INDICE RICOGNIZIONE 1) DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE ASL VC A – Direzione Dipartimento B – SISP C – SIAN D – SPRESAL E – Servizio Veterinario (Area A-B-C) 19 2) EPIDEMIOLOGIA ASL VC 93 3) PROMOZIONE DELLA SALUTE ASL VC 110 4) DIPARTIMENTO INTERAZIENDALE DI PREVENZIONE SECONDARIA DEI TUMORI N.5 AA.SS.LL VC-BI 120 5) DIPARTIMENTO DELLE DIPENDENZE ASL VC 133 6) DIPARTIMENTO DELLA SALUTE MENTALE ASL VC 139 7) DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE – CONSULTORIO ASL VC 145 8) DISTRETTI ASL VC 151 9) PROFILO ASL VC 159 18 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Direzione del Dipartimento di Prevenzione ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DI DIREZIONE DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE ASL VC Comuni: 92 Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 175.032 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ N. sedute del Comitato di Dipartimento (nel 2009): 3 È presente l’ODG? SI Viene redatto un verbale? SI Elencare i principali argomenti trattati (nelle ultime tre sedute): 1) Obiettivi aziendali 2) Atto aziendale 3) Definizione Strutture semplici ed attribuzioni Incarichi dirigenziali Note: In generale i principali argomenti riguardano gli aspetti organizzativi dei servizi e/o altri argomenti su indicazione della Direzione Generale. N. corsi di formazione dipartimentali attivati (2008-09): 2 Elencare gli argomenti di quelli attivati nell’ultimo anno: 1. Corso di formazione su Audit (per Sian e Servizi Veterinari) 2. Partecipazione all’organizzazione del Convegno “La prevenzione degli incidenti stradali: un’esperienza della sanità pubblica”- Borgomanero 23 giugno 2009 nell’ambito del Progetto Multicentrico Sicurezza in festa a cura delle AASSLL VC-BI-NO-VCO. N. atti deliberativi proposti 2008-09: Gli atti deliberativi sono proposti dai Direttori delle Strutture complesse del Dipartimento di prevenzione ed in particolare dalle SC del Dipartimento: 2 (SpreSAL); 2 (Servizi veterinari); 3 (Sian); 2 (Sisp). solo dalla DD: Presenza di relazione annuale (del Dipartimento o dei Servizi): Tutti i servizi redigono una Relazione annuale. 19 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Direzione del Dipartimento di Prevenzione 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE Personale dedicato alla Direzione del Dipartimento (intervista Direttore DP- dott.ssa Luisa Michela Olmo) 1 % tempo dedicato alla direzione 30 1 30 n. operatori Direttore Altri medici Amministrativi* Altri operatori Note *Note: La Reperibilità viene organizzata da un amministrativo del servizio SpreSAL per tutto il Dipartimento di prevenzione; la Formazione (con tutti i suoi ambiti compresa ad es. la rendicontazione economica) viene curata da un altro amministrativo. Sono presenti SS e/o posizioni funzionali in staff alla DD? SI Se sì specificare: Sono state attivate: la SOS di Epidemiologia (la cui responsabilità è stata attribuita ad un Dirigente medico Sisp nel mese di marzo 2009); la SOS Medicina sportiva (nel mese di aprile 2008). La medicina dello sport è stata ricollocata nel Dipartimento di Prevenzione? SI Se sì specificare la collocazione ed il tipo di struttura: vedi prima Note: Il Responsabile della SOS Medicina sportiva svolge anche attività di tipo medico-legale ed è Responsabile del Risk Management. Dotazioni strumentali/procedurali Hardware e software sufficienti e adeguati: SI Eventuali criticità: Presenza di rete intranet dipartimentale SI Presenza di archivio della corrispondenza del Dipartimento SI Presenza di bacheca dipartimentale SI Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile SI Presenza di biblioteca dipartimentale (cartacea o informatica) NO Note: è attivo l’abbonamento alla rivista “Epidemiologia e prevenzione”. 20 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Direzione del Dipartimento di Prevenzione 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE Direttore Dipartimento: dott.ssa Luisa Michela Olmo dal 2000 Servizio di appartenenza: SIAN-SISP Presenza di regolamento: SI Formalizzato in data: dicembre 2008 con Delibera n. 845 del 12.12.2008 Composizione del Comitato di Dipartimento: Il Comitato del Dipartimento è composto dai Direttori delle Strutture complesse e dai Responsabili delle Strutture semplici di Epidemiologia e Medicina sportiva. Altri componenti: Direttore di Presidio ospedaliero; Direttore di Distretto; Dirigente SITRO; Referenti per la formazione e per la qualità ed il rischio clinico. Attività del Direttore: • Assegnazione risorse di personale SI (in modesta parte) • Assegnazione risorse strumentali NO • Proposta atti deliberativi NO tutti solo quelli a valenza dipartimentale solo visto • Interfaccia con la Direzione ASL SI per ogni problema (per diversi problemi) occasionalmente • Dirimere i conflitti SI • Sistema informativo SI • Formazione SI • Procedure e organizzazione SI • Gestione unica acquisti NO • Gestione fondi dipartimentali NO • Altro - Indicare le 3 prevalenti: 1 Procedure ed organizzazioni 2 Dirimere i conflitti 3- 21 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Direzione del Dipartimento di Prevenzione Reperibilità La reperibilità è dipartimentale e viene organizzata prevedendo la presenza di: − 1 Veterinario per la zona nord ed 1 Veterinario per la zona sud − 1 Medico (appartenente al Sisp o al Sian o allo SpreSAL) − 1 TPALL (appartenente al Sisp o al Sian) − 2 TPALL (appartenenti allo SpreSAL) − 1 TPALL (appartenente al Servizio veterinario) 4. SEZIONE PROCEDURE Protocolli / procedure Attività Protocollo presente/assente Moduli/check list utilizzate: sì/no Formazione passiva Procedure aziendali Sì Formazione/informazione attiva Procedure aziendali Sì - - Protocollo aziendale Sì Utilizzo fondi dipartimentali (ex 10%, fondi 758, ecc.) Libera professione Altra attività 22 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Direzione del Dipartimento di Prevenzione 5. SEZIONE INTERAZIONI Interazioni strutturate/continuative Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza - Sinergia - - Sinergia - Intra - dipartimento SISP-SIAN- SpreSAL Servizio veterinario Aspetti organizzativi e condivisione procedure/protocolli Formazione; progetti comuni; condivisione procedure comuni Extra-dipartimento SC OSRU Formazione - - - SC Controllo di gestione Controllo dati - - - SC Ragioneria Rendicontazione economica progetti - - - Occasionali/sporadiche Ente - Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza - - - - Criticità: si segnala scarsa collaborazione con i Distretti. 6. SEZIONE PROGETTI Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto Problema di salute affrontato - Ragioni che hanno dato origine al progetto - Obiettivi del progetto - Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) - Risultati conseguiti - Finanziamento - NOTE: I diversi progetti attivati sono descritti nelle singole Schede dedicate ai Servizi del Dipartimento di Prevenzione. Per quanto concerne i progetti realizzati nell’ambito delle funzioni di Epidemiologia e dell’area Promozione della salute, questi sono censiti nelle relative schede di ricognizione. 23 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI IGIENE E SANITÀ PUBBLICA ASL VC Comuni: 92 Popolazione al 31.12.2007(BDDE): 175.032 Infrastrutture presenti sul territorio: (dalla Relazione di attività 2007, tabella Infrastrutture) ASL Strutture scolastiche Strutture natatorie Strutture turistiche Strutture sanitarie Strutture socio-ass. 197 25 183 72 81 Strutture per la cura del corpo 612 Agenzie trasporto infermi Detentori apparecchi RX Strutture carcerarie Totale strutture censite 7 186 1 1.364 Direttore: dott.ssa Luisa Michela Olmo dal 2001 Personale: (situazione attuale) Medici Tecnici Personale infermieristico Personale amministrativo Altro TOTALE 5+1* 4** 8 3 1*** 21 Di cui precari Monte ore precari *1 direttore + 5 dirigenti medici (di cui 2 impegnati nello svolgimento delle funzioni locali di epidemiologia 20% e nell’area promozione della salute 50%) **i 4 Tecnici svolgono l’attività esclusivamente nell’ambito del SISP e sono così suddivisi: 2 operano nella sede di Vercelli e 2 nella sede di Borgosesia; dei 2 Tecnici di Vercelli 1 è Coordinatore, ma ha anche un incarico sindacale. ***1 biologo: consulente per il quadrante nord-est a supporto per le Conferenze dei Servizi nell’ambito del Progetto “Valutazione di impatto salute-ambiente” Operatori equivalenti per 100.000 abitanti: 12 (dal calcolo è stato escluso il consulente biologo) Sedi: ♦ di servizio (elencare) 2 sedi: 1 a Vercelli e 1 a Borgosesia ♦ di erogazione (elencare) 12 sedi (per attività vaccinali): Vercelli, Santhià, Cigliano, Livorno Ferraris, Stroppiana, Borgosesia, Varallo, Gattinara, Serravalle Sesia, Grignasco, Coggiola, Scopello. Automobili in dotazione: 4 (2 presso la sede di Vercelli, 2 presso la sede di Borgosesia) Sono state attivate strutture semplici? SI Descrivere: E’ stata attivata la SOS Coordinamento attività vaccinali, profilassi malattie infettive e patologie correlate al turismo/migrazione. Sono state attivate posizioni organizzative e/o livelli di responsabilità formalizzati? SI Descrivere: E’ stato attivato un incarico dirigenziale di alta specialità per le attività di tutela della salute e sicurezza negli ambienti di vita. Costo totale del Servizio 2008: 1.559.163,39 € (dato fornito da S.C. Controllo di gestione ASLVC) 24 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Tutela della salute e sicurezza negli ambienti di vita 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ Dati di attività 2007 (dalla relazione di attività Sisp 2007) Esame strumenti urbanistici e regolamenti Dati Indicatori A B C B/A C/B x 100 N. Comuni costituenti l’ASL N. regolamenti presentati per il parere N. Pareri conclusivi espressi Media regolamenti presentati per comune Pareri conclusivi espressi (%) 92 2 2 0,02 100 1.206 214 0,18 102 Riferimento regionale (dato 2007) 219 % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura) 5% Esame progetti edilizi complessi Dati Indicatori A B C B/A C/B x 100 N. Comuni costituenti la ASL N. progetti per il parere N. Pareri conclusivi espressi Media progetti presentati per comune Pareri conclusivi espressi (%) 92 136 128 1,48 94 1.206 8.555 7,09 97 Riferimento regionale (dato 2007) 8.326 % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura) 5% Agibilità/Abitabilità N. richieste presentate: 1 L’atteso dovrebbe essere “0” (zero) trattandosi di pratica definita obsoleta. Valori diversi da “0” indicano un livello di attività “non appropriata”. % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura) Attività non più effettuate nel 2008. 25 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Rilascio pareri per autorizzazioni Dati A B Indicatori C D E Popolazione ASL al 01.01.2007 N. richieste presentate N. sopralluoghi Dirigen-te N. sopralluoghi tecnico prevenzione N. Pareri conclusivi espressi 174.566 33 0 40 33 B/A x 100.000 C/E D/E E/B x 100 N. richieste presentate per 100.000 abitanti N. medio sopralluoghi Dirigente per parere N. medio sopralluoghi Tecnico prevenzione per parere % Pareri conclusivi espressi rispetto alle richieste 18,9 0,00 1,21 100 0,15 1,04 99 Riferimento regionale (dato 2007) 4.352.828 1.675 250 1.733 1.666 38,5 L’atteso dovrebbe essere inferiore a 80 richieste ogni 100000 abitanti (dato massimo registrato nel 2007) in quanto la semplificazione delle procedure amministrative dovrebbe portare ad una diminuzione delle richieste a fronte di un aumento degli interventi in corso di attività di vigilanza. % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura) 5% Attività di controllo Dati e indicatori generali ATTIVITÀ Strutture autorizzate o edifici ad uso collettivo N. N. unità censite % su totale di riga 1.178 Alloggi N. % su totale di riga n.c. Altri edifici N. % su totale di riga n.c. Ambiente esterno e altri controlli N. TOTALE % su totale di riga N. n.c. N. unità controllate almeno una volta 152 62 42 18 3 1 48 19 245 N. interventi di controllo 215 68 47 15 3 1 50 16 315 N. interventi di iniziativa del Servizio 210 n.c. 0 1 N. interventi su richiesta 5 n.c. 3 49 N. sopralluoghi operatore Dirigente 1 100 0 0 0 N. sopralluoghi operatore Tecnico sanitario 214 68 47 15 3 1 50 16 314 N. accertamenti diretti sensoriali 215 68 47 15 3 1 50 16 315 N. accertamenti strumentali 81 100 0 0 0 81 N. azioni di campionamento 35 100 0 0 0 35 1 n.c.= dato non desumibile dalla Relazione Attività SISP 2007 % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura) 10% 26 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Analisi particolareggiata dell’attività di controllo Strutture autorizzate o edifici ad uso collettivo Attività A B C D E F G H I L N. di unità censite (*) N. Unità controllate almeno una volta N. di interventi di controllo N. interventi di iniziativa del Servizio N. interventi su richiesta N. sopralluoghi Dirigente N. sopralluoghi Tecnico prevenzione N. accertamenti sensoriali N. accertamenti strumentali N. azioni di campionamento 1.178 152 215 210 5 1 214 215 81 35 Indicatori B/A x 100 C/A x 100 D/C x 100 % Unità controllate almeno una volta rispetto a quelle censite N. controlli ogni 100 strutture censite % Interventi di iniziativa del Servizio ASL 12,9 18,3 97,7 Regione 14,5 17,8 82,6 AREA E/C x 100 C/B F/C G/C H/C I/C L/C % Interventi su richiesta esterna N. medio Interventi di controllo per unità controllata N. medio sopralluoghi Dirigente per controllo N. medio sopralluoghi Tecnico prevenzione per controllo N. medio accertamenti sensoriali per intervento di controllo 2,3 1,4 0,00 1,0 1,0 0,38 0,2 17,4 1,2 0,09 1,3 1,1 0,53 0,4 N. medio N. medio accertaazioni di menti campionastrumenta mento per li per intervento interdi vento di controllo controllo Controllo salubrità alloggi Attività A B C D E F G H Popolazione ASL al 01.01.2007 N. Unità controllate N. interventi di controllo N. sopralluoghi Dirigente N. sopralluoghi Tecnico prevenzione N. accertamenti sensoriali N. accertamenti strumentali N. azioni di campionamento 174.566 42 47 0 47 47 0 0 Indicatori B/A x 100.000 C/B D/C E/C F/C G/C H/C AREA N. Unità controllate per 100000 abitanti N. medio Interventi di controllo per unità controllata N. medio sopralluoghi Dirigente per controllo N. medio sopralluoghi Tecnico prevenzione per controllo N. medio accertamenti sensoriali per intervento di controllo N. medio accertamenti strumentali per intervento di controllo N. medio azioni di campionamento per intervento di controllo ASL 24,1 1,1 0,00 1,0 1,0 0,00 0,00 Regione 88,9 1,1 0,04 1,1 1,0 0,06 0,01 27 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Altri edifici Attività A B C D E F G H I L Popolazione ASL al 01.01.2007 N. Unità controllate N. Interventi di controllo N. interventi di iniziativa del Servizio N. interventi su richie-sta N. sopralluoghi Dirigente N. sopralluoghi Tecnico preven-zione N. accertamenti sensoriali N. accertamenti strumen-tali N. azioni di campionamento 174.566 3 3 0 3 0 3 3 0 0 B/Ax100.000 D/C x 100 E/C x 100 C/B F/C G/C H/C I/C L/C N. unità controllate per 100.000 abitanti Interventi di iniziativa del Servizio (%) N. medio sopralluoghi Dirigente per controllo N. medio sopralluoghi Tecnico prevenzione per controllo N. medio accertamenti sensoriali per intervento di controllo N. medio accertamenti strumentali per intervento di controllo N. medio azioni di campionamento per intervento di controllo ASL 1,7 0,0 100,0 1,0 0,00 1,0 1,0 0,00 0,0 Regione 17,3 21,4 78,6 1,1 0,11 1,2 1,0 0,03 0,0 C D E F G H I L N. interventi di iniziativa del Servizio N. interventi su richiesta N. sopralluoghi Dirigente N. sopralluoghi Tecnico preven-zione N. accertamenti sensoriali N. accertamenti strumen-tali N. azioni di campionamento 50 1 49 0 50 50 0 0 D/C x 100 E/C x 100 Indicatori AREA N. medio Interventi Interventi su richiesta di controllo esterna per unità (%) controllata Ambiente esterno Attività A Popolazione ASL al 01.01.2007 174.566 B N. Interventi N. unità controllate di controllo 48 Indicatori B/Ax100.000 ASL 27,5 Interventi di iniziativa del Servizio (%) 2,0 Regione 30,5 13,3 AREA N. unità controllate per 100000 abitanti Interventi su richiesta esterna (%) 98,0 86,7 C/B F/C G/C H/C N. medio N. medio N. medio N. medio sopralluoghi accertamenti Interventi sopralluoghi Tecnico sensoriali per Dirigente di controllo prevenziointervento di per per unità ne per controllo controllo controllata controllo 1,0 0,0 1,0 1,0 1,0 0,1 28 1,2 1,1 I/C L/C N. medio accertamenti strumentali per intervento di controllo 0,00 N. medio azioni di campionamento per intervento di controllo 0,0 0,11 0,1 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Partecipazione a commissioni/conferenze Dati e indicatori generali Dati Indicatori A B C D B/A x 100.000 C/B D/B Popolazione ASL al 01.01.2007 N. sedute commissione N. progetti o strutture esaminati N. sopralluoghi dirigente N. sedute commissione per 100.000 abitanti N. medio progetti per seduta N. medio sopralluoghi dirigente per seduta 174.566 134 230 37 76,8 1,7 0,3 4.352.828 3.870 4.569 1,2 0,7 Riferimento regionale (dato 2007) 2.816 88,9 Analisi particolareggiata dell’attività di partecipazione a commissioni/conferenze Tipologia Commissione/Conferenza Pubblico spettacolo (Provinciale, Locale) A valenza ambiente/salute (VIA, VAS, IPCC) sia Provinciale che Locale Altre tipologie di Commissioni/Conferenze % su totale Commissioni/Conferenze np np np Per quanto riguarda la partecipazione a commissioni/conferenze il dato non è disaggregabile: 138 nel 2007, 142 nel 2008. I dati comprendono le Commissioni Pubblico Spettacolo, le Conferenze dei Servizi, le Commissioni Aziendali. % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura) 10% 29 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista Direttore SISP Dott.ssa Michela Luisa Olmo e Referente incaricato Dott. Onesimo Vicari) Personale dedicato ad attività di tutela salute e sicurezza negli ambienti di vita N. operatori % tempo Dedicato Note Direttore 1 15% Svolge anche funzioni di Direttore SIAN e Direttore del Dipartimento di Prevenzione Dirigenti medici 4* Dirigenti non medici 1 TPAL 4 ASV, IP - Amministrativi 3 Biologo consulente per il quadrante nord-est con finanziamento della Regione Piemonte 100% 100% Altri operatori * di cui: 1 Dirigente Medico svolge le attività sopraindicate con un impegno del 60% 1 Dirigente Medico svolge le attività sopraindicate con un impegno del 20% 2 Dirigenti Medici svolgono le attività sopraindicate con un impegno del 20% ciascuno Dotazioni strumentali/procedurali Hardware e software sufficienti e adeguati? SI Eventuali criticità: sono parzialmente adeguati in quanto alcuni PC sono ormai obsoleti C’è un archivio delle norme / procedure facilmente accessibile e consultabile? NO Dove: in realtà esiste un archivio cartaceo a Vercelli e Borgosesia; sarebbe opportuno prevedere l’informatizzazione dell’archivio norme/procedure. Per la documentazione sono disponibili libri e riviste (indicare i principali testi a disposizione)? Per le attività di “tutela salute e sicurezza negli ambienti di vita” il principale riferimento è la normativa regionale. A seconda dei casi vengono consultate alcune riviste scientifiche come: “L’esperto qualificato”, “Sanità pubblica”. 30 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista Direttore SISP Dott.ssa Michela Luisa Olmo e Referente incaricato Dott. Onesimo Vicari) Le attività sono organizzate all’interno di una Struttura Semplice Non vi è la Struttura Semplice, il personale di dirigenza è parzialmente dedicato mentre i TPAL sono totalmente dedicati Solo i TPAL sono dedicati Altra organizzazione (descrivere) E’ stato attivato un incarico di alta specialità È presente un coordinatore dei tecnici della prevenzione? SI Se sì, elencare le 3 principali attività che svolge: 1. Coordinamento attività Tecnici 2. Calendarizzazione interventi e sopralluoghi per attività programmabili (es. vigilanza impianti natatori invernali ed estivi, etc.) 3. Gestione inconvenienti Vi sono attività svolte congiuntamente da tecnici e dirigenti medici? Quali? Le principali attività svolte congiuntamente da tecnici e dirigenti medici sono la gestione degli inconvenienti, le Conferenze dei Servizi. Qual è il livello di autonomia e collaborazione dei tecnici della prevenzione: Buono il livello di autonomia; il livello di collaborazione migliorabile. Elencare le 3 principali attività dei Dirigenti medici: 1. Esame progetti edilizi 2. Commissioni di vigilanza (comprese le Commissioni Case di riposo e Strutture sanitarie private e/o accreditate) 3. Partecipazione a progetti regionali (Passi, PPA Incidenti domestici, PPA Incidenti stradali, Ambrosia, etc.) 31 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica 4. SEZIONE COSTI Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del servizio) Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione) Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.) – Nota: vedi pagina 1 5. SEZIONE PROCEDURE (intervista Direttore SISP Dott.ssa Michela Luisa Olmo e Referente incaricato Dott. Onesimo Vicari) Principali protocolli / procedure utilizzati Attività Esame progetti edilizi complessi (ex Art. 48 L. Reg. 56/77) Protocollo presente/assente C’è un Protocollo d’intesa con i 3 Dipartimenti ARPA Moduli/check list utilizzate: sì/no Rilascio agibilità/abitabilità Attività non più effettuata dal 2008 Attività non più effettuata dal 2008 Rilascio autorizzazioni (specificare) Protocollo Regionale Sì; check list sì Vigilanza delle strutture ad uso collettivo e controllo di salubrità alloggi C’è un Protocollo per richiesta di inserimento nelle graduatorie di assegnazione di edilizia popolare C’è una modulistica aziendale ad hoc Sì; check list aziendale Note: presso il SISP non viene effettuata alcuna attività finalizzata al ricongiungimento familiare. I protocolli dovrebbero essere formalizzati. 32 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica 6. SEZIONE INTERAZIONI (intervista Direttore SISP Dott.ssa Michela Luisa Olmo e Referente incaricato Dott. Onesimo Vicari) Esame regolamenti Interazioni intra-Dipartimento/ASL Un solo Servizio (individuato come titolare procedimento) esprime parere Più Servizi operano per redigere il parere (descrivere per quali tipologie di Regolamenti e le modalità seguite) - Interazioni extra-ASL (Comuni, Provincia, ARPA, ecc.) Normalmente il Servizio (individuato come titolare procedimento) non interagisce con altri Enti per la predisposizione del parere. Il Servizio interagisce con altri Enti per la predisposizione del parere a seconda dei casi (descrivere modalità seguite) in particolare con ARPA, Comuni e Provincia. Esame progetti edilizi complessi Interazioni intra-Dipartimento/ASL Un solo Servizio (individuato come titolare procedimento) esprime parere Più Servizi operano per redigere il parere (descrivere le modalità seguite) - Interazioni extra-ASL (Comuni, Provincia, ARPA, ecc.) Normalmente il Servizio (individuato come titolare procedimento) non interagisce con altri Enti per la predisposizione del parere. Normalmente il Servizio interagisce con altri Enti per la predisposizione del parere (descrivere modalità seguite) Il Servizio interagisce con: ARPA per la predisposizione di pareri relativi ad attività insalubri; Sian per la predisposizione di pareri per attività relative alla ristorazione; Servizio Veterinario. Altre interazioni con Comuni, Province e Regione per autorizzazioni varie. Partecipazione a commissioni/conferenze Interazioni intra-Dipartimento/ASL Commissioni Pubblico Spettacolo Un solo Servizio (individuato come titolare procedimento) partecipa Più Servizi collaborano per assicurare la partecipazione (descrivere le modalità seguite) 33 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Partecipa solo il SISP con 1 Dirigente Medico o Personale Tecnico delegabile solo nelle Commissioni Provinciali Commissioni a valenza ambiente/salute (VIA, VAS, IPCC, ecc.) Un solo Servizio (individuato come titolare procedimento) istruisce la valutazione e partecipa Più Servizi collaborano per assicurare l’istruzione della valutazione e la partecipazione (descrivere le modalità seguite) In genere i Servizi coinvolti sono: SISP, SPRESAL, Servizio Veterinario. Gestione esposti e segnalazioni Interazioni intra-Dipartimento/ASL Un solo Servizio (individuato come titolare procedimento) gestisce l’esposto/segnalazione Più Servizi operano per gestire l’esposto/segnalazione (descrivere le modalità seguite) Il SISP è generalmente responsabile del procedimento con formalizzazione della risposta, ma si avvale della collaborazione di altri servizi a seconda dei casi (Servizio Veterinario, Spresal, SIAN). Interazioni extra-ASL (Comuni, Provincia, ARPA, ecc.) Normalmente il Servizio (individuato come titolare procedimento) non interagisce con altri Enti per la gestione dell’esposto/segnalazione Normalmente il Servizio interagisce con altri Enti per dell’esposto/segnalazione (descrivere in quali casi e le modalità seguite) In particolare il Servizio interagisce con l’ARPA. 34 la gestione Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica 7. SEZIONE PROGETTI Progetti di iniziativa locale su temi legati alla tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di vita avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto Problema di salute affrontato _ Ragioni che hanno dato origine al progetto _ Obiettivi del progetto _ Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) _ Risultati conseguiti _ Finanziamento _ Note: vedi sezione progetti della Scheda Epidemiologia ASLVC. 35 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Attività di controllo delle malattie infettive 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ Dati di attività 2007 (dalla Relazioni di attività SISP2007) Dati A B Indicatori C D E B/A x 100.000 C/B x 100 D/C E/C x 100 N. riunioni collettive informative effettuate %. notifiche registrate per 100.000 abitanti N. inchieste eseguite rispetto alle notifiche registrate N. medio persone oggetto di intervento per inchiesta eseguita % riunioni informative rispetto alle inchieste eseguite 6 191,9 29,6 6,5 6,1 25,5 2,8 5,1 Popolazione ASL al 01.01.2007 N. notifiche registrate N. inchieste eseguite N. persone oggetto di intervento 174.566 335 99 640 Riferimento regionale (dato 2007) 4.352.828 10.349 2.641 7.452 134 237,8 % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura): 5% 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista referente SIMI: Dott.ssa Virginia Silano) Personale dedicato al SIMIP N. operatori % tempo dedicato Responsabile SOS Coordinamento attività vaccinali, profilassi malattie infettive e patologie correlate al turismo /migrazione 1 15 Dirigente medico incaricato dal 2000 Dirigenti medici 1 5 Il dirigente medico svolge altre funzioni nell’ambito del SISP e della SSD Epidemiologia Dirigenti non medici 0 TPAL 0 ASV, IP 6 Amministrativi 0 Note 10 Non impegnati in questa attività. La figura del referente SIMI coincide con quella di referente per la medicina dei viaggi o per le attività vaccinali? SI. La figura del Referente SIMI coincide con quella del referente per le attività vaccinali (dott.ssa Virginia Silano). Per la Medicina dei viaggi è individuato un referente regionale (dott. Piero Bragazzi) In che modo è formalizzato il referente? L’incarico è stato formalizzato con invio di una Nota alla Direzione Sanità Pubblica dell’Assessorato Tutela della salute e sanità della Regione Piemonte. 36 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Esiste una struttura semplice dedicata alla malattie infettive/vaccinazioni? SI (denominazione: SOS Coordinamento attività vaccinali, profilassi malattie infettive e patologie correlate al turismo/migrazione, la cui responsabilità è affidata alla dott.ssa Virginia Silano). Descrivere brevemente il livello di integrazione o il grado di separazione delle tre aree (SIMI, viaggi e vaccinazioni): • sono unificate in una unica struttura SI • fanno capo ad un unico responsabile SI Medicina dei viaggi ha un referente regionale (Dott. Piero Bragazzi) • il personale è assegnato ad un solo settore o opera in tutte le attività? (descrivere: il personale assegnato opera in tutte le attività). La Commissione per le attività di prevenzione e controllo della TB (DGR 31-27361 del 17.05.99) è attiva? SI La Commissione è stata formalizzata con Delibera aziendale nel 1999. Quali figure comprende? La Commissione è composta da: Direttore SOC Pneumologia; Responsabile SOS Coordinamento attività vaccinali, profilassi malattie infettive e patologie correlate al turismo/migrazione; ASV SOS Coordinamento attività vaccinali, profilassi malattie infettive e patologie correlate al turismo/migrazione. Inoltre, è stato attivato nell’azienda un “Tavolo di lavoro” per la revisione di alcune procedure aziendali in materia che vede partecipi rappresentanti di varie strutture: SOC Malattie infettive, SOC Microbiologia, Direzione di Presidio ospedaliero e Direzione Sanitaria. E’ stato redatto un Protocollo Sorveglianza e controllo Tubercolosi, che è stato inviato in Assessorato e deve ad oggi essere ratificato dall’azienda. Con che frequenza si riunisce la Commissione? La Commissione si riunisce secondo le necessità. Sono molto frequenti i contatti telefonici fra i membri della Commissione. Dotazioni strumentali / procedurali Hardware e software sufficienti e adeguati: SI Eventuali criticità: sarebbe necessario un PC dedicato almeno per sede. C’è un archivio delle norme / procedure facilmente accessibile e consultabile? NO L’archivio non esiste ma è stata effettuata una revisione delle procedure e delle attività connesse di tipo cartaceo. La Referente ritiene opportuno un miglioramento della comunicazione/documentazione anche attraverso il sito aziendale. 37 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista referente SIMI: Dott.ssa Virginia Silano) Flusso della segnalazione Le segnalazioni pervengono attraverso (indicare %) Fax 20% Posta ordinaria 70% Posta elettronica 5% Telefono 5% Le segnalazioni pervengono tempestivamente e comunque nei tempi indicati dal DM 15.12.90 e successive modificazioni? NO, non tutte. I contatti con i medici segnalatori sono agevoli e veloci? SI (per quelli che notificano che peraltro risultano pochi numericamente). Descrivere brevemente eventuali criticità: con la Direzione Sanitaria, con i reparti (evidenziare eventuali “reparti critici”), con il laboratorio, con i MMG / PLS Si evidenzia in generale come il tasso di notifica per 100.000 ab. (191,9) sia al di sotto della media regionale (237,8). L’iter di notifica presenta alcune criticità: ad es. è reso meno immediato/tempestivo in quanto i Reparti hanno l’obbligo di segnalare prioritariamente alla Direzione sanitaria (inconveniente che potrebbe essere superato prevedendo un doppio canale di segnalazione e cioè facendo pervenire la notifica, oltre che alla Direzione Sanitaria, direttamente al Servizio di Igiene e Sanità Pubblica); alcuni Reparti dimostrano comunque scarsa sensibilità ed attenzione per la notifica. Potrebbe essere utile individuare un Referente per Dipartimento (o almeno nei reparti maggiormente coinvolti). Il problema della sottonotifica è più marcato nel Distretto di Vercelli rispetto al Distretto di Borgosesia. Esiste un controllo crociato con il laboratorio per la ricerca di casi non segnalati? SI Per quali malattie infettive? Ad esempio: le Salmonellosi, a seguito di un accordo interno. Inoltre i casi di morbillo e rosolia vengono segnalati dal Laboratorio, anche perché è stata individuata una figura di riferimento specifica. Altre sorveglianze specifiche per: TB, Infezioni invasive ed MTA. Gestione Emergenze /Urgenze Quali servizi del Dipartimento partecipano alla reperibilità e con quali figure professionali: Partecipano alla reperibilità i seguenti servizi: SISP, SIAN, SpreSAL, SOC Veterinari Le figure professionali coinvolte sono: Medici/Veterinari, TPALL. Esiste un documento aziendale per la gestione delle emergenze? SI Esiste una rete aziendale per la gestione delle emergenze? SI 38 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica E’ stato formalizzato con Delibera n. 0647 del 20.7.2009 “Costituzione del Gruppo Locale Emergenze infettive” e successive integrazioni su indicazione della Regione Piemonte (D.G.R. n.10 -11769 del 20.7.2009). Criticità: E’ necessario una revisione periodica del documento aziendale ed una condivisione con i componenti della rete. Gestione MTA A quale servizio appartiene il referente MTA: il referente MTA è del SIAN Chi svolge l’inchiesta MTA? ASV Quali patologie sono identificate come MTA? alimenti. Tutte le malattie trasmesse attraverso gli C’è un gruppo aziendale per la sorveglianza MTA: SI Da chi è costituito: Referente SIAN, Referente SIMI, Direzione Sanitaria, SOC Microbiologia, SOC Malattie infettive, Servizi veterinari. Gestione zoonosi C’è un referente per le zoonosi? SI A quale servizio appartiene? Servizio Veterinario Le infezioni dell’uomo sono segnalate al Servizio Veterinario? Le infezioni dell’animale sono segnalate al SISP? SI SI 4. SEZIONE COSTI Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del servizio) – Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione) Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.) – Nota: vedi pagina 1 39 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica 5. SEZIONE PROCEDURE (intervista SIMI: Dott.ssa Virginia Silano) Protocolli/procedure per il controllo del rischio biologico/infettivo (descrizione): Per quanto riguarda l’esposizione al rischio biologico/infettivo degli operatori sanitari, il controllo del rischio è a carico del Servizio Protezione e Prevenzione e del Medico competente. Non ci sono indicazioni specifiche particolari. Mentre per quanto riguarda l’esposizione al rischio biologico/infettivo della popolazione in generale esistono diverse procedure: • presso il Dipartimento di Prevenzione 1. Per i casi di bioterrorismo: Adozione di protocollo regionale; 2. SARS: Costruzione di un protocollo su base regionale con esponenti di Direzione Sanitaria, Malattie Infettive, Pronto Soccorso; 3. Influenza A/H1N1: Costruzione di protocollo su base regionale con esponenti di Direzione Sanitaria, Malattie Infettive, Pronto Soccorso (aprile 2009); avvio piano operativo da parte del Gruppo aziendale per le emergenze infettive (H1N1) 4. Profilassi per tetano: Procedure di profilassi per accessi al Pronto Soccorso; 5. Pediculosi: Protocollo locale condiviso con le Direzioni degli istituti presenti nel territorio e CSA (questo protocollo si ispira al documento regionale sulla pediculosi). • presso la Direzione Sanitaria/CIO (intervista al Direttore di Presidio o Referente CIO Dott.Gatti/Dott.Carnevale) 1. Esistono protocolli e procedure per atti infermieristici; 2. Esistono studi o indagini sull’applicazione di standard e linee guida nazionali/internazionali? NO Per quali strutture è stata fatta una valutazione del rischio biologico? Criticità: Non è presente un Protocollo aziendale per i casi di Meningite. 40 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica 6. SEZIONE INTERAZIONI (intervista referente SIMI: dott.ssa Virginia Silano) Rete delle Malattie Infettive Reparto Malattie Infettive di riferimento: SOC Malattie Infettive Vercelli Quali rapporti di segnalazione)? Progetti comuni: - collaborazione intercorrono (oltre agli adempimenti relativi alla Consulenza reciproca informale: frequente Consulenza a richiesta: Riunioni periodiche: 2-3 incontri al mese su problemi specifici –casi di malattia – e generalimodulistica,ecc. Eventuali criticità: Trasmissione rapida, eventualmente telefonica dei casi. Altri reparti ospedalieri: Pneumologia, Pediatria, Ginecologia, Laboratorio, Microbiologia Quali rapporti di collaborazione intercorrono (oltre agli adempimenti relativi alla segnalazione)? Progetti comuni: Procedure di vaccinazione antirosolia nel post-partum; sorveglianze di laboratorio (rosolia, morbillo, TB, infez. Invasive, MTA); vaccinazione anti HAV nei minori viaggiatori e migranti. Riunioni periodiche: al bisogno, incontri diretti. Eventuali criticità: non ancora unificate le procedure fra le diverse sedi. Direzione sanitaria/CIO Quali rapporti di segnalazione)? Progetti comuni: -- collaborazione intercorrono (oltre agli adempimenti relativi alla Riunioni periodiche: al bisogno- predisposizione piani, ecc. Eventuali criticità: necessità di relazione strutturata per mantenere l’attenzione sulle problematiche della prevenzione Distretto/Territorio: Direzione di distretto Quali rapporti di collaborazione intercorrono segnalazione)? Progetti comuni: campagna antinfluenzale (oltre agli adempimenti relativi alla Riunioni periodiche: con MMG, PLS presentando nuove attività del servizio o problemi di sanità pubblica. 41 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Eventuali criticità: Notifica malattie infettive; possibilità di creare una commissione vaccini con incontri periodici. Altri servizi del Dipartimento di Prevenzione (Veterinario, SIAN): Servizi Veterinari e SIAN Quali rapporti di segnalazione)? Progetti comuni: - collaborazione intercorrono (oltre agli adempimenti relativi alla Riunioni periodiche: al bisogno Eventuali criticità: recente turn over nelle funzioni e necessità di ridefinizione delle competenze. 7. SEZIONE PROGETTI (intervista referente SIMI, Dott.ssa Virginia Silano) Progetti di iniziativa locale su temi legati alla prevenzione delle malattie infettive avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto e anno di realizzazione Progetto “Epatiti Virali A in soggetti migranti”- anno 2005 Problema di salute affrontato Epatiti Virali A in soggetti migranti Ragioni che hanno dato origine al progetto Riscontro di frequenti casi di HAV in autunno, al rientro dal paese d’origine in minori frequentanti scuole materne e asili nido in cui la possibilità di trasmissione oro-fecale è elevata Obiettivi del progetto Ridurre le epatiti virali A nei minori viaggiatori e migranti e nella collettività Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) SISP, PLS, reparti di pediatria, servizi sociali che lavorano con migranti Risultati conseguiti Nessun caso di epatite virale A in minori negli ultimi anni Finanziamento Il PPPV prevede che i vaccini necessari ai minori viaggiatori siano gratuiti e raccomanda la vaccinazione. 42 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Analisi organizzativa sull’attività di Medicina dei Viaggi 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ Dati di attività 2007 (dalla relazione di attività sisp 2007, tab. 32 medicina dei viaggi) Dati Indicatori A B B/A x 100.000 Popolazione ASL N. persone a cui è stato fornito il counselling N. persone a cui è stato fornito il counselling per 100.000 abitanti 174.566 507 290,4 4.352.828 19.981 Riferimento regionale (dato 2007) 459,0 % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura): 5% 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (a cura del Referente Regionale Dott. Bragazzi Piero) Personale dedicato al centro Medicina dei Viaggi N. operatori Servizio di appartenenza % tempo dedicato Note Dirigenti medici 3 SISP 40%- referente; 10%medico 10%-medico Tutti i Medici del Servizio gestiscono l’Ambulatorio viaggi ma in genere due sono gli incaricati ASV, IP 8 SISP 5% ciascuno partecipa all’ambulatorio Amministrativi - Altri operatori - Dotazioni strumentali/procedurali Hardware e software sufficienti e adeguati: NO ( il software regionale dedicato è adeguato) Eventuali criticità: necessità di almeno un PC per sede (vedi sezione precedente) C’è un archivio delle norme / procedure facilmente accessibile e consultabile? NO Non esiste un vero e proprio archivio a livello locale, ma il Referente ha allestito la modulistica, partecipato, a livello Regionale, alla realizzazione di un manuale di Medicina dei Viaggi ad uso di tutti gli operatori e curato una raccolta bibliografica corredata di documenti accessibile a tutti. In tutte le sedi ambulatoriali sono presenti i Manuali di medicina dei viaggi ufficiali curati dal WHO. Per la documentazione sono disponibili libri e manuali. 1. Manuali di medicina dei viaggi; 2. Manuali di vaccinazione; 3. Red book; 43 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica 4. Manuale per il controllo delle malattie infettive; 5. Pagine web: “Il giro del mondo”, sito a cura dell’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino; siti vari di Medicina dei viaggi come ad es. il sito della Farnesina, sito WHO ecc. 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (a cura del Referente Regionale Dott.Bragazzi Piero) N. ambulatori di medicina dei viaggi attivi: 2 (1 presso il Sisp di Vercelli e 1 presso il Sisp di Borgosesia). N. ore di apertura totale /settimanale degli ambulatori: 7 ore settimanali che raddoppiano nei periodi di maggior afflusso, inoltre consulenze telefoniche e appuntamenti personalizzati. Le vaccinazioni internazionali sono eseguite tutte all’interno del Centro? SI Entrambi i Centri sono autorizzati per la vaccinazione contro la febbre gialla. Chi prescrive la profilassi antimalarica o altri farmaci necessari per il viaggio? Generalmente è il Medico dell’ambulatorio viaggiatori. 4. SEZIONE COSTI Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del servizio) Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione) Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.) – Nota: vedi pagina 1 5. SEZIONE PROCEDURE (a cura del Referente Regionale Dott. Bragazzi Piero) Protocolli / procedure per la profilassi internazionale (descrizione) Vengono seguiti i Protocolli e le indicazioni regionali; è attivo il sistema regionale informativo che si avvale di un software dedicato. 44 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica 6. SEZIONE INTERAZIONI (a cura del Referente Regionale Dott.Bragazzi Piero) Rete della medicina dei viaggi Definire la presenza di contatti con: ♦ Agenzie di viaggio: dal 1997, anno in cui è stata attivata formalmente la rete integrata degli ambulatori di Medicina Internazionale ad oggi, sono state date ripetute comunicazioni dell’esistenza dei Centri di Medicina dei viaggi e precisamente nel 1997, 2002 e 2007. Sono stati inoltre distribuiti, opuscoli informativi predisposti a livello regionale e locale. Purtuttavia, le agenzie continuano a consigliare poco ai loro clienti di recarsi presso l’Ambulatorio di medicina dei viaggi a meno che la località turistica scelta non presenti obbligo di vaccinazione contro la febbre gialla. % stimata di utenti inviati dalle agenzie di viaggio: circa il 20% ♦ MMG: sono stati sensibilizzati dal Servizio. Analoga comunicazione è stata data ai Pediatri di base % stimata di utenti inviati dai MMG e Pediatri di base: superiore al 50% ♦ Reparto malattie infettive: è stato sensibilizzato dal nostro Servizio. ♦ % stimata di utenti inviati dal Reparto malattie infettive: inferiore al 10% ♦ Altro: FARMACIE; nel corso di questi 12 anni sono state sensibilizzate anche le Farmacie del territorio dell’ASL VC sull’ esistenza dei Centri di Medicina dei viaggi. 7. SEZIONE PROGETTI (a cura del Referente Regionale Dott. Bragazzi Piero) Progetti di iniziativa avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto e anno di realizzazione Vedi Sezione Malattie infettive Problema di salute affrontato - Ragioni che hanno dato origine al progetto - Obiettivi del progetto - Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) - Risultati conseguiti - Finanziamento - 45 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Analisi organizzativa sull’attività vaccinale 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ Coperture vaccinali (2° semestre 2007) – ASL Media regionale IPV 12 mesi 95 (90,5 Piemonte) DT 12 mesi 95 (90,5 Piemonte) HBV 12 mesi 95 (90,4 Piemonte) AP 12 mesi 94,8 (90,4 Piemonte) Hib 12 mesi 94,8 (89,8 Piemonte) IPV 24 mesi 98,3 (96,8 Piemonte) DT 24 mesi 98,3 (96,8 Piemonte) HBV 24 mesi 98,3 (96,5 Piemonte) aP 24 mesi 98,3 (96,5 Piemonte) Hib 24 mesi 98,3 (94,2 Piemonte) MPR 24 mesi 92,6 (90,6 Piemonte) 93,01 verificato 23.07.09* 97,87 verificato23.07.09 97,87 verificato23.07.09 (92,7 Piemonte) DT 16 anni 77,4 (57,3 Piemonte) aP 16 anni 8** (13 Piemonte) MPR 7 anni DT 7 anni aP 7 anni (80 Piemonte) (91,5 Piemonte) *queste vaccinazioni vengono spesso procrastinate al termine dell’anno scolastico o per altri motivi; la valutazione dopo un anno è più precisa. ** i ragazzi della coorte 1991 a cui fa riferimento questa vaccinazione non avevano ricevuto il vaccino antipertossico nel ciclo di base, per cui si è scelto di utilizzare per loro il solo vaccino dT, riservando il vaccino dTPa, più costoso ai soli ragazzi che avevano ricevuto il vaccino antipertossico nel ciclo di base. % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura): 55% La responsabilità e la gestione delle attività vaccinali è affidata al Servizio di Igiene e Sanità pubblica. La referente come già evidenziato nelle precedenti sezioni è la Dott.ssa Virginia Silano. Il referente infermieristico formalizzato con lettera al Seremi è Grazia Ferro ASV CPS; per la zona nord il riferimento operativo (non formalizzato) è Cristina Battistolo ASV. Il servizio è responsabile dell’attività vaccinale per la fascia di età pediatrica ed adulta. L’attività vaccinale per la fascia di età pediatrica è svolta completamente dal Servizio, mentre per la fascia di età adulta parzialmente. 46 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Dalla Relazione Indagine sulla qualità dei servizi vaccinali della Regione Piemonte - 2007, emerge che a fronte di una popolazione di età 0-16 anni (12,91% della pop. residente) con circa n. 1.250 nuovi nati, sono presenti: 12 sedi (di cui 1 con meno di 25 bambini vaccinati al mese –circa 6- sede: Scopello) 104 nuovi nati anno/sedi 67 n. sedute/mese 1.415 media vaccinazione/mese 10,2 vaccinazione/ora (valore regionale 7,2) Personale dedicato Dirigenti Medici: 5; tutti part-time per attività vaccinale (ore /anno medici = 2.860) (1 dirigente medico al 40%; 1 dirigente medico al 45%; 1 dirigente medico al 55%; 1 dirigente medico al 40%; 1 dirigente medico al 50%). IP- ASV: 8 di cui 4 IP part-time per attività vaccinale, 3 ASV part-time per attività vaccinale e 1 ASV di altro servizio – SIAN (ore /anno IP-ASV = 8.712) Amministrativi: 2; tutti part-time per attività vaccinale (ore /anno amministrativi = 528) Aspetti organizzativi La presenza del medico è sempre garantita per le sedute vaccinali (1 medico+1 IP/ASV). Le vaccinazioni prioritarie sono gestite con appuntamento in cui si indica la sede, il giorno e l’ora. Insieme alla lettera di invito alla prima vaccinazione viene spedito l’opuscolo regionale “Le vaccinazioni dei bambini” (è previsto anche altro materiale informativo prodotto a livello locale). Il tempo medio dedicato alla vaccinazione è di 15 minuti per primo accesso e 7-8 minuti per i successivi. Viene effettuata la raccolta dei dati anamnestici. Viene effettuata la registrazione su carta dopo la vaccinazione in tutte le 12 sedi in tempo reale; la registrazione su pc avviene in tempo reale in 3 sedi mentre nelle rimanenti 9 a fine seduta. Procedure generali: Assenza di procedure operative e linee guida scritte proprie e redatte presso il servizio. Riferimento: NIV, Manuale per gli operatori dei servizi vaccinali della Regione Piemonte e Guida alle controindicazioni. Sono presenti linee guida e procedure operative su: Gestione emergenze post-vaccinali (in tutte le 12 sedi); Comunicazione con l’utenza (in tutte le 12 sedi); Gestione eventi avversi non immediati (in tutte le 12 sedi). 47 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Gestione del dissenso informato: Le procedure del PPPV vengono rispettate (3 inviti, raccomandata A/R, telefonata alla famiglia, raccolta dissenso, registrazione su registro rifiuto). Sono presenti 2 registri dei rifiuti vaccinali (1 per sede). Interazioni/rapporti di collaborazione: I rapporti di collaborazione con i PLS sono buoni: difatti collaborano per diffondere informazioni rivolte alla popolazione in materia di vaccinazioni; i MMG, meno coinvolti, sono meno propositivi. Come già evidenziato malgrado la buona relazione che intercorre tra il servizio vaccinale e i PLS, andrebbe comunque organizzata una apposita Commissione Vaccini formalizzata. In questi ultimi anni i programmi regionali relativi a MPR e HPV sono stati condivisi e sostenuti dai PLS. I PLS e i MMG sono coinvolti per la condivisione degli obiettivi regionali. Inoltre si segnala in particolare la collaborazione tra il servizio vaccinale e la Pediatria del P.O. Borgosesia in passato e di recente anche della Pediatria del P.O. di Vercelli per “Indagine su allattamento al seno” (somministrazione di un questionario ai genitori in occasione della convocazione per I, II, III dose vaccini pediatrici), e la partecipazione ad uno “Studio per la rilevazione dello stato immunitario per Epatite B nelle gestanti” con la Ginecologia del P.O. di Borgosesia. Criticità: ancora lacunosa l’attenzione verso la rilevazione dei dati relativi allo stato immunitario delle gestanti per Epatite B e Rosolia (es. ancora alcune donne giungono al parto senza esami per Hbs e Rosolia, in particolare donne immigrate che non sono seguite da un ginecologo di fiducia ma hanno un accesso improprio ai Servizi Sanitari); si segnala inoltre la resistenza di alcuni operatori nei confronti delle vaccinazioni consolidate, che non favorisce soprattutto la protezione dei soggetti a maggior rischio, sia all’interno della Pediatria che della Ginecologia. Da qualche anno viene offerta alle gestanti l’opportunità di partecipare ai Corsi di preparazione al parto il cui programma però non prevede tra gli argomenti da trattare quello delle vaccinazioni (o almeno non è previsto il coinvolgimento del SISP). Archivio vaccinale L’archivio vaccinale pediatrico è cartaceo ed informatizzato; mentre l’archivio storico adulti è solo cartaceo e l’archivio della medicina dei viaggi è stato informatizzato da circa un anno. Requisiti strutturali delle sedi vaccinali Per i requisiti si raggiunge un valore complessivo di 83,3% a proposito di conformità col DM1/97 (considerando barriere architettoniche, sala attesa dedicata, sala attesa comune, N. sedie adeguato, servizi igienici utenti, servizi igienici disabili, servizi igienici personale, spazio per attività amministrative/accettazione, ambulatorio, percorsi segnalati). Attrezzature Su 12 sedi 10 ambulatori sono dotati di lavandino. Per quanto riguarda i PC come già evidenziato sono insufficienti (almeno 1 per sede dovrebbe essere garantito). 48 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Frigoriferi di stoccaggio: su 12 sedi n. 3 frigo stoccaggio presso il servizio vaccinale con n. 3 T°. max min e n. 3 Tracciato continuo T°; solo 1 è collegato con sistema di allarme. Frigoriferi ambulatori: tutte le 12 sedi hanno un ambulatorio; 8 ambulatori hanno il frigo ma senza T°. max min. (solo 1 frigo è dotato di Tracciato continuo di T°). Formazione ed aggiornamento del personale Emergono alcune carenze: lacune su aspetti medico-legali e su vere-false controindicazioni. La relazione attività, redatta annualmente, viene socializzata con gli altri operatori del servizio, mentre non con gli altri settori dell’ASL. Valutazione e miglioramento della qualità Per quanto riguarda la gestione della qualità, all’interno dell’azienda è operativo un gruppo per il miglioramento continuo della qualità (non specifico per le attività vaccinali). Informazione ed educazione alla popolazione C’è un programma di comunicazione con la popolazione; è prevista anche la produzione di materiale informativo rivolto alla popolazione e distribuito al di fuori del servizio. In generale i canali utilizzati per gli interventi rivolti alla popolazione sono: assemblee pubbliche, comunicati stampa e televisione. 2. SEZIONE COSTI (malattie infettive, vaccinazioni, ambulatorio) Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del servizio) Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.) – Nota: vedi pagina 1 49 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE ASL VC Comuni: 92 Popolazione al 31.12.2007: 175.032 (BDDE 2007) Anagrafica esercizi *: (dalla tabella Anagrafica esercizi, sistema informativo) 2007 Produttori Produtt. e Distribuz. Distribuz. Trasporti Trasporti Ristorazione Ristorazione Produtt. e TOTALE collettiva confezion. sogg. aut. pubblica dettaglio sogg. primari confezion. ingrosso dettaglio san. vigilanza ingrosso ASL U 18 66 100 671 0 12 1.115 226 370 2578 A 19 74 109 782 0 12 1.448 236 505 3185 REGIONE U A Commento *: sono segnalati solo i produttori che sono stati oggetto di verifica da parte del Servizio Direttore: dott. Luisa Michela OLMO dal 1997 Personale: (situazione attuale) Medici Tecnici Assistente sanitaria Dietisti 1 - 1 1 3+1* 6 Di cui precari Monte ore precari *3 Dirigenti Medici + 1 Direttore SIAN Personale amministrativo 2 - Altro TOTALE 14 1 circa 420 ore Attività di vigilanza in rapporto al territorio e al numero di operatori 2007 Unità Unità Unità Operatori/ controllate/ Unità % Unità Operatori produttive/ controllate/ Popolazione 100.000 tecnico produttive° controllate vigilanza* operatore operatore abitanti prevenzione ASL Regione Ispezioni/ Ispezioni/ tecnico operatore prevenzione 7,9 174.566 4,52 2.296 23,3 291 67,0 95,7 75,6 108 162,0 4.352.828 3,72 56.535 20,8 349 72,5 108,6 84,6 126,8 * escluso personale amministrativo e altro personale sanitario ° escluso produttori primari e trasporti Sedi: ♦ di servizio (elencare): 2 sedi di cui 1 a Vercelli e 1 a Borgosesia ♦ di erogazione (elencare) vedi sopra Automobili in dotazione: 5 automobili (ma viene precisato che il parco auto veicolare è ormai datato); servirebbe peraltro un veicolo di maggiore capienza (tipo Fiorino o Ducato o altro) per il trasporto campioni acque etc. Sono presenti strutture semplici o posizioni organizzative e/o livelli di responsabilità formalizzati? SI Descrivere: E’ presente una struttura denominata SOS Igiene della Nutrizione, formalizzata nel 2003 (già come UONA nel novembre 2000) con un Responsabile della struttura individuato con Delibera aziendale nel 2000. Costo totale del Servizio 2008: 896.735,63 (dati 2008 SOC Controllo di gestione ASLVC). 50 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione Igiene della nutrizione 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ (Attività nutrizionali: tab. 1 Relaz. attiv.2007) Dati di attività ASL REGIONE 1.148 nel 20062007* 5.061 0 461 Sorveglianza nutrizionale rilevazioni altri setting 0 292 Educazione sanitaria ore dedicate alla popolazione generale 12 296 Sorveglianza nutrizionale rilevazioni nelle scuole Sorveglianza nutrizionale rilevazioni in case di riposo Educazione sanitaria ore dedicate alle scuole Pareri su menu di mense scolastiche 21 1.101 1.823 7.283 80 1.576 Pareri su menu di mense presidi socio-assistenziali Menu predisposti 379 994 1.504 5.794 Sopralluoghi per verifiche nutrizionali 98 1.026 Pareri su capitolati d’appalto della ristorazione collettiva 2 49 Menu predisposti per diete speciali Riunioni Commissioni mensa Consulenza dietetico-nutrizionale ore prime visite 4 54 0 (7 nel 2008**) 921 0 702 0 158 138 875 Consulenza dietetico-nutrizionale ore per visite di controllo Consulenza dietetico-nutrizionale ore per incontri di gruppo Ore dedicate alla formazione del personale * Adesione ai Progetti regionali e nazionale ** Attività avviata nel 2008 % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Responsabile SIAN) : 20% 51 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (dalla Relazione di attività) Personale dedicato all’area Igiene della nutrizione (Responsabile SIAN dott.ssa Luisa Michela Olmo; Responsabile SS Igiene della nutrizione dott. Gianfranco Abelli) N. operatori Responsabile SS 1 % tempo dedicato 50% Altri medici 1 50% ASV 1 10% Amministrativi 1 5% Dietisti 1 100% Note Altri operatori Dotazioni strumentali e accesso in rete Hardware e software sufficienti e adeguati? SI Eventuali criticità: In realtà i PC sono sufficienti ma non adeguati perché manca un turnover tecnologico appropriato. E’ stato però elaborato un Piano aziendale per l’adeguamento informatico. Sono disponibili bilancia e altimetro? SI, entrambi sono disponibili. C’è un archivio delle norme/procedure facilmente accessibile e consultabile? SI Dove? Sul sito aziendale sono disponibili in particolare le norme e le linee guida per la ristorazione scolastica, ospedaliera ed assistenziale. Per la documentazione sono disponibili libri, riviste scientifiche, o altri documenti? Indicare i principali testi a disposizione per l’attività ordinaria: ♦ Testi: Linee guida per una sana alimentazione italiana (Inran, 2003)(pdf e cartaceo); Banca dati alimenti Inran (Luisa Marletta- Emilia Carnevale, ed. 2000, software e cartaceo); Curve di crescita (2006) di Cacciari E, Milani S, Balsamo A & Directive Councils of SIEDP/ISPED for 1996-97 and 2002-03, J Endocrinol Invest, 29(7):581593, 2006 (tabelle in pdf e cartaceo); ”Il contacalorie” R. Dalle Grave ed De Agostini, 2007; TFOI: Task Force Obesità Italia: LiGIO '99: LINEE GUIDA OBESITÀ ITALIA (pdf); “Dietologia – il manuale della Mayo clinic” (personale, cartaceo) (VII edizione ed. Centro Scientifico Editore, 1998); “Il peso ragionevole” R. Dalle Grave, Ed: Positive Press, 1999 ( personale, cartaceo); Linee guida (Proposte operative per la ristorazione scolastica, collettiva e assistenziale) della Regione Piemonte, ed 2007( pdf e cartaceo); “Okkio alla salute” risultati indagine 2008 (regionali e locali) (pdf e cartaceo); Survey HBSC - 2008 (pdf , cartaceo) ♦ Sitografia minima (accesso: luglio 2009): http://www.inran.it/ ; http://www.piramidealimentare.it/default.php ; http://www.sinu.it/index.asp ; www.siedp.it/ (per le tabelle di Cacciari) ; http://www.adiitalia.net/; http://www.hbsc.unito.it/ (Report HBSC 2008); www.epicentro.iss.it/ (Okkio alla salute 2008). 52 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (Responsabile SIAN dott.ssa Luisa Michela Olmo; Responsabile SS Igiene della nutrizione dott. Gianfranco Abelli) Articolazione della funzione su più sedi Descrizione: l’attività si svolge su due sedi (Vercelli e Borgosesia). Ambulatori/Sportelli informativi: sono attivi alcuni sportelli informativi (vedi a seguire) Sedi/orari: su appuntamento presso la sede del Dipartimento di Prevenzione ASL VC a Vercelli in via Benadir, 35 (il martedì 14.00-15.30); presso la sede del distretto di Borgosesia, loc Cascine d’Agnona (giovedì 14.00-15.30)/durante l’A.S. 2008/09 presso il Liceo Artistico di Romagnano Sesia, (il martedì o giovedì, a partire dalle ore 8.50) come da progetto nell’ambito dell’ Azione 3 del Piano Regionale Obesità, da definire in relazione alla disponibilità di personale sul progetto, per il prossimo anno scolastico. Attività: predisposizione menù per la ristorazione collettiva, assistenziale e scolastica, diete speciali personalizzate, consulenze capitolati per enti pubblici (ref. nutrizione e dietista). Controlli igienico-sanitari inerenti le competenze del Sian nelle comunità (nidi, scuole, case di riposo, centri diurni, comunità per disabili e recupero, etc). Indagini di Sorveglianza nutrizionale e corsi di formazione per alimentaristi, docenti delle scuole, alunni e famiglie, altri target definiti in relazione alle necessità ed ai piani regionali di attività. Note: I SIAN del quadrante nord est (in particolare i SIAN delle AASSLL VC- NO-VCO) hanno mostrato una grande attenzione per la valutazione delle diete/menù, per la realizzazione di diversi progetti educativi rivolti a popolazioni scolastiche e/o alla popolazione in generale. Va sottolineato un buon interesse per la corretta valutazione relativa alle allergie alimentari e pertanto un buon collegamento con la Rete di Allergologia. Criticità: Manca ad oggi un riferimento preciso di “secondo livello”(es. per pazienti affetti da sindrome metabolica etc) in generale per tutti quei casi che hanno bisogno di esser seguiti maggiormente dal punta di vista clinico (in corso di definizione Convenzione con Ospedale Maggiore di Novara). 4. SEZIONE COSTI: Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del servizio) Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione) Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.) – Nota: vedi pagina 1 53 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione 5. SEZIONE PROCEDURE (Responsabile SIAN dott.ssa Luisa Michela Olmo; Responsabile SS Igiene della nutrizione dott. Gianfranco Abelli) Protocolli / procedure Attività Protocollo presente/assente Moduli/check list utilizzate: sì/no Sorveglianza nutrizionale Presente, Protocollo regionale/ nazionale (Hbsc, Okkio alla salute, etc), PRISA Moduli regionali/ nazionali/ PRISA / si Attività sportello/counselling Presente, protocollo Hbsc (Progetto nutrizione Piemonte) Moduli Asl/ si Attività di promozione della salute nella scuola Protocollo regionale Sanità - Ministero Pubblica Istruzione/locale Asl Moduli regionali, programmazione attività locale Attività di vigilanza nutrizionale Presente protocollo regionale, piani attività Moduli regionali. Allegati a Piani attività Altra attività - - Note: - 54 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione 6. SEZIONE INTERAZIONI (Responsabile SIAN dott.ssa Luisa Michela Olmo; Responsabile SS Igiene della nutrizione dott. Gianfranco Abelli) Interazioni strutturate/continuative Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza Intra-dipartimento/ASL Medicina dello Sport Servizio Veterinario Obiettivo 2009: al momento da attivare Corsi di formazione (I° edizione) per ristoratori Da definire 3+2 Incontri preliminari già effettuati Definire la procedura - - Corsi di educazione alimentare scuole 5 Presenza di una rete di scuole con diverse attività svolte negli anni Obiettivi cognitivi, da parte delle scuole, non sempre chiari. Variabilità legata all’insegnante. Corsi di formazione nr Collaborazione su diversi progetti dal 2001 in poi Pianificazione interventi non sempre in linea con piani attività regionali Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza Comunità montana Valsesia Corso di formazione per gestori di Agriturismi 3 Istituti comprensivi del territorio e superiori. Corsi di formazione (ad es Alberghieri) per gli studenti - 14 Istituti scolastici della provincia di Vercelli; associazioni AIRC e LILT; Dipartimento di Prevenzione - Servizio Sian – Igiene della Nutrizione, Ser.T., Anatomia Patologica, SS a Valenza dipartimentale Coordinamento Centro Accoglienza e Servizi, A.U.O. di Novara S.C.D.U. Oncologia Medica, Dipartimento Area diagnostica e dei servizi Asl VC. Progetto “Chi più di te ? - Le 12 regole per la prevenzione del cancro” AIL E LILT: Incontri di educazione sanitaria Servizio Veterinario Extra-ASL (enti, associazioni, scuole, ecc.) AIC (Associazione Celiachia Piemonte) Occasionali/sporadiche Ente Operatori già formati e sensibilizzati Formazione di futuri operatori del settore già sensibilizzati alle problematiche 20 55 Presenza di rete nelle scuole partecipanti; presenza di partnership intersettoriale e in differenti media (radio, giornali, Tv), associazioni di diverse categorie nel sociale Sporadicità Sporadicità, scarso raccordo con i programmi regionali Coordinamento debole, carenza dell’ente organizzatore di progettazione/ programmazione interventi integrati di più servizi Asl. Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione 7. SEZIONE PROGETTI (Responsabile SIAN dott.ssa Luisa Michela Olmo; Responsabile SS Igiene della nutrizione dott. Gianfranco Abelli) Progetti di iniziativa locale su temi legati alla tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di vita avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto - 1 2009 – Progetto educazione sanitaria su sana alimentazione - Scuola Elementare Alice Castello Problema di salute affrontato Alimentazione (Diffusione Linee guida per una sana alimentazione italiana, 2003) Ragioni che hanno dato origine al progetto La scarsa capacità di scegliere una merenda adeguata durante l’intervallo e la non conoscenza dei principi di base per una sana alimentazione italiana Obiettivi del progetto Obiettivo generale: Favorire l’assunzione di cibi più sani durante l’intervallo/pausa a scuola e diffondere le Linee Guida per una sana alimentazione italiana. Obiettivi specifici: Migliorare le base skills (conoscenze) e le life skills (capacità trasversali sociali) relative all’alimentazione. (Capacità di analizzare e valutare le situazioni -Senso critico-: saper "analizzare informazioni ed esperienze in modo oggettivo, valutandone vantaggi e svantaggi, al fine di arrivare a una decisione più consapevole", riconoscendo e valutando "i diversi fattori che influenzano gli atteggiamenti e il comportamento, quali ad esempio le pressioni dei coetanei e l'influenza dei mass media"; Capacità di prendere decisioni -Decision making-: saper decidere in modo consapevole e costruttivo "nelle diverse situazioni e contesti di vita"; saper elaborare "in modo attivo”: il processo decisionale può avere implicazioni positive sulla salute attraverso una valutazione delle diverse opzioni e delle conseguenze che esse implicano"; Capacità di risolvere problemi -Problem solving-: saper affrontare e risolvere in modo costruttivo i diversi problemi che "se lasciati irrisolti, possono causare stress mentale e tensioni fisiche"; Capacità di affrontare in modo flessibile ogni genere di situazione –Creatività-: saper trovare soluzioni e idee originali, competenza che "contribuisce sia al decision making che al problem solving, permettendo di esplorare le alternative possibili e le conseguenze delle diverse opzioni"). Strutture coinvolte (intra ASL) Dipartimento di Prevenzione - Servizio SIAN – SS Igiene della Nutrizione, Scuola Elementare Alice Castello. Risultati conseguiti Finanziamento Sensibilizzazione/informazione sui temi affrontati dal progetto (23 alunni e 3 insegnanti della scuola Elementare Alice Castello) Nr Titolo progetto - 2 2009 – Progetto educazione sanitaria. “Chi più di te?” Le dodici regole del codice europeo contro il cancro. Modulo alimentazione Problema di salute affrontato Tema: alimentazione e tumori; ruolo dell’alimentazione nella prevenzione primaria dei tumori. Ragioni che hanno dato origine al progetto Necessità di sostenere una maggiore conoscenza degli stili di vita (individuali e di gruppo), favorevoli alla prevenzione dei tumori nell’ambito dell’alimentazione. Obiettivi del progetto Approfondire gli argomenti inerenti le regole n ° 2, 3, 4 del Codice Europeo contro il Cancro (regola n° 2: Evita l’obesità; regola n°3: Fai attività fisica ogni giorno; regola n° 4: Mangia quotidianamente frutta e verdura) nel contesto delle linee guida per una sana alimentazione italiana. Strutture coinvolte (intra ed extra ASL) 14 Istituti scolastici della provincia di Vercelli (9 interessati direttamente dagli interventi Sian, con una o più classi); associazioni AIRC e LILT; Dipartimento di Prevenzione - Servizio SIAN – SS Igiene della Nutrizione, Ser.T., Anatomia Patologica, SS a Valenza dipartimentale Coordinamento Centro Accoglienza e Servizi, A.U.O. di Novara - S.C.D.U. Oncologia Medica, Dipartimento Area diagnostica e dei servizi Asl VC. Risultati conseguiti Sensibilizzazione sul ruolo dell’alimentazione e di un corretto stile di vita nella prevenzione dei tumori. Diffusione delle linee guida per una sana alimentazione italiana. Finanziamento Nr 56 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione Titolo progetto - 3 2009 – Progetto educazione sanitaria: Istituto Comprensivo Scuola Media GATTINARA Problema di salute affrontato Sicurezza alimentare nella gestione della ristorazione collettiva scolastica; diffusione delle Linee Guida Regione Piemonte e Linee Guida per una sana alimentazione italiana. Ragioni che hanno dato origine al progetto Scarsa conoscenza delle indicazioni nutrizionali presenti nelle Linee Guida regionali per la ristorazione scolastica, delle indicazioni Larn e delle modalità di predisposizione di un menù scolastico; scarsa conoscenza delle buone pratiche di igiene nella produzione dei pasti della ristorazione collettiva. Obiettivi del progetto Diffusione delle Linee Guida regionali per la ristorazione scolastica e delle Linee Guida per una sana alimentazione italiana; presentazione delle buone pratiche di igiene nella produzione dei pasti della ristorazione collettiva; diffusione dei risultati locali regionali e aziendali dei progetti “Okkio alla salute” e “Survey Hbsc”, relativi alle abitudini alimentari/attività fisica; discussione sulle tematiche proposte in un’ottica di problem solving. Strutture coinvolte (intra ASL) Comune di Gattinara, Istituto Alberghiero di Gattinara, Ditta Alessio Caresanablot, Dipartimento di Prevenzione - Servizio SIAN –SS Igiene della Nutrizione. Risultati conseguiti Sensibilizzazione di circa 30 adulti (tra genitori, insegnanti ed amministratori, gestori del servizio di ristorazione scolastica, dietiste). Nell’ambito dei tre incontri sono stati affrontati gli argomenti proposti e l’interesse dimostrato dai partecipanti è stato costantemente elevato. Questa iniziativa ha consentito un ulteriore raccordo tra amministrazioni per condividere un nuovo progetto comune. Finanziamento Nr Titolo progetto - 4 2009 – Progetto educazione sanitaria: Linee guida ristorazione scolastica Regione Piemonte. Problema di salute affrontato Scarse conoscenze di base relative ad una corretta alimentazione nella popolazione frequentante le scuole elementari di Tronzano V.se. Ragioni che hanno dato origine al progetto Scarsa conoscenza delle indicazioni regionali relative alla “mensa” e alla “ristorazione collettiva scolastica” (nella fascia d’età 6-11 anni) contenute nelle Linee Guida Regione Piemonte e nelle Linee Guida per una sana alimentazione italiana. Obiettivi del progetto Portare a conoscenza i genitori, gli insegnanti ed alcuni amministratori locali delle Linee Guida per la ristorazione scolastica Regione Piemonte per i bambini delle scuole elementari. Strutture coinvolte (intra ASL) Istituto comprensivo, Servizio mense scolastiche del comune di Tronzano V.se, Dipartimento di Prevenzione - Servizio SIAN – SS Igiene della Nutrizione. Risultati conseguiti Aumentata la diffusione della conoscenza delle Linee Guida in campo nutrizionale; favorita la discussione sulle tematiche, con approfondimenti specifici. (Sono stati coinvolti complessivamente 25 genitori e 4 amministratori locali). Finanziamento Nr Titolo progetto - 5 2008-2009 - Sportello nutrizionale presso Liceo Artistico Statale “Casorati” di Romagnano Sesia. Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Diffusione di corretti stili di vita e Linee Guida nazionali relativamente all’alimentazione. Presenza di problematiche, relative all’alimentazione nelle classi del biennio (I°II°); necessità di approfondimento delle tematiche relative al ruolo dell’alimentazione e dell’attività fisica (attraverso incontri di gruppo con l’esperto ed incontri di counseling nutrizionali individuali). - Diffondere la conoscenza delle Linee Guida per una sana alimentazione italiana; - Favorire l‘adozione di un corretto stile di vita, in relazione ai ragazzi frequentanti la scuola media superiore; - Attivare sperimentalmente uno sportello nutrizionale nella scuola per tutta la durata del progetto. Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Dipartimento di Prevenzione - Servizio SIAN – SS Igiene della Nutrizione, Liceo artistico “Casorati” di Romagnano Sesia. Risultati conseguiti Coinvolgimento delle classi del biennio negli incontri preliminari (95 studenti, 6 insegnanti, 1 dietista a contratto); circa il 30% degli studenti ha utilizzato lo sportello, una o più volte, con interessamento anche di alunni che non avevano seguito gli incontri iniziali; attivazione di un lavoro in rete con gli insegnanti di discipline affini nel piano di studi. Finanziamento Finanziamento regionale “Azione 3” del Piano Regionale Obesità 57 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione Titolo progetto – 6 2009 - Corso per gli alimentaristi degli Agriturismi – Comunità Montana Valsesia. Problema di salute affrontato Sicurezza alimentare; Normativa igiene alimenti e sistema Haccp; Direttive europee allergeni e relativa normativa italiana. Ragioni che hanno dato origine al progetto Necessità di aggiornamento degli operatori della ristorazione pubblica degli agriturismi, relativo alle recenti normative di igiene della produzione di alimenti di origine animale e vegetale. Obiettivi del progetto Favorire la conoscenza delle normative più recenti e la discussione tra “pari” delle principali problematiche relative alla produzione degli alimenti nell’ambito della ristorazione pubblica negli agriturismi. Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Comunità montana Valsesia; Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio Veterinario e Servizio SIAN – SS Igiene della Nutrizione. Risultati conseguiti Finanziamento Titolo progetto – 7 (in programma ) Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Diffusione delle buone pratiche di produzione alimenti nella ristorazione pubblica e delle indicazioni presenti nella normativa più recente relativa alla produzione di alimenti di origine animale e vegetale; aggiornamento relativo alla direttiva allergeni (piani Haccp, procedure operative etc). Nr 2009 - Corso allergie e intolleranze alimentari nella ristorazione scolastica (n° 2 edizioni) Sicurezza del pasto per gli alunni portatori di una allergia/intolleranza alimentare nel contesto della mensa scolastica. Previsto nell’ambito del Piano Regionale attività 2008-2010. Obiettivi del progetto Fornire percorsi formativi per gli operatori della ristorazione collettiva scolastica (addetti alla distribuzione e somministrazione dei pasti nelle mense, collaboratori scolastici, cuochi centri cottura della ristorazione scolastica, addetti al trasporto pasti, educatori nido, responsabili piani Haccp, responsabili della qualità e gestori ditte appaltatrici servizi mense) su tematiche relative a : 1) Qualità nutrizionale delle preparazioni alimentari; 2) Gestione diete speciali per allergie; 3) Gestione diete speciali per celiaci. Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione In corso di valutazione Nr Titolo progetto – 8 (in programma) 2009 - Corso allergie e intolleranze alimentari nella ristorazione pubblica Problema di salute affrontato Sicurezza del pasto per soggetti portatori di una allergia/intolleranza alimentare nel contesto della ristorazione pubblica. Ragioni che hanno dato origine al progetto Previsto nell’ambito del Piano Regionale attività 2008-2010. Obiettivi del progetto Fornire percorsi formativi per gli operatori della ristorazione pubblica (operatori, titolari ristoranti/bar, cuochi, addetti alla distribuzione della ristorazione pubblica) su tematiche relative a: 1) Qualità nutrizionale delle preparazioni alimentari; 2) Gestione diete speciali per allergie; 3) Gestione diete speciali per celiaci. Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione In corso di valutazione Nr Titolo progetto – 9 Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento 2008 - Progetto regionale-nazionale "OKKIO ALLA SALUTE" Situazione nutrizionale, le abitudini alimentari, l’attività fisica, l’uso del tempo dei bambini delle scuole elementari (classi 3°, fascia di età 8-9 anni). Riferimenti disponibili sul sito http://www.epicentro.iss.it/okkioallasalute/ Definire e mettere a regime un sistema nazionale di raccolta dati, con il diretto coinvolgimento delle Regioni, del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) e del Ministero della Salute. Il Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Iss coordina, a livello nazionale, il progetto OKkio alla SALUTE, iniziativa peraltro collegata al programma europeo “Guadagnare salute” e al Piano nazionale di prevenzione. Dipartimento di Prevenzione - Servizio Sian – ss Igiene della Nutrizione Asl VC, Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) del Ministero della Salute, Regione Piemonte, Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Iss. L’iniziativa ha fornito agli operatori sanitari e della scuola elementi conoscitivi riguardanti la situazione epidemiologica attuale del sovrappeso e dell’obesità infantile e degli stili di vita ad essi associati. I risultati sono pubblicati sul sito:(fonte: http://www.epicentro.iss.it/okkioallasalute/confNazionale08.asp) Nazionale / regionale 58 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione Titolo progetto – 10 Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Titolo progetto – 11 Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Titolo progetto – 12 Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento 2008 - Progetto regionale -nazionale "HBSC" Comportamenti di salute degli adolescenti (con particolare attenzione a: il contesto familiare, l’ambiente scolastico, sport e tempo libero, abitudini alimentari e immagine corporea, comportamenti a rischio, salute e benessere). La popolazione target dello studio HBSC è costituita da ragazzi e ragazze in età scolare (11, 13 e 15 anni). Questa fascia di età rappresenta l’inizio dell’adolescenza, una fase di forti cambiamenti sia a livello fisico che emozionale, ma anche il periodo della vita in cui vengono prese importanti decisioni riguardanti la salute e la carriera futura (scolastica e lavorativa). Lo studio HBSC (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare), è uno studio multicentrico internazionale (www.hbsc.org) svolto in collaborazione con l`Ufficio Regionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per l`Europa (www.who.int/about/regions/euro/en/index.html). (Fonte: http://www.hbsc.unito.it/it/). Obiettivo dell’iniziativa è quello di raccogliere informazioni sui comportamenti collegati alla salute negli adolescenti, elaborandone e diffondendone i risultati al fine di influenzare, anche a livello politico e amministrativo, le politiche di educazione e promozione della salute rivolte alla fascia di età adolescenziale. Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione, Direzione Sanità Regione Piemonte; Università degli Studi di Torino - Dipartimento di Sanità Pubblica e di Microbiologia. Individuazione della rilevanza di alcuni indicatori specifici (ad es per l’alimentazione e l’attività fisica) con la possibilità di un confronto a livello locale (dati indagine 2004) ed internazionale (nei paesi aderenti alla survey internazionale). Regionale 2008 - Corso ristorazione assistenziale: "Proposte operative per la ristorazione assistenziale della Regione Piemonte - edizione 2008" – Vercelli Prevenzione della malnutrizione dell’anziano nelle strutture assistenziali (case di riposo, centri diurni, etc.) Individuazione da parte della Regione Piemonte, attraverso un gruppo di lavoro specifico, di indicazioni nutrizionali utili per la predisposizione di pasti per la ristorazione assistenziale. Aumentare le conoscenze negli operatori della ristorazione assistenziale, delle principali cause della malnutrizione nell’anziano e fornire indicazioni per la prevenzione di tale condizione; fornire indicazioni dietetiche per ospiti con particolari patologie (disfagia, morbo di Alzheimer e altre demenze, etc); diffondere le indicazioni presenti nelle “Proposte operative per la ristorazione assistenziale della Regione Piemonte”. Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione; responsabili case di riposo, gestori servizi di ristorazione assistenziale; cuochi ed addetti alla somministrazione; oss. Aumento delle conoscenze ed applicazione delle Proposte operative per la ristorazione assistenziale della Regione Piemonte. Favorito il problem solving tra gli operatori sulle tematiche trattate durante il corso. Nr 2008 - Corso ristorazione scolastica: "Proposte operative per la ristorazione scolastica della Regione Piemonte - edizione 2008" - Vercelli Corretto approccio alla ristorazione scolastica, come momento critico per l’educazione alimentare degli alunni. Individuazione da parte della Regione Piemonte, attraverso un gruppo di lavoro specifico, di indicazioni nutrizionali utili per la predisposizione di pasti per la ristorazione scolastica. Favorire nel contesto scolastico l’adozione di comportamenti adeguati nel campo dell’alimentazione; diffondere tra gli operatori (alimentaristi, addetti mensa, collaboratori scolastici ed insegnanti) la conoscenza delle Proposte operative per la ristorazione scolastica della Regione Piemonte. Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione; Istituti comprensivi del territorio; gestori del servizio di ristorazione scolastica; responsabili della qualità; cuochi ed addetti alla refezione scolastica; responsabili sistema Haccp. Aumento delle conoscenze ed applicazione delle Proposte operative per la ristorazione scolastica della Regione Piemonte. Favorire la discussione e il problem solving tra gli operatori sulle tematiche trattate durante il corso. Nr 59 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione Titolo progetto – 13 2008 - Corso ristorazione pubblica: "Proposte operative per la ristorazione pubblica - A tavola con la Celiachia - edizione 2008" - Vercelli Finanziamento Diffusione di un corretto approccio nutrizionale e di sicurezza nella produzione di alimenti nella ristorazione. Non adeguata conoscenza delle direttive più recenti relative agli allergeni alimentari e alla produzione di taluni alimenti. Non omogenea applicazione delle procedure relative alla produzione di pasti sicuri in relazione alla presenza di eventuali ingredienti allergizzanti. Presentazione della normativa relativa agli alimenti allergizzanti (direttiva allergeni 2007). Presentazione delle principali problematiche relative alla produzione di pasti sicuri per soggetti portatori di Celiachia (filiera alimentare sicura, prodotti gluten free), adeguamento haccp al rischio allergeni. Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione. Formazione degli addetti partecipanti sulle problematiche degli allergeni alimentari e sulla produzione di pasti sicuri per Celiaci. ( legge 123/05) Titolo progetto - 14 2008 - Incontro sulla ristorazione collettiva (Salone Dugentesco - Vercelli) Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Problematiche relative al corretto approccio nutrizionale nella ristorazione collettiva scolastica Necessità di diffondere le indicazioni presenti nelle Proposte operative per la ristorazione scolastica della Regione Piemonte in particolare ad un target composto da genitori, insegnanti, amministratori, gestori del servizio di ristorazione scolastica, decisori politici. Far conoscere le indicazioni presenti nelle Proposte operative per la ristorazione scolastica della Regione Piemonte; Presentare le principali problematiche relative alla preparazione di pasti sicuri per la Celiachia. Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione, Comune di Vercelli, aziende gestione servizi di ristorazione scolastica. Diffusione delle Proposte operative per la ristorazione scolastica della Regione Piemonte. Discussione delle principali indicazioni per la preparazione di un pasto sicuro per celiaci e relative problematiche. Nr Titolo progetto – 15 2008 - Educazione sanitaria Alimentazione (ciclo di incontri classi 1° e 2° superiori) Problema di salute affrontato Presenza di comportamenti alimentari nutrizionalmente scorretti; prevenzione della malnutrizione (per eccesso e per difetto). Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Scarsa conoscenza delle Linee Guida per una sana alimentazione italiana; necessità di approfondimento delle principali tematiche relative all’alimentazione nella classe d’età degli adolescenti. Far conoscere le Linee Guida per una sana alimentazione italiana; favorire la conoscenza di corretti stili di vita per la prevenzione di malattie cronico degenerative. Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione, scuole superiori Asl VC. Incremento della conoscenza delle Linee Guida per una sana alimentazione italiana e della diffusione delle indicazioni per un controllo (es calcolo dell’Imc) della propria situazione nutrizionale. Nr Titolo progetto - 16 2007 - "Celiachia nel contesto scolastico" corso per asili nido Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Non adeguata conoscenza da parte di educatori, insegnanti, cuoche su preparazione e somministrazione di pasti sicuri per bambini celiaci frequentanti asili nido. Scarsa conoscenza delle problematiche relative alla preparazione di pasti sicuri per celiaci nel contesto degli asili nido. Presentare le principali problematiche relative alla preparazione dei pasti senza glutine (dalle materie prime alla somministrazione del pasto) per il bambino celiaco. Analizzare i principali provvedimenti da adottare sia sotto l’aspetto nutrizionale che sotto l’aspetto della sicurezza alimentare. Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione, Comune di Vercelli. Formazione del personale, presentazione Linee Guida di comportamento in presenza di preparazione pasti per celiachia, aggiornamenti piani haccp. ( legge 123/05 - finanziamenti regionali) 60 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione Titolo progetto - 17 2007 - "Proposte operative per la ristorazione scolastica" e modulo Celiachia. Problema di salute affrontato Corretto approccio alla ristorazione scolastica, come momento critico per l’educazione alimentare degli alunni. Necessità di aggiornamento del personale scolastico in relazione alle problematiche relative alla celiachia e alle diete speciali. Ragioni che hanno dato origine al progetto Presentazione delle nuove linee guida proposte dalla Regione Piemonte, contenenti indicazioni nutrizionali utili per la predisposizione di pasti per la ristorazione scolastica e la prevenzione della malnutrizione per difetto e per eccesso (sovrappeso ed obesità). Obiettivi del progetto Fare conoscere le Proposte operative per la ristorazione scolastica 2007 e sensibilizzare gli operatori della ristorazione scolastica relativamente alla problematica della celiachia nel contesto scolastico. Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione, scuole materne, elementari e medie inferiori. Finanziamento Diffusione della conoscenza delle Proposte operative per la ristorazione scolastica 2007, con modifica dei menù scolastici secondo le indicazioni suggerite. Nr Titolo progetto - 18 2007 - "Proposte operative per la Ristorazione assistenziale" + modulo Celiachia. Problema di salute affrontato Scarsa conoscenza delle indicazioni relative alla ristorazione assistenziale; diffusione delle problematiche relative alla celiachia nelle case di riposo (per un aumento di diagnosi di tale malattia anche in età avanzata). Ragioni che hanno dato origine al progetto Necessità di presentazione da parte della Regione Piemonte di Proposte operative per la Ristorazione assistenziale e presenza della problematica della produzione di pasti senza glutine anche nelle case di riposo. (In alcune realtà locali i centri di cottura delle case di riposo sono impegnati anche nella preparazione dei pasti per celiaci destinati anche alle mense scolastiche). Obiettivi del progetto Diffondere le Linee Guida per la preparazione di pasti nutrizionalmente corretti anche nelle case di riposo, introducendo le indicazioni presenti nelle Proposte operative per la Ristorazione assistenziale; introdurre il “rischio glutine” nei piani di Haccp delle case di riposo per produrre pasti sicuri per i celiaci che frequentano le mense. Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione,enti gestori e cooperative delle case di riposo; cuochi, addetti mensa, dietiste responsabili della qualità, ditte appaltatrici del servizio mensa. Risultati conseguiti Diffusione delle Proposte operative per la ristorazione assistenziale 2007 e sensibilizzazione degli operatori della ristorazione assistenziale relativamente alla problematica della celiachia; aggiornamento piani Haccp relativamente al rischio glutine e allergeni. Finanziamento Nr Titolo progetto - 19 2007 - "A tavola con la Celiachia" per la ristorazione aziendale Problema di salute affrontato Scarsa presenza di “Locali informati” dell’Aic, nell’ambito del territorio Asl VC. Presenza sempre maggiore di casi di celiachia e diffusione di utilizzo di alimentazione “fuori casa” presso la ristorazione aziendale. Ragioni che hanno dato origine al progetto Necessità di diffondere la conoscenza delle problematiche legate alla filiera sicura per la produzione di pasti senza glutine. Necessità di aggiornare e sensibilizzare il personale addetto alle produzioni alimentari al rischio glutine ed alla produzione di pasti senza glutine. Obiettivi del progetto Fornire indicazioni relative a: materie prime del prodotto finito, ai comportamenti da adottare in caso di necessità di produzione di alimenti senza glutine, ai rischi da valutare nell’Haccp di questa filiera alimentare. Aumentare la disponibilità di “Locali informati” in collaborazione con Aic della Regione Piemonte. Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione; cuochi, addetti mensa, dietiste responsabili della qualità, ditte appaltatrici del servizio mensa. Risultati conseguiti Risultati conseguiti Finanziamento Aggiornamento del personale e presentazione linee guida per la preparazione di pasti senza glutine. Nr 61 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione Titolo progetto - 20 2007 - "Celiachia nel contesto scolastico" per la scuola materna. Problema di salute affrontato Non adeguata conoscenza da parte di educatori, insegnanti, cuoche, addette mensa, collaboratori scolastici in merito alla preparazione e somministrazione di pasti sicuri per bambini celiaci frequentanti le scuole materne. Ragioni che hanno dato origine al progetto Scarsa conoscenza delle problematiche relative alla filiera sicura per la produzione di pasti senza glutine nell’ambito della scuola materna, con particolare attenzione alla fase di somministrazione dei pasti nella refezione scolastica. Necessità di aggiornamento e sensibilizzazione del personale addetto alla somministrazione e degli insegnanti presenti in mensa sul rischio glutine. Obiettivi del progetto Fornire Linee guida per la preparazione di pasti sicuri; informare sul “rischio glutine” gli addetti alla somministrazione, gli insegnanti, i collaboratori scolastici delle scuole materne per la somministrazione di pasti sicuri per i celiaci che frequentano le mense scolastiche. Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione; Scuole Materne territorio ASL VC. Finanziamento Aggiornamento del personale e diffusione della conoscenza delle Linee Guida per la preparazione di pasti sicuri senza glutine. Nr Titolo progetto - 21 2007 – Piano Regionale Prevenzione Obesità Problema di salute affrontato Diffusione del sovrappeso e dell’obesità nella popolazione. Ragioni che hanno dato origine al progetto Necessità di contenere le problematiche legate alla crescente presenza di soprappeso e obesità, in particolare nell’infanzia e adolescenza. Risultati conseguiti Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Titolo progetto - 22 Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Titolo progetto - 23 Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Adesione al PPA Obesità regionale. Direzione Regionale Sanità; gruppi di lavoro specifici per le diverse aree; tutte le asl del Piemonte. Attivazione di diversi filoni di interventi nelle scuole e in altri settori (produzione linee guida, diffusione, attivazione progetti . Vedere Piano attività sian – 2007) Regionale 2007 - "Educazione e sicurezza alimentare nelle aziende sanitarie" (- per la sezione Alimentazione e Haccp, linee guida INRAN) - OSRU ASL "VC" Alimentazione e sicurezza alimentare nelle Aziende Sanitarie. Aggiornare il personale sanitario Asl nel campo dell’alimentazione e della sicurezza alimentare. Fornire indicazioni sulla prevenzione di malattie trasmesse tramite gli alimenti e sulle linee guida per una sana alimentazione italiana ad operatori del settore allo scopo di favorire anche la diffusione di corrette informazioni all’utenza. OSRU ASL "VC", servizi interni asl (medici Sian, tecnici della riabilitazione, tecnici sian, infermieri, etc). Aggiornamento del personale sulla prevenzione di malattie trasmesse tramite gli alimenti e sulle Linee Guida per una sana alimentazione italiana. Il progetto ha favorito una maggiore conoscenza delle strutture interne e delle competenze relative ai servizi della Asl. Nr 2006-2007 - "Promuovere chi previene" Promozione della salute nei luoghi di lavoro (in particolare presso i Dipartimenti di Prevenzione ex ASL 7 e ex ASL 11). Necessità di incrementare il benessere degli operatori dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL ex 7 e 11. Il progetto nasce dall’attenzione posta sulle principali cause di malattia negli operatori (che diventano quindi i principali destinatari dell’intervento) e dalla valutazione della possibile presenza di problemi di natura psicosociale – stress – mobbing - Burn Out, derivanti dalle condizioni organizzative dei servizi. Incrementare il benessere degli operatori dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL ex 7 e 11 mettendo in atto iniziative ad adesione volontaria, azioni sul piano dell’organizzazione del lavoro. ASL ex 7 (Settimo T.se), ASL ex 11 (Vercelli). Rilevazione dei “bisogni” degli operatori e maggiore disponibilità all’ascolto da parte di alcuni dirigenti. Regionale 62 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione Titolo progetto - 24 2008 FORUM AGENDA 21 Incontro tavoli tematici: mobilità, rifiuti, alimentazione. Problema di salute affrontato Modulo alimentazione: discussione su aspetti relativi alla sana alimentazione nelle scuole; linee guida per una sana alimentazione italiana, modelli alimentari compatibili con la prevenzione di malattie cronico degenerative; sicurezza alimentare. Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Prevenzione comportamenti alimentari- nutrizionali scorretti. Diffusione delle Linee Guida per una sana alimentazione italiana e di modelli alimentari compatibili con la prevenzione di malattie cronico degenerative. Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Provincia di Vercelli istituti comprensivi, Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione; agenzia formativa esterna. Risultati conseguiti Finanziamento In attesa di relazione di valutazione Nr 63 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione Igiene degli alimenti 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ 2007 (Dati dalla Relazione di attività SIAN e dal report MTA) ASL REGIONE Controllo imprese alimentari (% unità controllate) Produzione ingrosso Produzione minuto Distribuzione ingrosso Distribuzione dettaglio Ristorazione pubblica Ristorazione collettiva 64,3 30,3 30,6 6,5 23,1 44,0 58,3 21,0 19,2 14,6 15,8 47,2 % controlli HACCP su totale ispezioni 83,14 50,90 Acquedotti controllati Reti di distribuzione controllate Ditte alimentari controllate Acque minerali: ispezioni sorgenti e stabilimenti Acque minerali: campioni prelevati (sorgenti e stabilimenti) 210 210 19 2+16 8+67 1.664 2.026 352 163+162 375+836 19 622 2+0 304+41 Attività Centri micologici Ore di formazione rivolte al pubblico Colli certificati per la vendita Consulenze ai raccoglitori Corsi per raccoglitori e commercianti 20 150 30 0 62 4.456 830 12 Malattie trasmesse da alimenti Epidemie di MTA 2007 MTA su 100.000 abitanti 2007 4+1 2,86 57+11 1,56 Controllo residui fitosanitari: campioni prelevati Controlli vendita fitosanitari: esercizi ispezionati per vigilanza e ispezioni effettuate per rilascio parere autorizzazione vendita % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Responsabile SIAN): 80% complessivamente 64 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (dalla Relazione di attività) Personale dedicato all’area Igiene degli alimenti N. operatori % tempo dedicato alla funzione controllo alimenti % tempo dedicato alla funzione acque potabili % tempo dedicato alle attività del Centro micologico % tempo dedicato alla funzione MTA Note Direttore* 1 30%SIAN Altri medici** 3 44 15 1 20 ASV*** 1 50 Tecnici della 6 75 20 5 prevenzione Amministrativi**** 2 * Il Direttore SIAN riveste funzioni anche di Direttore SISP e Direttore del Dipartimento di Prevenzione. ** 1 Dirigente medico attribuito al 100% all’attività Igiene degli alimenti (controllo alimenti ed acque potabili) 1 Dirigente medico Responsabile SOS Igiene della nutrizione e attribuito per il 50% all’attività Igiene degli alimenti 1 Dirigente medico che opera nella SOS Igiene della nutrizione e attribuito per il 50% all’attività di Igiene degli alimenti (tempo parziale 70%) *** 1 ASV che svolge funzioni per il 50% in ambito SISP **** Gli amministrativi svolgono funzioni di segreteria SIAN e segreteria Direzione del Dipartimento di Prevenzione Dotazioni strumentali/procedurali Hardware e software sono sufficienti e adeguati: NO Eventuali criticità: Come prima sottolineato, manca un turnover tecnologico adeguato. E’ stato elaborato un Piano aziendale per l’adeguamento informatico. Il servizio è sprovvisto di PC portatili (corredati da stampante) per verbalizzare durante il sopralluogo. C’è un archivio delle norme/procedure facilmente accessibile e consultabile? NO Specificare: Esiste in realtà un archivio delle norme e procedure che ad oggi è solo accessibile agli operatori e non all’utenza esterna. Il Direttore SIAN reputa opportuno migliorare la “comunicazione” attraverso il sito aziendale che è allo stato attuale in fase di revisione ed aggiornamento. Per la documentazione sono disponibili libri e riviste? Indicare i principali testi a disposizione: Sono a disposizione: 1. Testi relativi alla normativa e alle sanzioni applicabili (vedi Rizzati); 2. CD-ROM Alimenta LEX- Raccolta della normativa alimentare italiana e comunitaria. Strumentazione specifica per le attività di controllo/campionamento: descrivere Per quanto riguarda le attività routinarie il servizio è dotato mediamente della strumentazione necessaria; mentre è poco adeguata la strumentazione per il mantenimento della catena del freddo utile per campioni su cui effettuare esami microbiologici etc (es: frigoriferi portatili ad alimentazione 12/220 v per il trasporto). Mancano altresì i termometri digitali ed il termometro certificato da utilizzare per la taratura di tutti gli altri. Mancano i pc portatili per verbalizzare in corso di sopralluogo. 65 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al Direttore SIAN dott.ssa Luisa Michela Olmo ed eventualmente ai referenti acque potabili e MTA) Articolazione della funzione su una/più sedi Descrizione: Le principali attività del SIAN sono concentrate presso la sede di Vercelli: arrivo e protocollo di tutte le pratiche; programmazione attività etc. Anche la maggior parte del personale di vigilanza (5 su 6) è collocato presso la sede di Vercelli. Mentre nella sede di Borgosesia è presente un medico ed un tecnico della prevenzione che assicurano lo svolgimento delle attività SIAN nel distretto Borgosesia. Il Direttore SIAN sottolinea la particolare estensione del territorio aziendale. Presenza di strutture semplici per le diverse funzioni dell’area Igiene alimenti e livello di autonomia: Non ci sono strutture semplici per le diverse funzioni dell’area igiene degli alimenti. È presente un coordinatore dei tecnici della prevenzione? NO Attualmente non è presente un coordinatore dei tecnici della prevenzione SIAN e ciò costituisce una criticità. Se sì, elencare le 3 principali attività che svolge: 1: 2: 3: Vi sono attività svolte congiuntamente da tecnici e dirigenti medici? Quali? In particolare sopralluoghi nell’ambito delle attività di vigilanza e sorveglianza nutrizionale. Qual è il livello di autonomia e collaborazione dei tecnici della prevenzione? Il livello di autonomia è elevato; buona l’organizzazione delle attività; ottimo il grado di collaborazione. Elencare le 3 principali attività dei Dirigenti medici: 1. Vigilanza 2. Controllo acque potabili 3. MTA 66 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione 4. SEZIONE COSTI Costi della funzione/100.000abitanti (%risorse destinate alla funzione/costi totali del servizio): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione) Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.) – Nota: vedi pagina 1 5. SEZIONE PROCEDURE (Responsabile SIAN dott.ssa Luisa Michela Olmo; Responsabile SS Igiene della nutrizione dott. Gianfranco Abelli) Principali protocolli/procedure utilizzati Attività Protocollo presente/assente Moduli/check list utilizzate: sì/no Manca un protocollo interno scritto Sì (check list regionali) Protocollo redatto con ARPA Sì Protocollo aziendale Sì (modulistica interna) Ispettorato micologico Protocollo di riferimento regionale Sì (check list regionali; modulistica aziendale) Controllo fitofarmaci Protocollo di riferimento regionale Sì (check list regionali) - - Controllo alimenti Controllo acque potabili Controllo MTA Altro NOTE: - 67 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione 6. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al Direttore SIAN dott.ssa Luisa Michela Olmo) Interazioni strutturate/continuative Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza Intra-dipartimento/ASL Servizio veterinario area B PRISA; Formazione, Sistema informativo su attività comuni. Essere presenti stessa sede. nella Non quantificabile Servizio veterinario area C SISP SreSAL Produzione casearia Comunicazione più difficile (il servizio veterinario area C è nella sede di Borgosesia) lattiero Esposti (problematiche relative a emissioni da canne fumarie di esercizi come pizzerie e/o altri locali dediti alla ristorazione etc; problematiche legate all’emissione di rumori molesti provenienti da locali di ristorazione etc); Pratiche edilizie (es. pareri per pratiche su strutture di ristorazione; agriturismo; mense scolastiche; ex articolo 48 etc). Comunicazione MTA e altri rapporti col SIMI Pratiche edilizie ex articolo 48. Organizzazione e ruolo della dirigenza e dei tecnici: è estremamente differente per SIAN e Servizio veterinario; Sproporzione tra numero operatori e esercizi vigilati. Non quantificabile Non quantificabile Essere presenti nella stessa sede; riconoscimento reciproco di competenze. Essere presenti nella stessa sede; riconoscimento reciproco di competenze. - - Direzione di presidio ospedaliero Notifiche MTA - - Percorso da rivedere (non sempre i tempi di notifica vengono rispettati, così come in generale le modalità di notifica etc) SOC Microbiologia Conferme/no per MTA - - Percorso da rivedere Condivisione percorsi - - Dietista Ospedaliera 68 - Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione Extra -ASL (enti, associazioni, scuole, ecc.) Molto importante la “qualità del primo contatto” col pubblico: può diventare, se alta, punto di forza e, se bassa, punto di debolezza. Enti locali: Comuni Il rapporto in particolare con i Comuni è forte e riguarda la maggior parte delle attività su richiesta (come le autorizzazioni temporanee; DIA etc) Enti gestori acquedotti Controllo acque - Ente gestore strutturato ATO- Autorità d’ambito Controllo acque; formazione per le scuole - Sinergia forte; sostegno importante - ARPA Esami chimici - Sostegno - IZS Esami microbiologico - Sostegno - Non quantificabile - Acquedotti consortili; piccole utenze Occasionali/sporadiche Ente Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza SOC OSRU Programma di formazione aziendale - Miglioramento conoscenza tra operatori di servizi intraaziendali. Associazioni di categoria; Ascom; Confasercenti Condivisione nuove normative in materia - - - Camera di commercio Scambi/interscambi su applicazione nuova normativa - - - 69 sporadicità Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione 7. SEZIONE PROGETTI (intervista con Direttore SIAN dott.ssa Luisa Michela Olmo) Progetti di iniziativa locale su temi legati all’igiene degli alimenti e alla sorveglianza e prevenzione nutrizionale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto Progetto di Ricerca sanitaria finalizzata su Fitofarmaci Problema di salute affrontato Esposizione a fitofarmaci Nei campionamenti effettuati era stata riscontrata una positività per sostanze “irregolari”( es. atrazina etc) Verificare la presenza/assenza di “sostanze” in cisterne utilizzate per i fitofarmaci (tenendo presente che quantità minime di fitofarmaci restano per lunghi periodi di tempo); individuare la dose minima della dose agronomica richiesta SIAN- ARPA Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Dose minima del 20% della dose agronomica richiesta np Titolo progetto Progetto su produzione primaria -agricoltura Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Livelli elevati di IPA nel riso lavorato Problema nel novarese di livelli elevati di IPA nel riso lavorato Individuare livelli di IPA SIAN VC - NO Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento E’ stato effettuato un lavoro di campionamento per il riso lavorato con essiccatori diversi np 70 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO ASL VC Comuni: 92 Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 175.032 Aziende presenti sul territorio (artigianato e industria): ASL REGIONE Addetti non noti 444 10.626 11-100 < 11 addetti addetti 10.701 616 262.459 15.018 > 100 addetti (dalla Relazione di attività 2007, Struttura produttiva e addetti) TOTALE 40 1.283 11.801 289.386 % 4 100 Direttore: dott.ssa Laura FIDANZA dal 20/01/1999 Personale: (situazione attuale) Medici 2+1* Ingegneri, chimici, fisici, biologi 0 Tecnici 8** Personale infermieristico 0 Personale amministrativo 2 Altro TOTALE 0 13 Di cui precari Monte ore precari * 1 Direttore ** 8 Tecnici della prevenzione di cui 5 UPG e 3 TPALL in attesa di qualifica UPG Sedi: ♦ di servizio (elencare): Vercelli – Via Benadir 35 ♦ di erogazione (elencare): Vercelli – Via Benadir 35; Borgosesia – Regione Agnona Automobili in dotazione: 4 Sono state attivate strutture semplici? Descrivere: NO Sono state attivate posizioni organizzative e/o livelli di responsabilità formalizzati? Descrivere: NO Costo totale del Servizio: 279.085,94 € (dati 2008- SOC Controllo di gestione ASLVC) 71 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ Dati di attività 2007 (dalla relazione di attività) Attività di vigilanza Numero interventi di vigilanza Aziende Nei totali luoghi di (a) lavoro (b) In cantieri edili (comprese GO) (c) Inchieste su eventi Totale (d) = (b + c) Totale inchieste infortuni (e) Totale inchieste mal. prof. (f) Totale attività vigilanza (g) = (b + e + f) Ditte interessate da almeno un intervento (h) (i) = (h/a%) ASL 11.357 71 89 160 81 37 189 291 2,56 Regione 278.760 3.081 2.059 5.140 1.485 813 5.379 6.376 2,29 Prescrizioni ed ottemperanza alle prescrizioni Aziende totali ASL Regione 07 Numero 11.357 278.760 ASL Regione 07 Numero prescrizioni sottoposte a rivisita Numero 306 7.055 Ditte interessate da almeno 1 intervento Ditte interessate da almeno 1 intervento/ Aziende totali Numero interventi di vigilanza Numero 291 6.376 % 2,56 2,29 Numero 71 3.081 Numero casi ottemperanza alle prescrizioni Numero 299 6.956 Nei cantieri edili compr. GO Numero 89 2.059 Nei luoghi di lavoro Ammissioni a pagamento Ammende incassate euro 137.829,40 4.702.845 euro 189.789,75 4.255.521 Punti di prescrizione impartiti Sanzioni comminate Numero 301 7.791 euro 147.771,50 5.128.335 Totale Numero 160 5.140 Ammende incassate/am missioni a pagamento % 137,70 90,49 Vigilanza nei cantieri edili e sulle Grandi Opere N. imprese controllate N. interventi in edilizia e grandi opere (cantieri) N. notifiche ex art. 11 DLgs 494/96 N. cantieri controllati % cantieri oggetto di segnalazione di reato all’AG ASL 118 89 1.082 89 59,55 Regione 2.196 2.061 22.710 2.061 62,93 % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (intervista al Direttore Struttura dott.ssa Laura Fidanza): Tecnici U.P.G 40%; Medici U.P.G. 15% Note: Sono stati ispezionati 110 cantieri nel 2008. 72 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro Inchieste infortuni Infortuni Totale inchieste di cui: su richiesta su iniziativa Notizie su richiesta di altri accaduti infortuni AG autonoma infortunio Accertamento Popolazione nel 2005 infortuni totali attiva e definiti (conclusi) registrate (31/12/2006) Concluse Positive Concluse Positive Concluse Positive Concluse Positive entro (Spresal) 30/6/07* ASL 123.559 2.428 3.261 158 81 21 37 8 36 8 8 5 Regione 3.137.763 49.869 63.113 2.229 1.485 765 355 130 840 472 290 163 *Flussi Inail % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (intervista al Direttore Struttura dott.ssa Laura Fidanza): Tecnici U.P.G 30%; Medici U.P.G. 10% Nota: Nel 2008 le notizie di infortunio registrate sono state 2.994 (di cui 175 relative al Comparto edilizia e di questi infortuni 6 con una prognosi superiore ai 40 giorni). Non sono accaduti infortuni mortali; mentre 83 infortuni hanno avuto una prognosi superiore ai 40 giorni. Inchieste malattie professionali Totale notizie di mal. prof. N. mal. prof. da ricerca attiva N. accertamenti per mal. prof. conclusi (a) Totale inchieste per mal. prof. (b) Inchieste per mal. prof. per richiesta AG Conclusi Nesso causa positivo Concluse Nesso causa positivo Responsabilità positiva Concluse Nesso causa positivo Responsabilit à positiva ASL 115 0 31 0 37 8 2 15 6 1 Regione 2.691 113 659 196 813 419 215 360 195 101 N. inchieste per mal. prof. su iniziativa autonoma N. inchieste per mal. prof. su iniziativa autonoma Totale mal. prof. sottoposte a inchiesta o accertamento (a + b) Concluse Nesso causa positivo Responsabilità positiva Concluse Nesso causa positivo Responsabilità positiva Concluse Nesso causa positivo ASL 0 2 0 22 0 1 68 8 Regione 383 218 111 70 6 3 1.472 615 % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (intervista al Direttore Struttura dott.ssa Laura Fidanza): Tecnici U.P.G 5%; Medici U.P.G. 60% 73 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro Notifiche e deroghe relative a insediamenti produttivi Aziende totali Notifiche insediamenti produttivi (art 48 DPR 303/56) Richieste deroga per altezza locali o lavoro in sotterranei (artt. 6 e 8 DPR 303/56) Pervenute Esaminate Positive Pervenute Esaminate ASL 11.357 Regione 278.760 Totale notifiche Positive Pervenute Esaminate Positive 6 0,06 1.738 0,73 7 6 6 0 0 0 7 6 1.896 1.666 1631 129 81 107 2.025 1.747 Totale notifiche ex art. 48 e deroghe artt. 6 e 8 (%) Esaminate/ Positive/ Positive/ tot. pervenute % tot. pervenute % tot. esaminate % Notifiche e deroghe/ tot. aziende % Altre deroghe o valutazioni richieste N./tot. aziende N. INAIL % ASL 85,71 85,71 100 2 0,02 Regione 86,27 85,83 99,48 648 0,23 % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (intervista al Direttore Struttura dott.ssa Laura Fidanza): Tecnici U.P.G 10% Piani di lavoro per rimozione amianto Popolazione residente (31/12/07) N. piani di lavoro pervenuti N. piani di lavoro esaminati N. piani di lavoro con valutazione positiva N. / 100.000 ab. N. / 100.000 popol. resid. N. / Totale piani / piani di lavoro di lavoro esaminati Verifiche di cantiere per i piani di lavoro N. / Totale piani di lavoro ASL 174.566 188 107,70 180 103,11 175 93,07 0 23 12,23 Regione 4.334.828 3.101 71,54 2.535 58,48 296 9,55 4,77 553 17,83 % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (intervista al Direttore Struttura dott.ssa Laura Fidanza): Tecnici U.P.G 15% Attività sanitarie Popolazione attiva ASL 123.559 Regione 3.137.763 N. prestazioni sanitarie N. visite per minori e apprendisti N. altre visite N. audiometrie N. spirometrie N. cartelle sanitarie controllate N. protocolli prescr. N. lavoratori interessati dai protocolli 272 272 0 0 0 22 5 130 19.476 13.397 3.328 1.676 1.075 7.412 35 20.496 % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (intervista al Direttore Struttura dott.ssa Laura Fidanza): Medici 15% 74 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista Direttore SPreSAL dott.ssa Laura Fidanza) Personale dedicato ad attività di tutela salute e sicurezza negli ambienti di lavoro N. operatori Direttore 1 % tempo dedicato 100% Dirigenti medici 2 100% Dirigenti non medici - - TPAL 8 100% ASV, IP - - Amministrativi 2 80% Altri operatori - - Note 5 Tecnici UPG + 3 Tecnici neo assunti in attesa di qualifica UPG 20% attività Dipartimentale Dotazioni strumentali/procedurali Hardware e software sufficienti e adeguati? SI Eventuali criticità: C’è un archivio delle norme / procedure facilmente accessibile e consultabile? SI Dove: Vercelli e Borgosesia, sia cartaceo che informatico. Per la documentazione sono disponibili libri e riviste (indicare i principali testi a disposizione)? SI • Cd ROM- ARS • Ambiente e Sicurezza • Codice della Sicurezza • Edilizia, CPT • Gazzetta Ufficiale (Intranet Aziendale) • Testi vari Medicina del Lavoro Note: Per quanto concerne la formazione/aggiornamento degli operatori si evidenzia la necessità di prevedere momenti di formazione specifici come ad es. sul D.Lgs 81 approvato in data 8 aprile 2008. Si potrebbe organizzare un percorso di quadrante. 75 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista Direttore SPreSAL dott.ssa Laura Fidanza) Articolazione della funzione su una sede Descrizione: Vercelli, Sede Centrale; nella sede di presenza di 2 Tecnici della prevenzione. Borgosesia il servizio è garantito dalla Ambulatori /sportelli informativi Sedi/orari: Ambulatorio a Vercelli. Orario concordato con gli interessati Sportelli Informativi: NO Le attività sono organizzate all’interno di una Struttura Semplice Non vi è la Struttura Semplice, ma il personale (sia dirigenza che comparto) è dedicato Solo i TPAL sono dedicati mentre il rimanente personale opera a tutto campo Altra organizzazione (descrivere) È presente un coordinatore dei tecnici della prevenzione? SI Se sì, elencare le 3 principali attività che svolge: 1. Funzioni proprie (SITROP) 2. Programmi vigilanza edilizia 3. Programmi vigilanza aziende, formazione neo-assunti Vi sono attività svolte congiuntamente da tecnici e dirigenti medici? Quali? Tutte le attività sono svolte congiuntamente. Qual è il livello di autonomia e collaborazione dei tecnici della prevenzione? Tecnici UPG: Autonomia esecutiva elevata Tecnici non UPG: solo in collaborazione Collaborazione: elevata Elencare le 3 principali attività dei Dirigenti medici: 1. Malattie Professionali 2. Vigilanza e indirizzo sui medici Competenti 3. Rapporto con Procura 76 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro 4. SEZIONE COSTI Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del servizio) Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione) Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.) – Nota: vedi pagina 1 5. SEZIONE PROCEDURE (intervista Direttore SPreSAL dott.ssa Laura Fidanza) Principali protocolli / procedure utilizzati Attività Protocollo presente/assente Moduli/check list utilizzate: sì/no In corso di formalizzazione SI Igiene industriale NO - Inchieste infortuni In corso di formalizzazione SI Inchieste malattie professionali SI, non formalizzato SI Pareri SI, non formalizzato SI Vigilanza 6. SEZIONE INTERAZIONI (intervista Direttore SPreSAL dott.ssa Laura Fidanza) Interazioni strutturate/continuative Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza Secondo necessità Sicurezza lavoratori NO Intra-dipartimento/ASL SERT Attività DGR 09/03/09 Medicina Legale (solo medici) Comm.Invalidi Civili 190 Conoscenza Territorio Tempo S.VET,SIAN, SISP Nuovi insediamenti produttivi Sporadico Per Vigilanza No Extra-ASL (enti, associazioni, scuole, ecc.) ASL Biella Progetti Confindustria, Confagricoltura 50 Linee di indirizzo 77 Tempo dei Tecnici Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro Associazioni di Categoria Progetti vari 40 Formazione/Informazione Tempo dei Tecnici DPL, INAIL, INPS Vigilanza Integrata 40 Per vigilanza NO Prefettura Commissione Permanente 30 Opportunità NO Segnalazioni 30 Collaborazione Discontinuità Secondo necessità Evidenza di patologie NO Secondo necessità Evidenza di patologie NO OOSS Registro Mesoteliomi CPO Medicina Lavoro Novara e Biella Inchieste Malattie Professionali Collaborazione su Malattie Professionali Occasionali/sporadiche Ente Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Vigilanza Medici Competenti Informazione, indirizzo Provincia Inquinamenti 20 Albi Professionali Nuova Normativa 20 ARPA Segnalazioni, esposti Secondo necessità Per vigilanza Punti di debolezza NO Bisogni formativi Spresal NO Inoltre: Hanno utilizzato i dati sanitari prodotti dalla propria azienda o dalla Regione (profili di salute, bilancio sociale) per la programmazione e realizzazione degli interventi? SI Hanno contribuito alla produzione dei dati sanitari della propria azienda (profili di salute, bilancio sociale)? NO Conoscono la banca dati del DORS “ MATline” sulla esposizione a cancerogeni? SI Sono stati coinvolti nella costruzione della “Rete della Salute” attivata dal CIPES Piemonte? SI 7. SEZIONE PROGETTI (intervista Direttore SPreSAL dott.ssa Laura Fidanza) Progetti di iniziativa locale su temi legati alla tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.). Titolo progetto Progetto Sicurezza sul lavoro nel Comparto Agricolo Problema di salute affrontato Sicurezza sul lavoro nel Comparto Agricolo Ragioni che hanno dato origine al progetto Richiesta da Associazione di Categoria di Settore Obiettivi del progetto Indirizzo per la redazione del Documento Valutazione Rischi delle piccole Aziende Risicole Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Spresal VC e BI, Regione e Associazione Risultati conseguiti 2010 Finanziamento NO 78 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività Servizi Veterinari ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ SERVIZI VETERINARI - AREE A-C ASL VC PREMESSA Nell’ASL VC le Aree A e C sono unificate in una Struttura Complessa (a tal proposito il Direttore dell’AREA AC segnala l’assenza di presupposti giuridici nazionali e regionali che ne legittimino la sua creazione); a ciò si aggiunge il carattere di provvisorietà attribuito a tale accorpamento da parte della Direzione aziendale e la mancanza di una organizzazione speculare a livello regionale. Pertanto, in tale fase transitoria è stata mantenuta una separazione organizzativa e funzionale delle due Aree, introducendo solo alcuni aspetti di integrazione per alcune funzioni, ritenuti utili per una maggiore efficienza complessiva del Servizio. 1. SEZIONE RISORSE DEDICATE Personale dedicato (A-C) Direttore Altri medici Amministrativi n. operatori 1 (C) 9 (A) 3 (C) 5 (A) 1 (C) Altri operatori 2 (A + C) % tempo dedicato 100 100 100 100 Note Utilizzo parzialmente in comune fra le 3 Aree degli 8 amministrativi in servizio Utilizzo in comune fra le 3 Aree dei 5 CPST in servizio Sono presenti SS e/o posizioni organizzative? SI Se sì specificare: Area A: S.S. Anagrafe Veterinaria; S.S. Coordinamento area sanità animale distretto Sud E’ presente inoltre una S.S. interarea, il N.I.V. (Nucleo di Vigilanza Interarea), attualmente diretto da un veterinario di Area C Dotazioni strumentali/procedurali Hardware e software sufficienti e adeguati SI Eventuali criticità: PC obsoleti per il 40 % delle postazioni Presenza di rete intranet dipartimentale (aziendale) SI Presenza di archivio della corrispondenza SI Presenza di bacheca SI Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile SI Presenza di biblioteca (cartacea o informatica) SI 79 (non unificata) Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività Servizi Veterinari 2. SEZIONE ORGANIZZAZIONE Articolazione della funzione su una/più sedi Descrizione: 1)Organizzazione territoriale e funzionale dell’ Area A Sede centrale dell'Area A a Borgosesia, Via Marconi n° 30, che dispone di una organizzazione ormai consolidata. Articolazione territoriale con assegnazione di zone (n°8) fra i veterinari in servizio, per l'attività di base, all'interno di una organizzazione bipolare, basata su due macroterritori definiti "poli sanitari", Nord e Sud, con creazione due équipes di lavoro, una per "polo", costituite rispettivamente da n° 3 veterinari al Nord e n° 6 veterinari al Sud, uno dei quali distaccato a funzioni quasi esclusive sugli animali di affezione e sinantropi, all’interno dello “Sportello Animali d’Affezione” Organizzazione delle attività amministrative su due sedi principali, Borgosesia e Santhià e su una sede secondaria, Vercelli, con funzioni diverse, prevalentemente dedicate ad animali d’affezione ed igiene urbana veterinaria; presenza, inoltre, di due sportelli al pubblico, operativi mezza giornata alla settimana, a Varallo ed a Cigliano. 2)Organizzazione territoriale e funzionale dell’ Area C Sede centralizzata presso gli uffici di Borgosesia (sede del Polo Sanitario Nord del Dipartimento di Prevenzione), ove è concentrata l'attività amministrativa e di programmazione e gestione degli interventi su tutto il territorio, con una organizzazione ormai consolidata. Si avvale, per funzioni di sportello, anche degli uffici di Santhià e Vercelli. Ambulatori /sportelli (A e C): Sedi/orari Ambulatori (locali per inserimento microchip ai cani) Sede di Vercelli Sedute di identificazione con microchip Santhià 1° martedì del mese e su appuntamento; vengono anche eseguite le sterilizzazioni dei gatti di colonie feline inagibile. Cigliano giovedì su appuntamento. Borgosesia inagibile. Gattinara 1° mercoledì del mese e su appuntamento. Coggiola 2° mercoledì del mese e su appuntamento. Varallo ultimo mercoledì del mese e su appuntamento. 80 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività Servizi Veterinari Sportelli al pubblico Indirizzo Sede di Vercelli Via Benadir, 45 Telefono 0161 593090 Fax 0161 210887 Sede di Santhià Via Matteotti, 24/a Telefono 0161 929283 Fax 0161 929204 Sportello settimanale di Cigliano Via Garavoglia, 5 Sede di Borgosesia Via Marconi, 30 Telefono 0163 203420 Fax 0163 203464 Sportello settimanale di Varallo Comunità Montana Corso Roma 30 Orario di apertura al pubblico Dal lunedì al venerdì dalle ore 08.30 alle ore 12,30 e dalle 13,30 alle 15,30; Dal lunedì al venerdì dalle ore 08.30 alle ore 12.30; Giovedì dalle ore 09.30 alle ore 12.00 Lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 08.30 alle ore 12.30 Martedì alle ore 13.00 alle ore 15.00 c/o Martedì dalle ore 8.30 alle ore 11.30 3. SEZIONE COSTI Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del servizio): Totale 2008 A e C: € 1.651.328,57 pari a € 928.563/100.000 ab. Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione): Totale 2008 A e C: € 29.178,00 pari a € 16.407/100.000 ab. Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.): Totale anni 2008/09 Aree A e C € 26.800 utilizzati per i seguenti progetti: Attivazione “sportello animali di affezione” Anni 2008/09 – finanziamento regionale € 12.000 Progetto “Svuotiamo i canili” Anni 2008/09 – finanziamento regionale € 7.800 Progetto “Prodotti agroalimentari tradizionali piemontesi: sicurezza alimentare e caratteristiche di tipicità” Anno 2009 –finanziamento Min. Salute € 34.000 (non previsto finanz. per collab. ASL VC Area C, U.O. 6 del progetto) Campagna vaccinale straordinaria per la Blue Tongue Anno 2009 – finanziamento regionale € 7.000 81 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività Servizi Veterinari 4. SEZIONE PROCEDURE Protocolli / procedure AREA A Attività Protocollo presente/assente Moduli/check list utilizzate: sì/no Profilassi di Stato (Tb,Br,Lbe) Presenti Protocolli regionali SI, moduli standard regionali Altre Profilassi (Piani regionali) Presenti Protocolli regionali SI, moduli standard regionali Presenti Protocolli per la “Gestione anagrafi zootecniche” SI Prestazioni territoriali Anagrafe Canina ed animali d’affezione Presente SI Autorizzazioni per Fiere, Esposizioni, Mostre Zootecniche Presente SI Autorizzazioni sanitarie delle strutture veterinarie pubbliche e private Presente (con Area C) SI Presente SI Protocollo regionale adattato SI, moduli regionali adattati Protocollo ASL e protocollo di Quadrante SI Protocollo di base ASL che integra i protocolli regionali e nazionali (Centri di Referenza Nazionali) previsti per varie malattie SI Procedura ASL SI Protocollo presente/assente Moduli/check list utilizzate: sì/no Presente, da aggiornare SI Presente, da aggiornare SI Attività autorizzativa Trasporto animali Presente SI Autorizzazione detenzione e commercio animali esotici Presente SI Presente (con Area A) SI Procedura per lo svolgimento audit nelle imprese del settore mangimistico Presente SI Autorizzazione impianti transito sottoprodotti (Reg 1774/2002 CE) Presente SI Autorizzazione mezzi trasporto sottoprodotti (Reg 1774/2002 CE) Presente SI Ufficio Anagrafe Autorizzazioni sanitarie per canili ed altri concentramenti di animali d’affezione di tipo privato o pubblico Controllo cani morsicatori Profilassi e vigilanza Settore equino Gestione emergenze epidemiche Zoonosi AREA C Attività Autorizzazioni perla produzione primaria, trasporto, lavorazione, vendita e/o somministrazione di latte e prodotti lattiero-caseari Attività autorizzativi Farmaco Veterinario (registri,scorte,ecc.) Autorizzazioni sanitarie delle strutture veterinarie pubbliche e private 82 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività Servizi Veterinari Prelievo campioni PNR e gestione non conformità Protocollo regionale SI, moduli regionali adattati Prelievo campioni PNAA e gestione non conformità Protocollo regionale SI, moduli regionali adattati Note A e C: All’interno del PRISA, redatto ogni anno per la programmazione delle attività riferite alla Sicurezza Alimentare, sono presenti, per ciascun piano di attività, i riferimenti a protocolli/procedure alle quali attenersi per l’esecuzione degli interventi. E’ presente una procedura per la gestione delle autovetture di servizio ed una, comune alle tre Aree del Servizio, redatta dal NIV, per la gestione degli illeciti penali ed amministrativi. 5. SEZIONE INTERAZIONI Interazioni strutturate/continuative (Area A e Area C) Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Attività integrata PRISA 2008/2010 N.Q. Punti di forza Punti di debolezza Intra-dipartimento SC Veterinario Area B SC SIAN SC SIAN SC SISP SC SISP Attività integrata in impianti produttivi comuni Educazione sanitaria addetti industrie alimentari e popolazione scolastica (insegnanti e alunni) Valutazione progetti industrie insalubri ex T.U.LL.SS. e problematiche igiene urbana/sinantropi Monitoraggio ed intervento in casi di Zoonosi N.Q Risparmio di funzione della operativa Risparmio di funzione della operativa scala in sinergia scala in sinergia Difficoltà ad programmi comuni Difficoltà ad programmi comuni organizzare di attività organizzare di attività Completezza del momento formativo Difficoltà ad organizzare programmi di attività comuni N.Q. Completezza prestazioni all’utenza in progettazione insediamenti Mancanza di interventi di verifica congiunta in fasi successive alla realizzazione delle opere N.Q. Completezza risposta sanitaria NQ delle fornite fase di degli della Difficoltà nella comunicazione fra i vari soggetti coinvolti Extra-dipartimento Completezza della procedura Completezza delle prestazioni fornite all’utenza in fase di progettazione degli insediamenti Miglioramento standard di produzione in ambiente montano Ufficio Legale ASL Gestione illeciti amministrativi N.Q. ARPA Valutazione requisiti Industrie insalubri di interesse veterinario N.Q. Comunità Montane Miglioramento igiene produz zootecniche in area montana N.Q. Comunità Montane Formazione professionale ed assistenza tecnica agli allevatori N.Q. Miglioramento standard di produzione e trasformazione in ambiente montano Organizzazioni degli allevatori (A.P.A.Sindacati/Patronati) Formazione professionale ed assistenza tecnica agli allevatori N.Q. Miglioramento standard di produzione e trasformazione in ambiente montano 83 Mancato coinvolgimento in casi controversi Mancanza di interventi di verifica congiunta in fasi successive alla realizzazione delle opere Esiguità delle risorse economiche disponibili da parte delle C. Mon. Esiguità delle risorse economiche disponibili da parte delle C. Mon. che rende sporadiche le iniziative formative Esiguità delle risorse umane ed economiche disponibili che rende sporadiche le iniziative formative Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività Servizi Veterinari Provincia Regione Piemonte Settore Prevenzione Veterinaria IZS Quadrante Nord Est Università Studi Facoltà Veterinaria Torino Comuni Associazioni per la Protezione degli animali Valutazione requisiti Industrie insalubri di interesse veterinario (AIA e VIA) Programmazione attività annuale, gestione emergenze, partecipaz. a gruppi di lavoro e ad audit reg. di filiera Analisi campioni di matrici di interesse veterinario Esame e confronto problematiche comuni e sviluppo procedure congiunte Piano ORAP Anagrafe canina e problematiche igiene urbana veterinaria Definizione di piani di intervento congiunti nel settore animali di affezione N.Q. N.Q. Completezza delle prestazioni fornite all’utenza in fase di progettazione degli insediamenti Uniformità ed omogeneità nei programmi e metodi di lavoro su tutto il territorio regionale Mancanza di interventi di verifica congiunta in fasi successive alla realizzazione delle opere Talvolta distanza fra la previsione di intervento e le realtà locali alle quali applicare N.Q. Laboratorio ufficiale di riferimento Trasporto campioni N.Q. Risparmio di scala in funzione della sinergia operativa Difficoltà ad organizzare programmi di attività comuni N.Q. Miglioramento qualità interventi di controllo settore Residui Difficoltà interpretazione risultati ed adozione provvedimenti conseguenti N.Q. N.Q. Ordine Prov dei Medici Veterinari Confronto su problematiche di interesse della categoria N.Q. Procura della Repubblica Denunce penali per reati di competenza veterinaria N.Q. Ufficio Scolastico Provinciale Programmi Educazione Sanitaria ad insegnanti e studenti su tematiche di interesse veterinario N.Q. IPSAR (Istituto Alberghiero VaralloGattinara) Programmi di formazione sulla sicurezza alimentare N.Q Risparmio di scala in funzione della sinergia operativa Incremento interventi, con sinergia operativa e miglioramento di immagine per ASL Miglioramento comunicazione e sinergie per alcuni settori di intervento Puntuale adempimento ad obblighi di legge Inserimento nei programmi di base di: principi del nuovo sistema di sicurezza alimentare e corretto rapporto uomo-animale Inserimento nei programmi di base dei principi del nuovo sistema di sicurezza alimentare Scarsa partecipazione alle iniziative promosse Difficoltà nel coordinamento e nella comunicazione Punti di vista a volte distanti Difficoltà nella comunicazione fra i vari soggetti coinvolti Adesione volontaria ai programmi da parte della scuola (mancanza di organicità) Difficoltà di avere riscontri oggettivi dei principi esposti Occasionali/sporadiche Ente IZS ARPA Provincia Regione Piemonte Assessorato Agricoltura ISS Roma Comuni-Protezione Civile- Evidenza di attività Progetti di ricerca Emergenze ambientali prevalentemente da rischio chimico Emergenze ambientali prevalentemente da rischio chimico Interventi integrati sulle filiere zootecniche (condizionalità) e sulla fauna selvatica Emergenze ambientali prevalentemente da rischio chimico Emergenze che richiedono competenze di sanità pubblica veterinaria Ore totali/anno impegnate N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 84 Punti di forza Competenza professionale interlocutori Competenza professionale interlocutori Punti di debolezza degli degli Coordinamento dei vari Enti coinvolti Miglioramento standard di produzione e trasformazione in ambito zootecnico Competenza professionale degli interlocutori Informazione ai professionisti delle emergenze sugli aspetti di competenza veterinaria Scarsa propensione IZS ad interventi sul territorio Difficoltà nel coordinamento e nella comunicazione Gestione a volte burocratica dei problemi Mancanza di un rapporto più strutturato con i Servizi Veterinari Distanza fra gli interlocutori per interventi in campo Mancanza di un rapporto più strutturato con i Servizi Veterinari Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività Servizi Veterinari Comprensorio Alpino Caccia, Parchi e Aree Protette Interventi per problematiche sanitarie che coinvolgono specie selvatiche N.Q. Forze dell’Ordine Interventi di prevenzione e repressione in vari campi N.Q Facilitazione nell’accesso a materiale di interesse diagnostico ai fini del monitoraggio san. e ambientale sulla fauna selvatica Incremento interventi, con sinergia operativa e miglioramento di immagine per ASL Mancanza di rapporto strutturato fra Enti con difficoltà nel coordinamento e nella comunicazione Talvolta difficoltà nel coordinamento e nella comunicazione 6. SEZIONE PROGETTI Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento “SVUOTIAMO I CANILI” (anni 2008/09) Conseguenze del randagismo canino (problematiche sanitarie e di benessere animale) Sovraffollamento dei canili e problematiche gestionali. Perdurare del fenomeno del randagismo canino con rischi per la salute umana (incidenti stradali, episodi di morsicatura, zoonosi) e per la salute ed il benessere degli animali. Miglioramento nella gestione dei cani randagi, dalla cattura all’affidamento. Miglioramento della conoscenza del corretto rapporto uomo-cane da parte della popolazione scolastica (scuola primaria) S.C. Veterinario Aree A e C / Associazioni Protezione degli animali / Comuni / Scuole Formazione n° 31 operatori dei canili; miglioramento strutturale e gestionale canili; educazione sanitaria che ha raggiunto oltre 1000 bambini nel corso di n° 59 lezioni con “cane in classe” € 7.800,00 da fondi vincolati regionali ATTIVAZIONE SPORTELLO ANIMALI DI AFFEZIONE (anni 2008/09) Zoonosi Prevenzione morsicature e incidenti da cani vaganti Miglioramento del benessere degli animali di affezione c/o canili e privati Previsto con D.G.R. 06/10/2008 n° 4-9730, ma comunque già avviato a livello locale per esigenze di specializzazione e di gestione centralizzata delle problematiche di settore Riorganizzazione degli interventi di sanità pubblica veterinaria per gli animali di affezione. Area A – Area C – SISP – Comuni – Associazioni Protezioniste - Regione Progressiva riorganizzazione del settore; Sorveglianza e osservatorio fenomeni nel settore; Miglioramento efficienza anagrafe canina; Revisione rete dei canili; Aumento interventi integrati con Associazioni Protezioniste e Comuni; Ulteriore incremento educazione sanitaria nelle scuole € 12.000,00 da fondi vincolati regionali 85 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività Servizi Veterinari Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento PRODOTTI AGROALIMENTARI TRADIZIONALI PIEMONTESI:SICUREZZA ALIMENTARE E CARATTERISTICHE DI TIPICITA’ (anno 2009) Controllo parametri di sicurezza alimentare in prodotti tipici: formaggi a latte crudo valsesiani (maccagno e caprino valsesiano) Verifica delle caratteristiche microbiologiche in prodotti alimentari manipolati e lavorati in condizioni strutturali in deroga rispetto ai requisiti del Reg. CE 853/04 Monitoraggio dei parametri microbiologici nelle produzioni tipiche nelle varie fasi di lavorazione (latte crudo utilizzato, cagliata fresca e successivamente formaggio a varie fasi di stagionatura), ai fini della sicurezza alimentare e della validazione delle tecniche di produzione radicate nella tradizione locale Servizio Veterinario Area C – IZS –sede di Torino e Sezione di Asti I dati al momento parziali non hanno evidenziato nessun patogeno nelle matrici considerate; é in fase di valutazione il consistente numero di lattococchi e lattobacilli (importante risorsa naturale del latte crudo) che sembrerebbe competere con eventuali patogeni presenti e sicuramente determinare il decremento dei germi indicatori di igiene. € 34.000, fondi Min. Salute per progetti ricerca corrente 2007, n° identificativo progetto IZS PLV 05/07 RC; non sono previsti contributi economici a favore dell’ASL VC (U.O 6 del progetto) MONITORAGGIO TERRITORIALE DELLA RADIOCONTAMINAZIONE AMBIENTALE ATTRAVERSO L’ANALISI DELLA MATRICE LATTE CRUDO (anno 2009) Valutazione del rischio fisico locale e della relativa esposizione delle popolazioni locali e dei consumatori In considerazione della diffusione della radiocontaminazione ambientale con caratteristiche “a macchie di leopardo”, si cerca di valutare l’esposizione di popolazioni locali attraverso l’indicatore latte crudo prelevato alla stalla, con un legame stretto con l’area, locale, di provenienza dei foraggi (erba e fieno). Mappatura della contaminazione ambientale attraverso il prelievo in tutte le aree geografiche, montane e di fondovalle, frequentate da popolazioni di animali lattiferi. Servizio Veterinario Area C – IZS Torino, Sezione di Vercelli Attualmente il progetto è in fase preliminare e nel corso del 2009 si è provveduto ad una campionatura di latte prodotto in 23 siti di alpeggio. IZS-VC ha aquistato spettrometro di massa da utilizzarsi anche per il progetto Titolo progetto HACCP NEGLI AGRITURISMI MONTANI (anno 2008) Problema di salute affrontato Livello di autocontrollo della sicurezza alimentare nelle produzioni dei locali agriturismi. Ragioni che hanno dato origine al progetto Richiesta della Comunità Montana Valsesia a fronte del notevole sviluppo del settore nella zona montana. Obiettivi del progetto Dare agli operatori del settore un aggiornamento sulla normativa in vigore con particolare riferimento alla stesura e implementazione dei piani di autocontrollo aziendali. Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Comunità Montana Valsesia, Comunità Montana Valsessera,. ASL “VC” Servizio Veterinario Aree B e C, ASL “VC” S.I.A.N. Risultati conseguiti n° 16 operatori hanno seguito corso di 10 ore in 3 giornate con interattività di gruppo. Aggiornamento dei manuali di autocontrollo dei relativi agriturismi. Finanziamento Comunità Montana Valsesia Titolo progetto IMPARIAMO A CONOSCERE L’ASINO (anno 2008) Problema di salute affrontato Rispetto del requisito benessere animali nella specie asinina utilizzata nelle competizioni equestri ma anche destinata al macello. Ragioni che hanno dato origine al progetto Presenza del Palio degli asini di Serravalle (manifestazione storica). Miglioramento di una cultura del benessere animale in animali da competizione ma anche edibili. 86 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività Servizi Veterinari Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti finanziamento Sensibilizzazione della popolazione del paese (a partire da quella scolastica) alla cultura del rispetto dell’animale, sia utilizzato per diporto sia per alimentazione: sviluppo di un corretto rapporto uomo-asino. Comune di Serravalle, Comitato Palio dei Rioni di Serravalle, Istituto Comprensivo di Serravalle, Servizio Veterinario ASL “VC” Area C. v. note Comune di Serravalle NOTE: Il progetto ideato e coordinato dal Dr. Grandi, finanziato dal Comune di Serravalle e realizzato dalla Veterinaria L.P. Dr.ssa Tatiana Uffredi si è svolto dal 31/03 al 30/05/2008 con il seguente programma: - lezioni in 17 classi (20 ore scuole primarie e secondarie del Paese) - ricognizione guidata in scuderie di allevamento e allenamento degli asini. - coinvolti n° 255 studenti/alunni e le loro famiglie. 87 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività Servizi Veterinari ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ SERVIZI VETERINARI - AREA B ASL VC 1. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista Dr. Fabio Chiesa) Personale dedicato n. operatori Direttore Altri Veterinari Dirigenti Veterinari Convenzionati Amministrativi Altri operatori: CPST 01 09 01 06 02 % tempo dedicato alla direzione 100% 100% 50% 71% 100% 03 100% Note Sono presenti SS e/o posizioni organizzative? SI Se sì specificare: S.S. Igiene degli Alimenti sede Borgosesia Dotazioni strumentali/procedurali Hardware e software sufficienti e adeguati NO Eventuali criticità: mancanza adeguate postazioni complete pc in relazione al numero degli operatori sedi Vercelli e Borgosesia Presenza di rete intranet dipartimentale (aziendale) SI Presenza di archivio della corrispondenza SI Presenza di bacheca SI Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile SI Presenza di biblioteca (cartacea o informatica) SI 88 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività Servizi Veterinari 2. SEZIONE ORGANIZZAZIONE Articolazione della funzione su una/più sedi Descrizione: 2 SEDI -Sede Centrale Vercelli Via Benadir 35. Tel. 0161 593090 fax 0161 210887 -Sede Periferica Borgosesia Via Marconi 30. Tel. 0163 203420 fax 0163 203464 Ambulatori /sportelli Sedi/orari : SEDE CENTRALE: VIA BENADIR 35 VC orario: 08:00-12:30 13:00-15:30 SEDE PERIFERICA: VIA MARCONI 30 - BORGOSESIA: Lunedì; Mercoledì; Giovedì e Venerdì dalle 08:30 -12:30; Martedì 13:00-15:30 CORSO ROMA 5 – VARALLO: Martedì 08:30-11:30 3. SEZIONE COSTI Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del servizio): € 1.578.598 Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione): € 246.787,97 Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.): programma regionale controllo etichettatura carni bovine 2008 € 1815. 89 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività Servizi Veterinari 4. SEZIONE PROCEDURE Protocolli / procedure Attività PROCEDURA PER LO SVOLGIMENTO AUDIT NELLE IMPRESE DEL SETTORE ALIMENTARE Protocollo presente/assente Moduli/check list utilizzate: sì/no PRESENTE SI PROCEDURA VALUTAZIONE RISCHIO IMPIANTI PRESENTE SI PROCEDURA PER CAMPIONAMENTI MICROBIOLOGICI PRESENTE SI PROTOCOLLO STANDARD DI SERVIZIO S.C. VET AREA B PRESENTE SI Note: L’Area B utilizza inoltre delle procedure regionali standard riguardanti il riconoscimento degli stabilimenti e la registrazione delle strutture della produzione e commercializzazione. Sono presenti, inoltre, una procedura interna per le sanzioni amministrative e comunicazione ipotesi di reato, una per la comunicazione degli esiti dei campionamenti microbiologici agli operatori del settore alimentare ed una per le macellazioni a domicilio di bovini ed ovicaprini. 90 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività Servizi Veterinari 5. SEZIONE INTERAZIONI Interazioni strutturate/continuative Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza - Risparmio di scala in funzione della sinergia operativa Difficoltà ad organizzare programmi di attività comuni Igiene alimenti: attività integrata per PRISA 2008/2010, strutture a competenza mista e collaborazione sulla ristorazione collettiva - Risparmio di scala in funzione della sinergia operativa Difficoltà ad organizzare programmi di attività comuni Controllo etichettatura carni bovine - Controlli eseguiti da personale specializzato della S.C. Area B nessuno Ore totali/anno impegnate Punti di forza Evidenza di attività Intra-dipartimento Servizi Vet. Aree A/C SIAN Sanità animale: attività integrata PRISA 2008/2010 Igiene alimenti: strutture a competenza mista ed attività integrata PRISA 2008/2010 Extra-dipartimento Assessorato all’Agricoltura Regione Piemonte Occasionali/sporadiche Ente Evidenza di attività Università di Padova Progetti di ricerca - IZS Torino Ricerche finalizzate - Provincia, Comuni, Camera di commercio Interscambio informativo - Scuola alberghiera Educazione sanitaria - Scuole primarie e secondarie Educazione sanitaria - Ricaduta favorevole sul SSN Regionale e sull’utenza Ricaduta favorevole sul SSN Regionale e sull’utenza Maggior efficienza procedure burocratiche Miglioramento formazione addetti Sensibilizzazione degli alunni nei confronti dell’igiene degli alimenti di origine animale 91 Punti di debolezza Lunghi iter burocratici Lunghi iter burocratici Nessuno Nessuno Nessuno Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività Servizi Veterinari 6. SEZIONE PROGETTI Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto - Problema di salute affrontato - Ragioni che hanno dato origine al progetto - Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) - Risultati conseguiti - Finanziamento Note: nel 2008 non sono stati attivati progetti di ricerca. 92 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali ANALISI ORGANIZZATIVA SULLE FUNZIONI EPIDEMIOLOGICHE LOCALI ASL VC Comuni: 92 Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 175.032 Atto aziendale Il nuovo atto aziendale prevede una struttura di epidemiologia? SI È presente il regolamento delle funzioni epidemiologiche locali? Denominazione della struttura: Struttura Operativa Semplice di Epidemiologia NO Struttura Semplice a valenza dipartimentale di Epidemiologia Altro Collocazione della struttura in staff a: Direzione del Dipartimento di Prevenzione Direzione Sanitaria Aziendale Direzione Generale Aziendale Altro Nota: Dal mese di marzo 2009 è attivata formalmente la struttura di epidemiologia con individuazione di un responsabile per lo svolgimento delle funzioni locali. 93 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ Dati di attività 2008 (intervista al referente Epidemiologia dott. Gabriele Bagnasco) % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore SISP ASLVC) 20% (Il Referente per l’Epidemiologia svolge attività SISP – 80%) Sorveglianza: Gestione flussi informativi di interesse epidemiologico: il sistema informativo della mortalità per causa (Registro nominativo delle cause di morte) Presenza di procedure/protocolli che definiscono le modalità di raccolta e tenuta archivi: SI Archivio cartaceo: SI Archivio informatizzato: SI Schede di morte ISTAT raccolte: n. 2.494 in archivio cartaceo; n. 2.494 in archivio informatizzato Controllo qualità del dato: ed eventuale ricompilazione della scheda: SI SI Controllo esaustività archivio (in collaborazione con i servizi demografici del Comune): SI Richieste schede ISTAT/anno da parte di familiari: n. 22 Richieste schede ISTAT/anno da parte di altri soggetti (es. INAIL; Magistratura ecc.): n. 13 Codifica schede ISTAT: Se sì: n. ICD9: - ; n. ICD10: - NO Elaborazione, analisi e interpretazione dati locali: SI. Parziale. Modalità di diffusione e di comunicazione dei dati: Richieste ricevute di dati di mortalità: NO Indicare per quale/i causa/e di morte e il servizio/agenzia richiedente: Nel caso in cui tale attività non venga effettuata dalla struttura di epidemiologia, indicare il Servizio competente: il servizio competente è il SISP. Sorveglianza SIDS (flusso mortalità 0-2 anni) Casi/anno di SIDS: n.1 Casi/anno di SIDS; a livello regionale: n. (riportare gli ultimi dati disponibili) Schede ISTAT inviate all’ASL TO1: n. 1; indagini epidemiologiche/anno: n. 1 Nel caso in cui tale attività non venga effettuata dalla struttura di epidemiologia, indicare il Servizio competente: questo flusso è gestito dal SISP. Sorveglianza Mortalità 0-18 anni Decessi: n. 10; decessi a livello regionale: n. 94 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali Schede ISTAT inviate al SEREMI ASL AL: n. Nel caso in cui tale attività non venga effettuata dalla struttura di epidemiologia, indicare il Servizio competente: questo flusso è gestito dal SISP. Altri flussi informativi sanitari (istituiti a livello regionale o per iniziativa dell’azienda) Tipologia: - Breve descrizione (contenente dati quantitativi e qualitativi: soggetto che gestisce tale flusso; modalità di raccolta dato; eventuale elaborazione, analisi ed interpretazione dati; modalità di diffusione): Promozione della ricerca nei servizi Adesione a progetti nazionali/regionali/locali (es. Bando di Ricerca Sanitaria finalizzata ecc.): indicare quali: SI • Ricerca sanitaria finalizzata: “Epidemiologia dei tumori Provincia di Vercelli 2000-2005” • Ricerca sanitaria finalizzata: “Studio su diffusione e contenimento Ambrosia A.” Indagini epidemiologiche ad hoc: Adesione a studi epidemiologici/studi multicentrici a livello nazionale/regionale: SI studi condotti negli ultimi 3 anni: n. 1 indicare quali: • PASSI • Progetto Multicentrico Prevenzione Incidenti Stradali Conduzione di studi epidemiologici e/o indagini su problemi di particolare rilievo locale: SI studi e/o indagini epidemiologiche condotte negli ultimi 3 anni: n. indicare quali: Studio e valutazione della letteratura esistente Ricerca bibliografica e analisi delle informazioni scientifiche sui problemi del territorio (attraverso rassegna critica della letteratura esistente; revisioni sistematiche): NO Uso dei dati di letteratura per la definizione degli interventi: SI Formazione Partecipazione a eventi/convegni/ workshop negli ultimi 3 anni - presentazione relazioni: SI indicare l’evento e il titolo della presentazione: • Congresso Nazionale SITI 2006– Estensione schedula vaccinale bambini stranieri • ESCAIDE 2007- Utility of introducing vaccination against Hepatitis A • 13° Convegno ASS. IT ECONOMIA SANIT 2008- Immigrazione ed impatto sulla spesa sanitaria • XII Riunione ASS. IT Registri Tumori- Mortalità oncologica ASLVC 2000-2005 -dati preliminari 95 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali - poster: SI indicare l’evento e il titolo della presentazione: • IUHPE Conference 2008- Safety at fair • IUHPE Conference 2008- Health witout frontiers • Congresso ASS. IT Epidemiologia 2008- Analisi di occorrenza della patologia tumorale pre-screening ASLVC 2002-2005 • Convegno ASS. IT Epidemiologia 2009- Primi risultati e prospettive dell’epidemiologia nell’ASLVC • Assemblea Nazionale SITI 2008- Studio su diffusione e contenimento Ambrosia Pubblicazioni (ultimi 3 anni) TITOLO: Vaccinazione Antiepatite A dei bambini stranieri ASL 11 AUTORI: Bagnasco G; Silano V. Rivista scientifica/Sito/ altro: Giornale italiano Med. tropicale TITOLO: Mortalità oncologica ASLVC anni 2000-2005 AUTORI: Salerno C; Bagnasco G; Trovato AM; Panella M. Rivista scientifica/Sito/ altro: L’Igiene Moderna. TITOLO: Assessment of breast feeding rates during compulsory vaccination AUTORI: Uga E; Perino A; Angilella G; Alloni V; Trada M; Grossi L; Tripaldi C; Bagnasco G; Silano V; Olmo ML; Allen M; Provera S. Rivista scientifica/Sito/ altro: Minerva pediatrica. TITOLO: Stime di incidenza oncologica anni 2002-2005 ASL Vercelli AUTORI: Salerno C; Bagnasco G; Panella M; Comelli M. Rivista scientifica/Sito/ altro: Igiene e sanità pubblica. 96 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al Responsabile di Epidemiologia dott. Gabriele Bagnasco) N. operatori Struttura di appartenenza SISP % tempo dedicato Note Responsabile o referente 1 20% con incarico funzionale* Altri medici o biologi o psicologi ecc. ASV, IP 1 30% Amministrativi Altri operatori (es. statistici, informatici, ecc.) * indicare la qualifica (es. dirigente medico o altro) e se individuato con delibera aziendale Rete aziendale di supporto: Il responsabile della struttura è supportato da una “Rete aziendale” formale o informale? NO Componenti della rete: n. soggetti - ; servizi di appartenenza: Riunioni programmate/tavoli di lavoro o altre modalità: SI tipologia: riunioni di quadrante frequenza degli incontri: trimestrale pianificazione attività condivisa: nei programmi. eventuali criticità Dotazioni strumentali e accesso in rete La struttura ha un indirizzo di posta elettronica dedicato? n. di PC fissi 1 NO n. di PC portatili: - Altri strumenti: Accesso in rete: Rete locale SI Web- internet SI Rete Rupar SI Altro Programmi di statistica usati (elaborazione dati ecc.): EPI INFO EPI Data EPI Calc STATA Altro Documentazione Sono disponibili libri, riviste scientifiche, o altri documenti? SI Quali i principali testi a disposizione o altri documenti in formato cartaceo o CD-ROM? Documentazione non del servizio ma del Referente; Notiziario ISS. 97 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali Siti consultati: Frequenza di consultazione DoRS - Epicentro-ISS - CCM - Altro CDC Atlanta - 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al Responsabile di Epidemiologia dott. Gabriele Bagnasco) Articolazione della funzione su una/più sedi Descrizione: la Struttura è attiva nella sede del Dipartimento di Prevenzione ASL VC di Vercelli 4. SEZIONE COSTI Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali della struttura): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.): RSF (Bando 2007): 11.500 € RSF (BANDO 2006): 12.000 € 5. SEZIONE PROCEDURE Principali protocolli / procedure utilizzati Attività Protocollo presente/assente Moduli / check list utilizzate: sì /no parziale - Sorveglianza SIDS (flusso mortalità 0-2 anni) Protocollo regionale - Sorveglianza mortalità 0-18 anni Protocollo regionale - - - Sistema informativo mortalità per causa Altri flussi informativi sanitari 98 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali 6. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al Responsabile di Epidemiologia dott. Gabriele Bagnasco) Rapporti di collaborazione Servizi intra-aziendali Direzione Generale Direzione Sanitaria Direzione di Presidio ospedaliero Direttori Distretto Servizi del Dipartimento di Prevenzione: SIAN, SISP. Area Promozione della salute SeRT/ Servizi Alcologia Servizi di Psicologia Altri servizi territoriali Reparti ospedalieri: specificare (es. Oncologia; Pediatria ecc.): Pediatria. Servizi extra-aziendali Servizi Sovrazonali di Epidemiologia: specificare ASL TO3 di Grugliasco, ASL NO. Direzione Sanità, Assessorato Tutela della salute e sanità CCM- Ministero della Salute Istituto Superiore di Sanità Strutture di Epidemiologia di altre ASL: specificare: ASL BI; ASL VCO. Altri servizi: specificare: DoRS Altre Agenzie: Consorzi socio-assistenziali Enti locali: specificare (es. Provincia; Comune ecc.) Scuola Servizi regionali (es. ARPA ecc.): ARPA Altro: Università Piemonte Orientale Modalità di collaborazione (per ciascun soggetto indicato): “Consulenza” reciproca informale: n. - consulenze “Consulenza” a richiesta: n. - consulenze con richiesta 99 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali Riunioni periodiche/ incontri: partecipazione a incontri: Altre tipologie di collaborazione: Partecipazione a progetti comuni. Progetti comuni: n. (vedi Sezione Progetti) progetti attivati negli ultimi 3 anni: n. 2 Eventuali criticità Viene redatta la Relazione sullo stato di salute dell’ASL? La struttura di Epidemiologia viene coinvolta nella stesura? NO 100 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali 7. SEZIONE PROGETTI (intervista al Responsabile di Epidemiologia dott. Gabriele Bagnasco) Progetti di iniziativa locale su temi legati alla tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di vita avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Ricerca sanitaria finalizzata “Studio su diffusione e contenimento Ambrosia A” Aumento di casi di allergia ad Ambrosia Diffusione di Ambrosia nel territorio Censire la presenza di Ambrosia nelle diverse aree del territorio; sperimentare i mezzi di contenimento. Sisp, Università di Torino Dipartimento di Agronomia Mappatura presenza infestante. Efficacia interventi di contenimento. Finanziamento RSF- finanziamento regionale Titolo progetto Ricerca sanitaria finalizzata “Modello di analisi della patologia tumorale nella popolazione ASL11” Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Epidemiologia dei tumori Scarsa conoscenza del fenomeno e sospetto di eccesso di incidenza di neoplasie Verificare la fattibilità di gestione dei dati di mortalità e morbosità per disporre di un quadro completo ed aggiornato dell’epidemiologia dei tumori nel territorio provinciale. Sisp, Università Piemonte Orientale Disponibilità di dati su mortalità ed incidenza (parziali) anni 2000-2005 RSF- finanziamento regionale Progetto “Sanità senza frontiere” Assistenza sanitaria immigrati Inadeguatezza della conoscenza dei servizi sanitari da parte dell’utenza straniera Creare una rete di operatori sanitari e sociali più informati/formati a riconoscere i bisogni di salute della popolazione immigrata e a lavorare in modo integrato. Sisp, Serv. sociali, Struttura di psicologia, Altri servizi sanitari, Servizio Socioassistenziale Costituzione di un gruppo lavoro interistituzionale; organizzazione corso di formazione. Fondi promozione salute- finanziamento regionale. Sicurezza in festa (AA.SS.LL. VCO-VC-BI-NO) Incidenti stradali legati alla guida in stato di ebbrezza Elevato numero di incidenti; gravità degli incidenti stessi. Sensibilizzare la popolazione adulta al problema alcol e guida Sisp, SerT (in coordinamento con ASL BI-NO-VCO) Attivazione percorsi di formazione “Scegliere la strada della sicurezza” rivolti a volontari associazioni; attività di informazione rivolta agli adulti che partecipano a feste-sagre locali; raccolta dati; esecuzione test alcolemici. Regionale 101 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali Titolo progetto Progetto “Allattamento materno nel I ° anno di vita” Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Insufficiente diffusione/insufficiente durata dell’allattamento al seno. Carenza di dati sull’effettiva diffusione dell’allattamento materno e sua durata. Raccogliere una serie di indicatori relativi all’allattamento al seno da parte della popolazione. Sisp in collaborazione con Reparto di Pediatria del P.O. S. Andrea di Vercelli. Raccolta ed elaborazione dati - Titolo progetto Vaccinazione anti Epatite A nei bambini provenienti da paesi ad alta endemia Problema di salute affrontato Epatite A di importazione Possibilità di contagio in occasione di soggiorno nei paesi d’origine e di importazione del virus. Vaccinare tutti i bambini provenienti da aree ad alta endemia nel 2 ° anno di vita. Sisp > 90% dei bambini suscettibili vaccinati - Obiettivi del progetto Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Collaborazione a progettazione di interventi per la promozione della salute Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi 3 anni: SI (vedi sopra) n. - indicare quali: Sinergia con: - 102 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali USO DI FLUSSI INFORMATIVI UTILI ALLA COSTRUZIONE DI PROFILI DI SALUTE (a cura del referente epidemiologia dott. Gabriele Bagnasco ) Strumenti per l’accesso ad alcuni indicatori Tipologia strumento BDDE - Banca dati demografico-evolutiva della Regione Piemonte MADE – Motore per l’analisi demografica ed epidemiologica DEMOS Rupar – Osservatorio demografico territoriale del Piemonte DEMO Istat – Demografia in cifre DEMOS Ires – Demografia in cifre Istat - Censimento generale della popolazione e delle abitazioni Altro (specificare) Periodicità d’uso* Struttura che ne fa uso** Demografia Costruzione immagini descrittive*** Diffusione**** Qualche volta Epidemiologia - - Mai - - - Mai - - - Mai - - - Mai - - - Qualche volta EPIDEMIOLOGIA - - EPIDEMIOLOGIA - - - - - Qualche volta EPIDEMIOLOGIA - - Mai - - - Mai - - - Mai - - - Mai - - - Dati socioeconomici Piemonte in cifreAnnuario statistico regionale Piemonte ATLComu - Atlante statistico dei Comuni Rete per la Salute SITAD- Sistema informativo territoriale ambientale diffuso Istat - Censimento generale dell’industria e dei servizi Istat - Censimento generale dell’agricoltura DwAgrPiem Censimento generale dell’agricoltura Piemonte PASSI Indagine Multiscopo Istat-CD HFA- Health for All Italia (Istat) BOLLDip- Fatti e cifre sulle dipendenze in Piemonte a cura OED Piemonte TABDip -Tabelle e dati sul fenomeno delle dipendenze in Piemonte a cura OED Piemonte OKKIO Indagine HBSC Altro (specificare) Qualche volta Mai Frequentemente Stili di vita EPIDEMIOLOGIA - - Qualche volta EPIDEMIOLOGIA - - Qualche volta EPIDEMIOLOGIA - - Mai - - - Mai - - - Qualche volta Qualche volta - EPIDEMIOLOGIA, SIAN EPIDEMIOLOGIA, SIAN - - - - - Mortalità generale e per cause BDM - Banca dati mortalità Regione Piemonte Qualche volta EPIDEMIOLOGIA 103 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali Strumenti per l’accesso ad alcuni indicatori Tipologia strumento MADE – Motore per l’analisi demografica ed epidemiologica Rete per la salute ATL Mortalità – Atlante mortalità ATL Arpa- Atlante Patologie ambientali del Piemonte ERA - Atlante della mortalità evitabile Altro (specificare) Periodicità d’uso* Struttura che ne fa uso** Costruzione immagini descrittive*** Diffusione**** Mai - - - Qualche volta EPIDEMIOLOGIA - - Qualche volta EPIDEMIOLOGIA - - Mai - - - Qualche volta EPIDEMIOLOGIA - - - - - - Morbosità ATLDim - Atlante Dimissioni ospedaliere SDO CDDim - CD ROM I ricoveri ospedalieri (SDO) in Piemonte MADE – Motore per l’analisi demografica ed epidemiologica: Ricoveri ospedalieri SDO ATL Arpa - Atlante Patologie ambientali del Piemonte HFA - Health for All Italia (Istat) Indagine Multiscopo Istat- CD Altro (specificare) CPO dati RSO - Relazione sanitaria oncologica in Piemonte CPO Stime INC - Stime incidenza tumorale nelle ASL piemontesi CPO Rete per la salute (screening pap test e mammografia) Registri Tumori Eurocare IARC PASSI (Programma screening per colonretto, pap test, mammografia) Altro (specificare) Qualche volta EPIDEMIOLOGIA - - Mai - - - Mai - - - Mai - - - Qualche volta EPIDEMIOLOGIA - - Qualche volta EPIDEMIOLOGIA - - - - - - - - Qualche volta Dati oncologici EPIDEMIOLOGIADipartimento screening Qualche volta EPIDEMIOLOGIA Dipartimento screening - - Qualche volta EPIDEMIOLOGIA Dipartimento screening - - Qualche volta EPIDEMIOLOGIA Dipartimento screening - - Qualche volta Mai Qualche volta EPIDEMIOLOGIA EPIDEMIOLOGIA - - Qualche volta EPIDEMIOLOGIA - - - - - - Malattie infettive e vaccinazioni SIMI - Bollettino notifiche malattie infettive VACC - Malattie prevenibili da vaccino in Piemonte Epicentro - Istituto Superiore di Sanità Network Italiano Vaccinazioni (Newsletter) MMWR - Morbidity and Mortality Weekly Report -- - Qualche volta EPIDEMIOLOGIA Qualche volta EPIDEMIOLOGIA - - Frequentemente EPIDEMIOLOGIA - - Qualche volta EPIDEMIOLOGIA - - Qualche volta EPIDEMIOLOGIA - - 104 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali Strumenti per l’accesso ad alcuni indicatori Tipologia strumento PASSI (vacc. antirosolia; vacc. antinfluenzale) Altro (specificare) Periodicità d’uso* Struttura che ne fa uso** Costruzione immagini descrittive*** Diffusione**** Qualche volta EPIDEMIOLOGIA - - - - - - Ambiente di lavoro BDINAIL - Banca dati INAIL EPIWORK ATLLAVORO- Atlante della struttura produttiva in Piemonte e degli infortuni Sistema regionale CITRIX (RUPAR) Rete per la Salute Archivi locali SPRESAL Altro (specificare) Mai - - - Mai - - - Mai - - - Mai - - - Qualche volta EPIDEMIOLOGIA - - Mai - - - - - - - Ambiente RSA - Rapporto stato ambiente SITAD - Sistema informativo territoriale ambientale diffuso Rete per la salute Relazioni Arpa Altro (specificare) Mai - - - Mai - - - EPIDEMIOLOGIA - - EPIDEMIOLOGIA - - - - - - - Qualche volta Qualche volta - Altri flussi Dati ISTAT-ACI Rilevazione incidenti stradali IVG - Aborti Altro (specificare) Qualche volta EPIDEMIOLOGIA Mai - - - - - - - Note: *Periodicità d’uso: mai / qualche volta / frequentemente **Struttura che ne fa uso: indicare la/e struttura/e operativa/e ***Costruzione “immagini descrittive”: indicare se vengono redatte relazioni descrittive (relative agli ultimi 3 anni; eventualmente da acquisire) contenenti le diverse immagini derivanti dall’analisi dei vari indicatori e indicare i destinatari (Decisori interni: Direzione generale/sanitaria, Direttori distretto, Direttore Dipartimento di prevenzione; MMG e PLS; Medici ospedalieri e del territorio; Decisori esterni: Sindaci, assessori; Cittadini competenti; Popolazione in generale o target specifici di popolazione; altre categorie). ****Diffusione informazioni: indicare le modalità di diffusione (Report tematici; Bollettini epidemiologici; Schede informative; Web: siti aziendali o altro; Convegno/seminario/workshop/riunioni programmate di lavoro ecc.; Media: stampa locale/regionale; TV; radio ecc.). 105 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali SCHEDA RICOGNIZIONE STUDI EPIDEMIOLOGICI CONDOTTI NEGLI ULTIMI 3 ANNI A LIVELLO LOCALE Studio segnalato da (nome e Asl di appartenenza): Dott. Gabriele Bagnasco ASLVC Responsabili dello studio: G. Bagnasco, C. Salerno. Titolo: Stime di incidenza oncologica ASLVC. Razionale dello studio: Sospetto di eccesso di incidenza di neoplasie. Obiettivi dello studio: Stimare l’incidenza delle neoplasie più frequenti nel territorio. Fonte dei dati e strumenti di rilevazione: SDO, Registri Struttura di Anatomia patologica, Registri esenzione tickets, Attività Struttura Cure palliative. Tipo di studio (es. descrittivo, caso controllo, longitudinale, trasversale, ecc.): Studio Descrittivo. Area geografica in osservazione: ASL VC Periodo di osservazione: Anni 2002-2005 Popolazione in studio (e criteri di selezione): Popolazione residente ASLVC Variabili determinanti (indipendenti/causali): Variabili di esito (dipendenti): Misure di occorrenza e/o di associazione stimate: SMR 106 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali Risultati principali: Lo studio ha evidenziato un eccesso di incidenza per alcuni tipi di tumore: T. colon-retto e leucemie per entrambi i sessi; T. SNC per le donne, T. vescica e melanomi per gli uomini. Pubblicazioni correlate articoli: Stime di incidenza oncologica nell’ASL di Vercelli 2002-2005; Igiene e sanità pubblica 2009; 65:253-261. report (cartacei, CD-rom, siti internet): poster: contributi per congressi: - 107 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali SCHEDA RICOGNIZIONE STUDI EPIDEMIOLOGICI CONDOTTI NEGLI ULTIMI 3 ANNI A LIVELLO LOCALE Studio segnalato da (nome e Asl di appartenenza): G. Bagnasco ASLVC Responsabili dello studio: E.Uga. Titolo: Allattamento materno nel I ° anno di vita Razionale dello studio: Necessità di sensibilizzare le madri all’allattamento materno; necessità di promuovere l’allattamento materno attraverso la formazione del personale sanitario. Obiettivi dello studio: Verificare la frequenza e durata dell’allattamento materno nella popolazione nel I ° anno di vita del bambino. Fonte dei dati e strumenti di rilevazione: Questionario somministrato alle mamme in occasione delle (prime 3) sedute di vaccinazione. Tipo di studio (es. descrittivo, caso controllo, longitudinale, trasversale, ecc.): Studio descrittivo. Area geografica in osservazione: ASLVC Periodo di osservazione: Popolazione in studio (e criteri di selezione): Tutte le puerpere. Variabili determinanti (indipendenti/causali): Età, Nazionalità della madre, prescrizione latte artificiale. Variabili di esito (dipendenti): Età svezzamento; origine prescrizione latte artificiale. 108 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali Misure di occorrenza e/o di associazione stimate: Età e nazionalità madre/allattamento materno; Consiglio medico/allattamento materno o artificiale; Assunzione latte materno/ assunzione altri liquidi. Risultati principali: - Pubblicazioni correlate Articoli : Assessment of breast feeding rates during compulsory vaccination- Minerva pediatrica 2009. report (cartacei, CD-rom, siti internet): poster: contributi per congressi: - 109 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute ANALISI ORGANIZZATIVA SULLE FUNZIONI DI PROMOZIONE SALUTE ASL VC Comuni: 92 Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 175.032 Atto aziendale Il nuovo atto aziendale riconosce la Promozione ed Educazione alla Salute (PEAS) come struttura? NO Se si indicare la denominazione della struttura: Struttura Operativa Semplice di Promozione ed educazione alla salute (PEAS) Struttura Semplice a valenza dipartimentale di Promozione ed educazione alla salute Altro:Funzione Qual è la collocazione organizzativa della PEAS a livello aziendale? in staff a Direzione del Dipartimento di Prevenzione in staff a Direzione Sanitaria Aziendale in staff a Direzione Generale Aziendale Altro: Prima del riconoscimento della struttura era stato nominato un Referente aziendale? SI Il RePES è: D’Alessandro Aniello nominato dal 2003 con delibera/nota o altro (specificare) N.639 del 09/04/2003 Il RePES svolge la sua funzione a tempo pieno? NO 110 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ Dati di attività 2008 (intervista al RePES dott. D’Alessandro Aniello) Ambiti tematici e priorità per l’anno 2008 Politiche per la salute - Profili e Piani per la salute x Altro: - - Alimentazione x Attività fisica x - Malattie a trasmissione sessuale x Educazione alla contraccezione x Altro: - - Fumo di tabacco x Alcol x Droghe x Dipendenze da gioco x - Genitorialità x Disturbi del comportamento alimentare: Altro - - Incidenti stradali x Incidenti domestici x Infortuni sul lavoro: Altro:- - Doping: Utilizzo inappropriato dei farmaci: - - Neoplasie x Malattie cardiovascolari x Malattie infettive x Altro: - - Sangue x Midollo x - Bambini maltrattati: Abuso dell’infanzia: - Obesità/soprappeso Sessualità Dipendenze-Consumi problematici Benessere- Salute mentale Sicurezza Farmaci Patologie Cultura della donazione Famiglia e infanzia Primo soccorso Servizi per la salute - Consultorio adolescenti x Intercultura x Percorsi assistenziali: Altro: 111 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute Promozione della ricerca nei servizi Adesione a progetti nazionali/regionali/locali (es. Bando di Ricerca Sanitaria finalizzata ecc.): SI indicare quali: - Bando H P 2005; Bando H P 2006 Studio della letteratura esistente ed analisi prove di efficacia (EBP) Ricerca bibliografica e analisi delle informazioni scientifiche sui problemi del territorio (attraverso rassegna critica della letteratura esistente; revisioni sistematiche): SI Uso dei dati di letteratura per la definizione degli interventi: SI Formazione Partecipazione a eventi/convegni/ workshop negli ultimi 3 anni - presentazione relazioni: SI indicare l’evento e il titolo della presentazione: Convegno su incidenti stradali di Borgomanero (23 giugno 2009) poster: SI indicare l’evento e il titolo della presentazione: IUHPE Conference 2008 - Pubblicazioni (ultimi 3 anni) - Viene redatta la Relazione sullo stato di salute dell’ASL? Il RePES viene coinvolto nella stesura? Si 112 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al RePES dott.D’Alessandro Aniello) N. operatori Struttura di appartenenza S.I.S.P. % tempo dedicato Note Responsabile o referente Dirigente medico 30% con incarico funzionale* Altri medici o biologi o psicologi ecc. ASV, IP Amministrativi * indicare la qualifica (es. dirigente medico o altro) e se individuato con delibera aziendale Rete aziendale di supporto: Il RePES è supportato da una “Gruppo aziendale” formale o informale? SI (informale) Componenti della rete: alcuni operatori collaborano all’interno dell’azienda periodicamente su progetti specifici; servizi di appartenenza: Servizio di Psicologia, Servizio per le tossicodipendenze, Servizio Igiene,alimenti e nutrizione, Servizio di Igiene e Sanità Pubblica. Riunioni programmate/tavoli di lavoro o altre modalità: SI tipologia: costituzione di tavoli di lavoro su temi specifici per ogni progetto in atto frequenza degli incontri: in media uno al mese pianificazione attività condivisa: il gruppo di lavoro concerta e definisce gli aspetti organizzativi ed operativi eventuali criticità: difficoltà ad utilizzare un linguaggio comune, difficoltà ad interagire con enti esterni all’ASL Dotazioni strumentali e accesso in rete La struttura ha un indirizzo di posta elettronica dedicato? n. di PC fissi: 1 SI ; n. di PC portatili: 1 Altri strumenti: Accesso in rete: Rete locale SI Web-internet SI Rete Rupar SI Altro - Documentazione Sono disponibili libri, riviste scientifiche, o altri documenti? SI Quali i principali testi a disposizione o altri documenti in formato cartaceo o CD-ROM? Riviste periodiche di programmazione della salute ed epidemiologiche Siti consultati: Frequenza di consultazione DoRS Epicentro-ISS CCM Altro: Regione Piemonte 113 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al RePES dott. D’Alessandro Aniello) Articolazione della funzione su una/più sedi Descrizione: La funzione di PEAS è collocata all’interno del Dipartimento di Prevenzione, presso cui si svolgono, in prevalenza, le riunioni dei gruppi di lavoro multi professionali relativamente ai progetti in atto. 4. SEZIONE COSTI Esiste una specifica allocazione di risorse economiche per le attività aziendali di PEAS? NO Viene utilizzato lo strumento del budget per l’assegnazione delle risorse? NO Indicare le fonti di provenienza delle risorse economiche utilizzate per l’attuazione dei progetti/interventi di PEAS nell’ultimo triennio: X Bando HP 2005 X Bando HP 2006 □ Progetti finanziati con fondi ad hoc (ad es. ricerca sanitaria finalizzata etc) X Fondi PEAS (DD 308/2006; DD 193/2007) □ Fondi provenienti da partner di progetto □ altro Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali della struttura): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.): 114 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute 5. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al RePES dott. D’Alessandro Aniello) Interazioni strutturate/continuative Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza - - - - Evidenza di attività Intra - ASL Servizio di psicologia Servizio igiene alimenti e nutrizione Servizio Igiene e Sanità pubblica Sert, Spresal,Servizio di dermatologia, Servizio di malattie infettive, Servizio di pneumologia, Servizio consultoriale, Servizio socio assistenziale Interventi di tipo formativo- informativo di promozione salute Interventi di tipo formativo- informativo di promozione salute Interventi di tipo formativo- informativo di promozione salute Interventi di tipo formativo- informativo di promozione salute Extra-ASL (enti, associazioni, scuole etc) Scuole (medie inf. e sup.) del territorio Aziendale Associazioni sportive,consorzi socio assistenziali, enti locali Associazioni di cooperazione sociale Interventi di tipo formativo- informativo di promozione salute Interventi di tipo formativo- informativo di promozione salute Interventi di tipo formativo- informativo di promozione salute Occasionali/sporadiche Ente - 115 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute 6. SEZIONE PROGETTI (intervista al RePES Dott. D’Alessandro Aniello) Progetti di iniziativa locale su temi legati alla promozione della salute avviati negli ultimi tre anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto “Sicurezza in festa” – 2008-2009 Problema di salute affrontato Promozione di una guida libera dall’alcol per la prevenzione degli incidenti stradali Ragioni che hanno dato origine al progetto Elevata incidenza di incidenti stradali mortali, in particolare tra giovani adulti alla guida in stato di ebbrezza alcolica Finanziamento Diffondere una cultura della sicurezza sulla strada promuovendo comportamenti di guida liberi dall’alcol e da sostanze psicoattive Sisp, Sert, Servizio di psicologia, Associazioni di volontari Formazione di gruppi di volontari sul tema specifico e sensibilizzazione di fasce di popolazione al problema Regionale Titolo progetto “Sanità senza frontiere” – 2008-2009 Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Utilizzo appropriato dei servizi sociosanitari da parte della popolazione immigrata Difficoltà di accesso ai servizi sociosanitari e ai programmi di prevenzione, diagnosi e cura Migliorare la presa di coscienza del proprio stato di salute della popolazione immigrata. Aiutare gli operatori ad ottimizzare l’incontro con l’ utenza straniera per facilitare l’ eventuale presa in carico Aziendali: Sisp, Dea, Servizio Igiene mentale, Sert, ISI, Consultorio familiare, Servizio socioassistenziale, Servizio di psicologia. Extra aziendali: enti locali, consorzi socioassistenziali, associazioni di volontariato. Formazione di un pool di operatori aziendali, promotori di un approccio assistenziale innovativo verso le popolazioni immigrate Regionale Titolo progetto “Promuovere chi previene” – 2005-2007 Problema di salute affrontato Finanziamento Benessere degli operatori della prevenzione nel proprio luogo di lavoro Incrementare lo stato di benessere psicofisico di operatori che hanno un ruolo istituzionale nel campo della prevenzione Favorire uno stile di vita corretto; ridurre il rischio di traumi ed incidenti stradali; risolvere eventuali problemi psicosociali; (stress, burnout, conflitti) Sisp, Sian, Spresal, Servizio veterinario, Servizio di Medicina legale, RSU Formazione e sensibilizzazione degli operatori su temi specifici (corrette abitudini di vita, problemi organizzativi e psicosociali) Regionale Titolo progetto “Ponte” – 2005-2007 Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Abitudine al fumo di tabacco di ragazzi di età compresa tra i 12 e i 15 anni Diffusione ed incremento del consumo di tabacco in età adolescenziale e relativo impatto negativo sulla salute; età d’ inizio più frequente 12-15 anni Aumentare le conoscenze di giovani studenti sui danni correlati al fumo di tabacco; introdurre e valorizzare modalità didattiche interattive (peer education); favorire lo sviluppo di abilità per resistere alla pressione dei pari Aziendali: Servizio di psicologia; Sert, Servizio di pneumologia. Extra aziendali: scuole medie inferiori e superiori del territorio aziendale Coinvolgimento di genitori ed insegnanti con diffusa presa di coscienza della gravità del problema ; addestramento di gruppi di giovani per la sensibilizzazione di altri coetanei con la conseguente creazione di un circuito virtuale Regionale 116 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto “Porgi una mano, qualcuno ha bisogno di te” - 2006 Sensibilizzazione alla donazione sangue midollo Favorire la diffusione della cultura della donazione Mantenere costante la percentuale di soggetti donatori Aziendali:Servizio trasfusionale Extraaziendali: scuole medie superiori del territorio aziendale,Associazioni di volontariato Sensibilizzazione di potenziali donatori Aziendale “Sessualità e Malattie Sessualmente Trasmesse” A.S.2005/06 Prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili - Aumento della diffusione delle IST nella popolazione - Aumento del contagio HIV tra la popolazione eterosessuale Progetto di Peer Education, prima esperienza di lavoro con questa metodologia e in questo settore dell’ASLVC realizzata da un gruppo di lavoro interdisciplinare creato ad hoc – Sevizio di Psicologia e Dipartimento delle Malattie Infettive. Gli obiettivi sono stati i seguenti: - Incrementare le conoscenze degli studenti sui comportamenti legati alla sessualità e aumentare la loro percezione del rischio delle MST - Incentivare negli insegnanti la capacità di collaborare all’individuazione e all’azione dei fattori di protezione dei comportamenti a rischio degli adolescenti - Stimolare l’appropriazione e l’uso da parte degli studenti di strumenti necessari ad attivare interventi educativi tra pari. Il progetto ha fatto riferimento al metodo della Peer Education sviluppato nel VCO e illustrato da M. Croce e A. Gnemmi e ai metodi della Psicologia di Comunità per le Strategie di empowerment. Per il lavoro con gli adulti al modello psicoanalitico. Le attività sono state : - Somministrazione alle classi quarte delle scuole partecipanti al progetto di un questionario di conoscenza dei comportamenti e degli atteggiamenti in campo sessuale, i cui risultati hanno contribuito a meglio dirigere le fasi successive - Formazione di insegnanti e studenti secondo percorsi separati per renderli in grado di realizzare interventi di Peer Education sulle MST nelle loro scuole - Attuazione di interventi di Peer Education in classi pilota del circuito scolastico Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Servizio di Psicologia- ASLVC Ambulatorio MST- reparto Malattie Infettive ASLVC Scuole medie Superiori Il risultato dei questionari di conoscenza ha evidenziato come il target del progetto fosse, in forme diverse, già attivo sessualmente (81%), che le conoscenze sulle MST fossero imprecise e connotate da pregiudizi nonostante l’auto percezione di essere informati (74%) e che fra coetanei ci si influenzi circa le scelte sessuali (85%). Sono stati organizzati i corsi di Formazione per studenti e insegnanti. Gli studenti sono stati assidui e interessati. Gli insegnanti hanno partecipato in modo diverso, per alcuni più assiduo per altri più saltuario, punto critico è stato inizialmente la diffidenza verso la Peer Education e la “scabrosità” del tema sessualità; in seconda battuta il punto critico è stato mantenere l’interesse nel progetto e portarlo avanti anche nel successivo anno scolastico. Sono stati realizzati tre interventi pilota in altrettanti classi terze sup. La valutazione qualitativa basata sulla riflessione del gruppo dei Peer e del gruppo di lavoro con gli insegnanti ha messo in rilievo il buon andamento degli interventi. La valutazione quantitativa basata sui questionari prepost indica un incremento delle conoscenze relative alle MST ma anche l’azione di pregiudizi resistenti relativi alle modalità di contagio dell’HIV. I questionari adottati non hanno dato indicazioni in merito a cambiamenti comportamentali o negli atteggiamenti relativi alle scelte sessuali. Strumenti: questionario di conoscenza dei comportamenti e degli atteggiamenti in campo sessuale, questionario di valutazione delle conoscenze pre e post intervento, questionario di valutazione del corso di formazione per i Peer Educators. Regionale: 3.000 euro 117 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Nota “PREVENZIONE DELLE IST E DELLE GRAVIDANZE INDESIDERATE” AS 2006/07; 2007/08; 2008/09. PREVENZIONE DELLE INFEZIONI SESSUALMENTE TRASMISSIBILI E DELLE GRAVIDANZE INDESIDERATE - AUMENTO DELLA DIFFUSIONE DELLE IST NELLA POPOLAZIONE - AUMENTO DEL CONTAGIO HIV TRA LA POPOLAZIONE ETEROSESSUALE - AUMENTO DEL TASSO DI GRAVIDANZE IN ETA’ SCOLARE Gli obiettivi sono i seguenti: - incrementare le conoscenze e la percezione del rischio sia delle MST che delle gravidanze indesiderate - aumentare l’accesso da parte degli adolescenti ai Consultori. Il progetto, realizzato dal Servizio di Psicologia in collaborazione con l’Ambulatorio Malattie Sessualmente Trasmissibili dell’Ospedale S. Andrea, utilizza la metodologia della Peer Education, con particolare riferimento al modello sviluppato nel VCO e illustrato da M. Croce e da A. Gnemmi. Inoltre si utilizzano alcune metodologie della Psicologia di Comunità soprattutto per quanto riguarda le strategie di empowerment. Per il lavoro con gli adulti il modello psicoanalitico. Destinatari finali sono adolescenti dai 16 ai 19 anni. Destinatari intermedi sono gli insegnanti. Il setting sono le scuole medie Superiori, il Consultorio e il Servizio di Psicologia. Le attività sono state: - Consolidamento della rete costruita intorno al precedente progetto includendo altre scuole superiori e altri Servizi Sanitari strategici come il Consultorio (Dipartimento di Tutela Materno-Infantile ) e il Sert; - Formazione di un gruppo di progettazione partecipata con i Peer già formati per sviluppare strategie di prevenzione delle IST e delle gravidanze indesiderate (costruzione di materiale informativo); - Realizzazione di un corso di formazione per Peer Educators coinvolgendo come formatori, oltre che psicologi e medici, anche operatori del Consultorio e “vecchi” Peer; - Incontri mensili di “formazione permanente” rivolti agli insegnanti che conducono gli incontri nelle classi superiori; - Incontri con classi terze condotti dai Peer Educators per la parte di riflessione sui comportamenti e dall’insegnante per la parte di trasmissione delle conoscenze. Valutazione attraverso un questionario pre e post; - Consulenze individuali o in piccoli gruppi date a scuola da esperti sulle materie oggetto dell’intervento. Negli Spazi d’Ascolto presenti in ogni scuola e gestiti da operatori ASL è stata presente anche l’ostetrica del Consultorio; - Apertura presso il Consultorio di uno spazio dedicato agli Adolescenti; - Realizzazione di una giornata seminariale rivolta ad operatori, a insegnanti e a genitori in cui si illustra il progetto e i risultati ottenuti. - Servizio di Psicologia -ASLVC - Ambulatorio MST -reparto Malattie Infettive –ASLVC - Consultorio –Dipartimento Donna –Bambino -ASLVC - Sert- ASLVC - Scuole medie Superiori - Apertura di uno Spazio Adolescenti al Consultorio, prima assente - Formazione di tre generazioni di Peer Educators - Realizzazione di un volantino informativo su MST e contraccezione da parte dei Peer Educators con classi terze a cura dei Peers e degli insegnanti formati - Aumento significativo (circa 10% e oltre) delle conoscenze su MST e contraccezione negli studenti delle classi coinvolte - Incremento della percezione del rischio del 5% - Incremento della resistenza alle pressioni esterne Regionale 14.000 euro Il progetto “Prevenzione delle IST e delle gravidanze indesiderate” è terminato per quanto riguarda le attività con le scuole; è in fase di realizzazione la giornata seminariale per dare risalto alle attività svolte. Nel frattempo il gruppo di progettazione dell’ASL VC ha proposto alle scuole un progetto su queste tematiche che prevede oltre alla peer education, anche alcune attività per le classi seconde svolte dagli insegnanti coordinate dalla equipe dell’ASL. Il titolo del nuovo progetto, che raccoglie l’esperienza dei precedenti, sarà “Tu io e l’amore”. 118 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute Titolo progetto “Dica Zerotre” – 2008-2009 Problema di salute affrontato Promozione della salute in area materno-infantile (0-3 anni). Sostegno della genitorialità. Ragioni che hanno dato origine al progetto Consapevolezza dell’importanza delle prime relazioni affettive. Frammentazione e poca visibilità delle varie iniziative in atto a favore dell’ utenza 0-3 anni. Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Richiamare attenzione sulla precocità della vita emotiva; rinforzare capacità genitoriali; promuovere esperienze gruppali; favorire l’accesso ai servizi; costruire continuum di interventi che accompagni l’esperienza genitoriale a partire dalla gravidanza. S.C. Psicologia, Consultori, Ostetricia, Pediatria, Neuropsichiatria Infantile Formazione di gruppi di lavoro aziendale e distrettuale. Avvio di attività di gruppo con mamme e con mamme/bambini. Continuazione collaborazione per i corsi di accompagnamento al parto. Regionale 119 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici ANALISI ORGANIZZATIVA SCREENING ONCOLOGICI SULL’ATTIVITÀ DEGLI Dipartimento interaziendale di Prevenzione secondaria dei Tumori n. 5 AA.SS.LL. VC-BI È stato costituito il Dipartimento Screening? SI (L’Atto Aziendale ASLVC di Vercelli, adottato con Deliberazione del Direttore Generale n. 547 del 28.08.2008, prevede l’istituzione, unitamente all’ASL BI di Biella, del Dipartimento Interaziendale di Prevenzione Secondaria dei Tumori n. 5, la cui costituzione è finalizzata alla realizzazione dei programmi di screening attivati in ambito regionale). Il Direttore è la Dott.ssa Nadia Agostino, nominata con decorrenza dal 01-01-2009. (L’ASL BI, con Deliberazione del Direttore Generale n. 819 del 30.12.2008, ha nominato, con decorrenza 1° gennaio 2009 ed in base alle competenze previste dalla DGR n. 111-3632 del 02.08.2006, il Direttore del Dipartimento Interaziendale. L’ASL di Vercelli, con provvedimento del Direttore Generale n. 920 del 31.12.2008 ha proceduto alla presa d’atto della suddetta nomina ed alla contestuale proposta all’ASL di Biella di individuazione di sostituto del Direttore in caso di sua assenza, al fine di garantire la continuità funzionale del Dipartimento). Struttura di provenienza del Direttore: SOC Assistenza Sanitaria Integrata ASLBI. È presente il regolamento? NO È presente il Comitato di Dipartimento? SI Composizione: Il Comitato Tecnico del Dipartimento è insediato dal Direttore Generale dell’Azienda BI, sede del Dipartimento interaziendale, ed è composto dai Responsabili o loro delegati delle seguenti Strutture, attive nel programma di Screening: − Direttore del Dipartimento di Prevenzione secondaria dei Tumori ASLBI; − Responsabile dell’UVOS ASLVC che sostituisce il Direttore in caso di assenza od impedimento; − Direttore S.O.C. ASI dell’ASL BI; − Direttore S.O.C. Direzione Medica dell’Ospedale di Biella dell’ASL BI; − Direttore Dipartimento Chirurgico dell’Ospedale di Biella dell’ASL BI; − Direttore S.O.C. Anatomia Patologica dell’Ospedale di Biella dell’ASL BI; − Direttore S.O.C. Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Biella dell’ASL BI; − Direttore S.O.C. Radiodiagnostica dell’Ospedale di Biella dell’ASL BI; − Direttore S.O.S.D. Gastroenterologia ed endoscopia diagnostica dell’Ospedale di Biella dell’ASL BI; − Dirigente Amministrativo dell’Ospedale di Biella dell’ASL BI che assume le funzioni di segreteria; − Direttore del Dipartimento Oncologico dell’ASLBI; − Responsabile del Polo Oncologico dell’ASL BI; − un rappresentante della Fondazione Edo Tempia di Biella; − un Medico di Medicina Generale dell’ASL BI e uno dell’ASL VC; 120 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici − Direttori dei Distretti dell’ASL VC e BI; − Direttore della Direzione integrata della Prevenzione; − Direttore S.C. Direzione Medica di Presidio Ospedaliero unico Vercelli - Borgosesia dell’ASL VC; − Direttore Dipartimento Chirurgico dell’ASL VC; − Direttore S.C. Anatomia Patologica dell’ASL VC; − Direttore S.C. Ostetricia Ginecologia dell’ASL VC; − Direttore Dipartimento Radiodiagnostica dell’ASL VC; − Direttore S.C. Oncologia Medica dell’ASL VC; − Direttore S.C. Gastroenterologia dell’ASL VC; − Coordinatore dell’Azienda Capofila del Polo Oncologico di Novara – Vercelli – VCO; − un Rappresentante “Lega Italiana Tumori” di Vercelli; − Coordinatore delle attività consultoriali dell’ASL VC. Il Comitato del Dipartimento si è riunito per la seduta di insediamento in data 22 aprile 2009. 121 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ E INDICATORI Screening del carcinoma mammario Indicatori per la valutazione dello screening del carcinoma mammario Indicatore Inviti /(pop femminile di età 50-69 ossia 24.017 donne) Valore osservato % 56,4% nel 2007 (nel 2008: 79% pari a 19.073 inviti pop 50-69 anni) 41,0% nel 2007 Adesione grezza al test di screening Tempo tra mammografia di screening e registrazione dei referti per i casi negativi Tempo tra mammografia di screening e sessione di approfondimento (nel 2008: 49,44 %) 95% in 21 giorni nel 2007 Standard riferimento Nel corso di due anni si deve essere in grado di invitare l’intera popolazione bersaglio Accettabile: > 50% Desiderabile: > 70% Media regionale % 66,4% nel 2007 (nel 2008: 70,8%) 62,6% nel 2007 (nel 2008: 64%) 90% entro 21 giorni di calendario 70,5% nel 2007 90% entro 28 giorni di calendario 80,8% nel 2007 5,5% nel 2007 (nel 2008: 4,49%) Primo esame di screening: Accettabile: < 7% Desiderabile: < 5% 6,2% nel 2007 6,8% nel 2008 2,5% nel 2007 (nel 2008: 2,19%) Esami successivi di screening: Accettabile: < 5% Desiderabile: < 3% (nel 2008: 97 % in 21 giorni) 91% in 30 giorni nel 2007 (nel 2008: 92,3 % in 30 giorni) Tasso di richiamo Controlli mammografici anticipati (ammissibili solo dopo secondo livello) 3,6% nel 2007 3,9% nel 2008 21,22% nel 2007 (nel 2008: 18,58%) < 1% del totale dei test di primo livello - Screening del cancro della cervice uterina Indicatori per la valutazione dello screening del cancro della cervice uterina Indicatore Valore osservato % 24.978 30.846 26.355 27.119 Numero e proporzione di donne invitate nel corso dell’anno e degli ultimi tre anni Proporzione di Pap-test insoddisfacenti sul totale dei Paptest eseguiti Intervallo tra data del prelievo e 2008 2007 2006 2005 Popolazione target annua 32.251 77% 80% 95% 87% Proporzione di adesione all’invito (Numero di donne presentate per il prelievo/Numero di donne invitate nello stesso periodo) nel 2007 nel nel nel nel nel nel nel nel 2008 2007 2006 2005 35,41% nel 2007 37,89% nel 2008 Standard riferimento Nel corso di tre anni si deve essere in grado di invitare l’intera popolazione bersaglio. Ogni anno deve essere invitato 1/3 della popolazione bersaglio Accettabile: Torino ≥ 30% Resto del Piemonte ≥ 40% Ottimale: Torino: ≥ 50% Resto del Piemonte ≥ 60% Media regionale % 97% nel 2008 98 % nel 2007 90 % nel 2006 80 % nel 2005 42,9%nel 2007 42,9% nel 2008 1,91% nel 2007 2,69% nel 2008 80,83% in 21 giorni nel 2007 Accettabile: < 5% Ottimale: < 3% Accettabile: 80% entro 30 giorni di 122 3,44% nel 2007 62% in 21 giorni nel Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici calendario dalla data di ricezione dello striscio; 100% entro 45 giorni data di refertazione (in giorni) 98,09 % in 30 giorni nel 2007 79% in 30 giorni nel 2008 Distribuzione delle diagnosi citologiche di primo livello (Devono essere inclusi solo i test eseguiti all’interno del programma organizzato) Valore predittivo positivo del citologico di primo livello Proporzione di donne con indicazione a ripetere la citologia 73% in 30 giorni nel 2008 2,83% nel 2007 Accettabile: ≤ 5% Ottimale: ≤ 3,5% 2,45% nel 2008 83,02 % negativo 12,99 %modificazioni reattive 0,98 ASCUS/AGCUS 0,90 LSIL 0,19 HSIL 0,01 CTM nel 2008: 71,07 % negativo 24,42 % modificazioni reattive 0,95 ASCUS/AGCUS 0,69 LSIL 0,17 HSIL 0,01 CTM 18,9% nel 2007 83% in 30 giorni nel 2007 Ottimale: 80% entro 21 giorni 100% entro 30 giorni 71,32% in 21 giorni nel 2008 Proporzione di donne invitate ad accertamento colposcopico tra quelle sottoposte a test di primo livello all’interno del programma organizzato 2007 Al momento non è indicato uno standard, ma l’indicatore deve comunque essere calcolato 2,0% nel 2007 - Accettabile: ≥ 10% di CIN II+ per le inviate in colposcopia per ASC-US+ 17,2% nel 2007 19 % nel 2008 11% nel 2007 Ottimale: ≥ 15% di CIN II+ per le inviate in colposcopia per ASC-US+ Accettabile: ≤ 15% Ottimale: ≤ 8% 7,8% nel 2007 9,7% nel 2008 Screening del carcinoma del colon-retto Indicatori per la valutazione dello screening del carcinoma del colon-retto Indicatore Numero e proporzione di persone invitate nel corso dell’anno Denominatore: Per il programma FS = coorte dei 58 anni Per il programma FOBT = metà della popolazione eleggibile (59-69 anni, incluse le persone non aderenti alla FS che hanno optato per il FOBT) Numeratore: persone invitate (escluse lettere inesitate) Valore osservato % Standard riferimento Nel 2007: FS = 58% FOBT = 33% Media regionale % Nel 2007: FS = 46,7% FOBT = 15,4% Accettabile: ≥ 80% Desiderabile: ≥ 90% Nel 2008: FS = 50,9% FOBT = 50% 123 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici FS Accettabile: ≥ 30% Desiderabile: > 50% Partecipazione (proporzione di soggetti invitati che aderiscono all’invito) Denominatore: persone invitate (escluse lettere inesitate) Numeratore: persone che effettuano l’esame proposto FOBT (Non aderenti DS) Accettabile: ≥ 10% Desiderabile: > 15% Nel 2007: FS = 21% FOBT = 21,3% FS + SCAMBIO Accettabile: ≥ 35% Desiderabile: > 50% Nel 2007: FS = 24,5 % FOBT = 27% FOBT (59-69 anni) Accettabile: ≥ 35% Desiderabile: > 50% Refertazione: tempo intercorso tra riconsegna del test e invio dell’esito negativo Nel 2007: 60,4% entro 30 gg Tempi di attesa FOBT Tempi di attesa FS (Intervallo tra indicazione alla colonscopia ed esecuzione dell’esame) Accettabile: ≥ 90% entro 21 giorni Desiderabile: ≥ 90% entro 15 giorni Attesa colonscopia: intervallo tra comunicazione dell’esito positivo ed esecuzione della colonscopia Il dato è unico per i due programmi Indicatore Adesione all’indicazione di effettuare il II livello Proporzione di soggetti invitati ad effettuare una colonscopia che eseguono l’esame (sia nei centri di riferimento che in servizi da loro scelti) Valore osservato % Standard riferimento Il dato è unico per i due programmi Media regionale % FS Accettabile: ≥ 90% Desiderabile: ≥ 95% Nel 2007: 94,3% FOBT Accettabile: ≥ 85% Desiderabile: ≥ 90% Denominatore: persone invitate ad effettuare una colonscopia Numeratore: persone che effettuano l’esame Tasso di completamento della sigmoidoscopia Proporzione di esami in cui viene superato il giunto sigma-discendente con visualizzazione del discendente e con qualità della preparazione adeguata (ottimale o meno che ottimale) Accettabile: ≥ 90% entro 28 giorni Desiderabile: ≥ 90% entro 21 giorni Accettabile: ≥ 90% entro 28 giorni Desiderabile: ≥ 90% entro 21 giorni Nel 2007: 49% entro 30 gg Accettabile: > 85% Desiderabile: > 90% Nel 2007: 88% Nel 2007: 86,3% Nel 2007: 88% Denominatore: persone che effettuano una sigmoidoscopia Numeratore: esami completi Tasso di completamento della colonscopia Proporzione di colonscopie di II livello in cui viene raggiunto il cieco Denominatore: persone che effettuano una colonscopia Accettabile: > 85% Desiderabile: > 90% Nel 2007: 92% Numeratore: esami completi (raggiungimento cieco) 124 Nel 2007: 91,5% Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista Responsabile UVOS ASLVC dott.ssa Niccoletta Lorenzini) Composizione UVOS* Qualifica N. operatori % tempo dedicato Dirigenti medici 1 100% Dirigente sanitario non medico IP** 1 Tempo parziale 1 100% Amministrativi*** 2 100% 2 100% Struttura di appartenenza Organizzazione servizi sanitari di base SOSD UVOS ASLVC ASLBI Fondazione Edo Tempia di Biella UVOS ASLVC Note Responsabile Struttura Semplice a valenza dipartimentale Esperto in valutazione epidemiologica Fondazione Edo Tempia di Biella (convenzione dipartimentale) Fondazione Tempia di Biella Fondazione Tempia di Biella (convenzione dipartimentale) *L’attività di coordinamento e di organizzazione viene valutata complessivamente all’interno dell’UVOS e non suddivisa tra i singoli ambiti di screening. La Direzione del Dipartimento è stata descritta vedi pag1. ** Il personale infermieristico della Fondazione Tempia di Biella svolge attività di assistenza agli esami di I e II livello nell’ambito del programma di screening del colon. *** Gli amministrativi della SOSD UVOS gestiscono anche l’inserimento dati delle strutture di I e II livello che erogano le prestazioni per i tre programmi di screening. Personale dedicato Carcinoma mammario Qualifica Struttura di appartenenza S.C. Radiologia ASLVC Compiti di refertazione e sedute di II livello S.C. Radiologia ASLBI Compiti di refertazione e sedute di II livello N. operatori % tempo dedicato 2 60% 2 4 60% 100% Unità mobili 1 100% S.C. Radiologia ASLVC N. operatori % tempo dedicato Dirigenti medici TSRM- Tecnico sanitario di radiologia medica Note Cervice uterina Qualifica Dirigenti medici 1 Struttura di appartenenza S.C Anatomia Patologica ASLVC Note Compiti di refertazione di I livello Non quantificabile perché non dedicati 1 2 S.C Anatomia Patologica ASLBI Compiti di refertazione di I livello S.C Ginecologia ASLVC (Vercelli e Borgosesia) Sedute di II livello e colposcopia S.C Ginecologia ASLBI Unità mobile ASLVC (1unità ) Sedute di II livello e colposcopia Non quantificabile perché non dedicati Ostetriche 2 1 100% 125 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici 2 100% Unità mobile ASLBI (2 unità) 1 100% Consultori ASLVC N. operatori % tempo dedicato Colon-retto Qualifica Dirigenti medici 1 Struttura di appartenenza S.C. Endoscopia ASLVC Non quantificabile perché non dedicati S.S Endoscopia ASLBI 1 IP 1 Non quantificabile perché non dedicato S.C. Endoscopia ASLVC Note Esami di I livello ( sigmoidoscopia flessibile) e II livello (colonscopia totale) per SF e FOBT Esami di I livello (sigmoidoscopia flessibile) e II livello (colonscopia totale) per SF e FOBT Assistenza agli esami di I e II livello per screening colon Dotazioni strumentali/procedurali Hardware e software sufficienti e adeguati? SI Eventuali criticità: La 1° versione del Data Warehouse non è più utilizzabile perché non più aggiornata. La 2° versione è aggiornata ma non è completa di calcolo degli indicatori previsti dalla DGR 111- 3632 del 02.08.2006. 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE Indicare l’organizzazione sul territorio (centri di prelievo e di esecuzione analisi, centri di secondo livello, articolazione della funzione su una/più sedi): Screening mammografico: Sono presenti: 4 unità mobili per attività di I livello (una per distretti di: Vercelli - Santhià; Valsesia; Biella; Cossato) e una unità fissa per attività di I livello per la città di Vercelli. 2 centri di refertazione presso le S.C. di Radiologia delle AASSLL VC e BI. 2 centri di II livello per la positività al test di screening presso le S.C. di Radiologia delle AASSLL VC e BI. Nota: E’opportuno precisare che per ogni distretto sono previste da parte delle unità mobili più soste (in più Comuni). Screening cervice uterina: Sono presenti: 3 unità mobili per attività di I livello (1 nel distretto di Biella e 1 nel distretto di Cossato; 1 per ASL VC interessando il distretto della Valsesia e tutti i Comuni del distretto di Vercelli non coperti dalle unità fisse consultoriali) e 3 unità fisse consultoriali per attività di I livello per Vercelli, Santhià e Cigliano. 2 centri di refertazione presso le S.C. di Anatomia Patologica delle AASSLL VC e BI. 126 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici 3 centri di II livello (colposcopie) per la positività al test di screening presso le S.C. di Ginecologia delle AASSLL VC (sedi Vercelli e Borgosesia) e BI. Screening colon retto: SF - Sigmoidoscopia flessibile La distribuzione del clisma per la preparazione intestinale per la sigmoidoscopia flessibile avviene attraverso le Farmacie territoriali, convenzionate nell’ambito del Progetto regionale Farmacia Amica, le quali vengono approvvigionate dalla S.O.S.D UVOS sia per quanto riguarda i clisteri che per il materiale informativo. 2 centri per attività di I e II livello presso le Strutture di Endoscopia digestiva delle AASSLL VC e BI. FOBT – Fecal occult blood test (Ricerca del sangue occulto nelle feci) La distribuzione delle provette per la raccolta del campione con relativo materiale illustrativo è a cura delle Farmacie territoriali, convenzionate nell’ambito del Progetto regionale Farmacia Amica, le quali vengono approvvigionate dalla S.O.S.D. UVOS sia per quanto riguarda le provette che per il materiale informativo. La raccolta dei campioni avviene in 20 punti territoriali; dai punti di raccolta attivi i campioni vengono trasportati giornalmente nei due punti di stoccaggio (frigorifero) presenti uno presso l’Ospedale di Vercelli e l’altro presso la Fondazione Tempia di Biella. Dai punti di stoccaggio settimanalmente i campioni vengono trasferiti nel Laboratorio di Collegno per la lettura. Il materiale per la preparazione intestinale per la colonscopia, esame di II livello per entrambi i sopracitati programmi di screening, e le informazioni per la suddetta preparazione sono a carico del personale della S.O.S.D UVOS. La colonscopia viene effettuata presso le Strutture di Endoscopia digestiva delle AASSLL VC e BI. 4. SEZIONE COSTI Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del servizio): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.): - 127 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici 5. SEZIONE PROCEDURE Principali protocolli / procedure utilizzati Attività Le attività previste nell’ambito dei tre programmi di screening regionale vengono eseguite nel Dipartimento interaziendale di prevenzione secondaria dei tumori ASLBI-VC secondo il protocollo contenuto nella DGR a seguire citata. Per le attività relative allo Screening della cervice uterina e della mammella sono previste ulteriori “linee guida”interne. Protocollo presente/assente Il protocollo è contenuto nella DGR 111-3236 del 2006 che include altresì importanti riferimenti di letteratura nazionale ed internazionale in materia. Per le attività prima citate si è ritenuto opportuno redigere alcune “Procedure intradipartimentali” e definire una modulistica unificata. Moduli/check list utilizzate: sì/no Modulistica unificata per screening della cervice uterina e della mammella. 6. SEZIONE INTERAZIONI Interazioni strutturate/continuative Intra-servizi Dipartimento di prevenzione secondaria dei tumori ASLVC BI Evidenza di attività S.C Radiologia ASL VC Esecuzione esame; Compiti di refertazione e sedute II livello per screening carcinoma mammario. S.C. Radiologia ASLBI Compiti di refertazione e sedute II livello per screening carcinoma mammario. S.C Anatomia patologica ASLVC Compiti di refertazione di I livello per screening carcinoma cervice uterina. S.C Anatomia patologica ASLBI Compiti di refertazione di I livello per screening carcinoma cervice uterina. S.C Ginecologia ASLVC (Vercelli e Borgosesia) Sedute di II livello e colposcopia per screening carcinoma cervice uterina Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza Obiettivi Comuni Aziendali Difficoltà di entrare in un sistema operativo così organizzato e nello stesso tempo rigido. Non quantificabile perché non dedicati Sviluppo di alleanze e Sinergie 128 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici S.C Ginecologia ASLBI Consultori ASLVC Sedute di II livello e colposcopia per screening carcinoma cervice uterina Attività I livello per screening carcinoma cervice uterina S.C. Endoscopia ASLVC Esami di I livello (SF) e II livello (colonscopia totale) per SF e FOBT S.C. Endoscopia ASLBI Esami di I livello (SF) e II livello (colonscopia totale) per SF e FOBT Direzione Distretti ASLVC –BI; MMG ASLVC BI; CUP ASL VC BI Extra-servizi Dipartimento di prevenzione secondaria dei tumori ASLVC BI CPO CSI Fondazione Tempia Lega Tumori Farmacie territoriali Controlli di qualità grazie a una buona raccolta dati Non quantificabile perché non dedicati Formazione annuale La prevenzione viene penalizzata rispetto alla diagnostica-clinica Collaborazione per organizzazione del lavoro“piano di riconversione a screening organizzato” Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Attività di coordinamento dei programmi regionali di screening, supervisione/controllo e valutazione; Incontri verbalizzati mensili di coordinamento col CPO (es. riunioni sulla mammografia digitale). Non quantificabile. Supporto continuo sulla parte organizzativa; aggiornamento scientifico/formazione; valutazione della qualità. Attività di formazione continua ed assistenza sui programmi software Partecipazione e sostegno al programma per Biella Partecipazione come associazione Partecipazione al Progetto regionale Farmacia amica (vedi sez. organizzazione) Punti di debolezza - Non quantificabile. - Attività di formazione continua ed assistenza sui programmi software. Sostegno al programma per Biella Sinergia - Commento: Si segnala altresì che su richiesta del CPO Piemonte, la Responsabile UVOS ASLVC collabora a seguito dell’esperienza maturata relativa al Progetto sperimentale di Vercelli alla redazione di un Documento regionale sull’applicazione della DGR 111-3632 del 2006. 129 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici Interazioni occasionali/sporadiche Intra-servizi Dipartimento di prevenzione secondaria dei tumori ASLVC BI Evidenza di attività - Ore totali/anno impegnate - Extra-servizi Dipartimento di prevenzione secondaria dei tumori ASLVC BI Evidenza di attività Sindaci Contributo per organizzazione e posizionamento unità mobili in prossimità di strutture fisse da utilizzare come sale d’attesa Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di forza Punti di debolezza Punti di debolezza Azione di supporto 7. SEZIONE PROGETTI Titolo progetto Progetto di riorganizzazione delle modalità di erogazione delle prestazioni di prevenzione all’interno del programma regionale di screening per cancro alla cervice uterina. Problema di salute affrontato Nel 2006, quando è stata approvata la DGR 111-3632, nell’ambito del programma di screening citologico, presso l’ASL di VC si registrava, in particolare rispetto agli anni precedenti, una diminuzione della copertura e dell’adesione. Tra le principali cause della diminuzione ed adesione al programma: - scarsa disponibilità oraria del personale ostetrico: poche ore /settimana, distribuite in larga parte al mattino; - esiguo numero delle unità di prelievo: 4 su tutto il territorio; - erogazione capillare delle prestazioni di prevenzione in sedi ambulatoriali (in modo particolare nel D. di Borgosesia, dove l’attività di prevenzione citologica veniva erogata per il 33% negli ambulatori consultoriali, per il 16% nelle stesse sedi con orari diversi attraverso il programma regionale di screening e per il 51% in ospedale, presso l’ambulatorio divisionale). Ragioni che hanno dato origine al progetto Inoltre va precisato che la Regione Piemonte, con la DGR 111-3632 del 2006 introduce profonde innovazioni sull’attività di prevenzione secondaria dei tumori, tra cui l’assorbimento dello screening spontaneo ed il superamento del doppio regime di erogazione delle prestazioni. La stessa DGR invita le ASL a presentare un piano di riconversione delle modalità di erogazione dei test di screening all’interno del programma organizzato affinché tutti gli esami preventivi, impropriamente, erogati attraverso i canali della clinica ambulatoriale, vengano ricondotti ai percorsi dello screening organizzato, con i criteri e la periodicità previsti. Alla luce di quanto prima esposto, il Dipartimento di prevenzione secondaria dei tumori ASLVC-BI ha predisposto un progetto individuando: Obiettivi Obiettivi, strategie e azioni a. raggiungimento con invito attivo di tutta la popolazione target e mantenimento del pieno regime d’invito b. superamento del doppio regime e assorbimento dello screening spontaneo c. informazione e formazione dei medici prescrittori e specialisti ambulatoriali. Strategie a. adeguamento della capacità di erogazione delle prestazioni di screening 130 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici b. corretta attività prescrittiva c. contestuale azzeramento dell’attività di prevenzione spontanea ambulatoriale, dietro prescrizione medica d. ampia informazione all’utenza per una partecipazione consapevole al programma ed un corretto utilizzo delle prestazioni offerte Le principali azioni sono state: • nel 2007: adeguamento della capacità di erogazione delle prestazioni di screening conseguente ad incremento delle unità di 1° livello (reso possibile dall’adozione di unità mobili ad integrazione delle unità fisse già esistenti sul territorio e la presenza di personale dedicato); • nel 2008: costituzione di un gruppo di lavoro i cui componenti ospedalieri e territoriali (responsabile UVOS, responsabile CUP, medico direzione di presidio, direttore radiologia, direttore di distretto, ginecologo consultoriale, MMG), individuati per definire modalità e tempi della completa integrazione dell’attività di prevenzione spontanea, nei programmi regionali di screening, hanno partecipato a diversi incontri. • nel 2009: le nuove procedure sono state adottate (a partire dal 1 gennaio 2009). Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) UVOS ASL VC-BI, CUP, Direzione sanitaria di presidio, S.C.Anatomia patologica, Direzione di Distretto, Ambulatorio di Ginecologia consultoriale, MMG, Sindaci di distretto Azioni migliorative derivanti dalla riorganizzazione: capillarità nell’erogazione delle prestazioni; attuazione del programma in modo uniforme su tutta l’ASL; mantenimento dei volumi di attività media annua, nonostante l’interruzione dell’attività per oltre due mesi presso il consultorio di VC e la riduzione dell’attività per il progressivo allungamento dei tempi di refertazione verificatosi nel 2° semestre 2008; miglioramento dell’adesione nel 2008, passata dallo storico 28% a circa 34%. Criticità Risultati conseguiti L’adozione delle nuove modalità organizzative in base alle quali non possono essere prescritti esami di prevenzione ma solo esami clinici, crea situazioni discriminanti riguardo al regime di presa in carico di: assistite che provengono da altre ASL o da zone di confine tra ASL, dove ancora non è applicata la DGR 111; assistite non ricompresse nelle fasce di età da screening. Ricadute attese totale copertura della popolazione target; totale cessazione delle prescrizioni mediche inappropriate; valore di adesione al programma tra il 40% ed il 60%: valore minimo accettabile e massimo ottimale previsti dalla DGR. Finanziamento nessuno Titolo progetto Progetto di riorganizzazione delle modalità di erogazione delle prestazioni di prevenzione all’interno del programma regionale di screening per cancro mammella. Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto I risultati dell’adesione al programma di screening per cancro mammella presso l’ASL di VC, risultavano non soddisfacenti. Tra le principali cause: a. assenza di personale dedicato; b. esiguo numero delle unità di I livello (2 unità per 3 gg/sett). Con l’approvazione della DGR 111-3632, la Regione Piemonte ha introdotto, come già citato precedentemente, profonde innovazioni sull’attività di prevenzione secondaria dei tumori, tra cui l’assorbimento dello screening spontaneo e la sua riconversione nello screening organizzato. L’ASL VC pertanto, così come da indicazioni regionali, ha presentato un piano di riconversione delle modalità di erogazione dei test di screening all’interno del programma organizzato affinché tutti gli esami preventivi, impropriamente erogati attraverso i canali della clinica ambulatoriale, siano ricondotti ai percorsi dello screening organizzato, con i criteri e la periodicità previsti. 131 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici Alla luce di quanto prima esposto, il Dipartimento di prevenzione secondaria dei tumori ASLVC-BI ha predisposto un piano che indica come obiettivo principale: l’assorbimento dello screening spontaneo e la sua riconversione nello screening organizzato. Strategie a. adeguamento della capacità di erogazione delle prestazioni di screening; b. corretta attività prescrittiva (vale a dire riservata alla MX clinica); c. contestuale azzeramento dell’attività di prevenzione spontanea ambulatoriale, dietro prescrizione medica attraverso la non accettazione al Cup delle impegnative inappropriate e la non assegnazione della prenotazione. Le principali azioni sono state: Obiettivo, strategie e azioni • nel 2007: adeguamento della capacità di erogazione delle prestazioni di screening con aumento delle unità di 1° livello (reso possibile dall’adozione di unità mobili ad integrazione delle unità fisse già esistenti sul territorio e la presenza di personale dedicato. Incremento da 2 a 19 unità di 1° livello). Alcune criticità: interruzione dell’attività da maggio a settembre e poi ripresa a ritmo ridotto fino alla fine dell’anno per mancanza dei TSRM; non accettazione dell’u.m. soprattutto nella città di VC dove abbiamo dovuto riaprire l’unità fissa; la non compatibilità tra il criterio di assegnazione degli appuntamenti a round successivi del software del CSI ed i cambiamenti organizzativi intervenuti nell’ASL di VC. • Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) nel 2008: costituzione di un gruppo di lavoro i cui componenti ospedalieri e territoriali, (responsabile UVOS, responsabile CUP, medico direzione di presidio, direttore radiologia, direttore di distretto, ginecologo consultoriale, MMG), hanno definito nel corso di diversi incontri modalità e tempi della completa integrazione dell’attività di prevenzione spontanea, nei programmi regionali di screening. nel 2009: le nuove procedure sono state adottate (a partire dal 1 gennaio 2009). UVOS ASL VC-BI, CUP, Direzione sanitaria di presidio, S.C. Radiologia, Direzione di Distretto, Ambulatorio di Ginecologia consultoriale, MMG, Sindaci di distretto. Azioni migliorative derivanti dalla riorganizzazione: capillarità nell’erogazione delle prestazioni attuazione del programma in modo uniforme su tutta l’ASL miglioramento copertura (n ° inviti 6.659 nel 2007, 8.159 nel 2008, 5.300 aprile 2009) n ° eseguiti 2.557, 3.345, 2.585 adesione 0,38 – 0,41 – 0,49 ampliamento fasce di età Criticità - MMG continuano a prescrivere MX di prevenzione Risultati conseguiti L’adozione delle nuove modalità organizzative in base alle quali non possono essere prescritti esami di prevenzione ma solo esami clinici, crea situazioni discriminanti riguardo al regime di presa in carico di: assistite residenti e assistite che provengono da altre ASL o da zone di confine tra ASL, dove ancora non è applicata la DGR 111-3632; assistite non ricomprese nelle fasce di età da screening. La prescrizione da parte dei MMG non è consentita con finalità di prevenzione secondaria dei tumori, ma è consentita in presenza di un sospetto diagnostico che deve essere indicato in modo inequivocabile. A scopo solo indicativo, per evitare formule generiche, fermo restando l’autonomia del giudizio clinico e della prescrizione, sono state previste alcune formulazioni. Le impegnative devono inoltre indicare sempre la categoria dell’urgenza perché questo consente la corretta assegnazione della prenotazione, infatti le stesse formulazioni se possono essere differibili o programmabili vengono indirizzate in “Prevenzione Serena”. Azioni future Finanziamento - proseguire sulla strada intrapresa - rinforzo comunicazione MMG e CUP - valutazione situazioni non coerenti con risultati attesi nessuno 132 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEI DIPARTIMENTI DELLE DIPENDENZE ASL VC Comuni: 92 Popolazione al 31.12.2007(BDDE): 175.032 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITA’ Dati di attività 2008 (dalle relazioni di attività) Sede di Vercelli • • • • • • • Attività all’interno delle scuole medie (attività CIC): ♦ n° 277 studenti incontrati in consultazione individuale per un totale di n° 408 colloqui (alcuni studenti sono tornati più volte). ♦ n°13 interventi nelle classi (circa 22 studenti per classe). Progetto In-Dipendenti: partecipazione a n°12 conferenze sui rischi nell’uso di sostanze; circa 800 ragazzi incontrati. Progetto Pollicino (contrasto al tabagismo): n°3 Peer che hanno effettuato 3 incontri in classi di prima superiore. Progetto MST e gravidanze indesiderate (collaborazione con SOC Psicologia che ha gestito i Peer ed organizzato gli incontri nelle classi). I peer coinvolti sono stati 13 e 11 le classi dove sono intervenuti (per un totale di circa 130 ragazzi incontrati). Progetto Sicurezza in Festa n°9 uscite (2008/09). Il progetto ha previsto numerosi incontri tra i servizi che hanno collaborato, giornate di formazione per gli operatori e giornate formative rivolte ai volontari che hanno preso parte al progetto. Progetto GAP (gioco d’azzardo patologico). Progetto “Così la pensano tutti” in collaborazione con la Prefettura. Sede di Borgosesia • Attività all’interno delle scuole medie superiori (attività CIC): ♦ n°139 colloqui (alcuni studenti sono tornati più volte). ♦ n°5 interventi nelle classi (circa 22 studenti per classe). • Progetto Pollicino (contrasto al tabagismo): circa 15 Peer + classi terze medie sensibilizzate (manca dato). • Progetto MST e gravidanze indesiderate (collaborazione con SOC Psicologia che ha gestito i Peer ed organizzato gli incontri nelle classi). • Progetto Sicurezza in Festa n° 8 uscite (2008/09). Il progetto ha previsto numerosi • • incontri tra i servizi che hanno collaborato, giornate di formazione per gli operatori e giornate formative rivolte ai volontari che hanno preso parte al progetto. Progetto “Così la pensano tutti” in collaborazione con la Prefettura. Gruppo genitori (figli adolescenti) a cadenza quindicinale volto a trattare i temi della adolescenza dell’affettività, della crescita, e dell’autonomia. 133 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze Tale attività è la prosecuzione del Progetto Comunicare con il Cuore che era stato finanziato dalla Regione Piemonte sul Fondo Nazionale Lotta alla Droga. % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura Dott. Vittorio Petrino): Dato non rilevabile 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al direttore del Dipartimento delle Dipendenze Dott. Vittorio Petrino) Personale dedicato alla prevenzione: esiste un’equipe dedicata? Gli operatori coinvolti sono organizzati in mini equipe in relazione alla area di intervento o a progetti specifici. Sede di Vercelli n. operatori medici Educatore prof. % tempo dedicato alla prevenzione Note % tempo dedicato alla prevenzione Note 1 Medico 2 Educatori Professionali (1 con funzioni di referenza del DPD) 1 Psicologo 1 Infermiere Professionale 1 Assistente Sociale Psicologi IP Altri operatori (es. amministrativi) Sede di Borgosesia n. operatori medici Educatore prof. Psicologi IP Altri operatori amministrativi) (es. 1 Medico 2 Educatori Professionali 2 Psicologi 3 Assistenti Sociali Dotazioni strumentali / procedurali Hardware e software sufficienti ed adeguati: NO Eventuali criticità: Presenza di PC molto vecchi, poche connessioni ad internet, impossibilità ad utilizzare alcuni siti (si è provveduto a richiedere un intervento). Per la documentazione sono disponibili libri e riviste (indicare i principali testi a disposizione): Nota: Non sono disponibili libri e riviste per la documentazione (il materiale di lettura è personale). 134 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al direttore del Dipartimento delle Dipendenze Dott. Vittorio Petrino) Articolazione della funzione su una/più sedi Descrizione: Le attività descritte si articolano nelle due sedi Vercelli e Borgosesia. Ambulatori /sportelli informativi Sedi/orari: Le attività CIC prevedono sportelli di ascolto all’interno degli Istituti Superiori con i quali si è stipulato un protocollo di intesa. All’interno di queste scuole, a Borgosesia, si è attivato lo spazio per una consultazione con una ostetrica sui temi della sessualità. 4. SEZIONE COSTI (intervista al direttore del Dipartimento delle Dipendenze Dott. Vittorio Petrino) Costi della funzione/100.000 abitanti ( % risorse destinate alla funzione /costi totali del servizio): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazione di funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali , ricerca finalizzata, ecc): - 5. SEZIONE PROCEDURE (intervista al direttore del Dipartimento delle Dipendenze Dott. Vittorio Petrino) Esistono procedure relative ad attività di prevenzione, consolidate, che si ripetono negli anni in edizioni successive? Ambito di intervento - Scuole medie e superiori (CIC +altri Progetti) - Feste e Sagre (Progetto Sicurezza in Festa; Progetto GAP) Protocolli di collaborazione Da oltre 10 anni si stipulano protocolli per i Centri di Informazione e Consulenza (CIC) con le Scuole Medie Superiori (9 a Vercelli e 6 a Borgosesia) per dare continuità a una competenza specifica dei DPD (previsti dalla 309/90). Altre collaborazioni sono previste su Progetti di Quadrante (Progetto Sicurezza in Festa; Progetto Channels etc) e su progetti aziendali in particolare con la SOC di Psicologia. 135 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze 6. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al direttore del Dipartimento delle Dipendenze Dott. Vittorio Petrino) Rete intra ASL Reparto Malattie Infettive di riferimento Ospedale Riunito di Vercelli Quali rapporti di collaborazione intercorrono (oltre agli adempimenti relativi alla segnalazione)? Progetti comuni: SI. Progetto MST e Progetto prevenzione gravidanze indesiderate Consulenza reciproca informale: Consulenza a richiesta: Riunioni periodiche: Eventuali criticità: - Reparto Ospedaliero Ostetricia e ginecologia e Consultorio Quali rapporti di collaborazione intercorrono (oltre agli adempimenti relativi alla segnalazione)? Progetti comuni: SI. Progetto MST e Progetto prevenzione gravidanze indesiderate Consulenza reciproca informale: Consulenza a richiesta: Riunioni periodiche: Eventuali criticità: - Reparto Ospedaliero Rianimazione Quali rapporti di collaborazione intercorrono (oltre agli adempimenti relativi alla segnalazione)? Progetti comuni: SI. Progetto In-Dipendenti Consulenza reciproca informale: Consulenza a richiesta: Riunioni periodiche: SI Eventuali criticità: - Direzione sanitaria ASL VC Quali rapporti di collaborazione intercorrono (oltre agli adempimenti relativi alla segnalazione)? Progetti comuni: NO Riunioni periodiche: SI Eventuali criticità: - Servizi del Dipartimento di prevenzione Quali rapporti di collaborazione intercorrono (oltre agli adempimenti relativi alla segnalazione)? Progetti comuni: SI. Progetto Sicurezza in festa Consulenza reciproca informale: Consulenza a richiesta: Riunioni periodiche: SI Eventuali criticità: 136 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze Rete tra ASL N. e descrizione ASL in rete - Rete delle quattro AASSLL del nord est con Novara, Biella e VCO Quali rapporti di collaborazione intercorrono? Progetti comuni: SI. “Progetto Sicurezza in festa” Riunioni periodiche: SI Eventuali criticità: Rete territoriale Soggetti pubblici • Enti locali: Provincia, Comune di Vercelli, MIUR Ufficio Scolastico Provinciale, Scuole (Progetto In- Dipendenti), Prefettura. • Istituzioni (es. Scuole di vario grado, Università) Soggetti Privati: • Associazioni: Croce Rossa; Volontari del Soccorso (Progetto Sicurezza in Festa) 7. SEZIONE PROGETTI (indicare i progetti con contenuto di prevenzione) (intervista al direttore del Dipartimento delle Dipendenze Dott. Vittorio Petrino) Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento CIC (Centri di Informazione e Consulenza) Promozione alla salute in senso lato. DPR 309/90 Prevenzione di comportamenti disfunzionali negli studenti degli Istituti Superiore attraverso la creazione di spazi di riflessione. Dipartimento Dipendenze; SC Psicologia ASL; Istituti Superiori del territorio ASL Collaborazione da oltre 10 anni con le scuole attraverso Protocolli d’intesa specifici. Aumento della consapevolezza negli adolescenti della responsabilità al benessere personale attraverso ascolto, riflessione, informazione, educazione. ASL (attraverso il lavoro degli operatori appartenenti ai Servizi competenti) Progetto Pollicino Contrasto al tabagismo negli adolescenti Aumento del fenomeno tra i giovani Creare riflessione e aumento di consapevolezza su un comportamento a rischio per la salute. SC Psicologia ASL; Dipartimento Dipendenze; reparto Pneumologia ADL, scuole medie inferiori ed Istituti superiori. Costituzione di gruppi di adolescenti con funzioni di Peer con ruolo attivo, di sensibilizzazione dei pari, nel progetto. Creazione rete tra le strutture citate. Aumento della consapevolezza al problema di salute rilevato attraverso questionari pre- post. Regione Piemonte. Fondo per la prevenzione su progetto specifico della SC di Psicologia dell’ASL 137 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Progetto MST e prevenzione gravidanze indesiderate Prevenzione malattie sessualmente trasmissibili e gravidanze indesiderate Rilevazione del fenomeno in un momento evolutivo che prevede l’esordio dell’attività sessuale. Informazione, sensibilizzazione, riflessione su un comportamento. Aumentare la consapevolezza rispetto ai rischi, diffondendo una cultura della protezione (utilizzo profilattico). SC Psicologia, Reparto malattie infettive; Dipartimento Dipendenze; istituti Superiori territorio ASL. Aumento dell’informazione rilevata attraverso questionari pre-post. costituzione di gruppi di adolescenti con funzioni di Peer con ruolo attivo, di sensibilizzazione dei pari, nel progetto; collaborazione con gruppo di insegnanti referenti; riproposizione del progetto per più anni. Regione Piemonte. Fondo per la prevenzione su progetto specifico della SC di Psicologia dell’ASL Progetto Channel Prevenzione comportamenti a rischio nel target (ragazzi 2° media inferiore) Informazione, sensibilizzazione, educazione attraverso modalità di lavoro interattiva Dipartimento delle Dipendenze di quadrante (capofila DPD Novara) Obiettivi raggiunti con alcuni classi delle scuole medie del territorio di quadrante attraverso video-conferenze. Predisposizioni di alcuni progetti di comunità nelle scuole aderenti da parte dei ragazzi partecipanti e dei loro insegnanti Fondo Regionale Lotta alla Droga + autofinanziamento delle ASL aderenti Progetto Sicurezza in festa Alcol e guida PPA Incidenti stradali; dati epidemiologici sulla popolazione Sensibilizzazione/informazione/educazione Dipartimento prevenzione; Dipartimento. Dipendenze; Associazione Volontariato Compilazione Questionari di rilevazione; Aumento dell’informazione sul tema e sulla legislazione relativa Regionale “Così la pensano tutti” Effetti uso di sostanze leggere Numero rilevante soggetti consumatori segnalati dalla Prefettura Informazione, sensibilizzazione, educazione. Aumento consapevolezza relativa ai rischi nell’uso di sostanze psicoattive Dipartimento Delle Dipendenze; Ufficio territoriale del Governo 1° modulo attualmente in corso / Progetto GAP TOUR Gioco d’azzardo patologico Esistenza del fenomeno “sommerso” Sensibilizzazione al problema, informazione sui rischi, pubblicizzazione dei servizi atti alla cura Regione e Dipartimento Dipendenze Diffusione materiale informativo; compilazione questionari di rilevazione Regione Piemonte, coordinamento GAP 138 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività del Dipartimento di Salute Mentale ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DEL DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE ASL VC Comuni: 92 Popolazione al 31.12.2007(BDDE): 175.032 Il Dipartimento di Salute Mentale ASLVC è costituito da 2 Strutture Complesse di cui: • 1 Unità modulare Psichiatria Vercelli che comprende: 1 S.S. CSM Vercelli (con 1 Ambulatorio di derivazione a Santhià) e Gruppo appartamento Vercelli; 1 S.S. Centri Diurni Vercelli e Santhià. • 1 Unità modulare Psichiatria Borgosesia che comprende: 1 S.S. CSM Borgosesia (con 1 Ambulatorio di derivazione a Gattinara) e Gruppi appartamento Valduggia e Gattinara; 1 S.S. DH territoriale, Centro Crisi Diurno Borgosesia e Centri diurni Borgosesia-Caneto e Gattinara. Nell’ambito del Dipartimento di Salute Mentale ASLVC è attiva 1 S.S.V.D. SPDC (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura) presso il P.O. Sant’Andrea di Vercelli; è prevista, inoltre, 1 S.S.V.D. Comunità protetta GT (Atto Aziendale ASLVC). Il Direttore del Dipartimento di Salute Mentale è la dott.ssa Marinella Mazzone. Il Comitato del Dipartimento di Salute Mentale è costituito da: Direttore del DSM (che è anche Direttore della S.C. Unità modulare Psichiatria Vercelli), dal Direttore S.C. Unità modulare Psichiatria Borgosesia, dai Referenti per la Qualità del DSM, dal Referente del DSM per la Formazione, dal Referente Medico della Direzione Sanitaria del P.O. di Vercelli e dal Referente SITR. Nel DSM è presente un altro organo collegiale che è definito “Gruppo di lavoro – Coordinamento Dipartimentale” costituito dal Direttore del DSM (che è anche Direttore della S.C. Unità modulare Psichiatria Vercelli); dal Direttore S.C. Unità modulare Psichiatria Borgosesia; dal Dirigente Responsabile SSVD SPDC P.O. di Vercelli; dai Dirigenti Responsabili SS CSM Vercelli-Santhià, SS C.D. Vercelli e Santhià, SS CSM Borgosesia-Gattinara, SS D.H. territoriale, Centro Crisi diurno Borgosesia, C.D. Borgosesia e Gattinara; dal C.P.S.E. Posizione organizzativa coordinamento DSM e dai Coordinatori Professionali Sanitari Esperti. Il “Gruppo di lavoro – Coordinamento Dipartimentale” si riunisce una volta al mese per valutazioni tecniche e finalità organizzative. 139 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività del Dipartimento di Salute Mentale 1. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al Direttore dott.ssa Marinella Mazzone) Personale dedicato (situazione attuale) n. operatori % tempo dedicato alla direzione - Direttori 2 Altri medici 17 - Amministrativi 3 - Infermieri 50 - OSS Educatore professionale 4 7 - Assistente sanitario 1 - Note 2 Direttori (1 per SOC) di cui un Direttore di Dipartimento Salute Mentale S.S. SPDC 4; S.C. Unità modulare Psichiatria Vercelli 6; S.S. CSM e gruppi appartamento 1; S.S. Centri diurni 1; S.C. Unità modulare Psichiatria Borgosesia 4; S.S. DH territoriale, Centro Crisi Diurno e Centri diurni 1. 1 Collaboratore amministrativo professionale cat D; 1 Assistente amministrativo cat C; 1 Coadiutore amministrativo cat B. S.S. SPDC 16; S.C. Unità modulare Psichiatria Vercelli 10; S.S. Centri diurni 8; S.C. Unità modulare Psichiatria Borgosesia 12; S.S. DH territoriale, Centro Crisi Diurno e Centri diurni 4. S.S. SPDC 4 S.S. Centri diurni 4; S.C. Unità modulare Psichiatria Borgosesia 3. S.C. Unità modulare Psichiatria Borgosesia 1 Sono presenti SS e/o posizioni organizzative? SI Se sì specificare: 1 Posizione Organizzativa Infermieristica. Dotazioni strumentali/procedurali Hardware e software sufficienti e adeguati NO Eventuali criticità: PC numericamente insufficienti. Presenza di rete intranet dipartimentale* SI (parziale- assente a Borgosesia) Presenza di archivio della corrispondenza SI (parziale- assente a Borgosesia) Presenza di bacheca SI (parziale- assente a Borgosesia) Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile SI Presenza di biblioteca (cartacea o informatica) NO Nota *: Gli uffici amministrativi sono attrezzati mentre le Strutture Cliniche sono carenti. 140 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività del Dipartimento di Salute Mentale 2. SEZIONE ORGANIZZAZIONE Articolazione della funzione su una/più sedi Descrizione: Il DSM ASLVC è costituito da 2 Strutture Complesse di cui: • 1 Unità modulare Psichiatria Vercelli che comprende: 1 S.S. CSM Vercelli (con 1 Ambulatorio di derivazione a Santhià) e Gruppo appartamento Vercelli; 1 S.S. Centri Diurni Vercelli e Santhià. • 1 Unità modulare Psichiatria Borgosesia che comprende: 1 S.S. CSM Borgosesia (con 1 Ambulatorio di derivazione a Gattinara) e Gruppi appartamento Valduggia e Gattinara; 1 S.S. DH territoriale, Centro Crisi Diurno Borgosesia e Centri diurni Borgosesia-Caneto e Gattinara. Nell’ambito del Dipartimento di Salute Mentale ASLVC è attiva 1 S.S.V.D. SPDC (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura) presso il P.O. Sant’Andrea di Vercelli. Ambulatori /sportelli Sedi/orari: S.C. Unità Modulare Psichiatria Vercelli S.S. CSM di Vercelli: da lunedì a venerdì dalle ore 8 alle ore 20; sabato dalle ore 8 alle ore 14. Ambulatorio di Santhià: lunedì -mercoledì- venerdì dalle ore 8 alle ore 16. S.S. Centri diurni di Vercelli e di Santhià: da lunedì a venerdì dalle ore 8 alle ore 16. S.C. Unità Modulare Psichiatria Borgosesia S.S. CSM di Borgosesia: aperto tutti i giorni dell’anno; da lunedì a venerdì dalle ore 8 alle ore 20; sabato, domenica e festivi infrasettimanali dalle ore 8 alle ore 18. Ambulatorio di Gattinara: lunedì e giovedì dalle ore 14 alle ore 17. Day Hospital territoriale/ Centro Crisi diurno di Borgosesia (4 posti letto): aperto tutti i giorni dell’anno dalle ore 8,30 alle ore 16,30. Centri diurni di Borgosesia-Frazione Caneto e di Gattinara: da lunedì a venerdì dalle ore 9 alle ore 17. S.S.V.D. SPDC presso il P.O. Sant’Andrea di Vercelli: 11 posti letto. 3. SEZIONE COSTI Spesa DSM complessiva anno 2008: € 7.899.239,49 Spesa personale dipendente/convenzionato 2008: € 3.860.070,00 Spesa residenzialità acquistata 2008: € 2.380.370,52 Spesa beni e servizi 2008: € 778.555,63 Ribaltamento costi generali: € 822.930,00 Altri costi 2008: € 57.313,34 Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.): - 141 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività del Dipartimento di Salute Mentale 4. SEZIONE PROCEDURE Protocolli / procedure Attività Pazienti con doppia diagnosi ( ossia con problemi di dipendenza e disturbi comportamentali) Intervento Psichiatra in DEA Protocollo presente/assente Moduli/check list utilizzate: sì/no Protocollo d’intesa DSM e SERT predisposto - Protocollo d’intesa predisposto - Protocollo d’intesa in itinere - Attività connesse con NPI Note: i Dipartimenti di Salute Mentale delle AASSLL VC-NO-BI-VCO hanno formalizzato un Tavolo per la Macroarea Nord-Est, che si riunisce periodicamente e che è coordinato dal Direttore DSM di Biella. In particolare all’interno del tavolo vengono affrontate le problematiche connesse ai percorsi di presa in carico in condivisione con SERT e/o NPI oppure problematiche legate ai disturbi dell’alimentazione che anche in questo caso andrebbero affrontati a livello di Macroarea e non di singola ASL, tematiche relative agli obiettivi e confronti su quesiti regionali. 5. SEZIONE INTERAZIONI Interazioni strutturate/continuative Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza - - - - - - Intra-dipartimento/ASL Disturbi comportamentali e problematiche connesse alle dipendenze; pazienti con doppia diagnosi Disturbi comportamentali nell’infanzia SERT NPI Struttura di Geriatria Demenze - - - Struttura di Psicologia Utenti che necessitano di doppio intervento (psichiatrico e psicologico) - - - Attività finalizzate alla promozione della Salute Mentale. - - - Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza - - - - Extra-dipartimento/ASL Associazioni di volontariato (Ass. Diapsi di Vercelli; Tavolo di lavoro “La Comunità che guarisce”)-Associazioni familiari utenti-Sindacati Occasionali/sporadiche Ente - Nota: vedi a seguire. 142 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività del Dipartimento di Salute Mentale 6. SEZIONE PROGETTI Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto - Problema di salute affrontato - Ragioni che hanno dato origine al progetto - Obiettivi del progetto - Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) - Risultati conseguiti - Finanziamento - Iniziative finalizzate alla contributi didattici – 2008 sensibilizzazione della popolazione e Nel corso del 2008 sono stati realizzati diversi eventi in occasione del trentennale della Riforma Psichiatrica e del 60° Anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, finalizzati alla sensibilizzazione della popolazione come indicato nel Progetto obiettivo “Tutela della Salute Mentale 1998-2000” (DPR 10.11.1999): • Giugno 2008: “A 30 anni dalla Riforma psichiatrica: il modello bio-psico-sociale e i percorsi di cura” (Tavola Rotonda in collaborazione con la Associazione DIAPSI di Vercelli; Inaugurazione del nuovo Centro diurno a Vercelli e mostra fotografica). • Settembre 2008: Mostra fotografica dei luoghi degli ex manicomi (in particolare di quello di Vercelli) presso la Biblioteca Comunale di Santhià in collaborazione con il Comune di Santhià e la Diapsi di Vercelli. • Ottobre 2008: Giornata Mondiale della Salute Mentale, seminario scientifico in collaborazione con l’Università “Vita-Salute” S. Raffaele di Milano, l’Università di Torino e la S.A.I.G.A. (Società Adleriana Italiana Gruppi e Analisi) di Torino su “Musica e Mente: armonie della sofferenza” e Concerto presso il Teatro Comunale di Balmuccia in collaborazione con il Comune di Balmuccia e la Comunità Montana della Valsesia. • Novembre 2008: in collaborazione con la Regione Piemonte, la Città di Vercelli Assessorato alla Cultura e “Il Tempo ritrovato”, presentazione del libro: “La razionalità negata.Psichiatria ed antipsichiatria in Italia”. • Novembre 2008: Seminario per l’Università della Terza età di Borgosesia “A trent’anni dalla Riforma psichiatrica: i servizi del nostro territorio e i percorsi di cura”: • Dicembre 2008: Giornata Internazionale dei Diritti Umani nel 60° della Dichiarazione degli stessi, Concerto Gospel a Vercelli presso la Chiesa S. Cristoforo. • Dicembre 2008: per la Giornata Mondiale della Salute Mentale e Giornata Internazionale dei Diritti Umani, Concerto dedicato alla Salute Mentale presso l’Auditorium delle Scuole Medie di Borgosesia in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Borgosesia e il Soroptimist Club Valsesia. 143 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività del Dipartimento di Salute Mentale Nell’ambito della collaborazione con la Diapsi Vercelli, Associazione di volontariato per la promozione della salute mentale: - impegno didattico nella terza edizione del corso di formazione per nuovi volontari organizzato dalla Diapsi; - collaborazione al Convegno organizzato dalla Diapsi Vercelli su “Riabilitazione Psichiatrica. Quale ruolo per l’associazionismo? Quale integrazione con i servizi?” Vercelli 6 ottobre 2009. Contributi didattici in corsi di formazione esterni all’ASL: - collaborazione con la Sezione Piemonte e Valle d’Aosta della Società Italiana di Psichiatria per la realizzazione del Corso “Depressione. Analogie e differenze dei trattamenti psicoterapeutici e psicofarmacologici nelle depressioni”, Vercelli 8 maggio 2008; - partecipazione al corso di formazione organizzato dalla Regione Piemonte Assessorato Tutela della Salute e Sanità e ASL AT su “Emergenza/urgenza in Psichiatria” con intervento “La risposta all’urgenza territoriale attraverso l’organizzazione semiresidenziale del CSM”, Asti ottobre-dicembre 2008; - corso formativo esperienziale sulle tecnologie analogiche nei contesti terapeutici e riabilitativi: “Arteterapia, danza terapia e musicoterapia”, organizzato dalla SAIGA, Torino febbraio-novembre 2008. 144 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Dipartimento Materno infantile e Consultorio ANALISI ORGANIZZATIVA DEL DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE E DELLE ATTIVITÀ CONSULTORIALI ASL VC Comuni: 92 Popolazione al 31.12.2007(BDDE): 175.032 Dipartimento Materno –Infantile (intervista al direttore dott. Sandro Provera) Il Dipartimento Materno Infantile ASL VC è denominato Dipartimento Donna e bambino. Il Direttore è il dott. Sandro Provera nominato dal mese di Settembre 2008. Strutturazione del Dipartimento Donna e bambino: (situazione attuale) • Pediatria Unica del Vercellese: direttore unico dott. Sandro Provera dal 2000 Comprende: 1 S.C. Pediatria P.O. Vercelli (5 Medici a tempo pieno; Inf. CPSE, 11 Inf., 3 Inf. ped, 4 OSS). 1 S.S. Pediatria P.O. Borgosesia (1 Medico a tempo pieno; 1 Inf. CPSE, 2 Inf., 1 Inf. part time 70%,2 Inf.,1Inf. Interinale, 2 Inf. Pediatriche, 1 Inf. pediatrica part time 70%, 2 ausiliarie). • Ostetricia e ginecologia: Comprende: 1 S.C. Ostetricia e ginecologia P.O. Vercelli: direttore dott.ssa Nicoletta Vendola (8 Medici a tempo pieno; 1CPSE, 1 ost part time 70%, 1 ost tempo det, 10 ost, 19 inf, 3 generiche, 4 OTA). 1 S.S. Ostetricia e ginecologia P.O. Borgosesia: direttore FF dott. Lorenzo Armino (7 Medici a tempo pieno; 1 ost part time 58%, 1 ost tempo det, 6 ostetriche, 1 inf tempo det, 10 generiche, 3 OSS). • Struttura Semplice a valenza dipartimentale Consultorio (deliberazione n.547 del 28.8.2008): responsabile dott. Ezio Conti (al momento nominato con contratto di consulenza da dicembre 2008 al 31 dicembre 2009 + 1 mese marzo/aprile 2010 per supervisione/valutazione “Progetto consultorio ASLVC”). • Struttura Neuropsichiatria Infantile Territoriale: responsabile dott. Federico Botto Micca (sedi: Vercelli, Santhià, Gattinara, Borgosesia, Varallo). Nel Dipartimento Donna e bambino il ruolo di Coordinatrice dipartimentale è ricoperto da 1 Ostetrica. C’è inoltre un collegamento solo funzionale con i PLS. 145 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Dipartimento Materno infantile e Consultorio Struttura Semplice a valenza dipartimentale Consultorio Sedi: ♦ di servizio (elencare) : Vercelli, Santhià, Gattinara, Varallo. ♦ di erogazione (elencare) 9 ambulatori: Cigliano, Livorno Ferraris, Roasio, Romagnano, Serravalle Sesia, Grignasco, Borgosesia, Coggiola, Scopello. Nota: Negli ambulatori di Vercelli, Cigliano, Santhià è attivo il programma di screening Prevenzione Serena. 1.SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al responsabile del Consultorio dott. Ezio Conti e Coordinatrice dipartimentale Sig.ra Alessandra Turchetti). Personale dedicato alle attività consultoriali: Organico Responsabile Coordinatrice dipartimentale Note (incarichi a tempo determinato, termine incarico ecc,) 1 % tempo dedicato /ore settimana - 1 - Ostetrica (coordinatrice dipartimentale di tutti i consultori e delle S.C./S.S. dei P.O ASLVC. - 3 Ginecologi nel Distretto della Valsesia; 6 Ginecologi nel Distretto di Vercelli di cui 3 a Santhià e 3 a Vercelli. n. operatori Consulente Ginecologi 9 Pediatri 2 - 1 Pediatra nelle sedi di Vercelli e Santhià; 1 Pediatra nelle sedi a Gattinara e Varallo. Psicologi 6 - 3 Psicologhe nel Distretto di Vercelli e 3 Psicologhe nel Distretto della Valsesia. Ostetriche 7 1ost tempo pieno 2 ost part 3 Ostetriche (+ 1 in concorso) nel Distretto time 70% distretto Valsesia3 della Valsesia; 4 Ostetriche (+ 1 prevista in ost tempo pieno 1 ost part organico ma da ricoprire) nel Distretto di time 70% distretto Vercelli Vercelli. 1 Assistente sociale nel Distretto di Vercelli; 2 Assistenti sociali nel Distretto della Valsesia. Assistenti sociali 3 IP pediatrica 1 Altri operatori (es. amministrativi) - La mancanza di personale amministrativo viene segnalata come una criticità. Mediatore culturale 2 1 di etnia magrebina presente nelle 4 sedi del consultorio; 1 di etnia cinese presente a Gattinara e Serravalle Sesia. 1 inf pediatrica tempo pieno L’IP ruota su tutte le 4 sedi del Consultorio. Dotazioni strumentali / procedurali Hardware e software sufficienti ed adeguati: NO. Nell’ambito del Dipartimento Donna e bambino, per quanto riguarda le Strutture di Pediatria tali dotazioni non sono né sufficienti né adeguate. Mentre per la SSVD Consultorio non si segnalano criticità ad eccezione della mancanza di un Pc a Varallo. Il Consultorio è inoltre dotato di: 1 Ecografo a Santhià, 1 Ecografo a Gattinara, 1 Ecografo portatile mentre 1 Ecografo è in arrivo per Vercelli. 146 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Dipartimento Materno infantile e Consultorio C'è un archivio delle norme / procedure facilmente accessibile e consultabile: Nel Dipartimento Donna e bambino l’archivio delle norme e procedure è cartaceo; per quanto riguarda le norme/procedure relative alle attività consultoriali l’archivio è informatizzato (c’è anche un sito regionale dedicato). Per la documentazione sono disponibili libri e riviste (indicare i principali testi a disposizione): Per il Dipartimento Donna e bambino ci sono diverse Società scientifiche di riferimento; c’è inoltre la Biblioteca Angelino di Biella. Si segnala la richiesta di un collegamento a biblioteche informatiche. 2.SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista responsabile Consultorio dott. Ezio Conti) Articolazione della funzione su una/più sedi distrettuali Descrizione: Gravidanza Fisiologica e Patologica, Puerperio con Visite a domicilio, Ambulatorio Neonato e bambino sano, Appoggio Allattamento, Corso di accompagnamento alla nascita con Visite presso il Reparto di Ostetricia di Vercelli, corso Post – Partum, Paptest, batterilogici vaginali e uretrali, pessari, incontri per rieducazione perineale in gravidanza, puerperio e incontinenza urinaria, visite ginecologiche, contraccezione, incontri con gruppi di adolescenti per prevenzione MST e gravidanze indesiderate, centro di ascolto per violenza domestica, certificati di maternità obbligatoria e maternità anticipata e prolungamento 8° mese, consulenze telefoniche e telefonata amica, ecografie TV,distribuzione e illustrazione dell’agenda della gravidanza della Regione Piemonte, Menopausa , Educazione Sanitaria nella scuole , ECG con QTC neonati. Ambulatori /sportelli informativi Sedi/orario settimanale di apertura: Consultorio Vercelli: lunedì dalle 8 alle 18,30 – martedì dalle 8 alle 16 – mercoledì dalle 8 alle 15,30 – giovedì dalle 8 alle 17 – venerdì dalle 8 alle 15,30. Consultorio Santhià: lunedì – martedì – giovedì – venerdì dalle ore 8 alle ore 15,30 con orario continuato – mercoledì dalle ore 8 alle 17. Consultorio Cigliano: martedì dalle ore 8 alle ore 12,30 – venerdì dalle ore 10 alle ore 15,45. Consultorio Livorno Ferraris: venerdì dalle ore 8,30 alle ore 9,30. Consultorio Grignasco: 1° - 3° lunedì del mese dalle 8,30 alle 12,30. Consultorio Roasio: 2° e 4° lunedì del mese dalle 8,30 alle 10,30. Consultorio Serravalle: 2° e 4° lunedì del mese dalle 11 alle 15. Consultorio Coggiola: mercoledì dalle 8,30 alle 12,30. Consultorio Romagnano Sesia: 2° e 4° mercoledì del mese dalle ore 13 alle ore 15. Consultorio Gattinara: martedì dalle 8,30 alle 15,30 - giovedì dalle 8,30 alle 13,30 e dalle 14,30 alle 19,30 – venerdì dalle 8,30 alle 13,30. Consultorio Varallo: venerdì dalle 8,30 alle 12,30. Consultorio Scopello: ultimo venerdì di ogni mese dalle ore 13 alle ore 15. Consultorio Borgosesia: martedì dalle ore 10,30 alle ore 15,30 – giovedì dalle ore 8,30 alle ore 12. 147 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Dipartimento Materno infantile e Consultorio 3.SEZIONE PROCEDURE (intervista al Direttore Dipartimento Donna e bambino dott. Sandro Provera e al Responsabile Consultorio dott. Ezio Conti) Principali protocolli / procedure utilizzati Attività Procedure presenti/assenti Attività pediatriche in generale Procedure regionali; Linee Guida Nazionali ed internazionali di riferimento. Percorso nascite Procedure regionali e Protocollo interno. Coppie e menopausa Procedure regionali Gravidanza fisiologica Procedure regionali IVG Procedure regionali. E’ in corso di redazione un protocollo locale. Contraccezione e contraccezione d’emergenza Procedure regionali IUD Procedure regionali e Protocollo interno. NOTE: E’ stata creata a cura di un gruppo di lavoro regionale “L’Agenda della Gravidanza” che sarà consegnata presso i consultori. (Tale agenda contiene le varie impegnative; il CeDAP; unica criticità: l’assenza del bilancio prenatale). ALTRE ATTIVITA’: A cura della Struttura di Pediatria sono state effettuate alcune indagini/studi: Indagine sull’allattamento al seno; Indagine sul dolore del neonato; Studio su distress respiratorio del neonato. 4. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al Responsabile Consultorio dott. Ezio Conti) Interazioni strutturate/continuative Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate S.C. Ostetrica Vercelli Booking (presa in carico da S.C.); Ambulatorio gravidanza a rischio; Ambulatorio diagnosi prenatale; Ambulatorio pre operatori;Bilancio di salute gravidanza fisiologica. - Attivazione nascita 2009) Percorso (febbraio Percorso nascita S.C. Pediatria Vercelli Sostegno allattamento materno; ECG neonati. - Attivazione nascita 2009) Percorso (febbraio Percorso nascita S.C. Ostetricia Borgosesia Booking (presa in carico da S.C.); Ambulatorio gravidanza a rischio; Diagnosi prenatale. - Attivazione nascita 2009) Percorso (febbraio Percorso nascita Punti di forza Punti di debolezza Intra-dipartimento/ASL 148 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Dipartimento Materno infantile e Consultorio S.C. Pediatria Borgosesia - Attivazione nascita 2009) - Progetto regionale approvato con DGR n.47-9265 del 21.07.2008. - - Progetto regionale approvato con DGR n.47-9265 del 21.07.2008. - - Progetto regionale approvato con DGR n.47-9265 del 21.07.2008. - Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza - - - - Sostegno allattamento materno; ECG neonati Percorso (febbraio Percorso nascita Extra-ASL (enti, associazioni, scuole etc) Scuole del territorio ASLVC Peer education – Educazione affettività e sessualità Enti Gestori Sociali Peer education – Educazione affettività e sessualità Consultori privati cattolici Peer education – Educazione affettività e sessualità Occasionali/sporadiche Ente - Criticità: Scarsa interazione tra il Dipartimento Donna e bambino e i PLS. 5. SEZIONE PROGETTI (intervista al Responsabile Consultorio dott. Ezio Conti) Progetti di iniziativa locale su temi legati alla tutela della salute avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.). Titolo progetto Punto Young – Affettività e sessualità in adolescenza Problema di salute affrontato Affettività e sessualità in adolescenza Ragioni che hanno dato origine al progetto Momento sociale e età critica Obiettivi e breve descrizione del progetto Affrontare il tema dell’affettività in ambito scolastico: prevenzione malattie sessualmente trasmesse; prevenzione gravidanze indesiderate. Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Consultori- Scuole del territorio ASLVC- Enti gestori sociali Risultati conseguiti In corso Finanziamento regionale 149 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Dipartimento Materno infantile e Consultorio Titolo progetto Progetto Continuità assistenziale dopo il parto Problema di salute affrontato Continuità assistenziale dopo il parto Ragioni che hanno dato origine al progetto Dimissione precoce Obiettivi e breve descrizione del progetto Individuazione di casi a rischio e sostegno alle neomamme. Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Consultori- Scuole del territorio ASLVC- Enti gestori sociali Risultati conseguiti In corso Finanziamento regionale Nota: Si segnala la necessità di avviare alcuni percorsi di formazione (anche come quadrante): Formazione • Corso di accompagnamento alla nascita (che potrebbe essere organizzato per tutto il quadrante nord est) • Corso di Rianimazione in sala parto • Corso regionale Stabilizzazione del neonato critico • Corso del Messaggio neonatale • Corso di rieducazione perineale (statica pelvica). 150 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DI DIREZIONE DI DISTRETTO ASL VC Distretto della Valsesia: 47 Comuni Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 73.438 abitanti. 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ N. sedute dell’Ufficio di Coordinamento Distrettuale (nell’ultimo anno): 9 È presente l’ODG? SI Viene redatto un verbale? SI Elencare i principali argomenti di prevenzione trattati (nelle ultime tre sedute): - Influenza stagionale - Influenza A H1N1 - Sorveglianza anziani per Campagna “Estate sicura 2009 - Vincere il caldo” N. corsi di formazione attivati nel 2008-09 per MMG-PLS (a cura della S.C. OSRU): 4 Elencare gli argomenti di prevenzione fra quelli attivati nel 2008-09: - Vaccinazione anti HPV - Sinergia scuola e PLS nella prevenzione delle patologie orali (organizzato per il quadrante) - Adolescenti e costumi sessuali - La gestione integrata del diabete N. corsi di formazione attivati per il personale afferente al Distretto: nessuno Elencare gli argomenti di prevenzione fra quelli attivati nell’ultimo anno: N. atti deliberativi proposti: Nel 2009 (ad oggi) nessun atto deliberativo proposto per attività di prevenzione. Presenza di Programma delle attività Distrettuale (evidenziare i programmi di prevenzione): NO Presenza di relazione annuale (evidenziare i risultati di prevenzione): NO 151 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto Il Distretto fa: solo tutela NO tutela + produzione SI (dal 2009) Quali Servizi/ Attività Territoriali sono gestiti direttamente dal Distretto? GESTIONE MMG E PLS SPECIALISTICA AMBULATORIALE PROTESICA E INTEGRATIVA CURE DOMICILIARI COMMISSIONI VALUTATIVE MULTIDISCIPLINARI (UVG, UVH ETC) SERT N.P.I. D.S.M. 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al Direttore di Distretto dott.ssa Gennarina Rista) Personale dedicato alla Direzione del Distretto n. operatori Direttore Altri medici Amministrativi Altri operatori 1 - % tempo dedicato alla direzione 100% E’ stato nominato il Coordinatore dei Distretti? Note NO (in realtà non è previsto) Sono presenti SC, SS e/o posizioni funzionali in staff alla DD? NO Se sì specificare: Dotazioni strumentali/procedurali Hardware e software sufficienti e adeguati SI Eventuali criticità: Presenza di rete intranet SI Presenza di archivio della corrispondenza SI Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile SI Presenza di biblioteca distrettuale (cartacea o informatica) SI 152 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al Direttore di Distretto dott.ssa Gennarina Rista) Direttore Distretto: dott.ssa Gennarina Rista dal 1.6.1997 Presenza di regolamento: NO Formalizzato in data: Composizione dell’Ufficio di coordinamento distrettuale: Direttore di Distretto, Rappresentanti Medicina di Assistenza primaria*, 1 Rappresentante Pediatra, Rappresentante Specialisti convenzionati, 1 Rappresentante Farmacia convenzionata. 2 1 Nota*: i rappresentanti Medicina di Assistenza primaria sono diventati 2 dopo accorpamento area Gattinara. Attività del Direttore: • Assegnazione risorse di personale SI • Assegnazione risorse strumentali SI • Proposta atti deliberativi SI tutti solo quelli a valenza dipartimentale solo visto • Interfaccia con la Direzione ASL SI per ogni problema (rilevante) occasionalmente • Dirimere i conflitti SI • Sistema informativo SI • Formazione SI • Procedure e organizzazione SI • Gestione unica acquisti SI • Gestione fondi dipartimentali SI • Altro - Indicare le 3 prevalenti: Le attività a seguire elencate sono equivalenti: Gestione fondi dipartimentali – Interfaccia con la Direzione Aziendale per i problemi più rilevanti – Assegnazione risorse di personale. 153 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto 4. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al Direttore di Distretto dott.ssa Gennarina Rista) Interazioni strutturate/continuative Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza Inter-distrettuali Direzione sanitaria ospedaliera (vari reparti) Direzione aziendale Dipartimento di prevenzione Servizi sociali Iniziative oggetto di obiettivi regionali/aziendali; attività legate a casi singoli particolari Gruppo locale Emergenze infettive Campagna vaccinazione anti influenzale; vaccinazione anti H1N1 Iniziative oggetto di obiettivi regionali/aziendali; attività legate a casi singoli particolari Non quantificabile Buona collaborazione Non quantificabile - - - Non quantificabile Buona collaborazione - Non quantificabile Buona collaborazione - Non quantificabile Buona collaborazione - Extra-distrettuali Comuni; Comunità montane Iniziative oggetto di obiettivi regionali/aziendali; attività legate a casi singoli particolari Occasionali/sporadiche Ente Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza - - - - - Criticità: assenza di una programmazione dedicata. 5. SEZIONE PROGETTI (indicare i progetti con contenuto di prevenzione) Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, obiettivi assegnati ai MMG e PLS a seguito di accordi aziendali ecc.) Titolo progetto - Problema di salute affrontato - Ragioni che hanno dato origine al progetto - Obiettivi del progetto - Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) - Risultati conseguiti - Finanziamento - NOTE: 154 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DI DIREZIONE DI DISTRETTO ASL VC Distretto di Vercelli: 45 Comuni Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 101.594 abitanti. 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ N. sedute dell’Ufficio di Coordinamento Distrettuale (nell’ultimo anno): almeno 1 seduta al mese. È presente l’ODG? SI Viene redatto un verbale? SI Elencare i principali argomenti di prevenzione trattati (nelle ultime tre sedute): - Vaccinazione influenza stagionale - Pandemia Influenza A H1N1 N. corsi di formazione attivati nel 2008-09 per MMG-PLS (a cura della S.C. OSRU): 4 Elencare gli argomenti di prevenzione fra quelli attivati nel 2008-09: - Vaccinazione anti HPV - Sinergia scuola e PLS nella prevenzione delle patologie orali (organizzato per il quadrante) - Adolescenti e costumi sessuali - La gestione integrata del diabete N. corsi di formazione attivati per il personale afferente al Distretto: nessuno Elencare gli argomenti di prevenzione fra quelli attivati nell’ultimo anno: N. atti deliberativi proposti: Nel 2009 (ad oggi) circa 40 atti deliberativi sono stati proposti dal Distretto per Vigilanza; mentre 10 sono le determine. Presenza di Programma delle attività Distrettuale (evidenziare i programmi di prevenzione): SI, in generale c’è un programma delle attività. Ci sono poi gli obiettivi regionali e aziendali. Presenza di relazione annuale (evidenziare i risultati di prevenzione): SI; una relazione attività viene effettuata semestralmente alla Direzione aziendale e questa relazione viene poi inserita nella relazione annuale dell’azienda. 155 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto Il Distretto fa: solo tutela NO tutela + produzione SI (dal 2009) Quali Servizi/ Attività Territoriali sono gestiti direttamente dal Distretto? GESTIONE MMG E PLS SPECIALISTICA AMBULATORIALE (AST) PROTESICA E INTEGRATIVA CURE DOMICILIARI COMMISSIONI VALUTATIVE MULTIDISCIPLINARI (UVG, UVH ETC) SERT N.P.I. D.S.M. 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al Direttore di Distretto Prof.. Massimiliano Panella) Personale dedicato alla Direzione del Distretto n. operatori Direttore Altri medici Amministrativi 1 3 4 Altri operatori 1 % tempo dedicato alla direzione - - E’ stato nominato il Coordinatore dei Distretti? Note Sede VC Sede VC 1 collaboratore amministrativo professionale cat D, 1 collaboratore amministrativo professionale cat Ds, 1 assistente amministrativo cat C. 1 ausiliario spec. Servizio tecnico-economali cat A. NO (in realtà non è previsto) Sono presenti SC, SS e/o posizioni funzionali in staff alla DD? NO Se sì specificare: Dotazioni strumentali/procedurali Hardware e software sufficienti e adeguati SI Eventuali criticità: Presenza di rete intranet SI Presenza di archivio della corrispondenza SI Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile SI Presenza di biblioteca distrettuale (cartacea o informatica) NO 156 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al Direttore di Distretto Prof. Massimiliano Panella) Direttore Distretto: Prof. Massimiliano Panella dal 15.6.2009 Presenza di regolamento: SI (Atto aziendale) Formalizzato in data: Composizione dell’Ufficio di coordinamento distrettuale: Direttore di Distretto, 1 Rappresentante MMG, 2 Rappresentanti PLS, 2 Rappresentanti SUMAI (inoltre tra gli invitati: 1 Rappresentante Equipe medica + 1 Rappresentante della Continuità assistenziale, oltre ad inviti specifici in base all’ordine del giorno). Attività del Direttore: • Assegnazione risorse di personale SI • Assegnazione risorse strumentali SI • Proposta atti deliberativi SI tutti solo quelli a valenza dipartimentale solo visto • Interfaccia con la Direzione ASL SI per ogni problema (rilevante) occasionalmente • Dirimere i conflitti SI • Sistema informativo SI • Formazione SI • Procedure e organizzazione SI • Gestione unica acquisti SI • Gestione fondi dipartimentali SI • Altro - Indicare le 3 prevalenti: Gestione budget - Definizione procedure e regolamenti – Interfaccia con la Direzione Aziendale – Qualità ed appropriatezza della spesa. 157 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto 4. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al Direttore di Distretto Prof. Massimiliano Panella) Interazioni strutturate/continuative Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza Non quantificabile Buona collaborazione - Non quantificabile - - Non quantificabile Buona collaborazione - Non quantificabile Buona collaborazione - Iniziative oggetto di obiettivi regionali/aziendali; attività legate a casi singoli particolari Non quantificabile Buona collaborazione - Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza - - - - Evidenza di attività Inter-distrettuali Direzione sanitaria ospedaliera (vari reparti) Direzione aziendale Dipartimento di prevenzione MMG-PLS Iniziative oggetto di obiettivi regionali/aziendali; attività legate a casi singoli particolari Attività del Distretto; Gruppo locale Emergenze infettive Campagna vaccinazione anti influenzale; vaccinazione anti H1N1 Attività istituzionali; Iniziative oggetto di obiettivi regionali/aziendali. Extra-distrettuali Enti gestori Occasionali/sporadiche Ente - 5. SEZIONE PROGETTI (indicare i progetti con contenuto di prevenzione) Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, obiettivi assegnati ai MMG e PLS a seguito di accordi aziendali ecc.) Titolo progetto - Problema di salute affrontato - Ragioni che hanno dato origine al progetto - Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) - Risultati conseguiti - Finanziamento - NOTE: - 158 PROFILO Azienda Sanitaria Locale VC • Demografia Indicatore Popolazione residente (n. assoluto) nel 2007 Popolazione %(rispetto alla regione) nel 2007 Nati nel 2007 Morti nel 2007 Iscritti nel 2007 Cancellati nel 2007 Popolazione straniera (n. assoluto) nel 2007 % Popolazione straniera (% stranieri residenti) nel 2007 Indice di vecchiaia (Pop ≥65 anni / pop 0-14 *100) nel 2007 Indice di invecchiamento (Pop ≥65 anni / pop residente *100) nel 2007 Tasso di disoccupazione nel 2001 (n. di disoccupati/forza lavoro*100) ossia pop > 15 anni in cerca di occupazione Adulti in carico ai servizi sociali Anziani in carico ai servizi sociali (% > 64 anni in carico ai servizi sociali) Anziani in presidio (% pop 30-59in carico ai servizi sociali) Fonte BDDE Dati 175.032 BDDE 3,97% (della popolazione piemontese) 1.412 2.185 6.921 5.682 10.251 BDDE BDDE BDDE BDDE BDDE BDDE BDDE BDDE Rete per la salute 6% (della popolazione vercellese) 216,62 (180,07 Piemonte) 25,11 (22,68 Piemonte) 5,61 (6,30 Piemonte) Rete per la salute Rete per la salute - Rete per la salute - 159 • Condizioni socioeconomiche come determinanti della salute Indicatore Fonte Livello di istruzione nel periodo da PASSI giugno 2007 a marzo 2008: percentuale scolarità bassa (nessun titolo, licenza elementare, licenza media inferiore); percentuale scolarità alta (licenza media superiore, laurea) Occupazione nel periodo da giugno PASSI 2007 a marzo 2008: percentuale lavoratori regolari Difficoltà economiche nel periodo PASSI da giugno 2007 a marzo 2008: percentuale di persone che riferiscono molte difficoltà economiche Dati - - • Stili di vita Indicatore Livello di attività fisica: percentuale di sedentari nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Livello di attività fisica: percentuale di popolazione attiva Abitudine al fumo: percentuale di fumatori - nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Situazione nutrizionale: percentuale di persone in eccesso ponderale (sovrappeso e obesi) - nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Consumo di frutta e verdura: percentuale di persone che consumano almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno - nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Consumo di frutta e verdura: percentuale di persone che consumano almeno 3 porzioni di frutta e verdura al giorno - nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Bevitori a rischio: percentuale di bevitori a rischio - nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Fonte PASSI Dati 20 (24 Piemonte) PASSI - PASSI 27 (29 Piemonte) PASSI 35 (40 Piemonte) PASSI 5 (11 Piemonte) PASSI - PASSI 17 (17 Piemonte) 160 • Incidenti stradali Indicatore Tasso di incidentalità (Incidenti / popolazione * 100.000) nel 2004 Indice di mortalità degli incidenti stradali (n. di morti per incidenti stradali su n. di incidenti stradali *100) nel 2004 Uso dei dispositivi di sicurezza: percentuale di persone che usano la cintura anteriore sempre - nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Uso dei dispositivi di sicurezza: percentuale di persone che usano la cintura posteriore sempre - nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Guida sotto effetto dell’alcool: percentuale di persone che riferiscono di aver guidato sotto effetto dell’alcool - nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Fonte Rete per la salute / rapporto incidentalità stradale Rete per la salute / rapporto incidentalità stradale Dati 351,34 (342,59 Piemonte) 4,38 (2,99 Piemonte) PASSI 86 (89 Piemonte) PASSI 34 (27 Piemonte) PASSI 10 (9 Piemonte) Fonte PASSI Dati 35 (28 Piemonte) Fonte Rete per la salute Dati 3 (62 Piemonte) Rete per la salute 48 (1.059 Piemonte) Rete per la salute 12,50 (156,50 Piemonte) Rete per la salute 0,76 (0,77 Piemonte) • Incidenti domestici Indicatore Informazioni ricevute su prevenzione infortuni: percentuale di persone che dichiarano di aver ricevuto informazioni su prevenzione di infortuni domestici nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 • Ambiente di vita Indicatore Impianti di trattamento rifiuti (distinti fra discariche, compostaggio e altro): n. impianti di compostaggio nel 2006 Impianti di trattamento rifiuti (distinti fra discariche, compostaggio e altro): n. impianti di trattamento – smaltimento rifiuti nel 2006 Industrie a rischio di incidente rilevante (n. impianti / Kmq) nel 2006 Piste ciclabili (Km piste ciclabili / pop * 10.000) nel 2006 161 Qualità raccolta RSU (quantità raccolta differenziata su quantità totale rifiuti *100) nel 2006 Siti contaminati (numero siti) nel 2006 Rete per la salute 24,90 (40,70 Piemonte) Rete per la salute 46 (533 Piemonte) Fonte Relazione attività SpreSAL 2007 Dati 2.428 (49.869 Piemonte) • Ambiente di lavoro Indicatore Infortuni sul lavoro definiti Inail: N. totale infortuni accaduti nel 2005 e definiti entro il 30.06.2007; N. totale infortuni/ popolazione attiva * 1000 Mortalità per infortuni sul lavoro (n. di infortuni mortali per provincia) Malattie professionali: N. totale notizie di malattia professionale; Sistema di sorveglianza sugli infortuni mortali Piemonte – anni 2005-2006 Relazione attività SpreSAL 2007 N. totale notizie di malattia professionale/popolazione attiva * 100.000 19,65 (15,89 Piemonte) 3 (95 Piemonte) 115 (2.691 Piemonte) 93,07 (85,76 Piemonte) • Determinanti biologici Indicatore Copertura vaccinale (% bambini vaccinati) nel 2° semestre 2007 IPV 12 mesi Fonte Relazione attività SISP 2007 Dati Relazione attività SISP 2007 DT 12 mesi Relazione attività SISP 2007 HBV 12 mesi Relazione attività SISP 2007 AP 12 mesi Relazione attività SISP 2007 Hib 12 mesi Relazione attività SISP 2007 IPV 24 mesi Relazione attività SISP 2007 DT 24 mesi Relazione attività SISP 2007 HBV 24 mesi Relazione attività SISP 2007 AP 24 mesi Relazione attività SISP 2007 Hib 24 mesi Relazione attività SISP 2007 MPR 24 mesi Relazione attività SISP 2007 95 (90,5 Piemonte) 95 (90,5 Piemonte) 95 (90,4 Piemonte) 94,8 (90,4 Piemonte) 94,8 (89,8 Piemonte) 98,3 (96,8 Piemonte) 98,3 (96,8 Piemonte) 98,3 (96,5 Piemonte) 98,3 (96,5 Piemonte) 98,3 (94,2 Piemonte) 92,6 162 MPR 24 a 7 anni Relazione attività SISP 2007 DT 7 anni Relazione attività SISP 2007 AP 7 anni Relazione attività SISP 2007 dT 16 anni Relazione attività SISP 2007 AP 16 anni Relazione attività SISP 2007 Donne suscettibili alla rosolia (Percentuale di donne tra i 18 e i 49 anni suscettibili o con stato immunitario sconosciuto verso la rosolia) nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Tasso di partecipazione screening femminile citologico pap test nell’ambito di “Prevenzione Serena” (% donne che hanno partecipato allo screening / donne invitabili) nel 2007 Tasso di partecipazione screening femminile citologico pap test (Percentuale di donne tra i 25 e i 64 anni che hanno eseguito il Pap-test negli ultimi tre anni) nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Costi pap test per le pazienti (% donne che hanno pagato il costo intero o in parte) nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Tasso di partecipazione screening femminile mammografico nell’ambito di “Prevenzione Serena” (% donne che hanno partecipato allo screening / donne invitabili) nel 2007 Tasso di partecipazione screening femminile mammografico (Percentuale di donne tra i 50 e i 69 anni che hanno eseguito una mammografia in accordo alle linee guida) nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Costi mammografia per le pazienti (% donne che hanno pagato il costo intero o in parte) nel periodo da PASSI (90,6 Piemonte) 87,9 (80 Piemonte) 94,4 (92,7 Piemonte) 93,8 (91,5 Piemonte) 77,4 (57,3 Piemonte) 8 (13 Piemonte) 43 (45 Piemonte) Rete per la salute 27,78 (42,05 Piemonte) PASSI 80 (81 Piemonte) PASSI 39 (39 Piemonte) Rete per la salute 38,85 (59,40 Piemonte) PASSI 72 (71 Piemonte) PASSI 20 (22 Piemonte) 163 giugno 2007 a marzo 2008 • Mortalità Indicatore Mortalità per tutte le cause nel 2001-2002 Mortalità app. cardiocirc. 20012002 Mortalità per tumori maligni 20012002 Mortalità per cause accidentali 2001-2002 Mortalità per malattie app. respiratorio 2001-2002 Mortalità per malattie app. digerente 2001-2002 Mortalità per malattie trattabili 2001-2002 Mortalità per malattie prevenibili 2001-2002 Mortalità per malattie fumocorrelate 2001-2002 Mortalità per malattie alcolcorrelate 2001-2002 Mortalità evitabile 0-74 anni per tutte le cause - Tassi standardizzati *100.000 (triennio 2000-2002) Mortalità evitabile 0-74 anni per tumori maligni apparato digerente Tassi standardizzati *100.000 (triennio 2000-2002) Fonte BDM Dati TS 632,70 (TS 578,74 Piemonte) SMR 108,06 (IC inf: 105 IC sup: 111) BDM TS 246,60 (TS 215,73 Piemonte) SMR 113,16 (IC inf: 108 IC sup: 118) BDM TS 191,93 (TS 181,76 Piemonte) SMR 103,79 (IC inf: 98 IC sup: 109) BDM TS 49,85 (TS 39,61 Piemonte) SMR 120,58 (IC inf: 106 IC sup: 136) BDM TS 37,58 (TS 34,57 Piemonte) SMR 107,10 (IC inf: 95 IC sup: 119) BDM TS 26,63 (TS 27,27 Piemonte) SMR 93,45 (IC inf: 80 IC sup: 108) BDM TS 63,06 (TS 55,63 Piemonte) SMR 112,52 (IC inf: 102 IC sup: 123) BDM TS 74,50 (TS 74,63 Piemonte) SMR 100,24 (IC inf: 91 IC sup: 109) BDM TS 150,35 (TS 133,76 Piemonte) SMR 114,21 (IC inf: 107 IC sup: 121) BDM TS 75,70 (TS 66,27 Piemonte) SMR 110,24 (IC inf: 100 IC sup: 121) ERA (Epidemiologia e Ricerca 288,5 M 126,9 F Applicata – Atlante 2007) (243,3 M 108,4 F Piemonte) ERA (Epidemiologia e Ricerca 37,4 M 16,0 F Applicata – Atlante 2007) (30,6 M 13,7 F Piemonte) 164 Mortalità evitabile 0-74 anni per tumori maligni apparato respiratorio - Tassi standardizzati *100.000 (triennio 2000-2002) Mortalità evitabile 0-74 anni per sis. circ.- malattie ischemiche cuore - Tassi standardizzati *100.000 (triennio 2000-2002) Mortalità evitabile 0-74 anni per traumatismi e avvelenamenti - Tassi standardizzati *100.000 (triennio 2000-2002) Mortalità evitabile 0-74 anni con interventi di prevenzione primaria Tassi standardizzati *100.000 (triennio 2000-2002) Mortalità evitabile 0-74 anni con interventi di diagnosi precoce e terapia - Tassi standardizzati *100.000 (triennio 2000-2002) Mortalità evitabile 0-74 anni con interventi di igiene ed altra assistenza sanitaria terapia - Tassi standardizzati *100.000 (triennio 2000-2002) ERA (Epidemiologia e Ricerca Applicata – Atlante 2007) 57,1 M 12,6 F (53,6 M 9,8 F Piemonte) ERA (Epidemiologia e Ricerca Applicata – Atlante 2007) 57,1 M 13,1 F (45,5 M 11,7 F Piemonte) ERA (Epidemiologia e Ricerca Applicata – Atlante 2007) 60,2 M 14,7 F (46,5 M 13,7 F Piemonte) ERA (Epidemiologia e Ricerca Applicata – Atlante 2007) 191,1 M 46,3 F (164,5 M 39,5 F Piemonte) ERA (Epidemiologia e Ricerca Applicata – Atlante 2007) 21,5 M 41,8 F (18,6 M 37,5 F Piemonte) ERA (Epidemiologia e Ricerca Applicata – Atlante 2007) 75,9 M 38,9 F (60,2 M 31,4 F Piemonte) Nota: sono segnati in rosso gli SMR indicanti un eccesso di mortalità rispetto al dato regionale; gli intervalli di confidenza evidenziati in giallo sono significativi. Sono segnati in blu gli SMR indicanti un difetto di mortalità rispetto al dato regionale; gli intervalli di confidenza evidenziati in azzurro indicano che il difetto è significativo 165