Facoltà di Lettere e Filosofia Università di Trieste
Francesco Micelli
Geografia (a.a. 2005-2006)
Principi di geografia
(Primo modulo. Primo semestre)
Descrizione del modulo
• Un testo base: ERIC DARDEL, L’uomo e la terra. Natura
della realtà geografica, a cura di Clara Copeta. Edizioni
Unicopli, Milano 1986.
• Base di un sistema di conoscenze geografiche
• La traccia delle lezioni e gli essenziali riferimenti
bibliografici servono per favorire l’ascolto, mantenere
l’ordine del discorso, che è più importante degli elementi
singoli
• Consiglio: seguire troppi corsi in un giorno è devastante perché
svaluta il docente (che vorrebbe essere “maestro”) e impedisce
specialmente allo studente di lettere la riflessione, la
costruzione di un sapere organizzato. E’ impossibile infatti
rimeditare sei o sette discorsi!
“Lo sviluppo della scienza geografica nel XIX secolo. È una delle
manifestazioni che caratterizzano lo spirito moderno in
Occidente” (p.11)
• 1- L’uomo del XIX sec. pensa il mondo come
• TERRA- SPAZIO- MATERIALITA’
prende possesso del mondo esterno mediante analisi calcolo misura, lo
pensa geograficamente come fonte e orizzonte della vita umana.
• 2- Geografia in atto precede la disciplina
scientifica
La relazione concreta terra e uomo ovvero la geograficità dell’uomo come
modo della nostra esistenza e del suo destino prevede la scoperta del
vicino come del lontano
A proposito di “terra”
• Capire i termini del discorso:
• Franco Farinelli, Geografia. Un’introduzione ai
modelli del mondo, Einaudi, Torino 2003
• Carlo Linneo, Instructio peregrinatoris, in ID.,
Amoenitates Academicae, Leida 1760
• Ulderica da Pozzo, Malghe, malgari, Forum,
Udine 2005
• La definizione del termine (cfr. Farinelli) verrà dopo la “geografia in
atto” del Settecento (cfr. Linneo). La precedenza spetta al libro
fotografico di Ulderica da Pozzo dove il commento di antropologi
(Gri, Cescutti), di uno storico (Bianco), di un geografo (Pascolini), di
una economista (Piani),di un medico del lavoro (Ferigo) affrontano
le “realtà residuali” della vicina Carnia.
Lo spazio geometrico e lo spazio
geografico
• Gian Paolo Gri, Ai margini e in
alto… pp.21-25
• La combinazione di marginalità e altezza –
entità estreme ambedue – rende la fascia delle
malghe un’unità di misura esemplare per tutte
le altre questioni e gli altri problemi della società
e dell’economia regionale” (p.21).
• Sulle malghe si è giocata una partita molto più
complessa di quel che lascia trasparire il severo
ed essenziale mondo dell’alpeggio” (p.25)
La questione delle malghe
• Gri osserva: 1-Malga significa ambiente.
Tetto del ns mondo è equilibrio tra pratopascolo-bosco. 2- Significa economia
specializzata stagionale in cima e al centro
di nodi giuridici complessi 3- Significa
problemi di demografia e storia, rapporto
dinamico centro-periferia 4- Significa
microcosmo con divisione del lavoro, modi
di adattamento, luogo di memorie e
immaginazione.
La geograficità come modo
dell’esistenza.
C. Cescutti, Donne di mont …pp. 229-231
“Malga Forcje quasi un luc, appartenente alla dimensione
dei prati e degli stavoli fuori paese più che ai silenzi e
agli spazi dei pascoli alti” (p.229)
“Se il mondo “in alto” e temporaneo della malga
apparteneva infatti all’orizzonte maschile …quello “in
basso” dimensione della cura e della continuità del
mondo delle risorse è stato un mondo al femminile”
(p.231)
PS La C. sottolinea a più riprese il rapporto affettuoso con
i nemai gli animali della stalla…
La malga come questione aperta
• La complessità della malga e il suo stretto rapporto con il
fondovalle è interpretato da Furio Bianco nei modi della
storia sociale: il conflitto tra monte pascolivo e boschi, il
monopolio di poche famiglie e il (notevole) volume dei
traffici, che le malghe mettevano in movimento è seguito
dal XV al XIX secolo, soprattutto dal punto di vista dei
vicini, delle sottostanti comunità di villaggio. Le
prospettive dell’alpeggio sono meditate da Mauro
Pascolini , che secondo la tradizione della nostrana
geografia descrive elementi materiali e figure
dell’alpeggio, il decadere dell’attività , che tuttavia
secondo Lucia Piani conoscerebbe una recentissima
rinascita dovuta ai finanziamenti europei, alla nuova
accessibilità, alle rinnovate strutture abitative,
all’interesse degli allevatori di pianura, ai turisti.
I luoghi come spazi differenziati
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•
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Giorgio Ferigo, Mucche uomini erba …pp. 217-222
Ferigo descrive il crollo dell’allevamento in Carnia e i fenomeni che lo
accompagnano. Mancato sfalcio dei prati, mancato utilizzo dei pascoli,
avanzata del bosco cioè il degrado del territorio sono il mancato controllo
dello stesso.
Le idiosincrasie e i pregiudizi della città perseguitano i pochi contadini di
montagna anche in malga, luogo ormai di esilio e quasi di
clandestinità:.
1- Gli strepiti per gli “inconvenienti igienici” dei pollai e del letame, per il
disturbo dei campanacci e del canto mattutino del gallo accompagnano la
trasformazione dei paesi carnici in borghi urbani.
2- Le “quote latte” spiegano perché si voglia imporre ai casari attrezzi in
acciaio inox e piastrelle ovunque. Al piccolo produttore si impone un carico
burocratico e un rispetto maniacale della legge perché lo spazio alpino è
governato dalle capitali e dal …capitale, perché gli stili di vita devono
essere unificati come pianura e montagna secondo l’UE.
Ulderica da Pozzo e le sue
interviste
• Le immagini e le interviste di Ulderica da
Pozzo sono … ricerca sul terreno,
attenzione alla materialità della vita di
montagna tra bosco, pascolo, animali e
aria di alta quota. La geograficità di cui
parla Dardel è esattamente questa. La
geografia interiore e la geografia mitica, la
geografia di genere degli a. citati
commentano qs universo pregno di
attualità.
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TERRA - SPAZIO