deve al fatto che la trasparenza e il dialogo aperto con gli stakeholder sono divenuti
prima di tutto patrimonio comune degli imprenditori siderurgici italiani, consapevoli sul terreno della condivisione e del
confronto si gioca una «partita» decisiva dello sviluppo sostenibile. Obiettivo che non può che stare a cuore a tutti:
imprenditori, istituzioni, cittadini. E la comunicazione, in quanto strumento di dialogo e di confronto per eccellenza,
può dare, in questa «partita», un contributo prezioso.
63
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI
5
Rottame – Nuovo Campsider
Sono proseguite per tutto il 2013 le riunioni di Nuovo Campsider con la consueta cadenza mensile, con lo scopo di
rilevare i prezzi e le condizioni di mercato del rottame ferroso registrati dalle aziende facenti parte dell’associazione.
Nel corso dell’anno sono stati monitorati i dati relativi agli arrivi di materia prima, alle importazioni e alle esportazioni,
attraverso la diffusione e l’analisi delle statistiche periodiche prodotte da Federacciai.
A fine anno è stata inoltre coordinata una raccolta dati interna relativa alla classificazione del rottame acquisito dalle aziende associate (Rifiuto, “End of Waste”, Sottoprodotto), che ha costituito la base per elaborare la risposta di
Federacciai all’indagine avviata dalla Commissione europea sull’applicazione del Regolamento UE n.333/2011,
relativo alla cessazione della qualifica di rifiuto dei rottami metallici.
Il bilancio delle acquisizioni di rottame per il 2013, comprensivo dei rottami di ghisa, di HBI e dei recuperi interni,
è sintetizzato nella tabella seguente, ove sono evidenziate le variazioni percentuali rispetto all’anno precedente.
Bilancio acquisizioni rottame
Quantità totale
var. %
000 t.
2013/2012
19.602
-3
Fabbisogno totale
Fabbisogno d’acquisto
17.585
- 1,5
Mercato nazionale
11.841
- 5,7
Import:
- Mercato UE
3.695
8
- Paesi Terzi
2.241
20
La differenza tra il fabbisogno di acquisto e gli arrivi totali è imputabile alla variazione delle scorte
Elaborazione su dati Federacciai
Il bilancio degli arrivi dell’anno 2013, distinto per mese e provenienza, è il seguente:
Bilancio degli arrivi (rottame ferroso)
000 t.
Italia
Francia
Gennaio
1.030
72
Febbraio
984
78
Marzo
1.020
Aprile
Maggio
Altri Europa
Totale U.E.
123
87
1.312
149
1.461
138
63
1.263
168
1.431
69
123
88
1.300
250
1.550
1.039
85
169
114
1.407
153
1.560
1.115
80
180
135
1.510
257
1.767
Giugno
1.007
74
143
66
1.290
200
1.490
Luglio
1.053
61
155
110
1.379
157
1.536
373
18
115
64
570
91
661
Agosto
Germania
Paesi extra UE
Totale
Settembre
1.146
61
150
93
1.450
162
1.612
Ottobre
1.217
73
190
92
1.572
196
1.768
Novembre
1.064
70
158
76
1.368
183
1.551
Dicembre
Totale
793
71
153
98
1.115
275
1.390
11.841
812
1.797
1.086
15.536
2.241
17.777
Elaborazione su dati Federacciai
64
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI
La seguente figura rappresenta la distribuzione percentuale della provenienza degli arrivi.
Distribuzione percentuale della provenienza degli arrivi
Paesi extra UE
13 %
Altri Europa
6%
Francia
5%
Italia
66 %
Germania
10 %
Elaborazione su dati Federacciai
Si riporta di seguito la tabella dei prezzi medi mensili nazionali rilevati da Nuovo Campsider nel corso dell’anno,
relativamente alle categorie di rottame più frequentemente utilizzate, nonché il grafico che mostra l’andamento dell’indice negli ultimi cinque anni.
Prezzi medi mensili nazionali per categorie di rottame
Categorie
2013
E3
(01)
E40
(33)
E8
(50)
E5M
(40/41)
Indice
N.C.
(€/t)
(€/t)
(€/t)
(€/t)
Gennaio
295
325
315
270
147,79
Febbraio
280
305
300
260
140,44
Marzo
280
305
300
260
140,44
Aprile
280
305
300
260
140,44
Maggio
265
290
285
240
132,84
Giugno
240
265
260
210
120,34
Luglio
245
270
265
215
122,79
Agosto
255
280
275
225
127,70
Settembre
265
290
285
235
132,60
Ottobre
265
290
285
235
132,60
Novembre
285
310
305
250
142,16
Dicembre
285
310
305
250
142,16
Il nuovo indice N.C. viene calcolato con una media pesata delle categorie E3, E8, E40, 40/41,
con pesi rispettivamente pari a 50%, 30%, 10%, 10%. L’indice per il mese di Marzo 2006 è imposto pari a 100.
Elaborazioni su dati Nuovo Campsider
65
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI
Andamento Indice Nuovo Campsider dei prezzi del rottame
Indice
Nuovo Campsider
Marzo 2006=100
180
160
140
120
100
80
60
40
2013
2012
2011
2010
0
2009
20
Elaborazioni su dati Nuovo Campsider
Il nuovo indice Nuovo Campsider viene calcolato con una media pesata delle categorie E3, E8, E40, 40/41, con
pesi rispettivamente pari a 50%, 30%, 10%, 10%. L’indice imposto pari a 100 per il mese di Marzo 2006.
Il 2013 è stato caratterizzato da prezzi del rottame mediamente inferiori a quelli registrati nell’anno precedente.
Durante la prima metà dell’anno le quotazioni dopo una fase di sostanziale stabilità hanno seguito un trend in netta
discesa fino ad arrivare ad un minimo in corrispondenza di giugno, con un indice che rappresenta il valore più basso
degli ultime tre anni. Nel secondo semestre i prezzi hanno iniziato a crescere in maniera significativa per poi stabilizzarsi verso la fine dell’anno, su valori che comunque non sono tornati a raggiungere i livelli di gennaio.
66
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI
67
SOC
ENTI CO
4. SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI
Società consortile Gas Intensive
Riconversider
Unsider
CIETÀ ED
OLLEGATI
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE IV: SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI
1
Società consortile Gas Intensive
Situazione generale
La domanda di gas naturale in Italia nel 2013 ha subito un’ulteriore contrazione, come già avvenuto nel 2012, del
6,4% (dati elaborati da Staffetta Quotidiana) sui consumi dell’anno precedente. Il risultato più negativo si riferisce al
comparto dei produttori termoelettrici, -16,5%, mentre i consumi industriali, raggruppamento proprio dei soci e dei
clienti Gas Intensive, si attesta al -0,8%.
In tale contesto, Gas Intensive ha operato un grande sforzo organizzativo e gestionale per proseguire nelle sue attività creando valore per i consorziati e porre le basi per lo sviluppo futuro della Società, sforzo premiato dai risultati
esposti, nonostante le significative difficoltà in cui si è trovata ad operare.
La società
La società consortile a responsabilità limitata Gas Intensive svolge la propria attività nel settore del gas naturale, con
particolare riferimento a due attività specifiche, commercializzazione del gas naturale in favore delle proprie aziende
associate e gestione dello stoccaggio del gas naturale assegnato con il Decreto 130/2010. L’organizzazione della
società stessa è riferita a Business Unit che seguono direttamente ognuna una delle attività sopra riportate.
La Business Unit Gas si occupa della commercializzazione di gas ai Soci che scelgono di sottoscrivere un contratto di
fornitura con la Società Consortile. Tale attività rappresenta lo scopo principale della Società Consortile e viene svolta
con l’obiettivo di massimizzare i vantaggi economici da riconoscersi ai soci che hanno optato per l’acquisto del gas
dalla Società. L’attività quindi viene svolta tramite una politica di prezzi che consenta innanzitutto di raggiungere un
equilibrio della gestione, garantendo una copertura integrale dei costi operativi. La creazione poi di un differenziale
positivo tra il prezzo contrattuale praticato ai Soci oggetto di fornitura, già competitivo con le condizioni del mercato
esterno verificabile e verificato dai Soci in sede di negoziazione, ed i costi sostenuti per l’acquisto del gas e per la
gestione dell’attività di fornitura viene ricercato tramite la gestione di portafoglio, svolta attraverso la collaborazione
del Partner Tecnico.
Pur nelle difficoltà sul mercato del gas l’anno 2013 è stato caratterizzato dalla creazione di un risultato positivo per i
soci che sarà retrocesso in fornitura sotto forma di rettifica del prezzo contrattuale.
La Business Unit Stoccaggio si occupa della gestione della capacità di stoccaggio in dotazione alla Società Consortile a seguito del D. Lgs. 130/10. In particolare nel corso del 2013 si è avuta la fine dell’anno Stoccaggio
2012/2013, chiusura avvenuta il 31 marzo 2013, e i primi 9 mesi dell’anno Stoccaggio 2013/2014 durante i
quali la Business Unit ha avuto a disposizione dal 1 aprile 2013, 887 milioni di metri cubi di spazio di stoccaggio
disponibile di cui 121 milioni di metri cubi sotto forma di virtuale fisico (misure anticipatorie previste dal Decreto
130/2010).
Per l’attività di stoccaggio il risultato complessivo della BU Stoccaggio di competenza dei consorziati per l’esercizio
2013 è circa 4.400.000,00 Euro. Questo risultato positivo mostra comunque evidente come la variazione dello
scenario di mercato, ed in particolare la diminuzione del differenziale di prezzo estate/inverno, unitamente alle
modifiche normative, in particolare la modifica del sistema di assegnazione della capacità di stoccaggio, abbiano
profondamente modificato lo scenario e la redditività della attività di stoccaggio rispetto all’anno precedente.
Nel corso del 2013 si sono anche registrati ricavi per prestazioni di servizi di circa 310.000,00 Euro per la promozione del raggruppamento relativo alle misure di contenimento gas dell’anno 2013.
70
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE IV: SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI
2
Riconversider
Il 2013 è stato un esercizio positivo per la Società che ha risposto pienamente alle aspettative degli azionisti. Si sono
incrementati gli obiettivi di fatturato fissati ad inizio anno, e questo sia per quanto attiene la sede di Milano sia l’ufficio
di Vicenza. Tale aumento ha consentito di far fronte alla crescita dei costi di struttura dovuti alle operate assunzioni e
all’incremento dei costi di docenza sui Piani formativi sviluppati.
Nel 2013 la società ha provveduto a:
•
•
•
•
•
ampliare i servizi offerti, proponendo interventi non solo di formazione “classica”, ma collegati a processi
di innovazione tecnologica in atto nelle aziende, che ancora stanno investendo in impianti, macchinari e
tecnologia nonostante la situazione economica generale;
ampliare il “parco Clienti”, anche attraverso l’investimento su due figure professionali “commerciali” – una per
Milano, una per Vicenza;
ampliare i territori nei quali operare, consolidando o creando ex-novo partnership con enti o società ritenute
affidabili e competenti in materie affini;
modificare l’organizzazione interna, identificando meglio ruoli e mansioni delle persone, al fine di colmare
alcuni gap organizzativi esistenti ed impostare un nuovo sistema di gestione che aiuterà a ridurre i tempi di
gestione delle commesse aperte;
proporre iniziative promozionali (incontri, workshop, convegni) per divulgare il nome e le attività ad una
platea allargata di aziende.
I dati di consuntivo attestano un risultato soddisfacente considerato il contesto generale, con fatturati che si sono mantenuti nelle attività di consulenza e incrementati sensibilmente nei progetti finanziati. Le attività di consulenza sono state
in linea con l’anno precedente attestando l’impegno di tutta la struttura verso l’acquisizione di nuovi Clienti, anche a
fronte di considerevoli riduzioni delle commesse sui grandi Clienti, con i quali i rapporti sono ormai consolidati.
A fronte di 290 incarichi formalizzati nel 2012, nel 2013 la società ha stipulato oltre 300 contratti di consulenza
per un valore complessivamente fatturato di circa 1.298.000,00 Euro rispetto al dato 2012 di 1.331.000,00 Euro.
Le aziende coinvolte sono state oltre 200, dato simile all’annualità precedente.
Il complessivo fatturato da contributi è invece cresciuto sensibilmente rispetto all’annualità precedente (+26%) attestandosi ad un valore di 1.830.000,00 Euro rispetto a 1.436.000,00 Euro del 2012, grazie alle acquisizioni di piani
Fondimpresa dedicati alle tematiche ambiente e sicurezza non presenti l’anno precedente.
Sono state sviluppate complessivamente circa 11.000 ore di docenza che hanno coinvolto circa 3.550 dipendenti,
a fronte delle 8.800 ore erogate nel 2012.
L’organico è rimasto inalterato rispetto all’annualità precedente.
71
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE IV: SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI
Sviluppo e formazione
La società controllata da Riconversider ha chiuso il 2013 in equilibrio grazie alla buona tenuta delle attività di consulenza, incrementate rispetto all’annualità precedente, a fronte di una sensibile e prolungata diminuzione dei progetti
finanziati, dato costante degli ultimi tre esercizi.
Il fatturato derivante dall’attività di consulenza è infatti aumentato rispetto all’annualità precedente del 21% attestandosi ad un valore di 390.578,00 Euro, mentre i ricavi da contributi sono sensibilmente scesi passando da 229.089,00
Euro a 133.386,00 Euro.
Questi risultati rappresentano un chiaro indicatore che segnala la necessità di individuare nuove linee di business per
la società, anche con il supporto di nuovi soci o partner che possano rappresentare un valido aiuto nella gestione,
attraverso l’apporto di nuove attività.
Sul fronte interno non ci sono state modifiche per quanto attiene l’organico aziendale che è oggi composto da 1
Quadro e da 3 Impiegati diretti assunti a tempo indeterminato.
72
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE IV: SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI
3
Unsider
L’Ente, nel 2013, ha continuato a operare nelle attività di normazione in linea con gli anni precedenti:
•
•
•
•
•
•
•
recepimento come norme UNI delle EN e ISO di competenza;
definizione, tramite i competenti Organi Tecnici, della posizione italiana sui progetti di norma EN e ISO;
gestione delle 10 segreterie Europee ed Internazionali assegnate a Unsider;
informazione e divulgazione documenti tecnico normativi attraverso il sito UNIONE e via E-mail;
continuo aggiornamento delle banche dati di libera consultazione per gli associati;
assistenza agli Associati, attraverso lo “sportello” e gli altri Servizi Unsider;
rapporti con le Istituzioni e in particolare con il Ministero delle Infrastrutture nell’ambito dei prodotti da
costruzione.
Alcuni numeri per riassumere l’attività 2013:
•
•
•
•
•
48 le norme UNI pubblicate di competenza Unsider, di cui 19 UNI EN ISO e 29 UNI EN;
17 norme UNI EN pubblicate in lingua italiana;
115 progetti di norma votati da Unsider, di cui 34 prEN, 43 FprEN, 23 ISO/DIS e 15 ISO/FDIS;
39 riunioni gestite dai Funzionari Tecnici Unsider, di cui 25 di SC e GL nazionali e 14 di Organi Tecnici
CEN, ECISS e ISO di cui Unsider detiene la segretaria;
703 sono le posizioni occupate dagli esperti nominati dagli associati nei Gruppi di Lavoro e nelle Sotto
Commissioni, la cui ripartizione è evidenziata nel grafico sotto riportato.
Norme Unsider pubblicate 2012
Progetti di norma votati da Unsider
UNI
n° 0
UNI EN ISO
n° 19
prEN
n° 34
ISO/F DIS
n° 15
ISO/DIS
n° 23
UNI EN
n° 29
FprEN
n° 43
Riunioni gestite da Funzionari Unsider
Numero esperti designati negli OT dagli associati
35ˆSC
n° 4
OT ISO
n° 3
20ˆSC
n° 12
22ˆSC
n° 37
34ˆSC
n° 90
OT CEN/ECISS
n° 11
23ˆSC
n° 58
33ˆSC
n° 10
OT nazionali
n° 25
24ˆSC
n° 118
32ˆSC
n° 27
25ˆSC
n° 48
31ˆSC
n° 37
26ˆSC
n° 51
30ˆSC
n° 177
27ˆSC
n° 23
29ˆSC
n° 9
73
28ˆSC
n° 2
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE IV: SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI
Day Training
Organizzati nell’ambito dell’anno due Day Training a beneficio degli associati, su:
•
regolamento Prodotti da Costruzione (305/2011 CE). Dichiarazione di prestazione e marcatura CE
(cap. II);
•
marcatura CE: Componenti strutturali di acciaio secondo UNI EN 1090-1.
Revisione UNI 10897 “Carichi di rottami metallici - Rilevazione di radionuclidi con misure X e gamma”
Pubblicata nel luglio 2013 la seconda edizione della UNI 10897 nella quale è stata eliminata la richiesta di taratura
con frequenza biennale del portale presso un CENTRO SIT. Ancora, con la collaborazione di UNSIDER, si sta procedendo ad una integrale ulteriore revisione della stessa norma.
Verifica aggiornamento Banca Dati Nominativi UNSIDER
Tutti gli associati sono stati contattati fornendo loro l’elenco degli esperti che li rappresentavano negli Organi Tecnici
Unsider chiedendo di verificare e se necessario aggiornare i nominativi forniti e il database Unsider è stato aggiornato
sulla base dei riscontri ottenuti.
Rinnovo accordo ENI, Tenaris, Vniigaz-Gazprom
Rinnovato l’accordo di collaborazione con ENI, Tenaris e Vniigaz-Gazprom che per un altro triennio (2014-2017)
assegna ad Unsider la gestione della segreteria del Comitato Tecnico ISO/TC 67/SC 2 “Pipeline transportation
system”.
74
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE IV: SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI
75
AZ
ASSO
5. AZIENDE ASSOCIATE
ZIENDE
OCIATE
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE V: AZIENDE ASSOCIATE
Aziende associate al 31.12.2013
1
ACCIAI SPECIALI TERNI S.p.A.
2
ACCIAI SPECIALI ZORZETTO S.r.l.
3
ACCIAIERIA ARVEDI S.p.A.
4
ACCIAIERIA FONDERIA CIVIDALE S.p.A.
5
ACCIAIERIE BERTOLI SAFAU A.B.S. S.p.A.
6
ACCIAIERIE DI CALVISANO S.p.A.
7
ACCIAIERIE DI SICILIA S.p.A.
8
ACCIAIERIE E FERRIERE BREDINA S.r.l.
9
ACCIAIERIE VALBRUNA S.p.A.
10
ACCIAIERIE VENETE S.p.A.
11
ACCIAITUBI S.p.A.
12
AFV ACCIAIERIE BELTRAME S.p.A.
13
ALFA ACCIAI S.p.A.
14
ARCELOR MITTAL PIOMBINO S.p.A.
15
ARCELOR MITTAL VERDERIO S.r.l.
16
ARINOX S.p.A.
17
ARVEDI TUBI ACCIAIO S.r.l.
18
ASFO S.p.A.
19
ASO SIDERURGICA S.p.A. UNIPERSONALE
20
BETAFENCE ITALIA S.p.A.
21
BORUSAN MANNESMANN VOBARNO TUBI S.p.A.
22
C.B. TRAFILATI ACCIAI S.p.A.
23
CAMUSSO TUBI S.p.A.
24
CIMA S.p.A.
25
COGNE ACCIAI SPECIALI S.p.A.
26
D.P.G. PROFILATI S.r.l.
27
DALMINE S.p.A.
28
DIEFFE S.r.l.
29
DUFERDOFIN - NUCOR S.r.l.
30
EURE INOX S.r.l.
31
EUROFLEX S.p.A.
32
F.I.L. FABBRICA ITALIANA LAMIERE S.p.A.
33
F.M.A. FORGIATURA MODERNA ARESE S.p.A.
34
F.O.C. CISCATO S.p.A.
35
FACS FUCINE S.r.l.
36
FELB S.r.l.
37
FERALPI SIDERURGICA S.p.A.
38
FERRIERA ALTO MILANESE S.p.A.
78
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE V: AZIENDE ASSOCIATE
39
FERRIERA DI CITTADELLA S.p.A.
40
FERRIERA PONTE CHIESE S.p.A.
41
FERRIERA SIDERUMBRA S.p.A.
42
FERRIERA VALSABBIA S.p.A.
43
FERRIERA VALSIDER S.p.A.
44
FERRIERE NORD S.p.A.
45
FERROSIDER S.p.A.
46
FIAV L. MAZZACCHERA S.p.A.
47
FOMAS S.p.A.
48
FOMEC S.p.A.
49
FORGE FEDRIGA S.r.l.
50
FORGE MONCHIERI S.p.A.
51
FORGES S.p.A.
52
FORGIA RAPIDA S.r.l.
53
FORGIA DI BOLLATE S.p.A.
54
FORGIATURA A. VIENNA S.p.A.
55
FORGIATURA MAMÈ S.p.A.
56
FORGIATURA MARCORA S.r.l.
57
FORGIATURA MORANDINI S.r.l.
58
FORGIATURA S. GIORGIO S.p.A.
59
FORGIATURA TICINO S.r.l.
60
FORGIATURE VITALI S.r.l.
61
FORGITAL ITALY S.p.A.
62
FORONI S.p.A.
63
FRANCHINI ACCIAI S.p.A.
64
FRIULFORGIA S.r.l.
65
GIUSEPPE & F.LLI BONAITI S.p.A.
66
GSI LUCCHINI S.p.A.
67
I.T.A. S.p.A.
68
ILTA INOX S.p.A.
69
ILVA S.p.A.
70
ILVAFORM S.p.A.
71
INDUSTRIE RIUNITE ODOLESI I.R.O. S.p.A.
72
INOX FUCINE S.p.A.
73
IRE OMBA S.p.A.
74
ISPADUE S.p.A.
75
ITALCABLES S.p.A.
76
ITALFOND S.p.A.
77
ITLA S.r.l.
78
L.A.S. LAMINAZIONE ACCIAI SPECIALI S.p.A.
79
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE V: AZIENDE ASSOCIATE
79
L.I.M.A. LAVORAZIONE ITALIANA METALLI AFFINI S.p.A.
80
LAMINA S.p.A.
81
LEALI STEEL S.p.A.
82
LUCCHINI RS S.p.A.
83
LUCCHINI S.p.A.
84
M.A.B. METALLURGICA ALTA BRIANZA S.p.A.
85
MARCEGAGLIA S.p.A.
86
MAZZOLENI TRAFILERIE BERGAMASCHE S.p.A.
87
METALFER S.p.A.
88
METALLURGICA GRAFFIGNANA S.p.A.
89
METALLURGICA MARCORA S.p.A.
90
METALLURGICA PESSINA S.p.A.
91
METALLURGICA SIDERFORGE S.r.l.
92
METINVEST TRAMETAL S.p.A.
93
NLMK VERONA S.p.A.
94
NUNKI STEEL S.p.A.
95
NUOVA CMF S.r.l.
96
NUOVA COGEME S.r.l.
97
O.LA.N. OFFICINA LAMINAZIONE NASTRI S.r.l.
98
O.M.V. OFFICINE METALLURGICHE VENTURA S.p.A.
99
OFAR S.p.A.
100
OFFICINE MACCAFERRI S.p.A.
101
OLIFER ACP S.p.A.
102
ORI MARTIN S.p.A.
103
PAGLIANTI TUBI S.r.l.
104
POMETON S.p.A.
105
PROFILMEC S.p.A.
106
PROFILTUBI S.p.A.
107
REDAELLI TECNA S.p.A.
108
RIGANTI S.p.A.
109
RINGMILL S.p.A.
110
RIVA ACCIAIO S.p.A.
111
RIVECO GENERALSIDER S.p.A.
112
RIZZATO NASTRI ACCIAIO S.p.A.
113
RODACCIAI S.p.A.
114
RUBIERA SPECIAL STEEL S.p.A.
115
SALZGITTER MANNESMANN STAINLESS TUBES ITALIA S.r.l.
116
SESIA FUCINE S.r.l.
117
SIDER VASTO S.p.A.
118
SIDERALBA S.p.A. - INDUSTRIE SIDERURGICHE
80
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE V: AZIENDE ASSOCIATE
119
SIDERFORGEROSSI GROUP S.p.A.
120
SIDERURGICA LATINA MARTIN S.p.A.
121
SIPI S.p.A.
122
SNAR LAMINATI S.r.l.
123
SOCIETÀ DELLE FUCINE S.p.A.
124
STEFANA S.p.A.
125
STILMA S.p.A.
126
TECNOTUBI S.p.A.
127
TRAFILATI MARTIN S.p.A.
128
TRAFILCOOP Soc. Coop. A.r.l.
129
TRAFILERIA A. MAURI & FIGLI S.p.A.
130
TRAFILERIA CARLO CASATI S.p.A.
131
TRAFILERIA COLOMBO S.r.l.
132
TRAFILERIA DEL LARIO S.p.A.
133
TRAFILERIA LOMBARDA S.p.A.
134
TRAFILERIE E ZINCHERIE DI CELANO S.r.l.
135
TRAFILIX S.p.A.
136
TRAFILSPEC – I.T.S. S.r.l.
137
TRAFITAL S.p.A.
138
TRAFITEC S.r.l.
139
TRAVI E PROFILATI DI PALLANZENO S.r.l.
140
TRE VALLI ACCIAI S.p.A.
141
TUBIFICIO DI TERNI S.r.l.
142
UGITECH ITALIA S.r.l.
143
ZINCOFER S.r.l.
81
APPE
STATI
6. APPENDICE STATISTICA
ENDICE
ISTICA
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA
84
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA
INDICE
Tav. 1 Produzione mondiale di acciaio grezzo
2
Italia:
Tav. 2 Produzione di ghisa
4
Tav. 3 Produzione di acciaio
4
Tav. 4 Produzione di acciai speciali
4
Tav. 5 Produzione di prodotti siderurgici
5
Tav. 6 Produzione di tubi e altri prodotti
6
Tav. 7 Produzione di prodotti della prima trasformazione
6
Tav. 8 Consumo apparente di prodotti siderurgici
7
Tav. 9 Consegne per mercato
8
Tav. 10 Consegne per gruppi di prodotti e aree di mercato
10
Tav. 11 Scambi intra ed extra U.E.
12
Tav. 12 Occupazione siderurgia primaria
18
FONTE DATI: Federacciai, ISTAT, World Steel Association
1
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA
Tav. 1
Produzione mondiale di acciaio grezzo
000 t.
2009
2010
2011
2012
2013
Austria
5.662
7.206
7.474
7.421
7.943
Belgio
5.635
7.973
8.026
7.301
7.127
Finlandia
3.066
4.029
3.989
3.759
3.517
Francia
12.840
15.414
15.780
15.609
15.685
Germania
Grecia
Italia
32.670
2.000
19.842
43.830
1.821
25.750
44.284
1.934
28.735
42.661
1.247
27.252
42.645
1.030
24.080
Lussemburgo
2.141
2.548
2.521
2.208
2.090
Paesi Bassi
5.194
6.651
6.937
6.879
6.713
Portogallo
1.614
1.543
1.942
1.960
2.050
14.358
16.343
15.504
13.639
13.825
2.804
4.846
4.867
4.326
4.404
10.079
9.709
9.478
9.579
11.858
Spagna
Svezia
Regno Unito
Bulgaria
726
737
835
633
523
Rep. Ceca
4.594
5.180
5.583
5.072
5.171
Ungheria
1.403
1.678
1.746
1.542
883
692
655
568
805
198
Polonia
7.128
7.993
8.801
8.358
7.950
Romania
2.761
3.721
3.828
3.292
2.985
3.747
430
43
139.429
4.583
606
95
172.911
4.236
648
96
177.812
4.403
632
1
168.579
4.511
618
135
165.941
Albania
221
390
464
500
550
Bosnia-Herzegovina
519
592
649
700
722
Macedonia
270
292
386
217
100
Montenegro
130
130
140
120
70
Norvegia
595
520
610
700
605
Lettonia
Slovachia
Slovenia
Croazia
Unione Europea (28)
Serbia
1.061
1.254
1.324
346
396
Svizzera
Turchia
934
25.304
1.320
29.143
1.400
34.107
1.450
35.885
1.530
34.654
Altri Europa
38.627
29.034
33.641
39.080
39.918
Azerbaijan
120
120
120
120
173
Bielorussia
2.417
2.530
2.614
2.687
2.245
Kazakhstan
4.146
4.220
4.699
3.676
3.253
380
240
313
335
190
Russia
60.011
66.942
68.852
70.426
69.462
Ucraina
Uzbekistan
29.855
716
33.432
716
35.332
733
32.975
736
32.771
746
C.I.S.
97.645
108.200
112.663
110.955
108.840
9.286
13.009
12.891
13.507
12.415
267
278
282
277
322
El Salvador
56
64
97
72
118
Guatemala
224
274
294
334
385
Messico
14.132
16.870
18.110
18.073
18.208
Trinidad e Tobago
Stati Uniti
417
59.384
572
80.495
603
86.398
628
88.695
616
86.878
Nord America
83.766
111.562
118.675
121.586
118.942
Moldavia
Canada
Cuba
2
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA
Tav. 1a
Produzione mondiale di acciaio grezzo
000 t.
Argentina
Brasile
Cile
Colombia
Ecuador
Paraguay
Peru
Uruguay
Venezuela
Sud America
Algeria
Egitto
Ghana
Kenya
Libia
Mauritania
Marocco
Nigeria
Sud Africa
Tunisia
Uganda
Zaire
Zimbabwe
Africa
Iran
Israele
Giordania
Qatar
Arabia Saudita
Siria
Emirati Arabi Uniti
Medio Oriente
Cina
India
Indonesia
Giappone
RP Corea
Sud Corea
Malesia
Mongolia
Myanmar
Pakistan
Filippine
Singapore
Sri Lanka
Taiwan (R.o.C.)
Tailandia
Vietnam
Asia
Australia
Nuova Zelanda
Oceania
Mondo
2009
4.013
26.506
1.308
1.053
259
54
718
57
3.808
37.776
597
5.541
25
20
914
5
499
100
7.484
155
30
30
0
15.400
10.908
300
150
1.448
4.690
70
90
17.656
577.070
63.527
3.501
87.534
1.300
48.572
5.354
35
25
800
824
664
30
15.814
3.646
2.700
811.396
5.249
765
6.014
1.238.116
2010
5.138
32.948
1.011
1.213
372
59
880
65
2.207
43.893
662
6.676
25
20
825
5
485
100
7.617
150
30
30
0
16.625
11.995
300
150
1.970
5.015
70
500
20.000
638.743
68.976
3.664
109.599
1.300
58.914
5.694
35
25
800
1.050
728
30
19.755
4.145
4.314
917.772
7.296
853
8.149
1.432.753
2011
5.611
35.220
1.615
1.287
463
30
877
81
2.980
48.164
551
6.485
25
20
100
5
654
100
7.546
150
30
30
0
15.696
13.197
300
150
2.038
5.275
70
2.000
23.030
701.968
73.471
3.621
107.601
1.300
68.519
5.941
35
25
850
1.200
752
30
20.178
4.238
4.900
994.629
6.404
844
7.248
1.536.997
3
2012
4.995
34.524
1.671
1.302
425
44
981
78
2.359
46.379
557
6.627
25
20
315
5
539
100
6.938
150
30
30
0
15.336
14.463
300
150
2.145
5.203
10
2.408
24.679
731.040
77.264
2.254
107.232
1.280
69.073
5.612
35
25
850
1.260
688
30
20.664
3.328
5.298
1.025.933
4.893
912
5.805
1.559.170
2013
5.186
34.163
1.323
1.236
600
45
1.109
91
2.139
45.892
440
6.754
25
20
712
5
558
100
7.160
150
30
30
0
15.984
15.422
300
150
2.236
5.352
10
2.878
26.348
779.040
81.213
2.400
110.573
1.250
66.061
5.900
40
30
972
1.300
434
30
22.282
3.500
5.550
1.080.575
4.688
900
5.588
1.606.737
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA
Tav. 2
Produzione di ghisa e Fe-Mn carburato
000 t.
Totale
Tav. 3
2009
2010
2011
2012
2013
5.687
8.557
9.838
9.424
6.933
Produzione di acciaio
000 t.
Forno elettrico
Convertitore LD
Totale
2009
2010
2011
2012
2013
14.030
17.163
18.843
17.939
17.282
5.812
8.587
9.892
9.312
6.798
19.842
25.750
28.735
27.251
24.080
di cui:
- Colata continua
18.906
24.644
27.360
25.986
22.890
- Lingotti
802
956
1.229
1.116
1.043
- Spillato per getti
134
150
146
149
147
2009
2010
2011
2012
2013
874
2.513
2.584
2.089
2.137
2.969
4.865
5.591
5.111
4.810
56
108
145
110
153
1.218
1.587
1.602
1.702
1.553
0
0
0
0
0
905
1.600
1.998
1.693
1.738
- costruzioni usi particolari
486
1.007
1.187
1.065
783
- boro
279
519
600
475
526
Tav. 4
Produzione di acciai speciali
000 t.
Non legato
Legato
di cui:
- Si-Mn
- inossidabili
- caratteristiche fisiche speciali
- costruzioni impieghi meccanici
- altri (*)
Totale
25
44
59
66
57
3.843
7.378
8.175
7.200
6.947
(*) Comprende:
- legati da utensili
- cuscinetti a rotolamento
- rapidi
4
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA
Tav. 5
Produzione di prodotti siderurgici
000 t.
Travi, rotaie e armamento
2009
2010
2011
2012
2013
1.133
1.179
1.210
1.141
1.097
Tondo per cemento armato
3.976
3.315
3.571
3.511
3.268
Vergella
3.518
3.941
3.891
3.687
3.588
Laminati mercantili
2.518
3.726
4.215
3.477
3.499
11.145
12.161
12.888
11.815
11.452
- di cui in acciaio speciale
1.247
2.771
3.141
2.613
2.809
Coils
6.745
9.973
11.669
11.888
10.100
0
0
0
0
0
155
167
189
139
158
Lamiere a caldo da treno
2.201
2.476
2.573
2.483
1.856
Totale laminati a caldo piani
9.101
12.615
14.431
14.510
12.114
- di cui in acciaio speciale
1.170
1.404
1.379
1.434
1.235
20.246
24.776
27.319
26.325
23.566
2.417
4.175
4.520
4.047
4.044
Lamiere a freddo
3.885
5.005
5.708
5.563
5.183
Lamiere zincate
2.518
3.293
4.026
3.971
3.973
Totale laminati a caldo lunghi
Nastri a caldo da treno
Larghi piatti
Totale laminati a caldo
- di cui in acciaio speciale
Altri prodotti siderurgici (freddo e rivestiti)
Lamiere con rivestimenti organici
442
495
451
515
593
Altri (*)
423
402
447
334
274
(*) Comprende:
- Banda e lamiere stagnate e cromate
- Lamiere elettrozincate
- Lamiere con altri rivestimenti metallici
- Lamiere e bande magnetiche
5
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA
Tav. 6
Produzione di prodotti fucinati
000 t.
2009
2010
2011
2012
2013
880
996
1.191
1.124
1.095
2009
2010
2011
2012
2013
Trafilati in Fe, Carbonio e automatici (non legati)
433
724
819
712
715
Nastri da treno laminati a freddo < 600 mm
276
349
342
322
302
1.080
1.300
1.352
1.257
1.283
Fucinati, cerchioni e ruote laminate
Tav. 7
Produzione prodotti della 1° trasformazione
000 t.
Derivati vergella (escluso reti elettrosaldate)
6
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA
Tav. 8
Consumo apparente di prodotti siderurgici
000 t.
2009
Totale generale
Totale semilavorati
Totale laminati
di cui: prodotti lunghi
di cui: prodotti piani
Totale travi
2010
2011
2012
2013
22.742
28.729
29.872
25.036
25.198
2.064
3.360
3.193
2.277
2.308
20.679
25.369
26.679
22.759
22.890
9.388
10.913
11.478
9.491
8.938
11.290
14.456
15.202
13.267
13.952
695
723
740
604
579
di cui: ali larghe
316
337
324
259
245
di cui: IPE
190
193
187
152
136
di cui: altre travi
188
194
228
192
199
32
37
21
26
21
1.861
2.987
3.589
3.004
3.066
Palancole
Totale laminati mercantili
di cui: barre
1.087
1.998
2.554
2.174
2.291
di cui: profilati
340
482
513
360
302
di cui: piatti
434
507
522
470
473
127
52
165
156
162
Tondo per cemento armato
3.424
2.936
2.794
2.148
1.569
Vergella
3.250
4.177
4.168
3.553
3.541
Lamiere a caldo e larghi piatti
1.763
1.955
2.060
1.745
1.489
73
106
140
150
168
3.567
5.060
5.513
5.194
5.827
Rotaie e armamento
Nastri a caldo < 600 mm
Coils
Banda, stagnata e cromata
Lamiere zincate e riv. metallici
Lamiere elettrozincate
657
683
723
647
723
2.269
2.874
2.958
2.421
2.559
214
216
190
140
143
Lamiere a rivestimento organico
495
623
657
516
451
Lamierini magnetici
353
543
588
519
534
1.898
2.396
2.373
1.933
2.057
Lamiere a freddo e banda nera
Tav. 8a
Consumo fisico (*)
000 t.
2009
2010
2011
2012
2013
Semilavorati
5.289
7.350
7.395
6.003
5.506
Coils
5.629
7.658
8.809
7.850
8.234
(*) Include la parte di prodotto destinato alla rilaminazione per la produzione di prodotti siderurgici (ex ceca)
7
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA
Tav. 9
Consegne per mercato
000 t.
Mercato interno (*)
Altri paesi U.E. (28)
2009
2010
2011
2012
2013
2009
2010
2011
2012
2013
Acciaio di qualità e speciale
16.296
19.219
20.143
18.285
17.015
4.613
6.275
7.358
7.395
6.539
Semilavorati
Totale
1.340
1.951
2.285
2.021
1.812
330
611
582
442
420
Lunghi
7.871
8.822
9.157
7.941
7.433
1.841
1.951
2.158
2.062
2.014
Piani a caldo
3.938
4.564
4.782
4.786
4.147
1.075
1.640
2.089
2.086
1.558
Piani a freddo
1.081
1.449
1.424
1.363
1.329
497
703
701
815
657
Finali
2.066
2.433
2.495
2.174
2.294
870
1.370
1.828
1.990
1.890
13.742
15.062
15.459
14.062
12.857
4.056
5.136
6.119
6.370
5.541
Acciaio di qualità
Totale
Semilavorati
497
590
695
567
490
218
247
227
179
167
Lunghi
7.030
6.965
7.052
6.057
5.414
1.565
1.397
1.508
1.474
1.416
Piani a caldo
3.435
4.067
4.266
4.396
3.834
979
1.507
1.937
1.999
1.488
Piani a freddo
Finali
714
1.007
951
868
825
424
615
619
728
580
2.066
2.433
2.495
2.174
2.294
870
1.370
1.828
1.990
1.890
Acciaio speciale
Totale
2.554
4.157
4.684
4.223
4.158
557
1.139
1.239
1.025
998
Semilavorati
843
1.361
1.590
1.454
1.322
112
364
355
263
253
Lunghi
841
1.857
2.105
1.884
2.019
276
554
650
588
598
Piani a caldo
503
497
516
390
313
96
133
152
87
70
Piani a freddo
367
442
473
495
504
73
88
82
87
77
(*) Escluso lingotti, semilavorati e coils per rilaminazione in Italia
8
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA
000 t.
Paesi extra U.E.
Totale
Semilavorati
Lunghi
Piani a caldo
Piani a freddo
Finali
Totale
2009
2010
2011
2012
2013
2009
2010
2011
2012
2013
2.217
2.575
2.657
3.469
3.195
23.126
28.069
30.158
29.149
26.749
70
270
141
154
101
1.740
2.832
3.008
2.617
2.333
1.208
1.034
1.247
1.678
1.776
10.920
11.807
12.562
11.681
11.223
753
1.001
954
1.170
834
5.766
7.205
7.825
8.042
6.539
81
116
117
128
108
1.659
2.268
2.242
2.306
2.094
105
154
198
339
376
3.041
3.957
4.521
4.503
4.560
1.734
1.724
2.002
2.687
2.650
19.532
21.922
23.580
23.119
21.048
Acciaio di qualità
Totale
Semilavorati
27
106
62
34
10
742
943
984
780
667
1.094
813
1.097
1.515
1.626
9.689
9.175
9.657
9.046
8.456
443
553
542
684
543
4.857
6.127
6.745
7.079
5.865
65
98
103
115
95
1.203
1.720
1.673
1.711
1.500
105
154
198
339
376
3.041
3.957
4.521
4.503
4.560
483
851
655
782
545
3.594
6.147
6.578
6.030
5.701
43
164
79
120
91
998
1.889
2.024
1.837
1.666
Lunghi
114
221
150
163
150
1.231
2.632
2.905
2.635
2.767
Piani a caldo
310
448
412
486
291
909
1.078
1.080
963
674
16
18
14
13
13
456
548
569
595
594
Lunghi
Piani a caldo
Piani a freddo
Finali
Acciaio speciale
Totale
Semilavorati
Piani a freddo
9
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA
Tav. 10
Consegne per gruppi di prodotti e aree di mercato
000 t.
Semilavorati (*)
Italia
Altri U.E.
Altri Europa occidentale
Europa centrale/orientale
U.S.A.
Lunghi a caldo
2009
2010
2011
2012
2013
2009
2010
2011
2012
2013
1.340
1.951
2.285
2.021
1.811
7.871
8.822
9.157
7.942
7.433
112
246
235
208
234
1.841
1.951
2.158
2.061
2.014
15
67
42
14
16
280
370
248
293
298
1
0
0
0
0
47
29
24
45
28
15
35
42
88
57
82
76
51
67
35
Altri America
3
80
5
5
6
70
125
56
73
18
Vicino e medio oriente
0
25
0
15
7
64
51
76
62
11
India
11
22
10
7
5
11
5
1
2
1
Cina
0
2
1
1
3
5
6
40
4
8
Giappone
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Sud/est Asiatico
25
18
24
17
7
14
22
7
8
8
Altri Asia
0
0
0
0
0
4
0
10
0
0
Africa
0
21
16
7
0
630
350
732
1.122
1.366
Austalia/Oceania
0
0
0
0
0
1
1
4
2
3
Paesi non specificati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Totale paesi extra U.E.
Totale mondo
71
270
141
154
101
1.208
1.034
1.248
1.677
1.776
1.522
2.467
2.661
2.383
2.146
10.919
11.806
12.562
11.681
11.223
(*) Utilizzati per la produzione di prodotti secondari o esportati nei paesi extra U.E.
10
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA
000 t.
Piani a caldo
Altri prodotti piani
2009
2010
2011
2012
2013
2009
2010
2011
2012
2013
Italia
3.938
4.565
4.781
4.786
4.147
3.147
3.882
3.919
3.536
3.623
Altri U.E.
1.075
1.640
2.089
2.087
1.558
1.368
2.073
2.528
2.805
2.548
346
372
388
414
335
127
191
211
209
239
0
0
0
1
0
1
1
3
19
28
53
Altri Europa occidentale
Europa centrale/orientale
U.S.A.
Altri America
Vicino e medio oriente
3
4
42
134
69
3
2
9
82
173
219
249
279
159
5
4
2
10
7
57
133
98
162
77
29
49
66
87
88
India
45
37
66
49
0
0
0
0
0
0
Cina
54
68
11
15
15
0
0
1
4
5
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
23
12
12
9
1
0
0
0
2
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
64
Giappone
Sud/est Asiatico
Altri Asia
Africa
52
156
87
107
176
20
22
24
53
Austalia/Oceania
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Paesi non specificati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
753
1.001
954
1.170
834
186
270
315
466
483
5.767
7.205
7.824
8.043
6.539
4.702
6.225
6.762
6.808
6.654
Totale paesi extra U.E
Totale mondo
11
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA
Tav. 11
Scambi intra ed extra U.E.
000 t.
Importazioni
Esportazioni
2009
2010
2011
2012
2013
2009
2010
2011
2012
2013
8.160
11.316
14.675
12.847
11.522
0
1
1
0
0
Materie prime
Minerale di ferro
Minerale di manganese
Rottame di acciaio
Rottame di ghisa
Totale
Ferroleghe
77
55
82
105
27
0
0
0
0
0
3.322
4.596
5.747
5.263
4.957
325
423
318
326
254
52
75
68
84
45
7
5
4
4
5
11.611
16.042
20.572
18.299
16.551
332
429
323
330
259
649
878
984
941
931
23
26
29
40
40
2.611
3.569
3.638
3.163
3.192
544
877
870
798
667
Semilavorati
Lingotti e semilavorati
12
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA
000 t.
Saldo
2009
2010
2011
2012
2013
- 8.160
- 11.315
-14.674
-12.847
-11.522
Materie prime
Minerale di ferro
Minerale di manganese
Rottame di acciaio
Rottame di ghisa
Totale
Ferroleghe
- 77
- 55
- 82
-105
-27
- 2.997
- 4.173
- 5.429
- 4.937
- 4.703
- 45
- 70
- 64
- 80
- 40
- 11.279
- 15.613
- 20.249
-17.969
-16.292
- 626
- 852
- 955
- 901
- 891
- 2.067
- 2.692
- 2.768
-2.365
-2.525
Semilavorati
Lingotti e semilavorati
13
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA
Tav. 11a
Scambi intra ed extra U.E.
000 t.
Importazioni
Esportazioni
2009
2010
2011
2012
2013
2009
2010
2011
2012
2013
119
128
106
98
113
184
140
146
169
177
Travi ali parallele (I+U)
82
81
80
58
64
230
207
223
248
215
Palancole
33
38
23
28
23
1
1
2
2
2
Prodotti lunghi
Travi ali larghe
Laminati mercantili
275
454
695
487
522
1.051
1.075
1.195
1.037
986
Tondo per cemento armato
186
203
180
107
50
858
683
969
1.457
1.743
Vergella
936
1.271
1.290
981
1.060
702
734
748
829
873
Rotaie e armamento
Totale
14
17
28
14
19
149
245
204
221
142
1.645
2.192
2.402
1.773
1.851
3.175
3.085
3.487
3.963
4.138
428
496
548
481
492
1.226
1.595
1.790
1.888
1.557
Prodotti piani
Lamiere a caldo e larghi piatti
Nastri a caldo < 600 mm
58
93
90
82
72
222
278
291
249
228
Coils
3.369
4.568
5.009
3.576
4.809
1.466
1.823
1.959
2.109
1.562
Lamiere a freddo
1.151
1.355
1.358
1.076
1.337
757
1.024
1.022
1.181
992
Banda nera
23
30
25
19
52
17
13
13
14
15
Lamierini magnetici
383
581
625
556
575
30
39
38
37
41
Banda stagnata
518
547
583
532
609
51
59
72
72
56
Lamiere cromate
Lamiere zincate a caldo
79
88
97
80
117
11
9
7
8
4
706
959
959
776
807
789
1.281
1.789
2.086
2.019
Lamiere elettrozincate
117
88
72
51
61
94
120
149
128
98
Lamiere a rivestimento organico
211
298
381
268
198
179
173
194
245
336
Lamiere con altri rivest. metallici
119
172
182
122
88
27
70
52
46
46
7.619
9.217
4.869
6.484
7.376
8.063
6.954
9.392 11.068
8.044
9.569
10.863
12.026
11.092
Totale
7.162
9.275
9.929
Totale Prodotti
8.807
11.467
12.331
14
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA
000 t.
Saldo
2009
2010
2011
2012
2013
65
12
40
71
64
Travi ali parallele (I+U)
148
126
143
190
151
Palancole
- 32
- 37
- 21
- 26
- 21
Laminati mercantili
776
621
500
550
464
Tondo per cemento armato
672
480
789
1.350
1.693
- 234
- 537
- 542
- 152
- 187
Prodotti lunghi
Travi ali larghe
Vergella
Rotaie e armamento
Totale
135
228
176
207
123
1.530
893
1.085
2.190
2.287
798
1.099
1.242
1.407
1.065
Prodotti piani
Lamiere a caldo e larghi piatti
Nastri a caldo < 600 mm
Coils
Lamiere a freddo
Banda nera
164
185
201
167
156
- 1.903
- 2.745
- 3.050
- 1.467
- 3.247
- 394
- 331
- 336
105
- 345
-6
- 17
- 12
-5
- 37
Lamierini magnetici
- 353
- 542
- 587
- 519
- 534
Banda stagnata
- 467
- 488
- 511
- 460
- 553
Lamiere cromate
- 68
- 79
- 90
- 72
- 113
83
322
830
1.310
1.212
Lamiere zincate a caldo
Lamiere elettrozincate
- 23
32
77
77
37
Lamiere a rivestimento organico
- 32
- 125
- 187
- 23
138
Lamiere con altri rivest. metallici
- 92
- 102
- 130
- 76
- 42
- 2.293
- 2.791
- 2.553
444
- 2.263
- 763
- 1.898
-1.468
2.634
24
Totale
Totale Prodotti
15
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA
Tav. 11b
Scambi intra ed extra U.E.
000 t.
Importazioni
Esportazioni
2009
2010
2011
2012
2013
2009
2010
2011
2012
2013
Tubi senza saldatura
348
418
527
458
465
585
597
706
715
569
Tubi saldati
220
217
264
214
221
2.007
2.254
2.460
2.512
2.422
10
13
9
6
6
26
31
39
32
35
1° trasformazione
Semilavorati fucinati
Fucinati in barre
35
49
67
73
68
29
47
68
63
47
Barre e profilati, trafilati
66
118
139
120
112
542
772
878
788
772
Filo
141
180
189
157
156
297
371
407
444
421
Nastro a freddo < 600 mm
121
155
140
127
162
201
266
290
277
275
Totale
941
1.150
1.335
1.155
1.190
3.687
4.338
4.848
4.831
4.541
2° trasformazione
Profilati per armature miniere e
materiale per impalcature
47
51
47
39
33
82
88
101
107
119
Accessori per tubi
36
36
37
42
33
121
137
151
148
148
Lamiere striate
1
3
3
1
0
5
6
6
4
4
Graniglie
53
55
62
49
47
0
0
0
0
0
Polveri
27
38
41
42
42
0
0
0
0
0
Flange
38
31
36
33
30
103
126
134
138
142
Totale
196
214
226
206
185
311
357
392
397
413
Bulloni e viti
73
114
141
105
106
220
286
317
314
316
Catene
24
20
24
30
22
23
30
32
30
26
Altri prodotti
Ancore e ancorotti
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
Cavi, corde e trefoli
45
47
53
44
47
125
167
154
130
111
Molle
22
27
33
30
29
29
33
39
36
40
Punte e chiodi
22
23
21
17
17
10
11
11
9
9
Corde spin., tele, griglie e reti
53
53
59
41
36
173
235
251
236
297
120
145
167
155
159
329
357
393
412
406
1
3
20
3
7
43
54
190
42
58
47
50
62
69
63
43
52
52
48
47
Lavori
Assi, ruote e loro parti
Getti
Altri fucinati e stampati
Totale
45
63
67
30
34
289
301
344
209
202
454
546
648
525
521
1.285
1.527
1.784
1.467
1.513
16
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA
000 t.
Saldo
2009
2010
2011
2012
2013
237
179
179
257
104
1.787
2.037
2.196
2.298
2.201
16
18
30
26
29
1° trasformazione
Tubi senza saldatura
Tubi saldati
Semilavorati fucinati
Fucinati in barre
-6
-2
1
- 10
- 21
Barre e profilati, trafilati
476
654
739
668
660
Filo
156
191
218
287
265
Nastro a freddo < 600 mm
Totale
80
111
150
150
113
2.746
3.188
3.513
3.676
3.351
2° trasformazione
Profilati per armature miniere e
materiale per impalcature
35
37
54
68
86
Accessori per tubi
85
101
114
106
115
Lamiere striate
4
3
3
3
4
Graniglie
- 53
- 55
- 62
- 49
- 47
Polveri
- 27
- 38
- 41
- 42
- 42
Flange
71
95
98
105
112
Totale
115
143
166
191
228
147
172
176
209
210
-1
10
8
0
4
Altri prodotti
Bulloni e viti
Catene
Ancore e ancorotti
Cavi, corde e trefoli
Molle
Punte e chiodi
-1
0
0
0
0
80
120
101
86
64
7
6
6
6
11
-12
-12
- 10
-8
-8
Corde spin., tele, griglie e reti
120
182
192
195
261
Lavori
247
209
212
226
257
Assi, ruote e loro parti
42
51
170
39
51
Getti
-4
2
- 10
- 21
- 16
Altri fucinati e stampati
244
238
277
179
168
Totale
831
981
1.136
942
992
17
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA
Tav. 12
Occupazione siderurgia primaria
2009
2010
2011
2012
2013
29.715
29.320
28.934
28.479
28.103
7.918
7.873
7.976
7.854
7.944
37.633
37.193
36.910
36.333
36.047
Occupati fine anno
Operai ed apprendisti
Impiegati
Totale
Ore lavorate (000)
Operai ed apprendisti
41.110
46.389
47.324
44.819
41.824
Impiegati
12.531
13.036
13.301
12.811
12.571
Totale
53.641
59.423
60.625
57.630
54.396
9.280
4.618
2.310
2.929
5.085
780
496
253
332
450
10.060
5.114
2.562
3.261
5.533
Operai ed apprendisti
442
116
67
42
17
Impiegati
217
64
53
19
6
Totale
659
180
120
61
23
2.672
2.841
2.842
2.714
2.507
364
344
355
342
342
3.035
3.184
3.197
3.056
2.847
Ore C.I.G. (000)
Operai ed apprendisti
Impiegati
Totale
Pensionamento anticipato
Ore di assenza: (000)
Malattia ed infortuni
Operai ed apprendisti
Impiegati
Totale
Ferie e festività
Operai ed apprendisti
8.842
7.234
7.919
8.013
7.663
Impiegati
2.506
2.042
2.070
2.224
2.284
11.348
9.267
9.990
10.237
9.946
245
198
222
375
144
32
10
8
39
8
277
208
230
414
152
Totale
Sciopero
Operai ed apprendisti
Impiegati
Totale
Altre cause
Operai ed apprendisti
603
718
898
964
865
Impiegati
151
150
141
152
142
Totale
754
868
1.038
1.116
1.007
18
RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA
19
Federacciai
Sede
Viale Sarca 336, 20126 Milano
Tel. +39 02 66146.1
Fax +39 02 66146.219
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Uffici di Bruxelles
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Tel. +32 2 2310285
Fax +32 2 2311974
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Relazione Annuale 2013