Assemblea Annuale 2014 L’INDUSTRIA SIDERURGICA ITALIANA Relazione Annuale L’acciaio è un materiale prezioso, pulito e riciclabile al cento per cento, che mantiene inalterate le sue proprietà una volta riciclato. Per queste ragioni l’acciaio è oggi il materiale più riciclato al mondo. L’acciaio è un materiale unico per resistenza, durevolezza, versatilità e duttilità, caratteristiche che ne favoriscono l’impiego in infinite applicazioni, essenziali per le moderne società sviluppate. In particolare l’acciaio è un materiale fondamentale e insostituibile nelle opere di ingegneria, nel settore dell’edilizia e delle costruzioni, della meccanica, dei trasporti, della produzione e trasporto di energia, delle comunicazioni e dell’agroalimentare. L’acciaio con i suoi molteplici utilizzi è presente nella vita di tutti i giorni: dalle strutture che sorreggono le case in cui abitiamo alle automobili e agli altri mezzi con cui ci spostiamo, dagli elettrodomestici all’arredamento dei nostri appartamenti e uffici, dagli utensili di uso quotidiano alle posate con cui mangiamo, fino ad arrivare alle opere d’arte, ai gioielli e persino alla penna a sfera. L’impiego dell’acciaio risulta inoltre fondamentale per lo sviluppo dell’economia in una direzione sempre più ecosostenibile, tenendo conto non solo della sua completa riciclabilità, ma anche del suo largo utilizzo in applicazioni utili ad un uso efficiente delle risorse: si pensi alla produzione di energia da fonti rinnovabili (ad esempio l’energia eolica), alle strutture per la raccolta e il trasporto della risorsa idrica, alla rimodulazione del trasporto per l’alta velocità ferroviaria. Anche i sottoprodotti derivanti dai processi di produzione dell’acciaio sono oggi utilizzati in maniera sostenibile ad esempio nella produzione del cemento e nella realizzazione di opere stradali. L’Italia è il secondo Paese Europeo (dopo la Germania) per produzione di acciaio, con 24,1 milioni di tonnellate nel 2013, e il primo per volume di riciclo di rottame ferroso, con circa 20 milioni di tonnellate annue di materiale che viene rifuso nelle acciaierie nazionali. Federacciai è la Federazione che rappresenta le Imprese Siderurgiche Italiane, fa parte di Confindustria e conta ad oggi circa 150 aziende associate che realizzano e trasformano oltre il 95% della produzione italiana di acciaio. Federacciai è nata con l’obiettivo di tutelare, supportare e mettere in relazione tra loro le aziende produttrici, trasformatrici e distributrici di acciaio e prodotti siderurgici affini. Inoltre, come principale portavoce delle aziende del settore, promuove le politiche industriali a sostegno del comparto attraverso iniziative in campo economico, politico e tecnico-scientifico. La Federazione lavora per dare visibilità, in Italia e all’estero, al settore siderurgico evidenziandone le caratteristiche economiche, le articolazioni e l’evoluzione produttiva e commerciale. A questo scopo Federacciai sostiene tutte le azioni che rafforzano la capacità delle imprese siderurgiche di competere sul mercato, nazionale e internazionale, e sostiene le politiche economiche volte a risolvere le criticità del settore. Federacciai, inoltre, partecipa agli organi di gestione e alle commissioni di varie organizzazioni italiane e internazionali. INDICE ORGANI STATUTARI pag. 5 1 2 3 IL MERCATO Il contesto di mercato La siderurgia nel mondo La siderurgia in Italia pag. pag. pag. pag. 11 12 14 17 1 2 3 4 ASSOCIAZIONI DI COMPARTO Associazione Acciaio Prodotti Piani e Lunghi Associazione Prima Trasformazione e Tubi Associazione Acciai Speciali Associazione Italiana Elettrosiderurgia - A.I.E. pag. pag. pag. pag. pag. 27 28 37 39 41 1 2 3 4 5 LE TEMATICHE GENERALI Affari internazionali Energia Ambiente Attività di comunicazione Rottame - Nuovo Campsider pag. pag. pag. pag. pag. pag. 43 44 53 55 63 64 1 2 3 SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI Società consortile Gas Intensive Riconversider Unsider pag. pag. pag. pag. 69 70 71 73 PARTE V AZIENDE ASSOCIATE pag. 77 PARTE VI APPENDICE STATISTICA pag. 83 PARTE I PARTE II PARTE III PARTE IV 3 O STAT ORGANI STATUTARI Comitato di Presidenza Consiglio Direttivo ORGANI TUTARI RELAZIONE ANNUALE 2013 - ORGANI STATUTARI COMITATO DI PRESIDENZA (Composizione al 31.12.2013) PRESIDENTE Antonio GOZZI PAST PRESIDENT Giuseppe PASINI VICE PRESIDENTI elettivi Michele Antonio Mario Antonio Nicola AMENDUNI BELTRAME CALDONAZZO MARCEGAGLIA RIVA VICE PRESIDENTI e PRESIDENTI DELLE ASSOCIAZIONI DI COMPARTO Paola ARTIOLI Antonio GOZZI Cesare RIVA Luca ZANOTTI 6 RELAZIONE ANNUALE 2013 - ORGANI STATUTARI CONSIGLIO DIRETTIVO (Composizione al 31.12.2013) IL COMITATO DI PRESIDENZA Alessandro Giuliano Ruggero Giorgio Marcello Maurizio Alessandro Giacomo Mario Alberto Carlo Pierluigi Carlo Roberto Carlo Federico Franco Marco Giancarlo Matteo Gianluca Francesco Margherita Mauro E I SIGNORI BANZATO BOATO BRUNORI BUZZI CALCAGNI CALCINONI COLOMBO GHIDINI GUSSAGO INZAGHI LEALI LEALI MALASOMMA MARZORATI MAZZOLENI PITTINI POLOTTI PUCCI QUARANTA RIGAMONTI RODA SEMINO STABIUMI STEFANA (Consigliere Tesoriere) REVISORI DEI CONTI EFFETTIVI Andrea AGNELLI Giuseppe POZZOLI Giampaolo TALPONE REVISORI DEI CONTI SUPPLENTI Romolo RAGGIO Dario SEMENZATO DIRETTORE GENERALE Flavio BREGANT 7 RELAZIONE ANNUALE 2013 - ORGANI STATUTARI CONSIGLIO DIRETTIVO ASSOCIAZIONE ACCIAIO PRODOTTI PIANI E LUNGHI COMUNI Cesare RIVA Giovanni Ruggero Enrico Giacomo Carlo Alessandro Massimo Giovanni Federico Franco Giancarlo Nicola Margherita BAJETTI BRUNORI FORNELLI GHIDINI LEALI LOMBARDI MAZZUCOTELLI PASINI PITTINI POLOTTI QUARANTA RIVA STABIUMI Presidente CONSIGLIO DIRETTIVO ASSOCIAZIONE ACCIAI SPECIALI Paola ARTIOLI Ernesto Michele Alessandro Giuseppe Egidio Roberto Andrea Sandro Alessandro Roberto Franco Fabio Mario Corrado AMENDUNI AMENDUNI BANZATO BERRETTI BINI FORCELLA FORONI FRACCIA LOMBARDI MARZORATI POLOTTI RIVA VERGNA VICENTINI Presidente 8 RELAZIONE ANNUALE 2013 - ORGANI STATUTARI CONSIGLIO DIRETTIVO ASSOCIAZIONE TUBI E PRIMA TRASFORMAZIONE Luca ZANOTTI Giovanni Italo Marco Andrea Luigi Mario Piero Alberto Roberto Andrea Silvio Silvio Alessandro ANTONIETTI BARONI BERERA BERI BUZZI CALDONAZZO GRUPPI INZAGHI MARCORA MONTRASIO POMPEI TAVECCHIA VALSECCHI Presidente CONSIGLIO DIRETTIVO ASSOCIAZIONE ITALIANA ELETTROSIDERURGIA Antonio GOZZI Ruggero Maurizio Vincenzo Alessandro Antonio Elena Giuseppe Giovanni Federico Margherita Francesco Giorgio BRUNORI CALCINONI CRAPANZANO COLOMBO FAGGIONATO MAGRI MARZORATI PASINI PITTINI STABIUMI UBERTO ZUCCARO Presidente 9 IL ME 1. IL MERCATO Il contesto di mercato La siderurgia nel mondo La siderurgia in Italia ERCATO RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO 1 Il contesto di mercato1 Nel 2013 l’economia mondiale ha continuato a crescere a ritmi moderati (+3,0%) e in lieve rallentamento sull’anno precedente (-0,1 p.p.). Il volume del commercio mondiale di beni e servizi è aumentato del 2,7%, con un tasso di crescita stabile. L’andamento economico ha mostrato forti diversificazioni nei gruppi di economie, con un allentamento del divario tra quelle avanzate e quelle emergenti e in via di sviluppo. Tra le Economie emergenti e in via di sviluppo, in miglioramento del 4,7% sull’anno precedente, si confermano in forte espansione la Cina (+7,7%) e l’India (+4,4%), mentre rallentano la Russia (+1,5%) e il Messico (+1,2%). Tra le Economie avanzate, in aumento del 1,3% sull’anno precedente, i principali motori di sviluppo sono stati gli Stati Uniti (+1,9%), il Giappone (+1,7%) e il Regno Unito (+1,7%), mentre l’Area Euro è uscita dalla recessione (-0,4%). L’andamento dell’Area Euro è stato trainato dalla Germania, con il PIL in aumento del 0,5% sull’anno precedente (la minor crescita dall’inizio della crisi del 2009), grazie al miglioramento della domanda interna e delle esportazioni. La crescita tedesca ha stimolato i Paesi limitrofi, mentre i Paesi dell’area mediterranea sono rimasti in fase di contrazione, con l’Italia tra i più penalizzati. PIL principali Economie mondiali Variazione % anno precedente -1 0 1 2 3 4 5 PIL principali Economie europee 6 7 Variazione % anno precedente 8 Prodotto mondiale -3 -2,5 -2 -1,5 -1 -0,5 0 0,5 1 1,5 2 Unione Europea Economie Avanzate - Area Euro - Stati Uniti - Area Euro - Germania - Giappone - Austria - Regno Unito - Belgio Economie emergenti - Francia - Russia - Cina - Italia - India - Spagna - Brasile - Messico Regno Unito 2012 2013 2012 Elaborazioni su dati FMI 2013 Elaborazioni su dati FMI Nel 2013 l’economia italiana ha segnato un calo del 1,9% sull’anno precedente, mostrando i primi segnali di uscita dalla recessione: dal terzo trimestre dell’anno, il PIL ha interrotto la caduta congiunturale, che si protraeva dall’estate del 2011. PIL in Italia PIL in Italia Mld di Euro, prezzi costanti Variazione anno precedente prezzi costanti 1.550 6% 1.500 4% 2% 1.450 0% 1.400 - 2% -1,9% 1.350 - 4% Elaborazioni su dati ISTAT 1 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2000 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 2001 - 6% 1.300 Elaborazioni su dati ISTAT I dati statistici riportati nella presente relazione fanno riferimento alle informazioni disponibili alla data del 31 marzo 2014. 12 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO Il rallentamento dell’economia è stato trainato dalla nuova contrazione della domanda delle famiglie residenti, in calo del 2,6% sull’anno precedente, sul quale incide la difficile condizione del mercato del lavoro con il tasso di disoccupazione mediamente al 12,2%, in continua ascesa dal 2009. Più accentuato l’arretramento degli investimenti fissi lordi, che sono diminuiti del 4,7% sull’anno precedente, dopo la marcata contrazione (-8,0%) del 2012. In particolare, quelli nelle costruzioni, che rappresentano oltre il 22% della domanda di prodotti siderurgici, hanno segnato una flessione del 6,7% sull’anno precedente e una caduta sull’attività pre-crisi di circa il 30%. Investimenti fissi lordi nelle costruzioni Investimenti fissi lordi nelle costruzioni Mld di Euro, prezzi costanti Variazione anno precedente prezzi costanti 170 8% 160 6% 4% 150 2% 140 0% 130 - 2% - 4% 120 - 6% 110 -6,7% - 8% Elaborazioni su dati ISTAT 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2000 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 2001 - 10% 100 Elaborazioni su dati ISTAT La produzione industriale è diminuita del 3,0% sull’anno precedente, con il valore dell’indice inferiore di oltre il 2% al minimo degli ultimi vent’anni registrato nel 2009. L’attività manifatturiera dei settori utilizzatori di acciaio ha segnato mediamente contrazioni più accentuate rispetto a quella dell’industria nel suo complesso. Tra i settori con una maggiore intensità di acciaio, le flessioni più marcate sono state segnate: dalla carpenteria metallica (-6,5%), dalla meccanica (-5,4%) e dagli elettrodomestici (-8,0%). Menzione a parte merita il settore dell’automotive, che rappresenta circa il 9% della domanda di prodotti siderurgici, in questo caso la flessione del 3,9% sull’anno precedente sintetizza il marcato arretramento dei primi mesi nell’anno e la graduale ripresa iniziata dal terzo trimestre. Il valore medio annuale della produzione industriale dei suddetti settori è stato il più basso degli ultimi vent’anni. Produzione industriale Produzione industriale settori utilizzatori di acciaio Variazione anno precedente -12% 10% Prodotti in metallo 5% Serbatoi e caldaie -10% -8% -3,0% - 5% - 4,5% Meccanica - 5,4% Veicoli a motori parti ecc. - 3,9% - 2,3% - 5,0% - 5,2% Altri mezzi di trasporto 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 - 20% Elaborazioni su dati ISTAT 13 - 1,4% Cantieri navali Locomotive 2% - 8,0% Carrozzerie e rimorchi Parti e motori - 15% 0% - 5,4% Autoveicoli - 10% -2% - 6,5% Motori elettrici Elettrodomestici -4% - 0,3% Carpenteria met. 0% -6% 0,8% - 9,1% Elaborazioni su dati ISTAT RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO 2 La siderurgia nel mondo Nel 2013 la produzione mondiale di acciaio è stata pari a 1,6 Mld.t., con un tasso di crescita del 3,1% in aumento di circa 2 p.p. su quello dell’anno precedente. Secondo le stime dell’Associazione mondiale dei produttori di acciaio (World Steel), il tasso di utilizzo della capacità produttiva mondiale è aumentato di 2 p.p., passando dal 76,2% del 2012 al 78,1% del 2013. Produzione mondiale di acciaio Tasso di utilizzo della capacità produttiva mondiale M.t. 1800 100% 1600 95% 1400 90% 1200 85% 1000 80% 78,1% 800 75% 600 70% 400 65% 200 Cina Elaborazioni su dati World Steel 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2000 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 Mondo esclusa Cina 2001 60% 0 Elaborazioni su dati World Steel La crescita mondiale è stata trainata nuovamente dalla Cina, con una produzione pari a 779,0 M.t., in aumento del 6,6% sull’anno precedente, oltre il 48% della produzione mondiale. Per contro, la produzione del resto del mondo, 827,7 M.t., è rimasta sostanzialmente stabile sull’anno precedente (-0,1%), soltanto 48,7 M.t. in più rispetto a quella cinese. L’andamento per macro-aree segnala l’incremento dell’Asia (1,1 Mld, +5,3%), con una quota sulla produzione mondiale al 67,3%, che guadagna un punto e mezzo su quella dell’anno precedente, grazie non solo alla crescita della Cina, ma anche a quella di India e Giappone. Diversamente, peggiorano tutte le altre principali macro-aree: Unione Europea (165,9 M.t., -1,6%), Nord America (118,9 M.t., -2,2%), Confederazione degli Stati Indipendenti (108,8 M.t., -1,9%) e Altri Europa (38,6 M.t., -3,2%). Produzione acciaio per macro-aree e quota sul totale 2013 M.t. Unione Europea (28) 2009 2010 2011 2012 2013 var.% 13/12 quota 2013 10,3% 139,4 172,9 177,8 168,6 165,9 - 1,6% Altri Europa 29,0 33,6 39,1 39,9 38,6 - 3,2% 2,4% CSI 97,6 108,2 112,7 111,0 108,8 - 1,9% 6,8% Nord America 83,8 111,6 118,7 121,6 118,9 - 2,2% 7,4% Sud America 37,8 43,9 48,2 46,4 45,9 - 1,1% 2,9% Africa 15,4 16,6 15,7 15,3 16,0 4,2% 1,0% Medio Oriente Asia Oceania Mondo 17,7 20,0 23,0 24,7 26,3 6,8% 1,6% 811,4 917,8 994,6 1.025,9 1.080,6 5,3% 67,3% 6,0 8,1 7,2 5,8 5,6 - 3,7% 0,3% 1.238,1 1.432,8 1.537,0 1.559,2 1.606,7 3,1% 100,0% Elaborazioni su dati World Steel 14 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO Il rallentamento europeo è stato trainato dall’Italia, la cui produzione è diminuita del 11,6% sull’anno precedente, fermandosi a 24,1 M.t., e ha perso circa un punto e mezzo sul totale europeo. Per contro, gli altri produttori sono rimasti sostanzialmente stabili sui livelli dell’anno precedente: Germania (42,6 M.t., 0,0%), Francia (15,7 M.t., +0,5%) e Spagna (13,8 M.t., +1,4%). In controtendenza, il Regno Unito, con 11,9 M.t., ha segnato un incremento del 23,8% sull’anno precedente e ha guadagnato un punto e mezzo sul totale europeo. Produzione acciaio in Unione Europea (28) Dettaglio produzione Unione Europea (28) nel 2013 M.t. 250 Germania 25,7 % Altri 17,0 % Olanda 4,0 % 200 165,9 Belgio 4,3 % Italia 14,5 % Austria 4,8 % 150 Francia 9,5 % Regno Unito 7,1 % 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 100 2000 Polonia 4,8 % Spagna 8,3 % Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel Produzione acciaio nell’Unione Europea (28) e quota sul totale nel 2013 var.% 13/12 M.t. 2009 2010 2011 2012 2013 Germania 32,7 43,8 44,3 42,7 42,6 0,0% 25,7% Italia 19,8 25,8 28,7 27,3 24,1 - 11,6% 14,5% Francia 12,8 15,4 15,8 15,6 15,7 0,5% 9,5% Spagna 14,4 16,3 15,5 13,6 13,8 1,4% 8,3% Regno Unito 10,1 9,7 9,5 9,6 11,9 23,8% 7,1% 7,1 8,0 8,8 8,4 8,0 - 4,9% 4,8% 42,5 53,9 55,2 51,5 49,9 - 3,1% 30,1% 139,4 172,9 177,8 168,6 165,9 - 1,6% 100,0% Polonia Altri Unione Europea (28) quota 2013 Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel 15 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO La classifica dei primi 20 produttori di acciaio è rimasta stabile sull’anno precedente. L’analisi delle variazioni evidenzia come l’Italia abbia registrato la contrazione più marcata (-3,2 M.t.), seguita dalla Corea del Sud (-3,0 M.t.) e dagli Stati Uniti (-1,8 M.t.). Gli aumenti maggiori sono stati registrati da Cina (+48,0 M.t.), India (+3,9 M.t.) e Giappone (+3,3 M.t.). Produzione acciaio per Paese nel 2013 Produzione acciaio per Paese - Variazione 2013/2012 Cina Giappone Stati Uniti India Russia Sud Corea Germania Turchia Brasile Ucraina Italia Taiwan (R.o.C.) Messico Francia Iran Spagna Canada Regno Unito Polonia Austria Cina Giappone Stati Uniti India Russia Sud Corea Germania Turchia Brasile Ucraina Italia Taiwan (R.o.C.) Messico Francia Iran Spagna Canada Regno Unito Polonia Austria 0 100 200 300 400 500 600 700 800 M.t. -10 Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel 0 10 20 30 40 50 M.t. Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel 16 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO 3 La siderurgia in Italia Nel 2013 l’attività del settore siderurgico italiano è stata caratterizzata da andamenti contrastanti tra l’offerta e la domanda nazionale. Dal lato dell’offerta, l’attività ha mostrato un forte rallentamento sull’anno precedente, riflettendo non solo le criticità intrinseche dell’operatività di mercato, ma soprattutto lo shock esogeno che ha caratterizzato l’attività del principale produttore nazionale. Dal lato della domanda, si è registrato un lieve incremento sull’anno precedente, con un diverso andamento tra le categorie di prodotti. In particolare, la domanda di prodotti lunghi si è confermata in marcato rallentamento, in sintonia con il settore delle costruzioni nazionale, mentre quella di prodotti piani è migliorata. 3.1 La produzione Nel 2013 la produzione di acciaio è stata pari a 24,1 M.t., in calo del 11,6% (-3,2 M.t.) sull’anno precedente e del 23,9% (-7,5 M.t.) sul picco del 2006. L’andamento mensile ha mostrato marcate contrazioni tendenziali nei primi mesi dell’anno, attenuatesi da settembre, e un incremento del 4,1% a dicembre. In riferimento al processo produttivo, la contrazione della produzione ha interessato principalmente quella da convertitore, in calo del 27,0% sull’anno precedente, e in misura minore quella da forno elettrico, in flessione del 3,7%. Il tasso di utilizzo della capacità produttiva è diminuito di 7 p.p. sull’anno precedente, scendendo dal 61,0% del 2012 al 53,9% del 2013. Produzione acciaio Produzione acciaio M.t. Variazione anno precedente 35 40% 30% 30 20% 10% 25 0% 24,1 - 10% 20 -11,6% 11 6% - 20% - 30% Elaborazioni su dati Federacciai 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 - 40% 2000 15 Elaborazioni su dati Federacciai La produzione di laminati lunghi a caldo ha segnato un nuovo rallentamento, fermandosi a 11,5 M.t., in flessione del 3,1% (-363,1 mila t.) sull’anno precedente e del 33,9% (-5,8 M.t.) sul picco del 2007. In particolare, il dato del 2013 è soltanto 307,6 mila t. superiore al minimo del 2009. Ad eccezione dei laminati mercantili, in lieve crescita sull’anno precedente, nel 2013 la produzione di tutti gli altri prodotti è diminuita. Il tondo per cemento armato conferma il suo primato negativo, con la produzione ferma a 3,3 M.t., in calo del 6,9% sull’anno precedente, seguono le travi e il materiale d’armamento, con 1,1 M.t. in flessione del 3,8% e la vergella, con 3,6 M.t., in riduzione del 2,7%. 17 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO Produzione laminati lunghi Produzione laminati lunghi M.t. Variazione anno precedente 18 20% 16 10% 0% 14 -3,1% --3 1% - 10% 12 11,5 - 20% 10 - 30% Elaborazioni su dati Federacciai 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2000 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 2001 - 40% 8 Elaborazioni su dati Federacciai Nel 2013 la produzione di laminati piani a caldo, 12,1 M.t., è diminuita del 16,5% (-2,4 M.t.) sull’anno precedente, dopo la lieve crescita (+0,5%) del 2012. La contrazione è stata trainata dai coils, con una produzione di 10,1 M.t., in calo del 15,0% (-1,8 M.t.) sull’anno precedente, e in misura minore dalle lamiere da treno, 1,9 M.t. (-987,8 mila t., -25,3%). Produzione laminati piani Produzione laminati piani M.t. Variazione anno precedente 18 40% 30% 16 20% 14 10% 0% 12,1 12 - 10% - 20% 10 -16,5% 16 5% - 30% 8 Elaborazioni su dati Federacciai 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 - 40% Elaborazioni su dati Federacciai 18 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO 3.2 Il consumo apparente di prodotti siderurgici primari Nel 2013, il consumo apparente2 di prodotti siderurgici primari è stato pari a 25,2 M.t., in aumento del 0,6% sull’anno precedente, dopo la marcata contrazione del 2012 quando il consumo apparente diminuì del 16,2% sul 2011, fermandosi a 25,0 M.t. Rispetto al picco del 2006, la domanda nazionale è diminuita del 36,1% (-14,2 M.t.). Consumo apparente Consumo apparente M.t. Variazione anno precedente 45 40% 40 30% 20% 35 10% 30 0,6% 0% - 10% 25,2 25 - 20% 20 - 30% 15 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 - 40% Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Nel 2013 le consegne delle imprese nazionali pari a 26,7 M.t., sono diminuite del 8,2% (-2,4 M.t.) sull’anno precedente e del 22,1% (-7,6 M.t.) sul picco del 2006. La domanda estera dei prodotti nazionali, 12,0 M.t., sebbene in contrazione sull’anno precedente (-1,1 M.t., -8,2%), non presenta rilevanti scostamenti né rispetto al picco di attività pre-crisi (12,1 M.t.), né rispetto alla media del periodo 2010-2012 (11,9 M.t.). In sintonia con il quadro economico generale, il rallentamento delle esportazioni è stato maggiore per quelle europee, 8,0 M.t. (-828,5 mila t., -9,4%) e minore per quelle extra-europee, 4,1 M.t. (-240,5 mila t., -5,6%). Il rapporto esportazioni-consegne è rimasto stabile sull’anno precedente e pari al 45,0%, valore più alto dal 1999: quello europeo è diminuito dal 30,2% al 29,8%, mentre quello extra-europeo è migliorato dal 14,7% al 15,1%, confermando il trend crescente degli ultimi tre anni. Dopo il forte rallentamento dell’anno precedente, nel 2013 le importazioni di prodotti siderurgici sono aumentate del 13,7%, raggiungendo 14,4 M.t., con una crescita maggiore per quelle extra-europee, 6,5 M.t. (+987,7 mila t., +18,0%), rispetto a quelle europee, 8,0 M.t. (+749,4 mila t., +10,4%). Consumo apparente e dettaglio per categorie di prodotti 000 t. Totale generale Totale semilavorati Totale laminati 2012 2013 var. % 13/12 2012 2013 var. % 13/12 2012 2013 var. % 13/12 Consegne 29.147 26.748 - 8,2% 2.430 2.173 -10,6% 26.717 24.575 - 8,0% Import 12.686 14.423 13,7% 3.164 3.192 0,9% 9.522 11.230 17,9% - Import UE (28) 7.189 7.938 10,4% 433 401 - 7,5% 6.755 7.537 11,6% - Import Paesi extra UE 5.497 6.485 18,0% 2.730 2.791 2,2% 2.767 3.693 33,5% 13.102 12.033 - 8,2% 798 667 - 16,5% 12.303 11.366 - 7,6% 8.811 7.982 -9,4% 510 467 - 8,4% 8.301 7.515 - 9,5% 4.291 4.050 - 5,6% 288 200 - 30,8% 4.003 3.851 - 3,8% 25.036 25.198 0,6% 2.277 2.308 1,4% 22.759 22.890 0,6% Export - Export UE (28) - Export Paesi extra UE Consumo Apparente Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 2 Il consumo apparente misura la quantità di prodotti siderurgici acquistata sul territorio italiano ed è valutato sommando le consegne di prodotti siderurgici dei produttori nazionali (peso finito) e le importazioni, e sottraendo gli arrivi, ovvero le importazioni dirette dei prodotti siderurgici, e le esportazioni. Include i prodotti semilavorati, i laminati lunghi e piani (caldo, freddo e rivestito). 19 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO In riferimento alla tipologia di prodotto si segnala che il flebile aumento della domanda sintetizza il nuovo peggioramento del consumo apparente dei prodotti lunghi (8,9 M.t., -5,8%), con un livello mai così basso dal 1999, e il miglioramento della domanda dei prodotti piani (14,0 M.t., +5,2%), in particolare dei coils (5,8 M.t., +12,2%). Prodotti lunghi Per quanto concerne il mercato dei prodotti lunghi, le consegne, 11,2 M.t., sono diminuite del 3,9% sull’anno precedente e sono state soltanto 304,5 mila t. superiore al minimo del 2009. In controtendenza con l’andamento generale, le esportazioni di prodotti lunghi sono aumentate del 4,4% sull’anno precedente, raggiungendo 4,1 M.t.: quelle europee (2,1 M.t., +4,3%) e quelle extra-europee (2,0 M.t., +4,5%). L’incremento è stato trainato dal tondo per cemento armato (1,7 M.t., +19,6%) e dalla vergella (872,5 mila t., +5,3%). I principali mercati di riferimento si confermano l’Algeria, con una quota del 36,0% (+3,5 p.p.) sul totale, seguono la Germania, con 15,3%, e la Francia, con 8,6%. Il rapporto esportazioni-consegne conferma il trend positivo osservato dal 2009, con un miglioramento di tre p.p. sull’anno precedente, dal 33,9% del 2012 al 36,9% del 2013. Il miglioramento ha interessato sia quello valutato sulle esportazioni extra-europee (18,0%, +1,6 p.p.), cresciuto di oltre 9 p.p. dall’inizio della crisi del settore delle costruzioni nazionali, sia quello sulle esportazioni europee (18,8%, +1,4 p.p.). Nonostante la forte debolezza del mercato interno, le importazioni, 1,9 M.t., sono aumentate del 4,4% sull’anno precedente: quelle europee (1,4 M.t., +0,8%) e quelle extra-europee (438,8 mila t., +17,8%). I mercati che hanno maggiormente beneficiato di tali aumenti sono stati la Francia (10,2%, +1,3 p.p.), la Svizzera (9,8%, +1,1 p.p.) e la Turchia (5,0%, +1,5 p.p.). Consumo apparente prodotti lunghi Consumo apparente prodotti lunghi M.t. Variazione anno precedente 16 20% 15 10% 14 0% 13 12 --5,8% 5 8% - 10% 11 - 20% 10 - 30% 9 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 - 40% 2000 8 8,9 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 20 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO Prodotti piani In riferimento al mercato dei prodotti piani, nel 2013 il consumo apparente è stato caratterizzato da andamenti positivi in tutto l’anno: I trimestre (+4,4%), II trimestre (+5,7%), III trimestre (+3,2%) e IV trimestre (+7,4%). Dal lato dell’offerta, le consegne hanno segnato una flessione del 11,2% sull’anno precedente, fermandosi a 13,4 M.t. Le esportazioni di prodotti piani, dopo la marcata crescita del 2012, sono state pari a 7,2 M.t., in flessione del 13,3% sull’anno precedente. Il peggioramento è stato trainato da quelle europee (5,4 M.t., -13,9%) e in misura minore da quelle extra-europee (1,8 M.t., -11,6%). A livello europeo il calo ha interessato in particolare la Germania (1,7 M.t., -13,2%) e la Spagna (645,9 mila t., -24,7%), mentre a livello extra-europeo il Messico (172,0 mila t., -32,7%) e gli Stati Uniti (169,3 mila t., -32,8%). Il rapporto esportazioni-consegne è diminuito di circa un punto e mezzo percentuale sull’anno precedente, fermandosi al 54,1%, dopo aver segnato il massimo dal 1999 nel 2012. La riduzione del rapporto riflette la flessione di quello valutato sulle esportazioni europee (da 41,7% a 40,4%) mentre quello sulle esportazioni extra-europee è rimasto pressoché stabile (da 13,8% a 13,7%). Le importazioni di prodotti piani, 9,4 M.t., sono aumentate del 21,0% sull’anno precedente, trainate da quelle di coils a caldo (4,8 M.t., +34,5%). L’incremento ha interessato sia quelle europee (6,1 M.t., +14,4%) sia quelle extra-europee (3,3 M.t., +35,9%). I mercati che hanno registrato i maggiori aumenti sono stati, a livello europeo, la Germania (1,7 M.t., +17,1%) e l’Olanda (582,5 mila t., +134,9%) e, a livello extra-europeo, la Turchia (503,0 mila t., +176,5%) e la Russia (721,7 mila t., +42,6%). Consumo apparente prodotti piani Consumo apparente prodotti piani M.t. Variazione anno precedente 22 40% 20 30% 18 20% 16 10% 0% 14,0 14 5,2% - 10% 12 - 20% 10 - 30% Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2000 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 2001 - 40% 8 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Consumo apparente per categorie di prodotti laminati 000 t. Laminati lunghi Consegne Laminati piani 2012 2013 var. % 13/12 2012 Totale laminati 2013 var. % 13/12 2012 2013 var. % 13/12 11.681 11.223 - 3,9% 15.037 13.351 -11,2% 26.717 24.575 - 8,0% Import 1.774 1.851 4,4% 7.748 9.379 21,0% 9.522 11.230 17,9% - Import UE (28) 1.401 1.413 0,8% 5.354 6.125 14,4% 6.755 7.537 11,6% - Import Paesi extra UE 372 439 17,8% 2.394 3.254 35,9% 2.767 3.693 33,5% Export 3.963 4.137 4,4% 8.341 7.229 - 13,3% 12.303 11.366 - 7,6% - Export UE (28) 2.029 2.115 4,3% 6.272 5.400 - 13,9% 8.301 7.515 - 9,5% - Export Paesi extra UE 1.934 2.021 4,5% 2.069 1.829 - 11,6% 4.003 3.851 - 3,8% Consumo Apparente 9.491 8.938 - 5,8% 13.267 13.952 5,2% 22.759 22.890 0,6% Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 21 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO 3.3 Indicatori economici della siderurgia primaria Dopo il rallentamento dell’anno precedente, il prezzo medio base dei prodotti finiti è diminuito del 9,2% sul 2012, con flessioni maggiori per quello dei prodotti lunghi (-10,3%) e leggermente minori per quello dei prodotti piani (-8,5%). Si segnala che la stessa debolezza ha interessato anche il mercato tedesco, con contrazioni allineate a quelle italiane. Prezzi medi base Prezzi medi base Indice 2007=100 Variazione anno precedente 140 50% 40% 130 30% 120 20% 10% 110 0% 100 - 10% 90 - 20% 80 - 30% - 40% 70 Prodotti piani Prodotti lunghi Elaborazioni su dati MEPS Prodotti piani 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 Prodotti lunghi - 60% 2007 - 50% 60 Elaborazioni su dati MEPS Per quanto concerne le materie prime, l’indice Nuovo Campsider3 del prezzo del rottame ha segnato una flessione del 8,0% sull’anno precedente, mentre quello del minerale di ferro4 è aumentato del 3%, dopo il marcato rallentamento del 2012. Secondo le rilevazioni ISTAT5, il fatturato della siderurgia primaria, che rappresenta circa il 56% del fatturato dell’intero settore, è diminuito del 15,0% sull’anno precedente, con una riduzione maggiore sul mercato estero (-17,4%) rispetto a quello domestico (-13,7%). In particolare, a dicembre 2013 è stata registrata la prima variazione positiva dopo due anni di continui arretramenti tendenziali. Per quanto concerne gli altri settori si rilevano flessioni minori: quello dei tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori ha registrato una contrazione del 3,4%, senza particolari scostamenti tra il mercato italiano e quello estero; mentre quello degli altri prodotti della prima trasformazione ha segnato una flessione del 5,6%, trainato dal calo del mercato interno (-6,4%) e in misura minore da quello del mercato estero (-2,2%). Complessivamente, il fatturato dell’intero settore, stimato in 34 miliardi di Euro, è diminuito di oltre il 10% sull’anno precedente, per il secondo anno consecutivo, e di oltre il 30% sul picco pre-crisi. 3 L’indice Nuovo Campsider è calcolato con una media pesata delle categorie E3, E8, E40, 40/41, con pesi rispettivamente pari a 50%, 30%, 10%, 10%. 4 Il prezzo del minerale di ferro utilizzato nell’analisi è quello indiano importato dalla Cina, rilevato da SSB Steel Price. 5 Le rilevazioni ISTAT sono basate sulla classificazione ATECO 2007, le voci riportate sono le seguenti: 24.1 siderurgia, 24.2 fabbricazione di tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori in acciaio esclusi quelli in acciaio colato e 24.3 fabbricazione di altri prodotti della prima trasformazione dell’acciaio. 22 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO - 60% - 60% Mercarto interno Mercato estero Mercato totale Siderurgia primaria Elaborazioni su dati ISTAT 2013 - 40% 2012 - 40% 2011 - 20% 2010 - 20% 2009 0% 2013 0 2012 20% 2011 20% 2010 40% 2009 40% 2008 60% 2007 60% 2008 Variazione fatturato del settore siderurgico Variazione anno precedente 2007 Variazione fatturato della siderurgia primaria Variazione anno precedente Elaborazioni su dati ISTAT Tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori in acciaio esclusi quelli in acciao colato Altri prodotti della prima trasformazione dell’acciaio 3.4 Il mercato del lavoro nella siderurgia primaria A fine 2013, il numero di occupati nella siderurgia primaria è passato da 36.333 dell’anno precedente a 36.047, perdendo oltre 280 unità. Dall’inizio della crisi economica, il settore ha perso complessivamente oltre 3.300 unità. La ripartizione della forza lavoro, stabile sull’anno precedente, indica una lieve contrazione degli operai, da 28.479 a 28.103, e un aumento di quella degli impiegati, da 7.854 a 7.944. Occupati a fine anno Ripartizione forza lavoro N. 40.000 39.000 2013 38.000 37.000 36.000 2012 35.000 Operai ed apprendisti Elaborazioni su dati Federacciai Impiegati 40.000 35.000 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 34.000 Elaborazioni su dati Federacciai Nel 2013 le ore lavorate sono diminuite del 5,6% sull’anno precedente, da 57,6 M. del 2012 a 54,4 M. del 2013. Più allarmanti i dati sulle ore di cassaintegrazione, che aumentano del 70% sull’anno precedente, da 3,3 M. del 2012 a 5,5 M. del 2013. L’incremento ha interessato tutte le tipologie di cassaintegrazione: ordinaria (da 2,0 M. a 3,7 M.), straordinaria (da 1,1 M. a 1,6 M.) e straordinaria permanente (da 138,4 mila a 193,6 mila). 23 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO Ore lavorate Ore di cassaintegrazione M. M. 70 12 10 65 8 60 6 55 54,4 5,5 4 50 2 45 Elaborazioni su dati Federacciai 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 0 Elaborazioni su dati Federacciai Dopo la crescita dei due anni precedenti, le ore di assenza, complessivamente 14,0 M., sono diminuite del 5,9% sull’anno precedente. La flessione ha interessato tutte le cause, in particolare le ore di assenza per malattia sono diminuite del 6,8% fermandosi a 2,8 M., grazie al calo di quelle degli operai, passate da 2,7 M. a 2,5 M., mentre quelle degli impiegati sono rimaste stabili. Si segnala, inoltre, la riduzione delle ore di assenza per sciopero, da 414,2 mila a 152,0 mila, e quella per ferie e festività, da 10,2 M. a 9,9 M. Ore di assenza Ore di assenza nel 2013 000 18.000 16.000 Altre cause 7,2 % 14.000 Malattia ed infortuni 20,4 % 12.000 Sciopero 1,1 % 10.000 8.000 Ferie e festività 71,3 % 6.000 4.000 2.000 Malattia ed infortuni Ferie e festività Sciopero 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 0 Altre cause Elaborazioni su dati Federacciai Elaborazioni su dati Federacciai 24 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE I: IL MERCATO 25 ASSOC DI COM 2. ASSOCIAZIONI DI COMPARTO Associazione Acciaio Prodotti Piani e Lunghi Associazione Prima Trasformazione e Tubi Associazione Acciai Speciali Associazione Italiana Elettrosiderurgia A.I.E. CIAZIONI MPARTO RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO 1 Associazione Acciaio Prodotti Piani e Lunghi Nel 2013 le due categorie di prodotti hanno mostrato un diverso andamento. Dal lato della domanda, il consumo apparente dei prodotti piani è aumentato sull’anno precedente. Per contro, il consumo apparente dei prodotti lunghi si è confermato in contrazione, in analogia con la crisi del settore delle costruzioni. Per quanto concerne gli scambi con l’estero, anche in questo caso si registra un diverso andamento. Le esportazioni dei prodotti lunghi hanno mostrato una buona tenuta, sia a livello europeo che extra-europeo, con un incremento del 4,4% sull’anno precedente, mentre quelle dei prodotti piani sono diminuite del 13,3%, con un rallentamento maggiore sui mercati europei. Complessivamente, le esportazioni hanno segnato un calo del 7,6% sull’anno precedente. Dopo la marcata contrazione del 2012, le importazioni sono aumentate del 17,9% sull’anno precedente, trainate dall’incremento di quelle dei prodotti piani (+21,0%) e in misura minore dalla crescita di quelle dei prodotti lunghi (+4,4%). Complessivamente, il saldo degli scambi con l’estero dei due comparti pur rimanendo positivo mostra un marcato calo, passando da 2,8 M.t. del 2012 a 135,5 mila t. del 2013. La riduzione sintetizza la forte contrazione del saldo dei Paesi europei, da un avanzo di 1,5 M.t. a un disavanzo di 22,0 mila t., e quella del saldo dei Paesi extraeuropei, rimasto positivo, da 1,2 M.t. a 157,5 mila t. Totale laminati Totale laminati 000 t. Consumo apparente Variazione % anno su anno 40.000 60% 35.000 40% 30.000 20% 000 t. Saldo esportazioni-importazioni 4.000 3.000 2.000 1.000 0,6% 25.000 - 1.000 0 22.889,7 20.000 135,5 157,5 -22,0 0 - 20% - 2.000 - 3.000 - 4.000 15.000 - 40% 10.000 - 60% - 5.000 Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Saldo UE (28) Saldo Paesi Extra UE 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 - 7.000 2000 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 - 6.000 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Coils a caldo Nel 2013 la domanda di coils laminati a caldo è stata pari a 8,2 M.t., in aumento del 4,9% sull’anno precedente. Restringendo l’analisi al consumo apparente, ovvero escludendo la parte destinata alla rilaminazione per la produzione di altri prodotti siderurgici primari, si è registrato un incremento del 12,2% sull’anno precedente, raggiungendo 5,8 M.t. Le esportazioni, 1,6 M.t., hanno segnato una contrazione del 25,9% sull’anno precedente, interessando sia quelle europee (877,4 mila t., -27,7%), sia quelle extra-europee (684,7 mila t., -23,6%). Le importazioni, 4,8 M.t., sono aumentate del 34,5% sull’anno precedente, con una crescita più sostenuta per quelle extra-europee (1,6 M.t., +68,2%) rispetto a quelle europee (3,2 M.t., +21,9%). I Paesi che hanno maggiormente beneficiato dell’incremento sono stati, a livello extra-europeo, la Turchia (+305,0 mila t.,+178,1%), e a livello europeo, la Germania (+213,0 mila t., +26,3%). Nel 2013 il saldo degli scambi con l’estero si conferma negativo e peggiora sensibilmente, con un disavanzo che passa da 1,5 M.t. del 2012 a 3,2 M.t. del 2013. Il peggioramento ha interessato sia il disavanzo dei Paesi europei, da 1,4 M.t. a 2,3 M.t., sia quello dei Paesi extra-europei, da 74,3 mila t. a 948,0 mila t. 28 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO Coils a caldo Coils a caldo 000 t. Consumo apparente Variazione % anno su anno 000 t. 8.000 60% 0 7.000 40% 6.000 5.826,6 20% Saldo esportazioni-importazioni - 1.000 -948,0 - 2.000 12,2% 2,2 5.000 -2.299,3 0 - 3.000 -3.247,3 - 4.000 Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Saldo Paesi Extra UE Saldo UE (28) 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 - 5.000 2000 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 - 60% 2004 2.000 2003 - 40% 2002 3.000 2001 - 20% 2000 4.000 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Lamiere a caldo e larghi piatti In controtendenza con l’andamento degli altri prodotti piani, nel 2013 il consumo apparente delle lamiere a caldo e larghi piatti, 1,5 M.t., è diminuito del 14,7% sull’anno precedente e ha segnato un nuovo minimo dal 1999. Il rallentamento della domanda ha interessato anche quella estera, con le esportazioni, 1,6 M.t., in flessione del 17,5% sull’anno precedente. La riduzione è stata maggiore per quelle europee (1,2 M.t., -18,9%) rispetto a quelle extra-europee (356,5 mila t., -12,3%). Le importazioni sono aumentate del 2,3%, salendo a 492,2 mila t., trainate dalla crescita di quelle extra-europee (206,9 mila t., +16,8%), mentre quelle europee sono diminuite (285,3 mila t., -6,1%). Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo, ma in diminuzione, da 1,4 M.t. nel 2012 a 1,1 M.t. nel 2013. La riduzione dell’avanzo ha interessato sia quello dei Paesi europei, da 1,2 M.t. a 915,4 mila t., sia quello dei Paesi extra-europei, da 229,3 mila t. a 149,6 mila t.. Lamiere a caldo e larghi piatti 000 t. Lamiere a caldo e larghi piatti Consumo apparente Variazione % anno su anno 000 t. 3.200 15% 1.600 2.800 0% 1.200 2.400 - 15% 800 2.000 - 30% 400 1.600 - 45% 0 Saldo esportazioni-importazioni 1.065,0 -14,7% -14,7 14 7 7% 915,4 149,6 1.489,3 Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 29 Saldo UE (28) 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 - 400 2000 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 - 60% 2000 1.200 Saldo Paesi Extra UE Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO Lamiere a freddo Nel 2013 il consumo apparente di lamiere a freddo è stato pari a 2,0 M.t., in aumento del 4,8% sull’anno precedente. Dopo la crescita degli ultimi tre anni, nel 2013 le esportazioni hanno registrato un calo del 13,1% sull’anno precedente, fermandosi a 1,3 M.t., interessando sia quelle europee (1,1 M.t., -12,8%) sia quelle extra-europee (208,6 mila t., -14,9%). Le importazioni, 1,5 M.t., sono aumentate del 24,6% sull’anno precedente, con una crescita maggiore per quelle extra-europee (546,4 mila t., +50,2%) rispetto a quelle europee (952,7 mila t., +13,5%). Dopo l’avanzo registrato l’anno precedente, il saldo degli scambi con l’estero è tornato negativo: da un avanzo di 254,8 mila t. del 2012 a un disavanzo di 232,7 mila t. del 2013. Tale andamento sintezza il peggioramento del disavanzo dei Paesi extra-europei (da 118,5 mila t. a 337,8 mila t.) e la riduzione dell’avanzo dei Paesi europei (da 373,3 mila t. a 105,1 mila t.). Lamiere a freddo 000 t. Lamiere a freddo Consumo apparente Variazione % anno su anno 000 t. 4.500 60% 800 4.000 40% 3.500 20% Saldo esportazioni-importazioni 400 105,1 0 4,8% 3.000 0% 2.500 - 20% 2.000 2.016,4 - 40% 1.500 - 60% -232,7 -337,8 - 400 - 800 - 1.200 - 2.000 Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Saldo UE (28) Saldo Paesi Extra UE 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 - 2.400 2000 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 - 1.600 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Banda stagnata e cromata Nel 2013 il consumo apparente di banda stagnata e cromata, 723,4 mila t., è aumentato del 11,7% sull’anno precedente, tornando sui livelli del 2011. Dopo l’ascesa degli ultimi tre anni, nel 2013 le esportazioni sono diminuite del 24,8% sull’anno precedente, fermandosi a 60,5 mila t., con un rallentamento maggiore per quelle europee (35,9 mila t., -28,9%) rispetto a quelle extra-europee (24,7 mila t., -17,9%). Le importazioni sono aumentate del 18,6%, raggiungendo 726,2 mila t., con una crescita omogenea, in termini percentuali, sia per quelle europee (467,3 mila t., +18,5%) sia per quelle extraeuropee (258,9 mila t., +18,8%). Il saldo degli scambi con l’estero, nuovamente negativo, ha registrato un peggioramento, da 531,7 mila t. del 2012 a 665,7 mila t. del 2013. In particolare, si rileva un aumento maggiore del disavanzo dei Paesi europei (da 343,8 mila t. a 431,5 mila t.) rispetto a quella del disavanzo dei Paesi extra-europei (da 187,9 mila t. a 234,2 mila t.). 30 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO Banda stagnata e cromata 000 t. Banda stagnata e cromata Consumo apparente Variazione % anno su anno 000 t. 900 15% 0 850 10% - 100 11,7% 800 Saldo esportazioni-importazioni - 200 5% -234,2 - 300 0% - 400 -431,5 - 500 Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Saldo Paesi Extra UE Saldo UE (28) 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 -665,7 2000 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 - 700 2006 - 15% 2005 600 2004 - 600 2003 - 10% 2002 650 2001 - 5% 2000 700 2002 723,4 2001 750 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Lamiere zincate a caldo e con altri rivestimenti metallici Dopo il forte rallentamento dell’anno precedente, nel 2013 il consumo apparente di lamiere zincate e con altri rivestimenti metallici, 2,6 M.t., è aumentato del 5,7% sull’anno precedente. Nel 2013 le esportazioni, 2,1 M.t., hanno segnato una flessione del 3,2% sull’anno precedente, trainata dal calo di quelle europee (1,7 M.t., -5,4%), in parte attenuata dal nuovo miglioramento di quelle extra-europee (384,1 mila t., +7,8%). Diversamente da quanto osservato per gli altri prodotti piani, le importazioni hanno registrato una lieve flessione (-0,4%), passando da 898,5 mila t. del 2012 a 894,6 mila t. del 2013. Il rallentamento ha interessato sia quelle europee (658,9 mila t., -0,1%) sia quelle extra-europee (235,7 mila t., -1,4%). Il saldo degli scambi con l’estero è rimasto positivo, 1,2 M.t., sebbene in calo di 63,7 mila t. su quello del 2012. Tale variazione sintetizza il lieve peggioramento dell’avanzo dei Paesi europei (da 1,1 M.t. a 1,0 M.t.) e il miglioramento di quello dei Paesi extra-europei (da 117,2 mila t. a 148,4 mila t.). Lamiere zincate a caldo e con altri rivestimenti metallici Lamiere zincate a caldo e con altri rivestimenti metallici Consumo apparente Saldo esportazioni-importazioni 000 t. Variazione % anno su anno 000 t. 4.000 30% 1.500 1.170,0 3.500 15% 1.021,7 1.000 5,7% 500 0 3.000 148,4 0 2.558,9 - 15% 2.500 - 500 Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 31 Saldo UE (28) Saldo Paesi Extra UE 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 - 1.000 2000 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 - 30% 2000 2.000 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO Lamiere elettrozincate Dopo la discesa verticale degli ultimi anni, nel 2013 il consumo apparente delle lamiere elettrozincate, 143,5 mila t., è aumentato del 2,4% (+3,4 mila t.) sull’anno precedente. In analogia alle lamiere zincate e con altri rivestimenti metallici, il rallentamento delle esportazioni (98,1 mila t., -23,2%) è stato trainato da quelle europee (74,0 mila t., -31,2%), mentre quelle extra-europee sono aumentate (24,1 mila t., +18,7%). Le importazioni sono cresciute del 18,7% sull’anno precedente, raggiungendo 60,8 mila t., interessando sia quelle europee (48,8 mila t., +7,1%) sia quelle extra-europee (12,0 mila t., +110,8%). Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo, sebbene inferiore all’anno precedente, scendendo da 76,6 mila t. del 2012 a 37,4 mila t. del 2013. La riduzione è stata trainata dal rallentamento di quello dei Paesi europei (da 62,0 mila t. a 25,3 mila t.) e, in misura minore, da quello dei Paesi extra-europei (da 14,6 mila t. a 12,1 mila t.). Lamiere elettrozincate 000 t. Lamiere elettrozincate Consumo apparente Variazione % anno su anno 000 t. 600 40% 140 500 20 20% Saldo esportazioni-importazioni 105 70 2,4% 0 400 0 - 20% 2 300 37,4 25,3 12,1 35 - 35 - 70 - 40% 4 - 140 Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Saldo UE (28) Saldo Paesi Extra UE 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 - 175 2002 - 60% 2001 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 100 2000 143,5 2000 200 - 105 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Lamiere con rivestimenti organici Nel 2013 il consumo apparente delle lamiere con rivestimenti organici si è confermato in contrazione, diminuendo del 12,7% (-65,5 mila t.) sull’anno precedente e fermandosi a 450,9 mila t. In particolare, la domanda nazionale ha segnato un nuovo minimo dal 1999, con un livello inferiore a quello del 2009 di oltre 44 mila t. Diversamente dalla domanda nazionale, la domanda estera ha segnato una marcata ascesa, con le esportazioni pari a 335,6 mila t. (+36,9%), che registrano un nuovo massimo dal 1999. L’incremento ha interessato sia quelle europee (255,9 mila t.,+33,4%) sia quelle extra-europee (79,7 mila t., +49,5%). Le importazioni sono diminuite del 26,4%, fermandosi a 197,6 mila t.: quelle europee (82,3 mila t., -12,2%) e quelle extra-europee (115,3 mila t., -33,9%). Il saldo totale degli scambi con l’estero è migliorato passando da un disavanzo di 23,3 mila t. del 2012 a un avanzo di 137,9 mila t. del 2013, grazie alla marcata crescita dell’avanzo dei Paesi europei, da 98,0 mila t. a 173,5 mila t., e al miglioramento del disavanzo dei Paesi extra-europei, da 121,2 mila t. a 35,6 mila t. 32 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO Lamiere con rivestimenti organici 000 t. Lamiere con rivestimenti organici Consumo apparente Variazione % anno su anno 000 t. 700 30% 200 650 20% 600 10% 550 0% Saldo esportazioni-importazioni 173,5 137,9 100 0 -35,6 - 100 - 200 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2005 2004 2006 Saldo Paesi Extra UE Saldo UE (28) Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 2003 2002 2000 - 300 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 - 30% 2003 400 2002 450,9 - 20% 2001 450 2000 - 10% 2001 -12,7% 500 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Tondo per cemento armato La domanda nazionale di tondo per cemento armato si conferma in forte indebolimento, continuando la discesa verticale iniziata dal 2007 e segnando un nuovo minimo dal 1999. Nel dettaglio, il consumo apparente di tondo per cemento armato nel 2013 è stato pari a 1,6 M.t., in calo del 27,0% (-579,2 mila t.) sull’anno precedente e del 67,6% (-3,3 M.t.) sul picco di attività del 2006. L’attività del comparto continua ad essere sostenuta dalla domanda estera, con il rapporto esportazioni consegne che registra un incremento di quasi 12 p.p., passando dal 41,7% al 53,4%. In particolare, le esportazioni, 1,7 M.t., sono aumentate del 19,6% sull’anno precedente, trainate dalla continua ascesa di quelle extra-europee (1,4 M.t., +17,9%) e dal miglioramento di quelle europee (378,3 mila t., +26,2%). Il forte rallentamento della domanda nazionale ha portato ad un nuovo calo delle importazioni, che diminuiscono del 53,5% sull’anno precedente, fermandosi a 49,9 mila t. La flessione delle importazioni ha interessato sia quelle europee (31,4 mila t., -54,4%) sia quelle extra-europee (18,5 mila t., -52,0%). Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo, da 1,3 M.t. del 2012 a 1,7 M.t. del 2013, sostenuto dal nuovo miglioramento di quello dei Paesi extra-europei, da 1,1 M.t. a 1,3 M.t., e, in misura minore, dall’aumento di quello dei Paesi europei, da 230,9 mila t. a 346,9 mila t. Tondo per cemento armato 000 t. Tondo per cemento armato Consumo apparente Variazione % anno su anno 000 t. 6.000 20% 2.000 5.000 10% Saldo esportazioni-importazioni 1.693,0 1.600 1.346,1 1.200 4.000 0% 3.000 - 10% 800 -27,0% -27,0 2 27,0 2.000 400 - 20% 346,9 0 Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 33 Saldo UE (28) Saldo Paesi Extra UE 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 - 400 2001 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 - 30% 2000 1.000 2000 1.568,9 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO Vergella Nel 2013 il consumo apparente di vergella, 3,5 M.t., ha segnato una lieve contrazione (-12,7 mila t., -0,4%) sull’anno precedente, dopo la caduta del 14,8% (-615,1 mila t.) del 2012. In particolare, la distanza dal minimo del 2009 è scesa a 290,5 mila t. In analogia con il tondo per cemento armato, l’attività sui mercati esteri ha registrato un nuovo miglioramento, con le esportazioni, 872,5 mila t., in aumento del 5,3% sull’anno precedente, grazie all’incremento di quelle europee (540,6 mila t., +12,6%), in parte attenuato dalla riduzione di quelle extra-europee (332,0 mila t., -4,9%). Le importazioni, 1,1 M.t., sono aumentate del 8,1%, trainate dalla crescita di quelle extra-europee (284,1 mila t., +39,1%), mentre quelle europee sono lievemente diminuite (776,1 mila t., -0,1%). Il saldo degli scambi con l’estero, in disavanzo, è passato da 151,8 mila t. del 2012 a 187,7 mila t. del 2013, sintetizzando la riduzione dell’avanzo dei Paesi extra-europei, da 144,6 mila t. a 47,8 mila t., e il miglioramento del disavanzo dei Paesi europei, da 296,5 mila t. a 235,5 mila t. Vergella 000 t. Vergella Consumo apparente Variazione % anno su anno 000 t. 6.000 45% 400 5.500 30% 5.000 15% Saldo esportazioni-importazioni 47,8 0 -187,7 -235,5 - 400 4.500 0% -0,4% Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Saldo UE (28) Saldo Paesi Extra UE 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 - 1.600 2003 - 45% -1.200 2002 - 30% 2001 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 2013 3.540,6 3.500 3.000 - 800 - 15% 2000 4.000 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Laminati mercantili In controtendenza con l’andamento degli altri prodotti lunghi, nel 2013 il consumo apparente di laminati mercantili è migliorato sull’anno precedente, attestandosi a 3,1 M.t., in aumento del 2,1%. In analogia con l’andamento generale, le esportazioni sono diminuite del 4,9% sull’anno precedente, fermandosi a 985,8 mila t., interessando sia quelle europee (849,4 mila t., -4,1%) sia quelle extra-europee (136,4 mila t., -9,9%). Le importazioni sono aumentate del 7,1%, raggiungendo 522,0 mila t., con un aumento maggiore per quelle europee (392,7 mila t., +8,2%) rispetto a quelle extra-europee (129,4 mila t., +3,8%). Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo, ma in peggioramento, scendendo da 549,3 mila t. del 2012 a 463,8 mila t. del 2013, trainato dalla riduzione dell’avanzo dei Paesi europei, da 522,6 mila t. a 456,8 mila t., e in misura minore da quella dell’avanzo dei Paesi extra-europei, da 26,7 mila t. a 7,0 mila t.. 34 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO Laminati mercantili 000 t. Laminati mercantili Consumo apparente Variazione % anno su anno 000 t. 4.000 75% 1.600 3.500 50% 3.000 3.065,6 25% Saldo esportazioni-importazioni 1.200 800 0% 463,8 456,8 400 7,0 0 Saldo Paesi Extra UE 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 Saldo UE (28) Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 2003 2002 2001 - 400 2000 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 - 75% 2004 1.000 2003 - 50% 2002 1.500 2001 - 25% 2000 2.000 2013 2,1% 2.500 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Travi Nel 2013 la domanda nazionale di travi ha segnato un nuovo minimo dal 1999. Dal lato della domanda, nel 2013 il consumo apparente, 579,4 mila t., è diminuito del 4,0% sull’anno precedente. Dopo l’ascesa degli ultimi due anni, le esportazioni sono diminuite del 6,2% sull’anno precedente, fermandosi a 391,6 mila t., trainate dal calo di quelle europee (320,8 mila t., -4,7%) e, in misura minore, dalla riduzione di quelle extra-europee (70,8 mila t., -12,1%). Le importazioni, 177,0 mila t., sono aumentate del 13,3%, interessando principalmente quelle europee (172,4 mila t., +12,3%) rispetto a quelle extra-europee (4,6 mila t., +72,0%). Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo, ma in lieve attenuazione, da 261,0 mila t. del 2012 a 214,6 mila t. del 2013. In particolare, l’avanzo dei Paesi europei è sceso da 183,2 mila t. a 148,4 mila t., mentre quello dei Paesi extra-europei da 77,8 mila t. a 66,2 mila t. Travi 000 t. Travi Consumo apparente Variazione % anno su anno 000 t. 1.100 30% 600 1.000 20% 500 900 10% 400 800 0% 300 - 10% 200 - 20% 100 -4,0% 700 Saldo esportazioni-importazioni 214,6 148,4 66,2 Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 35 Saldo UE (28) Saldo Paesi Extra UE 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 0 2001 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 - 30% 2000 500 2000 579,4 2013 600 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO Rotaie e armamento ferroviario Nel 2013 il consumo apparente di rotaie e armamento ferroviario è stato pari a 162,2 mila t., in aumento del 3,7% sull’anno precedente. Le esportazioni sono diminuite del 35,6%, fermandosi a 142,2 mila t., vanificando la crescita degli anni precedenti e tornando sul livello del 2009 (148,7 mila t.). In particolare, la contrazione è stata trainata dal calo della domanda dei Paesi extra-europei (117,1 mila t., -39,6%), che rappresentano oltre l’80% delle esportazioni totali, e in misura minore dalla flessione di quella dei Paesi europei (25,1 mila t., -6,1%). Le importazioni sono aumentate del 40,1% sull’anno precedente, attestandosi a 19,1 mila t., interessando principalmente quelle europee (17,0 mila t., +44,5%) rispetto a quelle extra-europee (2,1 mila t., +12,2%). In sintonia con l’andamento dell’ultimo decennio, il saldo degli scambi con l’estero è rimasto positivo, ma è diminuito da 207,0 mila t. del 2012 a 123,1 mila t. del 2013. L’avanzo degli scambi dei Paesi extra-europei è passato da 192,0 mila t. a 115,0 mila t., quello dei Paesi europei, da 15,0 mila t. a 8,1 mila t. Rotaie e armamento ferroviario 000 t. Rotaie e armamento ferroviario Consumo apparente Variazione % anno su anno 000 t. 300% 250 200 Saldo esportazioni-importazioni 200 162,2 2 200% 150 150 100% 1 123,1 115,0 100 50 3,7% 0 0% 50 8,1 Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 36 Saldo UE (28) Saldo Paesi Extra UE 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 -50 2001 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 - 100% 2000 0 2000 0 2013 100 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO 2 Associazione Prima Trasformazione e Tubi Nel 2013 il comparto dei prodotti della prima trasformazione ha segnato complessivamente un nuovo indebolimento. Nastro a freddo inferiore a 600 mm Nel 2013 il mercato dei nastri a freddo inferiori a 600 mm si è confermato in rallentamento, con le consegne totali (mercato nazionale + esportazione), 302,0 mila t., in flessione del 6,2% sull’anno precedente. Nel dettaglio, le consegne totali del basso carbonio, 229,9 mila t., sono diminuite del 5,5%, quelle dell’alto carbonio, 72,1 mila t., del 8,2%. Le esportazioni sono diminuite del 3,1% sull’anno precedente, mentre le importazioni sono aumentate del 35,1%. Nel 2013 il consumo apparente è aumentato del 5,0% sull’anno precedente, dopo la contrazione del 2012. Trafilati in barre La produzione totale italiana di trafilati in barre (escluso inossidabile) nel 2013 è stata di 720,6 mila t., in aumento del 1,4% sull’anno precedente. L’incremento è stato trainato dagli acciai automatici (242,0 mila t., +7,2%), mentre sono diminuiti gli acciai di base e qualità (334,3 mila t., -1,3%) e gli acciai al carbonio (144,3 mila t., -1,4%). Dopo il rallentamento del 2012, nel 2013 le esportazioni, 392,6 mila t., sono aumentate del 15,3% sull’anno precedente, mentre le importazioni, 29,8 mila t., sono diminuite del 10,0%. Nel 2013 il consumo nazionale è stato pari a 357,8 mila t., in flessione del 11,3% sull’anno precedente. Derivati vergella Nel 2013 la produzione totale dei fili è stimata in 1,3 M.t., in aumento del 2,1% sull’anno precedente. Le esportazioni di filo dolce e duro sono state pari a 326,1 mila t., in flessione del 5,0% sull’anno precedente, trainate dal calo di quelle di filo dolce (199,9 mila t., -8,3%) in parte attenuata dall’incremento di quelle di filo duro (126,2 mila t., +0,9%). Le importazioni di filo dolce e duro sono state pari a 114,1 mila t., in flessione del 2,5%, interessando sia quelle di filo dolce (69,3 mila t., -3,8%) sia quelle di filo duro (44,8 mila t., -0,4%). Fucinati La produzione italiana nel 2013 è stata di 1,1 M.t., in diminuzione di 29,1 mila t. (-2,6%) sull’anno precedente. Le esportazione sono state pari a 523,1 mila t., in aumento del 41,9% sull’anno precedente, mentre le importazioni, 138,0 mila t., sono diminuite del 6,4% sull’anno precedente. Tubi Nel 2013 il comparto dei tubi ha registrato i seguenti andamenti: - Tubi senza saldatura In analogia con l’andamento del settore siderurgico nazionale, le esportazioni di tubi senza saldatura, 563,6 mila t., sono diminuite del 20,6% sull’anno precedente, mentre le importazioni sono aumentate del 1,6%, attestandosi a 463,5 mila t. 37 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO - Tubi saldati di grande diametro Dopo la marcata contrazione del 2012 (-45%), la produzione di tubi saldati di grande diametro si è confermata in discesa, con un calo del 17,0% circa sull’anno precedente. Per quanto concerne il commercio con l’estero, le esportazioni, 162,6 mila t., sono diminuite del 33,1% sull’anno precedente, dopo la flessione del 25,5% del 2012. Le importazioni, 60,5 mila t., sono aumentate del 26,6%, dopo il calo del 9,5% del 2012. - Tubi saldati inferiori o uguali a 406,4 mm. Nel 2013 la produzione del comparto è stimata in calo del 5,0% sull’anno precedente. I dati del commercio segnalano un rallentamento sia per le esportazioni, (2,3 M.t., -0,5%) sia per le importazioni (160,9 mila t., -3,4%). 38 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO 3 Associazione Acciai Speciali Nel 2013 la produzione di acciai speciali (acciaio grezzo) è stata pari a 6,9 M.t., in flessione del 3,5% sull’anno precedente. La produzione di laminati a caldo è rimasta sostanzialmente stabile sull’anno precedente, attestandosi a 4,0 M.t. (-3,0 mila t., -0,1%). La stabilità della produzione sintetizza la marcata contrazione della produzione di laminati a caldo piani (1,2 M.t., -13,9%) e l’aumento di quella dei lunghi (2,8 M.t., +7,5%). Acciai inossidabili piani Nel 2013 la produzione di acciai inossidabili piani a caldo e a freddo è stata pari a 1,7 M.t., in flessione del 6,7% sull’anno precedente. Il consumo apparente di laminati piani è stato pari a 1,1 M.t., in aumento del 1,7% sull’anno precedente. Acciai inossidabili laminati piani 000 t. Consumo apparente 1.700 1.600 1.500 1.400 1.300 1.200 1.100 1.000 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 800 2000 900 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Acciai inossidabili lunghi Nel 2013 la produzione di inossidabili lunghi (lingotti, semilavorati e laminati a caldo) è stata pari a 356,4 mila t., in aumento del 2,2% sull’anno precedente. In riferimento ai laminati a caldo si segnala che la vergella è aumentata del 11,7% sull’anno precedente, attestandosi a 127,9 mila t., mentre le barre sono diminuite del 0,8%, fermandosi a 94,6 mila t. Il consumo apparente di laminati lunghi è aumentato del 8,7% sull’anno precedente, raggiungendo 282,6 mila t. Acciai inossidabili laminati lunghi 000 t. Consumo apparente 400 350 300 250 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 150 2000 200 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 39 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO Acciai da costruzione Nel 2013 la produzione di acciai legati e non legati lunghi (lingotti, semilavorati e laminati a caldo) è stata pari a 4,1 M.t., in aumento del 2,0% sull’anno precedente. Lingotti per forgia Nel 2013 la produzione di lingotti per forgia è stata pari a 814,4 mila t., in riduzione del 6,6% sull’anno precedente. Nel 2013 il consumo apparente di lingotti per forgia è aumentato del 2,7% sull’anno precedente, passando da 802,1 mila t. a 824,1 mila t. Lingotti per forgia Consumo apparente 000 t. 1.200 1.000 800 600 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 400 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 40 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE II: ASSOCIAZIONI DI COMPARTO 4 Associazione Italiana Elettrosiderurgia - A.I.E. Nel 2013 la produzione di acciaio colato al forno elettrico, 17,3 M.t., è diminuita del 3,7% sull’anno precedente, con una quota sulla produzione totale che passa dal 65,8% del 2012 al 71,8% del 2013. Produzione di acciaio in Italia M.t. 35 30 25 20 15 10 Convertitore Forno elettrico 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 0 2000 5 Elaborazioni su dati Federacciai A livello europeo, l’Italia si conferma il principale produttore di acciaio colato da forno elettrico in tonnellate e diventa, nel 2013, il primo Paese produttore per quota di produzione sul totale di acciaio grezzo, superando la Spagna. Produzione di acciaio da forno elettrico 2013 Produzione di acciaio da forno elettrico 2013 Italia Italia Germania Germania Spagna Spagna Francia Francia Polonia Polonia Regno Unito Regno Unito 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 M.t. 0% 10% 20% Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel 30% 40% 50% 60% 70% % sul totale acciaio 80% grezzo Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel Produzione acciaio da forno elettrico 2013 M.t. % totale Italia 17,3 71,8% Germania 13,5 31,6% Spagna 9,6 69,5% Francia 5,5 35,0% Polonia 3,6 44,7% Regno Unito 1,9 16,4% 66,1 39,8% Unione Europea (28) Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel 41 LE TEM GE 3. LE TEMATICHE GENERALI Affari internazionali Energia Ambiente Attività di comunicazione Rottame - Nuovo Campsider MATICHE ENERALI RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI 1 Affari internazionali Nel corso del 2013 l’attività di Federacciai in materia di affari internazionali si è sviluppata su diverse tematiche, che possono essere raccolte in tre ambiti principali: • attività verso l’Unione Europea; • politica commerciale dell’Unione Europea; • altre tematiche commerciali ed attività ad hoc per le associate. Le varie materie sono state seguite in maniera continuativa da Federacciai, attraverso partecipazione attiva a gruppi di lavoro e seminari organizzati a livello nazionale e comunitario, tramite l’elaborazione di position paper, proposte e contributi, realizzati nel massimo coordinamento con le aziende associate. È stata poi operata una costante opera di informazione, tramite invio di circolari e comunicazioni, nonché mediante aggiornamento dell’area dedicata sul sito web Federacciai. 1.1 Attività verso l’Unione Europea Nel 2013 sono stati seguiti in sede europea numerosi provvedimenti di particolare rilevanza per il settore siderurgico, tra cui in particolare: • • • • • • • • Piano europeo per l’Acciaio; riforma degli strumenti di difesa commerciali; Backloading; Pacchetto energia/clima 2030; revisione di alcune tipologie di aiuto di Stato; revisione della carbon leakage list; introduzione del fattore correttivo di riduzione delle quote ETS; schema di certificazione per il trattamento dei rifiuti. L’attività di monitoraggio, networking e sensibilizzazione degli stakeholders su ciascuno di questi provvedimenti è stata particolarmente intensa e condotta ai massimi livelli istituzionali di Commissione, Parlamento europeo e Rappresentanza Permanente italiana. Costante il coordinamento sia con Confindustria Bruxelles e Eurofer, ai cui comitati e gruppi di lavoro Federacciai ha regolarmente partecipato e contribuito, sia con diverse federazioni europee di settore con obiettivi affini nell’attività lobbistica. Periodici inoltre i momenti di verifica con dirigenti ministeriali del MiSE in missione a Bruxelles per il comitato Antidumping, l’High Level working group del Piano Acciaio o il comitato STIS. In particolare sul Piano Acciaio e sulla riforma dei Trade defence instruments (TDI), Federacciai ha assunto un ruolo d’impulso e guida che, nel caso del Piano Acciaio, ne ha connotato l’approccio inserendo, tra le altre, una specifica linea d’azione sul tema dell’export extra UE di rottame, mentre nel caso della riforma TDI ne ha fatto prevalere la linea associativa. Rilevante poi l’azione di sensibilizzazione promossa da Federacciai sul voto parlamentare del c.d. Backloading, provvedimento molto controverso della DG Clima. Decisivo infine il nostro intervento, in coordinamento con Eurofer, per l’inserimento delle forge nella carbon leakage list 2014-2015. 44 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI Piano Europeo sull’Acciaio Lo Steel Action Plan è stato presentato dalla Commissione europea nel giugno 2013. È il terzo piano settoriale, dopo quello sulle costruzioni e sul settore automobilistico, voluto dal Commissario Tajani per riavviare il manifatturiero, così da portare il contributo di quest’ultimo al PIL europeo dall’attuale 15,2% al 20% entro il 2020. L’ampia attenzione mediatica che, fin dalle prime battute, questo ha suscitato presso l’opinione pubblica e le istituzioni comunitarie si lega all’obiettivo di rimettere il settore siderurgico al centro dell’agenda europea e all’inevitabile corollario che una scelta di questo tipo implica: rivedere sotto la lente della competitività politiche europee considerate fino a quel momento intoccabili, come ad esempio: Emission Trading Scheme, politica energetica, politica commerciale eccessivamente unilaterale, aiuti di Stato, ecc. I lavori preparatori del Piano sono partiti nella seconda metà del 2012, ed hanno coinvolto le principali siderurgie d’Europa tra cui, per l’Italia, Duferco, Arvedi, Riva e Tenaris. Una decina gli incontri, a livello di sherpa e di High Level working group (cui hanno preso parte gli amministratori delegati delle siderurgie coinvolte), promossi dalla Direzione generale Impresa e ai quali Federacciai ha sempre preso parte attiva. Molto fitta e fruttuosa in particolare l’interlocuzione con il Commissario Tajani, il suo staff e la DG Impresa, con cui Federacciai ha stabilito un canale diretto e privilegiato ad esempio definendo le proposte in tema di export di rottame, da cui è poi scaturita la misura ad hoc sul monitoraggio dell’export verso Paesi extra UE inserita nel Piano. Federacciai ha poi costantemente preso parte all’attività di Eurofer e ai numerosi incontri che questa ha promosso con diverse direzioni generali della Commissione europea (in particolare DG Clima, DG Energia e DG Concorrenza), per concordare soluzioni specifiche ai fattori considerati come di maggior freno alla ripresa del settore (ETS, costo dell’energia, Trade defence, materie prime). Il Piano è stato in seguito discusso e approvato dal Parlamento europeo, con una risoluzione che a larga maggioranza ne ha confermato e rafforzato le linee direttrici. Anche in questa fase, tramite l’ufficio di Bruxelles, Federacciai ha avuto un ruolo di proposta e impulso con i principali europarlamenti italiani e con lo stesso relatore della proposta di risoluzione, l’ungherese Andras Gyurk. 45 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI Riforma degli aiuti di Stato UE Nel corso del 2013 la Commissione europea ha dato avvio alla riforma di diverse tipologie di aiuto di Stato. Di seguito una panoramica su quelli di più diretto interesse per la siderurgia. Aiuti di Stato all’energia e ambiente Obiettivo della riforma dell’attuale disciplina di aiuti di Stato all’ambiente, in vigore dal 2008, è di: • • razionalizzare i differenti schemi nazionali di esenzione dagli oneri sulle rinnovabili, uniformandone criteri di ammissibilità e soglie di esenzione; accelerare il passaggio verso criteri progressivamente market-based nell’introduzione di energia da fonti rinnovabili, puntando alla progressiva riduzione dei sussidi governativi. È su queste basi che la Commissione ha deciso di avviare la procedura d’esame sul sistema tedesco d’incentivi alla produzione di rinnovabili (Energiewende) e, più recentemente, su quello francese (CSPE) di esenzione dalle tariffe sull’eolico per alcune categorie di energivori. La proposta iniziale di riforma presentava diverse, importanti criticità: • • • • non includeva l’acciaio tra i settori ammissibili ad aiuto di Stato (che avrebbe implicato, dall’entrata in vigore della nuova disciplina, l’illegittimità dei sistemi nazionali di esenzione dagli oneri sulle rinnovabili, tra cui evidentemente anche quello italiano); puntava al progressivo smantellamento dei sistemi di esenzione già dal 2017, per arrivare alla rimozione totale di questi nel 2020; prevedeva dei massimali di aiuto di Stato nettamente più bassi rispetto alle percentuali di esenzione di cui beneficiano in diversi stati membri i grandi energivori; contemplava, per gli schemi nazionali in corso di notifica, la retroattività delle norme, con l’obbligo di restituzione degli sconti percepiti a partire dal 2003, qualora non in linea con le nuove intensità di aiuto. Aiuti di Stato alla ricerca e sviluppo È stata presentata la proposta di nuova disciplina di aiuti di Stato alla ricerca, sviluppo e innovazione. Le misure per le quali a determinate condizioni è considerato ammissibile un finanziamento statale sono: • • • • • aiuti a progetti di ricerca e sviluppo; aiuti a studi di fattibilità; aiuti alla costruzione e ammodernamento di infrastrutture di ricerca; aiuti alle attività d’innovazione (rivolti all’ottenimento di brevetti e distacco di personale altamente qualificato); aiuti ai poli d’innovazione. Il nuovo testo sarà adottato nel corso del 2014. 46 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI E voluzione nel 2014 Federacciai, insieme a Eurofer e in stretto coordinamento con Confindustria, ha avviato un’intensa attività di sensibilizzazione a 360° per rimuovere criticità, attivandosi in particolare sul Commissario Tajani e sul gabinetto del presidente Barroso. • l’introduzione delle nuove norme nei sistemi nazionali sarà graduale, così da permettere agli Stati membri di adattare le proprie normative progressivamente entro il 2019; • sono state notevolmente ridotte le percentuali di contribuzione propria (calcolate in rapporto al valore aggiunto aziendale) che, dal 2020, le categorie di energivori saranno chiamate a coprire. Il testo definitivo approvato nel mese di aprile è stato largamente modificato: • l’acciaio è tra i settori ammissibili; • non è previsto alcun phasing-out degli attuali provvedimenti nazionali di esenzione; 47 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI 1.2 Politica commerciale dell’Unione Europea Negoziati Il 2013 è stato innanzitutto l’anno della IX Conferenza Ministeriale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (tenutasi a Bali dal 3 al 7 dicembre), che ha visto l’adozione di un accordo che può esser definito “storico”; è infatti il primo siglato da tutti gli Stati membri sin dall’istituzione stessa dell’OMC, nata con l’accordo di Marrakesh del 1994. Al ritrovato dinamismo del consesso multilaterale per eccellenza, fanno da pendant i numerosi negoziati aperti dall’UE con Paesi extra UE. A dicembre 2013 erano in corso di negoziazione 12 accordi commerciali, più alcuni “minori” con Paesi appartenenti ad Africa, Caraibi e Pacifico (ACP). Gli Accordi di Libero Scambio (ALS) finalizzati, ma non ancora applicati, erano 10 (Ucraina, Singapore, Moldova, Armenia e Georgia, più 5 con Paesi ACP). Già in vigore risultavano gli ALS con America Centrale (Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua e Panama), Colombia e Perù, Cile, Corea del Sud, Messico, Sud Africa, Paesi EPA – a questi vanno poi aggiunti gli accori di associazione e le vere e proprie unioni doganali, per un totale di circa 50 accordi. Un tale tessuto di ALS può offrire alle imprese italiane molteplici opportunità, ma anche un elevato grado di complessità nel trading. Federacciai ha fornito assistenza alle aziende associate sui percorsi di smantellamento dazi all’import nei Paesi extra UE e su eventuali ulteriori benefici per gli operatori economici italiani. Un focus specifico, con adeguata informazione alle aziende associate, è stato dedicato alla Federazione Russa, che conformemente agli impegni presi in ambito OMC nel corso del 2013 ha proceduto alla prima riduzione dei dazi consolidati della tariffa doganale comune dei Paesi dell’Unione doganale (Federazione Russa, Bielorussia e Kazakistan). 48 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI R iforma degli strumenti di difesa commerciale (TDI) Un tema prioritario per l’industria siderurgica europea, su cui Federacciai si è impegnata a fondo nel corso del 2013 (nonché nel 2014), è stato il progetto di riforma degli strumenti di difesa commerciale (TDI) dell’Unione. La difesa da pratiche commerciali sleali è basilare per il settore siderurgico, che operando con maggiori costi derivanti da elevati standard socioambientali, è già esposto alla competizione da parte di Paesi extra UE non altrettanto sensibili a tali tematiche. Inoltre, la sovracapacità produttiva dell’acciaio a livello globale ha fornito ai produttori extra UE ulteriore stimolo all’esportazione della produzione eccedentaria mediante condotte commerciali predatorie. In questo quadro, la Commissione europea ha presentato in aprile un pacchetto sulla modernizzazione dei TDI composto da una Proposta di regolamento, da una Comunicazione e da un set di Linee guida. La Proposta di regolamento ha seguito la procedura legislativa ordinaria, che coinvolge pariteticamente Parlamento europeo e Consiglio dell’Unione. È stata assegnata in prima lettura alla commissione parlamentare INTA. La relazione, con gli emendamenti apportati dai membri della commissione INTA, è stata approvata nel voto in plenaria del Parlamento europeo il 5 febbraio 2014, ma l’iter legislativo non è ancora giunto a compimento per via di divergenze politiche fra gli Stati membri. È di grande importanza per il settore siderurgico che le modifiche ai TDI siano orientate a rendere gli strumenti di difesa più efficaci, effettivi ed allineati ai dispositivi degli altri principali Paesi industrializzati, direzione in cui è andato lo sforzo di Federacciai – che si è attivata sin dalle prime fasi dell’iter legislativo con attività valutative e propositive, condotte in coordinamento con le aziende associate al fine di catalizzare posizioni del settore siderurgico verso i molteplici aspetti della riforma. Ne è emersa una linea associativa fortemente innovativa, anche rispetto a quanto sostenuto dall’associazione europea Eurofer, attestata su posizioni a tratti più conservative. Le istanze di Federacciai sono risultate poi maggioritarie anche nel recente voto in plenaria del Parlamento europeo. Proprio il voto in plenaria, che ha spostato il baricentro dell’impianto originario della riforma (sbilanciata in favore del trade) verso posizioni espressione del mondo industriale e produttivo, ha rappresentato il coronamento di un eccellente lavoro di squadra condotto da Federacciai d’intesa con Confindustria e con il determinante sostegno delle nostre istituzioni (e specificatamente del MiSE) in una rimarchevole sintonia di vedute fra gli altri attori italiani mostratisi maggiormente sensibili agli interessi dell’industria. 49 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI TDI – Misure in vigore Nel settore dell’acciaio risultavano in vigore, a dicembre 2013, 20 misure di difesa commerciale dell’UE contro Paesi extra UE (di cui tre antisovvenzioni). Nel corso dell’anno si è giunti all’imposizione di misure definitive nella doppia indagine AD591/AS592 contro fili di acciaio dall’India, nell’indagine sugli accessori per tubi da Russia e Turchia (AD579), nell’AD 585 – accessori fusi per tubi filettati da Cina e Tailandia. Merita un’apposita menzione l’importante presa di posizione da parte della Commissione nell’imposizione dei dazi definitivi della doppia indagine sui prodotti in acciaio a rivestimento organico dalla Cina (AD584/AS587). Questa azione, partita dall’Italia, ha dimostrato come il settore dei laminati a caldo cinesi sia pesantemente condizionato dall’attività delle industrie di Stato (IdS) siderurgiche (predominanti nel settore) e la Commissione europea è giunta ad affermare nel Reg. (UE) 205/2013 che le IdS “si comportano come organi esecutivi del governo e, poiché lo Stato le controlla in misura significativa, esse esercitano in realtà un’autorità di governo”. Le revisioni in previsione della scadenza avviate nel corso dell’anno hanno riguardato il Ferro-Silicio da Cina e Russia (R572), gli accessori per tubi da Corea del Sud e Malaysia (R580), i tubi saldati da Cina Bielorussia Russia Ucraina (R589), mentre si è concluso con l’abolizione delle misure il riesame R559, riguardante cavi di ferro e acciaio dalla Fed. Russa. Le interim review iniziate hanno riguardato i fastener inox da Cina e Taiwan (R576) ed i fastener da Cina e Malesia (R575, conclusa senza cambiamenti nelle misure). Si è concluso invece con un cambiamento nelle misure il procedimento R558, riesame dell’antisovvenzione sulle barre inox dall’India. Per i cavi in acciaio da Cina e Corea sono stati aperti un riesame intermedio parziale (R579) ed un riesame per un nuovo esportatore (R562). Per quanto riguarda le nuove indagini, l’unica avviata nel 2013 (contro le sei del 2011 e le 11 del 2012) ha riguardato tubi senza saldatura dalla Cina (AD597), e si è conclusa senza l’imposizione di misure. Federacciai ha dato un monitoraggio costante dei procedimenti nelle diverse fasi, sia attraverso comunicazioni mirate che tramite l’apposita sezione sul sito web. Tale attività ha riguardato anche le misure di difesa commerciale adottate da Paesi extra UE contro gli esportatori europei. Inoltre, è stata fornita consulenza specifica alle aziende associate per quanto riguarda aspetti procedurali delle misure di difesa commerciale UE, e di quelle implementate da Paesi extra UE ed impattanti su aziende italiane. Nuove investigazioni avviate 2006-2013 40 35 30 25 20 15 10 5 Totale Acciaio 2013 3 2012 2 2011 1 2010 0 9 2009 2008 8 7 2007 2006 6 0 Elaborazioni su dati DG TRADE 50 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI 1.3 Altre tematiche commerciali ed attività ad hoc per le associate Federacciai ha inoltre seguito l’evoluzione e fornito assistenza a un numero significativo di aziende associate, che si sono trovate ad affrontare diverse tematiche commerciali, come ad esempio: BIS Nel marzo 2012, il Ministry of Steel indiano ha emanato lo Steel & Steel Products Quality Control Second Order, 2012, che ha istituito un sistema di certificazione obbligatoria (c.d. BIS) per alcuni prodotti siderurgici, con entrata in vigore prevista per alcune tipologie di prodotti nel corso del 2013. Conflict Minerals Nell’agosto 2012, la norma finale relativa ai minerali provenienti da zone di conflitto menzionati nella Section 1502 del Dodd-Frank Act è stata approvata dal Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense. Tale norma richiede alle aziende quotate in borsa di avviare processi di due diligence onde risalire all’origine dei conflict minerals (stagno, tantalio, tungsteno e oro) eventualmente presenti nei prodotti, dando divulgazione dei risultati pubblicamente entro il 31 maggio 2014. Tale processo, nel corso del 2013, ha avuto impatto anche su aziende non rientranti direttamente nell’ambito di applicazione della normativa, ma facenti parte della supply chain delle aziende statunitensi. Dual use In tale normativa rientrano quei prodotti che possono avere un utilizzo sia civile che militare. L’UE ha istituito un regime comunitario di controllo delle esportazioni di prodotti c.d. dual use, affidandone agli Stati membri la realizzazione pratica e il compito di definire eventuali misure supplementari. Barriere Tecniche al Commercio (TBT) Negli anni, il numero di regolamenti tecnici e norme adottate dai Paesi è cresciuto significativamente. Una simile proliferazione può essere vista come risultato dell’innalzamento degli standard di vita a livello globale e di una maggior attenzione a tematiche ambientali, ma può anche celare forme di protezionismo commerciale. E inoltre: Classificazione dei prodotti Oltre alle tematiche sopra evidenziate, Federacciai ha assistito le imprese associate nella determinazione del corretto codice doganale dei prodotti all’export ed all’import. Dal codice doganale individuato dall’operatore economico derivano infatti le aliquote daziarie, i tributi applicabili, le certificazioni richieste ed eventuali misure di politica commerciale all’atto dell’importazione, nonché controlli all’export quali la normativa dual use. Individuazione di concordanze fra codici doganali UE e Paesi extra UE Ogni Paese adotta un sistema tariffario costruito in base alle proprie esigenze sotto il profilo doganale, di politica commerciale e statistico. I sistemi tariffari presentano quindi differenze anche sensibili nella descrizione dei prodotti. Federacciai ha avviato un progetto relativo all’individuazione delle concordanze fra sistema tariffario UE e sistemi dei Paesi extra UE, volto all’identificazione della corretta descrizione del prodotto (e relativo codice all’import) nel Paese extra UE, operazione rilevante anche ai fini di una corretta valutazione dell’incidenza del dazio doganale. Sospensioni e contingenti tariffari Federacciai ha assistito le aziende intenzionate ad avvalersi dello strumento della sospensione/contingente tariffario, verificando la sussistenza dei requisiti necessari all’avvio dell’iter. Le sospensioni tariffarie autonome ed i contingenti tariffari autonomi (che hanno lo scopo di annullare del tutto o in parte gli effetti dei dazi doganali all’import in UE) possono essere accordati in vista dell’ottenimento di componenti necessari alla fabbricazione di prodotti nell’UE, nel caso in cui tali componenti siano disponibili in quantità insufficiente nell’Unione. 51 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI Origine dei prodotti Federacciai ha assistito le aziende associate nella procedura di determinazione dell’origine, nonché nella fase di compilazione documentale (ad es., dichiarazione a lungo termine del fornitore). Dall’origine (preferenziale e non) dei prodotti dipende il trattamento doganale e fiscale delle merci. Oltretutto, in un contesto globale in cui la crescente integrazione dei mercati internazionali favorisce sinergie produttive, le merci sono sempre più spesso il risultato di lavorazioni e assemblaggi di parti e componenti provenienti da Paesi diversi. Studi import/export per particolari mercati /prodotti Federacciai ha fornito alle aziende associate studi mirati su Paesi UE/extra UE, assistendole nell’individuazione di opportunità di mercato. Il fulcro di tali analisi è consistito in analisi incrociate di dati doganali e monitoraggio dell’andamento di importazioni/esportazioni per prodotti specifici. 52 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI 2 Energia Nel 2013 sono intervenute importanti modificazioni nel sistema legislativo e normativo in materia di energia, sia per quanto riguarda l’attuazione della nuova normativa a favore degli utenti cosiddetti “energivori” sia nelle materie tradizionali come l’interrompibilità e l’interconnector. Federacciai ha continuato a svolgere il suo ruolo di leader promotore di interventi e innovazioni a favore delle aziende del settore sia nei confronti delle istituzioni che all’interno del sistema Confindustria. 2.1 Interrompibilità In vista della scadenza triennale del servizio, prevista per il 31 dicembre 2013, Federacciai ha promosso, a partire dai primi mesi dell’anno, diversi incontri con le aziende associate, al fine di definire per tempo le linee di indirizzo da portare all’attenzione degli interlocutori istituzionali, in particolare Autorità per l’energia elettrica e il gas e Terna. L’obiettivo principale è stato naturalmente quello della prosecuzione di questo istituto, fondamentale per la sicurezza del sistema energetico nazionale, cercando di coniugare le proposte di modifica e aggiornamento chieste da Terna in funzione del mutato scenario elettrico nazionale, con la realizzabilità pratica di queste innovazioni e il contemporaneo mantenimento dell’economicità complessiva. Nel corso dell’anno si sono quindi svolti diversi incontri tra Terna ed il sistema Confindustria arrivando a definire le linee di miglioramento del sistema anche attraverso l’inserimento di tipologie di servizio diverse legate alle nuove esigenze di rete derivanti dal forte sviluppo della generazione da fonti rinnovabili. Alla fine del mese di dicembre l’Autorità ha pubblicato due documenti, la Delibera 634/2013 e il Documento per la consultazione 642/2013, dei quali il primo proroga i contratti in essere al 31 dicembre 2013 fino al 30 giugno 2014, il secondo contiene le indicazione dell’Autorità sulle modalità di rinnovo del nuovo servizio per il triennio 2013-2014. Federacciai, con il coinvolgimento delle aziende, ha predisposto osservazioni che sono state poi integrate in un documento di risposta unico inviato da Confindustria. Il documento si è soffermato in particolare sulla necessità di valorizzare al meglio il servizio prestato su durata triennale rispetto a quelli annuali e infrannuali in ragione della qualità e stabilità dell’interrompibilità garantita soprattutto dai soggetti assegnatari “storici” che negli anni si sono strutturati per rispondere al meglio alle esigenze di sicurezza del sistema. 2.2 Interconnector Nel corso dell’anno, sono proseguiti i contattati di Terna con le aziende assegnatarie per informarle sull’evoluzione dei progetti sulle varie frontiere. Nell’autunno Terna ha proposto di partecipare alla realizzazione di una interconnessione con la Francia, nella quale ha previsto che una quota parte dell’opera può essere adibita a interconnector. In particolare, a fronte di un’assegnazione totale su tale frontiera di 500 MW, il progetto prevede per la parte “merchant” 350 MW. L’esigenza di ottimizzare la partecipazione delle aziende al progetto di realizzazione ha portato a proporre una socializzazione dei costi e dei benefici attraverso la partecipazione di tutte le aziende assegnatarie, anche sulle altre frontiere, organizzate in società consortili; tale proposta è stata concretizzata con la firma di un Memorandum of Understanding tra le associazioni di categoria che hanno aziende assegnatarie e Terna, avvenuta il 16 dicembre. 53 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI 2.3 Imprese a forte consumo di energia Le prime disposizioni operative dell’art.39 del D.L. 22 giugno 2012 n.83 sono state emanate con il Decreto Ministeriale 5 aprile 2013 che ha fissato i criteri generali per la qualificazione delle imprese energy intensive e per l’accesso alle agevolazioni in campo fiscale (accise) e in materia di oneri generali di sistema elettrico. L’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha in seguito deliberato i criteri per la costituzione dell’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica ai fini delle agevolazioni sugli oneri di sistema (A-UC) e in prima applicazione al biennio 2013-2014. Si ricorda che l’art. 39 prevede agevolazioni per imprese manifatturiere (codice Ateco prevalente riferito ad attività manifatturiere) per i consumi in media, alta e altissima tensione, ed è articolato in modo da erogare un’anticipazione del contributo spettante (sulla base dei dati riferiti al 2012 dichiarati nel 2013) e un conguaglio sui dati effettivi relativi al 2013, disponibili nel corso del 2014. Federacciai è intervenuta nel corso dei procedimenti in modo da garantire la tutela di tutte le aziende del settore e ha svolto attività di supporto per le aziende anche raccogliendo domande e osservazioni sulle procedure del registro, che sono state in seguito presentate (assieme alle altre armonizzate da Confindustria) alla CCSE, che ha pubblicato una serie di FAQ esplicative. Alla fine della procedura risultano iscritte circa 60 aziende associate, con una ripartizione intorno al 50% tra acciaierie e aziende di prima trasformazione. s tudio europeo sui costi energetici Nel mese di dicembre è stato pubblicato lo studio dal titolo “The steel industry in the European Union: composition and drivers of energy prices and costs” sponsorizzato da Eurofer ed elaborato dal Centre for European Policy Studies (CEPS) di Bruxelles come contributo al Consiglio Europeo dell’Energia. Il rapporto analizza i costi dell’energia nell’industria siderurgica europea tra 2010 e 2012 utilizzando per la prima volta il risultato di un’inchiesta diretta ad hoc sulle aziende, alla quale ha parte- cipato anche Federacciai, invece che i dati medi normalmente disponibili sui siti statistici. I risultati evidenziano, ancora una volta, come l’industria siderurgica dell’area sud europea abbia costi energetici superiori alla media europea, mentre l’area nord occidentale esibisca prezzi inferiori. Lo studio mostra anche il forte divario tra Europa e Stati Uniti dove il costo medio dell’energia elettrica nelle aziende siderurgiche è circa la metà di quello medio europeo ed il costo del gas scende fino al 25%. 54 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI 3 Ambiente In materia di ambiente i temi su cui si è concentrato il lavoro di Federacciai nel corso del 2013 possono essere raggruppati nelle seguenti tre aree principali: • • • emissioni di CO2, ETS e politiche comunitarie in materia di clima ed energia; prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento: recepimento della direttiva IED sulle emissioni industriali applicazione delle Conclusioni BAT, riesame delle AIA; gestione dei rifiuti, SISTRI e applicazione della normativa “End of Waste”. Tra gli altri temi specifici che, in funzione dell’evoluzione normativa e delle problematiche tecniche segnalate dalle aziende, sono stati oggetto di aggiornamento o approfondimento, si segnalano: il REACH, la normativa sui materiali a contatto con l’acqua potabile, la valorizzazione delle scorie siderurgiche, le emissioni di gas fluorurati, i controlli radiometrici, l’introduzione dell’AUA (Autorizzazione Unica Ambientale) per gli impianti non-IPPC, la normativa sul rischio di incidenti rilevanti. Questi ed altri argomenti, come meglio illustrato di seguito, sono stati seguiti in maniera costante da Federacciai, attraverso la partecipazione attiva a tavoli di discussione o a gruppi di lavoro organizzati a livello regionale, nazionale e comunitario, con l’elaborazione di proposte, posizioni o contributi a consultazioni realizzate in stretto coordinamento con i referenti delle aziende associate. L’attività d’informazione e aggiornamento rivolta alle aziende associate si è come di consueto concretizzata nell’invio di circolari e comunicazioni (in numero di oltre 100 nel 2013), nell’organizzazione di riunioni tematiche (oltre 15 nel 2013) , nell’avvio di nuovi gruppi di lavoro tecnici (3 nel 2013), nell’aggiornamento costante dell’area dedicata del sito web di Federacciai. Numerosi inoltre sono stati i servizi di consulenza specifica realizzati in risposta a quesiti o problematiche sollevate da singole aziende associate. 3.1 Emissioni di CO2, ETS e politiche comunitarie in materia di clima ed energia 3.1.1 Libro verde della Commissione europea su clima ed energia per il 2030 La Commissione europea, con la pubblicazione nel marzo 2013 del “Libro verde: un quadro per le politiche dell’energia e del clima con orizzonte 2030”, ha avviato il percorso che porterà nel corso dei prossimi anni a definire una serie di obiettivi e di relative proposte legislative, valide a livello comunitario per il periodo post-2020, in materia di riduzione delle emissioni di CO2, fonti di energia rinnovabile, efficienza energetica (analogamente a quanto fatto in passato con il noto “pacchetto 20-20-20” finalizzato al 2020). Federacciai, in considerazione della rilevanza del tema e del possibile impatto sul settore delle misure in via di definizione, in stretto coordinamento con Eurofer e Confindustria, ha contribuito ad un’attenta valutazione dei possibili scenari. Questa analisi ha portato ad avviare una intensa attività di sensibilizzazione delle istituzioni comunitarie e nazionali, affinché le proposte della Commissione tengano conto di un bilanciamento degli obiettivi in materia di clima e ambiente con quelli in materia di sviluppo industriale. Condizione irrinunciabile è la definizione di target per il 2030 che siano realistici, basati sulla effettiva disponibilità tecnica ed economica di strumenti per la riduzione delle emissioni nei diversi settori, e commisurati a sforzi equivalenti da parte dei Paesi extra europei. In assenza di quest’ultima condizione anche per il periodo post-2020 deve essere assicurato il mantenimento o nuova implementazione di strumenti efficaci a tutela della competitività dell’industria manifatturiera europea esposta alla concorrenza internazionale (es. mantenimento delle quote gratuite ai settori “Carbon Leakage” basate su benchmark realistici; compensazione dei costi elettrici attraverso assegnazione di quote gratuite per le emissioni indirette). In particolare nel luglio 2013 Federacciai, in risposta alla consultazione pubblica avviata dalla Commissione europea sul tema, ha elaborato un proprio articolato contributo che riassume la posizione e le proposte del settore siderurgico italiano sui diversi aspetti attualmente in discussione. 55 s RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI teel Roadmap for a Low Carbon Europe 2050 Nel corso del 2013 Federacciai, attraverso una partecipazione attiva alla task force istituita da Eurofer, ha contribuito alla realizzazione e alla pubblicazione dello studio “A Steel Roadmap for a Low Carbon Europe 2050”. La pubblicazione di Eurofer si propone da un lato di evidenziare con un rigoroso approccio di tipo tecnico-economico le effettive residue potenzialità di abbattimento delle emissioni di CO2 nei processi di produzione siderurgica (ciclo integrale e forno elettrico), e dall’altro di sottolineare il ruolo positivo che l’utilizzo dell’acciaio può avere nella lotta ai cambiamenti climatici, se si considerano le caratteristiche del materiale e l’intero ciclo di vita dei prodotti siderurgici. Lo studio ha elaborato diversi possibili scenari futuri con orizzonte il 2030 e il 2050, valutando il grado di maturità e l’applicabilità tecnica ed economica delle diverse tecnologie per la riduzione delle emissioni di CO2, concludendo che la massima riduzione delle emissioni tecnicamente ed economicamente sostenibile per il settore siderurgico risulta pari a circa -10% dal 2010 al 2030 e -15% dal 2010 al 2050, in termini di emissioni specifiche (tCO2 /t acciaio). Si evidenzia che la Commissione europea attraverso la proposta di “Low Carbon Roadmap 2050” indica obiettivi di riduzione delle emissioni complessive UE di CO2 al 2050 pari a -80% rispetto ai livelli del 1990, da raggiungere attraverso step intermedi, pari a -40% al 2030 e -60% al 2040. Lo studio promosso dall’industria siderurgica europea, prende inoltre in esame alcuni specifici utilizzi e applicazioni innovative dei prodotti siderurgici, dimostrando che la quantità di CO2 evitata attraverso l’impiego dell’acciaio, materiale unico e insostituibile per resistenza, versatilità, riciclabilità, compensa largamente quella emessa in fase di produzione. Il documento costituirà un importante riferimento tecnico nel processo di definizione dei target di riduzione delle emissioni di CO2 che l’UE si appresta ad approvare per il 2030 e oltre. 56 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI 3.1.2 Avvio del terzo periodo ETS (2013-2020): assegnazione quote, applicazione del fattore di correzione, monitoraggio. Con D.Lgs. 13 marzo 2013 n. 30, in notevole ritardo rispetto ai tempi prefissati, è stata recepita a livello nazionale la nuova Direttiva “Emissions Trading” (Direttiva 2009/29/CE). Attraverso questo provvedimento, che abroga e sostituisce il precedente D. Lgs 216/2006, viene disciplinata a livello nazionale la terza fase dello schema ETS comunitario (periodo 2013-2020). Il 2013, primo anno della terza fase, è stato un anno segnato da incertezze e difficoltà, legate sia ai ritardi accumulati dalle autorità competenti a livello comunitario e nazionale nell’applicazione delle nuove procedure armonizzate per l’assegnazione delle quote di CO2 agli impianti, sia alle novità introdotte nel processo di monitoraggio, verifica e comunicazione delle emissioni. Con specifico riferimento al settore siderurgico, il 2013 ha segnato inoltre l’ingresso nel sistema di numerosi impianti di trasformazione dell’acciaio (con potenza termica nominale superiore a 20MW), ai quali Federacciai ha dedicato di conseguenza particolare attenzione nel servizio di consulenza al fine di agevolare una rapida familiarizzazione degli operatori con i complessi adempimenti ETS (ottenimento e aggiornamento dell’autorizzazione, apertura del conto sul Registro ETS, presentazione del Piano di monitoraggio, nomina del verificatore, comunicazione delle emissioni, ecc.). Per quanto riguarda l’assegnazione delle quote gratuite per il periodo 2013-2020, tutti gli impianti soggetti ad ETS hanno potuto conoscere i quantitativi loro assegnati in via definitiva solo a fine dicembre 2013, quando con Deliberazione n. 29/2013 è stata resa ufficiale l’applicazione del fattore di correzione transettoriale (cd. CSCF, stabilito a livello comunitario con Decisione 2013/448/UE). Questo intervento ha comportato un taglio complessivo del 11,6% delle quote gratuite complessivamente assegnate per la terza fase ETS, che per il settore italiano della produzione di acciaio, corrisponde ad una riduzione di circa 20 Milioni di quote. L’applicazione del fattore di correzione, e in particolare i criteri di calcolo che hanno portato a determinarne l’entità, sono stati oggetto di forte contestazione da parte di tutta l’industria manifatturiera europea, che ha preso più volte ufficialmente posizione contro la Decisione 2013/448/UE. In particolare, il calcolo del fattore di correzione è affetto da un errore concettuale nella quantificazione del tetto massimo (cap) alle emissioni del settore manifatturiero, risultato sottodimensionato poiché in esso non sono stati conteggiati alcuni rilevanti quantitativi di emissioni (tra cui quelle derivanti dalla combustione di gas di recupero siderurgici o quelle derivanti dalla produzione di calore da cogenerazione) che sono state invece arbitrariamente attribuite al cap del settore della generazione elettrica, in contrasto con alcune disposizioni della stessa direttiva ETS. Poiché l’opzione di impugnare direttamente alla Corte di Giustizia europea la Decisione 2013/448/UE è stata giudicata giuridicamente problematica, le imprese interessate in diversi Paesi UE hanno deciso di fare ricorso contro l’atto nazionale di assegnazione delle quote, agendo preso i tribunali in ciascuno degli Stati membri dove sono ubicati gli impianti con l’obiettivo di indurre i giudici nazionali a rivolgersi alla Corte di Giustizia europea per dirimere la questione. Per quanto riguarda l’Italia, il settore siderurgico ha avuto un ruolo di capofila nell’iniziativa: Federacciai ha coordinato la predisposizione del ricorso al TAR da parte delle singole aziende interessate, fornendo allo studio legale incaricato le informazioni e gli approfondimenti tecnici utili all’elaborazione delle motivazioni. Il ricorso è stato presentato ad inizio gennaio 2014 e ha visto l’adesione di 28 aziende associate. Per quanto riguarda il monitoraggio delle emissioni di CO2, il 2013 costituisce il primo anno di applicazione delle regole contenute nel nuovo Regolamento UE n. 601/2012, ma solo a febbraio 2013, in forte ritardo rispetto alla tempistica prevista a livello comunitario, gli impianti italiani hanno potuto presentare i propri piani di monitoraggio. Tali piani, che avrebbero dovuto ricevere l’approvazione formale da parte del Ministero dell’Ambiente entro 90 giorni dalla presentazione, a fine 2013 non risultavano ancora esaminati dall’autorità competente. In questa situazione di incertezza, sia per i gestori degli impianti, sia per gli enti verificatori, Federacciai si è attivata per fornire indicazioni quanto più possibile chiare ed omogenee alle aziende associate per effettuare il monitoraggio e la rendicontazione delle emissioni, sollecitando al contempo il Comitato Nazionale ETS, in stretto coordinamento con Confindustria, a fornire risposte in emerito alle principali criticità individuate. 57 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI Particolare attenzione è stata dedicata alla nuova metodologia di monitoraggio basata sul bilancio di massa a cui devono attenersi gli impianti EAF a partire dal 2013, la quale comporta la valutazione di un numero molto elevato di parametri per diversi input e output del processo, in alcuni casi anche attraverso oneroso ricorso a campionamenti e analisi di laboratorio. In particolare, al fine di supportare la possibilità di utilizzo per tutto il periodo 2013-2020 di un fattore standard unico per il contenuto di carbonio del rottame, coerente con quello utilizzato di determinazione del benchmark EAF e di assegnazione delle quote, è stato costituito un gruppo di lavoro con la partecipazione di un certo numero di aziende che, sulla base di un approccio preventivamente condiviso, hanno effettuato analisi a campione sul rottame, i cui risultati saranno utilizzati per un successivo confronto con l’autorità competente. 3.1.3 Compensazione dei costi CO2 indiretti Il D.Lgs. 13 marzo 2013, n. 30 (recepimento nazionale della Direttiva ETS, fase III) ha previsto che il Ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministero dell’Ambiente e il Ministero dello Sviluppo Economico, nei limiti degli stanziamenti assegnati, possono adottare misure finanziarie a compensazione dei costi CO2 trasferiti nel prezzo dell’elettricità, quale strumento di sostegno alle imprese appartenenti all’elenco ristretto dei settori “electricity intensive” esposti alla concorrenza internazionale, come individuati nella Comunicazione della Commissione 2012/ C158/04, tra cui è inserita a pieno titolo anche la siderurgia. Pur recependo formalmente quanto previsto in materia di “electricity compensation” dalla Direttiva ETS, l’Italia ha introdotto tuttavia tale misura solo in termini di possibilità eventuale, senza alcun carattere vincolante e senza prevedere alcuna copertura finanziaria o alcuna specifica voce di spesa dedicata tra le possibili destinazioni dei proventi delle aste di CO2. Al contrario in altri Paesi, già a partire dal 2013, le imprese siderurgiche possono beneficiare delle misure di compensazione dei costi indiretti (es. Germania, Regno Unito, Olanda) grazie a fondi costituiti a livello nazionale con i proventi delle aste di CO2. A fronte di questa evidente distorsione competitiva, che penalizza l’industria italiana non solo nei confronti dei Paesi extra europei, ma anche all’interno della Comunità, Federacciai ha ripetutamente sollecitato le istituzioni nazionali affinché rendano operativo anche in Italia quanto già previsto in altri Paesi. Parallelamente è stato chiesto alle istituzioni comunitarie di riformare il meccanismo in modo tale da garantire un’applicazione armonizzata a livello europeo, ad esempio tramite assegnazione di quote gratuite agli impianti anche per le emissioni indirette. 3.2 Prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento 3.2.1 Recepimento della Direttiva IED Nel corso del 2013 si è andato definendo l’iter per il recepimento nazionale della Direttiva sulle Emissioni Industriali (Direttiva IED - 2010/75/UE), testo di riferimento fondamentale a livello comunitario per tutti i settori industriali, come quello siderurgico, soggetti alla normativa IPPC in materia di prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento. A dicembre 2013 il Consiglio dei Ministri ha approvato in prima lettura lo schema di Decreto Legislativo, inviandolo alle competenti Commissioni parlamentari e alla Conferenza delle Regioni per acquisire i prescritti pareri. L’iter si è poi concluso con l’approvazione definitiva a febbraio 2014 e la successiva pubblicazione del Decreto Legislativo n. 46/2014. Il Decreto modifica significativamente il Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/06), con particolare riferimento alle parti che riguardano l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Durante tutto l’iter di approvazione, Federacciai ha partecipato attivamente al gruppo di lavoro coordinato da Confindustria, la quale si è poi attivata nei confronti di tutti i soggetti istituzionali coinvolti (Governo, Parlamentari e rappresentanti delle Regioni) affinché venissero prese in considerazione le proposte di miglioramento avanzate dal sistema industriale e riconsiderate alcune proposte iniziali del Governo, che su alcuni aspetti introducevano aggravi ingiustificati per le imprese, andando oltre quanto previsto dalla stessa Direttiva europea. 58 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI In tal senso, rispetto alle prime bozze del testo sono state apportate importanti modifiche, che hanno in parte recepito alcune delle istanze avanzate dalle imprese. In particolare, sono stati ottenuti risultati importanti sui seguenti punti: • • • • • • analogamente a quanto previsto nei principali Paesi europei, l’AIA non avrà più una durata fissa limitata (fino ad oggi in Italia l’AIA scadeva generalmente dopo un periodo di soli 5 anni), ma dovrà essere riesa minata a seguito della pubblicazione a livello comunitario di nuove Conclusioni BAT o dopo 10 anni dall’ultimo rinnovo; sono stati resi coerenti con i valori riportati in Direttiva la maggior parte parte dei limiti di emissione per i grandi impianti di combustione esistenti (es. SO2 e NOx); è stato eliminato l’incremento ingiustificato delle tariffe istruttorie inizialmente previsto; sono state riviste alcune misure sanzionatorie inutilmente vessatorie per le imprese; sono stati eliminati diversi passaggi che prevedevano la decadenza dell’autorizzazione in caso di ritardi o inadempimenti formali da parte delle imprese; è stata eliminata la norma che prevedeva che il riconoscimento della non sostanzialità della modifica ai fini AIA non era sufficiente a riconoscere la non sostanzialità di una modifica ai sensi della VIA. Tra i nuovi adempimenti introdotti che dovranno essere oggetto di particolare approfondimento in fase di applicazione del Decreto, si evidenzia quello legato all’eventuale obbligo di presentazione da parte dei gestori di impianti, la cui attività comporta l’utilizzo, la produzione o lo scarico di sostanze pericolose, di una “relazione di riferimento” contenente informazioni sullo stato di qualità del suolo e delle acque sotterranee. In merito a questa disposizione, non è infatti ad oggi possibile definire con certezza il campo di applicazione, le modalità e la tempistica degli adempimenti a carico dei gestori. Si sottolinea che il D.Lgs. prevede uno o più successivi Decreti ministeriali attuativi per stabilire le modalità di redazione della relazione di riferimento, con particolare riguardo alle metodiche di indagine e alle sostanze pericolose da ricercare. 3.2.2 Applicazione delle Conclusioni BAT per la produzione di acciaio a forno elettrico Conseguentemente alla pubblicazione a marzo 2012 della Decisione della Commissione Europea relativa alla “Conclusioni sulle BAT (Best Available Techniques)” per la produzione di ferro ed acciaio, in ottemperanza a quanto previsto dalla Direttiva IED, si sono avviate le procedure che dovranno portare al riesame delle AIA di tutti gli impianti siderurgici, i quali dovranno essere adeguati alle nuove prescrizioni entro l’8 marzo del 2016 (4 anni dalla pubblicazione della Decisione). La Regione Lombardia, considerando l’elevato numero di impianti per la produzione di acciaio da forno elettrico presenti sul proprio territorio, ha avviato un tavolo tecnico, coinvolgendo gli enti territoriali interessati (Province e ARPA) e Federacciai, al fine di condividere possibili indirizzi di carattere tecnico-normativo per l’uniforme applicazione sul territorio regionale delle BAT riportate nella Decisione comunitaria. Nel corso del 2013 si sono succeduti gli incontri sia del tavolo principale relativo agli indirizzi di carattere generale, sia di un sottogruppo dedicato al tema specifico dell’implementazione dei sistemi di misurazione in continuo (SME) delle polveri al camino, previsto da una specifica BAT. Federacciai ha partecipato attivamente ai lavori, formulando osservazioni e proposte in stretto coordinamento con gli esperti ambientali di tutte le acciaierie associate (anche situate al di fuori della Regione). Con specifico riferimento al sistema del monitoraggio in continuo (SME) per le emissioni di polveri al camino, è stato inoltre istituito internamente a Federacciai un Gruppo di Lavoro dedicato ad approfondire da vicino le problematiche tecniche, anche con l’ausilio di test effettuati direttamente sugli impianti. Nei primi mesi del 2014 si è arrivati all’elaborazione del documento finale di coordinamento e indirizzo che, una volta approvato in via ufficiale, sarà pubblicato in forma di Delibera Regionale, unitamente ad un modello di manuale per la gestione dei sistemi SME applicati al settore di produzione acciaio da forno elettrico. Come già avvenuto in passato, il lavoro portato avanti in Regione Lombardia potrà costituire un importante riferimento per l’interpretazione e applicazione delle BAT per l’elettrosiderurgia su tutto il territorio nazionale. 59 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI La partecipazione al tavolo di Federacciai e il confronto aperto condotto con le autorità, in termini generali ha consentito di evitare interpretazioni errate dei contenuti delle Conclusioni BAT e di contrastare efficacemente alcune posizioni penalizzanti per le imprese espresse inizialmente da alcuni enti partecipanti. Permangono comunque alcune criticità non definitivamente risolte con la stesura del documento finale, che richiederanno un successivo confronto in fase di adeguamento alle prescrizioni AIA. In particolare l’installazione e la gestione dello SME nel caso del forno elettrico potrebbe risultare particolarmente complessa, tenendo conto della discontinuità del ciclo produttivo, della fluidodinamica del flusso di emissione, delle caratteristiche geometriche dei camini (es: posizionamento dello strumento). Poiché alcune problematiche, che si ritengono non del tutto risolte con gli indirizzi regionali, potranno essere pienamente valutate solo in fase di effettiva realizzazione del sistema, la Regione si è resa disponibile a riconvocare il tavolo tra un anno, per valutare la situazione alla luce dell’esperienza maturata nel frattempo dagli impianti. 3.3 Gestione dei rifiuti 3.3.1 Sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti - SISTRI Nel mese di ottobre del 2013 il sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti, noto con l’acronimo di SISTRI, ha visto l’avvio della piena operatività per un primo gruppo di soggetti della filiera della gestione dei rifiuti, nonostante una serie di criticità, per lo più ancora irrisolte e costantemente segnalate dal Sistema Confindustriale, siano state negli anni passati motivo di continue proroghe. Nello specifico, il Ministero dell’Ambiente ha programmato un avvio scaglionato del SISTRI, garantendo al contempo la sospensione dell’applicazione delle sanzioni relative a eventuali errori nell’uso del SISTRI sino al 31 dicembre 2014, nonché del contributo annuale previsto per il 2013. La prima scadenza del 1 ottobre 2013 ha quindi interessato solo una parte dei soggetti obbligati all’uso del SISTRI, rimandando al 3 marzo 2014 il coinvolgimento degli altri utenti. Sino al 31 dicembre 2014, vige pertanto il cd. “periodo a doppio binario”, durante il quale la tracciabilità dei rifiuti è garantita sia dal SISTRI sia dal consueto impianto cartaceo (Registro di carico/scarico, Formulario di identificazione del rifiuto, Modello unico di dichiarazione ambientale), il solo per il quale continuano a valere le sanzioni previste dalla normativa ambientale. Occorre sottolineare come i continui rinvii, gli aggiornamenti della normativa SISTRI e delle procedure informatiche del tutto disallineati con quanto invece indicato nei manuali messi a disposizione dal Ministero - e non in ultimo una data incertezza sulle modalità di affidamento del servizio di tracciabilità dei rifiuti da parte del Ministero, abbiano contribuito nel loro insieme a rendere difficoltoso per gli operatori del settore mantenersi aggiornati nel corso del tempo. In tale contesto, incerto e soggetto a continui cambiamenti, Federacciai ha assicurato il proprio supporto alle aziende associate, non solo aggiornando in modo tempestivo sulle modifiche normative e procedurali, e sulle scadenze dell’entrata in piena operatività del SISTRI per i diversi soggetti obbligati al suo utilizzo, ma anche supportando le eventuali richieste di intervento o chiarimento presso le autorità competenti. Federacciai ha inoltre partecipato agli incontri e ai gruppi di lavoro di Confindustria, portando le istanze e le osservazioni proprie del settore siderurgico, e contribuendo ai documenti di posizione che hanno consentito di apportare alcune modifiche al sistema e condizionare per quanto possibile, la sua entrata in piena operatività, alla risoluzione delle principali criticità operative che rischiavano di mettere in seria difficoltà le normali attività gestionali delle aziende. 60 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI 3.3.2 Applicazione del regolamento “End of Waste” per i rottami ferrosi La Commissione europea (Joint Research Centre -JRC, Institute for Prospective Technological Studies- IPTS) nel corso del 2013 ha avviato uno studio per valutare l’impatto sul mercato del rottame del Regolamento n. 333/2011 (cd. “End of Waste” per i rottami metallici) a circa due anni dalla sua entrata in operatività. Lo studio intende indagare il grado di applicazione del Regolamento nei diversi Stati membri, valutando l’efficacia delle sue disposizioni, l’impatto sui flussi commerciali intraeuropei ed extraeuropei, gli eventuali effetti sul prezzo, sulla disponibilità e sulla qualità del rottame, al fine di raccogliere indicazioni per un’eventuale revisione delle disposizioni comunitarie in materia. In questo contesto è stata avviata un’indagine attraverso la predisposizione di un questionario a cui sono stati invitati a rispondere tutti i soggetti interessati (industria siderurgica e metallurgica, commercianti di rottame, autorità competenti), fornendo informazioni di carattere quantitativo e qualitativo sui rottami e sulla loro classificazione (“Rifiuto” o “End of Waste”). Se consideriamo i principali Paesi europei consumatori di rottame, il Regolamento UE n. 333/2011 sulla cessazione della qualifica di rifiuto, ha di fatto trovato fino ad oggi piena applicazione solo in Italia (dove molte acciaierie non sono autorizzate alla gestione del rottame-rifiuto o autorizzate per quantitativi limitati), mentre nel resto d’Europa il rottame circola e viene generalmente acquisito dagli stabilimenti siderurgici con lo status di rifiuto, senza che questo comporti particolari criticità. Alla luce di quanto sopra, e considerando che la possibilità di applicare il Regolamento “End of Waste” è oggi un requisito essenziale per l’operatività di molte acciaierie italiane, Federacciai si è attivata al fine di assicurare una risposta incisiva proveniente dall’Italia, primo Paese consumatore di rottame in UE, attraverso una partecipazione attiva all’indagine della Commissione. È stata pertanto organizzata, anche grazie al coinvolgimento di Nuovo Campsider, una raccolta dati interna che ha raggiunto un elevato grado di partecipazione e ha costituto la base per una risposta unitaria del comparto siderurgico italiano alla consultazione della Commissione. I risultati dell’indagine della Commissione saranno resi noti nel 2014. 3.4 Altri temi Regolamento REACH Il 1 giugno 2013 è scaduto il termine per effettuare la registrazione, ai sensi del Regolamento REACH, delle sostanze prodotte o importate nel territorio dell’UE in quantitativi pari o superiori a 100 tonnellate all’anno per fabbricante o importatore, sostanze per le quali si era proceduto a effettuare la pre-registrazione entro il 30 novembre 2008 (sostanze phase-in). Federacciai ha fornito le necessarie indicazioni alle singole aziende associate interessate per verificare nel database delle sostanze chimiche pubblicato sul sito web dell’ECHA (Agenzia europea delle sostanze chimiche) se le sostanze di loro interesse fossero già state registrate REACH. Ciò ha consentito quindi di avviare i primi contatti con i membri del SIEF/Consorzio di riferimento (e in particolare con il Lead Registrant), e di provvedere alla preparazione delle informazioni necessarie per la registrazione REACH (identificazione e uguaglianza della sostanza, informazioni sul pericolo, condivisione dei dati, usi, valutazione della sicurezza chimica, ecc.). Sempre in ambito REACH, nel corso dell’anno l’ECHA ha poi proseguito l’attività di aggiornamento della Candidate List (CL), vale a dire l’elenco in cui sono inserite le sostanze individuate come Substances of Very High Concern (SVHC). Ricordiamo che le sostanze presenti in CL, a seguito di ulteriori valutazioni da parte delle Autorità con il supporto di consultazione pubblica, sono progressivamente aggiunte a quelle già presenti nell’Allegato XIV del Regolamento REACH, che ricomprende le sostanze soggette ad autorizzazione per la loro immissione sul mercato e il loro uso nell’Unione Europea. Considerato quindi il potenziale interesse e l’eventuale impatto sul processo produttivo, Federacciai ha svolto principalmente un’attività di aggiornamento e di supporto per le aziende associate interessate, in modo da assicurare la loro compliance rispetto alla disciplina europea, con particolare riferimento agli obblighi di informazione, a cui devono ottemperare le imprese, a partire dalla data di inclusione di una sostanza in CL. 61 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI Materiali a contatto con le acque potabili Nel corso del 2013 il Ministero della Sanità ha annunciato l’avvio del processo di revisione del Decreto Ministeriale n. 174/2004, che regolamenta a livello nazionale i requisiti dei materiali utilizzati in impianti che prevedono il contatto con le acque potabile. L’iniziativa, che si concluderà presumibilmente nel 2014, è stata avviata tenendo in considerazione il lavoro svolto e la documentazione già prodotta su tale tema da parte di alcuni Stati membri dell’Unione Europea, con l’intento di individuare uno schema legislativo condiviso e di definire requisiti e metodologie comuni. A seguito della richiesta di fornire il proprio contributo, avanzata dal Ministero al Sistema Confindustriale con particolare riferimento alle modifiche da apportare agli allegati tecnici del Decreto, Federacciai è stata coinvolta in qualità di referente per i prodotti in acciaio nel gruppo di lavoro sui materiali metallici a contatto con le acque potabili. Sono stati quindi coinvolti i tecnici esperti delle aziende interessate con i quali Federacciai si è confrontata per avere un quadro aggiornato sulle iniziative in atto e sullo stato di fatto, e soprattutto concordare – con il supporto della documentazione a disposizione a livello europeo – le osservazioni da presentare al Ministero in un documento di posizione Confindustriale. Considerando i risvolti commerciali e le possibili implicazioni sul mercato europeo dei materiali in acciaio utilizzati in prodotti a contatto con le acque potabili, l’argomento ha visto la partecipazione attiva delle aziende associate interessate che hanno condiviso e messo a disposizione di Federacciai il proprio know-how, consentendo così a Federacciai di portare le istanze del settore siderurgico nei documenti di lavoro Confindustriali, che si andranno a definire nel corso del 2014. Gas fluorurati ad effetto serra Nei primi mesi del 2013 sono diventati operativi alcuni importanti adempimenti per le imprese, in materia di riduzione delle emissioni di alcuni gas fluorurati ad effetto serra presenti in alcune tipologie di apparecchiature e applicazioni industriali (ad esempio apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria, pompe di calore, sistemi di protezione antincendio) previsti dal D.P.R. 27 gennaio 2012, n. 43, in attuazione del Regolamento n. 842/2006. Federacciai ha svolto attività informativa nei confronti delle aziende, con particolare riferimento agli obblighi in capo ai proprietari delle apparecchiature e impianti. Gli obblighi riguardano in particolare: la tenuta dei registri d’impianto; la presentazione, entro il 31 maggio di ogni anno, di una dichiarazione relativa alle emissioni in atmosfera dell’anno precedente; la responsabilità di avvalersi di personale e imprese in regola con l’iscrizione al Registro Nazionale delle persone e delle imprese certificate. 62 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI 4 Attività di comunicazione Nel corso del 2013, la comunicazione di Federacciai si è concentrata sull’obiettivo prioritario del consolidamento della sua reputazione di rappresentante di un comparto industriale strategico per il Paese. E, in quanto tale, pienamente legittimato non solo a difendere gli interessi del comparto stesso, quanto, più in generale, dell’intero settore manifatturiero italiano, di cui la produzione siderurgica è componente fondamentale. Grazie alla credibilità e alla autorevolezza acquisite nel tempo, Federacciai ha quindi potuto dialogare con le maggiori istituzioni economico-politiche, rimarcando le problematiche più pressanti che, al di là della difficile situazione economica domestica e internazionale, le cui cause sono da ricondursi a fenomeni difficilmente governabili (leggi crisi congiunturale), hanno ulteriormente penalizzato il settore: dalla mancanza di una politica industriale per il Paese agli alti costi energetici alle norme ambientali eccessivamente stringenti invocate dalla UE e fortemente minaccianti la competitività del comparto. A ciò si aggiungano situazioni specifiche – Ilva di Taranto, Terni, Lucchini – che hanno ormai raggiunto condizioni di difficoltà permanente, in un quadro politico-giuridico peraltro spesso sconcertante – minando fortemente la tenuta di una parte importante della produzione di acciaio nazionale e, dunque, della siderurgia italiana. Sia sulle problematiche generali che specifiche, Federacciai ha potuto far sentire la propria voce – soprattutto per via mediatica – ottenendo una forte e rispettosa attenzione (anche da parte di media che in altre epoche si erano dimostrati poco ricettivi: si pensi ai mezzi radiofonici e televisivi), a riprova che l’impegno preso ormai da molti anni di perseguire una comunicazione aperta, schietta, trasparente e non autoreferenziale ha permesso che Federacciai non fosse più percepita come rappresentante di meri interessi particolari, ma come soggetto fortemente impegnato a sostenere la crescita civile, oltreché economica, del Paese. Difendendo, prima di tutto, la competitività di un settore come quello manifatturiero che era, resta, e sarà almeno per lungo tempo strategico per la nostra economia. Tuttavia non si può tralasciare un fattore importante, forse decisivo: e cioè che l’autorevolezza della Federazione non può che trarre alimento dall’autorevolezza dei suoi associati. Ed è del tutto intuitivo che Federacciai non è un corpo artificioso, ma è composta da quegli stessi imprenditori – uomini e donne – che, evidentemente, trasferiscono nella Federazione, condividono in essa i comportamenti e soprattutto i valori che presiedono il loro modo di agire giorno dopo giorno. A maggior ragione, se Federacciai può vantare una ormai consolidata – potremmo dire irrinunciabile – vocazione alla trasparenza e al dialogo lo si deve al fatto che la trasparenza e il dialogo aperto con gli stakeholder sono divenuti prima di tutto patrimonio comune degli imprenditori siderurgici italiani, consapevoli sul terreno della condivisione e del confronto si gioca una «partita» decisiva dello sviluppo sostenibile. Obiettivo che non può che stare a cuore a tutti: imprenditori, istituzioni, cittadini. E la comunicazione, in quanto strumento di dialogo e di confronto per eccellenza, può dare, in questa «partita», un contributo prezioso. 63 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI 5 Rottame – Nuovo Campsider Sono proseguite per tutto il 2013 le riunioni di Nuovo Campsider con la consueta cadenza mensile, con lo scopo di rilevare i prezzi e le condizioni di mercato del rottame ferroso registrati dalle aziende facenti parte dell’associazione. Nel corso dell’anno sono stati monitorati i dati relativi agli arrivi di materia prima, alle importazioni e alle esportazioni, attraverso la diffusione e l’analisi delle statistiche periodiche prodotte da Federacciai. A fine anno è stata inoltre coordinata una raccolta dati interna relativa alla classificazione del rottame acquisito dalle aziende associate (Rifiuto, “End of Waste”, Sottoprodotto), che ha costituito la base per elaborare la risposta di Federacciai all’indagine avviata dalla Commissione europea sull’applicazione del Regolamento UE n.333/2011, relativo alla cessazione della qualifica di rifiuto dei rottami metallici. Il bilancio delle acquisizioni di rottame per il 2013, comprensivo dei rottami di ghisa, di HBI e dei recuperi interni, è sintetizzato nella tabella seguente, ove sono evidenziate le variazioni percentuali rispetto all’anno precedente. Bilancio acquisizioni rottame Quantità totale var. % 000 t. 2013/2012 19.602 -3 Fabbisogno totale Fabbisogno d’acquisto 17.585 - 1,5 Mercato nazionale 11.841 - 5,7 Import: - Mercato UE 3.695 8 - Paesi Terzi 2.241 20 La differenza tra il fabbisogno di acquisto e gli arrivi totali è imputabile alla variazione delle scorte Elaborazione su dati Federacciai Il bilancio degli arrivi dell’anno 2013, distinto per mese e provenienza, è il seguente: Bilancio degli arrivi (rottame ferroso) 000 t. Italia Francia Gennaio 1.030 72 Febbraio 984 78 Marzo 1.020 Aprile Maggio Altri Europa Totale U.E. 123 87 1.312 149 1.461 138 63 1.263 168 1.431 69 123 88 1.300 250 1.550 1.039 85 169 114 1.407 153 1.560 1.115 80 180 135 1.510 257 1.767 Giugno 1.007 74 143 66 1.290 200 1.490 Luglio 1.053 61 155 110 1.379 157 1.536 373 18 115 64 570 91 661 Agosto Germania Paesi extra UE Totale Settembre 1.146 61 150 93 1.450 162 1.612 Ottobre 1.217 73 190 92 1.572 196 1.768 Novembre 1.064 70 158 76 1.368 183 1.551 Dicembre Totale 793 71 153 98 1.115 275 1.390 11.841 812 1.797 1.086 15.536 2.241 17.777 Elaborazione su dati Federacciai 64 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI La seguente figura rappresenta la distribuzione percentuale della provenienza degli arrivi. Distribuzione percentuale della provenienza degli arrivi Paesi extra UE 13 % Altri Europa 6% Francia 5% Italia 66 % Germania 10 % Elaborazione su dati Federacciai Si riporta di seguito la tabella dei prezzi medi mensili nazionali rilevati da Nuovo Campsider nel corso dell’anno, relativamente alle categorie di rottame più frequentemente utilizzate, nonché il grafico che mostra l’andamento dell’indice negli ultimi cinque anni. Prezzi medi mensili nazionali per categorie di rottame Categorie 2013 E3 (01) E40 (33) E8 (50) E5M (40/41) Indice N.C. (€/t) (€/t) (€/t) (€/t) Gennaio 295 325 315 270 147,79 Febbraio 280 305 300 260 140,44 Marzo 280 305 300 260 140,44 Aprile 280 305 300 260 140,44 Maggio 265 290 285 240 132,84 Giugno 240 265 260 210 120,34 Luglio 245 270 265 215 122,79 Agosto 255 280 275 225 127,70 Settembre 265 290 285 235 132,60 Ottobre 265 290 285 235 132,60 Novembre 285 310 305 250 142,16 Dicembre 285 310 305 250 142,16 Il nuovo indice N.C. viene calcolato con una media pesata delle categorie E3, E8, E40, 40/41, con pesi rispettivamente pari a 50%, 30%, 10%, 10%. L’indice per il mese di Marzo 2006 è imposto pari a 100. Elaborazioni su dati Nuovo Campsider 65 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI Andamento Indice Nuovo Campsider dei prezzi del rottame Indice Nuovo Campsider Marzo 2006=100 180 160 140 120 100 80 60 40 2013 2012 2011 2010 0 2009 20 Elaborazioni su dati Nuovo Campsider Il nuovo indice Nuovo Campsider viene calcolato con una media pesata delle categorie E3, E8, E40, 40/41, con pesi rispettivamente pari a 50%, 30%, 10%, 10%. L’indice imposto pari a 100 per il mese di Marzo 2006. Il 2013 è stato caratterizzato da prezzi del rottame mediamente inferiori a quelli registrati nell’anno precedente. Durante la prima metà dell’anno le quotazioni dopo una fase di sostanziale stabilità hanno seguito un trend in netta discesa fino ad arrivare ad un minimo in corrispondenza di giugno, con un indice che rappresenta il valore più basso degli ultime tre anni. Nel secondo semestre i prezzi hanno iniziato a crescere in maniera significativa per poi stabilizzarsi verso la fine dell’anno, su valori che comunque non sono tornati a raggiungere i livelli di gennaio. 66 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE III: LE TEMATICHE GENERALI 67 SOC ENTI CO 4. SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI Società consortile Gas Intensive Riconversider Unsider CIETÀ ED OLLEGATI RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE IV: SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI 1 Società consortile Gas Intensive Situazione generale La domanda di gas naturale in Italia nel 2013 ha subito un’ulteriore contrazione, come già avvenuto nel 2012, del 6,4% (dati elaborati da Staffetta Quotidiana) sui consumi dell’anno precedente. Il risultato più negativo si riferisce al comparto dei produttori termoelettrici, -16,5%, mentre i consumi industriali, raggruppamento proprio dei soci e dei clienti Gas Intensive, si attesta al -0,8%. In tale contesto, Gas Intensive ha operato un grande sforzo organizzativo e gestionale per proseguire nelle sue attività creando valore per i consorziati e porre le basi per lo sviluppo futuro della Società, sforzo premiato dai risultati esposti, nonostante le significative difficoltà in cui si è trovata ad operare. La società La società consortile a responsabilità limitata Gas Intensive svolge la propria attività nel settore del gas naturale, con particolare riferimento a due attività specifiche, commercializzazione del gas naturale in favore delle proprie aziende associate e gestione dello stoccaggio del gas naturale assegnato con il Decreto 130/2010. L’organizzazione della società stessa è riferita a Business Unit che seguono direttamente ognuna una delle attività sopra riportate. La Business Unit Gas si occupa della commercializzazione di gas ai Soci che scelgono di sottoscrivere un contratto di fornitura con la Società Consortile. Tale attività rappresenta lo scopo principale della Società Consortile e viene svolta con l’obiettivo di massimizzare i vantaggi economici da riconoscersi ai soci che hanno optato per l’acquisto del gas dalla Società. L’attività quindi viene svolta tramite una politica di prezzi che consenta innanzitutto di raggiungere un equilibrio della gestione, garantendo una copertura integrale dei costi operativi. La creazione poi di un differenziale positivo tra il prezzo contrattuale praticato ai Soci oggetto di fornitura, già competitivo con le condizioni del mercato esterno verificabile e verificato dai Soci in sede di negoziazione, ed i costi sostenuti per l’acquisto del gas e per la gestione dell’attività di fornitura viene ricercato tramite la gestione di portafoglio, svolta attraverso la collaborazione del Partner Tecnico. Pur nelle difficoltà sul mercato del gas l’anno 2013 è stato caratterizzato dalla creazione di un risultato positivo per i soci che sarà retrocesso in fornitura sotto forma di rettifica del prezzo contrattuale. La Business Unit Stoccaggio si occupa della gestione della capacità di stoccaggio in dotazione alla Società Consortile a seguito del D. Lgs. 130/10. In particolare nel corso del 2013 si è avuta la fine dell’anno Stoccaggio 2012/2013, chiusura avvenuta il 31 marzo 2013, e i primi 9 mesi dell’anno Stoccaggio 2013/2014 durante i quali la Business Unit ha avuto a disposizione dal 1 aprile 2013, 887 milioni di metri cubi di spazio di stoccaggio disponibile di cui 121 milioni di metri cubi sotto forma di virtuale fisico (misure anticipatorie previste dal Decreto 130/2010). Per l’attività di stoccaggio il risultato complessivo della BU Stoccaggio di competenza dei consorziati per l’esercizio 2013 è circa 4.400.000,00 Euro. Questo risultato positivo mostra comunque evidente come la variazione dello scenario di mercato, ed in particolare la diminuzione del differenziale di prezzo estate/inverno, unitamente alle modifiche normative, in particolare la modifica del sistema di assegnazione della capacità di stoccaggio, abbiano profondamente modificato lo scenario e la redditività della attività di stoccaggio rispetto all’anno precedente. Nel corso del 2013 si sono anche registrati ricavi per prestazioni di servizi di circa 310.000,00 Euro per la promozione del raggruppamento relativo alle misure di contenimento gas dell’anno 2013. 70 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE IV: SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI 2 Riconversider Il 2013 è stato un esercizio positivo per la Società che ha risposto pienamente alle aspettative degli azionisti. Si sono incrementati gli obiettivi di fatturato fissati ad inizio anno, e questo sia per quanto attiene la sede di Milano sia l’ufficio di Vicenza. Tale aumento ha consentito di far fronte alla crescita dei costi di struttura dovuti alle operate assunzioni e all’incremento dei costi di docenza sui Piani formativi sviluppati. Nel 2013 la società ha provveduto a: • • • • • ampliare i servizi offerti, proponendo interventi non solo di formazione “classica”, ma collegati a processi di innovazione tecnologica in atto nelle aziende, che ancora stanno investendo in impianti, macchinari e tecnologia nonostante la situazione economica generale; ampliare il “parco Clienti”, anche attraverso l’investimento su due figure professionali “commerciali” – una per Milano, una per Vicenza; ampliare i territori nei quali operare, consolidando o creando ex-novo partnership con enti o società ritenute affidabili e competenti in materie affini; modificare l’organizzazione interna, identificando meglio ruoli e mansioni delle persone, al fine di colmare alcuni gap organizzativi esistenti ed impostare un nuovo sistema di gestione che aiuterà a ridurre i tempi di gestione delle commesse aperte; proporre iniziative promozionali (incontri, workshop, convegni) per divulgare il nome e le attività ad una platea allargata di aziende. I dati di consuntivo attestano un risultato soddisfacente considerato il contesto generale, con fatturati che si sono mantenuti nelle attività di consulenza e incrementati sensibilmente nei progetti finanziati. Le attività di consulenza sono state in linea con l’anno precedente attestando l’impegno di tutta la struttura verso l’acquisizione di nuovi Clienti, anche a fronte di considerevoli riduzioni delle commesse sui grandi Clienti, con i quali i rapporti sono ormai consolidati. A fronte di 290 incarichi formalizzati nel 2012, nel 2013 la società ha stipulato oltre 300 contratti di consulenza per un valore complessivamente fatturato di circa 1.298.000,00 Euro rispetto al dato 2012 di 1.331.000,00 Euro. Le aziende coinvolte sono state oltre 200, dato simile all’annualità precedente. Il complessivo fatturato da contributi è invece cresciuto sensibilmente rispetto all’annualità precedente (+26%) attestandosi ad un valore di 1.830.000,00 Euro rispetto a 1.436.000,00 Euro del 2012, grazie alle acquisizioni di piani Fondimpresa dedicati alle tematiche ambiente e sicurezza non presenti l’anno precedente. Sono state sviluppate complessivamente circa 11.000 ore di docenza che hanno coinvolto circa 3.550 dipendenti, a fronte delle 8.800 ore erogate nel 2012. L’organico è rimasto inalterato rispetto all’annualità precedente. 71 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE IV: SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI Sviluppo e formazione La società controllata da Riconversider ha chiuso il 2013 in equilibrio grazie alla buona tenuta delle attività di consulenza, incrementate rispetto all’annualità precedente, a fronte di una sensibile e prolungata diminuzione dei progetti finanziati, dato costante degli ultimi tre esercizi. Il fatturato derivante dall’attività di consulenza è infatti aumentato rispetto all’annualità precedente del 21% attestandosi ad un valore di 390.578,00 Euro, mentre i ricavi da contributi sono sensibilmente scesi passando da 229.089,00 Euro a 133.386,00 Euro. Questi risultati rappresentano un chiaro indicatore che segnala la necessità di individuare nuove linee di business per la società, anche con il supporto di nuovi soci o partner che possano rappresentare un valido aiuto nella gestione, attraverso l’apporto di nuove attività. Sul fronte interno non ci sono state modifiche per quanto attiene l’organico aziendale che è oggi composto da 1 Quadro e da 3 Impiegati diretti assunti a tempo indeterminato. 72 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE IV: SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI 3 Unsider L’Ente, nel 2013, ha continuato a operare nelle attività di normazione in linea con gli anni precedenti: • • • • • • • recepimento come norme UNI delle EN e ISO di competenza; definizione, tramite i competenti Organi Tecnici, della posizione italiana sui progetti di norma EN e ISO; gestione delle 10 segreterie Europee ed Internazionali assegnate a Unsider; informazione e divulgazione documenti tecnico normativi attraverso il sito UNIONE e via E-mail; continuo aggiornamento delle banche dati di libera consultazione per gli associati; assistenza agli Associati, attraverso lo “sportello” e gli altri Servizi Unsider; rapporti con le Istituzioni e in particolare con il Ministero delle Infrastrutture nell’ambito dei prodotti da costruzione. Alcuni numeri per riassumere l’attività 2013: • • • • • 48 le norme UNI pubblicate di competenza Unsider, di cui 19 UNI EN ISO e 29 UNI EN; 17 norme UNI EN pubblicate in lingua italiana; 115 progetti di norma votati da Unsider, di cui 34 prEN, 43 FprEN, 23 ISO/DIS e 15 ISO/FDIS; 39 riunioni gestite dai Funzionari Tecnici Unsider, di cui 25 di SC e GL nazionali e 14 di Organi Tecnici CEN, ECISS e ISO di cui Unsider detiene la segretaria; 703 sono le posizioni occupate dagli esperti nominati dagli associati nei Gruppi di Lavoro e nelle Sotto Commissioni, la cui ripartizione è evidenziata nel grafico sotto riportato. Norme Unsider pubblicate 2012 Progetti di norma votati da Unsider UNI n° 0 UNI EN ISO n° 19 prEN n° 34 ISO/F DIS n° 15 ISO/DIS n° 23 UNI EN n° 29 FprEN n° 43 Riunioni gestite da Funzionari Unsider Numero esperti designati negli OT dagli associati 35ˆSC n° 4 OT ISO n° 3 20ˆSC n° 12 22ˆSC n° 37 34ˆSC n° 90 OT CEN/ECISS n° 11 23ˆSC n° 58 33ˆSC n° 10 OT nazionali n° 25 24ˆSC n° 118 32ˆSC n° 27 25ˆSC n° 48 31ˆSC n° 37 26ˆSC n° 51 30ˆSC n° 177 27ˆSC n° 23 29ˆSC n° 9 73 28ˆSC n° 2 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE IV: SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI Day Training Organizzati nell’ambito dell’anno due Day Training a beneficio degli associati, su: • regolamento Prodotti da Costruzione (305/2011 CE). Dichiarazione di prestazione e marcatura CE (cap. II); • marcatura CE: Componenti strutturali di acciaio secondo UNI EN 1090-1. Revisione UNI 10897 “Carichi di rottami metallici - Rilevazione di radionuclidi con misure X e gamma” Pubblicata nel luglio 2013 la seconda edizione della UNI 10897 nella quale è stata eliminata la richiesta di taratura con frequenza biennale del portale presso un CENTRO SIT. Ancora, con la collaborazione di UNSIDER, si sta procedendo ad una integrale ulteriore revisione della stessa norma. Verifica aggiornamento Banca Dati Nominativi UNSIDER Tutti gli associati sono stati contattati fornendo loro l’elenco degli esperti che li rappresentavano negli Organi Tecnici Unsider chiedendo di verificare e se necessario aggiornare i nominativi forniti e il database Unsider è stato aggiornato sulla base dei riscontri ottenuti. Rinnovo accordo ENI, Tenaris, Vniigaz-Gazprom Rinnovato l’accordo di collaborazione con ENI, Tenaris e Vniigaz-Gazprom che per un altro triennio (2014-2017) assegna ad Unsider la gestione della segreteria del Comitato Tecnico ISO/TC 67/SC 2 “Pipeline transportation system”. 74 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE IV: SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI 75 AZ ASSO 5. AZIENDE ASSOCIATE ZIENDE OCIATE RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE V: AZIENDE ASSOCIATE Aziende associate al 31.12.2013 1 ACCIAI SPECIALI TERNI S.p.A. 2 ACCIAI SPECIALI ZORZETTO S.r.l. 3 ACCIAIERIA ARVEDI S.p.A. 4 ACCIAIERIA FONDERIA CIVIDALE S.p.A. 5 ACCIAIERIE BERTOLI SAFAU A.B.S. S.p.A. 6 ACCIAIERIE DI CALVISANO S.p.A. 7 ACCIAIERIE DI SICILIA S.p.A. 8 ACCIAIERIE E FERRIERE BREDINA S.r.l. 9 ACCIAIERIE VALBRUNA S.p.A. 10 ACCIAIERIE VENETE S.p.A. 11 ACCIAITUBI S.p.A. 12 AFV ACCIAIERIE BELTRAME S.p.A. 13 ALFA ACCIAI S.p.A. 14 ARCELOR MITTAL PIOMBINO S.p.A. 15 ARCELOR MITTAL VERDERIO S.r.l. 16 ARINOX S.p.A. 17 ARVEDI TUBI ACCIAIO S.r.l. 18 ASFO S.p.A. 19 ASO SIDERURGICA S.p.A. UNIPERSONALE 20 BETAFENCE ITALIA S.p.A. 21 BORUSAN MANNESMANN VOBARNO TUBI S.p.A. 22 C.B. TRAFILATI ACCIAI S.p.A. 23 CAMUSSO TUBI S.p.A. 24 CIMA S.p.A. 25 COGNE ACCIAI SPECIALI S.p.A. 26 D.P.G. PROFILATI S.r.l. 27 DALMINE S.p.A. 28 DIEFFE S.r.l. 29 DUFERDOFIN - NUCOR S.r.l. 30 EURE INOX S.r.l. 31 EUROFLEX S.p.A. 32 F.I.L. FABBRICA ITALIANA LAMIERE S.p.A. 33 F.M.A. FORGIATURA MODERNA ARESE S.p.A. 34 F.O.C. CISCATO S.p.A. 35 FACS FUCINE S.r.l. 36 FELB S.r.l. 37 FERALPI SIDERURGICA S.p.A. 38 FERRIERA ALTO MILANESE S.p.A. 78 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE V: AZIENDE ASSOCIATE 39 FERRIERA DI CITTADELLA S.p.A. 40 FERRIERA PONTE CHIESE S.p.A. 41 FERRIERA SIDERUMBRA S.p.A. 42 FERRIERA VALSABBIA S.p.A. 43 FERRIERA VALSIDER S.p.A. 44 FERRIERE NORD S.p.A. 45 FERROSIDER S.p.A. 46 FIAV L. MAZZACCHERA S.p.A. 47 FOMAS S.p.A. 48 FOMEC S.p.A. 49 FORGE FEDRIGA S.r.l. 50 FORGE MONCHIERI S.p.A. 51 FORGES S.p.A. 52 FORGIA RAPIDA S.r.l. 53 FORGIA DI BOLLATE S.p.A. 54 FORGIATURA A. VIENNA S.p.A. 55 FORGIATURA MAMÈ S.p.A. 56 FORGIATURA MARCORA S.r.l. 57 FORGIATURA MORANDINI S.r.l. 58 FORGIATURA S. GIORGIO S.p.A. 59 FORGIATURA TICINO S.r.l. 60 FORGIATURE VITALI S.r.l. 61 FORGITAL ITALY S.p.A. 62 FORONI S.p.A. 63 FRANCHINI ACCIAI S.p.A. 64 FRIULFORGIA S.r.l. 65 GIUSEPPE & F.LLI BONAITI S.p.A. 66 GSI LUCCHINI S.p.A. 67 I.T.A. S.p.A. 68 ILTA INOX S.p.A. 69 ILVA S.p.A. 70 ILVAFORM S.p.A. 71 INDUSTRIE RIUNITE ODOLESI I.R.O. S.p.A. 72 INOX FUCINE S.p.A. 73 IRE OMBA S.p.A. 74 ISPADUE S.p.A. 75 ITALCABLES S.p.A. 76 ITALFOND S.p.A. 77 ITLA S.r.l. 78 L.A.S. LAMINAZIONE ACCIAI SPECIALI S.p.A. 79 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE V: AZIENDE ASSOCIATE 79 L.I.M.A. LAVORAZIONE ITALIANA METALLI AFFINI S.p.A. 80 LAMINA S.p.A. 81 LEALI STEEL S.p.A. 82 LUCCHINI RS S.p.A. 83 LUCCHINI S.p.A. 84 M.A.B. METALLURGICA ALTA BRIANZA S.p.A. 85 MARCEGAGLIA S.p.A. 86 MAZZOLENI TRAFILERIE BERGAMASCHE S.p.A. 87 METALFER S.p.A. 88 METALLURGICA GRAFFIGNANA S.p.A. 89 METALLURGICA MARCORA S.p.A. 90 METALLURGICA PESSINA S.p.A. 91 METALLURGICA SIDERFORGE S.r.l. 92 METINVEST TRAMETAL S.p.A. 93 NLMK VERONA S.p.A. 94 NUNKI STEEL S.p.A. 95 NUOVA CMF S.r.l. 96 NUOVA COGEME S.r.l. 97 O.LA.N. OFFICINA LAMINAZIONE NASTRI S.r.l. 98 O.M.V. OFFICINE METALLURGICHE VENTURA S.p.A. 99 OFAR S.p.A. 100 OFFICINE MACCAFERRI S.p.A. 101 OLIFER ACP S.p.A. 102 ORI MARTIN S.p.A. 103 PAGLIANTI TUBI S.r.l. 104 POMETON S.p.A. 105 PROFILMEC S.p.A. 106 PROFILTUBI S.p.A. 107 REDAELLI TECNA S.p.A. 108 RIGANTI S.p.A. 109 RINGMILL S.p.A. 110 RIVA ACCIAIO S.p.A. 111 RIVECO GENERALSIDER S.p.A. 112 RIZZATO NASTRI ACCIAIO S.p.A. 113 RODACCIAI S.p.A. 114 RUBIERA SPECIAL STEEL S.p.A. 115 SALZGITTER MANNESMANN STAINLESS TUBES ITALIA S.r.l. 116 SESIA FUCINE S.r.l. 117 SIDER VASTO S.p.A. 118 SIDERALBA S.p.A. - INDUSTRIE SIDERURGICHE 80 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE V: AZIENDE ASSOCIATE 119 SIDERFORGEROSSI GROUP S.p.A. 120 SIDERURGICA LATINA MARTIN S.p.A. 121 SIPI S.p.A. 122 SNAR LAMINATI S.r.l. 123 SOCIETÀ DELLE FUCINE S.p.A. 124 STEFANA S.p.A. 125 STILMA S.p.A. 126 TECNOTUBI S.p.A. 127 TRAFILATI MARTIN S.p.A. 128 TRAFILCOOP Soc. Coop. A.r.l. 129 TRAFILERIA A. MAURI & FIGLI S.p.A. 130 TRAFILERIA CARLO CASATI S.p.A. 131 TRAFILERIA COLOMBO S.r.l. 132 TRAFILERIA DEL LARIO S.p.A. 133 TRAFILERIA LOMBARDA S.p.A. 134 TRAFILERIE E ZINCHERIE DI CELANO S.r.l. 135 TRAFILIX S.p.A. 136 TRAFILSPEC – I.T.S. S.r.l. 137 TRAFITAL S.p.A. 138 TRAFITEC S.r.l. 139 TRAVI E PROFILATI DI PALLANZENO S.r.l. 140 TRE VALLI ACCIAI S.p.A. 141 TUBIFICIO DI TERNI S.r.l. 142 UGITECH ITALIA S.r.l. 143 ZINCOFER S.r.l. 81 APPE STATI 6. APPENDICE STATISTICA ENDICE ISTICA RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA 84 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA INDICE Tav. 1 Produzione mondiale di acciaio grezzo 2 Italia: Tav. 2 Produzione di ghisa 4 Tav. 3 Produzione di acciaio 4 Tav. 4 Produzione di acciai speciali 4 Tav. 5 Produzione di prodotti siderurgici 5 Tav. 6 Produzione di tubi e altri prodotti 6 Tav. 7 Produzione di prodotti della prima trasformazione 6 Tav. 8 Consumo apparente di prodotti siderurgici 7 Tav. 9 Consegne per mercato 8 Tav. 10 Consegne per gruppi di prodotti e aree di mercato 10 Tav. 11 Scambi intra ed extra U.E. 12 Tav. 12 Occupazione siderurgia primaria 18 FONTE DATI: Federacciai, ISTAT, World Steel Association 1 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA Tav. 1 Produzione mondiale di acciaio grezzo 000 t. 2009 2010 2011 2012 2013 Austria 5.662 7.206 7.474 7.421 7.943 Belgio 5.635 7.973 8.026 7.301 7.127 Finlandia 3.066 4.029 3.989 3.759 3.517 Francia 12.840 15.414 15.780 15.609 15.685 Germania Grecia Italia 32.670 2.000 19.842 43.830 1.821 25.750 44.284 1.934 28.735 42.661 1.247 27.252 42.645 1.030 24.080 Lussemburgo 2.141 2.548 2.521 2.208 2.090 Paesi Bassi 5.194 6.651 6.937 6.879 6.713 Portogallo 1.614 1.543 1.942 1.960 2.050 14.358 16.343 15.504 13.639 13.825 2.804 4.846 4.867 4.326 4.404 10.079 9.709 9.478 9.579 11.858 Spagna Svezia Regno Unito Bulgaria 726 737 835 633 523 Rep. Ceca 4.594 5.180 5.583 5.072 5.171 Ungheria 1.403 1.678 1.746 1.542 883 692 655 568 805 198 Polonia 7.128 7.993 8.801 8.358 7.950 Romania 2.761 3.721 3.828 3.292 2.985 3.747 430 43 139.429 4.583 606 95 172.911 4.236 648 96 177.812 4.403 632 1 168.579 4.511 618 135 165.941 Albania 221 390 464 500 550 Bosnia-Herzegovina 519 592 649 700 722 Macedonia 270 292 386 217 100 Montenegro 130 130 140 120 70 Norvegia 595 520 610 700 605 Lettonia Slovachia Slovenia Croazia Unione Europea (28) Serbia 1.061 1.254 1.324 346 396 Svizzera Turchia 934 25.304 1.320 29.143 1.400 34.107 1.450 35.885 1.530 34.654 Altri Europa 38.627 29.034 33.641 39.080 39.918 Azerbaijan 120 120 120 120 173 Bielorussia 2.417 2.530 2.614 2.687 2.245 Kazakhstan 4.146 4.220 4.699 3.676 3.253 380 240 313 335 190 Russia 60.011 66.942 68.852 70.426 69.462 Ucraina Uzbekistan 29.855 716 33.432 716 35.332 733 32.975 736 32.771 746 C.I.S. 97.645 108.200 112.663 110.955 108.840 9.286 13.009 12.891 13.507 12.415 267 278 282 277 322 El Salvador 56 64 97 72 118 Guatemala 224 274 294 334 385 Messico 14.132 16.870 18.110 18.073 18.208 Trinidad e Tobago Stati Uniti 417 59.384 572 80.495 603 86.398 628 88.695 616 86.878 Nord America 83.766 111.562 118.675 121.586 118.942 Moldavia Canada Cuba 2 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA Tav. 1a Produzione mondiale di acciaio grezzo 000 t. Argentina Brasile Cile Colombia Ecuador Paraguay Peru Uruguay Venezuela Sud America Algeria Egitto Ghana Kenya Libia Mauritania Marocco Nigeria Sud Africa Tunisia Uganda Zaire Zimbabwe Africa Iran Israele Giordania Qatar Arabia Saudita Siria Emirati Arabi Uniti Medio Oriente Cina India Indonesia Giappone RP Corea Sud Corea Malesia Mongolia Myanmar Pakistan Filippine Singapore Sri Lanka Taiwan (R.o.C.) Tailandia Vietnam Asia Australia Nuova Zelanda Oceania Mondo 2009 4.013 26.506 1.308 1.053 259 54 718 57 3.808 37.776 597 5.541 25 20 914 5 499 100 7.484 155 30 30 0 15.400 10.908 300 150 1.448 4.690 70 90 17.656 577.070 63.527 3.501 87.534 1.300 48.572 5.354 35 25 800 824 664 30 15.814 3.646 2.700 811.396 5.249 765 6.014 1.238.116 2010 5.138 32.948 1.011 1.213 372 59 880 65 2.207 43.893 662 6.676 25 20 825 5 485 100 7.617 150 30 30 0 16.625 11.995 300 150 1.970 5.015 70 500 20.000 638.743 68.976 3.664 109.599 1.300 58.914 5.694 35 25 800 1.050 728 30 19.755 4.145 4.314 917.772 7.296 853 8.149 1.432.753 2011 5.611 35.220 1.615 1.287 463 30 877 81 2.980 48.164 551 6.485 25 20 100 5 654 100 7.546 150 30 30 0 15.696 13.197 300 150 2.038 5.275 70 2.000 23.030 701.968 73.471 3.621 107.601 1.300 68.519 5.941 35 25 850 1.200 752 30 20.178 4.238 4.900 994.629 6.404 844 7.248 1.536.997 3 2012 4.995 34.524 1.671 1.302 425 44 981 78 2.359 46.379 557 6.627 25 20 315 5 539 100 6.938 150 30 30 0 15.336 14.463 300 150 2.145 5.203 10 2.408 24.679 731.040 77.264 2.254 107.232 1.280 69.073 5.612 35 25 850 1.260 688 30 20.664 3.328 5.298 1.025.933 4.893 912 5.805 1.559.170 2013 5.186 34.163 1.323 1.236 600 45 1.109 91 2.139 45.892 440 6.754 25 20 712 5 558 100 7.160 150 30 30 0 15.984 15.422 300 150 2.236 5.352 10 2.878 26.348 779.040 81.213 2.400 110.573 1.250 66.061 5.900 40 30 972 1.300 434 30 22.282 3.500 5.550 1.080.575 4.688 900 5.588 1.606.737 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA Tav. 2 Produzione di ghisa e Fe-Mn carburato 000 t. Totale Tav. 3 2009 2010 2011 2012 2013 5.687 8.557 9.838 9.424 6.933 Produzione di acciaio 000 t. Forno elettrico Convertitore LD Totale 2009 2010 2011 2012 2013 14.030 17.163 18.843 17.939 17.282 5.812 8.587 9.892 9.312 6.798 19.842 25.750 28.735 27.251 24.080 di cui: - Colata continua 18.906 24.644 27.360 25.986 22.890 - Lingotti 802 956 1.229 1.116 1.043 - Spillato per getti 134 150 146 149 147 2009 2010 2011 2012 2013 874 2.513 2.584 2.089 2.137 2.969 4.865 5.591 5.111 4.810 56 108 145 110 153 1.218 1.587 1.602 1.702 1.553 0 0 0 0 0 905 1.600 1.998 1.693 1.738 - costruzioni usi particolari 486 1.007 1.187 1.065 783 - boro 279 519 600 475 526 Tav. 4 Produzione di acciai speciali 000 t. Non legato Legato di cui: - Si-Mn - inossidabili - caratteristiche fisiche speciali - costruzioni impieghi meccanici - altri (*) Totale 25 44 59 66 57 3.843 7.378 8.175 7.200 6.947 (*) Comprende: - legati da utensili - cuscinetti a rotolamento - rapidi 4 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA Tav. 5 Produzione di prodotti siderurgici 000 t. Travi, rotaie e armamento 2009 2010 2011 2012 2013 1.133 1.179 1.210 1.141 1.097 Tondo per cemento armato 3.976 3.315 3.571 3.511 3.268 Vergella 3.518 3.941 3.891 3.687 3.588 Laminati mercantili 2.518 3.726 4.215 3.477 3.499 11.145 12.161 12.888 11.815 11.452 - di cui in acciaio speciale 1.247 2.771 3.141 2.613 2.809 Coils 6.745 9.973 11.669 11.888 10.100 0 0 0 0 0 155 167 189 139 158 Lamiere a caldo da treno 2.201 2.476 2.573 2.483 1.856 Totale laminati a caldo piani 9.101 12.615 14.431 14.510 12.114 - di cui in acciaio speciale 1.170 1.404 1.379 1.434 1.235 20.246 24.776 27.319 26.325 23.566 2.417 4.175 4.520 4.047 4.044 Lamiere a freddo 3.885 5.005 5.708 5.563 5.183 Lamiere zincate 2.518 3.293 4.026 3.971 3.973 Totale laminati a caldo lunghi Nastri a caldo da treno Larghi piatti Totale laminati a caldo - di cui in acciaio speciale Altri prodotti siderurgici (freddo e rivestiti) Lamiere con rivestimenti organici 442 495 451 515 593 Altri (*) 423 402 447 334 274 (*) Comprende: - Banda e lamiere stagnate e cromate - Lamiere elettrozincate - Lamiere con altri rivestimenti metallici - Lamiere e bande magnetiche 5 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA Tav. 6 Produzione di prodotti fucinati 000 t. 2009 2010 2011 2012 2013 880 996 1.191 1.124 1.095 2009 2010 2011 2012 2013 Trafilati in Fe, Carbonio e automatici (non legati) 433 724 819 712 715 Nastri da treno laminati a freddo < 600 mm 276 349 342 322 302 1.080 1.300 1.352 1.257 1.283 Fucinati, cerchioni e ruote laminate Tav. 7 Produzione prodotti della 1° trasformazione 000 t. Derivati vergella (escluso reti elettrosaldate) 6 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA Tav. 8 Consumo apparente di prodotti siderurgici 000 t. 2009 Totale generale Totale semilavorati Totale laminati di cui: prodotti lunghi di cui: prodotti piani Totale travi 2010 2011 2012 2013 22.742 28.729 29.872 25.036 25.198 2.064 3.360 3.193 2.277 2.308 20.679 25.369 26.679 22.759 22.890 9.388 10.913 11.478 9.491 8.938 11.290 14.456 15.202 13.267 13.952 695 723 740 604 579 di cui: ali larghe 316 337 324 259 245 di cui: IPE 190 193 187 152 136 di cui: altre travi 188 194 228 192 199 32 37 21 26 21 1.861 2.987 3.589 3.004 3.066 Palancole Totale laminati mercantili di cui: barre 1.087 1.998 2.554 2.174 2.291 di cui: profilati 340 482 513 360 302 di cui: piatti 434 507 522 470 473 127 52 165 156 162 Tondo per cemento armato 3.424 2.936 2.794 2.148 1.569 Vergella 3.250 4.177 4.168 3.553 3.541 Lamiere a caldo e larghi piatti 1.763 1.955 2.060 1.745 1.489 73 106 140 150 168 3.567 5.060 5.513 5.194 5.827 Rotaie e armamento Nastri a caldo < 600 mm Coils Banda, stagnata e cromata Lamiere zincate e riv. metallici Lamiere elettrozincate 657 683 723 647 723 2.269 2.874 2.958 2.421 2.559 214 216 190 140 143 Lamiere a rivestimento organico 495 623 657 516 451 Lamierini magnetici 353 543 588 519 534 1.898 2.396 2.373 1.933 2.057 Lamiere a freddo e banda nera Tav. 8a Consumo fisico (*) 000 t. 2009 2010 2011 2012 2013 Semilavorati 5.289 7.350 7.395 6.003 5.506 Coils 5.629 7.658 8.809 7.850 8.234 (*) Include la parte di prodotto destinato alla rilaminazione per la produzione di prodotti siderurgici (ex ceca) 7 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA Tav. 9 Consegne per mercato 000 t. Mercato interno (*) Altri paesi U.E. (28) 2009 2010 2011 2012 2013 2009 2010 2011 2012 2013 Acciaio di qualità e speciale 16.296 19.219 20.143 18.285 17.015 4.613 6.275 7.358 7.395 6.539 Semilavorati Totale 1.340 1.951 2.285 2.021 1.812 330 611 582 442 420 Lunghi 7.871 8.822 9.157 7.941 7.433 1.841 1.951 2.158 2.062 2.014 Piani a caldo 3.938 4.564 4.782 4.786 4.147 1.075 1.640 2.089 2.086 1.558 Piani a freddo 1.081 1.449 1.424 1.363 1.329 497 703 701 815 657 Finali 2.066 2.433 2.495 2.174 2.294 870 1.370 1.828 1.990 1.890 13.742 15.062 15.459 14.062 12.857 4.056 5.136 6.119 6.370 5.541 Acciaio di qualità Totale Semilavorati 497 590 695 567 490 218 247 227 179 167 Lunghi 7.030 6.965 7.052 6.057 5.414 1.565 1.397 1.508 1.474 1.416 Piani a caldo 3.435 4.067 4.266 4.396 3.834 979 1.507 1.937 1.999 1.488 Piani a freddo Finali 714 1.007 951 868 825 424 615 619 728 580 2.066 2.433 2.495 2.174 2.294 870 1.370 1.828 1.990 1.890 Acciaio speciale Totale 2.554 4.157 4.684 4.223 4.158 557 1.139 1.239 1.025 998 Semilavorati 843 1.361 1.590 1.454 1.322 112 364 355 263 253 Lunghi 841 1.857 2.105 1.884 2.019 276 554 650 588 598 Piani a caldo 503 497 516 390 313 96 133 152 87 70 Piani a freddo 367 442 473 495 504 73 88 82 87 77 (*) Escluso lingotti, semilavorati e coils per rilaminazione in Italia 8 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA 000 t. Paesi extra U.E. Totale Semilavorati Lunghi Piani a caldo Piani a freddo Finali Totale 2009 2010 2011 2012 2013 2009 2010 2011 2012 2013 2.217 2.575 2.657 3.469 3.195 23.126 28.069 30.158 29.149 26.749 70 270 141 154 101 1.740 2.832 3.008 2.617 2.333 1.208 1.034 1.247 1.678 1.776 10.920 11.807 12.562 11.681 11.223 753 1.001 954 1.170 834 5.766 7.205 7.825 8.042 6.539 81 116 117 128 108 1.659 2.268 2.242 2.306 2.094 105 154 198 339 376 3.041 3.957 4.521 4.503 4.560 1.734 1.724 2.002 2.687 2.650 19.532 21.922 23.580 23.119 21.048 Acciaio di qualità Totale Semilavorati 27 106 62 34 10 742 943 984 780 667 1.094 813 1.097 1.515 1.626 9.689 9.175 9.657 9.046 8.456 443 553 542 684 543 4.857 6.127 6.745 7.079 5.865 65 98 103 115 95 1.203 1.720 1.673 1.711 1.500 105 154 198 339 376 3.041 3.957 4.521 4.503 4.560 483 851 655 782 545 3.594 6.147 6.578 6.030 5.701 43 164 79 120 91 998 1.889 2.024 1.837 1.666 Lunghi 114 221 150 163 150 1.231 2.632 2.905 2.635 2.767 Piani a caldo 310 448 412 486 291 909 1.078 1.080 963 674 16 18 14 13 13 456 548 569 595 594 Lunghi Piani a caldo Piani a freddo Finali Acciaio speciale Totale Semilavorati Piani a freddo 9 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA Tav. 10 Consegne per gruppi di prodotti e aree di mercato 000 t. Semilavorati (*) Italia Altri U.E. Altri Europa occidentale Europa centrale/orientale U.S.A. Lunghi a caldo 2009 2010 2011 2012 2013 2009 2010 2011 2012 2013 1.340 1.951 2.285 2.021 1.811 7.871 8.822 9.157 7.942 7.433 112 246 235 208 234 1.841 1.951 2.158 2.061 2.014 15 67 42 14 16 280 370 248 293 298 1 0 0 0 0 47 29 24 45 28 15 35 42 88 57 82 76 51 67 35 Altri America 3 80 5 5 6 70 125 56 73 18 Vicino e medio oriente 0 25 0 15 7 64 51 76 62 11 India 11 22 10 7 5 11 5 1 2 1 Cina 0 2 1 1 3 5 6 40 4 8 Giappone 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Sud/est Asiatico 25 18 24 17 7 14 22 7 8 8 Altri Asia 0 0 0 0 0 4 0 10 0 0 Africa 0 21 16 7 0 630 350 732 1.122 1.366 Austalia/Oceania 0 0 0 0 0 1 1 4 2 3 Paesi non specificati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Totale paesi extra U.E. Totale mondo 71 270 141 154 101 1.208 1.034 1.248 1.677 1.776 1.522 2.467 2.661 2.383 2.146 10.919 11.806 12.562 11.681 11.223 (*) Utilizzati per la produzione di prodotti secondari o esportati nei paesi extra U.E. 10 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA 000 t. Piani a caldo Altri prodotti piani 2009 2010 2011 2012 2013 2009 2010 2011 2012 2013 Italia 3.938 4.565 4.781 4.786 4.147 3.147 3.882 3.919 3.536 3.623 Altri U.E. 1.075 1.640 2.089 2.087 1.558 1.368 2.073 2.528 2.805 2.548 346 372 388 414 335 127 191 211 209 239 0 0 0 1 0 1 1 3 19 28 53 Altri Europa occidentale Europa centrale/orientale U.S.A. Altri America Vicino e medio oriente 3 4 42 134 69 3 2 9 82 173 219 249 279 159 5 4 2 10 7 57 133 98 162 77 29 49 66 87 88 India 45 37 66 49 0 0 0 0 0 0 Cina 54 68 11 15 15 0 0 1 4 5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 23 12 12 9 1 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 64 Giappone Sud/est Asiatico Altri Asia Africa 52 156 87 107 176 20 22 24 53 Austalia/Oceania 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Paesi non specificati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 753 1.001 954 1.170 834 186 270 315 466 483 5.767 7.205 7.824 8.043 6.539 4.702 6.225 6.762 6.808 6.654 Totale paesi extra U.E Totale mondo 11 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA Tav. 11 Scambi intra ed extra U.E. 000 t. Importazioni Esportazioni 2009 2010 2011 2012 2013 2009 2010 2011 2012 2013 8.160 11.316 14.675 12.847 11.522 0 1 1 0 0 Materie prime Minerale di ferro Minerale di manganese Rottame di acciaio Rottame di ghisa Totale Ferroleghe 77 55 82 105 27 0 0 0 0 0 3.322 4.596 5.747 5.263 4.957 325 423 318 326 254 52 75 68 84 45 7 5 4 4 5 11.611 16.042 20.572 18.299 16.551 332 429 323 330 259 649 878 984 941 931 23 26 29 40 40 2.611 3.569 3.638 3.163 3.192 544 877 870 798 667 Semilavorati Lingotti e semilavorati 12 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA 000 t. Saldo 2009 2010 2011 2012 2013 - 8.160 - 11.315 -14.674 -12.847 -11.522 Materie prime Minerale di ferro Minerale di manganese Rottame di acciaio Rottame di ghisa Totale Ferroleghe - 77 - 55 - 82 -105 -27 - 2.997 - 4.173 - 5.429 - 4.937 - 4.703 - 45 - 70 - 64 - 80 - 40 - 11.279 - 15.613 - 20.249 -17.969 -16.292 - 626 - 852 - 955 - 901 - 891 - 2.067 - 2.692 - 2.768 -2.365 -2.525 Semilavorati Lingotti e semilavorati 13 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA Tav. 11a Scambi intra ed extra U.E. 000 t. Importazioni Esportazioni 2009 2010 2011 2012 2013 2009 2010 2011 2012 2013 119 128 106 98 113 184 140 146 169 177 Travi ali parallele (I+U) 82 81 80 58 64 230 207 223 248 215 Palancole 33 38 23 28 23 1 1 2 2 2 Prodotti lunghi Travi ali larghe Laminati mercantili 275 454 695 487 522 1.051 1.075 1.195 1.037 986 Tondo per cemento armato 186 203 180 107 50 858 683 969 1.457 1.743 Vergella 936 1.271 1.290 981 1.060 702 734 748 829 873 Rotaie e armamento Totale 14 17 28 14 19 149 245 204 221 142 1.645 2.192 2.402 1.773 1.851 3.175 3.085 3.487 3.963 4.138 428 496 548 481 492 1.226 1.595 1.790 1.888 1.557 Prodotti piani Lamiere a caldo e larghi piatti Nastri a caldo < 600 mm 58 93 90 82 72 222 278 291 249 228 Coils 3.369 4.568 5.009 3.576 4.809 1.466 1.823 1.959 2.109 1.562 Lamiere a freddo 1.151 1.355 1.358 1.076 1.337 757 1.024 1.022 1.181 992 Banda nera 23 30 25 19 52 17 13 13 14 15 Lamierini magnetici 383 581 625 556 575 30 39 38 37 41 Banda stagnata 518 547 583 532 609 51 59 72 72 56 Lamiere cromate Lamiere zincate a caldo 79 88 97 80 117 11 9 7 8 4 706 959 959 776 807 789 1.281 1.789 2.086 2.019 Lamiere elettrozincate 117 88 72 51 61 94 120 149 128 98 Lamiere a rivestimento organico 211 298 381 268 198 179 173 194 245 336 Lamiere con altri rivest. metallici 119 172 182 122 88 27 70 52 46 46 7.619 9.217 4.869 6.484 7.376 8.063 6.954 9.392 11.068 8.044 9.569 10.863 12.026 11.092 Totale 7.162 9.275 9.929 Totale Prodotti 8.807 11.467 12.331 14 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA 000 t. Saldo 2009 2010 2011 2012 2013 65 12 40 71 64 Travi ali parallele (I+U) 148 126 143 190 151 Palancole - 32 - 37 - 21 - 26 - 21 Laminati mercantili 776 621 500 550 464 Tondo per cemento armato 672 480 789 1.350 1.693 - 234 - 537 - 542 - 152 - 187 Prodotti lunghi Travi ali larghe Vergella Rotaie e armamento Totale 135 228 176 207 123 1.530 893 1.085 2.190 2.287 798 1.099 1.242 1.407 1.065 Prodotti piani Lamiere a caldo e larghi piatti Nastri a caldo < 600 mm Coils Lamiere a freddo Banda nera 164 185 201 167 156 - 1.903 - 2.745 - 3.050 - 1.467 - 3.247 - 394 - 331 - 336 105 - 345 -6 - 17 - 12 -5 - 37 Lamierini magnetici - 353 - 542 - 587 - 519 - 534 Banda stagnata - 467 - 488 - 511 - 460 - 553 Lamiere cromate - 68 - 79 - 90 - 72 - 113 83 322 830 1.310 1.212 Lamiere zincate a caldo Lamiere elettrozincate - 23 32 77 77 37 Lamiere a rivestimento organico - 32 - 125 - 187 - 23 138 Lamiere con altri rivest. metallici - 92 - 102 - 130 - 76 - 42 - 2.293 - 2.791 - 2.553 444 - 2.263 - 763 - 1.898 -1.468 2.634 24 Totale Totale Prodotti 15 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA Tav. 11b Scambi intra ed extra U.E. 000 t. Importazioni Esportazioni 2009 2010 2011 2012 2013 2009 2010 2011 2012 2013 Tubi senza saldatura 348 418 527 458 465 585 597 706 715 569 Tubi saldati 220 217 264 214 221 2.007 2.254 2.460 2.512 2.422 10 13 9 6 6 26 31 39 32 35 1° trasformazione Semilavorati fucinati Fucinati in barre 35 49 67 73 68 29 47 68 63 47 Barre e profilati, trafilati 66 118 139 120 112 542 772 878 788 772 Filo 141 180 189 157 156 297 371 407 444 421 Nastro a freddo < 600 mm 121 155 140 127 162 201 266 290 277 275 Totale 941 1.150 1.335 1.155 1.190 3.687 4.338 4.848 4.831 4.541 2° trasformazione Profilati per armature miniere e materiale per impalcature 47 51 47 39 33 82 88 101 107 119 Accessori per tubi 36 36 37 42 33 121 137 151 148 148 Lamiere striate 1 3 3 1 0 5 6 6 4 4 Graniglie 53 55 62 49 47 0 0 0 0 0 Polveri 27 38 41 42 42 0 0 0 0 0 Flange 38 31 36 33 30 103 126 134 138 142 Totale 196 214 226 206 185 311 357 392 397 413 Bulloni e viti 73 114 141 105 106 220 286 317 314 316 Catene 24 20 24 30 22 23 30 32 30 26 Altri prodotti Ancore e ancorotti 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Cavi, corde e trefoli 45 47 53 44 47 125 167 154 130 111 Molle 22 27 33 30 29 29 33 39 36 40 Punte e chiodi 22 23 21 17 17 10 11 11 9 9 Corde spin., tele, griglie e reti 53 53 59 41 36 173 235 251 236 297 120 145 167 155 159 329 357 393 412 406 1 3 20 3 7 43 54 190 42 58 47 50 62 69 63 43 52 52 48 47 Lavori Assi, ruote e loro parti Getti Altri fucinati e stampati Totale 45 63 67 30 34 289 301 344 209 202 454 546 648 525 521 1.285 1.527 1.784 1.467 1.513 16 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA 000 t. Saldo 2009 2010 2011 2012 2013 237 179 179 257 104 1.787 2.037 2.196 2.298 2.201 16 18 30 26 29 1° trasformazione Tubi senza saldatura Tubi saldati Semilavorati fucinati Fucinati in barre -6 -2 1 - 10 - 21 Barre e profilati, trafilati 476 654 739 668 660 Filo 156 191 218 287 265 Nastro a freddo < 600 mm Totale 80 111 150 150 113 2.746 3.188 3.513 3.676 3.351 2° trasformazione Profilati per armature miniere e materiale per impalcature 35 37 54 68 86 Accessori per tubi 85 101 114 106 115 Lamiere striate 4 3 3 3 4 Graniglie - 53 - 55 - 62 - 49 - 47 Polveri - 27 - 38 - 41 - 42 - 42 Flange 71 95 98 105 112 Totale 115 143 166 191 228 147 172 176 209 210 -1 10 8 0 4 Altri prodotti Bulloni e viti Catene Ancore e ancorotti Cavi, corde e trefoli Molle Punte e chiodi -1 0 0 0 0 80 120 101 86 64 7 6 6 6 11 -12 -12 - 10 -8 -8 Corde spin., tele, griglie e reti 120 182 192 195 261 Lavori 247 209 212 226 257 Assi, ruote e loro parti 42 51 170 39 51 Getti -4 2 - 10 - 21 - 16 Altri fucinati e stampati 244 238 277 179 168 Totale 831 981 1.136 942 992 17 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA Tav. 12 Occupazione siderurgia primaria 2009 2010 2011 2012 2013 29.715 29.320 28.934 28.479 28.103 7.918 7.873 7.976 7.854 7.944 37.633 37.193 36.910 36.333 36.047 Occupati fine anno Operai ed apprendisti Impiegati Totale Ore lavorate (000) Operai ed apprendisti 41.110 46.389 47.324 44.819 41.824 Impiegati 12.531 13.036 13.301 12.811 12.571 Totale 53.641 59.423 60.625 57.630 54.396 9.280 4.618 2.310 2.929 5.085 780 496 253 332 450 10.060 5.114 2.562 3.261 5.533 Operai ed apprendisti 442 116 67 42 17 Impiegati 217 64 53 19 6 Totale 659 180 120 61 23 2.672 2.841 2.842 2.714 2.507 364 344 355 342 342 3.035 3.184 3.197 3.056 2.847 Ore C.I.G. (000) Operai ed apprendisti Impiegati Totale Pensionamento anticipato Ore di assenza: (000) Malattia ed infortuni Operai ed apprendisti Impiegati Totale Ferie e festività Operai ed apprendisti 8.842 7.234 7.919 8.013 7.663 Impiegati 2.506 2.042 2.070 2.224 2.284 11.348 9.267 9.990 10.237 9.946 245 198 222 375 144 32 10 8 39 8 277 208 230 414 152 Totale Sciopero Operai ed apprendisti Impiegati Totale Altre cause Operai ed apprendisti 603 718 898 964 865 Impiegati 151 150 141 152 142 Totale 754 868 1.038 1.116 1.007 18 RELAZIONE ANNUALE 2013 - PARTE VI: APPENDICE STATISTICA 19 Federacciai Sede Viale Sarca 336, 20126 Milano Tel. +39 02 66146.1 Fax +39 02 66146.219 [email protected] Uffici di Bruxelles Rue Belliard 205, B-1000 Bruxelles Tel. +32 2 2310285 Fax +32 2 2311974 [email protected] www.federacciai.it